Toby – Rebecca Crane

“Salve! Mi chiamo Toby. E sono un cane”

il cagnolino Toby cerca di dare di sé una definizione, migliore e più precisa possibile ma nessuna di quelle che utilizza sembra essere giusta e questo lo infastidisce.

Facendo appello alle emozioni dei lettori, questa storia segue la giornata di un cagnolino di nome Toby che visita il parco con il suo proprietario, il piccolo Leo. Mentre Toby cerca di scoprire che tipo di cane è, si rende conto che è un po’ difficile essere simile ad altri.
Toby descrive se stesso, come un cane molto grande o come un cane pelosissimo. Ma poi quando fa il confronto con se stesso vede subito che non è come gli altri, non è uguale a nessuno di loro.
Toby non è grande, non è snello, non è veloce, non è peloso…ma allora a quale razza appartiene? È solo un semplice cane? Sconvolto da questa triste presa di coscienza scappa via ma si ritrova in un posto sconosciuto, solo e impaurito.

E’ molto bello discutere con i bambini cosa ne pensano loro.
Sarà molto bello chiedere ai bambini di elencare le loro caratteristiche o talenti.

Il suo amico Leo lo sta cercando, Leo è molto preoccupato e farebbe qualsiasi cosa per ritrovarlo. Toby finalmente capisce che ciò che lo rende speciale è essere il miglior amico del piccolo Leo e corre da lui. La gioia nel ritrovarsi è la ricompensa più preziosa per entrambi.

Toby di Rebecca Crane edito da Lapis racconta una storia molto dolce che ricorda ai piccoli lettori che va bene non adattarsi ma che è estremamente importante essere chi se stessi, essere felici, trascorrere del tempo con i buoni amici e la famiglia, insomma… le persone che ti amano.

Accompagnata da bellissime illustrazioni, la storia di Crane condivide una storia con un messaggio per tutti i lettori, giovani e meno giovani, un bella storia per discutere insieme l’importanza di non volere essere o assomigliare ad altri, ma riconoscere il bello di sè stessi.

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La sorpresa della Volpe – Virginia Stefanini

Un giorno la Volpe ha un’idea delle sue.
“È un’idea talmente furba” pensa, “che nessuno riuscirà a indovinare che cosa ho in mente”.

La Volpe, è un animale molto furbo, molte storie ce lo insegnano e questa volta ne ha pensata una delle sue: è un’idea così geniale che nessuno riuscirà ad immaginarla! E così inizia la sua giornata in giro alla ricerca dei suoi cinque amici animali.

Il primo incontro è con l’Orso goloso e buongustaio di torte: viene invitato dalla volpe a recarsi all’albero cavo perché “ci sarà una sorpresa da leccarsi i baffi”!
L’Orso pensa subito alla cosa che gli piace di più cioè alla gara di torte e pertanto segue subito la volpe per essere sicuro che la “furbastra” non mangi tutti i dolci.

Il secondo incontro è con la Lepre sportiva: viene invitata a correre all’albero cavo per vivere un’occasione speciale da non farsi scappare! La lepre, appassionata di calcio vuole raggiungere l’albero sperando di fare una bella partita; è meglio seguirla prima che la volpe imbrogli l’arbitro!

Il terzo personaggio che incontra la volpe è il Topo appassionato di libri: viene invitato all’albero cavo per ascoltare una storia speciale…
Il topo è così curioso e desideroso di leggere nuove storie che segue la volpe con la paura che spariscano tutti i libri!

Il quarto animale che la volpe incontra è la Civetta appassionata di rock: viene invitata all’albero cavo per ascoltare qualcosa di speciale; la civetta corre veloce e pensa: ”meglio che segua la volpe, non vorrei entrasse senza biglietto”.

L’ultimo incontro è con la Tartaruga appassionata di circo: viene invitata a recarsi all’albero cavo per vedere una sorpresa che farà morire dal ridere tutti. Si dirige verso l’albero cavo in fretta per evitare che la volpe arrivi per prima!

L’orso, la lepre, il topo, la civetta e la tartaruga, decidono di seguire la volpe senza esitazione perché ripensano immediatamente a ciò che più li appassiona: le torte, il calcio, i libri, la musica rock, il circo.
Anche se sono un po’ diffidenti vogliono arrivare in fretta per evitare uno scherzetto della volpe furbastra. Si recano tutti verso l’albero cavo, appena entrano nell’albero cavo si fa buio e gli animali hanno paura.
Ma dov’è la sorpresa che volpe tanto elogiava?
Cos’ha nascosto nell’albero cavo?
Ha davvero una sorpresa per gli animali o vuole fare a tutti uno scherzo?

La Sorpresa della Volpe di Virginia Stefanini e Margherita Micheli edito da Camelozampa è un albo illustrato che racconta il pomeriggio di un gruppo di sei animali che scoprono che condividere le proprie passioni con gli altri, anche quando sono molto diverse, è l’idea più sorprendente che si possa avere.
(Il libro, inoltre, è stampata in un’edizione ad alta leggibilità.)
Virginia Stefanini costruisce un racconto brillante, con un finale davvero a sorpresa. Le illustrazioni di Margherita Micheli, dai raffinati toni pastello, invitano a un gioco alla scoperta dei deliziosi dettagli che caratterizzano ognuno dei protagonisti.
In compagnia di questi simpatici animali alle prese con le loro passioni scopriamo un racconto dolce e pieno di tenerezza su quello che facciamo perché i nostri amici capiscano quanto sono speciali per noi, ci aiuta a uscire dai pregiudizi e a capire che cosa è realmente la condivisone
Condividere ciò che amiamo senza imporlo agli altri,
condividere passioni e aprirsi alle passioni dell’altro,
senza per questo rinunciare alle proprie.
E’ questo che Virginia Stefanini racconta ai piccoli lettori. Racconta e non insegna perché questa storia non è mai moralista e questo grazie alla freschezza del personaggio della volpe e all’ironia che pervade il racconto
L’amicizia è un tema portante raccontato e illustrato con i giusti toni, l’amicizia contro ogni pregiudizio e al di là di ogni differenza.

La sorpresa della volpe e la sorpresa che è custodita all’interno rappresentano un invito a vivere la felicità condividendo le passioni di ciascuno, dando a tutti la possibilità di esprimersi per come si è, senza pensare a stereotipi e pregiudizi, mettendo in luce le proprie caratteristiche, i propri talenti, i propri limiti e le passioni. Una storia speciale con un finale a sorpresa!

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Una Gallina nello zaino – Guia Risari

“Orazio, quella gallina non ti molla!” mi grida Francesco divertito.
Mi volto e la vedo. E’ piccola, rotonda, con le penne bianche e la testa rossiccia.
“Buongiorno” saluto senza riflettere.
Lei risponde ” Puon girno a tì!”

Durante una gita in campagna il piccolo Orazio fa amicizia con una buffa gallina, di nome Carmen, che ha una caratteristica davvero singolare: parla!


Anzi, non solo parla ma chiacchiera senza sosta in una strana lingua, un misto tra Italiano, Spagnolo e “Gallinesco” che solo Orazio capisce. Carmen rivela al suo nuovo amico il desiderio di trasferirsi in città e così, nascosta nello zaino del bambino, a fine giornata torna a casa con lui.
Nasce così un’amicizia, credere ognuno nell’altro.
La gallina si chiama Carmen e ha tre anni e la cosa strana è che Orazio la capisce.
Carmen si adatta subito alla vita di città e segue Orazio anche a scuola, nascondendosi nello zaino.
Avere una gallina come amica è molto divertente anche se non è per niente facile mantenere il segreto! A casa infatti il frigo è pieno di uova e la spazzola di papà ha impigliate strane piume.

“Il sorriso di una gallina non è come il nostro,
non è nel becco; è tutto concentrato
negli occhi che si addolciscono
e nelle piume intorno al collo che si sollevano”

A poco a poco l’amica pennuta, Carmen, riesce a far emergere tante doti e abilità del bambino. All’inizio della storia, infatti, Orazio sembra timido e insicuro, ma finirà invece per acquisire consapevolezza e talenti grazie a Carmen. Sì, perché Carmen non lo giudica, gli si affida, lo rende felice e così l’autostima del piccolo cresce e si sviluppa.

Una gallina nello zaino di Guia Risari con le illustrazioni Anna Laura Cantone edito da Terre di mezzo, oltre ad essere una storia tenera e molto molto divertente, pagina dopo pagina porta a galla più chiavi di lettura educative da cogliere. Non ultima l’importanza di abbandonare i pregiudizi. Perché sì, adesso lo sappiamo bene che le galline, da sempre identificate come animali poco intelligenti, in realtà sono sensibili e dotate di sorprendenti abilità.

Testo e illustrazioni dialogano efficacemente, le immagini in bianco e nero, vanno a inframezzare il testo scritto, facilitandone così la lettura e rendendola ancora più piacevole e divertente, capace di toccare anche temi delicati come quello del bullismo.
Guia Risari cattura l’attenzione dei piccoli lettori, capitolo dopo capitolo, si immedesimano nel protagonista, che deve in tutti modi proteggere il saggio pennuto e non può raccontarlo a nessuno. Le prese in giro del fratello maggiore, gli strani dubbi dei genitori e le abilità della gallina spingono sull’acceleratore. Sarà difficile, dire ai bambini  “Oggi leggiamo solo un capitolo...” andranno via come il pane, tanto è piacevole e scorrevole la lettura!
Esilarante il modo di comunicare di Carmen, perchè come abbiamo detto è una gallina che sa parlare, e alla quale Orazio riesce a insegnare a leggere e scrivere! Ogni tanto la gallina sparisce e Orazio si chiede dove vada … beh, starà a voi scoprire l’attività segreta di Carmen, che riuscirà addirittura a tirare fuori dai guai Francesco!

Un piccolo romanzo da godersi sia per una lettura autonoma dai 7-8 anni sia per una lettura ad alta voce dove vi potrete sbizzarrire ad immaginare la voce di Carmen!
Non vi svelo altri dettagli ma vi posso assicurare che Carmen si rivelerà una creatura eccezionale e il piccolo Orazio, pian pianino uscirà dal suo guscio scoprendosi in un bambino aperto e coraggioso, pronto per mille nuove avventure!
Ironico, divertente e riflessivo!

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La mia mamma / Il mio papà – Anthony Browne

Lei è una SUPERMAMMA!
Io le voglio bene.
E sapete una cosa?
LEI MI VUOLE BENE
(E me ne vorrà sempre).

Con semplicità, forza e completa comprensione delle percezioni dei bambini, Browne usa la voce di un bambino invisibile per lodare una madre – e per estensione, tutte le mamme.
Fin dalla prima pagina introduttiva del libro La mia mamma, edito da Donzelli Editore, l’autore mostra una madre che assomiglia a molte altre, con una faccia disadorna e capelli ondulati che non ha visto un taglio di capelli di recente 😉


Stringendo una tazza di caffè e indossando una veste delicatamente fiorita su una maglietta a righe, fissa il “pubblico”, mentre il testo dice: “È brava, la mia mamma” ma, è anche molto di più…
una cuoca fantastica, un giocoliere brillante, un giardiniere.

Browne usa efficacemente i tocchi di satira nell’arte: la mamma è la donna più forte del mondo mentre lei entra in casa con i sacchetti della spesa.
Browne continua con simbolici tocchi di fantasia, come quando la mamma che prima aveva la veste a fiori si trasforma ora in una comoda poltrona. Non possiamo non notare come sempre, i dipinti di Browne abbiamo quella grande capacità di attirare l’attenzione, sia che si tratti di immagini fedeli alla vita o di fantasie, sia dell’onestà delle emozioni del narratore e dell’amore di un bambino per la sua mamma.

Ogni pagina mostra i numerosi talenti di una mamma e le astute intenzioni di Browne.
Come “fantastica cuoca“, supervisiona una serie di torte l’artista Wayne Thiebaud, una che sfoggia una faccia da gorilla.
Come angelo musicale, la sua posa ricrea un dipinto di Piero della Francesca.
Come una star del cinema, con un bel vestito fluttuante verso l’alto come quello di Marilyn Monroe. In ogni scena, il tessuto dei fiori e dei cuori fa parte del suo vestire, come lo sono le pantofole rosa dai contorni morbidi.
La mia mamma è di sicuro un amorevole tributo, è un dolce momento da condividere con il proprio bambino

Forte come un orso ma anche “tenera come un micio”, “tosta come un rinoceronte” è questa mamma, che è la mamma con sentimenti e capacità universali tipiche di ciascuna mamma, sebbene alcune mamme non indosserebbero mai le pantofole rosa con pon-pon portate con tanta disinvoltura e in qualsiasi contesto.

Questa mamma, per il suo bambino è unica e speciale anche se avrebbe potuto fare qualsiasi altra cosa: il capo in abito scuro ed elegante, molto mascolino, la diva, così come l’astronauta o la ballerina… e invece ha scelto il suo bambino. Anche le mamme che fanno davvero altro, quando si dedicano ai loro figli chiudono la porta e sono solo mamme. Non credo che tutti i bambini piccoli arrivino spontaneamente a questa conclusione, mentre è una riflessione dovuta per aiutarli a capire che la mamma esiste anche quando loro sono all’asilo o a scuola, o quando non hanno tempo.

E non è finita qui, questo libro è ancora molto di più di tutto ciò, ed è davvero molto interessante perchè sono entrambi i genitori che diventano personaggi fantastici, infatti questo è un albo con due copertine e due versi di lettura La mia mamma / Il mio papà sono i due titoli: uno dedicato a lei, la mamma e l’altro a lui, il papà.
Anthony Browne, tra i più noti illustratori statunitensi, con un tratto realistico ma allo stesso tempo capace di contenere elementi surreali, ci mostra una mamma e un papà alle prese con la vita quotidiana.
Semplici genitori che fanno cose da tutti i giorni, ma agli occhi dei loro bambini diventano eroi: unici, difficili da emulare, e soprattutto amatissimi.
Il testo, in entrambi i lati ha come unico filo conduttore le descrizioni dei due genitori così che il bambino possa identificarsi nelle caratteristiche che più richiamano la sua mamma e il suo papà

Come per la madre anche per il papà c’è un dolce racconto di semplici frasi che lo raccontano in un trionfo di tweed marrone, in babbucce felpate danza “felice come un ippopotamo”, coniugando l’aria, perlomeno apparentemente, paciosa degli acquatici mastodonti, con un sorriso talmente lieve da incantare e rendere spontanea la naturale conseguenza: “è in gamba il mio papà”.

La lettura si conclude con una certezza che rasserena i bambini, sempre alla ricerca di conferme: il bene della mamma, o del papà, non finisce mai.

Browne crea una testimonianza toccante per le madri e i padri, il sentimento è talmente puro che questa storia sarà un’aggiunta molto amata al repertorio delle storie che parlano d’amore e di vita

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La mia mamma
Il mio papà

Hai un compito nella vita, e… NON l’hai neanche cominciato

COME SCOPRIRE CIO’ PER CUI SEI NATO

Nathaniel Hawthorne era un uomo insoddisfatto.

Non che gli mancasse qualcosa ma sentiva che ciò che stava facendo, la sua vita, il suo lavoro, non era ciò per cui era nato.

Un giorno era in preda ad una delle sue crisi quando la moglie gli prese la mano e gli disse: “devi lasciare perdere tutto quello che stai facendo e dedicarti a ciò per cui sei qui”.

Era il 1850, giusto qualche anno dopo quell’episodio, quando venne pubblicato “La Lettera Scarlatta“, divenuto uno dei classici più letti della storia.

Ricordando quel periodo, quello antecedente alla sua decisione di dedicarsi alla scrittura, Nathaniel Hawthorne dichiarò:

“Non vivevo, ma sognavo di vivere”

E ALLORA TU ?

Nulla è dovuto al caso: sei qui con uno scopo preciso.

Veniamo catapultati in questo mondo con un compito, però ce ne dimentichiamo o ancora più spesso facciamo finta di non sentirlo.

La nostra testa è spesso piena di “se”, di “ma” autoimposti.

C’è di mezzo una vita intera: sei veramente disposto a barattarla con i tuoi ma?

QUELLO CHE STAI FACENDO E’ CIO’ PER CUI SEI NATO? SCOPRILO COSI’

Il nostro cervello rappresenta le informazioni sotto forma di immagini.

E’ facile verificarlo : prova a pensare ad un caffè (e guarda cosa è successo, si è formata subito nella tua testa l’immagine di una tazza o di un chicco di caffè vero?).

UNA PARTICOLARITA’: LE IMMAGINI SONO DIFFERENTI A SECONDA DEL TUO GRADO DI CONVINZIONE

In Pnl le chiamano submodalità.

Una delle particolarità delle submodalità è che secondo il nostro grado di certezza/incertezza rappresentano le immagini in modo diverso.

Riprendiamo l’esempio di prima, prova a pensare ad un caffè e nota queste cose:

– L’immagine è fissa o in movimento? (come fosse un film)
– E’ a colori o in bianco e nero?
– Senti dei suoni o è muta?
– C’è l’oggetto in primo piano e il resto sfocato oppure vedi un’immagine a fuoco nella sua completezza?

Queste sono alcune piccole cose che potresti notare. Segnale perchè, visto che sei convinto che esista il caffè, sono le tue submodalità della certezza.

SEGUI L’INDIZIO E SCOPRI SE E’ CIO’ PER CUI SEI NATO

A questo punto dovresti aver compreso che, nel caso dovessi immaginare qualcosa di cui non sei sicuro o convinto, il tuo cervello lo immaginerebbe in modo diverso.

Ad esempio:

– Se prima l’immagine era fissa ora potrebbe essere in movimento
– Se prima era a colori ora potrebbe essere in bianco e nero.
ecc. ecc. ecc.

FAI QUESTO ESERCIZIO:

Ora che hai individuato le tue submodalità della certezza (se non fossi sicuro potresti provare ancora con qualcosa del quale sei certo, ad esempio la tua macchina, casa ecc) prova ad immaginare quello che stai facendo.

DOMANDA: Come lo rappresenta il tuo cervello?

Se le submodalità corrispondono alla certezza allora stai facendo ciò per cui sei nato.

Se invece le submodalità sono diverse…

“Sei veramente disposto a barattare la tua intera vita
con dei ma e dei se?”

In questo caso ci sono molti modi per scoprire il tuo compito (li trovi qui). La cosa importante iniziale era questa, scoprire la tua verità.

Perchè la verità non puoi nasconderla per tutta la vita.

C’è un modo diverso di vedere le cose.
Scopri la Tua Mission
Scopri la Tua Mission

Hai un compito nella vita, un compito preciso, e… NON l’hai neanche cominciato

Dentro ciascuno di noi ci sono talenti straordinari. Tu che cosa ne stai facendo dei tuoi?

“Scopri la tua Mission”

Gli esercizi per imparare a scrivere il vero copione della tua vita.

A che punto del tuo viaggio ti trovi, non lo so.

Ma posso dirti come mi sentivo io prima… 
Come una barca in mezzo all’oceano, senza strumentazione di bordo.

Soffocato da 1000 voci e NON sapere qual era la mia.

Prima di cosa ti chiederai?
Prima di imboccare quella che Wayne Dyer chiama l’ “inversione ad U”. Prima di scoprire la mia Missione personale.

Quella che ORA mi butta giù dal letto la mattina. Quella che ORA mi fa piangere di gioia la sera. La voce che NON puoi ignorare per sempre.

Come ti dicevo, a che punto del tuo viaggio ti trovi, non lo so.

Ma so che nei prossimi 50 minuti scoprirai una storia meravigliosa: la tua.

 

“Scopri la tua Mission”

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Il nocciolo duro: il cuore dell’Autostima

DEFINIZIONE DI “NOCCIOLO DURO”:
“Sviluppare chiarezza, consapevolezza e coerenza su chi
si è come persone (identità) e sul proprio “scopo” su questa terra (missione);
su cosa sia maggiormente importante nella vita (valori),
sulle proprie convinzioni più importanti ( credenze),
su quali siano i propri talenti, le proprie capacità e le proprie passioni”.

Una sessione esplosiva per conoscersi profondamenteacquisire padronanza personale. Una crociera all’interno di se stessi per rafforzare il proprio “nocciolo duro”, la propria identità, per avere una “visione” precisa di sé; per capire dove ci si autolimita e per trovare le spinte giuste volte a realizzare ciò che davvero si vuole.

IL NOCCIOLO DURO

Il principio di partenza: più si è consapevoli della propria “mappa del mondo” meglio ci si assume la responsabilità delle proprie azioni. Scoprire, guardando con le lenti della consapevolezza, le proprie radici, significa avere una bussola sempre con sé che punta il nord, una direzione che infonde potere e coerenza, frutto della leadership personale.


NOCE
o ALBICOCCA?

E’ questa la domanda su cui tutti noi dovremmo riflettere… E’ questa la domanda chiave a cui il corso di autostima NOCCIOLO DURO darà le giuste riposte… risposte che vi consentiranno di scegliere e di volere ciò che deciderete di fare!

Una sana autostima è la più importante conquista per ognuno di noi.
Tutto è subordinato a essa ed essa è strumentale a
tutto: obiettivi, risultati, relazioni.
In una sola parola: FELICITA’.

Tre giornate uniche, coinvolgenti e di riflessione profonda su se stessi per indirizzare il proprio focus mentaleavere una direzione nella vita che infonda potere e coerenza trovare le spinte giuste per realizzare ciò che davvero vogliamo.

Il faro ci indica la destinazione e la nostra bussola, nei momenti di difficoltà, ci guida anche quando tutto sembra confuso. Avere ben chiara la missione personale e come raggiungerla, passo dopo passo, fa aumentare il desiderio e la motivazione per assaporare i benefici che otterremo.

Tutte le navi non lasciano il porto senza avere stabilito prima la destinazione da raggiungere e la rotta da seguire. Dedica tre giornate a te stesso:

IL NOCCIOLO DURO: IL CUORE DELL’AUTOSTIMA
è l’occasione per scoprire
come avere fiducia in se stessi,
rafforzare l’autostima e agire con ottimismo e determinazione!

Scopri tutto il programma dei TRE GIORNI >> QUI!

Cosa voglio essere?

Ti capita mai di pensare a quante persone vivono senza particolari ambizioni o speranze? “Sopravvivono” e pensano che questa sia la strada più facile.

Crescere, sviluppare i propri talenti, le potenzialità, sembra quasi difficile.

La domanda principe di costoro è: “si, capisco, ma come faccio?”

Parliamo della parte più “autentica” di noi.

Eppure è quella che più fatichiamo a rendere manifesta.

La società, il mondo attuale ci sovraccarica di doveri. Ci obblighiamo a stare al passo con tantissime cose. Prendiamo centinaia e centinaia di decisioni.

E sono piccole decisioni!

Quanto sarebbe più semplice prenderne poche e grandi.

Ci preoccupiamo di quello che pensa la gente, stiamo dietro a un sacco di cose, a troppe cose.

E se provassimo a semplificare la nostra vita con poche e semplici scelte:

Cosa vogliamo essere?

Cosa vogliamo diventare?

Su che cosa vogliamo migliorare?

Vogliamo creare qualcosa? E se si, che cosa?

Sappiamo bene che scegliere alcune cose preclude la possibilità di scegliere qualcosa altro.

Ciascuna decisione comporta la rinuncia di qualcosa della propria vita.

...E ci consente la concentrazione di energie su un numero più piccolo di azioni.

Diventa evidente allora che, ponendo più energia e concentrazione su un numero inferiore di azioni, molto più elevata sarà la possibilità di ottenere nell’ambito prescelto un risultato di successo.

Pagine di saggezza per vivere felicemente sereni

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Il mio editore mi ha chiesto di scrivere un libro
che possa aiutare chi lo legge a espandere e affinare le antenne
della sua mente e del suo cuore…
Ed ecco cosa scriverò. Scriverò la vita.
Scriverò tutto ciò che appartiene
a questo lampo di luce tra due eternità.
Esplorerò tutti i suoi misteri.Scoprirò tutti i suoi volti e tutti i suoi segreti.

Attraverso il suo stile inconfondibile Omar Falworth torna a offrire semplici ma fondamentali lezioni di vita, fino a esplorare la verità più profonda: vivere è apprezzare ciò che siamo e, nello stesso tempo, cercare di raggiungere sempre nuovi e migliori modi di vivere.

Tony Robbins Live a Roma!

La realizzazione è dentro di noi

Macrolibrarsi.it presenta: La trilogia di Wallace Delois Wattles ispiratore di THE SECRET

Una lettura destinata a chi vuole scoprire e far fruttare i propri talenti, unendo la forza del pensiero creativo all’efficacia delle azioni quotidiane.


Wallace D. Wattles è uno dei principali ispiratori del Nuovo Pensiero. Con i suoi scritti ha influenzato le idee e la letteratura New Age e motivazionale degli ultimi cent’anni.
Nato negli Stati Uniti poco dopo la guerra di secessione, dopo aver sperimentato in gioventù molti fallimenti soprattutto a livello economico, decise di studiare a fondo le varie filosofie e religioni orientali. Alle idee apprese fece presto seguire un periodo d’intensa sperimentazione pratica. Fu solo quando immaginò se stesso come uno scrittore di successo e un personaggio di spicco e che iniziò a lavorare alla realizzazione di questa visione, che realizzò la sua fortuna.

Wattles, autore che viene citato da Rhonda Byrne in The Secret spiega come, al di là della ricchezza materiale, la causa di ogni successo sia dentro di noi, dal momento che ciascuno è in grado di fare ciò che vuole, se utilizza al meglio le proprie capacità.

Questo principio prende il nome di Legge dell’Attrazione e costituisce un insegnamento di saggezza che porta chi lo mette in pratica alla consapevolezza cosmica, alla comprensione dei principi che governano gli avvenimenti e al raggiungimento delle condizioni fisiche e mentali ottimali.

Wallace Delois Wattles scrive: “Le speciali facoltà usate nel nostro lavoro sono gli strumenti a nostra disposizione, ma il successo non dipende solo dall’avere o meno buoni strumenti; dipende più che altro dal potere di usare tali strumenti.
Assicuriamoci che i nostri strumenti non siano solo i migliori, ma siano anche tenuti nelle migliori condizioni; possiamo coltivare ogni facoltà per ottenere tutto ciò che desideriamo”.

“E’ per coloro che hanno avuto difficoltà fin’ora a trovare il tempo, una ragione e un’opportunità per studiare più approfonditamente le tematiche metafisiche, ma che vogliono dei risultati di prosperità e sono desiderosi di ottenere risultati scientifici sulla base delle loro azioni”.

“Pensare la salute quando si è circondati dalle apparenze della malattia, oppure pensare la ricchezza in mezzo alle apparenze della povertà, richiede potere. Ma chi acquisisce questo potere diventa una MENTE SUPERIORE. Può controllare il destino, può avere tutto ciò che vuole”

I libri di Wallace Delois Wattles:

Il libro che ha ispirato “The Secret – Il Segreto”

Prezzo € 9,00
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Hai sempre pensato di essere destinato a vivere nella scarsità e nella mancanza?
Hai bisogno di soldi e non sai come fare?

Da oggi attingere alla fonte dell’abbondanza e della prosperità sarà semplice: Wallace wattles spiega un metodo scientifico infallibile per ottenere la ricchezza che si desidera.

Un manuale pratico e non filosofico, così come lo stesso Wattles lo definiscew, un documento moderno e attuale che, però, affonda le radici nelle teorie di straordinari pensatori come Cartesio, Spinosa, Schopenauer e Hegel.

Tante indispensabili istruzioni, espresse con chiarezza e semplicità, sul giusto modi di agire e di far affari nella vita quotidiana, per passare da un atteggiamento passivo a una mentalità creativa, per mantenere costanti la fermezza dei propri propositi e la fiducia in ciò che si fa.

Da oggi puoi plasmare a tuo piacimento la tua realtà; infatti c’è una sostanza che è il principio primario di tutto ciò che esiste.
L’uomo può imprimervi il proprio pensiero determinando la creazione della “cosa” da lui pensata.

Una lettura destinata a chi vuole scoprire e far fruttare i propri talenti, unendo la forza del pensiero creativo all’efficacia delle azioni quotidiane.

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Con la Legge dell’Abbondanza e Vivere secondo i propri scopi

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Perché ci sono delle persone che ottengono dalla vita tutto ciò che vogliono, mentre altre non riescono a realizzare i propri desideri?
Esiste una legge che permette di attrarre tutto il successo che desideriamo?

Wattles ci assicura che è proprio così e ci spiega che la causa di ogni successo è dentro di noi: per arrivare alla realizzazione di ciò che vogliamo dobbiamo solo imparare ad usare le nostre facoltà.

Ciascuno ha a propria disposizione una cassetta che contiene gli attrezzi per costruire e raggiungere il successo. Gli strumenti vanno tenuti con cura e usati nella maniera giusta e in questo manuale troviamo tutte le indicazioni per conservare e utilizzare la nostra personale cassetta sempre al meglio.

Come possiamo riconoscere quali sono gli strumenti più giusti da utilizzare di volta in volta?
Ne La Legge di Attrazione, troviamo tutte le risposte per arrivare alla piena realizzazione dei nostri desideri, che variano a seconda dell’obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere.

I consigli che troviamo nei tre saggi (La Legge di AttrazioneVivi secondo i Tuoi ScopiLaLegge dell’Abbondanza) sono ciò che ci serve se davvero vogliamo ottenere il successo che sogniamo da tanto tempo. Sono gli stessi strumenti che hanno permesso a Wattles di raggiungere prima la stabilità economica e poi la ricchezza e la sua realizzazione.

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Come già aveva fatto per La legge di attrazioneLa Scienza del diventare ricchi, Wallace D. Wattles ci spiega l’importanza che il pensiero ha nel determinare lo stato e la qualità della nostra vita.

Nel grande oceano dei pensieri in cui siamo immersi, la forza magnetica della nostra mente è in grado di attirare pensieri affini a quelli che generiamo e quindi di modificare la realtà. Anche per quanto riguarda la salute.

Il medico può curare i sintomi ma la nostra mente deve curare il corpo: per essere sani bisogna adottare un nuovo modo di pensare che ci permetta di ottenere una salute perfetta e ci liberi da medicine, dottori e ospedali.

«Il primo passo de La Scienza dello Star Bene consiste nel mettere il vostro pensiero in pieno contatto con la Salute. Il miglior modo per farlo è formare un’immagine mentale di voi stessi in salute, immaginare un corpo perfettamente forte e sano e trascorrere un certo tempo in contemplazione di quest’immagine, in modo da farne il pensiero abituale di voi stessi»

Senza perdere la calma

La pazienza, virtù importante ormai quasi dimenticata. Da coltivare per riscoprire una marcia in più nella vita di tutti i giorni.

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“Essere pazienti non significa essere deboli, ma avere scoperto una nuova forza interiore”

La pazienza non è un concetto di facile definizione. Secondo gli esperti è la capacità di porsi in un atteggiamento di calma e serenità di fronte alle situazioni più disparate: quando perdiamo l’autobus che è passato giusto due secondi prima, quando si teme di non riuscire a finire dei lavori importanti in tempo, quando aspettiamo ad un appuntamento l’amico ritardatario.

La pazienza è anche non perdere la lucidità mentale nella quotidianità mentre attendiamo notizie importanti.

Tutte queste caratteristiche sono tipiche del sesso femminile; basti pensare anche alla tradizione letteraria che riporta esempi di donne come Penelope o Arianna che trascorsero la maggior parte del tempo ad attendere il ritorno dei loro uomini.

Nella società moderna, da quando le donne lavorano e hanno assunto ruoli sociali importanti, la pazienza intesa come capacità di attendere è venuta un po’ a mancare; eppure è presente più che mai nella vita femminile. La capacità di conciliare i ruoli di moglie, madre, lavoratrice, persona con una vita sociale, non sarebbe realizzabile senza la pazienza.

Questa, infatti, non è una virtù passiva che si concretizza nell’aspettare, ma nel saper gestire con calma molte situazioni diverse senza perdere la calma.

La donna paziente di oggi è colei che riesce a guardarsi con ironia, che non pretende troppo da se stessa e che riesce a mandare avanti con serenità molte attività.

Nella società caotica in cui viviamo la pazienza è un valore più che mai positivo

Come sfruttare una virtù antica

La pazienza non è più una virtù passiva, ma un atteggiamento saggio e costruttivo che si rivela vincente in molte situazioni della vita. Essere persone moderne e pazienti oggi significa:

NON FARE SFORZI INUTILI: se la strada che si vuole percorrere è difficile, è inutile intestardirsi perché l’unico risultato sarebbe quello di sentirsi frustrati. Meglio fermarsi e attendere che arrivi l’occasione giusta. Grinta e coraggio vanno bene, ma non quando l’obbiettivo è irraggiungibile.

NON FISSARSI SU UN UNICO OBBIETTIVO: avere una meta nella vita è giusto, aiuta ad andare avanti. Tra la partenza e l’arrivo c’è però molta strada da percorrere e se si guarda solo allo scopo finale si rischia di perdere occasioni di scelta che si possono presentare durante il percorso.

NON ANGOSCIARSI NELLO SCEGLIERE: ciò vale soprattutto per le donne in lotta perenne per far coincidere alla perfezione gli impegni quotidiani. Imparando a far convivere tante situazioni si impara sicuramente a essere più serene. Un esempio? : ho un buon lavoro e voglio stare più tempo con i figli? Rinuncerò alla palestra e farò una passeggiata con i bambini.

NON CERCARE DI CAMBIARE LE PERSONE: sperare che gli altri cambino è un atteggiamento di pazienza passiva e negativa che caratterizza uomini e donne. Bisogna invece accettare il fatto che l’altro non diventerà mai come si vorrebbe.

RISCOPRIRE I LATI INDEDITI DI SE’: l’impaziente è spesso una persona di successo che con grinta ottiene ciò che vuole. Se però fallisce è destinato alla frustrazione e all’insuccesso cronico perché vede quel fallimento come una sconfitta per tutta la vita. Pazienza è invece la capacità di darsi una seconda possibilità, riscoprendo capacità e talenti nascosti.

di: Bianca Maria Fracas – Psicologa e consulente sessuale

Tecniche e suggerimenti per ritrovare la calma interiore e abbattere lo stress

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Questo è un libro semplice che ha un unico scopo: darvi una mano a rilassarvi.

In ogni pagina troverete una tecnica di rilassamento che riuscirete ad apprendere in soli cinque minuti. Ogni tecnica è corredata di una breve spiegazione, seguita dalle istruzioni.

La spiegazione vi mostrerà come e perché una determinata tecnica funziona, e per quali fini è particolarmente salutare. Le istruzioni sono chiare e semplici. Dovreste essere in grado di leggerle e di assimilarle in pochi minuti, oltre che di praticare gli esercizi subito e con risultati positivi.

Rilassa il tuo corpo” è facile da usare.

Non occorre leggerlo tutto né sistematicamente: sfogliatelo fino a trovare la tecnica che vi interessa. Praticatela ogni giorno per una settimana circa. Una volta che l’avete appresa potete passare ad un altro esercizio.

La gioia di vivere

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Una serie di ricerche condotte da Martin Seligman, docente di psicologia all’Università della Pennsylvania, hanno dimostrato che esistono persone felici anche tra i miserabili delle bidonville.  E la felicità non è legata nemmeno ad una salute di ferro, alla giovinezza, all’ aspetto fisico o alla cultura.

Certo, tutte queste cose possono aiutare, ma quello che rende felici le persone è qualcosa di meno tangibile: qualcosa che può essere definito come l’atteggiamento psicologico verso la vita.

Chi affronta la vita con un atteggiamento psicologico positivo, riesce a superare meglio anche periodi difficili ed avversità, mentre chi guarda alla propria vita in modo negativo e pessimistico, anche quando ha tutto, non riesce ad essere felice.

Edonismo e felicità
Nella nostra cultura, il piacere viene associato con la felicità. Negli ultimi cinquant’anni, nei paesi ricchi, il reddito è cresciuto in modo costante: al giorno d’oggi abbiamo vite immensamente più comode e piacevoli rispetto ai nostri nonni.
Ma, nonostante, possiamo permetterci quello che una volta erano considerati dei lussi inimmaginabili , è difficile sostenere che il progresso economico abbia portato la felicità. Una vita ricca di piaceri  non è sinonimo di una vita felice. Il piacere è per sua natura effimero: non appena, la stimolazione che lo provoca cessa , svanisce senza lasciar traccia  anche l’emozione positiva.

Inoltre, l’indulgere ripetutamente allo stesso piacere è controproducente. Il piacere del secondo assaggio di gelato alla crema è di molto inferiore al primo, e il quarto assaggio è solo un introduzione di calorie. Dopo un po’, il piacere perde la sua attrattiva perché nel nostro cervello intervengono dei particolari meccanismi a livello neurologico. I neuroni sono, infatti, programmati per rispondere ad eventi nuovi o insoliti, e per non attivarsi se non ci sono nuove informazioni. Molte persone sognano di vincere al superenalotto e di poter condurre un esistenza da nababbi. Ma, secondo Seligman, una vita fatta di piaceri a buon mercato, che non comporta mai qualche sfida, è una vita che conduce alla noia e alla depressione.

L’essere umano ha bisogno di crescere, di mettersi alla prova, di sviluppare i suoi talenti e le sue potenzialità.

La felicità si costruisce
Purtroppo, non bisogna fare molti sforzi per essere insoddisfatti e scontenti. Mentre l’infelicità viene da sé, e in abbondanza, la felicità va cercata e costruita giorno per giorno.  Alcune persone possono avere vite più soddisfacenti e appaganti di altre, ma chiunque può incrementare il proprio benessere psicologico, coltivando quanto c’è di buono e di bello nella propria indole.

Gli atteggiamenti psicologici che favoriscono la felicità

L’ottimismo.
Molte ricerche hanno dimostrato che le persone ottimiste vivono più a lungo, godono di una migliore salute e hanno dei matrimoni più felici rispetto ai pessimisti. Il pensiero positivo ha spesso confuso l’ottimismo con un atteggiamento psicologico di negazione dei problemi e delle difficoltà. L’ottimismo di cui stiamo parlando non è fingere che tutto vada bene, quando si sta attraversando un periodo difficile. L’ ottimismo a cui facciamo riferimento, è una atteggiamento psicologico che nasce dalla consapevolezza di essere in grado di  affrontare le difficoltà della vita. Mentre i pessimisti tendono  a concentrarsi sui problemi, gli ottimisti cercano di concentrarsi sulle soluzioni.

Saper apprezzare quello che si ha e quello che si è.

L’invidia e l’autocommiserazione sono sentimenti che possono minacciare gravemente il nostro benessere psicologico. Queste emozioni nascono dalla dolorosa percezione delle proprie mancanze e fallimenti, e dalla spiacevole  consapevolezza di aver ricevuto dalla vita meno di altre persone. Anche se in alcuni casi, questo può essere vero, la serenità psicologica si ottiene focalizzandosi su quello che di buono e di positivo c’è nella nostra esistenza.

Il professor Fara, docente di psicologia dinamica all’ Università degli Studi di Padova, ha utilizzato questa tecnica per guarire alcuni pazienti depressi. Egli consigliò ai pazienti con un disturbo dell’umore di tenere un diario su cui annotare i momenti di felicità. I pazienti dovevano trovare ogni giorno almeno cinque cose positive da scrivere nel loro diario. Nel giro di qualche mese, l’umore dei depressi migliorò sensibilmente perché era cambiato, almeno in parte, il loro modo di pensare. Al posto di rimuginare su quanto non andava nella loro esistenza, sui loro fallimenti e sui difetti delle persone che li circondavano, cominciavano a cercare i lati positivi di se stessi e degli altri. E si accorsero che la loro vita era più ricca di  opportunità di quanto non avessero mai pensato.

L’altruismo.
Un atteggiamento altruistico favorisce il benessere psicologico e l’autostima.

Mettere passione e impegno in quello che si fa

Al lavoro trascorriamo la maggior parte della nostra giornata, e se quest’ambito della nostra vita è insoddisfacente, la nostra soddisfazione personale ne risentirà notevolmente. Purtroppo la precarietà lavorativa e la crisi economica, obbligano molte persone ad accettare lavori mal pagati e poco interessanti, che non permettono loro di esplicitare le proprie potenzialità. Se cambiare lavoro non è possibile, bisogna cercare di mettere il nostro tocco personale in quello che si fa. Se si cerca di utilizzare le proprie potenzialità personali e di vedere il lavoro come un contributo per il bene comune, anche il lavoro più noioso può diventare meno gravoso.

Sviluppare le proprie potenzialità.

Una vita facile, ma senza obiettivi e prospettive, conduce alla noia e alla depressione. L’essere umano ha bisogno di stimoli, di scoprire e utilizzare i propri talenti. Chi non si sfida mai, chi non si mette alla prova per paura di fallire, non può realizzare il suo potenziale. E una persona che vive un esistenza monotona e senza stimoli, difficilmente sarà felice.

Dottoressa Anna Zanon


Grazia Cussigh

Pensieri Positivi

Parole di ottimismo per tutti i giorni dell’anno

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Vedere il lato positivo delle cose, anzichè quello negativo, avvantaggia nella vita: ci si impegna di più, si affronta il lavoro con entusiasmo, si riesce a incoraggiare e a trascinare gli altri, si crea simpatia intorno a sè.

Perchè allora non volgere in positivo le proprie grandi energie mentali, dimostrando a se stessi che il destino può effettivamente essere condizionato da come lo percepiamo, in accordo con la propria sensibilità e le proprie abitudini?

Pensieri positivi, meditazioni brevi da leggere ogni sera prima di addormentarsi, per interpretare gli avvenimenti della giornata o da leggere al mattino, appena svegli, e da portare con sè come un dono prezioso per scoprire il senso più profondo della vita e amarla come merita.

Rinnovarsi interiormente facendo e facendosi del bene è possibile, basta volerlo davvero, con pazienza e disponibilità, seguendo queste parole che rasserenano, che portano fuori dai problemi, dalle perplessità e dalle ansie quotidiane, penetrando nel vostro modo interiore e vi invitano a reagire.

L’abbandono

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La dinamica dell’abbandono fa parte di un karma abbastanza pesante. Superare la paura dell’abbandono vuol dire superare il proprio karma in questa vita.
L’abbandono provato alla nascita da parte di uno o entrambi i genitori si ripresenta inesorabile nel momento in cui si instaura una relazione di coppia stabile o per lo meno importante. Anche se si presenta in quasi tutte le relazioni, anche non di coppia.
Come si può superare l’abbandono “praticamente”  e cosa fare se il partner non è pronto a lavorare con te? Ma il partner sta “già” lavorando con te, nel momento in cui ti ha fatto affiorare questo problema nel vostro rapporto: il partner serve proprio a farti vedere la tua più grande paura. Di solito chi ha il karma dell’abbandono tende a fuggire dal rapporto, tende a drammatizzare e a vedere situazioni di abbandono che si ripetono. Qualunque situazione è buona per vedersi lasciati da un momento all’altro e la paura è tale che chi ha questo karma tende a lasciare l’altro per primo.
Puoi lavorare da solo/a a questo karma certo, come ogni karma può essere compreso e risolto da soli, ma in coppia risparmi molto tempo anche se, per ipotesi, il tuo partner non vuole lavorare con te.
Chi ha il karma dell’abbandono di solito attira partner con lo stesso karma. Così il gioco tra i due è “a chi lascia prima l’altro”. Entrambi creano situazioni difficili, entrambi tentano di fuggire o fanno in modo che sia l’altro a fuggire.
Da solo/a puoi lavorare in maniera sistematica e costante ad accrescere la tua autostima, a volerti bene, a capire che se sei al mondo è perché anche tu, come ogni essere umano hai un compito.

Tu non credi né di avere un compito, né di essere una persona “giusta”. Ma ti assicuro che non c’è niente che non vada in te. Quanto tu hai provato faceva parte del tuo karma e ora pian piano tu hai la possibilità, soffrendo sempre meno, di concluderlo.

Come fare a soffrire sempre meno? Riconoscendo che sei al mondo per un motivo: accettarti, e accettare i tuoi genitori, attraverso il Perdono. Questo è il primo lavoro che devi fare da solo/a: perdonare, ossia fare dono di te ai tuoi genitori, ma soprattutto prima a te stesso/a.
Qualunque karma si risolve in maniera molto rapida riuscendo a perdonare. Ecco, questo è il tuo cammino.
Per quanto riguarda invece il tuo partner, (avendo entrambi il karma dell’abbandono), potete risolverlo “uscendo da voi” e trovando un compito da svolgere insieme che sia al di fuori del vostro rapporto, che alzi le vostre vibrazioni e che vi porti ad evolvervi insieme.
Uno “scopo della vostra coppia”, che non vi lasci a tormentarvi entrambi nella paura.
Può essere qualcosa che fate per il prossimo, può essere un libro che scrivete insieme, può essere un obiettivo dove i vostri talenti vengano espressi a favore di un ideale più alto. Ma fino a quando non prendete entrambi consapevolezza della dinamica dell’abbandono e non perdonate voi stessi e i vostri genitori (entrambi), il vostro rapporto, che è karmico vi darà solo sofferenza.
Una volta compreso questo potrete proseguire il rapporto anche per sempre, ma non aspettatevi che sia un rapporto sereno. Se il vostro è un rapporto karmico, avrete sempre contrasti, che possono però rivelarsi ottimi momenti di crescita se non li fate fossilizzare solo su voi due e allargate i vostri talenti al mondo.

Libri consigliati:


Paolo Crepet

Sull’Amore

Innamoramento, gelosia, eros, abbandono, il coraggio dei sentimenti

Si fa presto a dire «amare». Ma quante sono le persone che possono dire di essere innamorate sul serio? E quante quelle capaci di andare oltre l’innamoramento, fino all’amore? Un libro che si legge d’un fiato, perché si parla del nostro destino. Una guida amichevole sul sentiero della maturità affettiva, che non trascura nessuna delle trappole e illusioni annidate lungo il cammino. Un prezioso «manuale di esercizi spirituali» per giovani e adulti di ogni età.Nello stile semplice e narrativo che lo ha reso familiare a tanti lettori, qui si affronta quello che al di là delle apparenze è forse il vero tabù del nostro tempo. E ci porta per mano a scoprire che nel mondo dominato dall’ossessione dell’efficienza e della prestazione, la vera possibilità di cambiamento coincide proprio con il coraggio dei sentimenti. Il coraggio di abbandonarsi a essi, e insieme riuscire a governarli. E che da questo dipendono la felicità e il futuro di ognuno di noi, e forse dell’intera società.



Rudolf Steiner

L’Azione del Karma

Comprendere la forza del Karma e il senso della Legge di retribuzione rappresenta il primo passo fondamentale per accedere al cammino che conduce a una vita più consapevole, guidata e illuminata dall’azione delle forze spirituali, azione che in sanscrito si definisce, appunto, karma.

Steiner spiega, in un linguaggio semplice e coinvolgente, come ciò che noi chiamiamo destino sia in realtà il frutto delle azioni compiute nelle nostre vite precedenti. Nulla avviene per caso, ciascuno è artefice del proprio destino: imparare a gestire il proprio karma vuol dire diventare padroni della propria vita.

L’Azione del Karma offre a ciascuno di noi la possibilità di agire in modo più consapevole e di trovare risposte a interrogativi apparentemente difficili. È stato proprio nel rispondere alle domande di persone comuni che Steiner ha compreso l’importanza di condividere con gli altri la sua profonda esperienza: questo libro rappresenta il dono di conoscenza che egli ha dedicato a uomini e donne che desiderano migliorare se stessi e la propria vita.

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