Ricomincia sempre..non ti arrendere mai!

Ricomincia Sempre…….
Non ti arrendere mai,
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l’errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l’incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l’aria del niente,
neanche quando il peso del peccato ti schiaccia…
stringi i pugni, sorridi e ricomincia!
(S. Leone Magno)

Ricomincia da Te
Il perdono è la chiave della felicità

Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere

Non può esserci forma di sofferenza

che non nasconda un pensiero di non perdono.

Né può esserci forma di dolore che il perdono non possa guarire.

Un incredibile testo, che aiuterà il lettore ad abbandonare gradualmente le resistenze e a lasciare andare tutto quello che nel passato ha portato risultati negativi.

La tua felicità

Tiberio Faraci è tra gli autori più amati dai lettori di Essere Felici. I suoi libri dedicati alla crescita personale, all’amore e al perdono sono ormai dei bestseller acclamati.

Essere Felici festeggia questo successo con le versioni pocket di Innamorati di te e Ricomincia da te: nuova veste grafica e prezzo da tascabile per i due titoli più famosi di questo autore.

Continua a leggere

Un traguardo da raggiungere!

C’era una volta un uomo che voleva trovare l’acqua che gli serviva per irrigare i suoi campi, per dar da bere ai suoi figli, per la sua igiene personale e non importa quante altre cose…

Quello che è realmente importante di questa storia, almeno per il lettore, è che quell’uomo aveva un traguardo da raggiungere!

Cosicché, armato di un piccone e di una pala, cominciò a scavare un pozzo, perché, ovviamente, l’acqua si preleva dai pozzi! Passò giorni e giorni a scavare senza trovare una sola goccia d’acqua. Ma un giorno, mentre stava scavando, uno sconosciuto passò occasionalmente per la sua proprietà. Gli disse: «Cerchi l’acqua? Perché non provi lì vicino all’albero? È un albero frondoso e verde e probabilmente troverai l’acqua più facilmente».

Il nostro protagonista gli diede ascolto e si mise a scavare un altro pozzo dove gli aveva indicato lo sconosciuto. Alla fine di una settimana di duro lavoro ancora non aveva trovato l’acqua; ma era un uomo ostinato e continuava a scavare senza posa. Mentre era concentrato nel suo lavoro, udì il rumore di carri e di cavalli, che si stavano avvicinando. Una carovana si fermò vicino alla sua casa ed egli andò a ricevere i nuovi venuti.

Quando lo videro così sudato e stravolto dalla fatica, i nuovi arrivati gli chiesero che cosa stesse facendo; al che rispose che stava scavando un pozzo per prendere l’acqua e non dover andare tutti i giorni fino al fiume, che era molto lontano.

«Allora non è il luogo adatto» gli disse quello che sembrava essere il capo della carovana «Dovresti andare dietro alla casa, vicino alla roccia!».
E senza aggiungere altro tutti se ne andarono.

Il nostro amico si diresse alla porta posteriore della sua abitazione, con il suo piccone e la sua pala, pronto a ricominciare fiducioso a scavare. Dopo vari giorni di inutile lavoro, non aveva ancora trovato neanche una goccia del prezioso liquido.

All’improvviso si sentì chiamare per nome. Era un suo buon amico, accompagnato da un uomo anziano, che gli fu presentato come un famoso indovino.
«Ho saputo che volevi fare un pozzo e ho pensato che ti avrebbe fatto comodo conoscere un grande specialista».

Il nostro protagonista mostrò con un certo orgoglio all’indovino i tre profondi pozzi, che aveva scavato con tanta inutile fatica.

L’anziano sorrise e gli disse: «Se veramente desideri trovare l’acqua, sei sulla strada sbagliata».

Di fronte all’idea di dover scavare un quarto pozzo, il nostro si arrabbiò moltissimo e, senza sentire ragioni, scacciò bruscamente l’amico e l’indovino dalla sua proprietà.

Sulla via del ritorno, l’indovino commentava l’accaduto con il suo accompagnatore, che era molto dispiaciuto per l’accaduto: «Non preoccuparti, non è la prima volta che mi imbatto in un caso come questo. Per il tipo di terreno in cui si trova il giardino, deve esserci acqua tra i quindici e i venti metri. Il tuo amico ha scavato tre pozzi di dieci o dodici metri. Se solo avesse perseverato un po’ di più in uno qualunque di essi, in questo momento avrebbe tutta l’acqua che gli serve!».
***************


Questa storia, apparentemente così ingenua e semplice, dice molte cose sul carattere dei “nati perdenti”; di quelli che, nonostante sforzi sovrumani, sono abbonati al fallimento e non riescono a raggiungere le proprie mete, anche se le programmano.

Per prima cosa, costoro non raggiungono i propri traguardi perché gli manca quella qualità che gli uomini chiamano: perseveranza!
Possiamo avere le idee molto chiare, agire nella giusta direzione, utilizzare i metodi adatti ma, se siamo impazienti e non perseveriamo, falliremo il 99% delle volte.

I “falliti di professione”, oltre a mancare di perseveranza, di solito non credono in se stessi e danno retta al primo che passa. Non sanno che è meglio sbagliare da soli e imparare le lezioni dai propri errori, che ripetere gli errori degli altri, soprattutto quando neanche sanno che si tratta di errori.

Napoleone coniò a riguardo una frase storica: «Non datemi consigli, preferisco sbagliare da solo!».

Un altro dei “loro” errori è che non sono capaci di approfondire i lavori; i loro sforzi sono troppo superficiali per raggiungere le mete desiderate. Possono sfiorare il trionfo, ma non lo raggiungeranno mai!

Il “trionfatore nato” non è mai superficiale; mentre coloro che vorrebbero vincere per caso, senza metodo e senza sforzi, peccano sempre di superficialità.

Il “fallito cronico” s’infuria quando le cose non gli riescono bene e, anziché riprovare, proietta il suo fallimento su qualcuno o qualcosa di esterno che non è lui stesso. In quest’ultimo caso, egli si sta comportando in modo irresponsabile.

Se stai leggendo questo libro (Stabilire traguardi e raggiungerli), probabilmente appartieni alla famiglia dei “trionfatori nati”, anches e forse non hai ancora avuto occasione di manifestarlo pienamente.

Allora, non fare come il protagonista della nostra storia: qualunque “cosa” sia ciò che hai intrapreso, persevera, vai fino alla fine, non lasciarti scoraggiare dai consigli o dai dubbi degli altri. E, se sbaglierai, non incolpare nessuno: impara dai tuoi errori!

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Spesso, per lo più inconsciamente, siamo schiacciati da circostanze che ci fanno sentire persi, frustrati, inadeguati.
Chi non ha mai sperimentato situazioni che parevano insormontabili e, magari a causa di queste, ha visto naufragare i propri desideri e progetti? Ma questo da oggi può cambiare!

La prima ricchezza dell’uomo è la coscienza dei suoi sogni e desideri profondi; prenderne atto, dialogare con quella parte di sé che rimane spesso inascoltata, può essere l’inizio di una vita più gratificante e luminosa. Lawson insegna esattamente questo: come uscire dal gorgo dei nostri tentativi falliti, dall’insoddisfazione, dalle lamentele che non portano a nulla.Cambiare! In modo costruttivo, secondo i nostri desideri.
Jack Lawson ci propone un vero e proprio manuale di educazione al successo in cui ci spiega, passo dopo passo, come ottenere ciò che vogliamo rimuovendo gli ostacoli per realizzare quello che ci siamo proposti, trasformando le idee da desideri a realtà.

Con i problemi c’è soltanto una via d’uscita: risolverli quando hanno una soluzione o prescindere da essi quando non ce l’hanno e, soprattutto, essere sufficientemente saggi da distinguere la differenza.

L’edificio di un grande successo si costruisce con pazienza, perseveranza e tanti mattoni: i piccoli successi quotidiani che ricostruiranno in noi un’identità “vincente”. Anche gli errori in questa nuova ottica, saranno rivalutati come tappe di apprendimento, veri e propri segnali stradali sulla via che ci porterà ai nostri traguardi.

Il Segreto del Cuore

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Ciò che accade fra le persone non avviene per caso.

Gli eventi che si sono verificati finora nella tua vita non sono capitati accidentalmente, e neppure il genere di rapporti interpersonali che ti trovi a vivere e il loro modo di svolgersi è casuale.
C’è un forza dentro di te che è la causa di tutto quello che succede nella tua vita, di ogni avvenimento che ha dato importanza alla tua esistenza. E’ questo il motivo per cui determinate persone e non altre non solo sono comparse nella tua storia, ma hanno anche agito in un determinato modo. Questa forza è costantemente all’opera, che tu ci creda o no, che tu lo voglia o meno: è il segreto del tuo magnete del cuore e tu hai il potere di modificarlo.
In questo modo proverai più amore per te stesso, per la tua vita e per gli altri. E più sentirai con chiarezza la presenza di questo amore, più attirerai persone che ti amano ed esperienze appaganti.
Se intraprenderai questo viaggio, vedrai  i tuoi desideri si realizzeranno in misura sempre maggiore.

” Chiunque cerchi la tua vicinanza viene attratto da qualcosa che si trova nel tuo mag,nete del cuore”.

Attrazione

Perchè alcune persone ricevono dimostrazioni di affetto in abbondanza mentre altre devono lottare per essere amate?
Qual è il motivo per cui un certo tipo di uomo o donna ti attrae come per magia e altri, sebbene più indicati per instaurare un rapporto di coppia funzionante, non ti attirano per niente?
Come mai tutte le tue relazioni hanno uno svolgimento simile, nonostante tutti i tuoi tentativi di cambiare le cose?
Perchè a lungo andare il partner, malgrado tutti i sforzi, non può fare a meno di comportarsi proprio in quel modo?
Perchè l’universo ti dà l’esatto contrario di ciò che chiedi con tutte le tue forze e non concede un bel niente?

Il motivo risiede nella forza d’attrazione del tuo magnete del cuore.
Questa forza agisce indipendentemente dall’aspetto, dall’istruzione, dall’età, dalla lingua e dalle circostanze materiali. Da un lato funziona come una calamita che fa in modo che determinate persone o circostanze ti attraggono o ti respingano, producano la tua reazione o la tua indifferenza. Nello stesso tempo agisce come un programma che fa sì che i diritti interessati si comportino proprio in quel modo e non in un altro.

Tutto reagisce a tutto

Tu sei molto più della materia che vedi: il tuo corpo, i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti sono forme di energia che agiscono su altre forme di energia.
La legge fondamentale della vibrazione e della risonanza fa in modo che le cose simili o opposte reagiscono con particolare evidenza le une alle altre. Entrano “in risonanza” e, comunque avvenga questa reazione, la percepirai e la troverai adeguata o inadeguata, piacevole o sgradevole, e a tua volta reagirai a queste sensazioni con pensieri e azioni corrispondenti.

Nulla accade senza motivo..
Ogni persona che ti si avvicina e ti tocca emozionalmente in modo o nell’altro è stata attratta per l’80% dalla forza contenuta nel tuo magnete e per il 20% da fattori esterni. C’è un motivo perfino quando le persone o gli avvenimenti sembrano entrare nella tua vita per caso, solo che in queste situazioni non è immediatamente evidente. A mano a mano che capirai meglio i segreti del tuo magnete interiore, le cause ti saranno più chiare e sperimenterai un meraviglioso viaggio alla scoperta di te stesso e degli altri.

..e tutto ha un senso
Osserva la persona con cui hai una relazione in questo momento, oppure prova a pensare al tuo ultimo partner. Il sentimento di affetto o di amore non è l’unica ragione per cui vi siete incontrati: questa persona ha o aveva qualcosa per cui tu provi nostalgia, oppure rappresenta qualcosa che ti è famigliare e affine, o molto probabilmente tutt’e due le cose. In più quella persona possiede delle caratteristiche così diverse dalle tue da creare in continuazione occasioni di conflitto.
A prescindere dalle esperienze che vivete assieme, alla base del vostro incontro c’è un senso più profondo: l’altro ti aiuta a trovare la risposta a due domande di capitale importanza: “Chi sono io?” e “Cos’è l’amore?”
Stando insieme ad un’altra persona, attraverso lo scambio continuo e le situazioni quotidiane, scopri molte più cose su di te di quante ne potresti scoprire se fossi da solo. Se l’altro ti mostra la tua bellezza e ti incoraggia nella tua crescita, comincerai ad amate te stesso e la tua vita. Se invece il partner ti inibisce con il suo comportamento finirà per farti perdere coscienza della tua forza, della tua sicurezza in te stesso e della tua libertà interiore. A volte basta poco tempo, altre volte ce ne vuole un po’ di più, ma il senso è sempre lo stesso.

Ogni contatto con un’altra persona ha lo scopo di:

  • rafforzare quello che già esiste
  • completare ciò che è carente
  • far crescere grazie alle differenze
  • aiutarci a conoscere noi stessi

Quello che senti e come ti senti
determina la tua emozione,
e attrae proprio chi è in cerca di quello che tu emani, anche se per motivi diversi.

Non le tue parole o il tuo abbigliamento,
ma il modo in cui ti senti è la chiave..

Tratto da Il Segreto del Cuore

Tutti facciamo il possibile per trascorrere una vita appagante e ricca di significato.
Ci sforziamo di apprendere e migliorare ma, più di ogni altra cosa, vogliamo amare ed essere amati.

Senza perdere la calma

La pazienza, virtù importante ormai quasi dimenticata. Da coltivare per riscoprire una marcia in più nella vita di tutti i giorni.

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“Essere pazienti non significa essere deboli, ma avere scoperto una nuova forza interiore”

La pazienza non è un concetto di facile definizione. Secondo gli esperti è la capacità di porsi in un atteggiamento di calma e serenità di fronte alle situazioni più disparate: quando perdiamo l’autobus che è passato giusto due secondi prima, quando si teme di non riuscire a finire dei lavori importanti in tempo, quando aspettiamo ad un appuntamento l’amico ritardatario.

La pazienza è anche non perdere la lucidità mentale nella quotidianità mentre attendiamo notizie importanti.

Tutte queste caratteristiche sono tipiche del sesso femminile; basti pensare anche alla tradizione letteraria che riporta esempi di donne come Penelope o Arianna che trascorsero la maggior parte del tempo ad attendere il ritorno dei loro uomini.

Nella società moderna, da quando le donne lavorano e hanno assunto ruoli sociali importanti, la pazienza intesa come capacità di attendere è venuta un po’ a mancare; eppure è presente più che mai nella vita femminile. La capacità di conciliare i ruoli di moglie, madre, lavoratrice, persona con una vita sociale, non sarebbe realizzabile senza la pazienza.

Questa, infatti, non è una virtù passiva che si concretizza nell’aspettare, ma nel saper gestire con calma molte situazioni diverse senza perdere la calma.

La donna paziente di oggi è colei che riesce a guardarsi con ironia, che non pretende troppo da se stessa e che riesce a mandare avanti con serenità molte attività.

Nella società caotica in cui viviamo la pazienza è un valore più che mai positivo

Come sfruttare una virtù antica

La pazienza non è più una virtù passiva, ma un atteggiamento saggio e costruttivo che si rivela vincente in molte situazioni della vita. Essere persone moderne e pazienti oggi significa:

NON FARE SFORZI INUTILI: se la strada che si vuole percorrere è difficile, è inutile intestardirsi perché l’unico risultato sarebbe quello di sentirsi frustrati. Meglio fermarsi e attendere che arrivi l’occasione giusta. Grinta e coraggio vanno bene, ma non quando l’obbiettivo è irraggiungibile.

NON FISSARSI SU UN UNICO OBBIETTIVO: avere una meta nella vita è giusto, aiuta ad andare avanti. Tra la partenza e l’arrivo c’è però molta strada da percorrere e se si guarda solo allo scopo finale si rischia di perdere occasioni di scelta che si possono presentare durante il percorso.

NON ANGOSCIARSI NELLO SCEGLIERE: ciò vale soprattutto per le donne in lotta perenne per far coincidere alla perfezione gli impegni quotidiani. Imparando a far convivere tante situazioni si impara sicuramente a essere più serene. Un esempio? : ho un buon lavoro e voglio stare più tempo con i figli? Rinuncerò alla palestra e farò una passeggiata con i bambini.

NON CERCARE DI CAMBIARE LE PERSONE: sperare che gli altri cambino è un atteggiamento di pazienza passiva e negativa che caratterizza uomini e donne. Bisogna invece accettare il fatto che l’altro non diventerà mai come si vorrebbe.

RISCOPRIRE I LATI INDEDITI DI SE’: l’impaziente è spesso una persona di successo che con grinta ottiene ciò che vuole. Se però fallisce è destinato alla frustrazione e all’insuccesso cronico perché vede quel fallimento come una sconfitta per tutta la vita. Pazienza è invece la capacità di darsi una seconda possibilità, riscoprendo capacità e talenti nascosti.

di: Bianca Maria Fracas – Psicologa e consulente sessuale

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Questo è un libro semplice che ha un unico scopo: darvi una mano a rilassarvi.

In ogni pagina troverete una tecnica di rilassamento che riuscirete ad apprendere in soli cinque minuti. Ogni tecnica è corredata di una breve spiegazione, seguita dalle istruzioni.

La spiegazione vi mostrerà come e perché una determinata tecnica funziona, e per quali fini è particolarmente salutare. Le istruzioni sono chiare e semplici. Dovreste essere in grado di leggerle e di assimilarle in pochi minuti, oltre che di praticare gli esercizi subito e con risultati positivi.

Rilassa il tuo corpo” è facile da usare.

Non occorre leggerlo tutto né sistematicamente: sfogliatelo fino a trovare la tecnica che vi interessa. Praticatela ogni giorno per una settimana circa. Una volta che l’avete appresa potete passare ad un altro esercizio.

Liberati della tristezza!

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Non per tutti è facile liberarsi dalla tristezza, il più delle volte le persone rimangono saldamente attaccate alla tristezza, non hanno alcuna intenzione di lasciarla andare…. Sono talmente identificate con essa al punto che se dovessero staccarsene avrebbero la sensazione di perdere qualcosa di se stessi. Sembra paradossale ma in molti casi è così. A tutto questo si aggiuge il problema dei condizionamenti ricevuti. Esistono molti condizionamenti con i quali siamo cresciuti e di cui non sempre ci rendiamo conto. Essi ci dicono: “Non devi essere triste. È male. Non dovresti essere triste. Dovresti essere felice”. Ora nasce la divisione, il problema!

Ci hanno insegnato che non dovremmo essere così, dobbiamo sforzarci a sorridere altrimenti che penserà la gente?
Se siamo tristi il partner ci lascierà, gli amici ci abbandoneranno e potremmo perdere il lavoro.

Se ad esempio sei un primario i pazienti non saranno contenti di vederti così triste. Vogliono un medico simpatico, gioioso, brillante, e invece tu hai l’aria così triste. Allora ti sforzi di sorridere e se non riesci a creare un vero sorriso ne fai uno falso, ma sorridere a tutti i costi con il tempo ci farà sentire falsi.
Il problema è propio questo: tu fingi, reciti. Riesci a sorridere, ma a quel punto sei diviso in due persone. Hai represso la verità, sei diventato falso.

Ed è per questo motivo che si incontrano mille difficoltà quando desideriamo conoscere noi stessi, come possiamo conoscere noi stessi se non siamo capaci di accettarci.

Ecco perché non riesci a conoscere te stesso. Come puoi conoscere te stesso se non ti accetti?. L’autoconoscenza avviene quando viviamo con un grande senso di accettazione, senza creare divisioni nel nostro essere.

Ma allora come facciamo a “buttar via la tristezza”?
Tutto cio che possiamo fare è di rilassarci in ciò che siamo, ed essere in grado di vedere. Questo è il punto da comprendere. Questa profonda comprensione è l’inizio della liberazione dalla tristezza. A qualcuno tutto questo potrebbe sembrare troppo semplice, ed invece è propio da questi piccoli ma significativi passi che tutta la trasformazione ha inizio.

Ricorda la chiave magica: se accetti la tristezza, scomparirà. Per quanto tempo puoi rimanere triste se accetti la tristezza? Se sei capace di accettare la tristezza, sarai capace di assorbirla nel tuo essere, si trasformerà in profondità e la tua vita inizierà a cambiare. Accetta la tristezza, dalle il benvenuto, e semplicemente osserva cio che accade.

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Alcune tecniche naturali e insegnamenti di filosofie e religioni di tutto il mondo per affrontare e superare i momenti di calo energetico e di depressione. Seguendone i consigli ritroverete in pochi giorni o minuti il sorriso nella vostra vita.

La gioia di vivere

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Una serie di ricerche condotte da Martin Seligman, docente di psicologia all’Università della Pennsylvania, hanno dimostrato che esistono persone felici anche tra i miserabili delle bidonville.  E la felicità non è legata nemmeno ad una salute di ferro, alla giovinezza, all’ aspetto fisico o alla cultura.

Certo, tutte queste cose possono aiutare, ma quello che rende felici le persone è qualcosa di meno tangibile: qualcosa che può essere definito come l’atteggiamento psicologico verso la vita.

Chi affronta la vita con un atteggiamento psicologico positivo, riesce a superare meglio anche periodi difficili ed avversità, mentre chi guarda alla propria vita in modo negativo e pessimistico, anche quando ha tutto, non riesce ad essere felice.

Edonismo e felicità
Nella nostra cultura, il piacere viene associato con la felicità. Negli ultimi cinquant’anni, nei paesi ricchi, il reddito è cresciuto in modo costante: al giorno d’oggi abbiamo vite immensamente più comode e piacevoli rispetto ai nostri nonni.
Ma, nonostante, possiamo permetterci quello che una volta erano considerati dei lussi inimmaginabili , è difficile sostenere che il progresso economico abbia portato la felicità. Una vita ricca di piaceri  non è sinonimo di una vita felice. Il piacere è per sua natura effimero: non appena, la stimolazione che lo provoca cessa , svanisce senza lasciar traccia  anche l’emozione positiva.

Inoltre, l’indulgere ripetutamente allo stesso piacere è controproducente. Il piacere del secondo assaggio di gelato alla crema è di molto inferiore al primo, e il quarto assaggio è solo un introduzione di calorie. Dopo un po’, il piacere perde la sua attrattiva perché nel nostro cervello intervengono dei particolari meccanismi a livello neurologico. I neuroni sono, infatti, programmati per rispondere ad eventi nuovi o insoliti, e per non attivarsi se non ci sono nuove informazioni. Molte persone sognano di vincere al superenalotto e di poter condurre un esistenza da nababbi. Ma, secondo Seligman, una vita fatta di piaceri a buon mercato, che non comporta mai qualche sfida, è una vita che conduce alla noia e alla depressione.

L’essere umano ha bisogno di crescere, di mettersi alla prova, di sviluppare i suoi talenti e le sue potenzialità.

La felicità si costruisce
Purtroppo, non bisogna fare molti sforzi per essere insoddisfatti e scontenti. Mentre l’infelicità viene da sé, e in abbondanza, la felicità va cercata e costruita giorno per giorno.  Alcune persone possono avere vite più soddisfacenti e appaganti di altre, ma chiunque può incrementare il proprio benessere psicologico, coltivando quanto c’è di buono e di bello nella propria indole.

Gli atteggiamenti psicologici che favoriscono la felicità

L’ottimismo.
Molte ricerche hanno dimostrato che le persone ottimiste vivono più a lungo, godono di una migliore salute e hanno dei matrimoni più felici rispetto ai pessimisti. Il pensiero positivo ha spesso confuso l’ottimismo con un atteggiamento psicologico di negazione dei problemi e delle difficoltà. L’ottimismo di cui stiamo parlando non è fingere che tutto vada bene, quando si sta attraversando un periodo difficile. L’ ottimismo a cui facciamo riferimento, è una atteggiamento psicologico che nasce dalla consapevolezza di essere in grado di  affrontare le difficoltà della vita. Mentre i pessimisti tendono  a concentrarsi sui problemi, gli ottimisti cercano di concentrarsi sulle soluzioni.

Saper apprezzare quello che si ha e quello che si è.

L’invidia e l’autocommiserazione sono sentimenti che possono minacciare gravemente il nostro benessere psicologico. Queste emozioni nascono dalla dolorosa percezione delle proprie mancanze e fallimenti, e dalla spiacevole  consapevolezza di aver ricevuto dalla vita meno di altre persone. Anche se in alcuni casi, questo può essere vero, la serenità psicologica si ottiene focalizzandosi su quello che di buono e di positivo c’è nella nostra esistenza.

Il professor Fara, docente di psicologia dinamica all’ Università degli Studi di Padova, ha utilizzato questa tecnica per guarire alcuni pazienti depressi. Egli consigliò ai pazienti con un disturbo dell’umore di tenere un diario su cui annotare i momenti di felicità. I pazienti dovevano trovare ogni giorno almeno cinque cose positive da scrivere nel loro diario. Nel giro di qualche mese, l’umore dei depressi migliorò sensibilmente perché era cambiato, almeno in parte, il loro modo di pensare. Al posto di rimuginare su quanto non andava nella loro esistenza, sui loro fallimenti e sui difetti delle persone che li circondavano, cominciavano a cercare i lati positivi di se stessi e degli altri. E si accorsero che la loro vita era più ricca di  opportunità di quanto non avessero mai pensato.

L’altruismo.
Un atteggiamento altruistico favorisce il benessere psicologico e l’autostima.

Mettere passione e impegno in quello che si fa

Al lavoro trascorriamo la maggior parte della nostra giornata, e se quest’ambito della nostra vita è insoddisfacente, la nostra soddisfazione personale ne risentirà notevolmente. Purtroppo la precarietà lavorativa e la crisi economica, obbligano molte persone ad accettare lavori mal pagati e poco interessanti, che non permettono loro di esplicitare le proprie potenzialità. Se cambiare lavoro non è possibile, bisogna cercare di mettere il nostro tocco personale in quello che si fa. Se si cerca di utilizzare le proprie potenzialità personali e di vedere il lavoro come un contributo per il bene comune, anche il lavoro più noioso può diventare meno gravoso.

Sviluppare le proprie potenzialità.

Una vita facile, ma senza obiettivi e prospettive, conduce alla noia e alla depressione. L’essere umano ha bisogno di stimoli, di scoprire e utilizzare i propri talenti. Chi non si sfida mai, chi non si mette alla prova per paura di fallire, non può realizzare il suo potenziale. E una persona che vive un esistenza monotona e senza stimoli, difficilmente sarà felice.

Dottoressa Anna Zanon


Grazia Cussigh

Pensieri Positivi

Parole di ottimismo per tutti i giorni dell’anno

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Vedere il lato positivo delle cose, anzichè quello negativo, avvantaggia nella vita: ci si impegna di più, si affronta il lavoro con entusiasmo, si riesce a incoraggiare e a trascinare gli altri, si crea simpatia intorno a sè.

Perchè allora non volgere in positivo le proprie grandi energie mentali, dimostrando a se stessi che il destino può effettivamente essere condizionato da come lo percepiamo, in accordo con la propria sensibilità e le proprie abitudini?

Pensieri positivi, meditazioni brevi da leggere ogni sera prima di addormentarsi, per interpretare gli avvenimenti della giornata o da leggere al mattino, appena svegli, e da portare con sè come un dono prezioso per scoprire il senso più profondo della vita e amarla come merita.

Rinnovarsi interiormente facendo e facendosi del bene è possibile, basta volerlo davvero, con pazienza e disponibilità, seguendo queste parole che rasserenano, che portano fuori dai problemi, dalle perplessità e dalle ansie quotidiane, penetrando nel vostro modo interiore e vi invitano a reagire.

Le scelte di ogni giorno

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Ogni giorno ci troviamo ad affrontare varie situazioni che
impongono una scelta e, nonostante gli sforzi, spesso non prendiamo
la soluzione che sappiamo essere “buona per noi”. Questo accade in
parte perchè la “scelta giusta” è sovente la più difficile e ci
costringe a sacrificare in certo grado il nostro piacere.
Nel corso dei secoli uomini e donne si sono sforzati di chiarire
quale ruolo il piacere dovesse svolgere nella loro vita: innumerevoli
filosofi, teologi e psicologi hanno analizzato il nostro rapporto con
questa sensazione. Nel terzo secolo a.C., Epicuro basò il proprio
sistema etico sull’audace concetto che “il piacere sia l’inizio e la
fine della vita felice
“. Ma anch’egli riconobbe l’importanza del
senso comune e della moderazione, e osservò come il farsi prendere in
maniera incontrollata dai piaceri sensuali producesse a volte dolore
anzichè gioia. Negli ultimi anni dell’Ottocento, Sigmund Freud si
dedicò all’elaborazione di una teoria del piacere e concluse che la
fondamentale motivazione alla base dell’intero apparato psichico è il
desiderio di alleviare la tensione causata da pulsioni istintuali
inappagate; a suo avviso, insomma, noi siamo motivati dalla ricerca
del piacere.
Ovviamente, nessuno di noi ha bisogno degli antichi filosofi greci,
degli psicoanalisti ottocenteschi o degli scienziati odierni per
capire che cosa sia il piacere. Sappiamo cos’è quando lo proviamo.
Comprendiamo cos’è quando la persona amata ci accarezza o ci sorride,
quando ci concediamo il lusso di un bagno caldo in un freddo
pomeriggio piovoso o quando contempliamo la bellezza di un tramonto.
Ma molti provano piacere anche nella frenesia indotta da una linea di
cocaina, nell’estasi dello sballo da eroina, nello stordimento della
sbornia alcolica, nella gioia di sfrenate imprese sessuali o
nell’euforia di un colpo di fortuna a Las Vegas. Anche questi sono
piaceri assai reali, con cui molta gente, oggi, è costretta a fare i
conti.
Benchè non vi siano sistemi facili per evitare simili godimenti
distruttivi, abbiamo il vantaggio di conoscere il punto di partenza:
ricordarci che quel che cerchiamo nella vita è la felicità. Come
osserva il Dalai Lama, questo è un dato di fatto incontrovertibile.
Se affronteremo le nostre scelte di vita tenendo a mente tale
concetto, faremo meno fatica a rinunciare alle cose che, pur dandoci
una soddisfazione momentanea, a lungo andare ci danneggiano. Il
motivo per cui è spesso così difficile dire “un semplice no” è da
ricercarsi in quel monosillabo: il “no” è infatti associato all’idea
di dover rifiutare a se stessi qualcosa, di dover compiere una
rinuncia e privarsi di qualcosa.
Ma forse l’approccio migliore è reinquadrare qualsiasi decisione
chiedendosi: “Mi darà la felicità?”.
Questa semplice domanda
rappresenta un prezioso strumento, perchè può aiutarci a gestire
tutti i settori della vita, non solo a decidere se dobbiamo indulgere
alla droga o concederci una terza fetta di torta alla banana. Ci
consente infatti di osservare le cose con un’ottica nuova. Se
affronteremo le decisioni e le scelte quotidiane con quella domanda
in mente, sposteremo il fulcro dell’attenzione da ciò che neghiamo a
noi stessi a ciò che cerchiamo: la vera felicità, che, come dice il
Dalai Lama, è stabile e durevole.

Libro consigliato:



Dalai Lama

Il Sutra del Cuore

Riflessioni sulla natura dell’uomo e sulla felicità

Sperling
ISBN: 8820035804

Prezzo € 13,50

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