Per saper amare bisogna amarsi

Una buona amante è una donna che ama se stessa. Solo attraverso una profonda accettazione di sé è possibile farsi conoscere e lasciarsi conquistare dagli affetti.

Una buona amante? E’ una donna che ama se stessa.
Si tratta di un concetto fondamentale, che spesso dimentichiamo. L’amore che proviamo per noi stesse è il pilastro delle relazioni con gli altri. Solo con una grande fiducia in noi possiamo credere di essere amabili, e di essere in grado di dare piacere.
Fare l’amore significa poi avvicinarsi al compagno, rivelarsi, farsi conoscere in un senso profondo: solo chi si accetta veramente può tollerare un tale sguardo ravvicinato. Purtroppo, invece, tante donne malate di non-amore rimangono incastrate in una sessualità difensiva, in cui magari la performance è perfetta ma non c’è vero abbandono o reale apertura. (Il discorso vale ovviamente anche per gli uomini, che però spesso vivono il disamore di sé con dinamiche differenti).La persona che non si accetta frequentemente non apprezza il proprio corpo, è timorosa nei gesti, ha paura del giudizio del partner, non osa esprimersi, provare nuovi comportamenti, espandersi.
Ma forse la caratteristica più evidente è l’abitudine a scegliersi il compagno sbagliato: negativo, critico, giudicante, incapace di amare, oppure non libero. La tendenza al rifiuto di sé, con tutte le sue conseguenze sulla relazione e la sessualità, è molto diffusa: “Donne che amano troppo”, un libro della psicoterapeuta americana Robin Norwood, che analizza tali dinamiche, ha venduto più di dieci milioni di copie in tutto il mondo.

“Nemo dat quod non habet”: nessuno può dare quello che non ha. E dunque è difficile instaurare una relazione basata sulla fiducia, il rispetto, l’attenzione se qualcuno non l’ha insegnato prima a noi, se in passato, in famiglia, non abbiamo sperimentato questo tipo di relazione. Ritrovare l’amore per noi stesse, se nessuno ce lo ha insegnato, o se ce lo hanno trasmesso con troppi limiti e condizioni, è possibile con un percorso di crescita non affannoso e non solamente razionale: non serve ripetersi che ci si deve amare, ma cercare, a poco a poco, nelle situazioni della vita, quel nutrimento emotivo che ci è mancato.

D'Amore e d'Accordo - DVD + Libro

Questo DVD contiene una serie di preziosi e indispensabili consigli per migliorare il proprio rapporto di coppia e la comunicazione con sé stessi.

Al fine di rendere più efficace e piacevole l’apprendimento il dvd alterna ai consigli del Coach dei video con attori che riproducono le scene che si verificano quotidianamente in molte coppie.

In particolare con questo dvd tu impari a: migliorare la comunicazione con te stesso; migliorare la comunicazione col tuo partner; prevenire ed evitare i conflitti; gestire equilibri e tensioni nella coppia; scoprire i segreti per capire il tuo partner e farti capire…

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Il velo dell’inconsapevolezza

Perché sembra che alcune persone sappiano esattamente chi sono, qual è la loro strada e cosa devono fare nella vita, mentre altre sono alla continua ricerca di se stesse e del senso della loro esistenza? Perché in alcuni c’è tanta chiarezza e in altri solo confusione e domande? Perché gli uni si mantengono stabili anche nei periodi tempestosi mentre altri sono in totale balia del vento della vita?
Il motivo va ricercato nella presenza di quella a cui diamo il nome di consapevolezza, uno stato interiore di osservazione che si accompagna alla conoscenza di ciò che effettivamente succede dentro di sé e all’esterno, e del motivo per cui ciò accade. Questa “osservazione consapevole” trasmette sicurezza, chiarezza, forza e stabilità interiore anche nei momenti difficili.
Non è uno stato che puoi costruirti: ti viene donato non appena individui i veli che influenzano la tua percezione e il tuo pensiero.
La via diretta verso la consapevolezza consapevolezza nasce dalla conoscenza e dall’osservazione. Prima di tutto devi sapere quali sono le forze che agiscono dentro di te e a quali processi danno luogo. Con questa conoscenza puoi osservare, sentire e sperimentare in maniera del tutto nuova quanto avviene nel tuo intimo, nella tua vita e nelle altre persone.
Quando avrai raggiunto lo stato di consapevolezza, le emozioni e i pensieri non potranno più stabilire automaticamente le tue azioni e reazioni.
Di conseguenza, attrarrai sempre più persone altrettanto consapevoli della loro identità e di ciò che succede; e con quelle già presenti nella tua vita si interromperà il meccanismo che vi faceva premere reciprocamente determinati tasti.
Con la graduale acquisizione della consapevolezza, sperimenterai una maggiore bellezza nelle relazioni interpersonali e nel rapporto di coppia, e le cosiddette “situazioni drammatiche” saranno sempre meno frequenti. Le relazioni, infatti, assumono una connotazione tragica solo quando le paure, le fantasie e i desideri di due individui entrano in risonanza senza che nessuno dei due se ne accorga, cioè
inconsciamente, amplificandosi a vicenda.

La via più rapida per interrompere qualsiasi processo automatico e diventare consapevoli di quanto sta accadendo veramente implica due domande:
Chi o che cosa sono io?
Cosa sta succedendo qui?

Queste due domande sono lo strumento con cui puoi scoprire tutti i veli della vita. Non appena disporrai della conoscenza adeguata per rispondere, queste due domande saranno sufficienti per trasformarti in qualsiasi momento in un osservatore consapevole.

Estratto dal I Capitolo de I 7 Veli, di Ruediger Schache

I 7 Veli

Buono

Se è vero che i pensieri e le emozioni determinano la tua vita,
cos’è che determina i tuoi pensieri e le tue emozioni?

Nella vita di ogni persona agiscono forze molto potenti. Senza la giusta consapevolezza, queste forze possono trasformarsi in pericolosi veli che ci impediscono di vedere la realtà così com’è.

I Sette Veli: un affascinante viaggio alla scoperta dei segreti della tua vita

Verso la Libertà..

Joe prese il dépliant dal tavolo di cucina e gli diede una rapida occhiata, finché una frase catturò la sua attenzione.
Nella maggior parte dei casi le persone finiscono per vivere una vita difficile e per porre dei limiti alla propria
felicità, perché il loro modo di pensare e le loro convinzioni precludono la possibilità di ottenere il meglio
che la vita ha da offrire.
Rilesse la frase con attenzione. In effetti, l’idea era accattivante: “ottenere il meglio che la vita ha da offrire”. Allo stesso
tempo, il fatto che fosse il suo modo di pensare a fare la differenza lo lasciò abbastanza perplesso. Sapeva che il suo approccio al mondo era migliorabile. Al contempo, però, questo fatto gli sembrava insuffi ciente a spiegare i suoi problemi. Una cosa comunque era certa: qualche miglioramento nella sua vita avrebbe di certo giovato. Si trattava però di capire cosa fare.
Joe lesse un’altra frase: Agisci come se fossi l’elemento che controlla la tua vita. Quando lo farai, allora lo sarai.

Mentre rifletteva sul senso di quelle parole, lasciò il dépliant sul tavolo e decise che era ora di andare a letto. Si infi lò sotto le coperte. Era sfi nito, eppure, come spesso gli capitava nell’ultimo periodo, invece di addormentarsi all’istante si ritrovò a fi ssare il soffi tto con gli occhi sbarrati, la mente assediata da preoccupazioni e pensieri spiacevoli. I suoi problemi di insonnia erano dovuti allo stress, come gli aveva detto il dottore. Be’, a questa conclusione era arrivato anche da solo, per quanto non fosse un medico ma un area manager di una grossa azienda. Anche quella sera, Joe si ritrovò a esaminare le varie sfaccettature della sua attuale posizione lavorativa: le sue mansioni lo rendevano insoddisfatto, il rapporto con la sua responsabile era pessimo e, ciliegina sulla torta, aveva sentito voci di corridoio riguardo a una possibile ristrutturazione aziendale.
Per quanto adesso gli risultasse difficile ricordarlo, la sua vita in altri momenti era stata diversa. Per un lungo periodo era stato più sereno, più soddisfatto di se stesso e delle cose che faceva.
Negli ultimi tempi, invece, i suoi pensieri dominanti erano lavoro e soldi, aveva abbandonato la palestra, era ingrassato e aveva ripreso a fumare. E Lisa lo aveva lasciato per un altro.
Perché sono stato così sfortunato? Joe se lo domandava spesso.
Sua sorella Maria, al riguardo, gli aveva spiegato che era inutile chiedersi il “perché”. Una volta gli aveva detto: “Sforzarsi per scoprire la ragione di un problema è molto meno utile che concentrarsi sul modo per risolverlo. Nella vita trovi quel che cerchi:
se ti concentri sui problemi, avrai in mente i problemi; se ti concentri sulla ricerca di soluzioni, troverai soluzioni”.
Lo squillo del telefono riscosse Joe dai suoi pensieri. Alzò la testa dal cuscino, domandandosi chi mai potesse chiamarlo a quell’ora. Afferrò il cellulare e guardò il display: era proprio Maria.

“Ciao, stavo giusto pensando a te.”
“Eri già a letto? Ti ho chiamato per ricordarti del corso di venerdì… Hai ancora il dépliant che ti ho dato?”
“Ho sempre pensato che tu avessi qualche potere telepatico, e adesso ne ho la prova: l’ho riletto giusto mezz’ora fa.”
“Visto? Lo sai che io ti tengo sempre d’occhio… E allora?” “Allora cosa?”, rispose Joe, che aveva già intuito dove sua
sorella volesse andare a parare.
“Ti sei iscritto al corso come mi avevi promesso?” “Lo sai che ogni promessa è debito… Specialmente quando
si ha una sorella particolarmente testarda. Sì, venerdì sarò là.
Sappi, comunque, che mi sono iscritto solo perché hai insistito: un corso sulla libertà personale non mi dice un granché.”
“Joe! Fidati di me, vedrai che imparerai un sacco di cose utili. Come avrai letto sul dépliant, è un corso di PNL, Programmazione Neuro-Linguistica. Sai almeno cos’è?”
“So solo che ne sei entusiasta, anche se non sei mai entrata nei particolari.” Fortunatamente, aggiunse mentalmente Joe, ma si guardò bene dal dirlo.
“Allora te lo spiego in poche parole: la PNL è un sistema per pensare e comunicare in modo più efficace. Secondo me è
una delle applicazioni più pratiche nell’ambito del miglioramento personale. Alcuni la definiscono la ‘psicologia del successo’.”
“E a cosa servirebbe, in pratica, questa PNL?”
“Be’, ad esempio a liberarti da pensieri, emozioni e comportamenti negativi.”
“Senti, so che sei convinta che mi aiuterà, ma mi sembra un po’ troppo bello per essere vero. Insomma, dubito che un
corso di tre giorni possa sistemare tutto.”
“Considerala un’ottima occasione per cambiare, anche se è ovvio che non potrà sistemare ‘tutto e subito’. Tre giorni sono comunque utili per cominciare a riflettere sul tuo modo di ragionare e iniziare ad assumere un maggior controllo dei tuoi pensieri. Ossia, della tua vita.”
“Scusa, Maria, ma come fa un tizio che racconta le sue teorie ad aiutarmi a ‘cambiare’, come dici tu?”
“È proprio questo il punto, Joe. Non si tratta mai solo di teorie. La persona che tiene il seminario ti racconterà alcune
sue esperienze e poi ti farà mettere in pratica diverse tecniche di PNL. Ti renderai conto fin da subito di come funziona. Credimi, ho seguito anch’io quel corso: è utile e divertente… E adesso piantala con le lagne! Puoi capire solo andandoci. Perciò, vacci.” “Ti ho già detto che ci andrò, stai tranquilla…”
Improvvisamente, a Joe venne in mente una domanda che Maria gli aveva posto un paio di mesi prima e che, in qualche modo, sembrava legata al genere di discorsi che stavano facendo.
“Mi ricordo che un po’ di tempo fa mi hai chiesto se sapessi perché alcune persone vivono felicemente e altre no. In questo corso troverò la soluzione?”
“Può darsi”, rispose Maria. “Ascolta, Joe, ti chiedo solo di andare e goderti i tre giorni, senza troppi preconcetti. Ti renderai conto di quanto tu possa infl uire su ciò che ti succede. E non essere troppo sorpreso quando ti accorgerai di divertirti…” Si augurarono vicendevolmente la buona notte. A quel punto, la speranza di prendere sonno ero poco più di un miraggio. Joe si trascinò fuori dal letto e andò in cucina per bere un bicchiere d’acqua. Guardò fuori dalla fi nestra. Si sentiva bloccato, intrappolato nel suo stile di vita. Pensò a quanto i suoi giorni, in quel momento, fossero diversi da come se li era immaginati. Sospirò e si incamminò nuovamente verso la camera da letto, riprendendo il dépliant dal tavolo della cucina.
Lo sfogliò ancora una volta: “I segreti della libertà personale.
Tre giorni con Richard Bandler”. Un’altra frase lo colpì.

“Il nostro limite più grande non è costituito da ciò che
vogliamo e non siamo in grado di fare, ma da ciò che
non abbiamo nemmeno considerato di poter fare.”

A Joe sembrò che quelle parole fossero indirizzate direttamente a lui. Con questa frase in mente tornò a letto, e questa
volta, nel giro di pochi minuti, si addormentò.

Estratto da: Scelgo la Libertà di Richard Bandler, Alessio Roberti, Owen Fitzpatrick

Scelgo la Libertà

Da non perdere

Un libro-corso unico: gli strumenti pratici della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) per la prima volta spiegati attraverso la storia di un partecipante a un corso tenuto dal genio creativo della PNL.

Attraverso Scelgo la libertà imparerai in modo divertente ed efficace come applicare l’attitudine e le tecniche della PNL per migliorare la tua vita. Apprenderai come:

  • assumere un maggior controllo sui tuoi pensieri e sulle tue emozioni;
  • cambiare le convinzioni limitanti;
  • sostituire comportamenti improduttivi;
  • sfruttare maggiormente le tue risorse interne;
  • rendere più efficace la comunicazione con te stesso e con gli altri;
  • definire obiettivi di qualità per la tua vita personale e professionale.

Scelgo la libertà racconta la storia di Joe, una persona in cui ognuno di noi può riconoscersi.

Ridere la Vita

Ridere la Vita
La vita di Hotei, un maestro zen, non fu altro che una continua risata, rideva perfino nel sonno! Quanto prezioso è l’incontro con un uomo del genere! Troppo irriverente di fronte alla tragedia della nostra vita? Quando ridi davvero, il senso di tragedia scompare. Ma vogliamo veramente farne a meno?

Una volta per strada un barbone mi disse “signorina rida, così è più bella”. L’effetto immediato fu proprio una risata che regalai a me stessa e a quella persona che aveva saputo leggere nel mio volto il mio stato d’animo, così improvvisamente risollevato.

Questa è una prova, in piccolo, di quanto è stato di recente sperimentato da uno studio americano.

Una risata al giorno toglie il medico di torno. Già negli anni ’70 Norman Cousins noto pacifista americano e direttore di molti giornali aveva sostenuto qualcosa del genere. Infatti, quando gli vennero diagnosticate diverse malattie, tra cui una grave patologia al cuore, decise di autoprescriversi una terapia a base di film dei fratelli Marx. Raccontava: “dieci minuti di risate mi permettevano di dormire senza dolori per un paio d’ore. Quando l’effetto si esauriva, riaccendevo la tv”.

Oggi la sua intuizione è stata confermata da un nuovo studio di laboratorio condotto in America. D’altronde come spesso si dice nessun medico ci conosce meglio di noi stessi. Cousins è ricordato dunque come il padre della riso-terapia e proprio a lui, durante il congresso di società di biologia sperimentale americana, è stata dedicata una risata e un ricordo. Gli effetti di una risata sarebbero simili a quelli di una sessione di sport, infatti, ridere abbassa la pressione, riduce lo stress, stimola l’appetito e mette in moto il sistema immunitario.

Questi risultati sono stati visibili su alcuni volontari sottoposti alle “cure” di alcuni medici della Loma Linda University che, invece di adottare un metodo scientifico e sottoporre i pazienti a trattamenti e farmaci sperimentali, hanno prescritto la visione di film e vari sketch comici scelti dai pazienti stessi.

L’esperimento è durato tre settimane e ogni giorno i volontari “si somministravano” venti minuti ciascuno di commedie. Prima e dopo il controllo, i medici effettuavano gli esami del sangue confrontandoli con quelli eseguiti dopo aver visto film ansiogeni o tristi come Salvate il soldato Ryan.

I risultati sono strabilianti. Tutte le persone sottoposte all’esperimento erano a rischio diabete e con un livello di grasso nel sangue eccessivo. Dopo trattamenti con risate sonore e prolungate si è constatato un miglioramento dell’equilibrio ormonale. Il cortisolo e l’epinefrina, che generalmente durante i periodi di stress aumentano, si sono abbassati. Importanti riscontri si sono avuti anche nella diminuzione del livello di leptina e nell’aumento della grelina, importanti per migliorare l’appetito. Questo effetto non è sicuramente adatto a chi soffre di obesità. Per chi invece è sottoposto a chemioterapia oppure è stato ricoverato per lunghi periodi o ha sofferto di depressione post lutto, una cura a base di ilarità è proprio quello che ci vuole.

Una risata al giorno toglie il medico di torno. Già Negli anni ’70 Norman Cousins aveva sostenuto qualcosa del genere
E chi soffre di colesterolo cattivo ha trovato una nuova cura. Secondo l’equipe californiana, infatti, ridere abbasserebbe il colesterolo cattivo presente nel sangue così come si ridurrebbero quelle proteine che indicano uno stato di infiammazione del sistema cardiovascolare, causa di arteriosclerosi. Si regolarizza la pressione sanguigna e in generale migliora il tono generale dell’umore.

“Ridere – ha spiegato Lee Berk, il medico che ha condotto gli studi – ha l’effetto di modulare molti aspetti della salute umana e la risposta dell’organismo a un riso prolungato è analoga alla risposta che si ha dopo un’attività fisica moderata, aumento di appetito incluso”. Ma se ormai nessuno dubita più del fatto che il riso sia un’ottima medicina, lo specialista californiano ora vuole estendere i suoi studi anche agli effetti benefici dell’ascoltare musica o del cantare.

Oltre agli effetti fisici, ridere illumina il volto, lo distende, consentendogli di diventare un ottimo specchio per chi ci guarda e ci sta intorno. Spesso per strada si incontrano persone dai volti cupi e depressi, spenti e stanchi: basterebbe una risata per illuminarli trasformando completamente la percezione dei lineamenti.

E se anche gli effetti a livello fisico non fossero molto evidenti così come sostenuto dallo studio americano, almeno la nostra vita sarebbe contornata da sonore e lunghe risate!

Migliora la Tua Vita

Il senso di quello che leggerai è duplice:

il primo è di ispirarti; il secondo è di incanalare l’energia verso risultati misurabili, spingendoti a compiere a ritmo costante azioni semplici.

Insieme, le ispirazioni e piccole azioni quotidiane, ti condurranno verso il miglioramento della qualità della Tua vita.

Tre semplici passi prima di continuare con la lettura:

  1. leggi con attenzione ogni parola;
  2. impegnati a riflettere per pochi minuti su ciò che hai appena imparato;
  3. annota le tue rivelazioni o reazioni al brano. Dopo tutto, che senso ha l’ispirazione se non è seguita dall’azione?

Decidi cosa vuoi veramente e determina che cos’è che ti impedisce di averla adesso.

Ricordati che otteniamo qualsiasi cosa su cui ci focalizziamo. Invece di sprecare tempo su quello che non vogliamo, articola chiaramente ciò che vuoi davvero. Per esempio, anziché raggiungere la tua meta pensando di “smettere fumare”, decidi che vuoi “essere più sano, vivace, più allegro che mai”. Più specifico sei, più forza avrai per raggiungere il tuo scopo.

Una volta deciso ciò che vuoi, identifica gli ostacoli che potresti incontrare, come il dolore anticipato che potrebbe capitare come risultato di un cambiamento.

Che cosa desideri? Che cosa ti impedisce di averla adesso?

Hai mai notato come, quando qualcuno si fa male e gli altri si prodigano per lui, può succedere che le ferite non guariscano tanto in fretta? Sebbene ciò che lui voglia è guarire appena possibile, il piacere di ricevere tutta quella attenzione e la possibilità di rilassarsi, può inconsciamente tardare, o impedire la guarigione. Quando qualcuno ottiene un beneficio secondario dal suo comportamento o emozione dolorosa, che lui stesso sta cercando di cambiare, provoca quello che viene definito beneficio secondario. Questo bisogno di conservare il beneficio secondario è spesso uno dei grandi inibitori di un cambiamento durevole.

Quali sono i benefici nascosti che potresti ottenere da un comportamento che sai che dovresti cambiare? Quanto essi sono attraenti quando sono paragonati al dolore che sai che ti hanno causato nel passato, presente e futuro?

Associa un dolore tremendo al non cambiare ora e un piacere immenso ad un cambiamento immediato. Chiediti:

  1. Quanto mi costerà questo comportamento (o emozione) se non cambio?
  2. Che cosa mi mancherà nella vita se non faccio questo mutamento?
  3. Quanto mi costa già questo vecchio comportamento mentalmente, emozionalmente, fisicamente, finanziariamente, spiritualmente?
  4. Che effetto avrà questo sulla mia carriera? Sui miei cari?

Immagina vividamente e senti gli effetti piacevoli del cambiare ora. Chiediti:

  1. Quando cambierò davvero, che cosa penserò di me stesso?
  2. Che tipo di impeto creerò facendo questo cambiamento?
  3. Come si sentiranno la mia famiglia e i miei amici?
  4. Quanto sarò felice io?
  5. Non merito già questi benefici ora?

Se hai provato un cambiamento che è fallito, probabilmente l’ingrediente mancante era il fare leva. Fino a quando non arriverai al punto in cui il cambiamento sarà un dovere assoluto, continuerai a rimandare la decisione. Ma con dei motivi abbastanza forti – il giusto stimolo – sarai costretto ad agire.

Condiziona il nuovo schema affinché diventi consistente.

Ho ricevuto una vera educazione nel condizionamento l’altro giorno mentre guardavo un accordatore che lavorava sul nostro piano a mezza coda. Quando gli ho chiesto il conto mi ha risposto che me lo avrebbe fatto sapere alla prossima visita. “Vuoi dire che non ha ancora finito?” gli ho chiesto. Pazientemente mi ha spiegato che le corde del piano sono forti e che, per mantenere il livello di tensione perfetto, devono essere condizionate regolarmente.

Questo è esattamente ciò che dobbiamo fare per creare un cambiamento durevole. Per avere successo in questo,dobbiamo condizionare i nostri sistemi nervosi non soltanto una volta, ma costantemente. Dopotutto, non frequenteresti un unico corso di aerobica per poi proclamare “ora sono sano per il resto della mia vita!”

Ora tocca a te! Decidi cosa vuoi veramente e determina che cos’è che ti impedisce di averla adesso.

di Anthony Robbins

Dopo il successo dello scorso Settembre, Anthony Robbins torna in Italia, a Roma, per L’Evento del 2010.

Dal 24 al 27 Giugno 2010 il più grande formatore motivazionale al Mondo ripeterà il successo di “Sprigiona il Potere che è in Te” in 4 incredibili giornate full immersion dove potrai diventare subito Protagonista della tua Vita!

Per le iscrizioni entro il 28 Febbraio 2010 Risparmi 120,00 € !!! (Posto Executive)

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Macrolibrarsi.it eventi presenta: Sprigiona il Potere che è in Te - Roma 2010. Da oltre 12 anni il corso di sviluppo personale per Imprenditori e Professionisti più efficace al mondo - Conduce Anthony Robbins

A che punto sei oggi nella tua vita?

Ecco alcune aree specifiche della tua vita: ritagliati del tempo e assegna a ciascuna un valore da 0 a 10, che esprima il punto in cui ti trovi, oggi.

  • RELAZIONI ……………………..
  • LAVORO/CARRIERA……………
  • FINANZE ………………………..
  • TEMPO …………………………..
  • FORMA FISICA …………………

E dove vorresti essere tra 5 anni ?

LA CONSAPEVOLEZZA E’ IL PRIMO PASSO PER DEFINIRE OBIETTIVI ECCELLENTI ED AZIONI CONCRETE. MA DA SOLA NON BASTA.

Il 95% delle persone che si pongono buoni propositi non porta mai a termine.Per dirigere con successo le tue energie verso obiettivi ambiziosi, hai bisogno di 7 strumenti fondamentali, individuati da Anthony Robbins in oltre 30 anni di studi e di ricerche nel campo del massimo rendimento psico-fisico.(peak performance).

La spinta all’azione: i 7 passi del Metodo Robbins

  • CONSAPEVOLEZZA: definisci i tuoi  punti di forza e le aree da migliorare.
  • CHIAREZZA: cosa ami e cosa odi nella vita?
  • ENTUSIASMO: alimentalo sognando  senza limiti e annotando qualsiasi cosa tu voglia fare, essere, condividere, avere, dare, imparare vivere.
  • FOCUS: tra tutti i tuoi obiettivi, quali sono le tue priorità?
  • IMPEGNO: quali sono i motivi  per cui raggiungerai a tutti i costi ciò che desideri?
  • STRATEGIA: verifica la coerenza delle tue azioni con gli obiettivi prefissati.

>> VISUALIZZA IL PROGRAMMA COMPLETO!


Tutta un’Altra Vita

Con la mappa della visione – PNL applicata alla crescita personale e al cambiamento

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Il dvd contiene la registrazione live del corso di PNL applicata alla crescita

personale e al cambiamento tenuto da Lucia Giovannini e Nicola Riva.

Spesso ci si ritrova a desiderare una vita diversa da quella che si ha, senza però sapere da che parte cominciare per dare la svolta. Oppure semplicemente si vorrebbe avere più tempo per sé, cambiare lavoro, cambiare casa, avere un rapporto diverso con gli altri e con se stessi, ma la paura crea un blocco, il senso di inadeguatezza imbriglia le intenzioni e si finisce con il restare immobili, mentre la vita scorre indifferente.

Lucia Giovannini e Nicola Riva vi aiutano a far parlare il cuore e ad ascoltare la sua voce senza il filtro della razionalità che troppe volte non lascia passare il vero sentire legando l’individuo alle abitudini e costringendolo alla staticità.

Il video è ricco di spunti per chi desidera seguire il percorso verso il cambiamento con strumenti affascinanti e personali come la mappa della visione.

Nel lavoro di Lucia e Nicola si innesca una particolare sinergia tra tecniche di psicologia tradizionale, pratiche motivazionali e antichi rituali che rendono unici e ordinali i loro seminari.

Il rispetto

Il rispetto presuppone “conoscenza”, di se stessi e dell’altro o degli altri con cui si ha a che fare.

Innanzi tutto occorre conoscere se stessi, il proprio ego, i propri bisogni, i propri valori. Aver ben chiaro fino a dove ci spingono i nostri bisogni è utile al fine di farsi rispettare e di rispettare gli altri. Alcuni bisogni sono creati da un certo tipo di educazione carente e il soddisfarli diventa un’esigenza molto forte che può perfino andare in contrasto con i propri valori. Faccio un esempio, se il bisogno di affetto è molto forte, perché l’educazione che abbiamo ricevuta è stata carente affettivamente e, a questa mancanza (come spesso accade) si è unita una mancanza di riconoscimento e di attenzione (importanza), l’adulto avrà un forte impulso ad agire in modo da fare “incetta” di affetto (“più ne ho e meno mi mancherà”), di riconoscimenti e a sentirsi importante. Se questo adulto ha una chiara consapevolezza dei suoi valori, agirà di conseguenza, con coerenza e rispettando i valori. Se non avrà coscienza dei suoi valori, agirà appunto d’”impulso”. Quindi avrà come dei paraocchi e paraorecchi e andrà avanti per la sua strada di ricerca di affetto senza tenere conto di niente e di nessuno intorno a sé. Calpesterà così inevitabilmente i valori di chi gli sta accanto o delle persone con le quali verrà in contatto. Anche perché, quando non si hanno valori chiari (punti di riferimento) si agisce per “evitare” le paure.

Quindi, se la paura è “se non ho affetto resterò solo”, si farà in modo da creare situazioni in cui la cosa più importante non è il dare e ricevere affetto in uno scambio “sano”, ma il non restare soli. Quindi si accetteranno situazioni anche ambigue, situazioni in cui gli affetti possono essere scambiati per amore, in cui pur essendo dentro una coppia si cercherà affetto anche fuori e in maniera non corretta, ecc. In questo caso non si sta rispettando né se stessi (in quanto non si è agito secondo i propri valori, non conoscendoli), né il partner (non avendo tenuto conto della sensibilità e dei valori di chi ci accompagna).
Lo stesso vale per gli altri.

Se, ad esempio io non conosco i valori di un’altra persona, e non conosco i miei, non posso farmi rispettare e nemmeno rispettare l’altro. Se invece conosco i miei valori ma non quelli dell’altro posso pretendere rispetto? Ciò che per me sarà rispetto per l’altro potrebbe non esserlo e viceversa. Facciamo il caso di due persone di differenti usi, costumi e religioni. Per un occidentale andare in giro con magliette scollate, minigonne e con il volto scoperto non è una mancanza di rispetto, per un orientale sì.
Per un occidentale usare certe frasi anche a doppio senso sessuale e un frasario diciamo”sboccato” verso una donna non è mancanza di rispetto, ma “cameratismo”, per un orientale sarebbe impensabile e sarebbe una grave mancanza di rispetto. Di esempi potete trovarne intorno a voi parecchi.

Allora c’è un “rispetto universale”? C’è un confine o un limite oltre il quale non si può andare?
C’è un controllo “ecologico” che vale per noi e per gli altri: quando abbiamo il dubbio che qualcuno ci abbia mancato di rispetto fermiamoci prima di reagire e facciamo un controllo ecologico su noi stessi (questo è anche un modo per evolversi e per crescere).

Chiediamoci:
– Con quella frase/azione lui/lei voleva “veramente” offendermi e mancarmi di rispetto?
– Perché lo ha detto/fatto? Quale fine o quale aspettativa c’era dietro quella frase/azione?
– Come mi sono sentito/a io?
– Perché ho ritenuto quella frase/azione una mancanza di rispetto nei mie confronti?
– Io, al suo posto, cosa avrei fatto?
– Se avessi avuto il fine che imputo all’altro, avrei agito nello stesso modo?
– Quali sensazioni negative ha risvegliato in me quella frase/azione?
– A quali dei miei due genitori apparteneva quel modo di dire/fare?

Dopo questa attenta analisi(che suggerisco di fare per iscritto), parlate alla persona chiedendo:
– La tua azione/frase mi ha fatto sentire a disagio perché ho sentito come una “mancanza di rispetto” nei miei confronti. Era questa la tua intenzione?
– Dicendo/agendo così, hai pensato che avresti potuto farmi sentire a disagio?
– Cosa è il rispetto per te? … Ti dico cos’è il rispetto per me…
– Io al tuo posto avrei fatto/detto…
– Le mie sensazioni al sentirti/al vederti agire così sono state:…

Nel caso abbiate confidenza o siate una coppia, potete andare più a fondo ed entrare nei bisogni dell’uno e dell’altro e nell’analisi dei rispettivi genitori. In questo caso potrebbe partire un’analisi attenta volta a guarire il karma familiare.
Se l’educazione che si è ricevuta è stata disattenta riguardo al rispetto o al contrario è stata troppo attenta, si può creare uno scontro tra educazioni diverse, in questo caso serve tenere conto delle diversità e valutare la “gravità”, sulla base dei nostri valori e dei valori dell’altro, della mancanza di rispetto. L’analizzare insieme cosa accade è sempre fonte di scambio e di crescita, anche con una persona estranea.

C’è invece un rispetto che va sempre dato e preteso ed è il rispetto della propria dignità di essere umano. Ovvero: offese e abusi fisici non vanno accettati in nessun caso, né vanno fatti; offese e abusi sessuali lo stesso; non umiliare, non sminuire; non accettare umiliazioni, non accettare di essere sminuiti. Non offendere e abusare vuol dire anche tenere conto dei limiti altrui. Una parolaccia può scappare in uno stato di rabbia, ma non deve essere continua e sminuente verso una persona. Abusare non vuol dire solo esercitare una violenza fisica su una persona (ferire, picchiare), ma anche andare oltre quello che questa persona può accettare/sopportare per la sua dignità, per la sua storia familiare, per il suo percorso di vita, per la sua esperienza.
Rispetto è sinonimo di sensibilità e di umiltà. Dietro l’abuso c’è ego e insensibilità verso l’altro.
Mancanza di rispetto è anche l’indifferenza. Vivere accanto ad una persona ignorandola vuol dire non dare valore alla sua dignità di essere umano.

Mancanza di rispetto è anche la maleducazione, ovvero rivolgersi ad un’altra persona in maniera mal-educata.
Suggerisco quindi, tranne nei casi sopra elencati, di valutare sempre, prima di emettere un giudizio di “mancanza di rispetto”, caso per caso e di farsi e fare le domande di cui sopra.
Un confronto riguardo al rispetto può essere molto utile per capire la propria apertura, la capacità di comprendere l’altro, la propria chiusura, il proprio metro di giudizio, la propria famiglia e può risultare perciò veramente utile per il percorso evolutivo.


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Un discorso di Osho registrato dal vivo selezionato tra le migliaia che ha tenuto in pubblico, di fronte a un’audience internazionale di ricercatori e amici. Non sono “insegnamenti”, né una filosofia da immagazzinare come conoscenza, piuttosto sono parte di un grande esperimento per creare un silenzio interiore nell’ascoltatore. Ascoltare questi discorsi vuole essere una meditazione.

Il brano di Osho sul DVD tratto dalla serie Satyam Shivam Sunderam n.16:
“Entrare dentro di sé è andare verso Dio. Entrare in se stessi racchiude l’intero segreto di ogni trasformazione alchemica dell’essere. Fuggire da se stessi è un semplice spreco di tempo incredibilmente prezioso, e di una vita che avrebbe potuto essere un canto squisito, un’incredibile creatività, una maestosa festa di luci. Più sei lontano da te stesso, più la tua vita diventa oscura, infelice, oppressa da ansia, da ferite, da biasimo, da rifiuto di te stesso.Ti sei allontanato da te stesso per così tante vite… La meditazione è la scorciatoia per giungere dal punto in cui sei a dove dovresti essere. E la meditazione è un metodo così semplice che chiunque, perfino un bambino, può entrare nel suo regno delle meraviglie.” Osho

La Felicità è..

Cosa è la felicità?

Uno stato d’animo?

Una decisione?

Una volontà o un’operazione mentale?

Penso che sia tutto questo, la nostra felicità dipende da noi e ne siamo responsabili, non ci è mai data o regalata, richiede impegno e sforzo, non è una condizione fortunata ma una forma di intelligenza che può essere imparata e sviluppata.  A volte i nostri disagi e la condizione di vittima in cui ci releghiamo nella vita non ci permettono di aprirci agli altri nel modo corretto e di farci vivere momenti importanti, questo aggraverà il nostro senso di solitudine e di sofferenza rafforzando l’idea nella nostra mente……..”non è possibile essere felici”, è pur vero che possiamo tenere la mente libera e sgombrare il passo alla felicità perchè ritorni.

Sembra, infatti, che le caratteristiche associate alla felicità siano quelle relative alla personalità ed in particolare quelle relative all’estroversione, fiducia di noi stessi, alla sensazione di controllo su se stessi e il proprio futuro (D’Urso e Trentin). Questo perchè la persona estroversa si relaziona con gli altri con più facilità esprimendo i propri pensieri ed interessi; sta bene con se stessa e con gli altri, ha fiducia nelle proprie capacità e percepisce congruenza fra ciò che è e ciò che vorrebbe essere influenzando in questo modo anche l’aspetto cognitivo, in quanto il buon umore ha effetti positivi sulla capacità di apprendimento e sulla memoria, inoltre si è maggiormente creativi sulla soluzione dei problemi.

Qui di seguito si riportano una serie di attività e atteggiamenti che si accompagnano o favoriscono uno stato di benessere.

Tali attività o atteggiamenti sono:
– non attribuire interamente a noi stessi la responsabilità degli eventi spiacevoli che ci capitano – stare in compagnia di persone felici
– fare esercizio fisico
– non confrontare la nostra condizione (salute, bellezza, ricchezza ecc.) con quella degli altri
– individuare quello che ci piace nel nostro lavoro e valorizzarlo
– curare il corpo e l’abbigliamento
–  riconoscere i legami tra cattivo umore e cattivo stato di salute: spesso è il malessere fisico, più che altri fattori oggettivi, a determinare un cattivo umore
–  dimensionare le nostre aspettative alle capacità e alle opportunità medie della situazione
– non fare progetti a lunga scadenza
– non trarre conclusioni generali dagli insuccessi
– fare una lista delle attività che personalmente ci fanno stare di buon umore e praticarle.

La felicità, è vero, non sarà eterna ma rimarrà  la consapevolezza di aver vissuto il momento e poter dire ad un certo punto: “qualunque cosa accade valeva comunque la pena di vivere“.

I Segreti e la Mappa della Felicità

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LO CONSIGLIAMO PERCHÈ

E se la Felicità non fosse un’effimera chimera, ma una realtà che si può concretizzare come traguardo duraturo nella vita di ogni donna e di ogni uomo? Questo libro è per chi vuole veramente afferrare la Felicità e far diventare la propria esistenza una magica esperienza di gioia e amore.

ARGOMENTO

Vi troverai dieci Segreti per trasformare la quotidianità in esperienza aurea. Come un moderno Alchimista potrai tentare l’impresa di tramutare una “vita di piombo” in una“vita d’oro”… E siccome la vera Alchimia è trasfigurazione di sé, l’Autrice rende noti dei punti sulla pelle che aiutano in questa metamorfosi attraverso un’autentica conoscenza di sé, della propria personalità, dei propri desideri. Scoprirai come trovare la vera Matrice di sentimenti come l’Entusiasmo, l’Ottimismo, il Coraggio, l’Amore, la Speranza, la Volontà, l’Attenzione fino ad approdare alla tanto desiderata Felicità.

Di che colore è la tua autostima?

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Quando e’ stata l’ultima volta che avete toccato la vostra autostima? Di che colore e’? Quanto pesa?

Queste sono domande ridicole perché la vostra autostima non e’ evidentemente una cosa, e’ un processo; per capire e lavorare con l’auto-stima dobbiamo ricordarlo. La parola “stima” significa “valore” e quindi possiamo pensare a questo processo come dare valore a noi stessi. Inoltre la prima parola “auto” ci fa capire che l’auto-stima puo’ scaturire solo dalla propria valutazione e non dal valore che ci danno gli altri. Cercare il nostro valore dagli altri e’ una trappola comune che porta a risultati molto insoddisfacenti in quanto, per natura, l’auto-stima non puo’ essere raggiunta ricercando l’approvazione degli altri. Paradossalmente otteniamo piu’ approvazione o considerazione dagli altri quando ci diamo noi stessi valore.

E’ divertente il fatto che accettiamo molte cose nella vita, come una giornata di pioggia quando la desideravamo bella, oppure un amico che posticipa un appuntamento, ma abbiamo difficolta’ ad accettare tutte le parti di noi. Quando e’ stata l’ultima volta che vi siete accettati solo per il fatto di essere voi? Voi siete unici, nessun altro puo’ essere voi, non avete altro da fare che essere voi stessi – potete accettare questo? Come sarebbe se vi accettaste incondizionatamente? Sareste accettati in piu’ posti di una carta di credito… Potreste ancora sentire il bisogno di giudicarvi o misurarvi per quello che fate – molti di noi sono stati condizionati a fare questo dal nostro sistema scolastico.

Fermatevi un momento e considerate un neonato. Se avete un figlio e pensate alla nascita del vostro bambino, questo e’ ancora piu’ potente. Al momento della nascita cosa puo’ fare questo nuovo essere umano? La risposta e’: niente, tranne il piangere. Eppure anche se un neonato non puo’ fare nulla  quanto valore gli diamo? Un valore enorme, un valore che non ha a che fare con cio’ che fa, con i suoi risultati, ma con cio’ che e’.  Siamo tutti stati neonati. E tutti siamo venuti al mondo con un enorme valore intrinseco. Cosa ci ha indotto a scordare di onorare questo valore intrinseco?

L’errore fondamentale ma comune e’ quello di prendere un criterio interiore o un giudizio esterno per applicarlo al proprio senso di se e arrivare alla conclusione erronea “Non valgo”.

Ovvero occorre smettere di confondere le nostre azioni con quello che siamo!
Noi siamo molto di più delle nostre azioni.

1. chiave: Dare piu’ valore a se stessi che alle azioni
In Neuro-Semantica – la scienza cognitivo comportamentale che studia come diamo significato e immagazziniamo quel significato, che crea le nostre azioni, nelle nostre menti e corpi insegniamo che la prima chiave per una sana autostima e’ quella di scindere il vostro “se” da quello che fate (le vostre azioni). Questa e’ la differenza tra essere umani e “fare umano”. Voi siete un essere umano e quindi siete un membro della razza umana. A differenza di gare come i giochi olimpici, qui non ci sono gironi di qualifica per entrare a farvi parte – voi siete un essere umano e in quanto tale siete accettati.

2. chiave:  Non siamo responsabili per gli altri
La seconda chiave si riferisce all’accettazione del fatto che non siete responsabili “PER” come pensano e quello che provano gli altri, questo e’ compito loro. Noi possiamo essere responsabili “NEI LORO CONFRONTI” per alcune relazioni, ma non siamo responsabili “PER” come pensano e quello che provano.

3. chiave: Lasciare andare il passato
Ognuno di noi ha detto o fatto qualcosa di cui si e’ poi pentito ma questo non diminuisce il suo valore come persona, il passato non equivale al futuro e noi tutti abbiamo in noi il potere di scelta – la scelta di darci valore e di scegliere nuovi pensieri, nuove sensazioni, nuovi discorsi e nuovi comportamenti.

4. chiave: Smettere di svalutarsi
Quello che vi impedisce di realizzare il vostro potenziale e’ il vostro svalutarvi. Diventate consapevoli che se questo e’ accaduto nel passato e’ nel vostro potere smettere e iniziare ad accettarvi e apprezzarvi oggi e ogni giorno.

Vi invito quindi ora ad accettarvi come separati dalle vostre azioni. E mentre accettate di essere un essere umano unico, forse potete iniziare ad apprezzare il potenziale che avete. Nessuno puo’ essere voi nel modo in cui potete esserlo voi.

Avete un contributo unico da dare solamente per il fatto di essere sul pianeta in questo momento

Stare bene con se stessi – Stare bene con gli altri

Prezzo € 16,00
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L’autostima è la percezione complessiva del nostro valore: è il voto che diamo a noi stessi.
Non sorprende dunque che i problemi di autostima siano responsabili di comportamenti inadeguati, negativi, distruttivi, o che siano al centro di molte difficoltà, disagi e persino disturbi psicologici.

D’altra parte, l’autostima dipende a sua volta dai nostri comportamenti e dalle nostre scelte. Se ci comportiamo in modo inadeguato, negativo e distruttivo, la nostra autostima si riduce, e si attiva così un circolo vizioso che genera ulteriori comportamenti inadeguati che, a loro volta, riducono ancora di più la stima di noi stessi.

Come si esce da questa situazione? Come si apprende ad imboccare una strada virtuosa di scelte e comportamenti positivi, vitali, di successo, che accrescano la nostra autostima e che generino ulteriori successi personali?

Le chiavi dell’autostima è il libro che risponde a questa domanda.
Scritto da due autori di successo e trainer di grandissima esperienza,  quest’opera mette insieme e insegna, passo dopo passo, i fondamenti della psicologia positiva, dell’assertività, della comunicazione verbale e non verbale per avere successo, e la saggezza profonda della meditazione, lo strumento per eccellenza dell’equilibro e della conoscenza di sé.

Contenuti dell’opera

  • Apprendere ad essere assertivi
  • Importamza degli obiettivi e delle scelte
  • Comunicazione non verbale
  • Correggere le distorsioni
  • Scegliere consapevolmente
  • Direzioni e obiettivi personali

Gli esercizi di minduflness esposti nel libro sono integrati con la guida audio Esercizi guidati di mindfulness

Regalare il tempo..

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C’era una volta un povera donna che chiedeva qualche spicciolo all’angolo della strada…Era conosciuta da molti negozianti e passanti della zona come una persona mite e che non dava assolutamente alcun fastidio:si limitava con discrezione ad esporre il suo cappello ed un breve biglietto per raccontare la sua storia.
Con regolarità passava da lei un signore molto distinto, che si fermava a parlare.
All’inizio nessuno dei vicini ci fece caso, ma poi questa presenza periodica iniziò ad attirare l’attenzione.
Qualcuno notò che questo signore, sempre ben vestito, non lasciava mai neanche un soldo….e cosi cominciarono a circolare critiche di tutti i generi sulla “tirchieria” di questo personaggio.Tuttavia la donna sembrava sempre molto contenta di vederlo.Una volta uno dei negozianti presso cui la nostra donnina stazionava, dopo che il signore distinto fu andato via, gli chiese:“come stanno andando le entrate oggi?”
“molto poco…anzi quasi nulla…”
In quel momento passo una signora che lasciò qualche centesimo….al che il negoziante aggiunse, con una punta di sarcasmo:“certo però che se almeno quel signore cosi distinto ti desse una frazione dei suoi averi, potresti evitare di stare qui tutto il giorno..”
“oh, no, non è cosi – rispose la donna – Sai chi è quello??
Quello è il presidente di una grande società: per parlare con lui la gente fa la fila per settimane.
Ogni minuto del suo TEMPO vale un sacco di soldi…!!”“ e allora?? A maggior ragione dovrebbe dare di più…”
“ma lui dà di più…..mi dona ogni giorno il bene più prezioso che ha…una cosa che non si riguadagna: un pò del suo tempo per ascoltarmi…e per farmi sentire importante per qualcuno…..
….”

Ritrovare se stessi, vivere meglio

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Non è il tempo libero, e neppure quello del lavoro; non è riflettere in solitudine né divertirsi in compagnia; non è appannaggio di un’età e neanche di un sesso. O, meglio, il tempo per sé può essere tutte queste cose e anche molto di più, ma solo chi lo vive è in grado di definirlo.
Può essere passeggiare, ascoltare musica, leggere un libro, scrivere un diario. Ma anche oziare, meditare, pregare e persino andare dal parrucchiere. Può condensarsi in un istante, accompagnarci come un filo rosso di senso nella vita, essere relegato in una «pausa». Più che un tempo è un’esperienza, dove ciascuno di noi, nel ritmo frenetico del luogo di lavoro o nel monotono ripetersi dei gesti quotidiani della realtà domestica, riesce a ritrovare miracolosamente il bandolo della propria esistenza. E quando ciò avviene, ecco che la nostra vita ritrova un senso e una direzione che sembravano perduti e acquista un’inaspettata dimensione creativa.

Marina Piazza, sociologa che da anni si occupa di tematiche legate alla famiglia e in particolare alla condizione femminile, esplora in questo libro una materia solo in apparenza «frivola», in realtà cruciale per l’equilibrio di ogni individuo: il tempo che ciascuno dedica a se stesso come continua messa a punto della propria identità.

Come rilassarti

rilassarti

Il modo migliore per rilassare il corpo è cominciare col tenderlo, poiché così facendo potrai distribuire uniformemente il flusso di tensione dalla testa ai piedi. In questo modo, quando poi rilasserai i muscoli, se ne saranno andate anche tensioni che nemmeno sapevi di avere.
Questo procedimento è utile anche in caso di tensione emotiva. Molto spesso possiamo liberarci da un’emozione solo quando ha raggiunto l’apice della sua intensità, poiché prima non era ancora abbastanza definita perché potessimo metterla a fuoco chiaramente.
Anche le nostre debolezze psicologiche sono difficili da affrontare finché sono sostenute da un’energia mentale debole. Una persona può sembrare del tutto innocua, fino a quando la buona salute e la rinnovata energia non fanno emergere improvvisamente in lei una vena di meschinità che era in agguato da sempre.
Le crisi spirituali e le prove della vita sono una benedizione, nel senso che contribuiscono a mettere “sotto tensione” i nostri difetti, rendendoci più consapevoli della loro esistenza. La calma accettazione che annuncia il superamento di una prova è spesso accompagnata dalla liberazione da quella debolezza.

Per raggiungere uno stato di rilassamento fisico, necessario per poter meditare profondamente, dapprima tendi e poi rilassa tutto il corpo.

Per cominciare, fai alcuni respiri lenti e profondi per liberare il sangue dall’eccesso di anidride carbonica. Se hai abbastanza tempo, esegui questo esercizio:
1) inspira, contando mentalmente fino a 12
2) trattieni il respiro, contando fino a 12
3) espira, sempre contando fino a 12.
Ripeti da 6 a 12 volte, poi inspira profondamente e tendi tutto il corpo, non di colpo ma gradatamente, con tensione bassa, media e infine alta. Tendi con forza sufficiente a far vibrare tutto il corpo. Poi espira velocemente e rilassa ogni tensione. Ripeti ancora una o due volte.
Da qui in avanti, è importante che tu mantenga il corpo immobile. All’inizio può esserti difficile stare seduto perfettamente fermo, abituato come sei a muoverti di continuo; nel momento in cui decidi di stare immobile, è probabile che ti assalga il bisogno irrefrenabile di muoverti! Tuttavia, più a lungo riesci a mantenere il corpo completamente immobile, più ti sarà facile continuare a farlo. La tua irrequietezza fisica svanirà dopo cinque minuti o poco più e ben presto potrai apprezzare quella sensazione di libertà dalla coscienza del corpo.
Ricorda, essere legato ai muscoli significa essere schiavo del corpo. Getta via mentalmente il corpo e soffermati sul pensiero dello spazio.

Visualizzati circondato di spazio: spazio tutt’intorno a te; spazio che penetra lentamente nel tuo corpo attraverso i pori della pelle, come una purissima luce evanescente; spazio che permea il tuo corpo e lo rilassa completamente.
Di tanto in tanto, controlla mentalmente che il corpo sia ancora rilassato. Concentrati sulle tensioni che senti, visualizzando spazio o pura luce in quei punti.

Oppure, se senti che tutto il corpo sta diventando teso, inspira nuovamente, tendi il corpo, espira con forza e rilassati.
Anche il rilassamento mentale è importante. Non puoi meditare profondamente – anzi, non puoi meditare affatto – se la mente è tesa. Tra le cause principali di tensione mentale ci sono sentimenti di ostilità, rabbia e competitività, come pure il desiderio di esercitare il potere, in un modo o nell’altro, sulle persone o sugli avvenimenti.
Per rilassare la mente, concentra la tua attenzione nel cuore. Immagina in quel punto una pura luce bianca. Visualizza raggi di amore e di armonia che si irradiano da quella luce nel mondo intorno a te. Il cuore è il centro del sentire emotivo. Se le emozioni sono altruistiche e calme, si trasforman in intuizione e portano un’espansione della libertà interiore; se invece sono egoistiche o perturbate, causano solo confusione e un senso di schiavitù interiore.

Molto spesso, l’energia che fluisce dal cuore verso l’esterno ha l’effetto di intrappolare le persone nelle cose, negli avvenimenti o nella vita degli altri. Questi individui sono pieni di desideri e di avversioni; afferrano altri raggi di energia per possederli, oppure li combattono nella speranza di indebolirli e di vincerli. Immagina invece che nel tuo cuore ci sia una luce benefica.

Irradia all’esterno questa luce, come una benedizione per tutti. Benedici mentalmente tutti coloro che si trovano intorno a te. Poi invia benedizioni dal tuo cuore agli abitanti di ogni Paese, su tutta la Terra. Invia raggi d’amore a tutte le creature, a tutte le cose. Benedici le rocce, i deserti, gli immensi oceani e le alte montagne. Circonda il mondo intero di un’aura di luce, di amore, di gioia, perché tutto è vivo. Tutti gli esseri, tutte le cose create manifestano coscienza a vari livelli e sono parte della medesima vita, senza principio né fine, che anima anche te.
Più offri te stesso come canale di pace e di benedizioni per tutti, più ti sentirai colmato di benedizioni e di pace interiore.

Tratto dal nuovo libro, Io amo meditare, di Swami Kriyananda

Guida pratica per la pace interiore

Prezzo € 11,50
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“E’ un fatto: in tutto il mondo sempre più persone praticano la meditazione …e la amano! La meditazione non è affatto difficile da imparare .In questo prezioso libro sarai guidato passo passo da uno dei massimi esperti contemporanei, Swami Kriyananda, che ha imparato a meditare con il grande maestro indiano Paramhansa Yogananda e pratica e insegna la meditazione da oltre cinquant’anni. Con visualizzazioni.”

Percorso di crescita personale

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CONOSCERSI PER ESSERE
Noi donne abbiamo generalmente un cattivo o inadeguato apprezzamento del nostro valore personale. Per ovviare a questo è necessario imparare a conoscerci profondamente e padroneggiare i nostri pensieri e le nostre azioni. Riprendere in mano il timone della nostra vita ha senso solo se corrisponde a ciò che vogliamo essere.
Senza la conoscenza e la coscienza della profondità del nostro essere, l’energia che ci occorre per vivere e per amare non può circolare bene. La donna che non conosce la sua unicità e la sua bellezza interiore rimane impigliata nel doloroso processo di confronto, di misurarsi con il giudizio altrui e disperde un’enormità di energia vitale.

COME RISVEGLIARCI?
La conoscenza libera l’energia vitale. Questo processo di conoscenza di sé porta alla percezione di essere co-creatrici, responsabili di noi stesse ed è nel profondo del cuore che si produce questo risveglio. Noi abbiamo dentro la forza che ci guarisce e ci trasforma. Cominciamo ad imparare a far silenzio dentro di noi per riconoscere quale sia il nostro proprio destino, la nostra missione in questa vita, imparare ad andare in fondo alla scelta a cui ci si sente chiamate, anche se può essere una scelta difficile e dolorosa.
Riscopriamo e nutriamo la fiducia in noi stesse, rafforziamo la fede nei nostri ideali e, successivamente, sulla base del nostro cambiamento individuale, iniziamo ad operare con determinazione e convinzione anche per il cambiamento della coscienza collettiva.

TUTTO CIÒ CHE TI SERVE È GIÀ DENTRO DI TE…….BASTA COGLIERLO!!
È necessario sforzarsi per incontrarsi e riconoscersi. Concretamente questo può avvenire sotto forma di un percorso di silenzio esteriore ed interiore, riflessione, concentrazione e meditazione, che conduce ad un rinforzo della fiducia in sé stesse, Questo è il primo passo in questo inizio di processo trasformativo.
Il secondo passo consiste nell’incoraggiarsi a vicenda a vivere la propria visione e la propria vocazione fino in fondo. L’energia e la solidarietà di un gruppo (anche virtuale) di persone che sono già in marcia sul percorso nutrono quelle donne che sono pronte a iniziare e mettersi in cammino.

REALIZZA I TUOI SOGNI. ORA!!
Il coraggio è innanzitutto una qualità del cuore, e non manca di certo alle donne. Con il coraggio i sogni possono diventare realtà. il coraggio è potere e magia. Parliamo di quel coraggio che è l’espressione di una visione positiva ed olistica del mondo. La grigia neutralità e la tiepidezza non hanno mai portano in nessun luogo e ad alcun progresso. Tutto quello che sogniamo di fare, cominciamo a farlo. Adesso!!

NESSUNO CI INSEGNA A VIVERE
Generalmente questa prima fase di percorso di crescita viene tralasciata o sottovalutata nell’educazione e nella formazione in questa nostra attuale società che privilegia soprattutto la formazione professionale (e a volte fa male anche quella!!!).
Invece di avere a cuore di educare e formare delle persone complete, integre, serene e generose, pone l’accento esclusivamente sull’istruzione professionale, sulle capacità intellettive o manuali, sulla rivalità e competizione sfrenata, che conducono all’arrivismo a tutti i costi, calpestando, per ottenere il successo, qualsiasi cosa che si frapponga ed ostacola tale obiettivo.
Nessuno ci insegna a vivere!! Nessuno ci insegna ad amare, a comprendere, a relazionarci con il prossimo (e prima con noi stesse). Tutto quello che impari lo impari a tue spese, strada facendo, un errore dietro l’altro, una sofferenza sopra l’altra e quando poi, alla fine, cominci a capire un po’ come va la vita, è già l’ora di lasciarla….

Imparare dalle delusioni della vita

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“La qualità della nostra fiducia è misurata dallo stato della nostra vita: dall’amore che abbiamo per noi stessi, dalla profondità dell’intimità delle nostre relazioni più importanti, dalla gioia con cui affrontiamo la vita.

Possiamo fare terapia all’infinito ed esplorare le ferite della nostra infanzia, ma a che cosa serve se non ci porta a un maggiore livello di vera fiducia? Mancherà sempre qualcosa di fondamentale.

Abbiamo bisogno di alcune chiavi per usare le esperienze della vita che ci mettono alla prova così che diventino occasioni per aprire il nostro cuore anziché chiuderlo… Abbiamo bisogno di una struttura, di una comprensione che ci aiuti a riconoscere il valore delle delusioni e degli abbandoni, così che ci possano dare forza, anziché indebolire o distruggere la nostra fiducia nella gente e nella vita.

Se vediamo il significato emozionale e spirituale dei nostri momenti difficili, allora possiamo contenere il dolore. Le delusioni e gli abbandoni ci sfidano a scoprire una fiducia reale e questo processo è un lungo cammino. Altrimenti le nostre ferite possono facilmente diventare terribili e insopportabili.”