io vado! di Matthieu Maudet

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Un piccolo pennuto esce dal suo nido ed esclama: “Io vado!“.
Mamma mia, che emozione!
Il piccolo di casa è pronto  per andare, ora che facciamo?

Eccolo fiero e determinato, dice “Io Vado!” a chiunque incontri: prima la mamma, poi il papà, la nonna, il nonno, gli amici. Tutti loro capiscono al volo a cosa si riferisce e nessuno cerca di dissuaderlo.

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Ed ecco allora che tutta la famiglia si mobilita, chi porta una cosa e chi l’altra..
si controlla se ha tutto quello che potrebbe servirgli.  La mamma si raccomanda di indossare un maglione perché potrebbe far freddo, il papà gli passa una torcia, se dovesse tornare tardi, la nonna gli offre biscotti, in caso gli venisse fame… Insomma non si sa mai, metti caso che gli venga freddo, fame, sete, caldo.. e se poi viene buio? 😉

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Il piccolo pulcino ascolta i consigli e accetta con felicità i doni, poi prosegue per la sua strada, lungo il ramo.
Alla fine il piccolo uccellino è carichissimo di cose e quasi fatica a tenerle tutte, sembra quasi che debba partire per il giro del mondo.
Dove sta andando?
Mi spiace, ma non ve lo dico!! 😛
Non posso togliervi il piacere di questa sorpresa! 😉

Io Vado, edito da Babalibri, e già apprezzattissimo da bimbi e genitori, uno di quei libri che è bello avere per ricordare che certe sfide vanno affrontate da soli, seppur con l’affetto e il sostegno di mamma, papà, nonni e amici 🙂
L’affetto e i consigli sono utilissimi, servono ad infondere coraggio ai bimbi per portare avanti il loro piccolo grande proposito, proprio come per il protagonista.

Un albo cartonato, quadrato, robusto e maneggevole in grado di essere decisamente amato e apprezzato dai lettori più piccoli per le illustrazioni semplici, chiare e vivaci, ironiche e dirette, insomma, dobbiamo ammetterlo l’autore Matthieu Maudet affronta con una nuova chiave uno dei temi più ricorrenti nei libri per bambini piccoli..

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Questa volta non è però proposto come una guida per risolvere il problema o come una lezione al piccolo lettore.
Qui si gioca, si infonde coraggio a crescere,
si infonde coraggio per conquistare l’autostima,
si invita il bambino a provare, a fare da solo..
Ed il bimbo grazie alla chiarezza e alla semplicità delle immagini si rispecchia nell’uccellino e si sente incoraggiato verso il luogo di destinazione, meta che ha molto a che fare con i primi traguardi in merito di autonomia e controllo del corpo e del sè 😉

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Ci piace questo libro perchè mette in evidenza come il bambino, arrivato ad un certo punto della crescita, deve essere lasciato libero di prendere le proprie decisioni. E di essere responsabilizzato, in ciò, dai propri genitori.
Un atto di coraggio, che deve essere capito, non ostacolato.
Anche per questo motivo, Io Vado! è sì un libricino piccolo e maneggevole, ma diventa utilissimo per un momento delicato della crescita.
In ogni pagina c’è l’importanza dell’esempio,
c’è l’utilità dell’ironia
e c’è un messaggio importantissimo:
essere autonomi fin da piccoli è bello ed è una conquista che comincia già da quando…
Da quando si ha il “coraggio” di dire con tranquillità ed allegria
 “Mamma, IO VADO!” 🙂

Buona lettura con i vostri bimbi,
vi consiglio questo libro perché in poche parole, semplici e chiare, viene spiegato davvero tanto.
P.S. Preparatevi ad una allegra risata per il finale 😉

Se ti piace il libro puoi acquistarlo qui:

Io vado!

Matthieu Maudet

Oshofesta di Fine Anno

osho festival

A Capodanno non perdere l’OshoFesta!

30 e 31 Dicembre 2012 e 1 Gennaio 2013
con le meditazioni di Osho guidate da
con Anando, Shunyo e Marco

a Lignano Sabbiadoro

in un holiday resort in pineta vicino al mare

 

Un grande evento all’insegna di Zorba il Buddha

sperimenta la proposta di Osho per un uomo integro, completo

unisci dentro di te la festa e il silenzio,

l’amore e la meditazione, il cielo e la terra

“Zorba rappresenta la Terra con tutti i suoi fiori e il verde, le montagne e i fiumi e gli oceani. Buddha rappresenta il cielo con tutte le sue stelle e le nuvole e gli arcobaleni. Il cielo senza la Terra sarebbe vuoto, il cielo non può ridere senza la Terra e la Terra senza il cielo sarebbe morta. Quando sono insieme, nasce una danza nell’esistenza.”

– Osho –

Oshofesta di Fine Anno
Il modo migliore per finire l’anno vecchio e ripartire pieni di energia e allegria con le meditazioni di Osho guidate da Anando, Shunyo e Marco

 Anche quest’anno, dopo il grande successo dell’Osho Festa dell’anno scorso, hai una meravigliosa opportunità di stare insieme a tantissime altre persone con la tua stessa energia, per celebrare la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo.

Alla fine dell’anno ci sono sempre in giro molta eccitazione e grandi aspettative… è un momento particolarmente favorevole per scoprire nuovi orizzonti!

Avremo la possibilità di ripulire il karma dall’anno vecchio e individuare/costruire risorse per sviluppare nuove potenzialità… per qualsiasi cosa l’anno nuovo ci vorrà portare.

Tutto questo in modo gioioso, leggero, giocoso e con il supporto di centinaia di amici vecchi e nuovi.

L’OshoFesta non è solo festa… puoi trovare nuovi amici con grande facilità, scoprire nuove chiarezze e potenziali… tutto questo può fare una bella differenza nella tua vita.

oshoba festa fine anno

Non vogliamo svelarti del tutto il programma: ci saranno delle SORPRESE!

Ma di sicuro troverai:

  • meditazioni e celebrazioni di Osho
  • tanto divertimento con danze e giochi
  • eventi per finire le cose in sospeso dell’anno passato… ed eventi per mettere a fuoco quello che davvero vuoi dall’anno che verrà, per trovare le risorse di cui hai bisogno per realizzarlo e per essere aperto a un anno che sia davvero nuovo!
  • La sera del 31 dicembre 2012 ci sarà un ricco cenone, musica dal vivo per meditare, danzare e far festa fino a mezzanotte, e disco per ballare fino alle ore piccole… fino a quando ce la fai!

oshoba

I Relatori

Anando OshobaAnando ha più di 30 anni di esperienza con le meditazioni e le tecniche di trasformazione di Osho.
Ha lavorato accanto a Osho per molti anni e il suo approccio diretto, amorevole e gioioso, permette alle persone di realizzare rapidamente il proprio potenziale di beatitudine e gioia interiori.
I suoi seminari la portano in ogni angolo del mondo, per lavorare con persone di tutte le nazionalità.
È autrice di libri e di varie tecniche di rilassamento guidate su CD.

Shunyo oshofestaShunyo ha vissuto a stretto contatto con Osho per quattordici anni, come parte del suo staff personale.
Pratica le meditazioni di Osho da più di 35 anni e ha sviluppato un gran numero di tecniche basate sui commenti di Osho al Libro dei Segreti; negli ultimi vent’anni conduce in tutto il mondo workshop e training.

Marcop OshofestaMarco, musicista e ricercatore spirituale, ha composto musiche per queste e altre meditazioni; suona dal vivo in eventi e gruppi. Al suo attivo ha una ricca produzione di CD.

osho oshofestaOsho, maestro illuminato contemporaneo, ha dedicato la propria vita al risveglio della consapevolezza, sviluppando tecniche di meditazione in grado di portare l’essere umano alla somma fioritura di tutte le sue potenzialità. Famose sono le sue Meditazioni Attive, ideate appositamente per l’uomo moderno, e la sua innovativa proposta esistenziale: un individuo che fonda la propria vita su salde radici nell’esistenza, sulla gioia, l’amore, la risata e la capacità di rispondere in modo spontaneo, immediato e nuovo agli stimoli della vita.

Anando Shunyo marco

La partecipazione non richiede conoscenze specifiche o approfondite sulla meditazione, è rivolta a tutti coloro che hanno voglia di immergersi in momenti di relax, divertimento, festa e meditazione

Porta con te tutto quello che usi normalmente per stare comodamente seduto o sdraiato, ad esempio abiti comodi, un tappetino, un cuscino, una copertina e calze spesse.

Insomma, quello che ti serve per meditare confortevolmente.

oshofestival

Struttura del Corso

L’ Oshofesta si svolge da domenica 30 Dicembre 2012 dalle ore 15,00 a Martedì 1 Gennaio 2013 alle ore 17,00 presso Villaggio Ge.Tur.‎ a Lignano Sabbiadoro.

L’OshoFesta a Lignano Sabbiadoro, in un moderno villaggio turistico che ti offre vitto e alloggio in una pineta privata di 60 ettari, con 12 km di sentieri e stradine dove passeggiare liberamente.

La tranquillità, l’aroma fragrante dei pini e il profumo del mare, vicinissimo, creano l’ambiente ideale per una vacanza ricca di relax, divertimento, festa e meditazione.

La quota di 150 euro include:

• tre giorni di celebrazione e meditazione con Anando, Shunyo & Marco

• la tessera associativa necessaria per partecipare agli eventi dell’associazione

Per il pacchetto albergo vedi in Strutture Convenzionate.

Clicca QUI: Oshofesta di Fine Anno

 

osho festival

Una settimana nel Bosco degli Elfi

Bosco degli Elfi
Bosco degli Elfi

A Merizzo in Lunigiana – Massa Carrara

Dal 14 al 21 agosto

Immagina…

un’oasi di libertà ed energia,
un maestoso scenario naturale tra boschi secolari
e acque cristalline,
cinguettio di uccelli e suoni della natura
qui puoi sentirti leggero e libero,
come se una bolla di sapone o un palloncino colorato
ti portassero con loro…

volare in alto, lontano dal frastuono dei pensieri che…
lentamente si allontano lasciando che tranquillità e sogno si espandano in te, gioco erisate di amici.

Una Vacanza Unica e Speciale… INDIMENTICABILE ricca di momenti magici e tanti amici per coccolarci un po’….

Una settimana ispirata al Divertimento e al Benessere.

Dove? 
Nel Bosco degli Elfi, presso Il Casale Lunigiana, completamente immersi nei boschi dell’appennino toscano a pochi metri da cascate e ruscelli cristallini con conche d’acqua trasparente profonde fino a qualche metro.

La struttura è completamente isolata e riservata esclusivamente a noi.

Che tipo di attività si svolgeranno? 
Giochi di relazione e di comunicazione, salotto delle emozioni, cerchi dell’amicizia, chiacchierate a tema sotto le stelle e nei tepee, biodanza, calendario maja, cerchi energetici di guarigionemeditazioni nella natura, tai chi, passeggiate nella natura, orientering notturno nel bosco, bagni, tuffi e idromassaggi naturali nella conca del fiume, bagni di suoni con i gong e altri strumenti ancestrali, escursione ai laghi glaciali, percorso di sopravvivenza, giornate di mare in spiagge raggiungibili solo in barca e visita alle cinque terre partendo dalla via dell’amore di Rio Maggiore e poi in treno visiteremo tutti i 5 paesi di questo gioiello italiano che è stato riconosciuto dall’unesco patrimonio dell’umanità.

E poi… in terrazza proposte a sorpresa per il dopo cena e… coccole, musica, relax, buona cucina e Allegria, Compagnia e Amicizia… e altre attività che man mano si aggiungeranno, continuando la ricerca per rendere questa vacanza veramente indimenticabile e nuova.

Contattateci per ulteriori informazioni e/o per iscrivervi: info@crescereleggendo.com


Hai preso qualche decisione sbagliata?

Hai preso qualche decisione sbagliata e sei immerso nei debiti?
Hai quasi sempre problemi di soldi e non sai cosa stai sbagliando?

Hai un lavoro a cui dedichi tutto te stesso, ma non importa
quanto ti sforzi, riesci a stento a pagare le spese?

Cerchi ogni mese di mettere da parte un po’ di soldi, ma c’è sempre qualche emergenza o qualche imprevisto e finisci per spendere quasi tutto?

Sei semplicemente stufo di tutte le difficoltà e delle preoccupazioni
che derivano dall’essere a corto di soldi?

Se è così, allora leggi molto attentamente, perché… questa sarà la lettera più importante che tu abbia mai letto!

VINC€R€ AL GIOCO DEL D€NARO!

Non immagini quanto possa essere
semplice, efficace e…
AUTOMATICO!

Per la prima volta in Italia, il maggior esperto al mondo di gestione del denaro e“psicologia della ricchezza” rivela lo stesso sistema che ha trasformato la vita di oltre 500.000 persone, e che può aiutarti a raggiungere una completa libertà finanziaria, senza debiti, senza preoccupazioni… e… senza sensi di colpa!


Mi chiamo T. Harv Eker e forse hai visto le mie interviste su Fox News, sulla CNN, sulla CNBC e sulla CN8, o forse hai letto il mio bestseller “I segreti della mente milionaria”.

Essenzialmente, insegno alle persone a cambiare il proprio modo di vedere e gestire il denaro per eliminare i debitiaumentare i risparmicreare stabilità e libertà nella propria vita.

Negli ultimi anni, ho aiutato più di 500.000 persone a raggiungere la completa libertà finanziaria.

MA COSA SIGNIFICA “LIBERTA’ FINANZIARIA'”?

Tanto per cominciare…

NON SIGNIFICA AVERE UN “MUCCHIO” DI SOLDI!

Se pensi che quando avrai “abbastanza” soldi sarai libero, sei destinato a rimanere molto deluso. Infatti conosco personalmente centinaia di multimilionari, e molti di loro non sono liberi finanziariamente.

?? PERCHE’ ??

Perché la libertà finanziaria NON dipende da quanti soldi hai in banca, o da quanto guadagni all’anno. Ma, come dice la parola stessa, dipende da quanto sei libero.

Ovvero, quanto sei libero di fare ciò che vuoi della tua vita… senza preoccuparti di doverti guadagnare da vivere.

Ci sono migliaia di multimilionari al mondo, ma la maggior parte di loro devono lavorare per continuare a guadagnare e, se smettessero di farlo, avrebbero seri problemi economici.
In altre parole, sono schiavi del loro lavoro e del loro stile di vita.

Invece, ci sono tante persone che guadagnano molto meno, ma che hanno imparato a gestire bene il proprio denaro e sono libere finanziariamente.

Lavorano solo se vogliono farlo e possono smettere in qualunque momento, perché non rimarranno MAI a corto di soldi.

Impossibile? Non se conosci le giuste strategie…



“DAMMI 5 MINUTI E TI DIRO’ QUALE SARA’
IL TUO FUTURO FINANZIARIO…
PER IL RESTO DELLA TUA VITA”

C’è una frase che ripeto spesso in televisione e alla radio, e per la quale sono particolarmente famoso: “In soli 5 minuti, sono in grado di capire il futuro finanziario di chiunque… per il resto della sua vita!”

Ecco come: ti sei mai chiesto, come me, perché alcune persone hanno sempre problemi di soldi, mentre altre eliminano i debiti e raggiungono stabilità e libertà economiche con relativa facilità?
Mi sono fatto questo domanda per anni, ricercando e studiando freneticamente le strategie, le abitudini e il modo di pensare delle persone ricche e di quelle povere.

E dopo tutte queste ricerche, HO SCOPERTO BEN 17 DIFFERENZE.

Infatti, i ricchi pensano e agiscono in modo molto diverso quando si tratta di soldi.

Non solo hanno concezioni, convinzioni e abitudini che rendono quasi automaticoaccumulare soldi. Ma seguono anche precise strategie per conservaregestire investire il proprio denaro.

Viceversa, le persone con difficoltà economiche hanno quasi sempre abitudini sbagliate e strategie inefficaci, che rendono quasi impossibile occuparsi di tutte le spese e le emergenze… e, contemporaneamente… mettere da parte un po’ di soldi per il futuro.

Tutti questi fattori NON sono qualcosa di cui ci accorgiamo, ma sono profondamente radicati nel nostro inconscio, come una “mappa”.

Io chiamo questa mappa “INDICE FINANZIARIO”, ed è ciò che determina, più di ogni altra cosa, il tuo futuro finanziario!

Puoi sapere tutto di marketing, di vendite e di trattative commerciali. Puoi essere il migliore nel tuo lavoro, il miglior imprenditore, un vero esperto nel campo immobiliare o il migliore nel prevedere i mercati finanziari.

Ma se il tuo indice finanziario inconscio
NON è impostato su un livello alto…

NON RIUSCIRAI MAI AD ACCUMULARE
GRANDI SOMME DI DENARIO!

E se dovessi riuscirci, prima o poi finirai per perdere tutto. La buona notizia, però, è che…

PUOI REIMPOSTARE IL TUO “INDICE FINANZIARIO”
PER RAGGIUNGERE IL SUCCESSO IN MODO NATURALE E AUTOMATICO!

Proprio così: tutto ciò che oggi sai su come si accumula e si gestisce il denaro l’hai imparato da qualcuno.

Allo stesso modo, puoi imparare nuove abitudini e strategie più efficaci, per eliminare i debiti, aumentare i risparmi e investire con successo!

Ed è proprio ciò che insegno nel mio famoso seminario…

$$  MILLIONAIRE MIND INTENSIVE  $$

Si tratta di 3 giorni intensivi in cui rivelo tutto ciò che so su come si accumulasi gestisce il denaro, e su come si raggiunge la libertà finanziaria.

Al MILLIONAIRE MIND INTENSIVE imparerai come attuare queste nuove strategie: imparerai cos’è la vendita su te stesso, in quanto sarai la cavia che Eker userà per dimostrarti che le sue tecniche funzionano. Vedrai quello che forse è uno dei più grandi venditori di tutti i tempi, esercitare su di te tecniche di vendita di incredibile efficacia.

Ricordi quando ti ho detto che la libertà finanziaria non significa avere un “mucchio” di soldi?

Infatti, significa semplicemente poter vivere lo stile di vita che desideri, senza dover lavorare o dipendere da qualcun altro per i soldi.

Quando capisci questo, capisci anche che NON ti serve guadagnare tanto, o accumulare un’enorme quantità di denaro.

Ti serve solo:

Stabilire il tuo obiettivo finanziario, ovvero lo stile di vita che desideri

Seguire delle strategie per aumentare i tuoi risparmi, investire con successo e arrivare a permetterti lo stile di vita che hai scelto…

Puoi decidere di non fare nulla e lasciare la tua situazione finanziaria esattamente com’è oggi (perché non puoi continuare a fare le stesse cose, sperando di ottenere risultati diversi).

Oppure puoi partecipare al seminario MILLIONAIRE MIND INTENSIVE, come hanno già fatto centinaia di migliaia di persone fino a oggi, e portare finalmente tranquillitàstabilità e libertà nella tua vita!

Spero che questa lettera ti sia stata utile… e.. spero di vederti al MILLIONAIRE MIND INTENSIVE!

Maggiori dettagli qui> MILLIONAIRE MIND INTENSIVE

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Infatti, significa semplicemente poter vivere lo stile di vita che desideri, senza dover lavorare o dipendere da qualcun altro per i soldi.

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Dai un nome alle cose?

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Vivere nell’Adesso, nel momento presente sembra una cosa ovvia ma in realtà non è così semplice come sembra. Ed è invece realmente importante, perchè la nostra vita è qui, ora, nel presente, non nel futuro o nel passato. Come diceva non mi ricordo più chi, “La vita è quella cosa che ci capita addosso quando siamo impegnati a fare altre cose”.

Mi permetto allora di dare qualche suggerimento in merito: si tratta di semplici esercizi, da mettere in pratica quando e come si preferisce. Sono semplici, ma potenti, chiunque può farli senza alcun impegno, e aiutano veramente a rimettere l’attenzione su quello che siamo qui ora ed adesso, ci aiutano insomma a riscoprire la vita proprio nel momento in cui stiamo vivendo.

Esercizio 1 – Dai un nome alle cose

Questo esercizio è il più semplice di tutti. Può essere fatto dovunque e in qualunque occasione.

Con calma e tranquillità, decidi di fare l’esercizio e fermati, smetti di fare quello che stavi facendo.

Fai qualche respirazione profonda e guardati attorno. Guarda le cose, per quello che sono e come si presentano.

Guarda ogni singola cosa, ogni oggetto, pianta, animale, persona, immagine, insomma qualsiasi cosa ti capiti di vedere e dalle un nome. Non fermarti su questa cosa o quell’altra. Se ti viene in mente qualcosa di importante, di’ a te stesso che ci tornerai dopo, passa alla prossima cosa che vedi e dalle un nome.

Continua così per un paio di minuti o anche più, se ti va, e poi ritorna a fare quello che stavi facendo prima.

Probabilmente noterai che la tua mente è più fresca e presente.  Che cosa è successo? Semplicemente, hai ripreso contatto con l’universo attorno a te, mettendo l’attenzione sull’ambiente sul quale non avevi.

Questo esercizio rientra in quegli esercizi che portano a percepire la realtà per quello che è senza passare per i filtri della nostra mente. Quando ti fermi e guardi attorno a te in genere la mente può fare due cose: o continuare a pensare a quello che stavi facendo (e quindi in realtà non ti sei fermato e la tua attenzione continua ad essere sulla tua attività) oppure rovesciarti addosso una serie di pensieri  dei più svariati tipi e sui più svariati argomenti che ugualmente ti distraggono dalla percezione corretta della realtà.

Dare un nome alle cose significa concentrarsi sul singolo oggetto che fa parte della realtà esterna e iquesto n qualche modo far star zitta la tua mente e il suo incessante chiacchierare. Non è una cosa da poco. Questo esercizio infatti, se praticato regolarmente e con costanza, può diventare una forma di meditazione alquanto potente.

“…E’ la nostra mente a causare i nostri problemi, non le altre persone, non “il mondo esterno”. E’ la nostra mente, con il suo flusso di pensieri pressoché costante, che pensa al passato e si preoccupa del futuro. Noi commettiamo il grave errore di identificarci con la nostra mente, pensando che questa sia la nostra identità, mentre in realtà noi siamo esseri ben più grandi.

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Un’innovativa visione dell’esistenza che permette a ciascun individuo di raggiungere la Saggezza Interiore tenendo ben salde le redini del proprio destino.

La pace interiore

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Ora, dovremmo davvero domandarci, ma come può l’uomo, finalmente, prendere il cammino che lo porti al raggiungimento di una pace universale? Sicuramente attraverso un percorso di consapevolezza che difficilmente potrà passare solo per le piazze o per l’idea di una guerra che produca davvero pace.

Purtroppo la guerra è un business. Ma lo è anche la pace, in molte situazioni. Anche se quest’ultima non rende probabilmente abbastanza da controbilanciarne i ricavi economici. Fare ricorso ai vari Gandhi, a M.L.King, o ai Vangeli, per  chi è credente, a Madre Teresa, San Francesco, poco serve. Questo è un percorso per iniziati, per chi ha deciso di mettere in gioco se stesso, di pagare in prima persona il prezzo delle proprie azioni. E’ un percorso duro, pericoloso, perché rende diversi, emarginati.

Porsi accanto ai diseredati, vuol dire accettare la medesima condizione, se non fisicamente, perlomeno nello spirito. Chi sceglie la maturazione interiore dell’idea di pace, sa che questa si raffronta solo con l’individuo, inteso come singola persona.

La pace va insegnata, ma come scelta di vita.

Si deve partire dalla persona per arrivare alle masse, il percorso inverso mai ha dato davvero dei risultati decenti e spesso è stato il seme per qualcosa di peggio. La pace deve diventare momento di confronto, di meditazione, di crescita. La pace è amore verso gli altri e verso se stessi. Non si deve attendere di essere su un’auto lanciata a grande velocità per imparare guidare, si deve partire da piccole lezioni e solo alla fine, quando si sarà maturata la tecnica potremmo fare le nostre prove. Per chi crede, il percorso potrebbe apparire più chiaro.

La pace che ci portò il Cristo, non è la pace che immaginiamo noi, della tranquillità, della sicurezza. “Vi porto la pace, vi do la mia pace” ……. La Mia pace…. Non ci facilita il compito Gesù Cristo, quando ci indica la strada del distacco dalle cose, del possesso che corrompe, la pace che ci regala è quella della consapevolezza, della solitudine dell’uomo che si accosta agli altri, e non ne teme la presenza. E la Sua pace è quella dell’amore. E come si può dire di amare gli altri se non li si accetta per come sono, se li si vede soffrire senza che nulla si faccia per aiutarli. Finché ci sarà un ricco, o un insieme di paesi ricchi, ed un resto del mondo povero, alla fame. Fino al giorno in cui l’ingiustizia colpirà tanti innocenti, in questo terreno melmoso, la guerra troverà la sua vittoria. La pace non è assenza di guerra. La pace va costruita ogni giorno, nei piccoli gesti quotidiani, nell’aiutare chi ci è vicino ed ha bisogno. Come possiamo pensare di comprendere chi ci è tanto lontano, se siamo incapaci di stendere la mano ai nostri compagni di viaggio?

La guerra è solo una delle aberrazioni della mancanza di pace. Le altre sono la fame, l’odio, l’egoismo, l’incapacità di comprendere che nessuno può davvero dirsi diverso dagli altri. La pace va insegnata sempre, perché ci soccorra quando necessita e ci dia la grande occasione di sentirci uomini, tutti uguali, con un unico cammino ed una medesima meta. E soprattutto che non consenta a nessuno di utilizzare la pace per altri fini, economici, politici o legati a qualsiasi interesse personale. L’occidente deve capire che la più grande guerra che sta facendo al resto del mondo, quello povero, va sotto nomi che con la guerra in se possono non avere nulla a che spartire: fame, sete, cure mediche, istruzione, discriminazione.

La pace è interessarsi degli altri con animo tranquillo, gratuitamente, considerando il punto di vista altrui con pari dignità del nostro e non ritenendosi benefattore, parola che sovente nasconde l’idea di superiorità.

Esiste una sola pace?

Come ho già detto, non esiste un solo tipo di pace, laddove le motivazioni sono tra di loro diverse e diversi gli intendimenti per raggiungerla. La pace non esiste, se non c’è pace in una famiglia, o nelle strade, o se chi governa non rispetta e rende giustizia ad ogni singolo cittadino, dove l’economia arricchisce chi è già ricco ed impoverisce chi è già povero.

La pace diventa un puzzle impazzito, quando la spezzettiamo, la sezioniamo, la codifichiamo secondo interessi di parte. La pace non è uno stato delle cose, o non solo, ma qualcosa che risiede nell’animo umano. La pace è una sola e non potrebbe essere altrimenti. E’ un modo di essere, di pensare.

La pace va agita con il nostro modo d’essere, i nostri gesti devono essere lo specchio dei pensieri, delle emozioni che ne sono prodotte. La pace va insegnata ogni giorno, ogni ora dell’anno, attraverso un insegnamento all’amore, all’ascolto verso se stessi e verso gli altri. Va seminata riconsiderando il nostro tenore di vita, il vuoto consumismo, l’inutilità della maggior parte delle cose che crediamo di possedere. Ed essa germoglierà ogni volta che verranno riconosciuti i diritti anche di un solo uomo.

L’educazione alla pace produce amore, empatia, tolleranza, condivisione, altrimenti avremo odio, insofferenza, discriminazione. Noi, oggi, produciamo l’arrogante opulenza della nostra società che contrasta con l’infinito vuoto morale, con l’insofferenza per il dovere, per la poca consapevolezza delle nostre responsabilità.

Dovremmo tener presente che siamo tutti interdipendenti. Ogni cosa che accade ad un uomo, in qualsiasi parte del mondo egli viva, ci rende un po’ responsabili della sua sorte. Far finta di non vedere, vuol dire solo sostenere quella violenza cieca che è la causa principale dell’assenza di pace nel mondo. Siamo ciechi, tutti… sordi… distratti da non vedere ed udire quel dolore che provoca la sofferenza di donne, uomini e bambini in condizioni di indigenza talmente gravi da non aver nessuna speranza di vita.

fonte: http://www.ildialogo.org/

La necessità di una scelta consapevole

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Constatando il fallimento di molte iniziative di pace, Deepak Chopra propone una strategia alternativa per sconfiggere la cultura della guerra, la stessa che proponeva il Mahatma Gandhi: “Non c’è una via della pace, la pace è la via”. Non si tratta quindi di risolvere questo o quel conflitto, ma di sradicare l’idea stessa della guerra, nonostante essa sia istinto ancestrale, valvola di sfogo di bisogni di vendetta e possibilità di accedere alla sicurezza e al potere. Tutto questo fa parte dell’uomo, ma è compensato da una forza di peso uguale ma direzione contraria: quella dell’amore. Sulla scorta degli insegnamenti dei grandi pacificatori della storia, da Gesù a Buddha, da Gandhi a Nelson Mandela, Chopra stila un programma in sette passi per tutti coloro che vogliono trasformarsi in autentici “creatori di pace”.

Ascoltati, ascolta chi ti è vicino

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Cari amici, vorrei dirvi come pratico quando mi arrabbio. Durante la guerra in Vietnam, c’erano molte ingiustizie, e furono uccise molte migliaia di persone, fra le quali molti miei amici e discepoli. Ero molto arrabbiato. [..]

Non dissi nulla, non feci nulla, perché sapevo che agire o dire cose mentre si è arrabbiati non è saggio. Può creare molta distruzione. Tornai a me stesso, riconoscendo la mia rabbia, abbracciandola, e guardai profondamente nella natura della mia sofferenza.
Nella tradizione buddista abbiamo la pratica del respirare in presenza mentale, del camminare in presenza mentale, allo scopo di generare l’energia della presenza mentale. È esattamente con questa energia che possiamo riconoscere, abbracciare e trasformare la nostra rabbia. La presenza mentale è il tipo di energia che ci aiuta a essere consapevoli di ciò che sta avvenendo dentro di noi e intorno a noi, e tutti possono essere in presenza mentale. Se bevete una tazza di tè e sapete che state bevendo una tazza di tè, questo è bere in presenza mentale. Quando inspirate e sapete che state inspirando, e concentrate la vostra attenzione sull’inspirazione, questa è consapevolezza della respirazione. Quando fate un passo e siete consapevoli che state facendo un passo, questo si chiama consapevolezza del camminare.
[..]
Quando non siete calmi evitate di agire, non dite nulla: restate disponibili per voi stessi, centrati in voi stessi. Ci sono sistemi grazie ai quali possiamo tornare a noi stessi e praticare così da riscoprire la nostra calma, la nostra tranquillità, la nostra lucidità. Ci sono sistemi che possiamo mettere in pratica così da capire le reali cause della sofferenza. E questa comprensione ci aiuterà a fare ciò che va fatto, e a non fare ciò che potrebbe essere dannoso per noi e per gli altri.
Prima di continuare, pratichiamo la respirazione in presenza mentale per mezzo minuto.

Nella psicologia buddista, siamo soliti parlare della coscienza in termini di semi. Abbiamo il seme della rabbia, nella nostra coscienza. Abbiamo il seme della disperazione, della paura. Ma abbiamo anche il seme della comprensione, della saggezza, della compassione, e del perdono. Se sappiamo come innaffiare il seme della saggezza e compassione in noi, quel seme, questi semi si manifesteranno come energie potenti che ci aiuteranno a compiere un gesto di perdono e compassione. Ciò basterà a recare un immediato sollievo alla nostra nazione, al mondo. Questa è la mia convinzione.

Con lucidità, con comprensione e compassione vi rivolgerete alle persone che vi hanno provocato così tanto danno e sofferenza e porrete loro molte domande.

Nel buddismo parliamo della pratica dell’ascolto profondo, dell’ascolto compassionevole, un metodo magnifico grazie al quale possiamo ripristinare la comunicazione – la comunicazione tra marito e moglie, la comunicazione tra padre e figlio, la comunicazione tra madre e figlia, la comunicazione tra nazioni.

La pratica dell’ascolto profondo dovrebbe essere assimilata dai genitori, dalle coppie, così che possano capire la sofferenza dell’altra persona. Quella persona potrebbe essere nostra moglie, nostro marito, nostro figlio o nostra figlia. Ma anche se possiamo avere l’intenzione di ascoltare, molti di noi hanno perso la capacità di farlo perché c’è molta rabbia e violenza in noi. Altri non sanno come usare la parola gentile; rimproverano e giudicano in continuazione. E il loro parlare è molto spesso aspro, amaro. Questo genere di linguaggio farà sempre esplodere in noi l’irritazione e la rabbia e ci impedirà di ascoltare profondamente e con compassione. Per questo la semplice intenzione di ascoltare non è sufficiente. Abbiamo bisogno di un qualche allenamento per poter ascoltare profondamente e con compassione. Io penso, credo, ho la convinzione che se un padre sa come ascoltare profondamente e con compassione suo figlio, sarà in grado di aprire la porta del suo cuore e di ripristinare la comunicazione.

Alle coppie raccomando sempre, quando sono arrabbiati l’uno con l’altra, di tornare al proprio respiro e al camminare in presenza mentale, di abbracciare la rabbia e guardare profondamente nella natura della rabbia. Così possono essere in grado di trasformare quella rabbia, anche in soli quindici minuti o in poche ore. Se non possono farlo, allora dovranno dire all’altra persona che soffrono, che sono arrabbiati, e che vogliono che l’altro lo sappia. Proveranno a dirlo in un modo calmo. “Caro (o cara), soffro, e voglio che tu lo sappia”.

A Plum Village, dove vivo e pratico, raccomandiamo ai nostri amici di non tenersi la loro rabbia per più di ventiquattr’ore senza dirlo all’altra persona. “Caro/a, soffro, e voglio che tu lo sappia. Non so perché tu mi abbia fatto una cosa simile. Non so perché tu mi abbia detto una cosa simile.” Questa è la prima cosa che dovrebbero dire all’altra persona. E se non sono abbastanza calmi per dirlo, possono scriverlo su un foglio.
La seconda cosa che possono dire o scrivere è: “Sto facendo del mio meglio.” Significa: Sto praticando per non dire nulla, non fare nulla con rabbia, perché so che in questo modo creerei maggiore sofferenza. Così sto abbracciando la mia rabbia, sto guardando profondamente dentro la natura della mia rabbia.” Dite all’altra persona che state praticando il trattenere la rabbia, il comprendere la rabbia, allo scopo di scoprire se per caso quella rabbia proviene da una vostra cattiva comprensione, da una vostra percezione errata, da una vostra scarsa presenza mentale o da una mancanza di abilità.
E la terza cosa che potreste volergli o volerle dire è: “Ho bisogno del tuo aiuto.” Generalmente quando ci arrabbiamo con qualcuno vogliamo fare esattamente l’opposto. Vogliamo dire: “Non ho bisogno di te. Posso sopravvivere anche per conto mio.” “Ho bisogno del tuo aiuto” significa “Ho bisogno della tua pratica, ho bisogno del tuo guardare in profondità, ho bisogno che mi aiuti a vincere questa rabbia perché soffro.” E se io soffro, non è possibile che tu possa essere felice, perché la felicità non è una faccenda individuale. Se l’altro soffre, non c’è modo che tu possa essere felice da solo. Così aiutare l’altro a soffrire meno, a sorridere, farà felice anche te.

Il Buddha ha detto: “Questo è così perché quello è così. Questo è perché quello è.” Le tre frasi che propongo sono il linguaggio del vero amore. Esso ispirerà l’altra persona a praticare, a guardare in profondità, e insieme realizzerete la comprensione e la riconciliazione. Ai miei amici propongo di scrivere queste frasi su un foglietto e di infilarlo nel portafoglio. Ogni volta che si arrabbiano con il partner, o con il figlio o la figlia, possono praticare la respirazione in presenza mentale, tirare fuori il foglietto e leggerlo. Sarà una campana di consapevolezza che dirà loro che cosa fare e che cosa non fare. Le tre frasi sono: “Soffro e voglio che tu lo sappia.” “Sto facendo del mio meglio.” “Per favore aiutami.”

Una volta che sarà ristabilita la comunicazione, la pace sarà possibile.

Quello che il Buddha ha detto è: “Ciò che è venuto in essere – se sai come guardare profondamente nella sua natura e identificare la sua fonte di nutrimento, allora sei già sulla strada della liberazione.” Ciò che è venuto in essere è la nostra malattia, il nostro malessere, la nostra sofferenza, la nostra violenza, la nostra disperazione. E se pratichiamo il guardare in profondità, la meditazione, saremo in grado di identificare la fonte di nutrimento, di cibo, che ha portato tutto questo in noi.

Abbiamo bisogno di respirare profondamente, di diventare calmi per toccare il seme della saggezza.

Thich Nhat Hanh: Abbracciare la Rabbia
Conferenza tenuta il 25 settembre 2001 alla Riverside Church di New York

Un percorso di trasformazione e consapevolezza attraverso i discorsi di uno dei massimi insegnanti del Buddhismo impegnato

Prezzo € 11,05

invece di € 13,00 (-15%)

Questo libro raccoglie gli insegnamenti offerti da Thich Nhat Hanh durante il ritiro dal titolo La pace è ogni passo tenuto a Castelfusano (Roma) dal 21 al 26 marzo 2008. Con il suo inconfondibile stile sobrio, ma profondo e diretto, l’autore illustra le tappe fondamentali di un percorso di trasformazione e consapevolezza alla portata di tutti: prendersi cura delle proprie sensazioni, praticare la consapevolezza del respiro, imparare l’ascolto profondo, apprendere come trasformare la rabbia, scoprire il senso di unione, la condizione di inter-essere che ci connette a tutti gli altri essere viventi e non. In un’apposita sezione del libro sono raccolti gli insegnamenti rivolti ai bambini nel corso dello stesso ritiro.

La gioia naturale della nuvola bianca

Essere gioiosi, felici, è la condizione naturale del nostro essere.

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Come conseguenza del massiccio bombardamento di regole, convenzioni e indottrinamenti cui siamo quotidianamente sottoposti tale stato dell’essere inizia a venir meno sin dai primi anni di vita, mentre parallelamente si formano strati su strati di condizionamenti, pregiudizi e false credenze che impediscono alla nostra anima di respirare.

Noi abbiamo familiarità esclusivamente con la felicità e l’infelicità legate all’ego. Abbiamo perduto la capacità di godere della gioia naturale, appagante, stabile, che è parte integrante del nostro essere.
Conoscendo unicamente tale tipo di pseudo-felicità – una sorta di euforia, di eccitazione passeggera – l’uomo non può far altro che tentare di procurarsene in misura sempre maggiore. Ma questa felicità, oltre ad essere soltanto un sottoprodotto della vera gioia, è anche unita indissolubilmente al dolore: se la tua gioia dipende dall’approvazione degli altri, la loro disapprovazione ti renderà triste: sarai semplicemente un inerme burattino di cui gli altri tireranno i fili.
La chiave risiede nel rinunciare deliberatamente a tale genere di felicità legata all’ego per ritrovare, attraverso una profonda comprensione, la gioia che ci appartiene per diritto di nascita, quella indipendente dal giudizio altrui, e da cui soltanto la mancanza di consapevolezza ci separa.

Pur se ad uno sguardo disattento può apparire una scelta illogica, essendo l’unica forma di felicità da noi riconosciuta come tale, dovremmo compiere ogni sforzo per tentare di conseguire un atteggiamento di indifferenza al giudizio positivo degli altri (allo stesso tempo giungerà anche l’indifferenza al giudizio negativo). In seguito al raggiungimento dell’indifferenza al giudizio altrui, sorgerà di nuovo in noi la gioia naturale di cui è costituita la nostra essenza. Ponendo fine al continuo oscillare tra felicità ed infelicità egoica, proprio al centro, all’interrompersi delle oscillazioni, la vera gioia.
L’estasi è essere, è la nostra natura; per farla riappropriare del posto che le spetta dobbiamo comprendere di dover rinunciare alla “felicità” che conosciamo.

In analogia con quanto accade per l’apprendimento di qualsiasi altra abilità umana, per ottenere elevati livelli di tranquillità e gioia interiori dobbiamo osservare ed ispirarci agli individui più felici ed appagati della loro vita, e non ai più eruditi, o ai più potenti o ai più ricchi.

Gli avvenimenti esterni che hanno caratterizzato la parte della nostra vita vissuta fino a oggi, generando in noi una certa percentuale di dolore e frustrazioni, determineranno con ogni probabilità nella parte restante della nostra esistenza come individui la stessa percentuale di sofferenza e disagio.
Non è in nostro potere operare affinché si verifichino eventi esterni tutti a noi favorevoli: l’unica alternativa in nostro possesso è mettere in atto una graduale trasformazione interiore, per ottenere che ciò che accade fuori di noi possa influenzarci negativamente in misura sempre minore.

Gli stati d’animo di gioia e tranquillità che sperimentiamo nel raggiungere un particolare obiettivo, non sono determinati, come potrebbe sembrare ad un’analisi poco attenta, dal raggiungimento dell’obiettivo, ma dal placarsi della mente (al raggiungimento dell’obiettivo). Infatti, per un breve periodo, al conseguimento del risultato desiderato la mente si rilassa (non insegue nuove mete), prima di tornare nuovamente a generare ansie e tensioni in corsa verso il prossimo traguardo. E’ una mente calma che ci dona pace, non l’appagamento del desiderio in sé. Ed è, dunque, all’arrendersi della mente al nostro vero sé che dobbiamo puntare, non ad una realizzazione senza fine di desideri…
Il punto essenziale è: avere obiettivi genera ansia, non averne produce rilassamento. Il segreto consiste nel trasformare ogni obiettivo in preferenza, in modo che le sue caratteristiche ansiogene vengano neutralizzate. Gli obiettivi, pena frustrazioni e sofferenza psicologica, “devono” essere raggiunti. Le preferenze corrispondono a desideri che è piacevole veder realizzati, ma che non provocano sofferenza in caso contrario…

Una nuvola bianca non ha una strada propria, non resiste, non lotta, si lascia trasportare dal vento. Non va da nessuna parte, non ha destinazione, non ha un fine. Non riuscirai mai a deludere una nuvola bianca perché dovunque essa arrivi quella è la meta.
Quando tu hai un fine sei contro il Tutto, e sarai certamente frustrato, perché non si può vincere contro il Tutto.
(Osho)


Thich Nhat Hanh

Camminando con il Buddha

Zen e Felicità


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In questo libro Thich Nhat Hanh, celebre maestro zen, insegna ai lettori come creare l’abitudine alla felicità. Spiega come funziona la mente e come possiamo allenarla realizzando le condizioni per essere felici attraverso la creatività, le visualizzazioni, la meditazione.

Thich Nhat Hanh illustra inoltre alcuni esercizi pratici per migliorare la lucidità mentale e ripristinare l’armonia tra corpo e spirito, prendendo anche alcuni esempi dalla vita del Buddha o dalla propria esperienza diretta. Il risultato è un libro pieno di ispirazione, la cui lettura invita a raddoppiare gli sforzi a beneficio di tutti gli esseri senzienti, sapendo che questi sforzi sono l’unica via possibile per raggiungere la felicità personale.

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Paramhansa Yogananda

Come Essere Sempre Felici

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In questo libro Paramhansa Yogananda, uno dei più importanti insegnanti spirituali del ventesimo secolo, ci offre una mappa da seguire passo dopo passo per trovare il tesoro della vera felicità nel luogo in cui più raramente lo cerchiamo: nel nostro stesso sé.

Paramhansa Yogananda giunse negli Stati Uniti dall’India nel 1920, portando in Occidente gli insegnamenti e le tecniche dello yoga, l’antica scienza del risveglio dell’anima. Egli applicò questi antichi principi a tutti gli ambiti dell’esistenza, insegnando ai suoi studenti come affrontare la vita da un centro di pace e felicità interiore.

Quegli stessi insegnamenti ora li condivide con te in queste pagine. Sono segreti semplici ma profondi, per portare la felicità in ogni momento della tua vita: nei rapporti, nel lavoro, in ogni aspetto delle tue giornate.

Con il loro aiuto, potrai imparare a:

  • cercare la felicità là dove realmente si trova
  • scegliere di essere felice in ogni circostanza
  • identificare le abitudini che ti derubano della gioia
  • raggiungere il vero successo e la prosperità
  • scoprire gli aspetti spirituali della ricerca della felicità.

Reiki (seconda parte)

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Cosa succede quando, per un motivo qualsiasi, il flusso armonico dell’Energia si modifica?

Per dare una spiegazione a questa domanda è necessario una piccola riflessione sulla visione che hanno gli orientali del mondo: la visione olistica.
La parola olistica (da holos = tutto, intero) contiene in sé la sua definizione. Essa è una considerazione dell’universo nella sua globalità e non rappresenta nessuna delle sue parti come separate le une dalle altre. Questa concezione si rispecchia nell’immagine dell’uomo e nella sua unione armonica tra stato fisico (il corpo biologico), stato mentale/emozionale (fatto di pensieri e sentimenti) e stato spirituale.

Il fluire libero dell’Energia Reiki mantiene queste parti in reciproca armonia.
L’interruzione dello scorrere dell’Energia viene evidenziato da un “sintomo” che può essere sia fisico, che mentale/emozionale così come spirituale.

Se ci paragonassimo ad un fiume, l’acqua rappresenterebbe l’Energia Universale. Immaginiamo che ad un certo punto del fiume si presenti un ostacolo: l’acqua subirebbe delle increspature. Questo ostacolo rappresenta un “blocco” energetico e l’increspatura dell’acqua (la manifestazione percepibile del flusso non armonico) è la sua naturale conseguenza.
Se non si è in armonia con l’Energia dell’Universo (c’è un ostacolo nel fiume), la conseguenza di questo (l’increspatura) si può manifestare fisicamente, spiritualmente come a livello mentale/emozionale.

Lo scopo della disciplina Reiki è duplice: ripristinare il flusso armonico dell’Energia (attraverso la pratica energetica si toglie l’ostacolo), e migliorare lo stile di vita (tramite il percorso spirituale si evita di creare altri “blocchi” nel fiume).


La pratica Reiki


Reiki è una disciplina molto semplice da eseguire. Basta appoggiare le mani, abbandonarsi all’Energia e distogliere la propria attenzione da quello che si sta facendo. Tutto qui. E’ il fluire dell’Energia Universale che compie tutto il lavoro di riequilibrio.

Chi pratica Reiki diventa semplicemente un canale che convoglia questa Energia. Non vi è nessun tipo di scambio energetico con la persona trattata così come non esistono controindicazioni al Reiki. Reiki è il Soffio che dona e sostiene la vita: non può andarle contro.
Nella sua semplicità, nasconde la sua efficacia e la sua profondità: la natura opera senza sforzo.. ed in modo semplice!
Non esistono regole particolari anzi: più si riesce ad interiorizzare Reiki, più si è guidati dal proprio intuito e più Reiki è efficace. Quando Reiki diventa un’arte, si è in completa armonia con il Tutto, e non servono più nè posizioni predefinite per le mani, nè simboli. Si abbandona tutto quello che è stato appreso a livello tecnico e si segue unicamente la percezione che riceviamo dall’Energia.


Ma come si sensibilizza la percezione dell’Energia?

Semplicemente attraverso la pratica. Come nelle arti marziali, l’esercizio ripetuto è il miglior  modo per portare l’apprendimento nel profondo. Il vecchio detto “mente sana in corpo sano” potrebbe essere usato tranquillamente anche nel Reiki. Senza un equilibrio delle energie fisiche non è possibile mantenere in equilibrio neanche mente e spirito.
Ricorda però che Reiki si basa sull’abbandono e non sulla percezione. Anche se non senti nulla, se ti affidi all’Energia Universale, Reiki funzionerà comunque.
Reiki è una disciplina che può essere imparata da chiunque. Non servono doti o conoscenze particolari, non servono capacità innate.

Lo scopo del Maestro Usui era quello di condividere i benefici del Reiki con tutti, in modo che chiunque potesse essere libero di vivere una vita sana e felice. Per questo motivo il Reiki tradizionale giapponese è di facile comprensione ed utilizzo.
Esistono comunque tecniche e metodiche predefinite. Esse sono tracce per farci capire quanto sia versatile la disciplina e, in quanto tali, servono solo da guida iniziale. Abbandonarsi all’Energia vuol dire non attaccarsi neanche ad una tecnica, ad un simbolo e neppure ad una disciplina.

Trattamento Reiki

Un trattamento Reiki consiste nell’appoggiare delicatamente le mani (o mantenerle a poca distanza dal corpo), senza pressioni o manipolazioni, lasciando semplicemente scorrere l’Energia. Le sensazioni più comuni per chi riceve Reiki sono quelle di profondo rilassamento e benessere generale.
Per poter usufruire appieno dell’Energia del Reiki è assolutamente necessario allontanare il proprio ego e la propria aspettativa. Solo in questo modo avremo la certezza di effettuare un trattamento Reiki utilizzando l’Energia Universale e non la nostra.

I simboli Reiki

I quattro simboli Reiki sono uno degli strumenti essenziali per raggiungere la piena consapevolezza dell’Energia e del suo potere. Tre di questi vengono insegnati nel secondo livello Chuden, il quarto invece si apprende nel terzo livello Okuden.

L’esperienza fisica (inteso proprio come percezione corporea) dell’Energia e del suo fluire è già di per sé sufficiente a giustificare l’entusiasmo per questa disciplina. La percezione del calore delle mani, della “vibrazione” energetica rappresentano il primo piccolo miracolo del Reiki. I Simboli Reiki danno una consapevolezza ancora maggiore sulle effettive possibilità dell’Energia Universale.
Bisogna però specificare che il Maestro Usui introdusse l’uso dei simboli esclusivamente con lo scopo di aiutare i praticanti Reiki nell’esercizio della connessione con l’Energia. Essi sono da considerarsi un po’ come le rotelle che si utilizzano da bambini per imparare ad andare in bicicletta. Rappresentano un sostegno, un aiuto, ma una volta imparato a stare in equilibrio, vanno tolte.
Il concetto di non attaccamento va impiegato anche ai Simboli. Una volta che apprendiamo ad essere noi stessi “simbolo”, non avremo più bisogno di questo strumento, ed andrà rilasciato. L’abbandono dei Simboli Reiki si ottiene semplicemente con la pratica e l’esercizio e segue una tempistica personale.

  • La funzione del primo simbolo Reiki è quella di lavorare sulla concentrazione dell’Energia Universale. Serve per intensificare il fluire dell’Energia ed ha utilizzi vari.
  • Il secondo simbolo Reiki veniva usato tradizionalmente per lavorare solamente sulle cattive abitudini. In occidente si è allargato l’uso iniziale di questo simbolo ad un significato mentale/emozionale, anche se in origine non era così.
  • Il terzo simbolo Reiki è impiegato per il trattamento su persone distanti da noi. Esso veniva utilizzato esclusivamente per questo scopo, far giungere l’Energia a persone lontane (dal punto di vista spaziale, chilometrico).
  • Il quarto simbolo Reiki è usato esclusivamente per la connessione totale con l’Universo, per divenire una cosa sola con l’Energia Reiki, col Soffio Vitale.

E’ così importante conoscere esattamente quali simboli utilizzava Usui?

No, non è proprio così importante. Nel Reiki si sono diffusi decine di simboli differenti ed esattamente non siamo sicuri che i veri simboli di Usui esistano ancora. Seppure nella Gakkai vengano ancora utilizzati, non vi è una prova scritta che siano esattamente quelli di Usui, soprattutto perchè il Maestro non lasciò nessuna testimonianza scritta. Come già detto il significato dell’uso dei simboli è esclusivamente a livello “didattico”. Essi servono per aumentare la consapevolezza nell’Energia ed in quello che può fare. Lo scopo di un praticante non è però quello di restare legato per sempre all’uso del simbolo, ma è di riuscire a lasciare andare anche l’uso di questi strumenti.

Com’è possibile arrivare a questo traguardo?

Semplicemente tramite la pratica. E’ giusto ricordare che il Maestro Usui non utilizzava alcun simbolo, anche se li ha creati perchè i suoi allievi potessero capire.

Vivere con Gioia il Reiki un momento di silenzio per toccare il proprio Sì alla Vita.


Sauro Tronconi

Reiki-Do

Una via consapevole per l’evoluzione

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Leggete questo libro con semplicità, come se fosse un gioco e lasciate che la vostra mente percorra liberamente i labirinti creati ad arte dall’autore, per farla smarrire. Non si tratta di credere , ma di aprire volontariamente la propria coscienza alla ricerca di una via di evoluzione interiore e di consapevolezza di sé.

REIKI-DO è la porta su una disciplina antica, volta al fluire dell’energia vitale e alla comprensione delle armonie che regolano la natura e l’universo. E’ l’uomo l’artefice del proprio destino: non esiste energia positiva o negativa, ma semplicemente energia, non c’è il male ma solo l’inconsapevolezza, non la morte, ma soltanto il cambiamento.

Scritto in uno stile scorrevole e discorsivo, REIKI-DO consente a tutti di avvicinarsi alla grande trasmissione orale del sapere che non è conoscenza, ma comprensione.

Illustrazioni chiare descrivono i passaggi delle tecniche di prevenzione e cura che caratterizzano il REIKI-DO di primo livello, rendendo questo volume lo strumento di accesso indispensabile per chiunque voglia approfondire questa antica disciplina.

Reiki (prima parte)

Per oggi
non ti preoccupare;
per oggi
non ti arrabbiare.
Onora i genitori,
i maestri e gli anziani.
Guadagna da vivere onestamente
mostra gratitudine a tutti
gli esseri viventi.

Dott. Mikao Usui

reiki

Che cos’è il Reiki?

Il Reiki non è difficile da apprendere.
E’ uno dei sistemi terapeuti più semplici che l’uomo possa conoscere. Non servono particolari qualità paranormali o infarinature di medicina poiché il Reiki è energia universale intelligente e si dirige dove serve. Lasciando il soggetto in uno stato di profonda tranquillità di benessere, riportando in stato attivo le cellule passive che creano dolore.

Il Reiki non è un’invenzione né una moda:esso è una riscoperta. Oggi può diventare un’integrazione straordinaria delle altre terapie. Gli strumenti utilizzati sono le mani e la mente e possono essere applicate immediatamente contro tutti i mali con effetti benefici.

Il Reiki sarà usato da tutti per gestire se stessi e gli altri.

Esso è amore universale, sapienza e verità ; un’energia che da vita a tutto l’universo e lo mantiene costantemente.

I tibetani, già millenni fa, conoscevano la vera essenza di ogni essere, composto di materia e di energia, e usavano questo sapere per curare il proprio corpo e armonizzare lo spirito o l’anima riportando l’uomo all’unità originaria. In molte altre parti del mondo, il Reiki venne conservato nelle scuole di mistero di quasi tutte le culture; pochi eletti, sacerdoti o figure mistiche, ne erano a conoscenza; quest’arte veniva tramandata oralmente a discepoli meritevoli.

Verso la fine del diciannovesimo secolo, il dott. Mikao Usui ritrovò, in antiche scritture sanscrite di 2.500 anni fa, la chiave che riportò alla vita la millenaria cultura della guarigione naturale.

La parola Reiki significa Energia Vitale Universale.

Viene definita come quella forza che opera e vive in tutte le cose del creato.

La parola è composta da due sillabe:

. Rei: descrive l’aspetto illimitato e universale di questa energia;

. Ki: indica la forza vitale che la materia emette.

Molti popoli, culture e religioni, conoscevano un’energia che corrisponde al termine Ki, così essa venne chiamata ki dai cinesi, prana dagli indiani, energia bioplasmica dai russi, luce dai cristiani, mana dai Kahunas bioplasma da coloro che, attraverso la camera kirlian, hanno fotografato l’energia emanata dal corpo…e ancora la si può trovare indicata in molti altri modi.

Il Reiki è Unità, Verità e Amore.

Il sistema Usuid del Reiki non solo è il più semplice e naturale ma anche il più facile metodo di trasmissione dell’energia vitale. Una volta che la persona diventa canale Reiki, l’energia vitale scorre spontaneamente in forma concentrata attraverso le sue mani e il suo corpo; questa capacità permane per tutta la vita.



Tanmaya Honervogt

Il Nuovo Libro del reiki

L’energia universale che guarisce

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Un vero e proprio corso introduttivo che insegna come indirizzare il benefico flusso di questa energia verso chi ne ha bisogno. Un testo completo e sapientemente illustrato per scoprire gli esercizi che servono a canalizzare l’energia, la sua applicazione nei numerosi disturbi, l’associazione con il massaggio, il lavoro su i chakra, i fiori di Bach.

Ascoltati in tranquillità

ascolto

Perché non cercare di ascoltare quegli intangibili suoni interiori che possono essere uditi solo nella tranquillità assoluta, allorquando sei in armonia con le Vie dello Spirito? In questo stato di pace perfetta tutta la tua vita cambia, mentre una calma e una serenità interiori si irradiano dal profondo.

Diventi tutt’uno con la totalità della vita, ti senti elevato, ispirato e illuminato, poiché tutto il tuo essere è colmo della Mia luce divina. La comprensione non ti giunge attraverso la mente, bensì attraverso la coscienza superiore e il cuore. Non vivi più per te stesso. L’ego viene completamente dimenticato, la tua diventa una vita di dono d’amore e di servizio per il prossimo.
Solo nel donare scoprirai la meraviglia della gioia e della felicità interiori che niente e nessuno potrà sottrarti. La gioia viene con il servizio, e il servizio viene con la devozione: dedicati a Me e al Mio servizio adesso, e così facendo sentiti crescere.

di Eileen Caddy da Le porte interiori

Le Porte Interiori Le Porte Interiori

Eileen Caddy

Compralo su il Giardino dei Libri

L’autrice, una delle fondatrici della Comunità di Findhorn, è guidata da una voce interiore, fonte d’ispirazione per tutta la comunità. Gli insegnamenti ricevuti sono offerti sotto forma di “agenda” perenne, a sottolineare che vanno vissuti quotidianamente.

Un libro per 100 amici Un libro per 100 amici

Dove trovare la felicità

Eileen Caddy

Compralo su il Giardino dei Libri

Non comprare un libro per te. Comprane uno, ma per 100 amici.
Un libro, le cui pagine si trasormano in vere e proprie cartoline da “seminare” in giro (oltre che da tenere per sé).
Esse contengono bellissime meditazioni dell”Autrice di “Le porte interiori”. Buona semina…