Sono disposto a cambiare

Sono disposto a cambiare

Sono disposto a cambiare

Lo so, vorresti che fossero gli altri e tutto il resto a cambiare.

Sono tua madre, tuo padre, il capo, gli amici, la sorella, il fidanzato, il padrone di casa, il vicino, il ministro della chiesa o l’esponente del governo a dover cambiare perché la tua vita possa essere perfetta.

Ma non funziona così. Se vuoi un cambiamento nella tua vita, sei tu a doverlo compiere.
Quando cambi, allora anche le persone che appartengono al tuo mondo cambiano in rapporto a te.

Sei disposto a cambiare?

Se la risposta è sì, allora creeremo insieme la vita che dici di volere.

Tutto quello che devi fare è cambiare qualche pensiero ed eliminare qualche convinzione. Semplice, no? Tuttavia, non è sempre facile farlo. Analizzeremo alcune delle credenze che potresti avere in diverse aree della tua vita.

Se hai delle convinzioni positive, ti incoraggio a mantenerle e a espanderle.
Se invece rintracceremo delle credenze negative, ti aiuterò a lasciarle andare.

La mia vita è un ottimo esempio di quel che può succedere quando si cambia modo di pensare.

Sono passata dall’essere una bambina maltrattata e vittima di abusi cresciuta in povertà, con pochissima autostima e tantissimi problemi, all’essere una donna di una certa notorietà che è in grado di aiutare gli altri.

Non vivo più nel dolore e nella sofferenza.
Ho creato una vita meravigliosa.

E anche tu puoi fare lo stesso.

Ti consiglio di essere buono con te stesso mentre svolgi gli esercizi del manuale. Cambiare può essere difficile o facile. Riconosci tutti gli sforzi che fai. Tieni presente che potrebbe verificarsi un periodo di transizione tra il tuo vecchio sistema di credenze e quello nuovo. Potresti oscillare tra il compor­tamento attuale e gli schemi di pensiero del passato.

Non perderti d’animo.

Sii affettuoso con te stesso come lo saresti con un caro amico.
Infondi in te l’incoraggiamento necessario per vivere questa esperienza.

Otterrai rapidi risultati se svolgerai gli esercizi con costanza e regolarità.
Ma ti sarà utile lo stesso anche fare solo un esercizio al mese.
Fai quel che puoi.

Gli esercizi ti daranno nuove informazioni su di te.
Sarai in grado di compiere scelte nuove.

Ogni nuova scelta presa è come un seme piantato nel tuo giardino mentale.

Può volerci un po’ di tempo perché i semi germoglino e crescano. Ricorda infatti che quando pianti un seme, non ottieni subito un albero di mele. Allo stesso modo, non sempre facendo gli esercizi otterrai risultati immediati.

Ti consiglio di usare il libro per sezioni. Prova a lavorare su un segmento della tua vita alla volta. Esamina attentamente i tuoi sentimenti mentre svolgi ciascun esercizio.

Leggi tutto il libro una prima volta. Lascia emergere pensieri e ricordi.

Poi torna indietro e fai gli esercizi. Falli anche se non hai problemi in quell’area. Potresti restare sorpreso di quello che emerge. Ripeti gli esercizi più volte se invece si tratta di un’area in cui hai delle difficoltà. Crea esercizi ad hoc per te.

A volte può essere utile tenere a portata di mano un pacchetto di fazzolettini di carta. Concediti il permesso di esplorare il passato e di piangere se necessario. Le lacrime sono il fiume della vita e hanno un enorme potere di purificazione.

di Louise L. Hay tratto da:  Come puoi guarire la Tua Vita – Il Manuale

Come puoi guarire la Tua Vita - Il Manuale - Libro
Love yourself, Heal your Life

Questo manuale ti spiega come mettere in pratica i principi di amore, autostima e pensiero positivo racchiusi nel best seller “Puoi guarire la tua vita”, applicandoli a tutta una serie di problematiche e aree esistenziali:

  • Salute
  • Sessualità
  • Lavoro
  • Paure e fobie
  • Autostima
  • Intimità
  • Amicizia
  • Abbondanza e denaro
  • Dipendenze

Come dice Louise: “Questi esercizi ti permettono di scoprire cose nuove su di te, così sarai in grado di fare scelte diverse, per il tuo bene supremo. Se lo vuoi, puoi creare davvero la vita che desideri.”

Manuale pratico per star bene con se stessi

Gioia & Benessere
Manuale pratico per star bene con se stessi

Il compito più difficile è portare nella vita di tutti i giorni un atteggiamento positivo, poiché il quotidiano è la sabbia mobile in cui si affonda, è il sasso in cui si inciampa.

Questo libro propone riflessioni e percorsi per stare bene con se stessi. Con esercizi pratici.

La separazione tra spiritualità e corpo, specialmente in Occidente, ha creato il diffuso pensiero che il corpo non ha nulla a che vedere con l’evoluzione spirituale, anzi per lo più è una zavorra o un ostacolo a questa realizzazione.

Nella concezione del “benessere evolutivo“, i due ambiti sono invece strettamente connessi e l’autrice è fortemente convinta che non ci possa essere vera evoluzione se non si tiene in considerazione anche il nostro corpo.

  • Attraverso l’incontro con argomenti diversi si delinea un cammino quotidiano con cui misurarsi.
  • La coerenza tra il nostro sentire e il nostro agire è alla base del benessere evolutivo.
  • La quotidianità e tutte le sue problematiche sono la “grande” prova.

Quindi non abbiamo bisogno di rifugiarci in una grotta ed essere eremiti per percorrere il nostro sentiero spirituale, basta fare piccoli passi consapevoli e portare il cuore nei nostri pensieri e nelle nostre azioni.

Uscire dalla propria infelicità

La felicità può diventare quasi insopportabile se non si trova il modo di consumare l’eccesso di energia che l’accompagna. Per questo – come spiega Igor Sibaldi in questa intervista – lamentarsi e restare attaccati alle situazioni che creano infelicità è una modalità così diffusa: perché è un modo per consumare la propria vitalità eccedente.

– Come uscire dalle situazioni che ci rendono infelici?

Una persona normale in genere non ha nessuna intenzione di uscire dalla propria infelicità, sarebbe un pessimo affare: non avrebbe più niente di cui parlare. Se hai il mal di schiena o qualcosa ti è andato storto, allora c’è molto di cui parlare, e gli altri stanno anche a sentirti perché, visto che ti lamenti, sono quasi rassicurati di stare meglio di te.

In realtà nessuno è convinto di esistere davvero: in una società normale e civile tutti quanti sanno di essere più o meno uno strumento, un ingranaggio di un meccanismo, allora quando ci si può fermare e dire “ahi, mi fa male qui”, “come sono infelice” o “tizio mi ha lasciato…” il nostro io acquista valore, importanza.

Spesso, dal medico non si va per farsi guarire – sarebbe un grosso dispetto se il medico lo facesse – ma per farsi curare. Si resta lì il più a lungo possibile e si è disposti anche a pagare tantissimo purché il medico ci stia a sentire mentre diciamo “io”. Ad esempio, durante le mie consultazioni (Ndr – di angelologia) capita regolarmente che una persona su dieci si lamenti perché non è privata ma pubblica, infatti di fronte agli altri non c’è spazio per certe cose… ed è esattamente quello lo scopo. Dal medico puoi dire “io… io… io…” e “occupati di me” invece il tipo di indicazione che penso sia giusto dare è “occupati di te stesso” – non “io mi devo occupare di te”. Solo che quando una persona comincia a occuparsi di sé la sua capacità di conversazione crolla improvvisamente…

Immaginiamo, ad esempio, che la nostra spesa energetica sia indicata da un contatore come quello del gas. Il contatore di una persona che si lamenta va rapidissimo, nel senso che la spesa energetica di una persona che sta spiegando quanto soffre è gigantesca, è come se scaricasse un tir, come se andasse in palestra, dopodiché è contenta… La quota di energia di cui una persona dispone quotidianamente in genere è molto alta, e nella civiltà moderna dove si mangia tre volte al giorno, ci si sposta sempre in auto ecc., si hanno ben poche occasioni per consumare questa riserva allora, dato che non si sa cosa farne, ci si scarica lamentandosi e raccontando i propri problemi. In questo modo la sera si è stanchi e si può dormire, sennò subentra l’insonnia…

Diversamente, se un individuo usa l’unico modo esistente e immediatamente valido di essere felici cioè il non notare, il non dare assolutamente peso alle cose negative che vede intorno, e bensì vedere solamente le cose che vale la pena di vedere e che piacciono – il che è difficilissimo da fare – allora comincia a stare meravigliosamente bene. Al punto che, poi, subentra la paura… perché il problema è che quando si comincia a stare bene, la propria quantità di energia aumenta a dismisura; un individuo del genere rischia di diventare uno squilibrato, perché non sa assolutamente cosa farne e qualsiasi lavoro diventa inadatto.

In questa nostra civiltà svolgiamo lavori che richiedono pochissima energia rispetto a quella di cui si dispone, e quindi tutta questa energia che avanza va impiegata in qualche modo. Anche perché questa energia inutilizzata a un certo punto si trasforma in malattia – di quelle che consumano l’eccesso di energia, come quella richiesta per mettere in moto un raffreddore, produrre tutto quel muco, l’infiammazione ecc…

Come dicevo, per uscire veramente dall’infelicità l’atteggiamento è quello di andare in giro per la città ed evitare di notare o di soffermarsi su qualunque cosa che non sia gradita, e invece imporsi di notare solamente quello che piace. Una persona può essere brutta, antipatica, grassa, cattiva, violenta… ma puoi notare che le sue scarpe sono molto belle (“hai visto che belle scarpe che ha?”) e non spendi energia in questo, poi vai a comprarle subito mentre ci avresti impiegato un pomeriggio per trovare le scarpe che ti piacevano…

– Come la mettiamo con l’eccesso di energia? Come può una persona che ha questo atteggiamento, impiegare la propria energia evitando di attaccarsi all’infelicità e alla malattia?

Per impiegare l’energia ci sono due canali essenziali: la creatività e la sessualità.

– Allora c’è qualcos’altro rispetto all’ammalarsi e al lamentarsi…

Dare spazio alla creatività porta a sperimentare situazioni diverse, così come la sessualità può diventare molto attiva, però l’energia alla base è davvero eccedente e a volte non basta essere creativi e avere una vita sessuale regolare. Occorre trovare qualcosa di veramente significativo, una via come quella di un fisico nucleare, di un santo, di un poeta… ma c’è chi ha letto solo quattro libri in vita sua, e cosa può fare costui? Non gli rimane che trovare qualcosa di cui lamentarsi… lamentarsi del vicino di casa, del capo sul lavoro, di quell’altro problema e altro ancora, di modo che possa sentirsi stanco, avere sonno e tirarsi sù con un bel caffè.

Imperfetti e Felici
Come imparare a essere se stessi e a trovare il proprio posto in mezzo agli altri

Essere se stessi, finalmente. Non preoccuparsi dell’impressione che facciamo sugli altri. Agire senza temere la sconfitta, il giudizio altrui. Non tremare più di fronte alla possibilità di un rifiuto. E trovare serenamente posto in mezzo agli altri… Mai come in questo libro, Christophe André si rivolge al lettore come a un amico, condividendo le sue esperienze di medico e di uomo.

Essere consapevoli del senso di inadeguatezza di fronte alle sfide della vita che prima o poi coglie tutti noi è il punto di partenza fondamentale dal quale sviluppare una sana autostima.

E, passo dopo passo, André spiega come liberarsi da tale senso di inadeguatezza e come costruire una sicurezza che non prenda a esempio modelli irraggiungibili, ma che sia commisurata a noi, alle nostre capacità, alle nostre qualità e ai nostri difetti.

Non per cedere alla rassegnazione, ma per migliorare la nostra vita, per accettarci come siamo: imperfetti.

E per aspirare a quel che legittimamente vorremmo essere: felici. Imperfetti e felici.

Impara ad accettare ed apprezzare il tuo Vero Io

Le persone sono creature incredibilmente complesse. Ognuno di noi ha una serie pressoché infinita di bisogni di natura emotiva, f i s i c a , mentale o spirituale. Ma c’è un bisogno in particolare che è più essenziale degli altri e che, se non viene soddisfatto, fa apparire anche la vita più realizzata senza senso.

È il bisogno di amore.
La causa principale dell’insoddisfazione umana è proprio l’assenza di amore.
L’amore è il fondamento su cui si basa la nostra sicurezza, quella che ci porta a progredire e a vivere una vita di successo. Il bisogno di amore inizia anzitutto dentro noi stessi.
Se non siamo capaci di amare noi stessi , è molto difficile che gli altri riescano ad amarc i .
L’amore verso se stessi, o autostima, è essenziale affinché siamo in grado di percepire e ricevere anche dall’esterno
l’amore che desideriamo e meritiamo.

Ricorda:
Tu hai un posto speciale nell’Universo e buona parte della tua crescita si compie nello scoprire questo luogo:
la tua “nicchia” personale. Si tratta di un viaggio di ricerca in grado di procurarti soddisfazione profonda, capace di donare energia e vitalità alla parte più intima del tuo Io.
C’è un solo modo di compiere questo viaggio ed è accettare e amare te stesso. Inizia ora, cosi come sei. Amare
te stesso vuol dire concederti la possibilità di esprimere liberamente chi sei davvero. Ed esprimere la tua vera entità vuol dire anche fare degli errori – a volte – ed essere in grado di accettarli.

Ci saranno momenti in cui proverai imbarazzo.
Momenti in cui dirai o farai delle cose sbagliate. Ma amare se stessi vuol dire essere capaci di perdonarsi , essere in grado di dare a noi stessi un’altra occasione per continuare ad esprimerci ed a scoprire chi siamo.
Quando invece non amiamo noi stessi, entriamo in un circolo molto negativo che ci porta alla sconfitta. Capita spesso
di essere troppo esigenti con noi stessi, di metterci sotto pressione perché vogliamo essere perfetti ad ogni
costo, dimenticando che la perfezione non è una qualità degli esseri umani…
Cosi, quando incappiamo in qualche inevitabile errore, ci blocchiamo, ci puniamo e non ci concediamo più alcuna
possibilità di scoprire il nostro naturale talento.

Ci vuole del tempo.

John Gray

Come mettere in pratica il metodo per i rapporti di coppia più famoso del mondo

Prezzo € 9,90

In questo libro John Gray ha raccolto il meglio del meglio dei libri che illustrano il metodo “Marte e Venere” per offrire ai suoi lettori e a chi non lo conosce ancora la possibilità di seguire un percorso di “istruzioni per l’uso” della coppia estremamente facile e pratico. Per imparare che spesso non è la buona volontà che manca, ma solo delle semplici ISTRUZIONI PER L’USO

Ti sembra che l’altro sesso ragioni e agisca secondo criteri totalmente assurdi? Pensi di aver fatto del tuo meglio ma che se non è andata bene così vuol dire che non c’è proprio più nulla da fare per salvare la vostra relazione? Temi che il vostro amore sia cambiato in maniera irreversibile e che il tuo partner non possa più tornare la persona di un tempo?

Da venticinque anni il metodo “Marte e Venere” aiuta milioni di persone in tutto il mondo a migliorare la propria vita di coppia e risolvere conflitti che sembravano insanabili, partendo dalla semplice constatazione delle profonde differenze psicologiche ed emotive che distinguono gli uomini dalle donne.

Ora John Gray ha deciso di offrire al suo pubblico la possibilità di seguire il suo metodo nella maniera più semplice e immediata, raccogliendo e adattando in maniera nuova le parti più illuminanti dei suoi maggiori bestseller

Con elenchi, schede per lei e per lui, tabelle, frasi-chiave brevi ed essenziali John Gray illustra qui un modo estremamente intuitivo di seguire il suo metodo senza sforzo e senza pensarci troppo, con un viaggio scandito in tre tappe: conoscersi per capire che siamo diversi, confrontarsi per affrontare insieme i problemi e infine amarsi, imparando a costruire una relazione.

Impareremo così che l’amore non si deve aspettare come un miracolo ma si può costruire giorno dopo giorno, e che a volte basta davvero poco per stare bene con la persona che abbiamo accanto e dare qualità e gioia alla nostra relazione.

Magiare bene per stare bene

Perché è importante mangiare bene

E’ a tutti noto che a tavola la salute può essere conquistata, persa o conservata. Ce lo dicono gli esperti della nutrizione, i giornali, la televisione; ma i consigli degli esperti difficilmente bastano a cambiare le abitudini sbagliate, a meno che non si arrivi a comprendere pienamente perché certi comportamenti sono tanto nocivi.
Io vorrei spiegare il punto di vista della Medicina Cinese a proposito di alimentazione e fare capire perché il mangiare bene sia così importante.

Le energie che quotidianamente consumiamo hanno una doppia origine: una innata e l’altra acquisita.
Dal momento della nascita in poi la vita umana è assicurata dall’aria respirata e dai cibi che consumiamo. La respirazione e l’alimentazione sono perciò le basi su cui si costruisce la salute; personalmente non possiamo modificare la qualità dell’aria dell’ambiente che ci circonda, mentre sicuramente possiamo scegliere gli alimenti in qualità e quantità.

Aria e cibo, opportunamente trasformati, forniscono al corpo energia e sangue. L’energia è la base di ogni funzione utile a costruire e mantenere in vita il corpo (riscaldare, trasformare, riparare, costruire, fare circolare); il sangue nutre ogni cellula. Per svolgere le nostre attività quotidiane consumiano energia e sangue; se alla fine della giornata rimane una quota inutilizzata di energia e sangue esse vengono trasformate in energia essenziale, un vero e proprio risparmio, che viene depositata nei Reni; energeticamente, possiamo considerare questi organi come la banca centrale del corpo, che tiene in riserva ciò che non è immediatamente necessario utilizzare.
Oltre a questa essenza detta acquisita, che si forma dopo la nascita, i Reni conservano anche l’essenza innata, energia che ognuno riceve in dono dai genitori al momento del concepimento: rappresenta un patrimonio strettamente personale che ci assicura un certo numero di anni di vita, se non viene sperperato, ma protetto. E’ facile comprendere quanto importante sia preservare questo tesoro; ed è proprio l’essenza acquisita che assolve a questo compito di sostenere e nutrire l’energia essenziale innata dalla quale dipende la qualità e la durata della nostra vita.

300 ricette di cucina e rimedi naturali

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Un’opera unica, frutto di oltre 20 anni di esperienza che l’autrice ha dedicato all’alimentazione naturale macrobiotica e alle terapie olistiche.

Giusi De Francesco in tutti questi anni di studio e confronto quotidiano con i più comuni disturbi e anche gravi patologie ha sviluppato notevoli capacità curative. A partire dalla propria esperienza personale, ha potuto verificare come il cibo possa essere il primo elemento su cui basare migliore equilibrio e armonia per il corpo, la mente e lo spirito. Nascono così più di 300 squisite ricette e rimedi naturali. La prima parte del libro presenta la cucina terapeutica rivolta al recupero della salute. Segue una seconda parte relativa alla cucina naturale, più varia e gustosa, destinata a chi è in buona salute e utilizza il cibo per mantenersi in forma e di buon umore. Le conoscenze che l’autrice condivide permettono a chi legge di occuparsi della propria salute con più consapevolezza, risolvendo e prevenendo malesseri e problemi.
Completano il libro gli appasionanti e coinvolgenti racconti di chi ha riconquistato la salute e la gioia di vivere grazie alla cucina e ai consigli dell’autrice. Sono proprio queste testimonianze dirette, la migliore dimostrazione degli straordinari risultati che si possono ottenere passando ad un’alimentazione sana e naturale.

Amare Se Stessi

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“Come ho detto molte volte, non importa quale sia il problema, il punto fondamentale su cui lavorare e’ l’Amore Per Se Stessi. Questa e’ la bacchetta magica che dissolve i problemi. Ricordate le volte in cui stavate bene con voi stessi come andava bene la vostra vita? Ricordate le volte in cui eravate innamorati e in quel periodo sembrava non esserci nessun problema?

Amare voi stessi vi porterà una tale infusione di benessere e buona fortuna che danzerete sull’aria! Amare voi stessi vi fa stare bene! E’ impossibile amare veramente voi stessi senza che accettiate e approviate voi stessi. Questo significa nessuna critica in alcun caso”

Louise Hay

Una guida pratica per capirsi e accettarsi, per vivere in armonia con se stessi e con gli altri, e riempire d’amore la propria vita.

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Solo se amiamo, accettiamo e approviamo realmente noi stessi, così come siamo, tutto andrà bene nella nostra vita. L’approvazione e l’accettazione di se stessi, qui e ora, sono le chiavi per arrivare a cambiamenti positivi in ogni aspetto della nostra vita.

Questo principio fondamentale costituisce il motivo ispiratore di Ama te stesso, il tema che ritorna, insistente e persuasivo in quest’opera originale, concepita da Louise Hay per offrire tutti gli strumenti utili per applicare concretamente nel quotidiano la filosofia del pensiero positivo.
Mediante gli esercizi di visualizzazione e i questionari, grazie all’uso ripetuto di affermazioni che infondono convinzioni positive, oltre che attraverso il lavoro allo specchio e l’attento ascolto del nostro corpo, che riflette i nostri pensieri e il nostro stato interiore, possiamo liberarci dagli schemi mentali negativi e cambiare la nostra vita.

Il corpo e la tua energia

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Il corpo è un tempio che va rispettato, educato e assecondato per quanto attiene le enormi possibilità di cui dispone.

3 esercizi per capire l’energia vitale

Il nostro corpo ha capacità autoriparatrici e autoguaritrici. Come potrebbe essere altrimenti? Viceversa saremmo sempre ammalati. Un nonnulla ci annienterebbe. Anche quando ricorriamo a cure esterne, una parte determinante nella guarigione la mettiamo in prima persona. Non esiste medico, farmaco o sciamano che possa farci stare bene, se la guarigione non partisse dal nostro interno. A livello profondo. Non è tanto la “volontà” necessaria per stare bene e guarire, quanto porsi nella condizione giusta, naturale, perché ciò avvenga.

La tradizione e certi percorsi religiosi l’hanno sempre saputo. Il corpo è un tempio che va rispettato, educato e assecondato per quanto attiene le enormi possibilità di cui dispone. Oggi i ricercatori stanno dimostrando proprio questo. Ci sono stati della coscienza, metodi di meditazione e rilassamento, condizioni di autosuggestione e ipnosi, che possono aiutarci a stare bene e, a volte, favorire i processi di guarigione da una malattia. Oltre a pratiche volte a risvegliare in noi i processi di risanamento. Tutto ciò fa capo a quella che gli antichi chiamavano “energia vitale”. Termine caduto in disuso con l’avvento della moderna medicina e delle scienze biologiche. Ma che oggi torna, almeno come concetto, per cercare di interpretare l’insieme di ciò che, non solo ci tiene in vita, ma pure la preserva. Tanto dai danni prodotti dall’ambiente esterno, quanto quelli prodotti dall’interno. Compresi i nostri atteggiamenti mentali ed emotivi.

Uno dei mali del nostro tempo è ciò che conosciamo come stress. La tensione nervosa di voler fare tutto, incastrare 3.000 impegni nel tempo definito di una giornata. Il corpo e la mente non sono fatti per questo. Per durare a lungo in condizioni di costante conflitto, rabbia, collera. Il nostro corpo cerca l’equilibrio. Tutto ciò che interrompe o, addirittura spezza, questo equilibrio (virus, batteri, sostanze tossiche, ma anche stress acuto e cronico) mette a rischio la nostra salute. Occorre fermarsi e trovare soluzioni. Il sonno è una soluzione di cui la natura ci ha dotati. Così come tutto ciò che ci aiuta a mantenere e ritrovare i giusti ritmi vitali. Ogni giorno dobbiamo fermarci e recuperare energie psicofisiche. Non a caso, i disturbi del sonno vengono oggi considerati dalla medicina come un sintomo importante di cui bisogna andare a cercare le cause più profonde.

Thierry Janssen
è una interessante figura di medico-chirurgo che, a un certo punto della sua vita, ha deciso di studiare le medicine complementari. Ci informa delle sue scoperte e riflessioni nel libro “Respirare. Per una medicina integrata tra corpo e anima“. Ne prendiamo spunto per proporvi qualche esercizio.

Primo esercizio

Ognuno di noi ha dei campanelli d’allarme, delle spie luminose che si accendono per segnalarci che qualcosa non va nel nostro corpo o nella nostra vita. Saper percepire i nostri livelli di stress e porvi rimedio per tempo, è fondamentale per evitare danni alla nostra salute e alla nostra stessa esistenza. Voi come vi regolate? Provate a rispondere con altri e poi a confrontare le risposte.

* Ascolto sempre il mio corpo e mi rendo conto che qualcosa non va dai seguenti segnali…
* Non riesco a capire o comunque trascuro di considerare i messaggi che mi manda il corpo, perché…

Secondo esercizio

La medicina moderna dispone delle cure più potenti ed efficaci mai esistite in tutta la storia dell’uomo. Ciò ha permesso di estendere non solo la quantità della nostra vita, ma anche la qualità. Un tempo si moriva per le infezioni più banali e le partorienti erano sempre a rischio, sia per se stesse che per il nascituro. Tuttavia oggi molti specialisti, in particolare psicologi e psichiatri, affiancano le cure ortodosse con quelle complementari, per accelerare i processi terapeutici dei propri pazienti. Voi cosa ne pensate? Rispondete con altri e confrontatevi.

* Non ricorrerei mai a trattamenti che non siano dimostrati dalla scienza ufficiale, perché…
* Penso vi siano cure che, pur discostandosi dalla medicina ortodossa, possano essere efficaci in certi casi, per esempio…

Terzo esercizio

Alcune persone ritengono che passare l’informazione secondo cui ognuno di noi dispone di un potenziale di prevenzione e cura, porti le persone a colpevolizzarsi. Vale a dire: se mi ammalo, non ho fatto a sufficienza per non prevenire la mia patologia. Oppure: non ho messo in atto sufficienti precauzioni, stili di vita, trattamenti, per non cadere ammalato. Secondo questa ottica, curare è compito del medico, mentre il paziente ha una responsabilità molto limitata rispetto alle malattie di cui soffre. Ma è sempre così? Confrontatevi con altri nelle risposte: emergeranno aspetti interessanti.

* A seconda della malattia, ognuno di noi può avere anche una parte di responsabilità, per esempio…
* Non diciamo fesserie, qualsiasi malattia non è responsabilità di chi la contrae, perché…

fonte: http://www.psychologies.it/

Per una medicina integrata tra corpo e anima

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Sempre più persone, insoddisfatte delle risposte che la medicina ufficiale è in grado di dare, si rivolgono alle cosiddette “pratiche mediche alternative” o “complementari”. Molti aspetti dell’approccio medico tradizionale non soddisfano più: il rapporto gerarchico e anaffettivo tra specialista e paziente, l’uso massiccio e non bilanciato di quantità esagerate di medicinali, il concentrarsi sulla cura dei sintomi e non delle cause ecc.
Tra gli aspetti più trascurati dall’approccio scientifico vi è la questione del ruolo della mente nell’originarsi delle malattie e soprattutto nella loro cura. Come per certi versi dimostra il cosiddetto “effetto placebo” nella somministrazione dei medicinali, comincia ad affacciarsi l’idea che la mente possa governare la salute, talvolta in modo decisivo. Si tratta quindi di sondare le tante pratiche mediche esistenti, anche quelle cosiddette “alternative”, al fine di arrivare a un approccio curativo che tenga insieme mente e corpo.

Per avvicinare questo obiettivo, l’autore, medico chirurgo con una solida formazione, ha incontrato numerosi ricercatori e ha sperimentato direttamente molte delle pratiche mediche alternative. Il suo resoconto è quindi ispirato da valori correttamente “scientifici”, verificabili e ripetibili, che però incrinano la nostra visione “sacrale” della medicina.
Janssen considera il fattore umano e mentale il motore primo della guarigione. Dalla neuroimmunologia (incentrata sulla presenza del fattore stress) recupera il beneficio che apportano le emozioni positive, mentre le pratiche di rilassamento, meditazione e ipnosi sono valorizzate dagli stessi laboratori scientifici, che ne hanno attentamente monitorato le ricadute positive su corpo e mente. Altre pratiche, come i metodi di educazione somatica ispirati ad Alexander e Feldenkrais, pongono in rilievo la memoria emotiva del corpo. Lo yoga, il tai chi e il qigong sembrano invece mobilitare meccanismi di autoriparazione dell’organismo. L’agopuntura genera fattori reali e duraturi sul cervello.
Sono molte le pratiche a porre in crisi le certezze mediche “ufficiali”. E si tratta di discipline che pongono la questione salute come la risultante di un equilibrio tra mente e corpo.

Hai coraggio di stare bene?

Il coraggio di stare bene

stai-bene

Non so se anche tra i vostri amici, colleghi o parenti ce l’avete anche voi quello o quella che ha sempre pronto un malanno da raccontare, che ha sempre un motivo per lamentarsi di qualcosa, che a volte vi sembra faccia addirittura finta di avere il raffreddore.
Non si tratta di certo di malati immaginari, sia chiaro, ma di persone insicure alla ricerca di attenzioni.

Abbiate pazienza per questo intervento di psicologia da salotto, ma c’è un concetto che ci tengo a riportare qui, nel quale mi riconosco profondamente e che sento molto vero: ci vuole un gran coraggio a stare bene.
Se siamo circondati da malati e da persone che si piangono addosso, uno dei motivi è che lo stato (reale o dichiarato) di debolezza legato a problemi di salute mette al riparo da un carico eccessivo di responsabilità.

Stare bene, essere nel pieno delle forze, costruirsi un’esistenza positiva, ricca e forte, combattere coraggiosamente e con successo la malattia ci costringe ad assumerci tutte le nostre responsabilità. Non avremo la possibilità di dire “Io non sto bene, fallo tu questo lavoro”. Ogni compito, ogni impegno, saremo “costretti” a portarlo a termine senza scuse.
Questo non significa certamente doversi comportare come supereroi sempre disponibili a ogni incarico, sempre pronti soddisfare ogni richiesta… Ma vuol dire certamente essere più esposti alla possibilità di sbagliare e, agendo, di fallire.

Chi si ritira prima di cominciare, invece, dietro la scusa di un acciacco o di un malanno, avrà certamente meno fallimenti o sconfitte con cui fare i conti. Ma non credo che questa possa considerarsi una grande soddisfazione.

Queste considerazioni scaturiscono dall’osservazione della vita di tante persone che mi circondano, che hanno a disposizione tutti gli strumenti cognitivi, economici e organizzativi per potersi costruire una vita serena e sana ma che trovano mille scuse per non seguire consigli e prescrizioni… Sanno esattamente che cambiamenti potrebbero attuare per dare una svolta alla loro esistenza, ma non fanno nulla.

Il marito le coccola di più se stanno male, le figlie non si lamentano se non preparano il pranzo, le mogli non si indispettiscono se lui si addormenta rovinosamente sul divano…

Se stai bene, le aspettative delle persone che ti circondano sono più alte. E anche tu pretendi di più da te stesso.

A qualcuno questa cosa fa paura.
A me sembra il gusto stesso della vita.

Quindi non aver paura se correndo, mangiando bene, prendendo gli integratori, disintossicandoti, dedicandoti del tempo… non temere se ti senti più forte e più sicuro/sicura e quindi intorno a te tutti iniziano a fare affidamento sulla tua energia. Non fermarti. Vai avanti. Avrai forza da spendere in ogni direzione. E anche se ti sembrerà di fare fatica, avrai una certezza in grado di supportarti in ogni istante, perché tu stai bene, e puoi farcela.

fonte: http://supersalute.wordpress.com

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Sottrarsi al mortale business del farmaco è facile: basta vivere in modotale da non aver bisogno di cure…In questo libro un programma rivoluzionario che ti permetterà di sconfiggere le malattie e che darà al tuocorpo salute, energia e vitalità straordinarie.

Uno dei più noti motivatori internazionali opera una spettacolare incursione nel campo di quella particolare industria che fa della malattia l’oggetto del suo business. Ne svela, implacabilmente, i meccanismi, le complicità, l’aspetto criminale.

Dimostrando che non ha senso “farsi ammalare” questo libro va allaricerca delle informazioni più credibili e più serie per garantirci uno stiledi vita sano, aiutandoci così a sottrar-ci al controllo e a riprendere nellenostre mani l’aspetto più importantedella nostra vita: la salute.

Stai bene con te stesso?

La Chimica non basta per star bene con se stessi

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Sul Corriere della Sera è apparso un editoriale del noto sociologo Francesco Alberoni dal titolo suddetto e vorremmo dare il nostro contributo alla sua profonda riflessione.

La tesi di partenza di Alberoni è che oggi l’uomo moderno sente sempre meno il bisogno di riflettere su quanto gli accade, di studiare se stesso, di trovare le risposte ai misteri della vita, di confrontarsi con l’esperienza degli altri.

Piuttosto che impegnarsi in tali funzioni, egli preferisce ripiegare su attività meno impegnative, come l’andare a vedere un film, leggere un romanzo, guardare gli spettacoli televisivi, giocare con internet e così via.

Forse il più grande indicatore di tale processo sono le cosiddette esperienze ‘virtuali’ di una seconda vita (“Second Life”), ossia la possibilità di rifarsi un’altra vita da qualche parte, non importa se solo dentro un computer grazie ad un programma software.

C’è quindi un grande bisogno di evadere, di allontanarsi dalla realtà quotidiana, di non pensare a se stessi e ai propri problemi.

Ed è proprio qui che entra in gioco la chimica, sotto forma di medicinali in grado di ‘curare’ l’umore, di annullare le reazioni emotive spiacevoli come la depressione, la nevrosi, il dolore e l’infelicità.

Tutto ciò dimostra l’intento dell’uomo moderno di fuggire dalla propria vita e dalle conseguenze delle proprie azioni; per questo egli rinuncia a pensare e a riflettere, e se necessario, arriva anche ad intontirsi pur di non ‘vedere’.

Parallelamente, spera di potersi rifare con una seconda vita da qualche altra parte. Una volta si partiva con una nave verso paesi sconosciuti, dove poter iniziare nuovamente, magari con la speranza di non commettere più gli stessi errori.

Oggi non si va più da nessuna parte, perché grazie o a causa della globalizzazione, anche i nostri problemi sono globalizzati e quindi li ritroviamo ovunque andiamo. Invece, si parte virtualmente, creando un alter-ego su un mondo virtuale e facendogli vivere ciò che qui non siamo più capaci di fare.

Chimica e computer sembrano quindi prometterci quella felicità tanto desiderata e cercata invano, ma, come dice bene Alberoni, questa è una speranza o un incubo?

Questa frammentazione virtuale, questa fuga dal reale, quest’uso indiscriminato della chimica per alterare il nostro cervello ha come prodotto un profondo processo di alienazione dal mondo reale e quindi da se stessi, perché per quanti alter-ego possiamo avere in giro per il mondo, esiste una sola persona, un unico individuo, senza il quale nulla di tutto questo mondo virtuale esiste.

Dice ancora Alberoni: “Non possiamo rinunciare ad essere noi stessi, coscienti di cosa siamo, di cosa è bene e cosa è male”.

La felicità deriva dallo star bene con se stessi e non dal fuggire lontano. “L’uomo più felice del mondo, guardando dentro lo specchio dei desideri, vedrebbe solo se stesso così come è” dice il saggio Silente ad Harry Potter, e in effetti ogni saggio o maestro che sia vissuto ha riaffermato questa verità fondamentale.

Il male dell’uomo nasce e si sviluppa dentro se stesso ed è quindi solo affrontandolo direttamente che è possibile vincerlo e trovare la vera pace e la vera serenità interiore.

Nessuna pillola saprà mai darci questo e nessun mondo virtuale potrà mai veramente farci sentire a casa.

Conclude Alberoni: “ Dobbiamo ricominciare a pensare” e noi vorremmo aggiungere: “Dobbiamo cominciare a meditare”, perché la meditazione è in assoluto la pratica migliore per l’introspezione, per comprendere ciò che avviene dentro e fuori di noi, per ritrovare infine la serenità e la felicità che abbiamo perduto perdendo noi stessi.

Prendere la vita nelle proprie mani e farla diventare meravigliosa

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Recenti studi hanno confermato che a muovere le fila della mente, quindi della felicità, sono soprattutto i pensieri.
Va da sé che se si riducono quelli negativi e si incrementano quelli positivi, il nostro grado di benessere psicologico sarà più elevato.
Questo libro è una raccolta di pensieri positivi e di riflessioni utili che possono rendere meravigliosa la nostra vita e la nostra felicità.

Energy: un modo di vivere!

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La mia più grande passione è aiutare gli altri a essere più sani, felici e vitali. Questo è il mio modo di vivere e voglio condividerlo con il mondo intero.

Insegnando in molti diversi Paesi, e dopo trent’anni di ricerche, posso affermare di aver riscontrato continuamente lo stesso problema: la medicina tradizionale ha perso di vista l’unità psicofisica dell’individuo.

Nelle facoltà di Medicina non si parla veramente di salute ed è la ragione per cui i futuri medici non sanno nulla sull’argomento, perché non vengono minimamente formati per aiutare le persone a mantenere uno stato che dovrebbe essere naturale. Vengono indirizzati verso una estrema specializzazione, verso l’individuazione dei sintomi e alla loro soppressione con farmaci che spesso creano altri squilibri, tralasciando le cause che li hanno generati.

Basta pensare ai miliardi spesi per la ricerca sul cancro senza aver mai trovato una soluzione per capire che questo sistema non funziona.

Per quanto mi riguarda ho più di trent’anni di esperienza con malati cronici che riescono a riacquistare salute e vitalità seguendo la mia terapia.Ho addestrato, con le tecniche da me sviluppate, migliaia di medici, dentisti e terapisti in quattordici diverse nazioni, per questo sono riconosciuto come un punto di riferimento quando si tratta di curare e di prevenire il malessere cronico.

Non c’è niente che mi gratifichi di più che condividere le mie conoscenze, ma sono anche consapevole che da sole non servono a nulla. «Sapere è potere» solo se usiamo la conoscenza per agire, per modificare abitudini acquisite. Altrimenti sono semplici nozioni che non servono a cambiare lo stato delle cose.

Leggere questo libro senza agire di conseguenza è una perdita di tempo. Non troverete consigli dispendiosi né raccomandazioni particolari, ma indicazioni di puro buon senso.

Tutto dipenderà da come le applicherete.

Credo fermamente che prevenire sia meglio che curare. La prevenzione è il miglior modo per investire nel futuro e questo libro, come la maggior parte dei miei insegnamenti, è orientato a questo, a creare le condizioni per stare bene. In questo libro troverete riassunta parte della mia esperienza e delle mie conoscenze in merito. Se oltre a leggerlo ne metterete in pratica gli insegnamenti, ne trarrete grande beneficio. In molti casi si tratterà di argomenti che già conoscete e di cui avete già sentito parlare, ma la domanda è :«Siete intenzionati a metterli in pratica?»

Un mondo difficile

Mai come in questo momento storico la vita è stata così frenetica: abbiamo agende piene di impegni e la mente bombardata da informazioni. Internet, BlackBerry, iPod, blog… la tecnologia avanza così velocemente che facciamo fatica a tenere il passo. In tutto il mondo occidentale la pressione e la competizione si fanno sempre più ossessive. Lo stress a cui siamo sottoposti è a livelli quasi insostenibili.

[..] Dobbiamo quindi proteggerci tutti quanti, non c’è nessun ruolo o lavoro talmente importante da valere una malattia o un infarto. Anzi, non è possibile limitarsi a mantenere la salute, dobbiamo garantirci qualcosa di più, imparare a essere vitali e pieni di energia! Le persone vitali hanno più potere personale, sono più estroverse hanno un potenziale maggiore e sono capaci di realizzare molto di più.

[..]Per avere i maggiori vantaggi e benefici dalla lettura di questo libro, il mio consiglio è di essere il più possibile disponibili e aperti mentalmente. Dimenticare per un po’ le proprie convinzioni e affidarsi unicamente al buon senso. In molti pontificano sul cosa fare per stare bene, e poi mangiano male, fumano un pacchetto di sigarette al giorno, non fanno attività fisica. E probabilmente saranno gli stessi che si opporranno ai concetti qui espressi adducendo mille scuse per non applicarli. Questa tipologia di persone non può essere presa come esempio, è importante ispirarsi a persone sane e in piena forma, perché è da loro che c’è molto da imparare.

Una di queste è la francese Jeanne Louise Calment, arrivata a centoventidue anni e centosessantaquattro giorni. Appartiene alla categoria dei supercentenari, cioè quelle persone che raggiungono almeno i centodieci anni, un evento che accade solo a un centenario su mille, e circa un supercentenario su quindici arriva a centoquattordici anni. Finora i supercentenari documentati sono ottocento, anche se la mancanza in passato di certificati di nascita verificabili non permette di riferire una cifra certa.

Le ricerche compiute constatano che questi soggetti non avevano a che fare con diete particolari, con specifici programmi di attività fisica, con l’assunzione di integratori vitaminici, e che la longevità non dipende nemmeno dal luogo in cui hanno vissuto. Anche la teoria che l’aspettativa di vita sia determinata dai geni è stata ormai confutata.

Nel libro La biologia delle credenze il dottor Bruce Lipton dimostra chiaramente che i geni sono condizionati dai nostri pensieri, dalle nostre convinzioni e dall’ambiente che ci circonda: le cellule subiscono l’influenza diretta dei pensieri.

I supercentenari hanno infatti in comune l’atteggiamento mentale e una certa filosofia di vita. Sembrano possedere la capacità di gestire lo stress, le perdite e le altre difficoltà dell’esistenza rimanendo attivi in ogni situazione, guidati da un grande amore per la vita. Portano avanti passioni, interessi e progetti. Motivano gli altri, hanno degli obiettivi e fanno di tutto per raggiungerli. Sono entusiasti, appassionati, dimenticano in fretta, non rimuginano sul passato concentrandosi sul presente e sul futuro. Hanno un grande senso dell’umorismo, sono immersi nel flusso della vita, impermeabili alla convinzione che con il passare degli anni si debba rallentare il passo. Amano la compagnia ma stanno bene anche da soli, non dipendono dall’approvazione altrui, non sono interessati a cercare di apparire interessanti, si considerano senza tempo e prendono la vita come viene. [..] Invecchiare non è poi così difficile e farlo con brio e vitalità è meraviglioso.

Pronti a cominciare?

L’obiettivo è la prevenzione del malessere, abbassare le probabilità di ammalarsi, di contrarre il cancro o qualsiasi altra forma di deterioramento per sentirsi più vitali ed esuberanti. [..]

L’inconscio ha una grandissima influenza sulla qualità della nostra vita.

A ogni persona a cui faccio coaching prescrivo l’ascolto di cd con tecniche di rilassamento, almeno una volta al giorno, appena svegli o prima di andare a dormire. È un modo per assicurarmi dei buoni risultati, poiché il subconscio viene programmato per ottenere salute e benessere migliorando così la qualità di vita e il livello di energia. [..]

Stare bene è una questione di testa

Benessere. Esiste una parola più attuale, più alla moda, più trendy?

[..] Sembra proprio che il mondo abbia capito che avere cura del proprio benessere psicofisico e della propria salute sia di fondamentale importanza.Mens sana in corpore sano, dicevano i latini, e la pressione esercitata dal mondo in cui viviamo ci sta veramente obbligando a considerare questo concetto.

Quindi tutto bene? Siamo a cavallo? Le cose stanno cambiando? Abbiamo capito qual è il modo migliore di comportarci? Neanche per idea!

È vero che siamo più informati e consapevoli proprio perché se ne parla di più e ne sappiamo di più. Ma la stragrande maggioranza delle persone è così condizionata da vecchie abitudini, mentalità e convinzioni da non fare niente, o ben poco, di ciò che si capisce che sarebbe meglio fare.

Perché, pur sapendo qual è il modo di agire per il proprio bene, non lo si fa? Perché, al contrario, si continuano invece ad adottare comportamenti che alla lunga creeranno dei problemi? Perché dovrà succedere qualcosa di negativo prima di decidersi a cambiare, lavorando, a quel punto, per rimediare ai danni arrecati al proprio organismo, quando si sarebbe potuto evitare di arrivare a quella situazione estrema?

Vi aiuterò a dare una risposta a queste domande e, nel mio ruolo di coach, vi insegnerò a utilizzare al meglio le vostre risorse per vivere una vita sana, energica e vitale senza per questo ricorrere a particolari sforzi ma, anzi, facendo dell’azione una piacevole abitudine.[..]

Le abitudini sbagliate

relative al proprio stile di vita non solo non provocano quasi mai sofferenza nel breve termine, ma anzi, spesso sono addirittura piacevoli e sul momento ci fanno sentire bene. Ma giorno dopo giorno, lentamente e inesorabilmente, agiscono contro di noi e prima o poi, inevitabilmente, presenteranno il conto.[..]

Cosa ci motiva ad agire? Cosa spinge le persone a intraprendere dei cambiamenti? Cosa ci porta ad abbandonare quello che abbiamo sempre fatto per iniziare qualcosa di nuovo?

Se volessimo racchiudere l’essenza della motivazione in due sole parole, queste sarebbero sicuramente «piacere» e «dolore»: le due forze che ci spingono a fare tutto ciò che facciamo e che condizionano ogni nostra scelta e decisione. [..]Trovate il coraggio di farvi, con onestà, quelle domande che di solito evitate, datevi risposte sincere, sentitele risuonare dentro di voi, figuratevele mentalmente senza tentare di edulcorarle.

Ecco qualche esempio:

Quanto mi è costato finora questo comportamento o abitudine? Come mi fa sentire? Quali effetti negativi ha avuto sulla mia vita?

Quali potrebbero essere le conseguenze di questo comportamento?

Che effetti potrebbe avere sulla mia vita (salute, autostima, emozioni…) tra cinque anni? E tra dieci o venti? Cosa mi potrebbe portare in futuro?

Se è vero che il dolore è la leva che nell’immediato ci porta ad agire con più forza e intensità, la doccia fredda che ci fa dire «Adesso basta!» è altrettanto vero che un obiettivo diventa motivante quando gli si associa una grande quantità di piacere. Perciò, se è fondamentale avere ben chiare le conseguenze negative del comportamento che vogliamo modificare, lo è anche rendersi conto di quanto piacevole sarà realizzare quel cambiamento, di quanto ci farà stare bene e di quanti effetti positivi avrà sulla nostra vita. Quindi, dopo esservi concentrati sugli aspetti negativi del non attuare una trasformazione, focalizzatevi su tutti i benefici che otterrete nel farlo.

In questo caso le domande da porsi sono:

Come mi sentirò una volta raggiunto questo risultato? Quali sensazioni positive mi darà?

Quali saranno le conseguenze favorevoli? Che effetto avranno sulla mia autostima, sulla fiducia in me stesso, sulla mia sicurezza?

Cosa mi permetterà di fare?

Chi, oltre a me, beneficerà di questo cambiamento?

In che modo migliorerà la qualità della mia vita?

In che modo mi permetterà di essere più felice?

Quand’è il momento giusto per iniziare a prendersi cura di sé e del proprio benessere?

ADESSO! Non c’è tempo da perdere!

Non limitatevi a rispondere, immaginate anche che la vostra previsione si sia già realizzata, vivetela anticipatamente e assaporatene le sensazioni piacevoli. La nostra mente ha il potere di prospettare gli eventi e quanto più vive in anticipo ciò che desideriamo, tanto più, inconsciamente, tende a creare le condizioni necessarie affinché accadano. Dedicatevi allora qualche minuto al giorno per visualizzare i vostri obiettivi, immergetevi dentro immagini mentali come se fossero un film appassionante e coinvolgente.

Buona lettura e buon viaggio verso l’incantevole universo dell’energia.

tratto da: Energy! di Roy Martina e Roberto Re

I Segreti di due grandi coach per una vita piena di benessere e vitalità

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Il libro che mancava nel panorama italiano del self improvement: come motivarsi e «allenarsi» al benessere. Il metodo serio e scientifico per applicare le strategie vincenti del coaching motivazionale alla salute.

Energia, vitalità, creatività, entusiasmo: il benessere profondo parte dalla testa, ed è importante conoscere ciò che ci fa bene e ciò che è nocivo, per scegliere la persona che vogliamo diventare. Un medico, studioso di terapie alternative, e uno dei più noti esperti di crescita personale e coaching uniscono i loro talenti per aiutarci a reggere il ritmo infernale della routine quotidiana e raggiungere salute, forma invidiabile e un perfetto equilibrio psicofisico. Dodici strategie super sperimentate – dall’alimentazione alla gestione delle emozioni, dal sonno alla capacità di raggiungere gli obiettivi -, dodici suggerimenti «amici» del benessere e di una vita appagante: per scoprire i nostri punti deboli e migliorare le nostre performance.

Un libro unico nel suo genere: il primo che aiuta il lettore a passare dalla teoria alla pratica. Non basta sapere che cosa fa bene e cosa fa male: come in tutti gli sport, bisogna… praticare!

L’originalità del manuale è proprio l’incontro tra un motivatole e un medico: la strada vincente per cambiare stile di vita e diventare «protagonisti attivi del proprio benessere.

I due autori organizzeranno molti seminar! in Italia e presenteranno insieme il libro. Entrambi si appoggiano a società attrezzatissime per la comunicazione e mailing list con decine di migliaia di assidui fan.

I libri precedenti di Roberto Re e Roy Martina hanno avuto ottimi riscontri di vendita.

«Non è possibile limitarsi a mantenere la salute, dobbiamo garantirci qualcosa di più, imparare a essere vitali e pieni di energia! Le persone vitali hanno più potere personale, sono più estroverse, hanno un potenziale maggiore e sono capaci di realizzare molto di più. Ma come si può essere sempre al top in un mondo così caotico ? Leggere questo libro è il primo passo per trovare una fonte di energia inesauribile.» – ROY MARTINA

«Il mio contributo è quello di ‘esperto della mente’ e personal coach. Mi occuperò di farvi applicare gli insegnamenti di Roy nel modo più facile ed efficace possibile. Vi spiegherò come usare le risorse mentali ed emozionali a vostro vantaggio, come stimolare la vostra motivazione e usare la mente come acceleratore di risultati piuttosto che come freno.» – ROBERTO RE