Tutti i giorni NATALE – W. D. Howells

“…ti racconterò la storia della bambina che voleva fosse Natale tutti i giorni. Ti va?”
“Si che bello!”
E come un uccellino nel nido si rannicchiò comodamente sulla pancia del papà.”

Ebbene, una volta c’era una bambina a cui piaceva così tanto il Natale che voleva che fosse Natale tutti i giorni dell’anno; e appena trascorso il Ringraziamento cominciò a mandare cartoline alla vecchia Fata di Natale per chiedere se poteva esaudire questo suo desiderio. Ma la vecchia fata non rispondeva a nessuna posta… solo il giorno prima di Natale, ricevette una lettera dalla Fata, che diceva che avrebbe potuto festeggiare il Natale tutti i giorni per un anno, e poi avrebbero provveduto a tenerlo più a lungo.

La bambina era già parecchio eccitata, e decise di tenere per sé questo segreto e di sorprendere tutti mentre Il Natale tutti i giorni sarebbe diventato una realtà.

“Che cos’è?” disse la bambina, e si stropicciò gli occhi e cercò di alzarsi sul letto.
“Natale! Natale! Natale!” gridarono tutti e agitarono le calze.
“Senza senso! Ieri era Natale».
I suoi fratelli e le sue sorelle si limitarono a ridere.
“Non lo sappiamo. Comunque oggi è Natale. Vieni

Poi, all’improvviso, la bambina si rese conto che la Fata stava mantenendo la sua promessa e che stava iniziando il suo anno di Natale. Era terribilmente assonnata, ma balzò su.
E così fu, era Natale tutti i giorni, la bambina mangiava così tante caramelle che non aveva più fame, ricevevano tutti così tanti regali che non sapevano più dove metterli, e non avevano nemmeno voglia di giocarci.

La bambina cominciò a spaventarsi, tenendosi tutto per sé il segreto; voleva dirlo a sua madre, ma non osava; e si vergognava di chiedere alla Fata di riprendersi il suo dono, le sembrava ingrato e maleducato, e pensava che avrebbe provato a sopportarlo, ma non sapeva come avrebbe potuto, per un anno intero. Così andò avanti.
Ebbene, dopo circa tre o quattro mesi, la bambina, ogni volta che entrava nella stanza la mattina e vedeva quelle calze grosse, brutte e bitorzolute che penzolavano davanti al camino, e quei regali disgustosi ovunque, era solita basta sedersi e scoppiare a piangere. In sei mesi era perfettamente esausta.

Nel racconto di William Dean Howells del 1892 riportato sugli scaffali per questo Natale da Pulce edizioni incontriamo un papà amorevole che ama trascorrere del tempo con la sua bambina raccontando storie di fantasia. La curiosità immensa della bambina incita il papà a raccontare anche quella mattina una nuova storia, una storia sul Natale.
E’ uno spaccato di vita autentica, dove non manca il calore del Natale e i bei momenti di condivisione padre e figlia.
È raccontato come una storia all’interno di una storia.
La morale della favola è fantastica sia per i bambini che per gli adulti.
Ciò che rende speciale il Natale è che arriva solo una volta all’anno e che ogni cosa dovrebbe avere il suo tempo e il suo posto.

Una storia un po’ più lunga che consiglio dai 5 anni per una lettura ad alta voce condivisa, dai 7 per una lettura autonoma.
Il bello degli albi illustrati natalizi è proprio la condivisione, leggere insieme vicini vicini sotto una bella coperta, perchè le storie lette insieme sono una piccola magia.
Una storia con un bel ritmo, con un incalzare di eventi che vanno in loop temporale e un finale caldo e rassicurante.

Con le illustrazioni originali di fine ‘800 Tutti i giorni Natale, è un piccolo libro che si fa amare subito. Questo racconto sul Natale dal sapore antico e magico, ci restituisce un’atmosfera speciale, fatta di cose piccole, a testimonianza che certe emozioni, certi sentimenti sono proprio senza tempo.

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Le storie della buonanotte di Piccolo Orso – Martin Waddell

“C’erano una volta due orsi.
Grande Orso e Piccolo Orso.
Grande Orso è l’orso grande
e Piccolo Orso è l’orso piccolo.”

Tutte le storie contenute in questo libro iniziano così, in una bella caverna nel folto di un bosco. L’orso più grande è pronto a insegnare tutto quello che sa al suo cucciolo.
L’orso più piccolo non vede l’ora di scoprire il mondo che lo circonda.
Le storie della buonanotte di Piccolo Orso di Martin Waddell illustrato da Barabara Firth edito da NordSud è un unico volume che per la prima volta raccoglie le loro avventure:
Sogni d’oro, Piccolo Orso!; Torniamo a casa, Piccolo Orso; Non dormi, Piccolo Orso?; Bravo, Piccolo Orso.

La serie di Piccolo Orso è un intramontabile classico per l’infanzia, pubblicato per la prima volta negli anni 80′ e ancora oggi conquista i bambini raccontando la relazione tra il genitore e il suo bambino con calore e tenerezza, grazie alla magia dell’illustrazione e all’incanto di storie senza tempo.


Una serie di 4 carinissime storie perfetta per la buonanotte, per tematica e struttura. Affrontano con grande intelligenza e delicatezza anche il tema paura del buio, con un ritmo ripetitivo e ridondante quindi molto adatto per conciliare il sonno.
Un classico, adorabile libro della buonanotte che racconta storie semplici e universali in modo limpido e disarmante. In queste storie ritroviamo tutte le mamme e tutti i papà del mondo.
E ci sono tutti i bambini del mondo che cercano una scusa per non andare a dormire.


Ritroviamo situazioni che ben conosciamo con i “grandi” che con infinito amore e tanta pazienza spiegano ai piccoli che si è fatto tardi e che è arrivata l’ora di andare a nanna. E ci sono i piccoli che ancora una volta non vogliono proprio chiudere gli occhi e separarsi dai grandi, nemmeno se le palpebre si sono fatte pesanti pesanti.


Il libro è colmo di emozione, di senso e di verità, di gesti semplici, ripetuti, familiari.
Proprio come accade nella storia più amata, “Non dormi piccolo Orso?” perchè Grande Orso non è un papà qualsiasi. Piccolo Orso ha ragione, là fuori è buio. E nemmeno la lampada più gigantesca della terra potrà mai far scomparire il buio della notte.

Papà Orso prende il piccolo fra le sue braccia, ma non lo porta a letto con sé. Lo porta fuori. Nella notte. Ad affrontare la paura insieme, stretti stretti, guardandola in faccia…capisce che l’unico modo per vincere la paura del buio è accettarla e fronteggiarla insieme.

E magari rendersi conto coi propri occhi che anche il buio può regalare delle sorprese meravigliose.

Non vi svelo le altre storie per lasciarvi il piacere di gustarle insieme ai vostri cuccioli
Buone letture della Buonanotte

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Aspettando il Natale – 24 storie meravigliose

Cosa sarebbe il Natale senza le storie che raccontiamo ai nostri bambini?
È un momento privilegiato per leggere le favole con la famiglia, scoprendo l’incantevole universo di questo periodo dell’anno.
L’attesa del Natale per i bambini, e non solo a volte sembra interminabile, per renderla più magica, troviamo molti libri strutturati con 24 storie proprio per ritmare questi giorni di attesa.

In questo libro “Aspettando il Natale 24 storie meravigliose” ogni storia è lunga circa due o tre pagine. Si parla di Natale e soprattutto di Avvento. Le storie sono carine come tutto e molto ben illustrate. Presentano famiglie e animali che si preparano per il Natale, ma anche naturalmente, Babbo Natale.

Attraverso queste storie partiamo per un’avventura, sogniamo, ci meravigliamo, voliamo via, immaginiamo… e l’attesa sembra meno lunga. Parliamo di Avvento, carità e generosità, frollini natalizi, panpepato, abeti, inverno, letterine a Babbo Natale e condivisione, ecc.. C’è mistero, avventura, tenerezza, magia e tanto amore.

Ogni sera una nuova storia a partire dal 1° dicembre con “Un Avvento che ha il sapore di un sogno” per viaggiare insieme alla letterina di Zoe, ascoltando la storia del pupazzo di neve solitario, e ammirando la sfilato dei giocattoli. Il 14 dicembre troviamo poi Babbo toc-toc e il giorno dopo I piccoli fiocchi magici, non può mancare la scoperta del tronchetto di Natale arcobaleno e la storia di un piccolo abete congelato. Nelle letture vicinissime al 25 dicembre troviamo Rodolfo la piccola Renna e il Natale dell’asinello grigio.

A Natale i bambini sono incantati dal magico mondo che c’è intorno a loro. Per stupirli un po’ di più e farli sentire completamente la magia del natale, provate a leggere questa raccolta di racconti di Natale.


In poche parole questo libro “Aspettando il Natale 24 storie meravigliose” è una bella collezione che permette di aspettare il Natale con delle letture in pieno clima natalizio 😉
Le storie sono piene di tenerezza, magia e generosità.

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Il gioco del Buongiorno – Hervé Tullet

Buongiorno mio dolce vermedito,
è ora di svegliarsi!

Tutti i libri di Tullet sono fantastici, ricchi di spunti per gli adulti e ghiotti di libertà e fantasia per i bambini. Ogni libro a modo suo sa diventare un gioco per creare un’esperienza allegra piena di creatività e risate per grandi e piccini.
Con Il gioco del Buongiorno, ti servirà solo un dito! Esattamente, basta disegnare una faccina sul dito e si gioca leggendo una “semplice” routine mattutina.

Hervé Tullet, autore e illustratore di più di quaranta titoli per bambini ormai lo possiamo definire una pietra miliare in questo campo infantile, libri come: Colori, Un libro, Oh! un libro che fa i suoni, La fabbrica dei colori e tanti altri sono già dei classici.
Questo è un libro per i più piccolini da 1 anno a 2 anni, che possono divertirsi con le dita della mamma o del papà e si divertono facendo gli spettatori; ma anche per i bimbi più grandi, anche per i fratelli e sorelle maggiori che vogliono inventare le proprie storie con i propri dialoghi e fanno gli attori protagonisti.

Se ancora non lo conoscete e non l’avete provato, vi assicuro che non avete idea del potenziale che ha disegnare una faccina sulle dita dei bambini!
Due puntini per gli occhietti un linea curva per la bocca e inizia una lettura tutta vostra che porta tanta gioia ai bambini…in compagnia del vostro VERMIDITO 😉
È una cosa apparentemente piccola, ma vi regala tonnellate di ore di gioco per molto tempo dopo aver letto il libro. Giocherete spesso a solleticare o nascondere qualcosa o qualche altro atto casuale di stupidità e poi dire: “Non dare la colpa a me. Deve essere stato il Vermedito! 😀 ”

Il gioco del buongiorno del magico Hervé Tullet è edito da L’Ippocampo Ragazzi.
In ogni pagina il bambino o l’adulto può inserire il dito nei fori del “vermedito” e interagiranno con la storia. Divertimento assicurato, perchè il libricino, dalle pagine cartonate, prende vita e possiamo scegliere quale vestito indossare oppure far finta di consumare la colazione.


Con disegni semplici e accattivanti sono illustrate e raccontate le prime ore della giornata, come le può vedere un bambino, il fare colazione, lo scegliere i vestiti che sente perfetti per questa giornata e andare a scuola…non prima del bacino di mamma e papà 😉 Una semplice sequenza che aiuta il bambino a capire le azioni fondamentali da seguire nella prime ore della giornata.

Il piacere della buona lettura inizia fin da piccini.
I primi libri si presentano a bambini in forma di gioco e mettono le basi per il piacere di leggere e Il gioco del Buongiorno è un ottimo inizio!

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Tempestina & Stina e il Capitan Fanfarone – Lena Anderson

Ecco che arriva Stina come un vento di tempesta.
E’ così che dice il nonno.
Stina va sempre a caccia di oggetti sospinti a riva dal mare
o semplicemnte lì per terra in attesa di essere scoperti.

Stina, è una bambina tipicamente nordica: piedi scalzi, capelli così biondi da sembrare bianchi, un amore sconfinato per la vita all’aria aperta e per l’avventura. Il suo passatempo preferito è andare a caccia di oggetti portati a riva dalle onde. Per esempio: piume, barattoli, persino un vecchio cassetto.
Lei è una attenta osservatrice e “cercacose”. Trascorre le estati dal nonno in una (meravigliosa!) casetta in riva al mare. Riempie il suo tempo a cercare tesori portati dal mare, a raccoglierli, osservarli, conservarli per giochi o collezione.

La storia si svolge nell’arco di una giornata, iniziando al mattino con una meravigliosa immagine: Stina sbadiglia al primo sole, ancora in pigiama e scalza; il nonno, invece, sorseggia un caffè guardando il mare. Che sensazione unica di calma e pace!
La giornata prosegue, come da loro abitudine, con un’uscita in barca, qualche curiosa scoperta, l’esplorazione dei pesci nella rete, la cena all’aperto con il buon pescato del giorno e i gabbiani appollaiati, le faccende domestiche e, infine, giunge la sera.


Una quotidianità fatta di nulla, ovvero scoperte, routine e forse anche una buona dose di noia. Il massimo per essere messi nella condizione di esplorare e inventare e inventarsi.
Stina è estremamente eccitata all’idea di una vera tempesta in arrivo, come ha sentito alla radio insieme al nonno, e dunque…Magnifico, un’ottima occasione sta per arrivare.


Di nascosto Stina esce dal suo lettino. Quando il nonno scopre la fuga va a cercare la nipotina e la trova seduta dietro un grosso scoglio, infreddolita e spaventata”, in lacrime sotto una pioggia battente!
Segue un abbraccio commovente… e le sagge parole del nonno:

“Adesso torniamo a casa e ricominciamo da capo.
…quando c‘è una tempesta è meglio essere in due.
poi bisogna essere ben coperti, per andarle incontro”.

..si preparno insieme, nonno e nipote, e insieme escono.
Stina vedrà dunque da vicino la tempesta, questa volta non da sola ma insieme al nonno, una cerata e gli stivali. Può così godere lo spettacolo naturale e scoprire un piccolo tesoro portato dal mare: un cassetto di legno che utilizzerà come contenitore per tutte le sue cose cercate e trovate!

“Abbiamo già la casa piena di roba
spinta a riva dalle onde.”
“Sì ma niente che sia utile come questo cassetto” risponde Stina
“Domani vedrai.”
“Ah sì?” dice il nonno. “Allora buonanotte, Tempe-Stina!”

TempeStina di Lena Anderson un vero e proprio classico libro illustrato svedese pubblicato nel 1989 e pubblicato in italia da Lupoguido.
Stina sull’isola norvegese ha la fortuna di vivere ancora seguendo i ritmi della natura e il nonno le fa da guida nelle sue piccole scelte quotidiane, come solo i nonni sanno fare.
Un bellissimo e profondo rapporto nonno/nipote, che si rinnova da sempre, perchè non ha mai fine, nei racconti per ragazzi.
Piacevole, immenso e pulsante, questo albo illustrato insegna e ricorda a grandi e piccini che qualunque sia la tempesta che arriva, in vacanza su di un’isola o nella vita, cercate sempre di avere la buona sorte di condividerla.
Per noi Tempestina è una ventata di libertà, di ricordi… un inno al lasciarsi sorprendere, proprio come i bambini ci insegnano ogni giorno. Perfetto da leggere ad alta voce perchè incanta ed è un albo che infonde tranquillità e gioia nel farci contemplare la vita serena e libera di un nonno e di sua nipote.

 

“Guarda guarda. Oggi è l’onomastico di Capitan Fanfarone.
E se gli facessimo una sorpresa?”
…”Sì! Ma chi è Capitan Fanfarone?”

L’avventura di Stina, in compagnia del nonno continua con il secondo volume, Stina e il Capitan Fanfarone.
Stina ovviamente è sempre alle prese con i suoi ritrovamenti dal mare, questa volta una cassetta di legno che intende usare, con scarso successo, come barchetta per il suo inseparabile ippopotamo pupazzo.
L’avventura di questa giornata segue una proposta del nonno: far visita a un amico di infanzia soprannominato Capitan Fanfarone, in occasione del suo onomastico.

Eccoli dunque, preparare un cestino con succo, caffè e pane col miele, la cassetta da usare come vassoio, e mentre camminano verso la sua casa il nonno racconta un po’ del suo amico.
L’incontro con il capitano si rivela decisamente esilarante: a letto con le coperte fin sotto il naso, appare triste, annoiato e sconsolato, non sembra molto ospitale, se ne sta in silenzio sotto le coperte, salvo poi alzarsi con un inaspettato balzo al sentir nominare il pane col miele!

Quante avventure ha vissuto Capitan Fanfarone! La dolcezza del miele gli scioglie la lingua, così comincia a raccontare a Stina e al nonno le sue avventure: quando è stato decorato con una medaglia (finita in fondo al mare), quando ha trovato per caso un forziere (sparito negli abissi), o quando si è salvato da un naufragio grazie ad una piccola tinozza…

Sarà tutto vero? O Capitan Fanfarone ha solo una grande fantasia? Beh fatto sta che per Stina, anche questo incontro è un’altra entusiasmante avventura, vissuta con quello stupore e spontaneità che solo i bimbi sono capaci di provare.
I nonni raccontano storie, e i bambini affascinati stanno ad ascoltare. Poco importa se l’esperienza raccontata è totalmente vera, per quanto assura possa sembrare affascina sempre i bambini che sono capaci di ascoltare e fare lunghi viaggi con la fantasia.

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Cuore di Nonno – Irena Trevisan

Ogni storia nasce da un cuore.
Come dal cuore di un nonno e di un nipotino,
nel cuore di una piccola casina, lassù,
nel cuore delle montagne.

Cuore di nonno di Irena Trevisan edito da Sassi Junior grazie alle profonde illustrazioni di Enrico Lorenzi è una dolce favola illustrata dedicata all’amore che lega i cuori dei nonni e dei nipoti…di ieri, di oggi e di domani.

I due abitano in una piccola casina di legno tra le montagne, le loro giornate sono ricche di piccole faccende da fare, come raccogliere la legna, la frutta, o pescare pesci nel fiume.


E poi le giornate trascorrono tra storie raccontate di ricordi lontani, avventure passate e storie immaginate. Non è difficile immedesimarsi e ritrovare situazioni simili perchè sappiamo come i bambini abbiamo sete di ascoltare storie e ricordi, che si fanno ancora più speciali se a raccontarli sono i nonni con la loro suadente calma e passione del vissuto.


E così le giornate trascorrono, per un nonno e un nipote che vivono così tante esperienze insieme che decidono e desiderano imprimerle su carta, giorno dopo giorno, fino a quando il nipote, ormai cresciuto, chiede al nonno di raccoglierle in un libro.


Il tempo inesorabilmente passa, gli anni passano, il nipote ormai anziano ritrova quel libro e inizia a leggere storie al suo nipotino, come una catena che non si spezza mai ma che anzi, pur cambiando i tempi, aggiunge nuovi anelli sempre pieni di avventura e amore.

Essere nonni oggi è davvero una sfida. Al di là delle implicazioni affettive ed emotive che questo ruolo comporta, oggi le dinamiche sociali e familiari ne richiedono una revisione completa. Viviamo in una società spesso caotica e disorientata, in cui la visione del mondo è distorta dalla frenesia e dalla soddisfazione immediata dei bisogni.

I nonni in questo contesto sono una certezza, forse una delle poche rimaste.
Laddove possibile ovviamente il nonno oggi ha il compito di trasmettere, avendo dalla sua tempo, pazienza ed esperienza, i valori autentici che costituisce un pilastro per lo sviluppo e la socializzazione del bambino….e il vantaggio è duplice: non solo per il bambino che trova un solido punto di riferimento, (oltre ai genitori ovviamente) ma anche per i nonni che sono chiamati a trovare più energie e scoprire nuove soddisfazioni.
Tra nonni e nipoti, generalmente, si sviluppa una relazione unica, magica e speciale dove imparare a crescere e a confrontarsi con la vita. Un nonno o una nonna trasmettono non solo un senso di tradizione, ma anche di continuità tra i vecchi insegnamenti ed i nuovi, in una sorta di “patto educativo”. I nonni, inoltre, possono insegnare a un nipote ad avere più pazienza e a rispettare i tempi di una persona “con una certa età”

Ecco quindi una storia illustrata, semplice ed essenziale nel testo, ma molto molto profonda, infatti l’ autrice tocca con delicatezza le corde del cuore di grandi e piccini per raccontandoci del rapporto speciale che si instaura tra nonno e nipote, quel legame unico a cui tutti siamo legati nel percorso della nostra crescita e che auguriamo ai nostri figli di vivere come bagaglio di esperienze, saggezza e racconti.

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Il Giardiniere dei Sogni – Claudio Gobbetti

“Con le pagine leggermente consumate dal viaggio,
i libri giunsero infine in città, stremati.
Era ormai tempo di fermarsi.”

Un’amabile vecchietto con un buffo cappello, la barba bianca e gli occhiali vive in una casetta e ha una vecchia macchina da scrivere sulla quale scrive assiduamente fino a consumare i tasti.
Quando finisce di scrivere, l’omino prende la pagina e si avventura verso la terra che nessuno conosce…alla ricerca del posto perfetto.

Il posto perfetto per poter “seminare” la sua storia,

Il posto perfetto per prendersene cura.

Il posto perfetto per vederla crescere.

Da quella semplice pagina prende vita un albero bellissimo dalla chioma foltissima.

“ le sue foglie erano pagine, scritte fitte fitte.
Pagine che lasciavano rotolare fuori senza badarci tanto,
i protagonisti delle loro storie.
Si accartocciavano e si piegavano in continuazione,
per dare via a creature troppo belle per essere vere…”

I fogli sono maturi e l’omino li taglia, li porta a casa e per fare “andare d’accordo” le pagine tra di loro li rilega in tanti libri.

“ Dopo diversi chilometri di filo l’omino
decise che era giunto il momento di liberare i suoi libri..

Aprì la finestra e dopo qualche istante i volumi
spiccarano il volo uno dopo l’altro,
inseguendo la loro necessità di sentirsi altrove,
come uccelli in ritardo per migrare..”

I libri nel racconto di Gobbetti non si comprano. I libri non sono merce di scambio. I libri volano, in un intreccio di storie, battendo le loro pagine come ali. Stremati dal viaggio, a un certo punto, decidono quando (e dove) è tempo di fermarsi. Sarà il caso a unire noi, lettori e lettrici, a uno di loro. Dovremo solo incuriosirci, toccarlo, sfogliarne le pagine, premerle contro il nostro viso per sentirne l’odore e farci catturare.

“Nessuno potrà mai sapere cosa contenesse quel libro,
ma il bambino lo premeva contro il viso da ore,
per non perdere nemmeno una lettera.”

I libri, o meglio i buoni libri, alimentano l’immaginazione, permettono ai bambini di ampliare la propria esperienza e conoscenza del mondo, e consentono di sperimentare soluzioni ai problemi, senza provarle direttamente nella realtà. Leggere non è quindi solo un passatempo ma un’attività fondamentale per la crescita.
Il giardiniere dei sogni è un albo illustrato, scritto da Claudio Gobbetti, illustrato da Diyana Nikolova edito da Sassi Junior. Leggere questa storia insieme ai bambini, perdendosi nelle immagini, è un ottimo modo per spiegare l’importanza di un’attività tanto bella quanto faticosa.

Il Giardiniere dei Sogni non è solo un albo illustrato, è un inno alla bellezza dei libri e al potere della lettura che, come un seme, ha bisogno di essere seminata, accudita e coltivata con amore e con dedizione per poter dare i suoi frutti e creare lettori. Un testo fatto di parole delicate e musicali, che ben si prestano ad una lettura ad alta voce, e di immagini poetiche dai colori leggeri e pastellati per una storia che ha il sapore di una fiaba, “la storia di tutte le storie”, che ci viene trasmessa già a partire dalla copertina, dove si intravede un uomo in grembiule letteralmente immerso nelle foglie-pagine, e dal titolo, che paragona i libri ai sogni.

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Una storia a puzzle – Gabriele Clima

“Coccodrilla, hai visto che sorpresa?” dice elefante
“Ciao Elefante, di che sorpresa parli?” risponde coccodrilla
“Ma come non lo sai?”

Questi albi sono un mix di tutto quello che può catturare l’attenzione di un piccolo lettore. Animali, colori vivaci, porzioni di libro puzzle che si staccano e sono giocabili, il tutto in perfetto materiale cartonato rigido e legno.

Ciao Elefante! e Che sorpresa coccodrilla!, editi da La Coccinella, colpiscono al primo sguardo i bambini (dai 18 mesi) grazie alle pagine robuste, i colori vivaci e illustrazioni precise ed essenziali, tutto in linea con il target di lettori scelto.
Il puzzle è facilmente giocabile, l’elefantino o la coccodrilla sono i due protagonisti dei racconti e sarà il bambino, aiutato dalle fustellature di ogni pagina, a ricomporli (ognuno nel suo libro) nelle copertine e all’interno dei libri nelle varie pose nelle quali vengono proposti per raccontare le due storie.

Sono forme pensate per loro, facilmente ricollocabili e comodamente estraibili. Anche dopo vari utilizzi da parte delle loro piccole mani esploratrici, la qualità del materiale rimane invariata.

Il puzzle è un tipico gioco per bambini che aiuta a sviluppare il pensiero spaziale e la capacità di eseguire azioni complesse. Certamente si tratta di un primo gioco divertente ed educativo.
Un bambino di 2 anni è ancora troppo piccolo per incastrare le tessere di cartone; questo non vuol dire che non si possa cimentare con semplici operazioni di riconoscimento ed incastro, ma devono essere progettate apposta per lui, proprio come questi due libri-gioco progettati e nati dal testo di Gabriele Clima.

Gli animali di legno si prestano a creare simpatici siparietti extra libro come storie e giochini improvvisati.

Montare e smontare puzzle è un esercizio per allenare la pazienza e la capacità di risolvere un problema passando attraverso gli errori. Attenzione: non è banale e non sono molti i giocattoli che permettono di lavorare su simili aspetti già a partire dai 2 anni. Nell’ottica di trasformare l’esperienza di gioco in una palestra per crescere, il puzzle è sicuramente un giocattolo consigliato. Tra l’altro, è propedeutico ad una scomposizione analitica dei problemi dunque giocando e leggendo, incastrando, provando, sbagliando e riprovando …si impara
La struttura e la dimensione di questi albi li rendono onore e sono sicuramente una bella idea regalo origianle per manine curiose di scoprire e comporre 😉

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Ti chiamerò Papà – Can Ran & Ma Daishu

Dall’interno del tuo zaino
guardai il mondo, per la prima volta…
Daishu

Un bambino segue un adulto e l’adulto gli fa da guida. Durante il loro viaggio vedono cose, imparano a conoscersi, collezionano oggetti.
Quando dei briganti li sorprendono, rubano loro ciò che conservano nelle rispettive borse.
Se per l’adulto il suo tesoro è composto da oggetti (di valore solo per lui tra l’altro), la vera sorpresa è nello zaino del bambino. Lì dentro lui ha collezionato le parole che ha imparato, che gli piacevano e che ha messo via.
Ma non solo.
Dentro c’erano i ricordi che lo legavano all’adulto.
Conservava i loro discorsi, i loro ricordi, le storie raccontate.

E in fondo in fondo, si trova un bigliettino su cui compare la scritta:

“Vorrei trovare il nome più bello di tutti!
Ancora più bello di Oceano e di Luna,
persino più bello di Dio e di Cielo.
Ho trovato! Ti chiamerò…
Papà!”

Ti chiamerò papà (Rizzoli), di Can Ran, illustrato da Daishu Ma, artista d’origine cinese cresciuta in Inghilterra che ha già pubblicato in Italia La foglia, un importante silent book per ragazzi e adulti. Qui Daishu Ma intraprende un percorso pieno di significato e metafore, di crescita della relazione fra un padre e suo figlio.

Di libri sul papà ce ne sono molti in commercio e ognuno di loro presenta la figura genitoriale maschile da un punto di vista diverso. Se amate le storie poetiche e magiche, quelle che lasciano senza fiato grandi e piccini, correte subito a prendere Ti chiamerò papà, è una storia dolcissima.
Poetico, commovente, dà valore alle parole e attribuisce alle parole una bellezza estetica e un senso profondo.
E porta a riflettere anche sul non facile percorso che i papà affrontano.

La storia in questo libro illustrato inizia con l’attesa e prosegue fino alla consapevolezza:

il padre si prende la sua responsabilità “… ti accompagno io a conoscere il mondo!”.
Il testo di Can Ran è intenso e ricco di allusioni al mistero della vita.
Il padre è un cercatore di tesori, il figlio raccoglie le parole preferite:
luna, zebra, dio, mondo, lampadina, topo, sole, gufo, mare, aereo.
Padre e figlio si conoscono affrontando montagne, ammirando la luna, fronteggiando il buio della notte e i ladri. Solo dopo tutto questo il figlio sa dare un nome all’uomo accanto a lui.

Ti chiamerò…PAPÀ!

Non frenatevi e non regalate albi illustrati solo ai bambini! Regalatelo ai vostri amici che sono diventati papà da poco. Ad amici o amiche, perché possano rivedere se stessi bambini in quelle pagine.
Ai vostri papà, perché anche loro hanno avuto un papà.
A chi vuole ritrovare tra le pagine di una piccola quotidianità la propria storia. Leggetelo tenendo sempre presente il doppio livello di lettura, quello bambino e quello adulto.
Che è stato bambino, ma se lo è dimenticato ❤

Vorrei ringraziarti per avermi accopagnato dappertutto
e per avermi raccontato tante cose.

Molto spesso noi adulti tendiamo a dimenticare o sottovalutare concetti semplicissimi, troppo presi dal nostro grande correre per star dietro al mondo; libri come questo ci aiutano a tornare un po’ più curiosi, un po’ più saggi, un po’ più attenti alle piccole cose.
Oggi Papà, prendete i vostri figli e stringeteli forte.
Cresceranno velocemente, siate sempre presenti.
Loro, i bambini, ricordano tutto, ricordano le piccole cose, proprio come nel libro… ricordano quando siamo loro vicini se hanno la febbre, quando alla sera noi siamo stanchi ma ci chiedono ancora una storia, quando li incoraggiamo nelle nuove esperienze della vita… anche di quella volta che per mano avete “attraversato insieme la corrente”
….

Dolcezza, paura, serenità, gioia sono le sensazioni che le illustrazioni e la storia regalano a grandi e piccini.
Con semplicità, Ti chiamerò Papà, racconta la grandezza dell’amore paterno, perché un padre non è solo chi ci mette al mondo, ma chi, con responsabilità e premura, ci guida nel difficile percorso che è la vita.

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Minimalario – Pinto&Chinto

C’era un lupo ormai vecchissimo che di notte,
per addormentarsi, contava le pecore che aveva mangiato!

C’era una gallina che covava sei uova.
Dopo ventun giorni le uova si schiusero
e la chioccia contò i pulcini. Erano sette!

C’era un piccolo riccio che non aveva fratelli e doveva sempre giocare da solo.
Allora si appallottolava e giocava da solo.

C’era un cervo che aveva perso un corno in un combattimento. Al suo posto mise un attaccapanni, fissato con il nastro adesivo. Tempo dopo, un boscaiolo trovò il corno nel bosco. Se lo portò a casa e lo usò come attaccapanni.

C’era un pesce palla pieno di paure, che nuotava sempre con cautela.
Il pesce palla nuotava con cautela perchè aveva paura di incontrare un pesce ago

C’era un camaleonte che non sapeva cambiare colore. Vedendo che gli altri camaleonti ci riuscivano, diventava verde d’invidia…

Sono centoquattordici storie per centoquattordici animali diversi
Tutte puntano ad un esito comune: una risata divertita.

In un regime di felicità quanto estrema sintesi, che tanto pesca nella favola, i modi per ottenerla, questa risata, spaziano dall’ironia al nonsense, si servono di giochi di parole, fin dal titolo, ricorrono all’assurdo, al paradosso. Ed è questo, l’assurdo, ovvero il ribaltamento di ogni logica.


Accanto all’assurdo e al paradosso, si gioca con il buon senso esasperandolo fino a farlo diventare comico.
Si tratta di un’ironia fine, studiata ad hoc per ognuno degli animali, che in alcuni casi lascia l’amaro in bocca per le riflessioni che fa scaturire, in altri fa ridere spensieratamente.


Accanto ai testi così felici di Chinto, si dispone il segno inconfondibile del compagno di giochi di sempre, David Pintor, in arte Pinto. Collaudatissima coppia di vignettisti da più di vent’anni Pinto&Chinto si intendono alla perfezione e anche in questo Minimalario edito da Kalandraka.


Ogni pagina è dedicata a una storia di cinque o sei righe accompagnata da un’illustrazione, che vede come protagonisti degli animali in situazioni surreali e fantasiose. L’età di lettura consigliata è dai 7-8 anni.

Incontriamo una lucciola senza luce, il calamaro allegro che spruzza inchiostro colorato, il gallo stonato che fa piovere quando canta, una cocorita educata che non ripete mai parolacce… Ciascuna storia, scritta con una vena umoristica intelligente, ci consegna una morale, come avviene nelle favole


Come una lucertola che rinuncia alla sua coda per poter scappare, come il maiale che non avendo soldi per un vestito per il ballo in maschera rimediò una striscia di fango sulla schiena per travestirsi da salvadanaio, un ghiro che passa tutto l’inverno dormendo, una cicala che canta una canzone insulsa e monotona, una vespa che adora i dolci, una mucca che nitrisce come un cavallo… e poi ancora un millepiedi che vuole diventare un calciatore, un topo da laboratorio con un sacco di malattie, una medusa che si sente molto sola, una pulce che vive sulla testa di un cane, un asino molto pigro, un pinguino freddoloso che gli amici prendono in giro, uno scorpione che non ha mai punto nessuno, una iena che non ride mai…

Una carrellata di animali, un vero e proprio animalario con tanti, anzi tantissimi animali diversi, grandi e piccoli, e tutti con una storia da raccontare, anzi cento storie brevi, brevissime…

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La Conchiglia – Alex Nogués Otero

Si dice che poggiando una conchiglia all’orecchio,
si senta il mare. Sarà vero?

Pamela, è una bambina che passeggia lungo la spiaggia, quando avvista una grande conchiglia che solleva e appoggia all’orecchio, ponendosi la fatidica domanda: “Sarà vero che si sente il mare?”

Da questo gesto, apparentemente innocuo, si innesca un grande viaggio ambientato in mare, che vede coinvolti pirati e sirene, tempeste, capodogli e sottomarini; in una storia circolare che ritorna lì dove tutto ha avuto inizio: nella fervida spiaggia dell’immaginazione, dove ogni fantasia è libera di salpare in mare aperto…
…Così dal periscopio del sottomarino, si avvista una bambina seduta sulla spiaggia, che aveva una grande conchiglia poggiata all’orecchio..

Immersi in un mondo sempre più frenetico e fin troppo ricco di rumore, è importante fermarsi ad ascoltare la voce della propria “fantasia interiore“.
Esiste forse momento, musica migliore?!

Una delle parole chiave dell’estate, accanto al mare e ai libri, potrebbe essere La Conchiglia, proprio come l’omonimo albo del quale è protagonista la piccola Pamela scritto da Alex Nogués Otero e pubblicato in Italia da Coccole Books.

Silvia Cabestany, con le sue tavole variopinte, mostra al lettore tutto ciò che la bambina sente nell’eco della conchiglia, e lo fa con piglio avventuroso, all’insegna del movimento, sotto un cielo bianco di nuvole-pesce e ci invita grazie anche alla prevalenza di immagini sul testo, a chiudere gli occhi e ascoltare

E’ semplicemnte così, come ci avevano raccontato da piccoli, avvicinando una conchiglia all’orecchio, si può scoprire un mondo pieno di fantasia e avventura
La Conchiglia, è uno di quei libri che sanno di mare, salsedine e giochi estivi, ma soprattutto ha il potere di richiamare il sapore dei giochi di una volta, quando bastava la curiosità epidermica ad innescare avventure e storie.

Buona lettura!
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L’accalappialuna – Barroux

“Il mio nonno ha una casa in cima alla collina,
tre peli sulla zucca e un sacco di storie da raccontare.
Ha sempre in testa il suo cappellino rosso.
Un giorno, prima o poi, fra tanto tempo, me lo regalerà.”

Il nonno di questo bambino vive in una piccola casa arroccata. Un pò come lui.
Il simpatico nonnino porta sempre, sulla sua testa, un piccolo cappello rosso che non separa mai…e dentro la sua testa, miglia di storie folli e ricordi incredibili che condivide con suo nipote.

Agli occhi del bimbo il suo “rifugio” è magico, ci sono dappertutto i ricordi delle sue avventure, dal pavimento al soffitto, dalla cantina alla soffitta.

“Lui dice che è stato un addestratore di gnu,
di mamuth e di orsi artigliati.
E io gli credo.”

L’accalappialuna di Barroux, illustrato magnificamente da‎ Séverine Vidal è edito in Italia da Edizioni Clichy ed è quasi difficile descriverlo con le parole data l’alchimia che si instaura tra queste due persone, l’affetto che li lega è qualcosa di unico e straordinario.
Il piccolo protagonista di questa storia: un bambino che vede nel nonno con l’inseparabile cappellino rosso il suo supereroe, colui che ha inventato le uova lisce e rotonde (prima erano quadrate), che per sbaglio una volta ha pescato una sirena e lo sai ragazzo mio, quanto ha cantato…., che raccoglie le cose rotte e le trasforma in oggetti magici.

Tutte queste storie, suo nipote potrebbe ascoltare per ore, ne beve ogni singola parola, non mette in dubbio niente, perché il nonno è capace di farlo ridere costruendo macchine pazze per farlo volare e quando va a pescare con suo nonno, è sempre lì con la speranza segreta di incontrare Denise, la sirena, che un tempo aveva deliziato suo nonno con la sua voce magica.

Un affetto destinato a crescere negli anni, fino a quando il nonno, stanco, consegna il cappellino rosso al nipote, come fosse un passaggio di testimone, e con la stessa tenerezza il nipote, racconterà le sue meravigliose avventure, le sue invenzioni sbagliate, i suoi record del mondo… al suo caro nonno desideroso di storie e di amore.
È ora il suo turno di raccontare o disegnare storie esilaranti.

Ma avrebbe potuto farlo senza questo nonno con un’immaginazione traboccante?
Tutto è detto in questo bellissimo album con contorni poetici, il legame privilegiato tra le generazioni, la forza della fantasia, l’importanza della trasmissione, la leggenda di famiglia che ci aiuta a crescere.

Con il testo modesto e meravigliosamente malinconico di Séverine Vidal, possiamo trovare le illustrazioni di Barroux leggermente ombreggiate e leggermente sfocate. Se le parole ci portano in storie per dormire, le immagini di profondo blu ci immergono in sogni d’oro.
L’accalappialuna con grandi tavole a doppia pagina dai bei colori, è uno di quegli album dolci e belli allo stesso tempo, come previsto, un po ‘divertente e un po’ triste anche come nella vita ❤

Un libro ricco di dolcezza e di vita da gustare da 4 anni!
Puoi acquistare il libro QUI:

L’accalappialuna. Ediz. illustrata

Barroux, Séverine