Io sono!

Io-sono

Io sono!
Queste due parole racchiudono L’essenza della vibrazione cosmica dell’Essere creatore e generatore del tutto.
Per Essere,occorre aver percepito la sostanza di cui si è fatti, occorre aver percepito che tutto ciò che osserviamo, è creato  da noi, occorre essere consapevoli che la nostra potenza è quella di generare campi energetici che servono alla nostra evoluzione.

Quando captiamo L’IO SONO allora dobbiamo essere completamente responsabili del nostro agire.
Sapremo che la realtà esterna che stiamo generando è un riflesso della nostra coscienza,e che tutti gli attori che si Muovono dinnanzi a noi, sono tutte proiezioni, Ologrammi energetici che servono per specchiarci e controllare il  Nostro stadio evolutivo di coscienza.
Questo inizio di consapevolezza, è l’inizio di un nuovo ciclo ,è una vera e propria rinascita, ma siamo solo in un punto
Dell’universo, che tutto contiene.
Da questo punto, con l’osservazione costante possiamo ammirare ciò che siamo; un amico, un padre, una madre, un uccello, un filo d’erba,  un albero, un gatto, una pietra, un orologio, una mattonella,  un batterio,una cicala,  un topo, un bastone.

Siamo il tutto nel tutto, e il nostro comportamento, la nostra evoluzione ci viene mostrata dalla proiezioni di coscienza.
Mangi un coniglio, stai cibandoti di una tua proiezione, ma sta violando una proiezione di vita altrui.
Stai Tagliando un albero; stai tagliando una parte di te stesso.
Stai piantando Un albero, stai rigenerando te stesso.
Stai pulendo il mare,  un terreno,la casa, stai pulendo te stesso.
Se sporchi stai sporcando te stesso.
Io Sono,  si osserva e cresce, Io Sono sa chi è, per quanto debba ancora sperimentare le varie applicazioni del potere assoluto, sa anche che il potere assoluto, rappresenta il suo arrivo e questo è il motivo principale di perché L’IO Sono continua a generare sempre nuovi specchi.
L’IO SONO ha ancora un attaccamento, ed è il meraviglioso gioco cosmico che ha creato.

Tratto da: Io Sono la Verità

Io Sono la Verità

Voto medio su 9 recensioni: Da non perdere

Vi siete mai domandati se esiste una Verità assoluta? Se c’è qualcosa che collega ogni espressione della Vita e che dia un senso compiuto a fenomeni come il Big Bang, Dio, gli esseri umani e il destino del nostro Pianeta?

La risposta è contenuta in nove teoremi che illustrano con chiarezza e sintesi tutto ciò che l’essere umano deve sapere per riprendere in mano la propria esistenza e rispondere alle classiche domande: Chi siamo?, Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Come facciamo ad andarci?

Per rispondere una frase, vecchia di duemila anni ma mai come adesso attuale e densa di significati: Conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi.

Tanti l’hanno sentita. Pochi l’hanno realmente meditata. Forse nessuno, fino ad oggi, ha reso comprensibile il suo significato più profondo.

Esistono sette percorsi di conoscenza che portano dinnanzi alla Verità che, però, non possono andare oltre. La conoscenza, infatti, è figlia dell’intelletto umano e deve cedere il passo alla Verità che si svela per ciò che realmente è: un ponte tra la mente e lo Spirito in quanto, sebbene si presti ad essere conosciuta, si può attivare solo se viene provata sul campo.

Sperimentare la Verità è l’unico modo che può condurci a riattivare ciò che ci rende fatti ad immagine e somiglianza di Dio: il libero arbitrio.

IO SONO la Verità è un viaggio affascinante attraverso tutto quello che ci mancava per prendere in mano la nostra vita: rappresenta la summa di tutto quello che è utile sapere per realizzare il nostro più alto destino come esseri umani.

Le 10 regole d’oro dell’autostima

1) Agisci come se fossi già confidente in te stesso

La mancanza di autostima blocca l’azione. Ma l’azione è la fonte del successo. Se non hai stima di te stesso non agisci e di conseguenza non hai successo, la mancanza di successo abbassa il tuo livello di confidenza che ti blocca e…..

E’ questo che vuoi? Certamente no. Tutto ciò che devi fare è rompere il circolo vizioso. Non hai autostima? Agisci come se fossi sicuro di non fallire. Ti assicuro che, qualsiasi sia il risultato, il solo fatto di aver agito, rafforzerà la tua confidenza e ti sentirai pronto ad agire di nuovo e fino a raggiungere il successo.

2) Se l’hai fatto almeno una volta puoi farlo di nuovo

Ti sei mai sentito invincibile? Sicuro del successo? Pronto a sfidare il modo. Scommetto che più di una volta nella tua vita hai provato questa sensazione? Bene, come è andata? Probabilmente le tue sensazioni, il tuo stato d’animo, le tue emozioni ti hanno dato la forza per raggiungere il risultato desiderato. Può essere stato in occasione di un grande progetto che hai completato, potrebbe essere stato in una occasione banale come una partita a calcetto o a carte. Non importa in che occasione è successo. Quello che importa è che è successo. Perché quando credi di potercela fare ce la fai e quando credi il contrario non arrivi al risultato. Perché? Il successo o l’insuccesso dipende da te, da quello che credi in un dato momento. Quando devi fare qualcosa e sei preso dallo sconforto, ripensa a quel momento in cui eri nel pieno delle tue potenzialità. Pensa ai tuoi successi e così caricato agirai nel migliore dei modi.

3) I tuoi standard di riferimento non sono gli altri, sei tu stesso quando sei al meglio

Se è vero che può essere utile ispirarsi a qualcuno che rappresenta il punto di arrivo e su cui “modellarti” ricordati che qualsiasi modello deve essere adattato a te stesso. Tu sei unico. Non devi “scimmiottare” ma ispirarti agli altri sfruttando le tue peculiarità. Tu riesci a percepire ciò che puoi diventare. Quello è il livello a cui puntare. Ogni volta che raggiungerai una tappa del tuo percorso sentirai di poter andare oltre. Allora potrai fissare ad un livello più alto il tuo standard. Il miglioramento personale è un processo graduale e continuo.

4) Tu sei l’unico giudice di te stesso

Se sei alla continua ricerca dell’approvazione degli altri allora il tuo comportamento sarà condizionato dalla paura di sbagliare. Liberandoti dell’ansia dall’essere perfetto e consentendo a te stesso di sbagliare, agendo liberamente e senza condizionamenti esterni, sprigionerai l’autostima e la sicurezza in te stesso. Se sei condizionato dall’approvazione degli altri ad ogni piccolo errore la tua autostima si abbassa così come la tua voglia di agire. Se tu detieni il controllo, anche se l’approvazione degli altri viene a mancare tu puoi far leva sulla tua soddisfazione per aver agito, per aver tentato, e indipendentemente dai primi risultati, conserverai la capacità di reagire e volgere l’azione verso i risultati voluti. L’errore comune è quello di far dipendere la propria autostima più da quello che tu pensi che gli altri pensano di te piuttosto che dal vero giudizio degli altri su di te.

5) Fai leva sui tuoi punti di forza e anche… sui tuoi punti deboli

Non hai bisogno di essere diverso da quello che sei. Se forzi te stesso fuori dalla tua persona non ti sentirai a tuo agio, non agirai al meglio delle tue possibilità. Gli altri si percepiranno una mancanza di naturalità. Sii te stesso. Anziché forzare te stesso ad essere diverso prova piuttosto ad essere ancora di più te stesso. Pensa in quale contesto quelli che oggi consideri i tuoi punti deboli possano risultare delle potenzialità e con questa consapevolezza agisci.

6) Per tendere alla perfezione devi saper convivere con i tuoi difetti

Se vuoi avere successo devi saper convivere con la possibilità di non avere successo. Vuoi sapere come si fa a non fallire? Aprendosi alla possibilità di fallire un certo numero di volte. Mettendoti nelle condizioni di poter sopportare e superare il fallimento. Per prima cosa metti Se metti in conto l’insuccesso, poi fai tutto il possibile per prevenirlo e superarlo. Qualsiasi cosa vale la pena fare, vale la pena farlo male all’inizio finché non si impara a farlo bene. Se vuoi imparare a parlare bene in pubblico, devi essere disposto a farlo in modo mediocre all’inizio, studiare, provare, verificare, migliorare, riprovare, verificare e migliorare….cerca la lezione positiva in ogni delusione, ne troverai sempre una. Chiediti sempre cosa hai fatto bene e cosa avresti potuto fare di diverso. Questa è l’unica via verso il miglioramento e il successo.

7) Invece di cercare di predire il futuro agisci per far sì che il futuro sia quello desiderato

Le persone con bassa autostima cercano di immaginarsi il futuro e quello che vedono (quello che cercano) è il peggior scenario possibile. Così trovano tutti i motivi per non agire (leggi “non migliorare, non cambiare, non raggiungere il successo”). Le persone che confidano in loro stesse sono determinate a far sì che il futuro sia come loro desiderano. Agiscono per rendere probabile il futuro desiderato. Puntano sul possibile contro il probabile e così facendo rendono probabile il possibile anziché rendere certo il probabile.

8) L’autostima s’impara

L’autostima, come tutte le cose, s’impara con la pratica. La sviluppi decidendo di agire come se già avessi tutta la confidenza che ti serve. Simulandola finché non la sviluppi realmente. L’insicurezza genera insicurezza, i dubbi che sollevi ostacolano il tuo potenziale più dei tuoi reali limiti. Se agisci ripetutamente con risolutezza svilupperai l’abitudine ad agire con confidenza e la mancanza di autostima diventerà un ricordo. Se ti allenerai a non ti preoccuparti di quello che la gente può pensare di te inizierai ad accorgerti che la gente non sta affatto pensando a te nei termini in cui credi, anzi, molto spesso non sta affatto pensando a te! Concentra l’attenzione su quello che vuoi piuttosto che su quello che possono pensare gli altri. Naturalmente questa non è una licenza a prevaricare gli altri, i risultati non si ottengono contro gli altri ma con gli altri! Ma il giudizio degli altri non deve essere né un ossessione né un alibi.

9) Vivi sempre coerentemente ai tuoi valori e sviluppando tuoi talenti naturali

Le cose veramente importanti per te sono quelle che devono guidare le tue decisioni. Se agisci in contrasto con i tuoi valori perderai la stima di te stesso e rimarrai prigioniero di uno strisciante senso di insoddisfazione. L’autostima arriva da sé quando sai di agire con coerenza a ciò che ritieni giusto, alle tue aspirazioni, al tuo schema di riferimento di base per le tue valutazioni. Seguire i tuoi valori alimenta l’amore per te stesso, l’apprezzamento, l’accettazione indipendentemente dai difetti e dalle prestazioni, alimenta un’autoimmagine positiva, ti fa sentire all’altezza delle tue capacità, e dà fiducia a te stesso, sapendo di aver risposto in maniera adeguata alle situazioni importanti. Lo stesso avviene quando sfrutti i tuoi talenti: quando lo fai riesci bene senza sforzo e il successo ti dà fiducia, genera una visione positiva di te stesso e ti fa amare te stesso ancora di più.

I0) Dai agli altri più di quello che loro si aspettano da te e sarai pienamente confidente in te stesso

Più dai agli altri e più riceverai indietro. Aiutare gli altri alimenta il rispetto di te stesso. Più rispetti te stesso, più ti sarà facile star bene con gli altri e rispettarli e più gli altri ti rispetteranno. Fai sentire importanti gli altri e ti sentirai importante. Alimenta l’autostima degli altri e alimenterai la tua. Fai tu per primo quello che vorresti gli altri facessero e gli altri ti seguiranno.

E adesso tocca a te! Lascia un commento, fammi sapere cosa ne pensi! Condividi con me e gli altri lettori le tue riflessioni. Ci conto!

Agisci subito!

Agisci come se fossi già confidente in te stesso
Se l’hai fatto almeno una volta puoi farlo di nuovo
I tuoi standard di riferimento non sono gli altri, sei tu stesso quando sei al meglio
Tu sei l’unico giudice di te stesso
Fai leva sui tuoi punti di forza e anche… sui tuoi punti deboli
Per tendere alla perfezione devi saper convivere con i tuoi difetti
Invece di cercare di predire il futuro agisci per far sì che il futuro sia quello desiderato
L’autostima s’impara
Vivi sempre coerentemente ai tuoi valori e sviluppando tuoi talenti naturali
Dai agli altri più di quello che loro si aspettano da te e sarai pienamente confidente in te stesso
“Vuoi avere successo più velocemente? Allora raddoppia il tua quota di insuccessi.”

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La Vita Come tu la Vuoi

La Vita Come tu la Vuoi

Realizza il tuo progetto più bello: te stesso Prefazione di Anthony Robbins

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Il progetto più bello, te stesso

Abbiamo avuto il dono della vita ma ne passiamo la maggior parte correndo dietro a qualcosa o qualcuno, senza pensare a chi siamo e che cosa vogliamo. Molti arrivano ai momenti delle domande (i compleanni degli «anta» o le tragedie) troppo tardi, impreparati e nello stato d’animo meno adatto.

Io sono un uomo fortunato. Sono nato e cresciuto in una famiglia straordinaria, ho sempre avuto la possibilità di decidere e fare ciò che volevo, pagandone le conseguenze ma anche riscuotendo il premio. Mi sono goduto la vita: volevo viaggiare per il mondo e l’ho fatto, volevo essere libero e lo sono stato. Non ho mai preso impegni che non ero sicuro di poter mantenere. Sono sempre stato così e lo sarò sempre.

Sono sempre stato affascinato dalle persone, dai loro comportamenti, colpito dal fatto che tutti siano sempre pronti a giudicare le scelte altrui e sempre poco inclini ad assumersi la responsabilità della propria vita.

Nella speranza di dare una spiegazione all’esistenza, ho studiato le metodiche più avanzate con i migliori coach del mondo, arrivando alla conclusione che ciò che abbiamo è il risultato di quello che siamo e in cui crediamo.

Lo so, non ci volevano venticinque anni di studi internazionali per capirlo… bastava un po’ di buonsenso, ma forse ne ho poco. Quello che mi stupisce ancora è vedere come la maggior parte delle persone insoddisfatte e frustrate continui a vivere giorno per giorno, senza fermarsi a decidere, pianificare, cambiare, essere.

Se stai leggendo questo libro probabilmente sei come me. Mi sono sempre fatto domande che altri non si facevano. Alle elementari ero l’incubo delle suore, sempre pronto a porre domande scomode. Volevo capire. Perché le cose sono come sono? Perché facciamo quello che facciamo? È possibile che siamo così stupidi da pensare di poter essere felici o soddisfatti senza fare nulla per esserlo? «Essere», che bel verbo!

L’idea non è nuova:

se sei, se veramente sei, allora puoi credere, se credi fai, e se fai hai.

Tutto qui. Purtroppo, è meno facile di quanto sembri. È più semplice vivere lasciandosi guidare dagli eventi e prendersi qualche pausa per dimenticare che ciò che siamo e facciamo non ci piace.

Nel mio lavoro di coach incontro tutti i giorni persone che vogliono migliorare, e la cosa più buffa è che principalmente ho a che fare con persone che stanno bene. Sono proprio quelli che non avrebbero bisogno di un coach che lo cercano… strano, vero?

Eppure, è così: chi trarrebbe i maggiori vantaggi dalla lettura di queste pagine non le leggerà. Questo libro andrà invece in mano a chi si pone domande, vuole crescere e migliorarsi: insomma, persone che sono già avanti nel loro percorso. Perciò, caro lettore, la consapevolezza di voler essere di più dimostra che sei uno dei pochi, perché sono pochi quelli che rischiano, prendono decisioni difficili e rimangono fedeli a ciò che sono.

Io sono cresciuto con persone che hanno rispettato il mio modo di essere e mi hanno dato lo spazio per esprimerlo. Ora sono circondato da amici, colleghi e, soprattutto, da una famiglia, che mi stimolano ogni giorno a essere, credere e fare seguendo le mie inclinazioni e ciò che sono.

Sono fortunato, lo so. Ma mi piace pensare che ho contribuito a creare le mie fortune. E mi piace pensare che queste pagine saranno di stimolo per te. Forse ti faranno riflettere, forse ti faranno arrabbiare. Se ti spingeranno a cambiare per essere più fedele a te stesso avremo fatto qualcosa di bello insieme.

Posso assicurarti fin da subito che non hai abbastanza fantasia per immaginare quanto sarà straordinaria la tua vita se deciderai di realizzare il progetto più grande e più bello: te stesso.

Questo è il mio modello: il cuore di tutto è ciò che sei, attorno c’è ciò in cui credi, che è la base del tuo fare. Il risultato è ciò che hai, non è parte di te quindi cambia. È utile ma non determinante, quello che è dentro conta di più.

Macrolibrarsi.it presenta il libro: Vivi i tuoi Sogni di Mike Dooley

Il rispetto

Il rispetto presuppone “conoscenza”, di se stessi e dell’altro o degli altri con cui si ha a che fare.

Innanzi tutto occorre conoscere se stessi, il proprio ego, i propri bisogni, i propri valori. Aver ben chiaro fino a dove ci spingono i nostri bisogni è utile al fine di farsi rispettare e di rispettare gli altri. Alcuni bisogni sono creati da un certo tipo di educazione carente e il soddisfarli diventa un’esigenza molto forte che può perfino andare in contrasto con i propri valori. Faccio un esempio, se il bisogno di affetto è molto forte, perché l’educazione che abbiamo ricevuta è stata carente affettivamente e, a questa mancanza (come spesso accade) si è unita una mancanza di riconoscimento e di attenzione (importanza), l’adulto avrà un forte impulso ad agire in modo da fare “incetta” di affetto (“più ne ho e meno mi mancherà”), di riconoscimenti e a sentirsi importante. Se questo adulto ha una chiara consapevolezza dei suoi valori, agirà di conseguenza, con coerenza e rispettando i valori. Se non avrà coscienza dei suoi valori, agirà appunto d’”impulso”. Quindi avrà come dei paraocchi e paraorecchi e andrà avanti per la sua strada di ricerca di affetto senza tenere conto di niente e di nessuno intorno a sé. Calpesterà così inevitabilmente i valori di chi gli sta accanto o delle persone con le quali verrà in contatto. Anche perché, quando non si hanno valori chiari (punti di riferimento) si agisce per “evitare” le paure.

Quindi, se la paura è “se non ho affetto resterò solo”, si farà in modo da creare situazioni in cui la cosa più importante non è il dare e ricevere affetto in uno scambio “sano”, ma il non restare soli. Quindi si accetteranno situazioni anche ambigue, situazioni in cui gli affetti possono essere scambiati per amore, in cui pur essendo dentro una coppia si cercherà affetto anche fuori e in maniera non corretta, ecc. In questo caso non si sta rispettando né se stessi (in quanto non si è agito secondo i propri valori, non conoscendoli), né il partner (non avendo tenuto conto della sensibilità e dei valori di chi ci accompagna).
Lo stesso vale per gli altri.

Se, ad esempio io non conosco i valori di un’altra persona, e non conosco i miei, non posso farmi rispettare e nemmeno rispettare l’altro. Se invece conosco i miei valori ma non quelli dell’altro posso pretendere rispetto? Ciò che per me sarà rispetto per l’altro potrebbe non esserlo e viceversa. Facciamo il caso di due persone di differenti usi, costumi e religioni. Per un occidentale andare in giro con magliette scollate, minigonne e con il volto scoperto non è una mancanza di rispetto, per un orientale sì.
Per un occidentale usare certe frasi anche a doppio senso sessuale e un frasario diciamo”sboccato” verso una donna non è mancanza di rispetto, ma “cameratismo”, per un orientale sarebbe impensabile e sarebbe una grave mancanza di rispetto. Di esempi potete trovarne intorno a voi parecchi.

Allora c’è un “rispetto universale”? C’è un confine o un limite oltre il quale non si può andare?
C’è un controllo “ecologico” che vale per noi e per gli altri: quando abbiamo il dubbio che qualcuno ci abbia mancato di rispetto fermiamoci prima di reagire e facciamo un controllo ecologico su noi stessi (questo è anche un modo per evolversi e per crescere).

Chiediamoci:
– Con quella frase/azione lui/lei voleva “veramente” offendermi e mancarmi di rispetto?
– Perché lo ha detto/fatto? Quale fine o quale aspettativa c’era dietro quella frase/azione?
– Come mi sono sentito/a io?
– Perché ho ritenuto quella frase/azione una mancanza di rispetto nei mie confronti?
– Io, al suo posto, cosa avrei fatto?
– Se avessi avuto il fine che imputo all’altro, avrei agito nello stesso modo?
– Quali sensazioni negative ha risvegliato in me quella frase/azione?
– A quali dei miei due genitori apparteneva quel modo di dire/fare?

Dopo questa attenta analisi(che suggerisco di fare per iscritto), parlate alla persona chiedendo:
– La tua azione/frase mi ha fatto sentire a disagio perché ho sentito come una “mancanza di rispetto” nei miei confronti. Era questa la tua intenzione?
– Dicendo/agendo così, hai pensato che avresti potuto farmi sentire a disagio?
– Cosa è il rispetto per te? … Ti dico cos’è il rispetto per me…
– Io al tuo posto avrei fatto/detto…
– Le mie sensazioni al sentirti/al vederti agire così sono state:…

Nel caso abbiate confidenza o siate una coppia, potete andare più a fondo ed entrare nei bisogni dell’uno e dell’altro e nell’analisi dei rispettivi genitori. In questo caso potrebbe partire un’analisi attenta volta a guarire il karma familiare.
Se l’educazione che si è ricevuta è stata disattenta riguardo al rispetto o al contrario è stata troppo attenta, si può creare uno scontro tra educazioni diverse, in questo caso serve tenere conto delle diversità e valutare la “gravità”, sulla base dei nostri valori e dei valori dell’altro, della mancanza di rispetto. L’analizzare insieme cosa accade è sempre fonte di scambio e di crescita, anche con una persona estranea.

C’è invece un rispetto che va sempre dato e preteso ed è il rispetto della propria dignità di essere umano. Ovvero: offese e abusi fisici non vanno accettati in nessun caso, né vanno fatti; offese e abusi sessuali lo stesso; non umiliare, non sminuire; non accettare umiliazioni, non accettare di essere sminuiti. Non offendere e abusare vuol dire anche tenere conto dei limiti altrui. Una parolaccia può scappare in uno stato di rabbia, ma non deve essere continua e sminuente verso una persona. Abusare non vuol dire solo esercitare una violenza fisica su una persona (ferire, picchiare), ma anche andare oltre quello che questa persona può accettare/sopportare per la sua dignità, per la sua storia familiare, per il suo percorso di vita, per la sua esperienza.
Rispetto è sinonimo di sensibilità e di umiltà. Dietro l’abuso c’è ego e insensibilità verso l’altro.
Mancanza di rispetto è anche l’indifferenza. Vivere accanto ad una persona ignorandola vuol dire non dare valore alla sua dignità di essere umano.

Mancanza di rispetto è anche la maleducazione, ovvero rivolgersi ad un’altra persona in maniera mal-educata.
Suggerisco quindi, tranne nei casi sopra elencati, di valutare sempre, prima di emettere un giudizio di “mancanza di rispetto”, caso per caso e di farsi e fare le domande di cui sopra.
Un confronto riguardo al rispetto può essere molto utile per capire la propria apertura, la capacità di comprendere l’altro, la propria chiusura, il proprio metro di giudizio, la propria famiglia e può risultare perciò veramente utile per il percorso evolutivo.


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Un discorso di Osho registrato dal vivo selezionato tra le migliaia che ha tenuto in pubblico, di fronte a un’audience internazionale di ricercatori e amici. Non sono “insegnamenti”, né una filosofia da immagazzinare come conoscenza, piuttosto sono parte di un grande esperimento per creare un silenzio interiore nell’ascoltatore. Ascoltare questi discorsi vuole essere una meditazione.

Il brano di Osho sul DVD tratto dalla serie Satyam Shivam Sunderam n.16:
“Entrare dentro di sé è andare verso Dio. Entrare in se stessi racchiude l’intero segreto di ogni trasformazione alchemica dell’essere. Fuggire da se stessi è un semplice spreco di tempo incredibilmente prezioso, e di una vita che avrebbe potuto essere un canto squisito, un’incredibile creatività, una maestosa festa di luci. Più sei lontano da te stesso, più la tua vita diventa oscura, infelice, oppressa da ansia, da ferite, da biasimo, da rifiuto di te stesso.Ti sei allontanato da te stesso per così tante vite… La meditazione è la scorciatoia per giungere dal punto in cui sei a dove dovresti essere. E la meditazione è un metodo così semplice che chiunque, perfino un bambino, può entrare nel suo regno delle meraviglie.” Osho

Stai bene con te stesso?

La Chimica non basta per star bene con se stessi

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Sul Corriere della Sera è apparso un editoriale del noto sociologo Francesco Alberoni dal titolo suddetto e vorremmo dare il nostro contributo alla sua profonda riflessione.

La tesi di partenza di Alberoni è che oggi l’uomo moderno sente sempre meno il bisogno di riflettere su quanto gli accade, di studiare se stesso, di trovare le risposte ai misteri della vita, di confrontarsi con l’esperienza degli altri.

Piuttosto che impegnarsi in tali funzioni, egli preferisce ripiegare su attività meno impegnative, come l’andare a vedere un film, leggere un romanzo, guardare gli spettacoli televisivi, giocare con internet e così via.

Forse il più grande indicatore di tale processo sono le cosiddette esperienze ‘virtuali’ di una seconda vita (“Second Life”), ossia la possibilità di rifarsi un’altra vita da qualche parte, non importa se solo dentro un computer grazie ad un programma software.

C’è quindi un grande bisogno di evadere, di allontanarsi dalla realtà quotidiana, di non pensare a se stessi e ai propri problemi.

Ed è proprio qui che entra in gioco la chimica, sotto forma di medicinali in grado di ‘curare’ l’umore, di annullare le reazioni emotive spiacevoli come la depressione, la nevrosi, il dolore e l’infelicità.

Tutto ciò dimostra l’intento dell’uomo moderno di fuggire dalla propria vita e dalle conseguenze delle proprie azioni; per questo egli rinuncia a pensare e a riflettere, e se necessario, arriva anche ad intontirsi pur di non ‘vedere’.

Parallelamente, spera di potersi rifare con una seconda vita da qualche altra parte. Una volta si partiva con una nave verso paesi sconosciuti, dove poter iniziare nuovamente, magari con la speranza di non commettere più gli stessi errori.

Oggi non si va più da nessuna parte, perché grazie o a causa della globalizzazione, anche i nostri problemi sono globalizzati e quindi li ritroviamo ovunque andiamo. Invece, si parte virtualmente, creando un alter-ego su un mondo virtuale e facendogli vivere ciò che qui non siamo più capaci di fare.

Chimica e computer sembrano quindi prometterci quella felicità tanto desiderata e cercata invano, ma, come dice bene Alberoni, questa è una speranza o un incubo?

Questa frammentazione virtuale, questa fuga dal reale, quest’uso indiscriminato della chimica per alterare il nostro cervello ha come prodotto un profondo processo di alienazione dal mondo reale e quindi da se stessi, perché per quanti alter-ego possiamo avere in giro per il mondo, esiste una sola persona, un unico individuo, senza il quale nulla di tutto questo mondo virtuale esiste.

Dice ancora Alberoni: “Non possiamo rinunciare ad essere noi stessi, coscienti di cosa siamo, di cosa è bene e cosa è male”.

La felicità deriva dallo star bene con se stessi e non dal fuggire lontano. “L’uomo più felice del mondo, guardando dentro lo specchio dei desideri, vedrebbe solo se stesso così come è” dice il saggio Silente ad Harry Potter, e in effetti ogni saggio o maestro che sia vissuto ha riaffermato questa verità fondamentale.

Il male dell’uomo nasce e si sviluppa dentro se stesso ed è quindi solo affrontandolo direttamente che è possibile vincerlo e trovare la vera pace e la vera serenità interiore.

Nessuna pillola saprà mai darci questo e nessun mondo virtuale potrà mai veramente farci sentire a casa.

Conclude Alberoni: “ Dobbiamo ricominciare a pensare” e noi vorremmo aggiungere: “Dobbiamo cominciare a meditare”, perché la meditazione è in assoluto la pratica migliore per l’introspezione, per comprendere ciò che avviene dentro e fuori di noi, per ritrovare infine la serenità e la felicità che abbiamo perduto perdendo noi stessi.

Prendere la vita nelle proprie mani e farla diventare meravigliosa

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Recenti studi hanno confermato che a muovere le fila della mente, quindi della felicità, sono soprattutto i pensieri.
Va da sé che se si riducono quelli negativi e si incrementano quelli positivi, il nostro grado di benessere psicologico sarà più elevato.
Questo libro è una raccolta di pensieri positivi e di riflessioni utili che possono rendere meravigliosa la nostra vita e la nostra felicità.

Gli aspetti di te stesso

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Quando condanni qualcun altro per qualcosa non fai che condannare gli aspetti di te stesso che vedi nell’altro.
(Ramtha)

Puoi scegliere ora

scegliere

Tu sei dove sei e ciò che sei a causa di te stesso. Tutto ciò che sei oggi, o che sarai in futuro, dipende da te. La tua vita attuale è la somma totale delle tue scelte, decisioni e azioni fatte fino a questo punto. Puoi plasmare il tuo futuro modificando i tuoi comportamenti. Puoi fare scelte nuove e prendere decisioni che siano più coerenti con la persona che vuoi essere e con le cose che vuoi realizzare nella tua vita.

Brian Tracy, da “Abitudini da un milione di dollari

Autostima e percezione dite stesso

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L’autostima è l’insieme delle percezioni che hai di te stesso .Il tuo livello di autostima dipende normalmente dalla considerazione che hai delle tue abilita e da come pensi che vengano valutate dagli altri. L’autostima influenza tutto il tuo comportamento sia nel pubblico che nel privato. É costituita essenzialmente da un sistema di convinzioni interne che ci creiamo durante tutto l’arco della vita in seguito alle esperienze vissute e all’interpretazione di esse. Alcune di queste convinzioni possono risultare gravemente limitanti abbassando, a volte in maniera invalidante, il livello di sicurezza in se stessi.

L’autostima non è una qualità innata. Alcuni ne hanno da vendere, altri ne hanno davvero troppo poca. Ma perché è così importante? E, soprattutto, cosa fare per avere più di fiducia in se stessi?

Perché è importante?

Chi non ha fiducia in se stesso non fa altro che sottovalutarsi, non immaginando minimamente che gli altri possano riconoscergli delle qualità. La mancanza di autostima gli impedisce di prendere l’iniziativa e di farsi avanti. A che serve provare, se nessuno crede in te? Ma così si perdono un sacco di occasioni!

Poi, ci sono le persone poco sicure di sé che, per sentirsi a loro agio, recitano una parte e costruiscono un’immagine di sé che, in realtà, non appartiene loro. Queste persone avranno serie difficoltà nel trovare la propria strada e nel vivere pienamente la loro vita.

Come recuperare?

Se non hai fiducia in te , devi prendere coscienza del fatto che anche tu hai una personalità. Devi avere le idee ben chiare su quello che sei davvero: una persona unica, con delle passioni, un carattere, dei gusti… In seguito, prova a valorizzare le tue qualità, ciò che sai fare meglio: la tua capacità d’organizzazione, quella di ascolto, il tuo talento culinario… Di sicuro c’è un campo in cui ti senti più a tuo agio! Non esitare, quindi, a fare una lista delle tue qualità nero su bianco, per prenderne davvero coscienza.

Devi anche saperti liberare dai giudizi ricevuti durante l’infanzia o l’adolescenza. Molto spesso, la mancanza di autostima Ë causata da parole o critiche negative ricevute durante queste importanti fasi del processo di crescita.

Possiamo incrementare notevolmente il nostro livello di autostima cambiando queste convinzioni limitanti o sostituendole con altre positive e motivanti.

Ecco alcuni consigli per cominciare ad incrementare la propria autostima.

1. Accettati per come sei

Impara ad accettarti e ad essere a tuo agio con te stesso. Sentiti comodo nella tua pelle. Spesso siamo molto più severi con noi stessi di quanto lo siano gli altri. Gli standard che a volte ci imponiamo possono veramente boicottare il nostro successo. Non sei perfetto e, per quanto tu possa lavorare sodo, non lo diventerai mai. C’è da dire però che sei unico! Possiedi una combinazione di personalità ed esperienze che ti rendono diverso da qualunque altra persona. Smetti di comparare te stesso agli altri e di vivere la tua vita in funzione di ciò che possono dire o pensare di te. Un simile atteggiamento porta soltanto alla frustrazione e all’insicurezza.

Devi riconoscerti il diritto di avere delle opinioni, dei pensieri, dei comportamenti. E accettarli, non denigrarli o negarli mai. Nella vita di tutti i giorni, quindi, devi sforzarti di esprimere il tuo punto di vista nelle discussioni, anche se va contro la posizione degli altri, e anche se immagini che non sia interessante. Per iniziare, prova a farlo con un pubblico ristretto, in famiglia, per esempio. Poi, quando inizi a sentirti più a tua agio, esprimi la tua opinione ai tuoi amici. E, alla fine, prova a farlo in ufficio, con i colleghi e durante le riunioni.

2. Concediti il permesso di sbagliare

Gli errori sono una parte naturale del successo e della crescita personale. Tutti ne commettiamo; É una componente fondamentale della vita. Tutti noi passiamo attraverso esperienze negative ed imbarazzanti. Gli sbagli sono le esperienze migliori per ottenere risultati, più delle esperienze positive! Un fallimento è sempre la conseguenza di una scelta e non ha niente a che vedere con ciò che tu sei, perciò non permettere agli errori di influenzare negativamente l’opinione che hai di te stesso

3. L’affermazione

Sii autentica nelle tue relazioni, non cercare di forzare la realtà per piacere agli altri. Non copiarli, perché ognuno possiede il proprio modo di esprimersi. Per esempio, prova a comprare dei vestiti che ti piacciano davvero, invece di copiare sempre il look. Osa, ad esempio: dì al tuo partner che non hai amato per niente quel film che, invece, a lui è piaciuto tanto.

4. Ricorda che in ogni situazione hai sempre una scelta.

Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso, questa è la verità! Ognuno di noi ha sempre la possibilità di scegliere come reagire ad una situazione o ad un commento. Nessuno può avere potere su di noi fintanto che non glielo concediamo.

5.Fissa degli obiettivi

Delle sfide quotidiane. Per farlo, devi conoscere le tue capacità e i tuoi limiti, fissandoti degli obiettivi realizzabili. Vai piano, per gradi, aumentando progressivamente la difficoltà delle tue prove. In seguito, osserva i risultati per renderti conto di cosa hai bisogno di cambiare in te stessa. Analizzare i propri errori permette di capire dove si è sbagliato evitando, così, di ripeterli.

6. Guarda le tue paure da una prospettiva diversa.

Non sei la sola persona ad aver paura. Tutti noi abbiamo un’abilità innata per terrorizzarci. Impara a guardare le tue paure da un’altra prospettiva. La nostra mente è incapace di distinguere un evento immaginario da uno reale, perciò molto spesso la nostra paura nasce da ciò che noi pensiamo possa accadere. In questo caso la paura non è basata su di un evento reale. Abituati quindi a concentrarti sull’obiettivo finale e non sugli incidenti che possono capitare durante il percorso!

7.Affronta le situazioni che temi

Invece di evitare le situazioni che ti mettono a disagio, devi affrontarle e andare avanti. Non abbassare lo sguardo quando ti guardano, se uno sconosciuto ti rivolge la parola, rispondi e rilancia la discussione… La cosa più importante è fare nuove esperienze per poter affrontare, un po` alla volta, le situazioni che ti angosciano di più.

8.Sdrammatizza

Ripeti mattina e sera: posso riuscirci, ho le capacità per questo lavoro io sono la migliore… Il pensiero positivo ti permette di recuperare un po` di fiducia in te stessa e smettere di vedere tutto nero. Ma se vuoi che questo metodo sia efficace, devi credere davvero nelle tue forze!

L’autostima, invece, permette di avere fiducia in se stessi, di pensare in modo autonomo e di agire con maggiore libertà, conferendo, così, rendendo autentici i rapporti con gli altri e permettendoci di sentirci realizzati.

Libro consigliato:


Isabelle Filliozat

Fidati di Te

Migliora l’Autostima per essere a tuo agio sempre.

La fiducia e il rispetto di sé sono la base essenziale su cui costruire il nostro modo di essere e di guardare il mondo. In fondo, il primo passo verso la felicità.

Prima di ogni cosa è necessario capire in cosa consiste davvero la mancanza di fiducia in se stessi e imparare che ne esistono forme svariate, legate a sfere diverse del nostro essere, a esperienze precedenti o ad ambienti particolari che dovremo imparare a evitare. Tra concetti astratti ed esempi concreti, Isabelle Filliozat, psicoterapeuta di fama, non solo illustra le tante forme delle insicurezze, ma insegna a riconoscere quali sono le persone e le situazioni che aiutano a rafforzare, o incrinare, l’autostima e porta a superare il senso di inferiorità che limita l’individuo per “guarire” davvero.

Grazie a semplici esercizi e riflessioni guidate stimola a guardare dentro di se, a valutare con maggiore distacco circostanze e contesti. Insomma, aiuta a volersi bene ogni giorno un po’ di più e a essere a proprio agio in ogni momento.

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Un uomo che confida in sè stesso

osho

Osho

La sua è comunicazione pura, diretta, libera da ogni forma di ortodossia e da riferimenti a testi o autori.
Chiunque abbia letto qualcuno dei suoi discorsi certamente si è reso conto di questo. In questo articolo, mi limiterò a riportare le parole del maestro aggiungendo il meno possibile.
Questo articolo vuole essere solo una piccola introduzione che si propone di far comprendere quali sono le fonti di ispirazione.

Azione e attività

Azione e attività non sono la stessa cosa; anzi sono una l’opposto dell’altra. Azione è fare quello che la situazione richiede: è una risposta.

Nell’attività invece la situazione non importa; l’attività non è una risposta, è frutto di irrequietezza interna, e la situazione è solo un pretesto. L’azione è creativa, l’attività è distruttiva.

Cerca di cogliere la distinzione. L’attività è il riflesso della tua natura ossessiva, sei incapace di restare in silenzio, di restare senza far niente. L’attività è azione irrilevante. Osserva te stesso, il novanta per cento della tua energia va sprecata in attività. E perciò, quando viene il momento dell’azione non hai sufficiente energia.
Una persona rilassata non è ossessiva e in lei l’energia si accumula e quando viene il momento dell’azione tutto il suo essere si riversa nell’azione. Perciò l’azione è totale.

Puoi cambiare attività, ma se la tua attività non si trasforma in azione, non serve.

Sii consapevole, cogli la differenza fra azione e attività, e quando il bisogno di attività ti prende, allora diventa più consapevole, non puoi far altro che questo.
Quando una persona comprende realmente, le cose cadono da sè. Allora non è più possibile assumersi il merito di essersene disfatti e l’ego non ne esce rafforzato. Allora diventa sempre più possibile l’azione.

L’oscurità

L’oscurità è una delle cose più misteriose e ha una parte troppo grande nella tua vita perchè tu possa permetterti di non pensarci.
La prima cosa che si scopre meditando sull’oscurità è che l’oscurità non esiste. L’oscurità non ha alcuna forma di esistenza propria, è piuttosto assenza di luce, puoi cercarla dovunque ma non la troverai perchè è solo un’assenza.

Se c’è luce non c’è oscurità, perciò la luce va e viene, ma l’oscurità pur non esistendo perdura, è sempre presente.

La seconda cosa di cui ci si rende conto è che l’oscurità, essendo inesistente non si può combattere. E’ sciocco cercare di combattere qualcosa che non c’è. Nella tua vita hai combattuto molte cose inesistenti come l’oscurità, contro cose che non hanno esistenza in sè. L’odio è inesistente, è solo assenza di amore; l’ira è inesistente, è solo assenza di compassione; l’ignoranza è inesistente, è solo assenza di illuminazione.
Accesa la luce l’oscurità scompare, non c’è bisogno di agire direttamente sull’oscurità, per modificare l’oscurità bisogna agire sulla luce. Non lottare con le cose che non esistono, dissiperai la tua energia, la tua vita, te stesso.

La sola trasformazione possibile non nasce preoccupandosi dei gesti e delle azioni, ma preoccupandosi dell’essere. L’essere è positivo: quando l’essere è desto, attento, consapevole, l’oscurità scompare.

La fiducia

La mia verità non può essere la tua, altrimenti sarebbe troppo facile, non ci sarebbe alcun problema. La fede è teorica, la fiducia è esistenziale.

Puoi cambiare fede senza problemi, da indù puoi diventare cristiano, musulmano, comunista. Non c’è problema perchè la fede appartiene solo alla mente. Se un’altra fede è più logica e convincente la cambi, infatti non ha radici nel cuore.
La fiducia è autentica e le sue radici affondano nel tuo cuore e nel tuo essere. Cambiare la fiducia è quasi impossibile, se hai fiducia hai fiducia, non la puoi cambiare.
La fiducia è possibile solo se, innanzi tutto, confidi in te stesso. La cosa fondamentale deve prima accadere in te, e poi puoi avere fiducia nell’esistenza.

Un uomo che confida in se stesso è un uomo indipendente, non puoi fare previsioni su di lui, agirà a modo proprio. Avrà fiducia quando sente, quando ama, e così sarà intenso e vero.
E lui sarà pronto a rischiare qualsiasi cosa per la sua fiducia, ma solo quando la sente, quando muove il suo cuore, la sua intelligenza e il suo amore, altrimenti no. Non potrai forzarlo in alcun tipo di credo.
Comincia ad avere fiducia in te stesso, questa è la lezione fondamentale. Comincia ad amarti. Se non ti ami, chi altri ti amerà? Ma ricorda, se ami solamente te stesso, il tuo amore sarà estremamente povero.

La verità

Credere non può creare la verità, perchè la verità esiste già.
Ricorda: la verità è. Non hai bisogno di crederci perchè sia vera, la verità è la verità, che tu ci creda o no.
Credere costa poco, se credi in qualcosa comincia a sembrarti vera. Scoprire la verità è arduo, richiede una grande opera di pulizia della mente e del cuore.
La verità è rischiosa, perchè potrebbe non consolarti, potrebbe frantumare tutto ciò che hai conosciuto prima, potrebbe distruggere tutte le tue illusioni, potrebbe frantumare tutti i tuoi sogni, ucciderà ciò che sei ora.
Ci vuole coraggio per scoprire la verità. Morirai in quanto te stesso. Rinascerai certamente, ma come ne puoi essere certo? Quale garanzia esiste? Non c’è nessuna garanzia.
Credere non ha nulla a che fare con la verità. Un vero uomo non crede mai, impara. Un vero uomo non diventa mai un erudito, ma resta aperto alla verità.

E ricorda sempre che non è la verità a doversi adattare a te, ma viceversa.

Il credente cerca di adattare la verità a sé, il ricercatore adatta se stesso alla verità. Ricorda, la differenza è enorme.

da: http://www.ass-arcano.it

Libro consigliato:


OshoUna Perfetta Imperfezione

Ama ciò che sei

Un testo fondamentale per chi vuole andare oltre il regno delle fantasie, dei desideri e delle proiezioni: le ombre che accompagnano le tante aspirazioni di libertà della nostra vita, spesso destinate a frantumarsi contro la quotidianità.

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