Amelia di Cristina Bellemo

Amelia alza la testa e la vede in cielo per la prima volta…
Non sa che è una stella. Solo è meravigliosa,
la cosa più bella che abbia mai guardato.

Amelia è una morbida e ricciuta pecorella dal manto lanoso coperto di fiorellini. Vive in gregge e la notte si ripara con le altre nella stalla.

Ma una sera scorge una luce farfalla che nel cielo illumina più del solito e allora si perde a guardarla bene, la prima stella della sera, è là incanta e quando si ricorda di seguire le altre, ma scopre che il recinto è ormai chiuso e lei è rimasta fuori.
Dovrà passare la notte da sola, all’aperto. Quante cose nasconde la notte misteriosa?

Lei conosce il giorno dei fili d’erba.
I maggiolini.
I sassi bianchi dalle scaglie brillanti.
Le chiocciole.
Le formiche.
Le coccinelle.

“Anche la notte è viva?” si domanda.

Cosa c’è nel mondo là fuori di notte?
Se sei una pecora curiosa e sognatrice come Amelia, la notte è come uno scrigno di tesori che aspettano solo di essere scoperti.
Amelia di Cristina Bellemo, illustrato da Simona Mulazzani, edito da Il Castoro è una storia illustrata speciale per chi cerca una storia della buonanotte piena di poesia, magia e stelle. Un albo illustrato poetico, perfetto da leggere ad alto voce.

“Si fa coraggio perchè ha una paura così grande.”

Si alza il vento e la notte sembra viva di una vita diversa da quando tutto è luminoso e fragrante di sole ma pur sempre viva.
E così Amelia scopre che la notte ha rinnovate sorprese, certo occorre aguzzare la vista per scorgere bene tutte le varie felicità che la popolano: come quel disco luminoso di luce gialla che frettoloso sale in cielo, l’acqua fresca e calma del torrente, gli alberi dalle foglie d’argento, le montagne dei giganti sonnacchiosi dai capelli d’alberi, e ancora le voci e il battito del suo cuore…un dolce ritmo, come un tamburo sempre presente che la culla e lei si addormenta in un morbido tappeto di foglie, mentre il gufo dolcemente la guarda e sorride.
Dice bene il gufo Siamo in tanti qui.

Amelia ci insegna a non avere paura di ciò che non si conosce e che con un po’ di curiosità e coraggio, è possibile scoprire un mondo di meraviglia.


E’ una storia così tenera e morbida, proprio come Amelia che aiuta ad apprezzare le meraviglie della notte abbattendo le paure della notte.

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Questa è la storia di TopoLina – Emanuela Nava

Questa è la storia di TopoLina
e della neve che cadde a primavera.

Questa è la storia di TopoLina, una piccola topina che non ha mai visto la neve e non riesce a gestire le sue emozioni.
TopoLina di fronte a questo cambiamento è spaventata ma allo stesso tempo ne è attratta. Le sue zampine lasciano impronte curiose, orme rabbiose, orme più delicate.
Esce fuori di casa a scoprirla ma purtroppo la neve continua a scendere fino a nascondere la sua tana.
TopoLina si arrabbia, ha paura di non ritrovare più la sua casetta. Comincia a correre, sentendosi perduta, finché finalmente si accorge che sulla neve ci sono delle impronte, ce ne sono tante, disegnano bellissimi percorsi sul tappeto bianco del prato, e decide di seguirle.

“Fu mentre si muoveva avanti e indietro
che vide le impronte.
Ce n’erano tante sulla neve fresca:
frettolose, indecise, pesanti, leggere,
persino innamorate.

Aveva freddo, era arrabbiata, ma le piacevano
qui segni bellissimi disegnati sulla neve.”

Incontra altri animali: Volpe, Scoiattolo, Talpa, Daino e Capriolo.
TopoLina però non riesce a comunicare con loro, non può parlare, e non capisce le loro parole, allora prova a tracciare delle impronte, in direzione della sua casa, proprio come quelle che aveva seguito all’inizio.
Inizialmente gli animali la trovano strana, molto strana, non la comprendono, fanno fatica a comunicare con lei, ma poi Volpe guarda le orme e capisce che TopoLina sta chiedendo loro di seguirla.
Volpe intuisce il bisogno di TopoLina e attraverso il disegno comunica con lei.
..insieme tutti iniziano anche a scavare per aiutarla a ritrovare la sua casa, e a loro se ne aggiungono altri, perchè la generosità diventa contagiosa e aiutare un’amica è divenuto un bel gioco di squadra.

“Tutti scavavano:
era un bel gioco aiutare un’amica.”

Emanuela Nava ha una dote speciale nel trovare le parole giuste per dire anche le situazioni più complesse alle orecchie dei bambini. Lo dimostra, una volta di più, con Questa è la storia di TopoLina: un racconto in forma d’albo illustrato, con le splendide illustrazioni di Simona Mulazzani, in cui le difficoltà comunicative che affliggono diversi bambini trovano voce attraverso la minuta figura di una topina del bosco.

E’ una storia che permette a tutti i bambini di riflettere su ciò che significa comunicare in modo diverso. Un manifesto che fa provare empatia e fa comprendere l’importanza di garantire a ogni persona il diritto a essere ascoltata, anche quando ciò richiede uno sforzo: un modo bellissimo di crescere e diventare grandi.

Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno di Fondazione Allianz UMANA MENTE e Confcommercio – Imprese per l’Italia, che hanno creduto nel suo scopo: spiegare a grandi e piccini che comunicare è un diritto di tutti.

Ci auguriamo che i passi di TopoLina sappiano guidare ognuno di noi all’ascolto paziente di chi non può parlare ma ha sogni, emozioni e pensieri che può condividere con noi.
Delicatissima, nelle parole e nelle illustrazioni, Questa è la storia di TopoLina è una storia di silenzi esterni che non corrispondono a silenzi interni, di amicizie che fanno trovare soluzioni inattese e di modi di relazionarsi insoliti ma straordinariamente affascinanti. Muovendosi in punta di piedi, Emanuela Nava e Simona Mulazzani dipingono un quadro fantastico in cui la disabilità, le difficoltà che implica e le risorse che fa emergere, non vengono mai citate esplicitamente ma trovano una rappresentazione lucidissima ed efficace.

Gli albi come Questa è la storia di TopoLina trasformano così esperienze particolari e importanti, come quella del Centro Benedetta d’Intino di Milano, in storie di grande fascino che arrivano al lettore grazie a un alleato prezioso: l’emozione…ancora una volta complimenti a Carthusia edizioni per aver dato vita ad un albo illustrato dedicato al “diritto di comunicare”.

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Rime per le Mani 0-3 anni

Gioca la voce danzando coi suoni
cantano i piedi, le mani, le guance.
Ride la musica nelle canzoni
cantano gli occhi, le braccia le pance.
Scegli la pagina che ami di più
gira la pagina e il libro sei tu!

Per chi… vuole giocare con la musica e anche con il corpo, Rime per le mani presenta filastrocche musicali e ritmate che hanno per soggetto le varie parti del corpo. Un libro pensato per la fascia 0-3 anni realizzato a 6 mani: opera di Chiara Carminati, con le vivaci illustrazioni di Simona Mulazzani e le ricche musiche di Giovanna Pezzetta edito da Franco Cosimo Panini.

Rime per le mani è un libro cartonato dal grande formato ideato e pensato per avvicinare i piccolissimi alla lettura facilitando il coinvolgimento dell’adulto che può intrattenersi con il bambino leggendo, giocando accompagnandolo alla scoperta del libro e dei suoi contenuti.

Sono una raccolta di 15 filastrocche arricchite da un cd audio che ne ripropone i testi in versione musicale,
brevi percorsi narrativi vicini al mondo e alla quotidianità del bambino.

Ogni filastrocca è presentata su una doppia pagina ed è accompagnata da illustrazioni colorate che riproducono oggetti e personaggi legati al testo e un riquadro con le indicazioni per animare la lettura attraverso gesti e movimenti da compiere attraverso la lettura del testo e l’ascolto della canzone, per giocare con le parole e con il corpo.

L’obiettivo principale è quindi quello di intrattenersi con i più piccoli attraverso libri e letture che diventino esperienze di crescita, scoperta e gioco, capaci quindi di coinvolgerli su più ambiti rendendoli protagonista attivi.
La lettura diventa così un’esperienza alla scoperta di sè dal punto di vista sia sensoriale che di motoria.

Possiamo così scegliere una rima divertente per accompagnare il bambino a conoscere gli animali e a divertirsi saltando sulle ginocchia all’inseguimento di una piccola pulce birichina 😀

La pulce è sopra il cane
il cane non la sente
per non farsi notare
lei salta lentamente

La pulce è sulla mucca
la mucca la intercetta
per non farsi acchiappare
lei salta un po’ più in fretta.

La pulce è sopra il gatto
il gatto si è grattato
per non farsi mangiare
lei salta a perdifiato
….e così via sempre più velocemnte si trotta sulle ginocchia all’inseguimento!


Oppure questa filastrocca per massaggiare e fare il solletico al bambino

Faccio un monte di farina
sopra al tavolo in cucina
sulla cima proprio al centro
un po’ d’acqua verso dentro
con le dita come insetti
spargo il lievito a fiocchetti
e per dargli un po’ più gusto
tanto sale quanto basta
tutto è pronto…ora s’impasta!

Metto il pane a lievitare
non mi resta che aspettare.
Metto il pane dentro il forno
resto a attendere lì intorno.

Finalmente il pane è cotto!
Lo controllo sopra e sotto
sul tagliere lo scodello
me lo affetto col coltello.
Ma… ho una fame da leone
lo divoro in un boccone!!!! 😀

Ecco che Rime per le mani è… un girotondo di filastrocche per grandi e piccoli, da cantare e mimare tutti insieme tra carezze, solletichi e pizzicotti, accompagnato da CD musicale per unire al meglio giochi di rime, di note e di gesti.

Rime per le mani è... Premio Andersen 2009 come MIGLIOR PROGETTO EDITORIALE per la fascia Zero Tre
a cura di Emanuela Bussolati e Antonella Vincenzi edito da Franco Cosimo Panini

Rime per le mani è… un occasione per ripercorrere le fasi tipiche della giornata del bambino, usando come “pretesto” le parti del suo corpo (mani, ginocchia, piedi, guance, polpastrelli ecc.), scandendole con parole e musiche suadenti, morbide, evocative. Ogni brano ha un suo tono specifico e una sua atmosfera, che può essere festosa, liberatoria o rilassante.

Rime per le mani è… un libro coloratissimo con cui si canta, si balla e si legge. Sono 15 filastrocche sulle varie parti del corpo da animare, insieme a mamma e papà, ascoltando il cd che propone ritmi di jazz e tarantella.

Buon divertimento!
Puoi acquistare il libro QUI:

Il posto Giusto – Beatrice Masini

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Il Posto Giusto” di Beatrice Masini è un libro che ritengo davvero molto speciale.
Poetico e profondo. Bello da ascoltare, incantevole da sfogliare grazie alle perfette illustrazioni di Simona Mulazzani. E’ per bambini ma contiene un messaggio anche per i grandi e ha uno scopo grandissimo, ma andiamo con ordine.

Il Posto Giusto” è il primo libro della Fondazione Ronald McDonald Italia, dedicato ai bambini che racconta l’importanza di stare insieme e di “sentirsi a casa”, anche se lontani.
Va ricordata l’importanza della Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia che ha sede locale ed è presente nel nostro Paese dal 1999.
Proprio grazie Fondazione e all’ospitalità offerta dalle case, migliaia di bambini che vivono lontano da poli di eccellenza ospedaliera hanno potuto usufruire delle migliori cure mediche e di un’assistenza adeguata alla loro patologia.
Nel 2014 la Fondazione ha festeggiato ben 15 anni di attività e per festeggiare questo anniversario è nata l’idea di realizzare in partnership con Carthusia Edizioni, casa editrice specializzata in libri illustrati per ragazzi, “Il Posto Giusto”, un libro illustrato per bambini che racconti l’importanza di stare insieme, capace di spiegare come “casa” sia il luogo in cui non ci si sente mai soli perché riunisce sotto lo stesso tetto persone che si vogliono bene, in cui è importante sentire il calore degli affetti e dove i bisogni di ciascuno trovano una risposta.

Voi vi chiedete mai quale sia il posto giusto?
Quello spazio nel vuoto in grado di darci un’identità,
quel posto rassicurante dove tornare lasera e sentirsi a casa.

Quando scoiattolo si sveglia dal lungo inverno, trova che la sua tana è troppo cupa, non gli piace!
Qualcosa si accende dentro di lui e gli fa capire che..non E’ IL POSTO GIUSTO!
Allo stesso tempo una vocetta lo accompagna e tenta di fargli cambiare idea..non è semplice aprirsi al nuovo, più facile rimanere rinchiusi nella propria tana.
Il piccolo scoiattolo non pare però convinto e decide di mettersi in viaggio a cercare il posto giusto, se esiste davvero…

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Il suo cammino lo porta a casa di picchio:
«“Scusa, Picchio, secondo te qual è il posto giusto?”…
“Buchi, buchi”. E si rimise a bucare.»
Nel prato è il turno della tartaruga: «“Senti, Tartaruga qual è il posto giusto?”
Ci vollero cinque passi e cinque ore, e alla fine finalmente rispose:
“Sotto. Il posto giusto è sotto.”».
Per la Cinciallegra scopre essere invece un nido, per la Talpa è «dentro» ed infine aspetta la sera per chiedere a Civetta, e la risposta è «sopra! Per vedere e sapere bisogna stare sopra.».
Il nostro scoiattolino, alla fine è decisamente confuso perché i diversi punti di vista dipingono nella sua mente «un posto che è sopra, ma anche sotto. Un buco e una galleria. Un nido.» Un posto così «bisognava proprio sognarlo per inventarlo».

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Dormì bene e fece un sogno, quando si svegliò scelse l’albero più grande e con radici profonde, ora aveva bisogno degli altri e così chiamò Picchio a far buchi, Talpa le gallerie, Cincia e Merlo a far i nidi..  e così via, ognuno dava il proprio contributo, perchè alla fine nel grande albero ci fosse tutto e sopratutto che per tutti fosse Il posto giusto!
Un posto che accolga i bisogni di ciascuno e dove nessuno si sente mai solo…
Questo è il messaggio che arriva ai piccoli.
IL POSTO GIUSTO è dove SI STA INSIEME!!!

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Proprio come nelle Case e Family Room, diffuse in 58 paesi nel mondo, che la Fondazione Ronald McDonald mette a disposizione alle famiglie che hanno la necessità di rimanere lontane da casa per lunghi periodi per garantire ai figli malati, le cure mediche necessarie.

Proprio come afferma l’autrice Beatrice Masini:
Il posto giusto che Scoiattolo cerca con tanta convinzione e alla fine trova – nonostante una vocetta petulante gli suggerisca di starsene da solo – è un luogo aperto e grande, che accoglie e abbraccia, in cui ciascuno può trovare il proprio spazio e gustare la compagnia degli altri.
Abbiamo tutti bisogno di un posto così.
È stato un onore e un piacere mettere una storia di animali a servizio di un impegno come quello di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, e trovare un modo semplice per spiegare la filosofia della Fondazione attraverso un viaggio immaginato nel bosco.”

Una storia meravigliosa da raccontare prima della nanna, con grandi illustrazioni da guardare e riguardare grazie ai bellissimi e curati dettagli, un volume da regalare.
Uno di quei libri bello da leggere e rileggere in quanto Beatrice Masini è riuscita a scrivere una storia che ha, appunto, mille strade da percorrere per raccontare “solamente” di case, partenze, malattie, famiglia, alberi, confidenze, traslochi… ma che è stata capace anche di centrare il punto della sofferenza con delicatezza questa storia si può aprire a mille significati e verso mille strade di senso.

Inoltre alla fine del libro, alcune pagine interattive danno la possibilità al bambino di personalizzarlo, raccontando con parole o disegni il suo Posto Giusto.

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Ai bambini piace davvero molto, ve lo posso assicurare, ma anche ai genitori, d’altronde il messaggio è davvero forte e bello; infatti oltre a raccontare una storia di sentimenti, porta con sé un obiettivo importante in quanto parte del ricavato sarà devoluta a favore del finanziamento di nuovi progetti di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald.

Grazie alla sensibilità verso le giuste cause, Carthusia Edizioni ci permette di leggere questo libro,
ma non sarà una lettura qualsiasi,
sarà un momento di tenerezza con i nostri piccoli lettori,
perchè il posto giusto è anche fermarsi e leggere insieme 🙂
+ Uniti Soli = Casa ❤

Se ti piace il libro e vuoi aiutare
la Fondazione Ronald McDonald puoi acquistare il libro qui:

Beatrice Masini

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Martino Piccolo Lupo – Gionata Bernasconi

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“Martino era nato in una notte di nebbia fitta.
Il piccolo lupo alzò la testa,
senza capire dove finisse il suo musino
e iniziasse il cielo”

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Comincia così il bel racconto Martino piccolo lupo, opera dello scrittore per l’infanzia Gionata Bernasconi.
Martino è un cucciolo di lupo incapace di ululare a comando, ama tantissimo le ciliegie, ha paura delle farfalle, è amico di un’oca, ed è legatissimo alla mamma ma purtroppo male accolto dal capobranco (“Non sarà mai un vero lupo!“).
Per molti aspetti, è simile a qualsiasi bambino che ha bisogno del suo tempo e di una spinta “più speciale”, affettiva e sentita, per crescere, trovare il proprio posto nel mondo e il proprio modo di comunicare con gli altri.
Alla fine Martino viene accettato dal branco, che capisce che ci può essere spazio anche per piccoli lupi che non riescono ad ululare.

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La storia di Martino è basata su uno degli animali feroci dei boschi, il lupo.
Nelle fiabe i bambini lo riconoscono, lo cercano e lo temono per la sua pessima fama, alimentata da false credenze…
E’ proprio per questo che pagina dopo pagina l’auotore ha strutturato in modo magnifico la storia, tutta basata su un gioco di metafore calzanti e al tempo stesso delicate che permettono ai piccoli-medi lettori, di riflettere sul tema dell’autismo, ma anche sulle semplici diversità che possono incontrare tra un bambino e l’altro.

«Il libro nasce da un desiderio:
raccontare la disabilità ai più piccoli per aiutarli a riconoscerla e a non temerla — dice l’autore —.
Così l’incontro con il coetaneo che ha codici di comportamento differenti diventa più facile».

Un albo illustrato, edito da Carthusia nella collana Storie al quadrato, per parlare con delicatezza di autismo.
Alla fine della storia, amabilmente illustrata da Simona Mulazzani, alcune pagine aiutano i lettori piccoli, ma anche genitori ed insegnanti ad immedesimarsi nel protagonista, riflettendo e giocando con i concetti e sugli atteggiamenti che appaiono “strani”, “diversi” e anche sui propri comportamenti.

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Un consiglio?!
Non fermatevi dall’acquisto solo perchè avete letto che parla di Autismo, è un libro magnifico adatto anche ai vissuti più semplici, i bambini che hanno meno schemi di noi lo adoreranno!

A tutti i Bambini,
nessuno escluso!
Buona lettura

Gionata Bernasconi

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Parte del ricavato è per la Fondazione Ares!