Per tutto il tempo

Perche’ non fare tutto cio’ che possiamo, ogni momento che possiamo, il meglio che possiamo, per tutto il tempo che possiamo? Il nostro ultimo obiettivo nella vita dovrebbe essere quello di creare tanto quanto il nostro talento, abilita’ e desiderio ci permettono. Se i tuoi risultati sono inferiori …al tuo potenziale, allora dobbiamo sforzarci di diventare meglio oggi rispetto a ieri. Le migliori ricompense sono sempre riservate a coloro che portano il maggiore valore a se stessi ed al mondo intorno a loro come risultato di chi e cosa sono diventati.

Jim Rohn

Questo libro contiene idee che possono trasformare la tua vita

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PNL E LIBERTA’ è un libro che parla della tua vita, delle difficoltà che hai oggi e che hai avuto in passato, di come ti sei sentito e di come ti senti in questo momento.
Del tuo potere di annullare il dolore e lo sconforto e sostituirli, letteralmente, con sensazioni di energia, vitalità e gioia.

Questo libro è una conversazione a tratti spiritosa e leggera, a tratti dura e vibrante, tra una grande mente dei nostri tempi, Richard Bandler, e un giovane trainer di Programmazione Neuro-Linguistica intelligente e profondo, Owen Fitzpatrick. Tra i vari argomenti sviluppati:

Come capire quali sono le proprie abitudini nocive e sostituirle con buone abitudini;

Come crearsi nuove opportunità di miglioramento e sviluppo;

Come “innescare” volontariamente sensazioni di piacere, divertimento ed energia in sé e negli altri attraverso tecniche di PNL, ed essere in grado di riattivare quelle sensazioni;

Come “disinnescare” rapidamente dolore, frustrazione, sfi ducia, disperazione;

Come accrescere la propria intelligenza e curiosità e crearsi gli strumenti per definire e ottenere ciò che si desidera;

Come rendersi liberi attraverso il controllo della propria vita: liberi di scegliere e non scegliere, liberi di cambiare, liberi di non cambiare, liberi dai condizionamenti derivanti dalla propria condizione familiare, sociale, fisica e ambientale. Liberi anche di sbagliare.

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<div><a class=”autore” title=”Richard Bandler” href=”http://www.macrolibrarsi.it/autori/_richard_bandler.php?pn=652″>Richard Bandler</a>, <a class=”autore” title=”Owen Fitzpatrick” href=”http://www.macrolibrarsi.it/autori/_owen_fitzpatrick.php?pn=652″>Owen Fitzpatrick</a></div>
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<div>ISBN: 9788888612409</div>
<p>Prezzo <strong>&euro; 19,90</strong>
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Liberati della tristezza!

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Non per tutti è facile liberarsi dalla tristezza, il più delle volte le persone rimangono saldamente attaccate alla tristezza, non hanno alcuna intenzione di lasciarla andare…. Sono talmente identificate con essa al punto che se dovessero staccarsene avrebbero la sensazione di perdere qualcosa di se stessi. Sembra paradossale ma in molti casi è così. A tutto questo si aggiuge il problema dei condizionamenti ricevuti. Esistono molti condizionamenti con i quali siamo cresciuti e di cui non sempre ci rendiamo conto. Essi ci dicono: “Non devi essere triste. È male. Non dovresti essere triste. Dovresti essere felice”. Ora nasce la divisione, il problema!

Ci hanno insegnato che non dovremmo essere così, dobbiamo sforzarci a sorridere altrimenti che penserà la gente?
Se siamo tristi il partner ci lascierà, gli amici ci abbandoneranno e potremmo perdere il lavoro.

Se ad esempio sei un primario i pazienti non saranno contenti di vederti così triste. Vogliono un medico simpatico, gioioso, brillante, e invece tu hai l’aria così triste. Allora ti sforzi di sorridere e se non riesci a creare un vero sorriso ne fai uno falso, ma sorridere a tutti i costi con il tempo ci farà sentire falsi.
Il problema è propio questo: tu fingi, reciti. Riesci a sorridere, ma a quel punto sei diviso in due persone. Hai represso la verità, sei diventato falso.

Ed è per questo motivo che si incontrano mille difficoltà quando desideriamo conoscere noi stessi, come possiamo conoscere noi stessi se non siamo capaci di accettarci.

Ecco perché non riesci a conoscere te stesso. Come puoi conoscere te stesso se non ti accetti?. L’autoconoscenza avviene quando viviamo con un grande senso di accettazione, senza creare divisioni nel nostro essere.

Ma allora come facciamo a “buttar via la tristezza”?
Tutto cio che possiamo fare è di rilassarci in ciò che siamo, ed essere in grado di vedere. Questo è il punto da comprendere. Questa profonda comprensione è l’inizio della liberazione dalla tristezza. A qualcuno tutto questo potrebbe sembrare troppo semplice, ed invece è propio da questi piccoli ma significativi passi che tutta la trasformazione ha inizio.

Ricorda la chiave magica: se accetti la tristezza, scomparirà. Per quanto tempo puoi rimanere triste se accetti la tristezza? Se sei capace di accettare la tristezza, sarai capace di assorbirla nel tuo essere, si trasformerà in profondità e la tua vita inizierà a cambiare. Accetta la tristezza, dalle il benvenuto, e semplicemente osserva cio che accade.

Pronto soccorso per liberarsi dalla tristezza

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Alcune tecniche naturali e insegnamenti di filosofie e religioni di tutto il mondo per affrontare e superare i momenti di calo energetico e di depressione. Seguendone i consigli ritroverete in pochi giorni o minuti il sorriso nella vostra vita.

Ama, ma prima impara ad amare te stesso

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Si parla tanto di amore, componente molto importante per vivere una vita in armonia e felicità, ma che purtroppo molto spesso non è presente in noi e nella nostra vita.

Ci sono tanti surrogati nei nostri atteggiamenti ed emozioni che vengono etichettati “amore“, ma fondamentalmente sentiamo che è una bugia, perchè alcune volte, in un attimo di consapevolezza, abbiamo preso coscienza del fatto che forse non sappiamo amare, oppure che non sappiamo cosa sia l’amore.

In quei momenti ci siamo forse sentiti un po’ aridi e sterili, e ci ha preso lo sconforto perché non siamo più in grado di sentire l’amore dentro di noi a meno che non siano presenti determinate sensazioni ed emozioni.

La delusione è forte, ma è solo nostra o ci portiamo dentro memorie di questa incapacità di amare già dalla nostra nascita?

In effetti una persona per amarne un’altra, deve avere qualcosa da dare: cioè l’amore che dà a se stessa come coscienza e come corpo fisico. Deve esserci l’accettazione dei suoi lati brutti come di quelli belli, deve osservarsi senza scappare o riempirsi di pensieri negativi sulle sue incapacità e bruttezze fisiche, e cercare di capire “i perché” migliorandosi: questo è AMORE.

E’ rispetto verso il nostro corpo, la nostra coscienza, ed è lo stesso rispetto che deve essere dato alla persona che amiamo. Quando questo non è presente, ci nutriamo del flusso d’amore che ci dà il nostro partner. Richiediamo a lui di amarci così come siamo, perché non siamo capaci di amarci noi. E quando lui non rispecchia le nostre aspettative, cioè non colma con il suo amore la nostra carenza d’amore, che POSSIAMO RIEMPIRE SOLO NOI, ecco che cominciano i litigi e le incomprensioni, le ripicche, cattiverie, solo perché ci sentiamo trascurati.

Ci nascondiamo dietro atteggiamenti da bambino, facendo la vittima e colpevolizzandolo di non amarci a sufficienza e di non farci sentire così importanti. Ma se anche per lui fosse la stessa cosa?

Forse sperava che anche noi potessimo colmare tutto ciò che non è capace di amare di se stesso perché non si accetta. Da qui rapporti di coppia sempre più distruttivi che sfociano in continui scontri verbali o in fatti per incolparsi di non essere stati amati a sufficienza.

Un continuare a richiedere ad altri quello che ognuno dovrebbe imparare a dare a se stesso.

Molte coppie a questo punto, a volte ancora prima di arrivare a “scannarsi mancandosi di rispetto reciproco”, scaricano la loro incapacità di accettarsi, e quindi di amare se stessi ed il loro corpo, facendo un figlio.

Un figlio che viene concepito da due persone che non si amano per se stesse e pretendono che qualcun altro lo faccia al loro posto, una memoria che viene trasmessa al feto. Molte mamme poi nei loro nove mesi di gravidanza, non vivono molto bene il vedersi trasformare il corpo, sentire che qualcosa sta crescendo dentro di loro e tutti i loro stati d’animo vengono registrati dalla mente cellulare del feto. Un imprinting che rimarrà come un marchio, perché si ritroverà come una malattia ereditata fin dalla sua nascita: la mancanza d’amore dei suoi genitori per loro stessi e il loro corpo, che diventerà la sua.

Ci sono anche molte madri che si amano di più e il bambino sarà più equilibrato e risulterà per lui spontaneo e naturale amarsi e amare gli altri così come ama se stesso.

Tornando a quel bambino sfortunato nato da genitori che non si amano, si ritroverà fin dalla sua nascita a non poter sviluppare questo amore nel tempo, per se stesso e per il suo corpo, perché al suo posto troverà una sterilità, aridità che gli impedirà di riuscire ad accettarsi. Nessuno nasce perfetto. E’ quindi normale non piacersi in certe situazioni oppure non apprezzare qualcosa del nostro corpo, ma da qui a distruggersi con odio, con pensieri negativi, degradarsi….

I genitori hanno sul figlio una grossa aspettativa a livello INCONSCIO che è quella di essere amati e accettati, con lui devono colmare il disequilibrio energetico che hanno con il loro corpo, la loro coscienza e la mente: il figlio, sangue del loro sangue, non può tradirli.

La madre vivendo con il figlio un rapporto di simbiosi nella gravidanza, con l’allattamento si sente più autorizzata a ricevere in cambio l’amore, anche per la sofferenza subita nel parto.

All’inizio i genitori riversano nel figlio il loro amore, come un flusso che lo nutre, ma via via che il figlio non rispecchia le aspettative, quando volge i suoi interessi verso amici, ragazze, ecc.. ecco che si arrabbiano, covano i risentimenti, le sgridate perché perde tempo con gli amici e non studia, oppure non lavora, non aiuta in casa. Tante situazioni che magari nella realtà risultano vere ma alla base c’è la delusione da parte di uno o di entrambi i genitori perché si rendono conto che anche il sangue del loro sangue non riempie il loro vuoto d’amore. Così vivono le scelte del figlio come un tradimento e intanto si instaura un profondo risentimento verso di lui: il risentimento al posto dell’amore che gli davano quando ancora speravano in lui.

E quante volte il figlio mette di fronte ai genitori, come se fosse uno specchio, quello che sono loro?

Il figlio vivrà questa interruzione del flusso d’amore dei genitori con forti ribellioni, che potranno portarlo a fare cose che lo degradano moralmente oppure si sentirà non più voluto, rifiutato e dal dolore si lascerà andare all’apatia, alla depressione. Nella loro cecità i genitori non si rendono conto che il problema maggiore dipende da loro e che il figlio è il frutto della loro mancanza di amore verso se stessi, e così daranno la colpa al figlio di sbagliare, di non ascoltare, …di non amarli.

Così la madre o il padre o entrambi, quando il figlio va via di casa lo vivranno come il rifiuto del figlio di amarli. Questo però avviene dentro la loro testa, perché la loro mente gli ha alterato la verità, una verità che non vogliono accettare di vedere consapevolmente altrimenti dovrebbero accettare di non saper amare, di aver fallito. Così ritroviamo poi la madre, per esempio, che vivrà l’allontanamento del figlio come una perdita molto dolorosa e si chiuderà in se stessa, anche se in apparenza continua a fare le stesse cose. Non è disposta a guardarsi, né a mettersi in discussione, ma il continuo dolore della perdita del figlio la fa stare male ed è qui allora che deve cercare qualcosa o qualcuno che le dia amore e soprattutto che la faccia stare tranquilla, senza la paura di essere tradita. E cosa c’è di meglio che accudire delle piante?

I vegetali, a differenza degli animali, non si muovono, non possono graffiarla, abbaiarle o miagolarle. Non possono obbligarla a preparare loro da mangiare, pulire la sabbietta, portarli fuori a fare i loro bisogni. Le piante non richiedono molta responsabilità se non quella di annaffiarli e piccole altre cure.

Così la madre riversa il suo amore verso le piante che cura e che le rispondono diventando rigogliose e belle, riflettendo così l’amore che ricevono. Non ha paura di avvicinarsi a loro perché non possono farla soffrire e soprattutto perché non le fanno da specchio. Non le fanno vedere la sua incapacità di amarsi che ha prodotto in lei una bruttezza tale che ha influito su come è e come vive.

Questo flusso d’amore creato dalla madre verso le piante l’aiuterà a riequilibrare una parte di sé arida, e la farà sentire più contenta e rilassata nel vedere che crescono, che l’accettano per quello che è, a differenza del figlio, del marito e di sé.

Mentre nel caso in cui la madre prova dolore per la perdita del figlio e non l’accetta, cercherà di ricreare la situazione di quando il figlio era piccolo e lei si sentiva amata da lui. Per ricreare questa situazione si rivolgerà ad uno o più animali. L’animale non può tradirla perché dedica la sua vita ai suoi umori, ai suoi capricci, alla sua voglia di giocare con lui. E’ dipendente da lei per il mangiare, per i suoi bisogni, per la sua sopravvivenza , così come era il figlio quando era piccolo e c’era lei che pensava a lui. L’animale instaurerà un legame fortissimo, aiutando la madre a ripristinare il flusso d’amore che aveva interrotto con il figlio, facendole magari passare la depressione in cui era caduta quando era andato via di casa.

Il flusso d’amore viene ricreato, ma con l’animale che diventa il figlio che però adesso l’ama e vive solo per lei.

La madre si sente amata e accettata per quello che è dall’animale/figlio che le dimostra in ogni momento con sguardi, coccole, linguate, abbaiate, fusa che l’ama e che è tutto per lei, riempiendo ogni giorno quella sua parte sterile e non amata da se stessa. Ogni giorno l’animale le dà la speranza che l’amore c’è, esiste, e questo comincia a ricrearle l’equilibrio che le mancava.

Le piante e gli animali sono i nostri amici, le nostre speranze, laddove abbiamo fallito miseramente con la mancanza d’amore verso noi stessi e gli altri. Noi possiamo dedicarci a loro per cercare di guarirci dai mali che possono essere: il figlio che non ama i genitori, il partner che non ci ama, il lavoro dove non ci sentiamo accettati, ecc..

Meno male che ci sono persone che sanno accettarsi per quello che sono e che cercano ogni giorno di migliorarsi, non sono bloccate nell’egoismo così come sono bloccate le persone che non si amano. Queste persone, oltre ad amare i figli per quello che sono e rispettare le loro idee, sono capaci di amare anche gli animali e le piante.

Quindi, per concludere, sforziamoci di guardare le nostre bruttezze e cerchiamo di renderle belle, non con le illusioni dentro la nostra testa, ma nei fatti della vita di ogni giorno. Accettarsi è il primo passo da fare per portarci alla guarigione, al rispetto e all’amore. Solo allora saremo sicuri che veramente potremo amare qualcuno, perché AVREMO QUALCOSA DA DARGLI:

LO STESSO AMORE CHE DIAMO A NOI STESSI.

di Fiorella Rustici

Da http://www.coscienzasalute.it


Louise L. Hay

Ama Te Stesso

Una guida pratica per capirsi e accettarsi, per vivere in armonia con se stessi e con gli altri, e riempire d’amore la propria vita.

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Solo se amiamo, accettiamo e approviamo realmente noi stessi, così come siamo, tutto andrà bene nella nostra vita. L’approvazione e l’accettazione di se stessi, qui e ora, sono le chiavi per arrivare a cambiamenti positivi in ogni aspetto della nostra vita.

Questo principio fondamentale costituisce il motivo ispiratore di Ama te stesso, il tema che ritorna, insistente e persuasivo in quest’opera originale, concepita da Louise Hay per offrire tutti gli strumenti utili per applicare concretamente nel quotidiano la filosofia del pensiero positivo.
Mediante gli esercizi di visualizzazione e i questionari, grazie all’uso ripetuto di affermazioni che infondono convinzioni positive, oltre che attraverso il lavoro allo specchio e l’attento ascolto del nostro corpo, che riflette i nostri pensieri e il nostro stato interiore, possiamo liberarci dagli schemi mentali negativi e cambiare la nostra vita.