il mio cofanetto Montessori del corpo umano

12 organi in pannolenci.
1 libretto di 48 pagine.
4 diapositive trasparenti sui sistemi del corpo umano
13 carte-immagine.
13 cartellini di lettura.
1 poster di 1 metro da completare.

Ispirata alla pedagogia Montessori, il mio cofanetto Montessori del corpo umano di Marie Eschenbrenner e Sabrine Hofman, edito da L’Ippocampo Ragazzi, consente una scoperta sensoriale del corpo umano. Il bambino è invitato a manipolare 12 organi in feltro (dimensione reale), può posizionarli sul poster fornito o sul proprio corpo. Questo approccio sensoriale rende più facile memorizzare la forma, la posizione e la funzione di ciascun organo.

Con gli organi in pannolenci, il bambino può realizzare più facilmente il modo in cui il nostro corpo è costituito posizionando ciascun organo. Un esercizio CONCRETO!


È interattivo, intuitivo ed educativo! Una scatola giocosa ed educativa che rispetta la pedagogia Montessori.
Le attività e i giochi derivanti dalla pedagogia Montessori favoriscono l’autonomia e permettono di sviluppare la concentrazione del bambino. Può imparare divertendosi manipolando e facendo appello ai suoi sensi.
La pedagogia montessoriana si basa essenzialmente sulla sensorialità e sul contatto con la realtà.
Il bambino è invitato a osservare, manipolare e comprendere il mondo attraverso attività appropriate al loro livello e che rispondono ai loro interessi.
Imparando a fare da solo, il bambino prende confidenza in se stesso, si costruisce autonomamente, sviluppa la sua capacità di concentrazione e il suo innato gusto per il lavoro.

L’opuscolo inizia con l’annuncio del sommario e quindi una pagina è dedicata al bambino e al suo rapporto con il corpo. Quindi, vengono fornite spiegazioni sull’uso del materiale: istruzioni per l’uso di organi di feltro, cartoline illustrate, biglietti di lettura e lucidi. Grazie al libretto, saprai in quale ordine presentare i componenti della scatola ai tuoi figli o ai bambini a scuola.
Il libretto consente di approfondire le proprie conoscenze. La funzione di ciascun organo è descritta dettagliatamente in parole e immagini. Gli esercizi sono offerti ai bambini in modo che possano rendersi conto delle peculiarità di ciascun organo.

Ovviamente i bambini sono molto affascinati dal mettere gli organi sul poster con l’aiuto del modello del libretto. Il poster da completare è stampato su ambo i lati (da un lato il maschietto dall’altro la femminuccia) e misura 1 metro, insomma a misura di bambini 😉
Dopo aver posizionato gli organi sul poster, si divertono a metterli sul proprio corpo, la grandezza è uguale!
Un’altro piccolo gioco può essere introdotto con il bambino usando le diverse carte:
imparare a riconoscere l’organo e associare il nome che corrisponde ad esso con i cartellini lettura.

Anche le quattro trasparenze permettono al bambino di scoprire lo scheletro, il sistema nervoso, il sistema sanguigno e il sistema muscolare, per capire meglio come funzionano. Questi possono essere sovrapposti per comprendere meglio le interazioni tra i sistemi.

Questa scatola è l’ideale per i bambini che hanno domande su cosa c’è dentro il loro corpo ed è difficile da immaginare. Il cofanetto è facile da riporre e perfetta per le mani anche dei più piccoli (consigliato dai 3 anni)
Piace ai bambini e piace ai genitori perchè Il mio cofanetto Montessori del Corpo Umano permette di scoprire molto concretamente il funzionamento del corpo e approfondire la sua conoscenza in materia. È molto giocoso grazie agli organi da posizionare e, come sempre, non solo dettagliato ma anche molto bello da guardare.

Tutti i bambini hanno una certa curiosità sull’anatomia umana, come sono fatti i nostri organi e tessuti, e sulla fisiologia, ovvero come funzionano il nostro corpo e i suoi apparati.
Provare curiosità per questi argomenti, sin da bambini, ci aiuta a relazionarci nel modo migliore con il nostro corpo e con l’ambiente circostante, e ci aiuta a prenderci cura di noi stessi, trattare l’organismo con rispetto, non infilarsi nei pericoli.
Del resto, sin dalla fase dei perché, i bambini vogliono risposte esaustive e dettagliate: i bambini vogliono capire il funzionamento delle cose, vogliono ‘smontarle’ e guardarle dall’interno, capirne i meccanismi. Perché non farlo anche con lo studio dell’anatomia e della fisiologia umana?
Dai 3 ai 6 anni, possiamo proporre ai forme ed immagini per spiegare in modo semplice com’è fatto il nostro corpo e che cosa bisogna fare per mantenerlo in salute.
La Montessori amava la scienza e la medicina e coinvolgeva i bambini nello scoprire il funzionamento del corpo attraverso la Natura.
Ancora una volta L’ippocampo Ragazzi ha portato in Italia un cofanetto che piace, è molto ben realizzato perché è favorevole alle manipolazioni, abbastanza realistico e visivo al punto giusto da rimanere impresso nella memoria dei bambini.

Puoi acquistarlo SUBITO QUI:

Jeans – Imparare l’inglese con progetti e laboratori

jeans-progetti-laboratori-inglese-bambini

Dai giochi alle storie passando per simpatiche canzoni e filastrocche, laboratori come drama, game, gym, art and craft, interview ecco i metodi alternativi per insegnare l’inglese ai bambini, un testo con suggerimenti per integrare il programma ministeriale.

Sappiamo bene che imparare una lingua fin da piccoli è molto più facile che in età adulta. Oggi più che mai è importante conoscere l’inglese e impararlo da bambini permette di acquisire una maggiore confidenza con la lingua. I bambini che sono esposti all’inglese fin dai primi anni di vita acquisiscono più familiarità con i suoni, imparano più vocaboli e assimilano le strutture sintattiche in modo naturale.

E’ proprio per questo che Melamusic propone un testo che è già un seccesso, Jeans – Progetti e Laboratori
Ogni unità affronta un tema o una disciplina che viene proposto con molteplici modalità.  Giochi, e canzoncine solo alcune delle attività che possiamo inserire nelle nostre giornate per insegnare l’inglese ai bambini piccoli.
L’insegnante (ma anche il genitore) può scegliere se farle memorizzare o farle solo ascoltare come semplice divertimento. Queste attività si ritengono utilissime perché coinvolgono tutti i sensi del bambino e favoriscono quindi l’assimilazione dei contenuti che si intendono consolidare. Inoltre servono ad esercitare la produzione in termini di ritmo e intonazione.

Il bambino, acquisendo un così ricco vocabolario, avrà la possibilità di apprendere in maniera divertente, inconscia e naturale le parole che compongono circa il 70/80% delle frasi quotidiane pronunciate da un madrelingua e in pochi mesi acquisirà conoscenze e capacità ben superiori a quelle che si ottengono nei cicli di studio obbligatori.

Conoscere bene l’inglese come abbiamo già detto significa avere una marcia in più e uno strumento capace di aiutarli a farsi strada nel mondo. Ma per i nostri figli è indispensabile conoscerlo bene e soprattutto impararlo il prima possibile; perché l’apprendimento delle lingue durante la prima infanzia è qualcosa di naturale e privo di sforzo, ma anche con attività giocose come proposte nel testo Jeans – Progetti e Laboratori durante la scuola dell’obbligo. Insomma, da piccoli apprendere le lingue è naturale, basta farlo divertendosi. Infatti se imparare una nuova lingua significa anche giocare, allora i piccoli saranno ben felici di farlo.

Qui puoi vedere e ascoltare un anteprima del libro:

Jeans è pensato per insegnanti o genitori che insegnano l’inglese a bambini della scuola primaria (dai 6 anni).
Sono ben 112 le pagine, con disegni, esercizi, diverse materie come l‘alfabeto, le vocali, i numeri, il doppio e la metà, il corpo, la destra e la sinistra, i sensi, la famiglia, il cibo e tanto altro ancora. Inoltre insieme c’è un simpaticissimo CD per ascoltare le canzoni, in doppia versione: cantatastrumentale.

Puoi acquistare qui: JEANS anche in versione digitale

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Ayurveda: scienza del Vivere

L’Ayurveda probabilmente è il sistema di medicina naturale più antico di cui l’uomo abbia memoria, la parola Ayurveda significa Conoscenza della vita o Scienza del vivere , essa è composta dai termini Ayus (Vita) e Veda (Conoscenza o Scienza).

Ayurveda

Nel Charaka Samhita , uno dei testi fondamentali dell’Ayurveda, troviamo la definizione dell’Ayurveda e della materia di cui tratta: “Si definisce Ayurveda la scienza che descrive gli stati della vita vantaggiosi e quelli sfavorevoli, insieme a ciò che è buono e ciò che è nocivo per la vita, che tratta della lunghezza della vita e della vita stessa. ” (Charaka Samhita I, 41)

Nello stesso testo troviamo la definizione di Ayus , vita, che è intesa come combinazione di quattro elementi:

* corpo
* organi dei sensi
* mente
* anima

L’Ayurveda si occupa di tutti gli aspetti del benessere, quello fisico, quello psichico e quello spirituale e si interessa di ciò che è normale tanto quanto di ciò che è anormale o patologico. Secondo l’Ayurveda la salute non è solo assenza di malattia ma è uno stato di continuo appagamento e di benessere, uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale. Il concetto di equilibrio espresso dall’Ayurveda comporta non solo il perfetto funzionamento dei vari sistemi ed organi, della psiche e dello spirito, ma anche un rapporto di felice convivenza con tutte le creature, con i familiari, con gli amici, con il lavoro, con il clima e la cultura in cui viviamo, con i propri ideali, con le abitudini, con la verità, con il concetto che si ha di Dio, ecc.

Medicina ayurvedica

Generalmente si usa l’espressione “medicina ayurvedica” per indicare un metodo terapeutico naturale di cui gli aspetti più conosciuti sono la prescrizione di preparati a base di erbe e sostanze naturali, i massaggi, le varie terapie di purificazione e rilassamento spesso abbinate alla cosmesi. Lo scopo principale dell’Ayurveda non si limita a questi aspetti superficiali, ma in realtà consiste nell’eliminazione del senso di separazione fra il puro Sé illimitato (Atma) e le espressioni limitate del relativo (Corpo, Sensi, Mente); questa separazione operata dall’intelletto viene chiamata “errore dell’intelletto” (Pragya Aparada). Nell’analisi che l’Ayurveda fa dell’origine delle malattie, l’errore dell’intelletto si trova al primo posto. Sulla base di questa concezione della vita e dei suoi meccanismi fondata sul sistema filosofico del Samkhya , l’Ayurveda ci porta la conoscenza necessaria a mantenere l’equilibrio del funzionamento della mente e del corpo, come prevenire la perdita della memoria della parte illimitata e pura della vita e come correggere l’errore dell’intelletto che porta all’identificazione con i differenti aspetti della vita e alla perdita della consapevolezza della propria vera natura.

Dopo l’affermazione dello Yoga in tutto il mondo occidentale, ove milioni di persone traggono beneficio dalla sua pratica, assistiamo a un crescente interesse per l’Ayurveda e per i principi che ci ha trasmesso. Tali principi sono utilissimi nella nostra era scientifica perché sono principi immutabili e non soggetti a correnti dottrinarie, essi si ritrovano in tutti i sistemi di medicina tradizionale di tutto il mondo. Anche se nel corso del tempo sono stati apportati molti emendamenti e molte aggiunte alle applicazioni e implicazioni dei principi originari, essi rimangono inalterati nella loro essenza.

Secondo Charaka, le virtù che devono essere presenti nell’abile medico sono:

* conoscenza (Vidya)
* logica (Tarka)
* scienza (Vijnana)
* memoria (Smriti)
* adattabilità (Tatparata)
* prova pratica (Kriya)

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Questo indica un sistema non dogmatico né staccato dalla ricerca empirica, la combinazione di ipotesi razionali sostenute dall’applicazione pratica e dalla sperimentazione rendono questo sistema estremamente flessibile e in grado di accogliere il contributo di chiunque concorra a migliorarne l’applicazione. Di conseguenza l’Ayurveda ha un atteggiamento molto aperto e liberale nei confronti degli altri sistemi medici con cui si può utilmente integrare.


Cenni storici

La storia dell’Ayurveda, affonda le sue radici nel periodo vedico, risale cioè al 5000 a.C. o forse a un’epoca ancora precedente. Nei quattro Veda – Rig, Sama, Yajur e Atharva – troviamo ampi riferimenti a medicine, rimedi, metodi curativi e descrizioni delle diverse parti e degli organi del corpo umano. I testi classici dell’Ayurveda che sono giunti fino a noi, Charaka Samhita e Sushruta Samhita, sono stati redatti nella forma attuale probabilmente intorno al settimo secolo a.C. In questi testi troviamo i miti delle origini dell’Ayurveda e di come venne tramandato al genere umano.

Nel Charaka Samhita si dice che quando sulla terra comparvero le malattie a ostacolare la vita degli esseri viventi, un gruppo di saggi provenienti da ogni angolo della terra, mossi da compassione per tutte le creature, si riunirono in un luogo propizio sulle pendici dell’Himalaya per trovare un rimedio. Con questo atteggiamento, entrarono in meditazione e trovarono l’aiuto di Indra, il Signore degli Dei, che li avrebbe istruiti sul modo appropriato per contrastare le malattie. Deputarono così uno di loro, Bharadvaja, ad andare da Indra per imparare l’Ayurveda. Al suo ritorno Bharadvaja impartì la conoscenza dell’Ayurveda ad Atreya che ebbe sei discepoli, ognuno dei sei discepoli di Atreya scrisse un trattato di Ayurveda. La maggior parte di quei trattati è andata perduta, ma l’opera di uno di essi, Agnivesa, o per lo meno una parte di essa, è giunta fino a noi nella forma del Charaka Samhita . Un altro racconto mitologico rivela che Dhanvantari, il medico degli Dei, venne mandato da Indra sulla terra per diffondere la conoscenza della medicina. Dei suoi discepoli Sushruta era particolarmente esperto nell’arte della chirurgia e scrisse un trattato sull’Ayurveda noto come Sushruta Samhita . Questo trattato riguarda soprattutto la chirurgia anche se parallelamente si occupa della medicina generale. In epoca posteriore Vagbhata scrisse l’Ashtanga Hridaya che descrive l’Ayurveda in forma poetica e che riunisce la sapienza di Charaka nella medicina e l’arte di Sushruta nella chirurgia.

E’ difficile stabilire con esattezza l’epoca di Charaka e di Sushruta per mancanza di riscontri storici precisi, ma gli studiosi sono abbastanza concordi nel fare risalire il Charaka Samhita al VI o VII secolo a.C. In questi trattati vengono descritte le otto parti dell’Ayurveda:

* Medicina Generale (Kaya)
* Chirurgia (Shalya)
* Trattamento delle malattie di orecchie, naso, gola, occhi (Salakya)
* Psichiatria, Psicologia (Bhuta Vidya)
* Pediatria (Kaumara Bhritya)
* Tossicologia (Agada)
* Scienza del ringiovanimento (Rasayana)
* Sessuologia (Vajikarana)


Natura universale dell’Ayurveda

“Poiché nei tempi antichi l’Ayurveda è stato concepito e insegnato da alcuni saggi, certi studiosi sostengono che l’Ayurveda ha un inizio. In effetti non è così, non si conosce un periodo in cui l’Ayurveda non fosse esistente e dopo il quale venne alla luce. Come il calore del fuoco e la liquidità dell’acqua, l’Ayurveda o scienza della vita è cosa innata e per esistere non ha bisogno di alcuno sforzo da parte degli umani “. (Charaka Samhita 30.27)

Per concludere, l’Ayurveda non è patrimonio esclusivo di una sola cultura o di un solo paese, non è prerogativa di una sola religione, non appartiene a un solo periodo storico. Poiché tratta di fenomeni inerenti alla natura ha un valore universale e un atteggiamento molto aperto nei confronti degli influssi che provengono da differenti culture; le medicine e le diete possono variare, ma i principi che ne sono alla base sono sempre gli stessi. Perciò si può considerare l’Ayurveda un “Patrimonio dell’Umanità”.

La medicina ayurvedica è la più diffusa in India e in alcuni paesi limitrofi, oggi anche in Occidente si possono trovare molti preparati fra quelli usati dalla vasta farmacopea ayurvedica. Le stesse aziende che commercializzano questi prodotti, importati principalmente dall’India, a volte si occupano anche della formazione dei medici in modo che essi possano avere una corretta informazione sui principi dell’Ayurveda, sul modo di usare i preparati, e possano usare i metodi diagnostici classici dell’Ayurveda come la lettura del polso. Molte ricerche scientifiche sono state fatte e sono in corso per avvalorare con metodi moderni quel che è detto nei trattati di migliaia di anni fa, sia per quel che riguarda l’efficacia terapeutica dei preparati e dei trattamenti, che sono l’aspetto esteriore della medicina ayurvedica, sia per l’efficacia dei trattamenti “interiori” come la meditazione, che ci riportano allo scopo principale dell’Ayurveda, quello di farci ricordare chi siamo in realtà.

da: Il consapevole

Ayurveda - Arte di vivere arte di guarire - DVD + Libro

Un grande regista indiano racconta la scienza del vivere e del guarire. Non troverete qui la rifrittura new age che ormai infesta l’occidente, quelle misture fai-da-te di spiritualità orientale, guru imparaticci, buddhismo per donne in carriera, Ganesh sulla t-shirt e bandierine tibetane.

Questo è un viaggio appassionato e documentato che incontra i grandi terapeuti dell’ayurveda e li guarda lavorare nei luoghi dove la disciplina è nata ed è cresciuta per millenni, stratificandosi e correggendosi nel passaggio severo da maestro a studente.

E’ l’India per viaggiatori, non per turisti, confronto vero con qualcosa che non smette di essere lontano e irriducibile.

Per cambiare la nostra vita

La visualizzazione creativa e il pensiero positivo, sono strumenti estremamente importanti nelle tecniche del benessere.

E’ stato scientificamente dimostrato che le immagini che creiamo nella nostra mente, con l’aiuto anche dei sensi, ci permette di dare vita a delle forme realtà interiori , di fronte alle quali il nostro cervello reagisceessendone stimolato, a seconda della qualità e del tipo di immagine.

Ad esempio , se visualizzo il colore azzurro con gli occhi della mente, creandomi l’immagine interiormente, il mio cervello viene sottoposto ad una serie di stimoli che si ripercuotono poi a livello fisico .
Essendo l’azzurro un colore rinfrescante e rilassante, la mia mente , manda il messaggio al corpo, attraverso gli impulsi nervosi, dando cosi’ origine ad un profondo rilassamento fisico e mentale.
Di solito diciamo:” io ho una mente”, ma ciò non è corretto.
Dovremmo dire ” io sono anche una mente” un centro di autocoscienza.

Abbiamo un grande dono, siamo mente, ma possiamo esserne gli  operatoriconsapevoli.
Purtroppo spesso ignoriamo tale realtà ,e diventiamo le vittime inconsapevoli di questo meraviglioso strumento chiamato MENTE.

Ne facciamo spesso un uso sbagliato, e negativo, cosi’ ci danneggiamo e otteniamo risultati opposti a ciò che in realtà vorremmo.

Che fare allora?
Prima di tutto divenire consapevoli di questa realtà!
Successivamente, porsi degli obbiettivi per raggiungere il controllo di questo strumento MENTE, e utilizzarlo per creare un nostro modo  di essere positivo, sano .

E’ necessario ritrovare l’ATTEGGIAMENTO POSITIVO, comprendere che è possibile recuperare l’armonia perduta, imparare a rilassarsi , a vincere lo stress, che ci toglie la capacità di vivere in piena salute .

Siamo pieni di messaggi sbagliati e negativi, alcuni creati dala società, altri dalla famiglia e dall’ambiente che ci circonda.
Abbiamo però la capacità di modificare questi “programmi” negativi, ed inserire messaggi e pensieri positivi per cambiare la nostra vita.
La mente è molto potente, ma noi utilizziamo solo l’8 o il 10 % delle capacità .
E’ come guidare una ferrari a 20 km all’ora.
Dobbiamo cosi’ imparare ad usare questo  straordinario strumento e migliorare la nostra vita e quella delle persone che ci circondano.

Noi diventiamo ciò che pensiamo, costruiamo il nostro futuro in base ai nostri pensieri.
Sono i pensieri che dirigono l’azione.
La  prima regola è imparare a conoscere profondamente noi stessi , solo così possiamo sapere quali aspetti di noi rafforzare o correggere.
Successivamente, programmiamo la nostra vita , facendo ordine e puliziada tutto ciò che ostacola il nostro benessere. La seconda regola è quella di acquisire tecniche per vincere lo stress.
Impariamo tecniche per rilassarci e ripulire così la mente da tutto ciò che di negativo ci opprime.

La nostra mente, funziona per imagini.
Se sento la parola albero, immediatamente mi viene alla mente l’immagine di un albero.
Per questo motivo, dobbiamo intervenire sulla mente, attraverso immagini positive.
Immagini di ciò che vogliamo diventare, essere, realizzare ecc.
Ogni giorno, in stato di rilassamento, programmiamo la nostra mente , con immagini positive di ciò che vogliamo realizzare.

Proiettiamoci ogni giorno nel successo.
Ricordatevi che la mente non fà differenza alcuna fra il vissuto reale, e ciò che vividamente immaginiamo; per cui noi sperimentiamo un vissuto con l’immaginazione o visualizzazione creativa, e la nostra mente lo vive come fosse reale.
La ripetizione quotidiana di questa visualizzazione, determina dopo solo un mese, nuovi modi di essere.
Molti esperimenti e ricerche sono state svolte su questi metodi , e tutte hanno dato esito superlativo.
Io svolgo costantemente , terapie quotidiane sulla visualizzazione creativa e il pensiero positivo.

da: www.benessereonline.org


NevilleLa Facoltà Creativa dell’Immaginazione

La legge e la promessa – “La realtà oggettiva occorre soltanto attraverso l’immaginazione”

Compralo su Macrolibrarsi

Lo scopo della vita è la realizzazione creativa del desiderio.
Nulla, se non i fatti, ci separa dal soddisfacimento dei nostri sogni. Ma se i fatti sono il frutto dell’immaginazione, allora cambiare il nostro modo di immaginare ci aiuterà a cambiare i fatti.

Le tesi di Neville, profeta dell’Immaginazione, hanno aiutato tutte le donne e gli uomini che vi hanno prestato fede a soddisfare i propri desideri e a realizzare i propri sogni grazie al potere creativo dell’immaginazione.
Questo libro racchiude la testimonianza autentica di molti di loro e rappresenta la prova di come uno sforzo immaginativo consapevole e volontario possa regalarci ciò a cui aspiriamo.
In un continuo intreccio tra le proprie riflessioni e il racconto di chi ha scelto di condividere questa esperienza, Neville ci guida alla scoperta della nostra immaginazione, un potere del quale non sempre ci dimostriamo consapevoli, un dono inestimabile che va risvegliato e saggiamente utilizzato per il raggiungimento dei nostri fini.

Una lettura coinvolgente, arricchita da puntuali riferimenti biblici, filosofici e letterari, rivolta a tutti coloro che intendono passare da una consapevolezza percettiva, quella cioè che si rapporta alla realtà così come essa appare, a una consapevolezza concettuale, la quale interagisce con i fatti del mondo così come questi dovrebbero essere per regalarci la felicità.

E così come il vasaio modella l’argilla, la nostra immaginazione imparerà a plasmare la realtà.

Una vita tranquilla

calma-vita

I ComandaLenti.
I “ComandaLenti” consigli utilissimi per condurre una vita tranquilla e “piena di tempo” per fare tutto quello che vogliamo, perchè di tempo ce ne per tutti, il tempo è una risorsa unica!!!

I nostri primi 14 comandalenti, per trovare la velocità giusta nella vita.

1) Svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la barba, truccarsi o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria.
2) Se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare mentalmente la serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello.
3) Se entrate in un bar per un caffè:ricordatevi di salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare barista e cassiera al momento dell’uscita(questa regola vale per tutti i negozi, in ufficio e anche in
ascensore)
4) Scrivere sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con caro o cara…
5) Quando è possibile, evitiamo di fare due cose contemporaneamente come telefonare e scrivere al computer…se no si rischia di diventare scortesi, imprecisi e approssimativi.
6) Evitiamo di iscrivere noi o i nostri figli ad una scuola o una palestra dall’altra parte della città
7) Non riempire l’agenda della nostra giornata di appuntamenti, anche se piacevoli, impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto.
8) Non correte per forza a fare la spesa, senz’altro la vostra dispensa vi consentirà di cucinare una buona cenetta dal primo al dolce.
9) Anche se potrebbe costare un po’ di più, ogni tanto concediamoci una visitina al negozio sottocasa, risparmieremo in tempo e saremo meno stressati.
10) Facciamo una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta.
11) La sera leggete i giornali e non continuate a fare zapping davanti alla tv.
12) Evitate qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti, ma gustatevi la vostra città, qualunque essa sia.
13) Se avete 15 giorni di ferie, dedicatene 10 alle vacanze e utilizzate i rimanenti come decompressione pre o post vacanza.
14)Smettiamo di continuare a ripetere:”non ho tempo”. Il continuare a farlo non ci farà certo sembrare più importanti.

… e i 7 comandalenti in cucina

1) Il cibo è la tua prima medicina: insegna Ippocrate… crediamoci!
2) La poesia del cibo inizia quando facciamo la spesa: scegliamo prodotti di stagione e di qualità. Se vogliamo risparmiare diminuiamo la quantità: che è anche un’ottima scelta per controllare colesterolo e peso.
3) E’ scientificamente provato che l’acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta appassioniamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, un fiore?
4) Utilizziamo tutti i nostri sensi per godere dei singoli ingredienti: la vista, il tatto, l’olfatto, il gusto … anche l’udito (i rumori della cucina fanno tanto casa e calore!).
5) Gustiamo ogni forchettata e ogni piccolo sorso di quel vino che, anche se da incompetenti, avremo scelto con amore e cura.
6) Evitiamo il “due in uno”! Se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo.
7)Non precipitiamoci … il cinema, la lavastoviglie, l’ultimo ritocco al computer, ecc. aspettano

fonte: http://www.vivereconlentezza.it

Tecniche e suggerimenti per ritrovare la calma interiore e abbattere lo stress

Compralo su Macrolibrarsi

Questo è un libro semplice che ha un unico scopo: darvi una mano a rilassarvi.

In ogni pagina troverete una tecnica di rilassamento che riuscirete ad apprendere in soli cinque minuti. Ogni tecnica è corredata di una breve spiegazione, seguita dalle istruzioni.

La spiegazione vi mostrerà come e perché una determinata tecnica funziona, e per quali fini è particolarmente salutare. Le istruzioni sono chiare e semplici. Dovreste essere in grado di leggerle e di assimilarle in pochi minuti, oltre che di praticare gli esercizi subito e con risultati positivi.

“Rilassa il tuo corpo” è facile da usare.

Non occorre leggerlo tutto né sistematicamente: sfogliatelo fino a trovare la tecnica che vi interessa. Praticatela ogni giorno per una settimana circa. Una volta che l’avete appresa potete passare ad un altro esercizio.

Visualizzazione creativa e pensiero positivo

immaginazione_positiva

La visualizzazione creativa e il pensiero positivo, sono strumenti estremamente importanti nelle tecniche del benessere.

E’ stato scientificamente dimostrato che le immagini che creiamo nella nostra mente, con l’aiuto anche dei sensi, ci permette di dare vita a delle forme realtà interiori , di fronte alle quali il nostro cervello reagisce essendone stimolato, a seconda della qualità e del tipo di immagine.

Ad esempio , se visualizzo il colore azzurro con gli occhi della mente, creandomi l’immagine interiormente, il mio cervello viene sottoposto ad una serie di stimoli che si ripercuotono poi a livello fisico .
Essendo l’azzurro un colore rinfrescante e rilassante, la mia mente , manda il messaggio al corpo, attraverso gli impulsi nervosi, dando cosi’ origine ad un profondo rilassamento fisico e mentale.
Di solito diciamo:” io ho una mente”, ma ciò non è corretto.
Dovremmo dire ” io sono anche una mente” un centro di autocoscienza.

Abbiamo un grande dono, siamo mente, ma possiamo esserne gli  operatori consapevoli.
Purtroppo spesso ignoriamo tale realtà ,e diventiamo le vittime inconsapevoli di questo meraviglioso strumento chiamato MENTE.

Ne facciamo spesso un uso sbagliato, e negativo, cosi’ ci danneggiamo e otteniamo risultati opposti a ciò che in realtà vorremmo.

Che fare allora?
Prima di tutto divenire consapevoli di questa realtà!
Successivamente, porsi degli obbiettivi per raggiungere il controllo di questo strumento MENTE, e utilizzarlo per creare un nostro modo  di essere positivo, sano .

E’ necessario ritrovare l’ATTEGGIAMENTO POSITIVO, comprendere che è possibile recuperare l’armonia perduta, imparare a rilassarsi , a vincere lo stress, che ci toglie la capacità di vivere in piena salute .

Siamo pieni di messaggi sbagliati e negativi, alcuni creati dala società, altri dalla famiglia e dall’ambiente che ci circonda.
Abbiamo però la capacità di modificare questi “programmi” negativi, ed inserire messaggi e pensieri positivi per cambiare la nostra vita.
La mente è molto potente, ma noi utilizziamo solo l’8 o il 10 % delle capacità .
E’ come guidare una ferrari a 20 km all’ora.
Dobbiamo cosi’ imparare ad usare questo  straordinario strumento e migliorare la nostra vita e quella delle persone che ci circondano.

Noi diventiamo ciò che pensiamo, costruiamo il nostro futuro in base ai nostri pensieri.
Sono i pensieri che dirigono l’azione.
La  prima regola è imparare a conoscere profondamente noi stessi , solo così possiamo sapere quali aspetti di noi rafforzare o correggere.
Successivamente, programmiamo la nostra vita , facendo ordine e pulizia da tutto ciò che ostacola il nostro benessere. La seconda regola è quella di acquisire tecniche per vincere lo stress.
Impariamo tecniche per rilassarci e ripulire così la mente da tutto ciò che di negativo ci opprime.

La nostra mente, funziona per imagini.
Se sento la parola albero, immediatamente mi viene alla mente l’immagine di un albero.
Per questo motivo, dobbiamo intervenire sulla mente, attraverso immagini positive.
Immagini di ciò che vogliamo diventare, essere, realizzare ecc.
Ogni giorno, in stato di rilassamento, programmiamo la nostra mente , con immagini positive di ciò che vogliamo realizzare.

Proiettiamoci ogni giorno nel successo.
Ricordatevi che la mente non fà differenza alcuna fra il vissuto reale, e ciò che vividamente immaginiamo; per cui noi sperimentiamo un vissuto con l’immaginazione o visualizzazione creativa, e la nostra mente lo vive come fosse reale.
La ripetizione quotidiana di questa visualizzazione, determina dopo solo un mese, nuovi modi di essere.
Molti esperimenti e ricerche sono state svolte su questi metodi , e tutte hanno dato esito superlativo.
Io svolgo costantemente , terapie quotidiane sulla visualizzazione creativa e il pensiero positivo.

da: www.benessereonline.org


Neville

La Facoltà Creativa dell’Immaginazione

La legge e la promessa – “La realtà oggettiva occorre soltanto attraverso l’immaginazione”

Compralo su Macrolibrarsi

Lo scopo della vita è la realizzazione creativa del desiderio.
Nulla, se non i fatti, ci separa dal soddisfacimento dei nostri sogni. Ma se i fatti sono il frutto dell’immaginazione, allora cambiare il nostro modo di immaginare ci aiuterà a cambiare i fatti.

Le tesi di Neville, profeta dell’Immaginazione, hanno aiutato tutte le donne e gli uomini che vi hanno prestato fede a soddisfare i propri desideri e a realizzare i propri sogni grazie al potere creativo dell’immaginazione.
Questo libro racchiude la testimonianza autentica di molti di loro e rappresenta la prova di come uno sforzo immaginativo consapevole e volontario possa regalarci ciò a cui aspiriamo.
In un continuo intreccio tra le proprie riflessioni e il racconto di chi ha scelto di condividere questa esperienza, Neville ci guida alla scoperta della nostra immaginazione, un potere del quale non sempre ci dimostriamo consapevoli, un dono inestimabile che va risvegliato e saggiamente utilizzato per il raggiungimento dei nostri fini.

Una lettura coinvolgente, arricchita da puntuali riferimenti biblici, filosofici e letterari, rivolta a tutti coloro che intendono passare da una consapevolezza percettiva, quella cioè che si rapporta alla realtà così come essa appare, a una consapevolezza concettuale, la quale interagisce con i fatti del mondo così come questi dovrebbero essere per regalarci la felicità.

E così come il vasaio modella l’argilla, la nostra immaginazione imparerà a plasmare la realtà.

Tornare bambini per essere felici

bambino_sorrisi

A volte abbiamo l’impressione di essere troppo complicati. È come se portassimo addosso degli abiti eccessivamente pesanti, delle acconciature troppo elaborate o delle scarpe strette… Allora, uno si ricorda di quando era bambino e non c’era il problema dell’apparire; ti ricordi di quando giocavi nudo su una spiaggia, con l’acqua del mare che ti lambiva le punte dei piedi e il sole che ti accarezzava la pelle. E non pensavi a niente.

Quando siamo piccoli, infatti, non ci facciamo domande, non “sentiamo” il passato o il futuro: il nostro unico impegno è il gioco di oggi, il nostro “lavoro” è il fare, il galleggiare nell’esistenza senza farci domande. Poi cresciamo, incontriamo genitori e maestri, siamo costretti a plasmarci su un modello che ci è del tutto estraneo.

La mente si sviluppa, si arricchisce, i sensi iniziano a scivolare lentamente in secondo piano, il cervello diventa la nostra priorità, il nostro biglietto da visita. E così quel bambino libero che eravamo muore, muore per sempre…

Ancora una volta ci fissiamo su un ragionamento conformista, tipico delle persone “mature”: che cosa significa affermare che il bambino di un tempo “muore per sempre”? Chi siamo noi per poter parlare di un’eternità? Rileggiamo con attenzione le parole di Giovanni Pascoli, che scrive e pubblica Il fanciullino tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento: “il fanciullino è il bambino che è in noi e continua a rimanere tale anche quando ingrossiamo e arrugginiamo la voce, anche quando – una volta adulti – siamo occupati a litigare e a perorare la causa della nostra vita”.

A differenza nostra, il fanciullino è flessibile, sa scoprire nelle cose le somiglianze e le relazioni più ingegnose». Il fanciullino è veloce, intuitivo, anticonformista, riesce a scavalcare i meccanismi ovvi e scontati della logica “adulta”; il fanciullino focalizza un dettaglio e ci inventa attorno un mondo. E non gli importa nulla delle superstizioni, delle credenze, delle passioni, dei condizionamenti ambientali, familiari, culturali, religiosi. A noi che cosa è rimasto di tutta questa freschezza?

Dove hai messo il tuo “fanciullino”?

Vi siete mai chiesti perché, in questa fase di transizione fra Millenni, avvertiamo un profondo bisogno di colore, di fedi “alternative”, di candele, di cristalli? Come mai abbiamo trasformato le nostre case in “sale giochi” arredate con mobili variopinti, ironici, morbidi, ludici? Perché lavoriamo su computer colorati come caramelle, perché ci mettiamo alla guida di automobili piccole come giocattoli, dalle forme morbide e rassicuranti? Forse è perché l’umanità ha bisogno di un po’ di sorriso. E anche noi abbiamo voglia di ritornare nella nostra stanza dei giochi.

Quello che noi adulti scambiamo per esibizionismo da contenere e punire è in realtà un’esigenza profonda dei bambini, sulla quale dovremmo riflettere: i bambini – soprattutto quelli molto piccoli – appena possono tendono a svestirsi, a eliminare il superfluo, e sono felici soprattutto quando riescono a stare nudi. Lo stesso vale per noi, che ovviamente non andiamo in giro senza vestiti, ma tuttavia dovremmo cercare – non appena possibile -di toglierci per un po’ i nostri abiti mentali, di mettere da parte le nostre sovrastrutture ingombranti.

Guardiamoci attorno: noi “grandi” siamo sempre troppo coperti, troppo rigidi, troppo “seri”, troppo gravati da schemi, da impegni (pratici o psicologici) e incombenze di ogni sorta.

Osserviamo invece i bambini: mentre giocano entrano in un mondo incantato, in un “non luogo” in cui non valgono più gli schemi della comunicazione tradizionale né i paradigmi mentali degli “adulti”.

In questo spazio magico e privato, che tuttavia può essere aperto a chiunque chieda di partecipare sottostando alle “non regole” del gioco, i bambini possono restare per ore in silenzio o comunicare usando strani linguaggi per noi privi di significato apparente. Eppure si intendono, anche quando appartengono a razze o estrazioni sociali diverse: il loro fare fluisce sereno e senza intoppi all’interno di un “non tempo” di speciale forza creativa., dove non si avverte la necessità di alcuna spiegazione.

Così, anche senza saperlo, il bambino mette in pratica attraverso la dinamica del gioco quello che gli antichi greci chiamavano “eudemonismo”, cioè la ricerca della felicità. Ma lo fa in maniera spontanea, libera, senza “pensare” a quello che sta facendo.

E a volte, come adulti, ci viene la tentazione di chiedere ai bambini che cosa fanno nel loro mondo segreto, chi sono i loro amici, come funzionano i loro giochi: nella stragrande maggioranza dei casi, un bambino ci risponderà con una bugia.

È giusto che sia così: noi non possiamo capire. O meglio: il nostro errore consiste proprio nello sforzo di “capire”. Mentre ci dovremmo semplicemente limitare a “essere“, anche noi, dentro la nostra stanza dei giochi.


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