Alla ricerca dell’Amore L’amore ci sta cercando così come noi stiamo cercando lui.
L’amore una piccola ma grande parola che fin da piccoli fa vibrare le corde del nostro cuore;
come l’amore che unisce genitori e figli, fino all’amicizia, dall’amore nell’innamoramento fino all’amore altruistico
per tutte le creature del nostro pianeta.
Il grande Maestro Paramhansa Yogananda ci insegna che l’amore è l’unica grande forza in grado di trasformare la nostra Vita.
La forza dell’amore L’amore è superiore alla debolezza o alla forza del corpo e della mente, e in quanto tale dovrebbe essere incondizionato. Non lo si può estorcere lo si può soltanto ricevere quale dono spontaneo. L’amore prospera nella tolleranza, nel perdono e nella fiducia ed è violato dalla gelosia.
Ci ha ispirato l’amore traboccante e divino, e la sua saggezza la possiamo ritrovare ora in 108 palpiti d’Amore troviamo poesie brevi e pensieri per aprire il cuore, che ci guideranno a scoprire e riscoprire tutte le meravigliose ed infinite sfumature colorate dell’Amore e la fonte inesauribile che lo alimenta.
L’Amore ci insegna che non dobbiamo limitarlo solo a chi ci è vicino e caro, ma il suo vero scopo è di insegnarci ad espanderlo, deve essere alimentato e coltivato poco a poco per portarci ad un grande sentimento di comprensione.
Questo è uno tra i libri più belli di Yogananda, nella sua semplicità diventa un vero inno di vita e d’amore di speranza e di gioia, con splendide immagini e pensieri diventa un regalo per noi e per il cuore.
“L’Amore non si può descrivere: lo si può soltamto sentire.”
Pronuncia la parola magica “grazie“.
Dilla ad alta voce, gridala dai tetti, sussurrala a te stesso, declamala a mente
e poi sentila nel tuo cuore:
l’importante è che,
da oggi in poi,
tu la porti sempre con te.
Ricomincia Sempre…….
Non ti arrendere mai,
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l’errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l’incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l’aria del niente,
neanche quando il peso del peccato ti schiaccia… stringi i pugni, sorridi e ricomincia! (S. Leone Magno)
Né può esserci forma di dolore che il perdono non possa guarire.
Un incredibile testo, che aiuterà il lettore ad abbandonare gradualmente le resistenze e a lasciare andare tutto quello che nel passato ha portato risultati negativi.
La tua felicità
Tiberio Faraci è tra gli autori più amati dai lettori di Essere Felici. I suoi libri dedicati alla crescita personale, all’amore e al perdono sono ormai dei bestseller acclamati.
Essere Felici festeggia questo successo con le versioni pocket di Innamorati di te e Ricomincia da te: nuova veste grafica e prezzo da tascabile per i due titoli più famosi di questo autore.
Il compito più difficile è portare nella vita di tutti i giorni un atteggiamento positivo, poiché il quotidiano è la sabbia mobile in cui si affonda, è il sasso in cui si inciampa.
Questo libro propone riflessioni e percorsi per stare bene con se stessi. Con esercizi pratici.
La separazione tra spiritualità e corpo, specialmente in Occidente, ha creato il diffuso pensiero che il corpo non ha nulla a che vedere con l’evoluzione spirituale, anzi per lo più è una zavorra o un ostacolo a questa realizzazione.
Nella concezione del “benessere evolutivo“, i due ambiti sono invece strettamente connessi e l’autrice è fortemente convinta che non ci possa essere vera evoluzione se non si tiene in considerazione anche il nostro corpo.
Attraverso l’incontro con argomenti diversi si delinea un cammino quotidiano con cui misurarsi.
La coerenza tra il nostro sentire e il nostro agire è alla base del benessere evolutivo.
La quotidianità e tutte le sue problematiche sono la “grande” prova.
Quindi non abbiamo bisogno di rifugiarci in una grotta ed essere eremiti per percorrere il nostro sentiero spirituale, basta fare piccoli passi consapevoli e portare il cuore nei nostri pensieri e nelle nostre azioni.
Ho sentito queste parole del Buddha una volta che il Signore viveva nelle vicinanze di Savatthi, al monastero di Anathapindika, nel boschetto di Jeta. A notte fonda apparve un deva (angelo) tanto bello e luminoso da fare risplendere l’interbosco. Dopo aver reso ossequio al Buddha, il deva gli porse una domanda in versi:
“Molti dèi e uomini sono ansiosi di sapere Quali siano le azioni benedette che conducono a una vita di pace e felicità. Per favore, vorresti indicarcele?”
Così risposte il Buddha:
“Non frequentare gli stolti, ma vivere in compagnia dei saggi e onorare coloro che ne sono degni. Questa è la più grande felicità.”
“Vivere in un ambiente favorevole, aver piantato semi positivi e rendersi conto di essere sul retto sentiero. Questa è la più grande felicità.”
“Avere la possibilità di imparare e crescere, essere abili nelle professioni e nei mestieri e sapere come praticare la parola amorevole. Questa è la più grande felicità.”
“Essere capaci di offrire sostegno ai propri genitori, avere cura della propria famiglia e fare un lavoro che dia soddisfazione. Questa è la più grande felicità.”
“Vivere in maniera retta, essere generosi, essere capaci di dare sostegno a parenti e amici e vivere una vita irreprensibile. Questa è la più grande felicità.”
“Evitare di commettere cattive azioni, evitare di cedere all’alcol o alle droghe ed essere diligenti nell’agire per il bene. Questa è la più grande felicità.”
“Essere umili e gentili, mostrare gratitudine, essere paghi di una vita semplice e non perdere l’occasione di imparare. Questa è la più grande felicità.”
“Perseverare ed essere aperti ai cambiamenti, avere contatti regolari con monaci e monache partecipare alle discussioni di Dharma (Insegnamento di testi sacri). Questa è la più grande felicità.”
“Vivere nel mondo, con il cuore non turbato dal mondo, liberati dalla sofferenza, in pace. Questa è la più grande felicità.”
“Coloro che realizzano tutto ciò Non saranno mai sconfitti, ovunque vadano Saranno sempre sereni e lontani dal pericolo. Questa è la più grande felicità.”
Semplicità, fiducia, calma, immaginazione e tutti i piccoli piaceri del quotidiano sono i segreti di una vita serena e raggiante. Perché, secondo una massima zen, “ogni occasione è la migliore delle occasioni”. Lo zen e la felicità ci accompagna, attraverso 130 massime e consigli Zen, alla ricerca della felicità nella vita di tutti i giorni, nei piaceri quotidiani e nelle piccole cose. Ognuna delle cinque porte della felicità, quali semplicità, serenità, fiducia, coscienza e immaginazione, viene introdotta da una spiegazione della sua importanza secondo la filosofia zen.
C’era una volta un uomo che voleva trovare l’acqua che gli serviva per irrigare i suoi campi, per dar da bere ai suoi figli, per la sua igiene personale e non importa quante altre cose…
Quello che è realmente importante di questa storia, almeno per il lettore, è che quell’uomo aveva un traguardo da raggiungere!
Cosicché, armato di un piccone e di una pala, cominciò a scavare un pozzo, perché, ovviamente, l’acqua si preleva dai pozzi! Passò giorni e giorni a scavare senza trovare una sola goccia d’acqua. Ma un giorno, mentre stava scavando, uno sconosciuto passò occasionalmente per la sua proprietà. Gli disse: «Cerchi l’acqua? Perché non provi lì vicino all’albero? È un albero frondoso e verde e probabilmente troverai l’acqua più facilmente».
Il nostro protagonista gli diede ascolto e si mise a scavare un altro pozzo dove gli aveva indicato lo sconosciuto. Alla fine di una settimana di duro lavoro ancora non aveva trovato l’acqua; ma era un uomo ostinato e continuava a scavare senza posa. Mentre era concentrato nel suo lavoro, udì il rumore di carri e di cavalli, che si stavano avvicinando. Una carovana si fermò vicino alla sua casa ed egli andò a ricevere i nuovi venuti.
Quando lo videro così sudato e stravolto dalla fatica, i nuovi arrivati gli chiesero che cosa stesse facendo; al che rispose che stava scavando un pozzo per prendere l’acqua e non dover andare tutti i giorni fino al fiume, che era molto lontano.
«Allora non è il luogo adatto» gli disse quello che sembrava essere il capo della carovana «Dovresti andare dietro alla casa, vicino alla roccia!».
E senza aggiungere altro tutti se ne andarono.
Il nostro amico si diresse alla porta posteriore della sua abitazione, con il suo piccone e la sua pala, pronto a ricominciare fiducioso a scavare. Dopo vari giorni di inutile lavoro, non aveva ancora trovato neanche una goccia del prezioso liquido.
All’improvviso si sentì chiamare per nome. Era un suo buon amico, accompagnato da un uomo anziano, che gli fu presentato come un famoso indovino. «Ho saputo che volevi fare un pozzo e ho pensato che ti avrebbe fatto comodo conoscere un grande specialista».
Il nostro protagonista mostrò con un certo orgoglio all’indovino i tre profondi pozzi, che aveva scavato con tanta inutile fatica.
L’anziano sorrise e gli disse: «Se veramente desideri trovare l’acqua, sei sulla strada sbagliata».
Di fronte all’idea di dover scavare un quarto pozzo, il nostro si arrabbiò moltissimo e, senza sentire ragioni, scacciò bruscamente l’amico e l’indovino dalla sua proprietà.
Sulla via del ritorno, l’indovino commentava l’accaduto con il suo accompagnatore, che era molto dispiaciuto per l’accaduto: «Non preoccuparti, non è la prima volta che mi imbatto in un caso come questo. Per il tipo di terreno in cui si trova il giardino, deve esserci acqua tra i quindici e i venti metri. Il tuo amico ha scavato tre pozzi di dieci o dodici metri. Se solo avesse perseverato un po’ di più in uno qualunque di essi, in questo momento avrebbe tutta l’acqua che gli serve!».
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Questa storia, apparentemente così ingenua e semplice, dice molte cose sul carattere dei “nati perdenti”; di quelli che, nonostante sforzi sovrumani, sono abbonati al fallimento e non riescono a raggiungere le proprie mete, anche se le programmano.
Per prima cosa, costoro non raggiungono i propri traguardi perché gli manca quella qualità che gli uomini chiamano: perseveranza!
Possiamo avere le idee molto chiare, agire nella giusta direzione, utilizzare i metodi adatti ma, se siamo impazienti e non perseveriamo, falliremo il 99% delle volte.
I “falliti di professione”, oltre a mancare di perseveranza, di solito non credono in se stessi e danno retta al primo che passa. Non sanno che è meglio sbagliare da soli e imparare le lezioni dai propri errori, che ripetere gli errori degli altri, soprattutto quando neanche sanno che si tratta di errori.
Napoleone coniò a riguardo una frase storica: «Non datemi consigli, preferisco sbagliare da solo!».
Un altro dei “loro” errori è che non sono capaci di approfondire i lavori; i loro sforzi sono troppo superficiali per raggiungere le mete desiderate. Possono sfiorare il trionfo, ma non lo raggiungeranno mai!
Il “trionfatore nato” non è mai superficiale; mentre coloro che vorrebbero vincere per caso, senza metodo e senza sforzi, peccano sempre di superficialità.
Il “fallito cronico” s’infuria quando le cose non gli riescono bene e, anziché riprovare, proietta il suo fallimento su qualcuno o qualcosa di esterno che non è lui stesso. In quest’ultimo caso, egli si sta comportando in modo irresponsabile.
Se stai leggendo questo libro (Stabilire traguardi e raggiungerli), probabilmente appartieni alla famiglia dei “trionfatori nati”, anches e forse non hai ancora avuto occasione di manifestarlo pienamente.
Allora, non fare come il protagonista della nostra storia: qualunque “cosa” sia ciò che hai intrapreso, persevera, vai fino alla fine, non lasciarti scoraggiare dai consigli o dai dubbi degli altri. E, se sbaglierai, non incolpare nessuno: impara dai tuoi errori!
Spesso, per lo più inconsciamente, siamo schiacciati da circostanze che ci fanno sentire persi, frustrati, inadeguati.
Chi non ha mai sperimentato situazioni che parevano insormontabili e, magari a causa di queste, ha visto naufragare i propri desideri e progetti? Ma questo da oggi può cambiare!
La prima ricchezza dell’uomo è la coscienza dei suoi sogni e desideri profondi; prenderne atto, dialogare con quella parte di sé che rimane spesso inascoltata, può essere l’inizio di una vita più gratificante e luminosa. Lawson insegna esattamente questo: come uscire dal gorgo dei nostri tentativi falliti, dall’insoddisfazione, dalle lamentele che non portano a nulla.Cambiare! In modo costruttivo, secondo i nostri desideri.
Jack Lawson ci propone un vero e proprio manuale di educazione al successo in cui ci spiega, passo dopo passo, come ottenere ciò che vogliamo rimuovendo gli ostacoli per realizzare quello che ci siamo proposti, trasformando le idee da desideri a realtà.
Con i problemi c’è soltanto una via d’uscita: risolverli quando hanno una soluzione o prescindere da essi quando non ce l’hanno e, soprattutto, essere sufficientemente saggi da distinguere la differenza.
L’edificio di un grande successo si costruisce con pazienza, perseveranza e tanti mattoni: i piccoli successi quotidiani che ricostruiranno in noi un’identità “vincente”. Anche gli errori in questa nuova ottica, saranno rivalutati come tappe di apprendimento, veri e propri segnali stradali sulla via che ci porterà ai nostri traguardi.
Per goderti veramente il tè, devi essere completamente calato nel presente. Solo nella consapevolezza del presente le tue mani possono sentire il piacevole calore della tazza, solo nel presente puoi assaporarne l’aroma, sentire la dolcezza, apprezzare la delicatezza. Se stai rimurginando cose passate o preoccupandoti del futuro, perderai completamente l’esperienza di goderti la tazza di tè. Anzi, guarderai nella tazza, ed il tè non ci sarà neppure più.
Con la vita è la stessa cosa. Se non sarai calato nel presente, ti guarderai intorno smarrito, e lei se ne sarà già andata. Perderai così il sentimento, l’aroma, la delicatezza e la bellezza della vita, sarà come se la vita ti passasse veloce davanti.
La via della trasformazione è una preziosa esposizione di psicologia buddhista, incentrata sull’esperienza diretta del riconoscere, dell’abbracciare e dell’osservare in profondità la natura delle sensazioni e delle percezioni.
Thich Nhat Hanh, attraverso il puntuale commento a un testo scandito in cinquanta strofe e attingendo ai più importanti filoni del pensiero buddhista, svela il funzionamento della nostra mente e il modo in cui è possibile prendersene cura. Con la sua consueta abilità letteraria e profondità intellettuale, il celebre maestro zen vietnamita rende attuale e accessibile la sapienza della tradizione orientale e offre un’opportunità unica per applicare alla vita quotidiana il fondamentale insegnamento della consapevolezza.
Il dvd contiene la registrazione live del corso di PNL applicata alla crescita
personale e al cambiamento tenuto da Lucia Giovannini e Nicola Riva.
Spesso ci si ritrova a desiderare una vita diversa da quella che si ha, senza però sapere da che parte cominciare per dare la svolta. Oppure semplicemente si vorrebbe avere più tempo per sé, cambiare lavoro, cambiare casa, avere un rapporto diverso con gli altri e con se stessi, ma la paura crea un blocco, il senso di inadeguatezza imbriglia le intenzioni e si finisce con il restare immobili, mentre la vita scorre indifferente.
Lucia Giovannini e Nicola Riva vi aiutano a far parlare il cuore e ad ascoltare la sua voce senza il filtro della razionalità che troppe volte non lascia passare il vero sentire legando l’individuo alle abitudini e costringendolo alla staticità.
Il video è ricco di spunti per chi desidera seguire il percorso verso il cambiamento con strumenti affascinanti e personali come la mappa della visione.
Nel lavoro di Lucia e Nicola si innesca una particolare sinergia tra tecniche di psicologia tradizionale, pratiche motivazionali e antichi rituali che rendono unici e ordinali i loro seminari.
Qual è l’effetto dello stress sul corpo? In che modo tali passi possono aiutare gli individui a superare lo stress?
In qualità di chiropratico, ho constatato personalmente gli effetti dello stress sui miei pazienti. Non sono i brevi episodi di stress acuto ad indebolire maggiormente il corpo bensì lo stress cronico, a lungo termine. Per la maggior parte di noi è raro trovarsi di fronte alle minacce immediate della sopravvivenza fisica che i nostri antenati dovevano fronteggiare, quindi può darsi che non riusciamo a renderci conto dell’impatto che hanno su di noi tutti gli anni trascorsi nella preoccupazione per la sicurezza del lavoro, i debiti, o all’idea che i nostri figli possano provare delle droghe, e via dicendo. Quando viviamo cronicamente in una modalità di stress elevato, o stiamo costantemente all’erta verso eventuali problemi che prima o poi potrebbero avere un effetto su di noi, continuiamo a mantenere attiva la risposta di emergenza allo stress del corpo. E perché questo è un problema così grave? Le sostanze chimiche, che ci attraversano senza tregua quando siamo sottoposti a stress a lungo termine, sono i colpevoli che iniziano ad alterare il nostro stato interno innescando il deterioramento cellulare. Inoltre, quando siamo sempre all’erta o in modalità di emergenza, il corpo non ha il tempo né le risorse necessarie a ripararsi e rigenerarsi. Il corpo può persino diventar dipendente dalla condizione chimica dell’essere sotto stress; ma come dimostreremo, la capacità di superare lo stress ha sede esattamente tra le nostre orecchie. La maggior parte dello stress finisce per diventare stress emozionale/psicologico, e questo significa che è l’autosuggestione del nostro stesso modo di pensare che influenza il corpo così intensamente. In altre parole, i nostri pensieri da soli sono sufficienti ad attivare la risposta di stress, ed essi possono avere gli stessi effetti misurabili di qualsiasi altro agente di stress presente come minaccia nel nostro ambiente. Nel libro affronto i passi per imparare a vincere i pensieri che innescano le risposte di stress.
Tale evoluzione del cervello può aiutare le persone a superare le proprie dipendenze emozionali?
Oltre a trattare le infermità fisiche, il metodo illustrato intende anche affrontare il disturbo costituito dalla dipendenza emozionale, che accompagna sempre i livelli elevati di stress nella nostra vita. Tutti abbiamo fatto esperienza della dipendenza emozionale a un certo punto della nostra vita. Tra i suoi sintomi si annoverano letargia, mancanza di capacità di concentrazione, un tremendo desiderio di routine nella nostra vita quotidiana, l’incapacità di completare cicli di azione, mancanza di esperienze e risposte emozionali nuove, e la sensazione costante che ogni giorno sia uguale ai successivi. Quella che una volta non era che teoria scientifica adesso ci offre delle applicazioni pratiche per guarire le ferite emozionali che ci siamo inflitti da soli. I metodi che suggerisco non sono una terapia miracolistica di self-help, basata sul desiderio utopistico: rassicuratevi, questo libro è fondato sulla scienza d’avanguardia. Come si può por termine a questo ciclo di negatività? La risposta, naturalmente, è dentro di voi; e in questo caso, dentro una parte molto specifica di voi stessi. Se comprenderete i diversi temi che esploreremo in questo libro e sarete disposti ad applicare alcuni principi specifici, potrete raggiungere da soli la guarigione emozionale alterando il reticolo neuronale del vostro cervello.
Puoi spiegare la connessione mente/corpo? Qual è la relazione esistente tra i pensieri ed il corpo fisico?
C’è un campo emergente della scienza chiamato psiconeuroimmunologia che sta dimostrando la connessione tra la mente ed il corpo, aiutandoci a comprendere il legame tra il modo in cui pensiamo ed il modo in cui sentiamo. Adesso sappiamo che ogni nostro pensiero produce una reazione biochimica nel cervello. Il cervello quindi rilascia segnali chimici che vengono trasmessi al corpo, dove agiscono come messaggeri del pensiero. In questo modo, i pensieri che producono queste sostanze chimiche nel cervello permetto al nostro corpo di sentire esattamente nello stesso modo in cui stavamo pensando. Essenzialmente, quando abbiamo dei pensieri felici, ispiratori, o positivi, il nostro cervello produce delle sostanze chimiche che ci fanno sentire gioiosi, ispirati, o elevati. Ad esempio, quando desideriamo impazientemente di fare un’esperienza piacevole, il cervello produce immediatamente un neurotrasmettitore chiamato dopamina che attiva il cervello stesso e il corpo nell’anticipazione di quell’esperienza, e noi ci sentiamo eccitati. Se abbiamo pensieri di odio, rabbia, o insicurezza, il cervello produce sostanze chimiche a cui il corpo risponde in maniera corrispondente, e così ci sentiamo pieni di odio, irati, o indegni. Un’altra sostanza chimica prodotta dal nostro cervello, chiamata ACTH, segnala al corpo che per le ghiandole surrenali è il momento di produrre le secrezioni chimiche che ci fanno sentire minacciati o aggressivi. Quando il corpo risponde ad un pensiero suscitando una sensazione, il cervello, che tiene costantemente sotto monitoraggio continuo la condizione del corpo, constata che il corpo si sente in un certo modo. In risposta a quella sensazione corporea, il cervello genera pensieri che producono i corrispondenti messaggeri chimici, e di conseguenza iniziamo a pensare come sentiamo. Il pensiero crea sensazione, e a sua volta la sensazione produce pensiero, in un continuo feedback biologico. Alla fine questo ciclo crea un particolare stato del corpo, o uno stato d’essere, che determina la natura generale del nostro sentire e del nostro comportamento. Ad esempio, se qualcuno vive molto tempo della propria vita in un ciclo ripetitivo di pensieri e sensazioni collegate all’indegnità, nel momento in cui pensa di non essere abbastanza bravo o intelligente o altro, il suo cervello rilascia sostanze chimiche che producono una sensazione fisica di indegnità, e il modo in cui questa persona si sente adesso corrisponde al modo in cui stava pensando. Il suo cervello ne prende atto, e lei inizia ad avere pensieri di insicurezza che corrispondono al modo in cui si stava sentendo. Adesso il suo corpo la sta spingendo a pensare. Se i suoi pensieri e le sue sensazioni continuano, anno dopo anno, a generare il medesimo feedback cervello-corpo, questa persona vivrà in uno stato d’essere definito “indegnità”.
Questi segnali chimici ripetuti inducono le cellule del corpo a funzionare in modi non desiderabili, rendendoci malati. Così si inizia a capire come la mente possa fisicamente modificare il corpo. Nel libro porto l’esempio di un uomo che ho chiamato Tom, il quale aveva sviluppato un disturbo digestivo dopo l’altro. Alla fine questo lo condusse ad esaminare la propria vita, e così si rese conto che aveva continuato a reprimere le sensazioni di rabbia e disperazione che gli derivavano da un lavoro che lo rendeva infelice; la sua mente era presa in un feedback di pensieri e sensazioni corrispondenti ad atteggiamenti tossici che il suo corpo non poteva semplicemente “digerire”. Tom viveva continuamente in uno stato d’essere che ruotava intorno al vittimismo. La sua guarigione ebbe finalmente inizio quando prestò attenzione ai pensieri abituali rendendosi conto che i suoi atteggiamenti inconsci erano il fondamento della persona che era divenuto. Esistono molte prove scientifiche che indicano l’effetto diretto che la mente ha sul corpo sia nel senso buono che in quello cattivo. La ricerca dimostra che ci ammaliamo attraverso la pura e semplice anticipazione di un evento futuro o il ricordo di un’esperienza passata; in entrambi i casi, sono i nostri pensieri che creano potenti sostanze chimiche stressanti che vanno ad alterare la maggior parte dei sistemi corporei. Quindi quello a cui pensiamo e l’intensità di questi pensieri influenza direttamente la nostra salute, le scelte che facciamo, e la qualità della nostra vita.
Che cos’è, dunque, la mente, e in quale relazione si trova con il cervello?
Adesso che siamo in possesso della tecnologia per osservare un cervello vivo, sappiamo dalle scansioni funzionali del cervello che la mente è il cervello in azione. Questa è la definizione più recente di mente, secondo le neuroscienze. Quando un cervello è vivo ed attivo, può elaborare il pensiero, imparare nuove informazioni, inventare nuove idee, padroneggiare abilità, rievocare ricordi, esprimere sentimenti, raffinare movimenti, e garantire il funzionamento regolare del corpo. Il cervello animato può anche rendere possibile il comportamento ed il sogno, percepire la realtà e, più importante di tutto, abbracciare la vita. Perché la mente possa esistere, il cervello dev’essere vivo. Il cervello pertanto non è la mente, ma l’apparato fisico attraverso cui la mente viene prodotta. Il cervello rende possibile la mente. Possiamo pensare al cervello come ad un complicato sistema di elaborazione dati che in caso di bisogno ci mette in grado di raccogliere, elaborare, immagazzinare, rievocare, e comunicare informazioni nel giro di pochi secondi, come anche di prevedere, ipotizzare, rispondere, esprimere un comportamento, pianificare, e ragionare. Il cervello è anche il centro di controllo attraverso cui la mente coordina tutte le funzioni metaboliche necessarie alla vita ed alla sopravvivenza. E così quando il vostro computer biologico è “acceso” o vivo, e funziona elaborando informazioni, esso produce la mente. Il cervello possiede tre strutture anatomiche individuali mediante cui produce i diversi aspetti della mente. Siamo anche dotati di una mente conscia ed una mente inconscia, entrambe derivanti da un cervello che coordina gli impulsi del pensiero attraverso le sue varie regioni e strutture. Di conseguenza, poiché possiamo facilmente far sì che il cervello operi in modi diversi, esistono diversi stati mentali.
Che cos’è la neuroplasticità?
La neuroplasticità è la nostra capacità naturale di modificare il modo in cui i neuroni cerebrali sono collegati ed organizzati in circuiti, che noi definiamo connessioni sinaptiche del cervello. Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo o facciamo una nuova esperienza, il cervello crea nuove connessioni sinaptiche per formare nuovi schemi o reti neurali; e questo avviene a qualsiasi età. Quando utilizziamo nuovi circuiti in nuovi modi, modifichiamo la rete neurale del cervello perché si attivi secondo nuove sequenze. Da un livello neurologico, quindi, noi veniamo cambiati un istante dopo l’altro dai pensieri che abbiamo, dalle informazioni che apprendiamo, dagli eventi che sperimentiamo, dalle reazioni che abbiamo, dalle sensazioni e sentimenti che creiamo, dai ricordi che elaboriamo, e persino dai sogni che abbracciamo. Tutte queste cose alterano il modo in cui il cervello opera, producendo nuovi stati mentali che vengono registrati nel nostro cervello. La neuroplasticità è una caratteristica genetica innata ed universale degli esseri umani. Essa ci concede il privilegio di imparare dalle esperienze fatte nel nostro ambiente, così da poter cambiare le azioni e modificare il nostro comportamento, i processi di pensiero, e la nostra personalità per produrre esiti più desiderabili. Il semplice apprendimento di informazioni intellettuali non è sufficiente; dobbiamo applicare ciò che impariamo per creare un’esperienza diversa. Se non potessimo cambiare le connessioni sinaptiche del nostro cervello, non potremmo cambiare in risposta alle nostre esperienze. Senza la capacità di cambiare non potremmo evolvere, e non saremmo altro che l’effetto delle nostre predisposizioni genetiche. In quale misura il nostro cervello sia neuroplastico dipende dalla capacità di cambiare la percezione del mondo che ci circonda per cambiare la nostra mente, per cambiare noi stessi, il nostro sé.
Che cosa vuol dire provare e riprovare mentalmente, e come possiamo servirci di tale ripetizione mentale per cambiare?
Provare e riprovare mentalmente come fa un attore ci permette di cambiare il nostro cervello, creando un nuovo livello mentale, senza far nulla di fisico che non sia pensare. La ripetizione mentale implica il vedere e sperimentare mentalmente il nostro “sé” mentre dimostra o pratica un’arte, un’abitudine o uno stato d’essere a nostra scelta, e possiamo servircene per impiegare le facoltà avanzate del nostro lobo frontale al fine di compiere cambiamenti significativi nella nostra vita. Diversi studi hanno dimostrato che il cervello non conosce la differenza tra ciò che pensa internamente e ciò che sperimenta nell’ambiente esterno. Nel corso di un esperimento, a due gruppi di persone che non erano capaci di suonare il pianoforte venne richiesto di imparare degli esercizi di piano per una sola mano e di eseguirli per due ore al giorno per cinque giorni, con un’importante differenza: un gruppo eseguiva gli esercizi, mentre l’altro ripeteva mentalmente gli stessi esercizi senza usare le dita. Alla fine dei cinque giorni, dalle scansioni cerebrali risultò che entrambi i gruppi avevano sviluppato la stessa quantità di circuiti cerebrali nuovi. Com’è possibile una cosa del genere? Noi sappiamo che quando pensiamo gli stessi pensieri o compiamo le stesse azioni più e più volte, stimoliamo ripetutamente specifiche reti di neuroni in particolari aree del nostro cervello. Come risultato, realizziamo connessioni più forti e ricche tra questi gruppi di cellule nervose. Questo concetto nella neuroscienza è chiamato apprendimento di Hebbian. L’idea è semplice: le cellule nervose che si accendono insieme, si conettono tra loro. Secondo le scansioni funzionali del cervello di questo particolare esperimento, i soggetti che provavano e riprovavano mentalmente erano così focalizzati interiormente che il loro cervello non distingueva la differenza tra il mondo interno e quello esterno. Così essi attivavano il cervello proprio come se stessero effettivamente suonando il piano; in pratica, i loro circuiti cerebrali si rafforzavano e si sviluppavano nella stessa area del cervello del gruppo che si esercitava fisicamente.
Affermi anche che il pensiero non è sufficiente a cambiare la nostra mente, e che il cambiamento è un processo di pensiero, azione, ed essere. Puoi spiegare come funziona?
Il cambiamento che vogliamo compiere deve andare al di là del pensiero e addirittura del fare; dobbiamo arrivare fino al livello ultimo, quello dell’essere. Se voglio veramente essere un pianista, inizierò con l’acquisire conoscenza, che implica il pensiero. Allora potrò iniziare ad acquisire esperienza attraverso la ripetizione mentale, che implica di nuovo il pensiero. Ma è anche necessario coinvolgere il corpo nell’atto di fare, ovvero dimostrare fisicamente quello che si è imparato, suonando il piano. Ma anche questo non ci porta lontano. Immaginate una pianista che dà il suo meglio nelle sessioni di pratica, ma si trova in difficoltà nei concerti. Oppure, facendo un esempio più vicino a noi, immaginate una persona che sia un modello di giudizio mentre torna a casa dal lavoro, ma perde la pazienza e degenera in un broncio di impazienza non appena il coniuge compare sulla porta. Se voglio raggiungere lo stato in cui sono un pianista, la mia comprensione evoluta e la mia arte devono diventare così integrate in una rete neurale permanente e così mappate nel mio cervello che non mi servirà neanche più pensare consciamente a suonare, poiché sarà la mia mente subconscia a gestire quell’abilità. Adesso che sono un pianista, ogni mio pensiero che riguardi il suonare, o desiderio di esprimere i miei sentimenti mediante la musica, attiverà automaticamente il mio corpo perché esegua il compito di suonare il piano. In Evolvi il tuo cervello parlo diffusamente di come noi utilizziamo diversi tipi di memoria, attivando diverse parti del cervello, per trasformare i pensieri consci in pensieri subconsci. Apprendiamo anche che per padroneggiare qualsiasi arte è necessario possedere una gran quantità di conoscenza su un determinato soggetto, ricevendo istruzioni al riguardo da chi è competente in merito, e facendo una gran quantità di esperienze che ci procurino un riscontro. Tutti noi passiamo dal pensare al fare e all’essere ogni volta che apprendiamo un’arte talmente bene da poterla eseguire con estrema naturalezza. Guidare è un grande esempio. La bellezza di questo processo è che possiamo servircene per raggiungere qualsiasi stato d’essere a nostro piacimento, dal dimostrarsi più pazienti con i nostri bambini, all’essere ricchi, o felici.
Che cos’è l’evoluzione e come possiamo evolvere il nostro cervello?
Noi evolviamo come specie e come individui. Di fatto, la nostra evoluzione personale fa progredire anche la specie umana. La maggior parte di noi ha imparato a scuola che l’evoluzione è il processo lento, lineare per mezzo del quale le specie sopravvivono ai cambiamenti del loro ambiente attraverso l’adattamento nel corso delle generazioni, sviluppando un’anatomia ed una fisiologia specializzate che le aiutano a perpetuarsi. Il cervello umano è evoluto in maniera lineare fino a 250.000 anni fa, quando (per ragioni che rimangono misteriose) un improvviso periodo di crescita esplosiva ci fornì di una neocorteccia molto più ampia e densa di quella di qualsiasi altra specie. Questo cosiddetto nuovo cervello è la sede della nostra consapevolezza conscia; esso ospita la nostra capacità di apprendere e di ragionare, ed il nostro libero arbitrio di creare. In termini semplici, la nostra neocorteccia, e particolarmente il lobo frontale, ci forniscono la possibilità di trascendere il processo di evoluzione graduale per passare ad un’evoluzione rapida, non lineare. Grazie alla possibilità di imparare dalla conoscenza, dalle nostre esperienze, e soprattutto dai nostri errori, e disponendo di diverse forme specializzate di memoria attraverso cui possiamo ricordare ciò che impariamo, possiamo immediatamente modificare i nostri pensieri ed il nostro comportamento. A differenza di altre specie, quindi, noi creiamo una gamma completamente nuova di esperienze in un’unica vita, e possiamo poi trasmettere quanto abbiamo appreso alla nostra discendenza ed agli altri membri della nostra specie. In termini di cervello, evoluzione significa apprendere, creare nuove connessioni sinaptiche, mantenerle, ed applicare quanto abbiamo appreso per poter fare una nuova esperienza, che viene poi codificata nel cervello.
Quanto viene presentato da Evolvi il tuo cervello è un processo che può indurre il cervello a compiere un salto quantico, superando certi circuiti neurali che ci sono stati trasmessi genericamente, e codificando nuove esperienze ed informazioni. Quando evolviamo al di là degli stati di sopravvivenza primitivi codificati nei circuiti permanenti del nostro cervello, accendiamo nuovi pensieri (che producono nuove sostanze chimiche), cambiamo le nostre idee (il che altera i messaggi chimici diretti al nostro corpo) e modifichiamo il nostro comportamento (creando un’esperienza del tutto nuova, e facendo così intervenire nuove sostanze chimiche che influiscono sulle nostre cellule), siamo sul cammino dell’evoluzione. Tutti abbiamo determinate abitudini e tendenze, sia ereditate geneticamente che ricevute attraverso il condizionamento dell’ambiente che ci circonda. L’evoluzione personale ci richiede di troncare l’abitudine di essere noi stessi e di diventare più grandi del nostro ambiente. Noi evadiamo dalla nostra routine e dalle reazioni e comportamenti emozionali abituali apprendendo nuove conoscenze e facendo nuove esperienze. Nei primi stadi dell’apprendimento, ci confrontiamo con la novità. In seguito vi sono dei periodi in cui rivediamo ed interiorizziamo i nuovi stimoli, mentre iniziamo a renderli familiari o noti. Entro il termine di ogni processo di apprendimento, qualunque comportamento o compito appreso può diventare routine, o addirittura automatico. La nostra capacità di processare ciò che è sconosciuto trasformandolo in conosciuto, ciò che non è familiare in familiare, ciò che è nuovo in routine, è la strada per la nostra evoluzione personale.
I programmi o le scuole di saggezza sono necessari per evolvere il nostro cervello?
In Evolvi il tuo cervello, delineo un semplice processo di acquisizione della conoscenza: ottenere delle istruzioni, applicare ciò che abbiamo appreso, e ricevere un riscontro; è in questo modo che evolviamo il nostro cervello. Passiamo dal pensare al fare e all’essere. Questo processo sequenziale ci consente di cambiare. Se vogliamo evolvere nel modo più efficace io raccomando, e ne ho constatato l’importanza nella mia esperienza personale, di trovare delle istruzioni che provengano da chi è diventato maestro di ciò che vogliamo imparare. Esistono molti eccellenti individui, programmi, ed istituzioni, alcuni dei quali sono menzionati in questo libro, che possono aiutarci ad acquisire nuove informazioni, applicare quello che abbiamo appreso, fare nuove esperienze, ed iniziare a modificare il nostro comportamento. Ogni persona deve decidere per conto proprio se per lei sia più adatto incominciare con piccoli cambiamenti, o facendo salti giganteschi. Nel libro dico diverse volte che la mia istruzione personale ha incluso 17 anni come studente della Scuola di Illuminazione di Ramtha nel Nordovest del Pacifico, e che ho insegnato in quella scuola per sette anni circa.
Joe Dispenza chiropratico e famoso autore scientifico, dedica le sue ricerche al campo della neurologia, della biochimica e delle funzioni cerebrali e presenta le sue recenti scoperte in un ultimo DVD intitolato:
“Riprogramma il tuo cervello per far evolvere la tua vita” 3 DVD CON 8 ORE DI VIDEOCORSO FORMATIVO E INTERVISTA!
Dispenza offre al pubblico italiano le scoperte scientifiche più all’avanguardia per ottenere i migliori risultati dalla vostra vita riprogrammando il vostro cervello e creando nuove reti neurali.
Dopo decenni dedicati allo studio delle funzioni cerebrali, Dispenza ci spiega in questo videocorso come usare il più importante strumento del nostro corpo: scoprirete la relazione esistente tra pensieri e corpo fisico, come guarire dalle malattie e quali autentici potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello.
Combinando dinamicamente nozioni scientifiche a semplici istruzioni pratiche, imparerete come un nuovo pensiero e nuove credenze possano letteralmente rinnovare il cervello, per cambiare il vostro comportamento, le vostre reazioni emotive, i vostri modelli di formazione delle abitudini.
Con questo videocorso lavorerete su un’area che desiderate cambiare e imparerete di persona quali strumenti sono necessari per evolvere. Supererete gli stati emozionali distruttivi come l’insicurezza, la mancanza di autostima e la rabbia e li sostituirete con nuovi stati mentali. Passerete dal pensare all’agire all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del vostro più grande cambiamento: il vostro destino.
Benefici e vantaggi:
Attraverso di esso, scoprirete la relazione esistente tra pensieri e corpo fisico
come guarire dalle malattie
quali autentici potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello
scoprirete la neuro plasticità e l’arte di ri-cablare il cervello
combinando dinamicamente nozioni scientifiche a semplici istruzioni pratiche, imparerete come un nuovo pensiero e nuove credenze possano letteralmente rinnovare il cervello
imparerete come uscire dai vecchi comportamenti, dalle vecchie reazioni emotive, dai modelli di formazione delle abitudini.
Passerete dal pensare all’agire all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del vostro più grande cambiamento: il vostro destino.
Questo videocorso presenta al pubblico italiano le scoperte scientifiche più avanzate perriprogrammare il nostro cervello e creare nuove reti neurali. Joe Dispenza rende chiaro e evidente il legame tra i nostri pensieri e il nostro corpo fisico, e spiega di conseguenza come guarire dalle malattie e quali straordinari potenziali di evoluzione possiede il nostro cervello.
Dispenza espone con la consueta bravura i risultati delle sue ricerche, insieme alle istruzioni pratiche che consentono di imparare come nuovi pensieri e nuove credenze possano rinnovare il cervello e farci evolvere dagli abituali comportamenti e dalle reazioni emotive dettate da modelli e schemi del passato.
Apprenderemo a superare gli stati emozionali distruttivi come l’insicurezza, la mancanza di autostima e la rabbia. Per passare dal pensare all’agire e poi all’essere, in un processo di trasformazione graduale e rivoluzionario del cambiamento più grande: il nostro destino.
Joe Dispenza ha dedicato le sue ricerche al campo della neurologia, è uno scienziato famoso in tutto il mondo.
C’è un cambiamento di paradigma in corso nella scienza. Nel vecchio paradigma la coscienza – ciò che siamo – viene considerata un prodotto del cervello. Nel nuovo la coscienza è il terreno dell’essere e il cervello un suo “prodotto”, una sua manifestazione. E’ importante partire da questa soglia. Dispenza infatti ci guida nell’esplorazione di come il cervello impara, su come elabora le informazioni e in che modo può diventare “dipendente” di confortevoli modelli abituali se non sufficientemente stimolato. Ogni volta che un pensiero o un emozione ci attraversano, il cervello invia segnali chimici nel corpo [vedi a pag 13 del n°21 le ultime scoperte sulla paura e l’esperienza del mi piace-non mi piace] che riproducono quel sentire, spesso seguito da una reazione. Attraverso prolungate ripetizioni, pensieri e sentimenti autolimitanti possono diventare abituali producendo assetti mentali fissi, anche quando non più necessari.
Che cos’è che ti ha ispirato e motivato a scrivere questo libro?
Ciò che mi ha ispirato ad indagare il potere che il cervello possiede di alterare la nostra vita è stata un’esperienza che ho vissuto vent’anni fa. Come ho spiegato nel libro, quando un’ampia porzione della mia spina dorsale venne schiacciata in un incidente ciclistico, quattro chirurgi dissero che l’unico modo per evitare la paralisi era un’operazione chirurgica che mi avrebbe lasciato con un’invalidità permanente, e forse anche con una vita intera di dolore fisico. Fui costretto a prendere la decisione più ardua della mia vita, ma rifiutai l’operazione e mi rivolsi invece all’intelligenza innata che dà costantemente la vita a ciascuno di noi.
Dieci settimane più tardi, senza aver subito alcuna operazione, ero di nuovo al lavoro, completamente guarito e senza dolori. Nel libro indico molti fattori che hanno contribuito alla mia guarigione. In seguito a quell’esperienza, mi ripromisi di dedicare più tempo della mia vita allo studio dei fenomeni del dominio della mente sulla materia e della guarigione spontanea, intesa come il modo in cui il corpo si autoripara o si libera della malattia senza ricorrere ad interventi medici tradizionali come operazioni chirurgiche o farmaci. Così trascorsi molti anni a studiare il potenziale umano, ossia la capacità di trascendere le nostre limitazioni personali o di essere loro superiori, e l’interconnessione di cervello, mente, corpo, e coscienza. Soltanto fino ad alcune decine di anni fa, la scienza ci aveva portato a credere che fossimo predestinati dalla genetica ed ostacolati dal condizionamento, e che bisognasse rassegnarsi alla proverbiale idea che fosse impossibile abbandonare le vecchie abitudini per impararne di nuove. Tuttavia, quello che ho scoperto studiando il cervello ed i suoi effetti sul comportamento negli ultimi vent’anni mi ha reso enormemente fiducioso nei confronti degli esseri umani e della nostra capacità di cambiare. Avevamo solo bisogno di sapere come fare per cambiare, ed oggi la neuroscienza spiega in modo fondato come si verifichi il dominio della mente sulla materia, e questo concetto non è più una speranza illusoria. La scienza del cambiamento della mente adesso è disponibile, e ho scritto Evolvi il tuo cervello per contribuire a rendere questa scienza accessibile a chiunque.
Evolvi il tuo cervello è un libro di auto-aiuto? In che cosa differisce dagli altri libri sulle potenzialità umane?
Aiutarci a comprendere ed accettare che possiamo davvero modificare il nostro cervello e cambiare la nostra vita è un obbiettivo centrale in questo libro. Il mio approccio consiste nell’unificare le più utili tra le nuove scoperte delle neuroscienze, neurofisiologia, biologia, e genetica, accrescendo la conoscenza del lettore in maniera sistematica, facilmente comprensibile, e, si spera, avvincente. Tuttavia, come il libro spiega chiaramente, la conoscenza dev’essere esperimentata prima di poter diventare saggezza. Evolvi il tuo cervello è concepito in modo da servire come strumento pratico per guidarci mentre facciamo esperienza dei processi che possiamo utilizzare per cambiare la nostra mente ed evolvere il nostro cervello. A differenza dei manuali di self-help o dei libri sul potenziale umano che si concentrano sulla mente, sulle emozioni o sul corpo, dedicando poca attenzione al cervello, questo libro abbraccia la struttura e la funzione di questo coronamento della nostra evoluzione.
Tutto quello che facciamo accade per mezzo del cervello; il modo in cui pensiamo, agiamo, sentiamo, le nostre relazioni, le nostre percezioni del mondo che ci circonda; perché il nostro “sé”, come essere senziente è immerso ed esiste realmente nella rete elettrica del nostro tessuto cellulare cerebrale. Quindi, poiché non possiamo sperare di evolvere il nostro cervello senza cambiare la nostra mente e comprendere il ruolo delle nostre sensazioni e sentimenti, nel libro esploro il modo in cui tutto ciò interagisce con il corpo per creare la nostra vita.
Molti di noi hanno imparato a scuola che quando si diventa adulti, il cervello diviene statico e rigido. Quanto è nelle nostre mani, nelle nostra potenzialità per cambiare i circuiti cerebrali?
A chi andava a scuola 20 o 30 anni fa veniva insegnato che i circuiti del cervello sono permanenti, ovvero che quando raggiungiamo l’età adulta abbiamo un certo numero di cellule cerebrali organizzate in schemi o circuiti neurali fissi, e man mano che invecchiamo li perdiamo. Pensavamo che sotto molti punti di vista saremmo inevitabilmente diventati come i nostri genitori, poiché potevamo usare soltanto alcuni schemi neurali ereditati geneticamente da loro. I neuroscienziati adesso ci dicono che questo è un errore. La grande notizia è che ciascuno di noi è un lavoro in corso per tutta la vita. Ogni volta che abbiamo un pensiero, in diverse aree del nostro cervello il flusso di corrente elettrica aumenta di intensità e rilascia una fiumana di sostanze neurochimiche, troppo numerose da elencare. Grazie alla tecnologia della risonanza magnetica funzionale del cervello, ora siamo in grado di vedere che ogni nostro pensiero ed esperienza induce le nostre cellule cerebrali, o neuroni, a collegarsi e scollegarsi in schemi e sequenze continuamente diversi. Di fatto, possediamo una facoltà naturale chiamata neuroplasticità, che significa che se impariamo nuove conoscenze e facciamo nuove esperienze, possiamo sviluppare nuove reti o circuiti di neuroni, e letteralmente cambiare le nostre idee e la nostra mente.
Quindi, perché è poi così difficile cambiare?
Tanto nella mia pratica quanto nella mia vita personale, ho constatato che cambiare non è facile. Quando una persona vuole dedicarsi ad uno scopo parte con buone intenzioni e buone idee, ma molto spesso ritorna alle proprie abitudini indesiderate. Il significato del concetto di cambiamento è che faremo qualcosa di diverso all’interno dello stesso ambiente; non risponderemo all’ambiente con i nostri soliti pensieri e con le nostre solite reazioni. Tuttavia, ciò è più facile a dirsi che a farsi. Molti di noi hanno la tendenza a pensare gli stessi pensieri, ad avere le stesse sensazioni e gli stessi sentimenti, ed a seguire la stessa routine. Il problema è che questo ci porta ad usare sempre gli stessi schemi e le stesse combinazioni di circuiti neurali, che tendono a collegarsi in modo permanente. È così che creiamo abitudini di pensiero, di sensazione, e di azione. Non fraintendetemi, un collegamento permanente non è una cosa negativa: grazie ai collegamenti permanenti, quando impariamo una nuova arte, come guidare l’automobile, quanto più la esercitiamo tanto più colleghiamo permanentemente quello che impariamo nei circuiti del nostro cervello, finché non diventiamo capaci di far funzionare un’automobile automaticamente. Ma se vogliamo cambiare qualcosa nella nostra vita, dobbiamo fare in modo che il cervello non si attivi più secondo le solite vecchie sequenze e combinazioni. Dobbiamo creare un nuovo livello di mente scollegando i vecchi circuiti neuronali e ricollegando le cellule nervose secondo nuovi modelli. La buona notizia che apprendiamo dalle ultime ricerche è che possiamo cambiare il cervello ed in tal modo cambiare noi stessi, facendo soltanto alcuni semplici passi.
Evolvi il tuo cervello è nato per accompagnare gradualmente il lettore attraverso la conoscenza ed i passi operativi necessari a cambiare qualunque area della vita.
Una lettura capace di cambiare la nostra vita e il nostro destino, perché spiega come si costruiscono e si possono modificare gli schemi mentali che ci condizionano e come possiamo riprogrammarci per evolvere.
Se capita di essere da soli in casa, la maggior parte delle persone accende subito il televisore o la radio o ascolta un CD o telefona a qualcuno, cerca insomma si sentire la voce di qualcuno. Si evita come la peste di essere in silenzio, si fa di tutto per sfuggirci, per non ritrovarsi con sé stessi, con la propria coscienza, col proprio intimo vero e profondo.
Sarebbero forse la TV, o i mass media, o lo Stato, o la Chiesa o la scuola preposti a dare le risposte alle nostre domande o sollievo alle nostre angosce e paure? O son forse proprio loro le principali cause del nostro inaridimento, della povertà dei valori umani che caratterizza l’attuale società?
La solitudine viene considerata e vissuta con angoscia, con paura quasi a livello infantile. Cos’è che vogliamo evitare di vedere, di scoprire in noi stessi?
Aridità, egoismo, insensibilità, fragilità, indifferenza, odio, rancore …. è forse tutto questo, e altro, che cerchiamo di non portare alla luce, a livello di coscienza?
Ognuno di questi sentimenti ha il suo opposto, il suo rovescio, come tutte le cose di questo mondo duale, e non dobbiamo per nulla essere spaventati se li scopriremo in noi, anzi, guardandoli bene in faccia, e accettandoli per quello che sono (non compiacendocene, ovviamente), potremo essere in grado di modificarli, fino a magari eliminarli del tutto. Tutti noi conosciamo benissimo, ad esempio, quanto è sottile la barriera che separa l’odio dall’amore.
Questo lavoro di pulizia interiore va però fatto in perfetta solitudine, con consapevolezza, con coraggio anche, ma niente è impossibile a chi vuole veramente. Èda soli che si fa questo cammino dentro di noi, con pazienza, perseveranza, silenzio e pronti ad accettare fino in fondo ciò che troveremo strada facendo.
È importantissimo quindi ritagliarsi, possibilmente ogni giorno, fra tutte le incombenze familiari e lavorative, un breve periodo di tempo da dedicare a noi stessi, per conoscerci, per fermarsi a riflettere su chi siamo, dove siamo, cosa stiamo facendo, dove stiamo andando, con chi stiamo dividendo la nostra vita, quali aspetti della nostra personalità migliorare, quali obiettivi, quali priorità dare alla nostra esistenza.
Possiamo fare ciò in vari modi, scegliamo quale si adatta di più alla nostra situazione personale: meditare, camminare, scrivere, o altro ancora. Scegliamo anche quando “ritrovarci”, a volte può andar bene al mattino, prima di incominciare gli impegni della giornata, ad alcuni andrà meglio nel primo pomeriggio o alla sera, prima di andare a letto. All’inizio si potranno trovare ostacoli di ogni tipo e potrà sembrare che non succeda nulla, ma se si riesce a perseverare, nonostante l’apparente inutilità e perdita di tempo, i risultati faranno presto a venire e questo nostro “appuntamento” giornaliero diverrà la nostra “isola felice” per ricaricarci, per volerci bene, per aiutarci ad affrontare e risolvere anche i piccoli e grandi problemi quotidiani, non solo quelli “esistenziali”.
Se avremo dentro una sincera “aspirazione” a capire, a migliorarci, a non barare con noi stessi, allora riusciremo senz’altro nell’intento e sarà come un sasso gettato in uno stagno perché, col nostro esempio e col nostro cambiamento, invoglieremo anche chi ci sta vicino a fare altrettanto ed effettuare così insieme questa pacifica “rivoluzione interiore” che è l’unica che ci potrà portare alla possibile soluzione dei drammatici ed improrogabili problemi a livello planetario.
Un famoso scienziato americano, Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends di Washington ed autore di numerosi bestsellers, considerato “la coscienza sociale dell’America” sui temi dell’alta tecnologia ed ingegneria genetica, ha più volte dichiarato che l’unica soluzione adottabile per arginare l’effetto serra è che tutti dobbiamo, indistintamente, cambiare il nostro atteggiamento mentale.
Non saranno quindi gli scienziati a risolvere gli immani problemi della Terra, non sarà la sofisticatissima tecnologia o chissà chi altro, ma saremo noi, noi presi a uno ad uno, noi formichine, noi che, mattone su mattone, ricostruiremo dapprima noi stessi e poi l’ambiente intorno a noi, noi che ripuliremo i nostri pensieri, le nostre cellule e di conseguenza non sporcheremo più né noi né l’ambiente né il pianeta.
Questa voglia di pulizia è nell’aria, è vibrante, facciamola crescere i noi, non soffochiamola soprattutto nei nostri bambini.
È la più bella e grande sfida che il genere umano abbia mai accettato finora dall’inizio della sua esistenza in questo mondo. È in questa nostra generazione che si sta decidendo il futuro destino dell’intera umanità.
Che cosa volete realmente? Nominatelo e sarà vostro se imparerete ad applicare i principi più volte qui formulati. In seguito allo studio di questo libro accadrà qualcosa di meraviglioso: godrete di salute fisica, mentale e morale, raggiungerete la felicità personale, avrete ricchezze di ogni tipo o qualsiasi bene il cui conseguimento non trasgredisca i diritti del prossimo.
Da “Il più grande venditore del mondo” – Capitolo nono
Gribaudi Editore -125 pag.
“Saluterò questo giorno con l’amore nel cuore.
Poiché questo è il segreto più grande per avere successo in tutti i campi. Solo l’invisibile potere dell’amore può aprire i cuori degli uomini. Finché non sarò padrone dell’arte di amare rimarrò soltanto un venditore ambulante sulla piazza del mercato. Voglio fare dell’amore la mia arma più forte così che nessuno di coloro che accosterò potrà difendersi contro la sua forza.
Potranno opporsi al mio argomentare; potranno diffidare delle mie parole; potranno rifiutare la mia persona: ma il mio amore conquisterà il loro cuore.
D’ora innanzi guarderò tutte le cose con amore, e mi sentirò rinascere. Amerò la luce perché mi mostra la via; ma amerò anche il buio perché mi permette di vedere le stelle. Darò il benvenuto alla felicità poiché allarga il mio cuore; ma sopporterò anche la tristezza perché apre la mia anima. Accetterò le ricompense perché mi sono dovute; ma darò il benvenuto anche agli ostacoli poiché sono la mia sfida.
Saluterò questo giorno con l’amore nel cuore.
E in che modo parlerò? Loderò i miei nemici, ed essi mi diventeranno amici. Incoraggerò gli amici, ed essi mi diventeranno fratelli. Mi ingegnerò sempre a trovare ragioni per approvare; non andrò mai alla ricerca di pretesti per far pettegolezzi. Quando sarò tentato di muovere una critica mi morderò la lingua; quando avrò motivo di fare una lode la griderò al mondo.
Non ha importanza quello che siete oggi.. chiunque può cambiare la propria vita con l’inestimabile saggezza dei dieci antichi rotoli tramandati per migliaia di anni. Da questo capolavoro imparerete a trasformare la vostra vita applicando i preziosi segreti che scoprirete negli antichi rotoli..
si legge tutto d’un fiato…E’ un libro che chiunque dovrebbe leggere…fa capire come la vita, per quanto dura e impegnativa, possa essere vissuta con serenità d’animo…si può essere utili al prossimo se si sanno risolvere innanzitutto i problemi personali..Mandino dice delle cose che sembrano quasi ovvie, ma il vero segreto è quello di applicarle tutti i giorni, tutti i minuti della propria vita…In tutti c’è qualcosa di buono..non costa nulla gratificare il tuo interlocutore..LA CONSEGUENZA è che diventerai il suo soggetto preferito…Quando trovi qualcuno disposto ad ascoltarti e, anzichè penalizzarti e umiliarti, ti gratifica e ti incoraggia, sei subito ben disposto verso di esso..lo vedi come un amico…se nella vita qualche volta potrai aiutarlo, lo farai di buon grado…
VERAMENTE MAGICO!