Tutti desiderano essere amati

Tutti desiderano essere amati

Tutti desiderano essere amati

In realtà qualunque cosa facciamo, pensiamo, diciamo,
ha lo scopo di cercare di essere amati.

Fin da bambini l’unico grande desiderio è l’accoglienza della mamma, il suo morbido abbraccio.

E per tutta la vita sarà proprio quello ad essere inseguito.

L’abbraccio della mamma tuttavia non è il primo e il più importante poiché ve n’è uno esistenziale: quello di Dio, della madre Vita, dell’Uno, del Sé, della vera natura della mente o comunque vogliate chiamare la sostanza del nostro essere.

Noi proveniamo dall’amore, dimoriamo nell’amore e ritorneremo all’amore;
il problema è che non abbiamo sufficiente consapevolezza per sentirlo.

Il termine amore è stato da sempre usato per descrivere talmente tante sfumature sentimentali da essere ormai confuso con ciò che amore non lo è affatto.

Per esempio l’attaccamento che si prova per i figli o per il partner o per qualcuno vicino a noi non è il nobile sentimento dell’anima, sostanza del nostro essere, ma un bisogno che mantiene viva l’illusione del nostro ego, causa principale di ogni nostra sofferenza.

Il sentimentalismo, di cui fa parte anche l’attaccamento, si basa su un nostro bisogno, quindi non può essere quella forza dell’universo che basta a se stessa.

Come un sole non ha bisogno di luce così l’amore non ha bisogno di amore.
Di conseguenza possiamo amare l’altro solo se non ne abbiamo bisogno.

Ma come si fa a realizzare questo? Cos’è l’amore, e come è possibile non confonderlo con quel sentimentalismo che imprigiona sempre più?

L’amore è la forza che fa respirare la nostra anima, è l’energia madre di tutto e di tutti noi.

Aneliamo all’amore che è in realtà l’unico nostro vero desiderio.

Il problema è che lo cerchiamo nel posto e nel modo sbagliato, cioè fuori da noi.

Finché pretenderemo amore non lo avremo mai, finché non apriremo il nostro cuore per lasciarlo spontaneamente sorgere non lo sentiremo mai, finché vorremo qualcuno che ci ama non lo avremo mai veramente.

L’amore accade quando apriamo il nostro intero essere alla vita, a qualunque costo; 
allora la Vita che è Amore ci inonderà e saremo felici.

È come dire: tutto è amore…
come faccio a sentire che lo sono anch’io in modo da esserne totalmente appagato?

Ciò che ci serve è smettere di difenderci con la chiusura e scegliere l’apertura del cuore a qualunque costo. Allora la Forza dell’amore scorrerà in noi.

Una delle prove che l’iniziato si trova a dover affrontare per scoprire veramente il potere dell’amore è proprio quella di rimanere con il cuore aperto di fronte alla più grande ferita.

Ma come si fa ad aprire il cuore quando è abituato a chiudersi ogni volta che veniamo feriti?

E per sentirci feriti basta un nulla…
un’occhiata, una parola fuori posto, un’aspettativa tradita.

È come se dentro di noi ci fosse una perenne Grande Aspettativa che ci dice: “Se quello di fronte a te non ti ama incondizionatamente, non ti accetta, non ti stima, non ti mostra amore in tutto ciò che fa… chiuditi e respingilo”.

In questo modo respingiamo l’amore ad ogni nostro respiro, poiché ogni volta che ci chiudiamo, qualunque sia la ragione, sbattiamo la porta in faccia all’amore che altrimenti potrebbe inondarci totalmente anche di fronte al più grande torto subito.

Che cosa ci convince a difenderci?

Il pensiero.

I nostri pensieri sono i condizionamenti di tutte quelle persone che ci hanno fatto credere sia meglio chiuderci all’amore per sopravvivere.

Guardate cosa c’è dietro ad ogni pensiero; la matrice di ognuno di esso è un credo errato che è causa di ogni nostra sofferenza: “Io sono separato dall’amore e da tutto quello che vedo sento e percepisco… quindi visto che è tutto è separato da me devo difendermi”.

Il pensiero o meglio l’identificazione con il pensiero, è il filo che ci tiene legati all’illusione; dobbiamo sicuramente imparare ad averci a che fare in altro modo.

I maestri dicono di cogliere quello spazio vuoto tra un pensiero e l’altro. Questo è possibile dopo essere divenuti abili nella pratica della contemplazione.

Prima occorre allenarsi nell’arte della disidentificazione. Il pensiero attiva tutto ciò che penso di essere ma che in realtà non sono, tutti i condizionamenti, tutte le maschere, tutti i traumi piccoli e grandi…

L’errore è credere di risolvere i problemi pensando!

Dobbiamo smettere di volerci trovare… noi dobbiamo perderci!

Dobbiamo lasciare dissolvere tutto ciò che crediamo di essere per permettere alla vita, a Dio, all’amore di rivelarci la nostra vera natura.

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Questo Natale regalati un passo in avanti!

Perchè è così difficile studiare?

Cosa sono le mappe concettuali?

Perchè è così diffile studiare?

Scoprire ed applicare in modo consistente le mappe concettuali è stato senza dubbio un punto di svolta per i miei studi.

Sono stato abbastanza fortunato da scoprire le mappe concettuali molto presto; durante le scuole medie per l’esattezza, quando un geniale professore di musica mi parlò per la prima volta di questo eccezionale strumento per migliorare il mio metodo di studio.

Da quel momento non ne ho fatto più a meno.

Wikipedia le definisce nel seguente modo:

Le mappe concettuali sono uno strumento grafico per rappresentare informazione e conoscenza, teorizzato da Joseph Novak, negli anni ’70. Servono per rappresentare in un grafico le proprie conoscenze intorno ad un argomento secondo un principio cognitivo di tipo costruttivista, per cui ciascuno è autore del proprio percorso conoscitivo all’interno di un contesto, e mirano a contribuire alla realizzazione di apprendimento significativo, in grado cioè di modificare davvero le strutture cognitive del soggetto e contrapposto all’apprendimento meccanico, che si fonda sulla acquisizione mnemonica”.

Non c’hai capito nulla vero? Come biasimarti! Vediamo di semplificare.

Una mappa concettuale non è altro che uno schema grafico attraverso cui rielaborare e sintetizzare una nuova materia di studio.

Ogni mappa concettuale ha 2 elementi principali:

  • nodi concettuali. Sono i concetti primari e secondari e sono rappresentati da un’etichetta che ne identifica il significato.
  • Le relazioni associative. Sono le frecce che collegano i nodi concettuali e possono essere dotate anche esse di un’etichetta che spiega il collegamento tra i diversi concetti.

Ma perché le mappe concettuali sono così efficaci? Lascia che ti racconti una storiella (cos’è questa? Un’informazione di contorno: bravo!)

Nel corso di uno dei suoi esperimenti, lo psicologo canadese Endel Tulving, diede a due gruppi di studenti 100 schede con delle parole stampate su una facciata, chiedendo ad un gruppo di memorizzare le parole e all’altro di organizzarle secondo criteri logici. Al termine dell’esperimento, il gruppo che si era limitato ad organizzare logicamente le schede ottenne gli stessi risultati del gruppo che si era sforzato di memorizzarle.

 

Come imparare a studiare meno, studiando meglio

 

Cosa ci insegna questo esperimento?

Punto primo: se ho messo il capitolo ( disponibile con la colpia integrale ) sull’apprendimento prima di quello sulla memorizzazione un motivo c’è!

Punto secondo: quando sei coinvolto attivamente nell’organizzare il tuo materiale di studio in una mappa concettuale, stai creando delle associazioni nel tuo cervello che ti permettono di apprendere ed imprimere gli argomenti nella tua memoria, senza doverti sforzare di ricordare.

Spero di averti convinto abbastanza sull’efficacia delle mappe concettuali.

 

Come imparare a studiare meno, studiando meglio

 

Eccoti allora 5 semplici passi per iniziare a costruire le tue mappe:

  1. Scrivi un concetto primario al centro di una pagina e racchiudilo in un cerchio.
  2. Intorno al concetto primario scrivi i concetti secondari e circondali con un cerchio.
  3. Disegna le linee che collegano queste idee a quella centrale.
  4. Scrivi degli esempi, dei riferimenti o dei tuoi ragionamenti legati ai concetti secondari (puoi utilizzare le informazioni di contorno).
  5. Non ricercare la perfezione, lascia che la parte intuitiva del tuo cervello decida per te, scrivi tutto quello che ti viene in mente e collegalo al resto.

Un estratto di Studia meno, Studia meglio.

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Finalmente è stato pubblicato Studia meno, Studia meglio: la nostra nuova guida dedicata agli studenti di tutte le categorie.

In questo articolo voglio raccontarti come è nata e qual è la “filosofia” che le sta dietro. Se non puoi proprio resistere, puoi scaricarla cliccando qui o sull’immagine sotto.

Come imparare a studiare meno, studiando meglio

Se sei ancora con me, voglio farti una domanda: ti sei mai chiesto perché alcuni hanno successo nello studio, mentre altri falliscono miseramente? È solo una questione di talento? Sei davvero convinto che per riuscire all’università si debba avere un’intelligenza innata?

 

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Non vivevo, ma sognavo di vivere

Nathaniel Hawthorne era un uomo insoddisfatto.
Non che gli mancasse qualcosa ma sentiva che ciò che stava facendo, la sua vita, il suo lavoro, non era ciò per cui era nato.

Un giorno era in preda ad una delle sue crisi quando la moglie gli prese la mano e gli disse: “devi lasciare perdere tutto quello che stai facendo e dedicarti a ciò per cui sei qui“.

Era il 1850, giusto qualche anno dopo quell’episodio, quando venne pubblicato “La Lettera Scarlatta“, divenuto uno dei classici più letti della storia.

Ricordando quel periodo, quello antecedente alla sua decisione di dedicarsi alla scrittura, Nathaniel Hawthorne dichiarò: “Non vivevo, ma sognavo di vivere“.

E TU?

Nulla è dovuto al caso: sei qui con uno scopo preciso.

Veniamo catapultati in questo mondo con un compito, però ce ne dimentichiamo o ancora più spesso facciamo finta di non sentirlo.

La nostra testa è spesso piena di “se“, di “ma” autoimposti.

C’è di mezzo una vita intera: sei veramente disposto a barattarla con i tuoi ma?

QUELLO CHE STAI FACENDO E’ CIO’ PER CUI SEI NATO?

Il nostro cervello rappresenta le informazioni sotto forma di immagini.

E’ facile verificarlo: prova a pensare ad un caffè (e guarda cosa è successo, si è formata subito nella tua testa l’immagine di una tazza o di un chicco di caffè vero?).

Scopri la Tua Mission
Scopri la Tua Mission

UNA PARTICOLARITA’: LE IMMAGINI SONO DIFFERENTI A SECONDA DEL TUO GRADO DI CONVINZIONE

In PNL le chiamano submodalità.

Una delle particolarità delle submodalità è che secondo il nostro grado di certezza/incertezza rappresentano le immagini in modo diverso.

Riprendiamo l’esempio di prima, prova a pensare ad un caffè e nota queste cose:

  • L’immagine è fissa o in movimento?
  • E’ a colori o in bianco e nero?
  • Senti dei suoni o è muta?
  • C’è l’oggetto in primo piano e il resto sfocato oppure vedi un’immagine a fuoco nella sua completezza?

Queste sono alcune piccole cose che potresti notare. Segnale perché, visto che sei convinto che esista il caffè, sono le tue submodalità della certezza.

SEGUI L’INDIZIO E SCOPRI SE E’ CIO’ PER CUI SEI NATO

A questo punto dovresti aver compreso che, nel caso dovessi immaginare qualcosa di cui non sei sicuro o convinto, il tuo cervello lo immaginerebbe in modo diverso.

Ad esempio:

  • Se prima l’immagine era fissa ora potrebbe essere in movimento
  • Se prima era a colori ora potrebbe essere in bianco e nero.


FAI QUESTO ESERCIZIO:

Ora che hai individuato le tue submodalità della certezza (se non fossi sicuro potresti provare ancora con qualcosa del quale sei certo, ad esempio la tua macchina, casa, ecc.) prova ad immaginare quello che stai facendo.

DOMANDA: Come lo rappresenta il tuo cervello?

Se le submodalità corrispondono alla certezza allora stai facendo ciò per cui sei nato.

Se invece le submodalità sono diverse…

Sei veramente disposto a barattare la tua intera vita con dei ma e dei se?

In questo caso ci sono molti modi per scoprire il tuo compito (li trovi qui). La cosa importante iniziale era questa, scoprire la tua verità.

Scopri la Tua Mission
Scopri la Tua Mission

Perché la verità non puoi nasconderla per tutta la vita.

C’è un modo diverso di vedere le cose!

Continua a leggere

Start! Se oggi stesso smettessi di rimandare sempre tutto?

Start! Se oggi stesso smettessi di rimandare sempre tutto?

Rimandi sempre a domani?

Se stai leggendo questa pagina scommetto che sei un procrastinatore seriale. Ma vediamo se il corso fatto con il Mago Oronzo ha dato i suoi frutti:

  • Rimandi sempre fino all’ultimo la preparazione di esami o di progetti di lavoro.
  • Ti sei ripromesso di smettere di fumare/metterti a dieta/andare in palestra almeno 27 volte negli ultimi 2 anni, ma dopo i primi giorni di entusiasmo ti sei ritrovato di nuovo impantanato nelle tue care, vecchie, cattive abitudini.
  • I tuoi sogni nel cassetto sono lì da talmente tanto tempo che hanno stretto amicizia con i tarli del tuo comodino.

Ci sono andato vicino?! Te l’ho detto: “c’ho i poteri!:)

Perché procrastiniamo?

Se procrastiniamo, lo stiamo facendo per queste 4 ragioni.

Preferiamo il piacere immediato alla felicità – Controllare la posta elettronica o la nostra pagina facebook ci da una gratificazione immediata. Una nuova e-mail o un nuovo “like” sono in grado di apportare quel pizzico di novità ed autostima di cui sentiamo “bisogno come dell’aria”.
Un manipolo di nerds americani hanno compreso questi bisogni e sono stati in grado di costruire imperi miliardari (facebook, twitter, ecc.).
Non c’è nulla di male nel soddisfare queste nostre piccole debolezze, fintantoché non mettiamo a repentaglio la nostra felicità futura.
Cedere continuamente a queste gratificazioni immediate significa spesso rimandare i nostri impegni, i nostri progetti, i nostri sogni nel cassetto e, in fin dei conti, la nostra felicità.
Continuiamo a ripeterci che in fondo non è così grave, che abbiamo ancora tempo e sicuramente domani ci impegneremo di più.
Balle!

Abbiamo paura – A volte rimandiamo i nostri impegni perché abbiamo paura; abbiamo paura di fallire, abbiamo paura di avere successo, abbiamo paura di assumerci nuove responsabilità, abbiamo paura dei cambiamenti, abbiamo paura di fare la figura del fesso, abbiamo paura dell’incertezza.
La paura è come una tigre di fumo: finché non ci scagliamo contro di lei, dissolvendola, ci terrorizza e ci blocca. La procrastinazione ha il potere di ingrossare questa tigre di fumo, rendendola sempre più densa e spaventosa.
Le prime volte che rimandiamo un impegno che ci mette a disagio, sentiamo infatti una piacevole sensazione di sollievo; ma sono proprio queste piccole rinunce, a cui diamo poco peso, a trasformare una semplice collina in un Everest invalicabile.

Non abbiamo le idee chiare – Anche la vaghezza dei nostri obiettivi può rappresentare un basamento importante per la nostra tendenza a rimandare sempre a domani.
Quando sappiamo di dover lavorare su un dato progetto, ma non sappiamo esattamente da dove iniziare, è come se ci scontrassimo con un muro invisibile, che inesorabilmente ci invoglia a svolgere attività più semplici, immediate e gratificanti.
Così, senza neanche accorgercene ci ritroviamo a curare le nostre belle barbabietole nane su Farmville.
In questi casi la soluzione potrebbe apparire semplice, ma in realtà, chi procrastina per questo motivo spesso riesce a sabotare se stesso passando da un estremo all’altro: inizia così a pianificare ogni singola micro-attività, perdendo ore ed ore a creare il piano perfetto, che immancabilmente rimarrà sulla carta.
E’ inutile che giri lo sguardo dall’altra parte e fai tanto l’indifferente, so perfettamente che lo hai fatto! ;-)

Siamo troppo ottimisti (nel breve termine) – Spesso, quando si tratta di completare una lunga lista di attività, sovrastimiamo le nostre capacità, dando per scontato che più tardi o domani ci trasformeremo magicamente in studenti e lavoratori superproduttivi in grado di completare in un batter d’occhio attività che abbiamo rimandato per giorni.
Questa convinzione lenisce i nostri sensi di colpa e ci illude di poter continuare a rimandare i nostri impegni senza dover pagare, prima o poi, un conto salato.
Alcuni interessanti studi hanno dimostrato che tendiamo a sottovalutare la durata di attività future: insomma, siamo dei pessimi pianificatori.
Questo bug mentale ci porta ad essere ingiustificatamente ottimisti sulle nostre reali capacità di completare determinate attività; ed ecco che ci ritroviamo a procrastinare fino all’ultimo minuto disponibile, convinti che ce la possiamo fare, ma costringendoci di fatto ad estenuanti maratone di studio/lavoro per rispettare le scadenze.

Questa ultima causa di procrastinazione è particolarmente importante e vorrei consolidare la tua consapevolezza, spiegandoti un concetto chiave legato alla “rimandite”.

l’“Io Futuro”: il nostro peggior nemico.

E se smettessi di procrastinare?

Ti sei mai chiesto come sarebbe la tua vita se oggi stesso smettessi di rimandare sempre tutto? Socchiudi gli occhi (magari non in pubblico, altrimenti fai la figura del pirla!) ed inizia ad immaginare la tua vita senza procrastinazione:

  • Hai appena raggiunto quell’obiettivo a cui tenevi tanto (la laurea, la promozione, quel progetto che lancerà la tua carriera di freelance).
  • Le tue giornate sono produttive e arrivi alla sera stanco, ma soddisfatto.
  • Quel senso di frustrazione ed insoddisfazione che caratterizzava le tue giornate ti ha finalmente abbandonato: senti finalmente di avere uno scopo.
  • Sei fiero di te stesso. Quando ti guardi allo specchio, non resisti e battendo il pugno sul petto dici: “ti stimo fratello!“.
  • …hai sconfitto la povertà nel mondo e hai portato la pace tra i popoli.

Hei! Hei! Sveglia! Stiamo un po’ esagerando “fratello”: riapri gli occhi e ritorna con i piedi per terra! Sconfiggere la procrastinazione forse non ti aiuterà a portare la pace nel mondo, ma…

Se OGGI non stai vivendo i tuoi sogni è perché IERI hai deciso di rimandare a DOMANI.

La procrastinazione non è semplicemente una cattiva abitudine, ma uno stile di vita che abbiamo appreso nel corso degli anni. Per essere debellato necessita di un percorso guidato caratterizzato da fasi ben precise.

Chi sono io per dirti queste cose? Sono un procrastinatore pentito: uno che ha vissuto tutte le fasi della procrastinazione, che ne ha pagato i costi salati, ma che alla fine è riuscito a sconfiggerla grazie a strategie consolidate e ad un percorso ben preciso.

Start! La guida pratica per sconfiggere la procrastinazione. Adesso.

“Esistono due tipi di persone: quelli che portano a termine ciò che iniziano e… ecc, ecc.”
Robert Byrne.

Start! La guida pratica per sconfiggere la procrastinazione. Adesso.Start! La guida pratica.

Start! ti offre un percorso guidato, suddiviso in 3 fasi ben collaudate, che raccolgono i più recenti studi scientifici sulla procrastinazione e le strategie che ho utilizzato personalmente per battere la “rimandite”.

Ecco il percorso che ti aspetta:

1) CONSAPEVOLEZZA. Ogni cambiamento necessita di una profonda consapevolezza.

  • 10 cose da sapere sulla procrastinazione.
  • Perché procrastiniamo.
  • Procrastinazione, Ritorno al Futuro e le balle spaziali che ci raccontiamo.
  • I costi della procrastinazione.
  • Quando procrastinare fa bene.
  • Test: che procrastinatore sei?

2) MOTIVAZIONE. Per realizzare il tuo cambiamento hai bisogno di energia e direzione.

  • La fisica della “rimandite”: procrastinazione statica e dinamica.
  • Il segreto è sotto i tuoi occhi.
  • La trappola dei risultati.
  • Ritrovare la motivazione con la visualizzazione creativa.
  • L’esercizio dei 10 perché.

3) AZIONE. Scordati vibrazioni cosmiche. Il cambiamento si ottiene solo con l’azione.

  • Ridurre l’attrito.
  • DistrAzione = Distruggi + Azione.
  • Meno scelte, più azione.
  • Rendere facile ciò che è difficile.
  • 9 abitudini per battere la procrastinazione.

 

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La Vita Come tu la Vuoi

La Vita Come tu la Vuoi

Realizza il tuo progetto più bello: te stesso Prefazione di Anthony Robbins

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Il progetto più bello, te stesso

Abbiamo avuto il dono della vita ma ne passiamo la maggior parte correndo dietro a qualcosa o qualcuno, senza pensare a chi siamo e che cosa vogliamo. Molti arrivano ai momenti delle domande (i compleanni degli «anta» o le tragedie) troppo tardi, impreparati e nello stato d’animo meno adatto.

Io sono un uomo fortunato. Sono nato e cresciuto in una famiglia straordinaria, ho sempre avuto la possibilità di decidere e fare ciò che volevo, pagandone le conseguenze ma anche riscuotendo il premio. Mi sono goduto la vita: volevo viaggiare per il mondo e l’ho fatto, volevo essere libero e lo sono stato. Non ho mai preso impegni che non ero sicuro di poter mantenere. Sono sempre stato così e lo sarò sempre.

Sono sempre stato affascinato dalle persone, dai loro comportamenti, colpito dal fatto che tutti siano sempre pronti a giudicare le scelte altrui e sempre poco inclini ad assumersi la responsabilità della propria vita.

Nella speranza di dare una spiegazione all’esistenza, ho studiato le metodiche più avanzate con i migliori coach del mondo, arrivando alla conclusione che ciò che abbiamo è il risultato di quello che siamo e in cui crediamo.

Lo so, non ci volevano venticinque anni di studi internazionali per capirlo… bastava un po’ di buonsenso, ma forse ne ho poco. Quello che mi stupisce ancora è vedere come la maggior parte delle persone insoddisfatte e frustrate continui a vivere giorno per giorno, senza fermarsi a decidere, pianificare, cambiare, essere.

Se stai leggendo questo libro probabilmente sei come me. Mi sono sempre fatto domande che altri non si facevano. Alle elementari ero l’incubo delle suore, sempre pronto a porre domande scomode. Volevo capire. Perché le cose sono come sono? Perché facciamo quello che facciamo? È possibile che siamo così stupidi da pensare di poter essere felici o soddisfatti senza fare nulla per esserlo? «Essere», che bel verbo!

L’idea non è nuova:

se sei, se veramente sei, allora puoi credere, se credi fai, e se fai hai.

Tutto qui. Purtroppo, è meno facile di quanto sembri. È più semplice vivere lasciandosi guidare dagli eventi e prendersi qualche pausa per dimenticare che ciò che siamo e facciamo non ci piace.

Nel mio lavoro di coach incontro tutti i giorni persone che vogliono migliorare, e la cosa più buffa è che principalmente ho a che fare con persone che stanno bene. Sono proprio quelli che non avrebbero bisogno di un coach che lo cercano… strano, vero?

Eppure, è così: chi trarrebbe i maggiori vantaggi dalla lettura di queste pagine non le leggerà. Questo libro andrà invece in mano a chi si pone domande, vuole crescere e migliorarsi: insomma, persone che sono già avanti nel loro percorso. Perciò, caro lettore, la consapevolezza di voler essere di più dimostra che sei uno dei pochi, perché sono pochi quelli che rischiano, prendono decisioni difficili e rimangono fedeli a ciò che sono.

Io sono cresciuto con persone che hanno rispettato il mio modo di essere e mi hanno dato lo spazio per esprimerlo. Ora sono circondato da amici, colleghi e, soprattutto, da una famiglia, che mi stimolano ogni giorno a essere, credere e fare seguendo le mie inclinazioni e ciò che sono.

Sono fortunato, lo so. Ma mi piace pensare che ho contribuito a creare le mie fortune. E mi piace pensare che queste pagine saranno di stimolo per te. Forse ti faranno riflettere, forse ti faranno arrabbiare. Se ti spingeranno a cambiare per essere più fedele a te stesso avremo fatto qualcosa di bello insieme.

Posso assicurarti fin da subito che non hai abbastanza fantasia per immaginare quanto sarà straordinaria la tua vita se deciderai di realizzare il progetto più grande e più bello: te stesso.

Questo è il mio modello: il cuore di tutto è ciò che sei, attorno c’è ciò in cui credi, che è la base del tuo fare. Il risultato è ciò che hai, non è parte di te quindi cambia. È utile ma non determinante, quello che è dentro conta di più.

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Si basa sulla combinazione di 3 elementi chiave che ra­zionalmente potrebbero sembrare estremamente semplici, piccoli, quasi banali, ma che nell’invisibile sono, sia indi­vidualmente ma soprattutto insieme, enormi e molto po­tenti. Combinandoli insieme, facendoli interagire costrut­tivamente tra loro entrano invisibilmente in auto-risonanza generando il campo.

Recensione per Grazie – La tecnica del campo GIA – LIBRO scritta da: Giuliana – 12/05/2011 16:54

“Ho letto il libro GRAZIE tutto d’un fiato tanta era la Gioia, e vorrei che tutti sapessero quanto è potente. Ho letto diversi libri negli ultimi quattro anni, libri che mi aiutassero a capire alcuni meccanismi della vita, perchè le cose ci vanno così anzichè cosà… Ho provato su me stessa diversi metodi, compreso quello di ascoltare messaggi subliminali, ma niente ha attecchito, forse anche perchè a me piacciono le cose semplici ed efficaci allo stesso tempo. Questo piccolo GRANDE libro è geniale, potente, immediato ed estremamente semplice nell’applicazione. Ha iniziato ad essere attivo già dal momento in cui l’ho ordinato. La tecnica GIA funziona davvero !!! Ognuno di noi può portare nella propria vita, gioiose novità con un impegno veramente minimo. Sono felice e grata per aver potuto leggere questo libro e sono grata a Fabio per averlo scritto per tutti noi. GRAZIE DI CUORE DAVVERO !”

Macrolibrarsi.it presenta il libro: Grazie di Fabio Marchesi

Le Regole della Libertà

Le Regole della Libertà
Il sentiero nascosto per una vita piena
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Hai mai provato il desiderio di agire contro ogni logica ed ascoltare esclusivamente il tuo cuore?
Ti sei mai trovato nella condizione di opporti ad una decisione contraria ai tuoi principi?

Pochi libri sono capaci di far risvegliare nel lettore il sentimento di amore per sé e per gli altri, di profondo rispetto per chi compie delle scelte di libertà in linea con i propri desideri, di giustizia per quanti cercano umilmente e coraggiosamente di creare un mondo diverso e più pacifico.

Le regole della libertà raggiunge pienamente l’obiettivo di rafforzare nei lettori il coraggiodelle proprie scelte e la capacità di ascoltare la propria coscienza.

La reciproca fiducia tra individui liberi e onesti è, secondo l’autore, il terreno su cui possono nascere piccoli ma risoluti gruppi in grado di cambiare le abitudini della massa.

I circoli della fiducia, promossi dall’autore, sono l’esempio di come si possa offrire sostegno pratico a chi desidera davvero intraprendere un percorso di cambiamento attraverso piccole azioni quotidiane.

Non a caso, in pochi mesi, sono sorti circoli in tutti gli stati degli Usa, mentre crescono i facilitatori e gli intermediari che fungono da guida all’interno del gruppo.

Hai mai provato il desiderio di agire contro ogni logica ed ascoltare esclusivamente il tuo cuore? Ti sei mai trovato nella condizione di opporti ad una decisione contraria ai tuoi principi?

Ti è capitato di dire qualcosa che tutti pensano, ma che nessuno ha il coraggio di dire?

Tutte le volte che hai messo da parte le regole dell’abitudine, della convenienza, dell’ipocrisia, in realtà hai seguito un altro tipo di regole, più rispettose della tua dignità di essere umano.

Tutte le volte che hai ragionato secondo la tua coscienza, hai seguito Le regole della libertà.

Un libro che esalta la grandezza dei piccoli gesti, dei sì e dei no detti al momento opportuno, delle persone che umilmente e generosamente si impegnano per un mondo diverso e più pacifico.

Un lavoro pervaso di amore e profondo rispetto per chi compie scelte di libertà, e ci indica la via per guadagnare più fiducia nelle nostre scelte e negli altri.

Un cerchio della fiducia è una comunità sotto una luce diversa.

Il suo scopo specifico è sostenere il viaggio interiore di ogni persona del gruppo, far sentire ciascun’anima abbastanza al sicuro da mostrarsi e dire la propria verità.

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Uno che non si accontenterà

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CHI ERA ANTHONY ROBBINS 20 ANNI FA?

“Ero un giovane infelice, pieno di dubbi e di paure. Non avevo un dollaro. Vivevo in un monolocale senza cucina: lavavo i piatti nella vasca da bagno. Avevo 15 chili di troppo. Con mille problemi. Anzi, ero io il problema….”

COS’E’ SUCCESSO POI?

Ho toccato il fondo. Lì ho trovato la spinta per ribaltare la mia condizione. Ricordo ancora che scrissi una lista di tutte le cose negative. Di quelle che non avevo più intenzione di accettare nella mia vita. E di tutto ciò che invece volevo realizzare. Ho cominciato a frequentare corsi e seminari di Programmazione Neuro-Linguistica… Sono passato all’azione.”

CHI E’ ANTHONY ROBBINS OGGI?

“Non sono un guru, sono un coach. I media mi definiscono “allenatore dello stato di massimo rendimento”. Aiuto le persone a raggiungere gli obiettivi, a scoprirsi talenti e risorse innate. Non sono io a cambiare la loro vita, sono loro a cambiarsela.”

CHI SARA’ ANTHONY ROBBINS FRA 20 ANNI?

Uno che non si accontenterà. Che ricercherà sempre il meglio, per sé e per i suoi amici. Si, avrò ancora una “fame” profonda di diventare qualcosa di più. Sarò ancora profondamente affamato di diventare sempre qualcosa di più!”

E’ VERO CHE IL TUO OBIETTIVO E’ QUELLO DI DIVENTARE PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI?

“Il mio obiettivo è aggiungere valore alla vita degli altri. Ho iniziato rivolgendomi alle singole persone. Poi sono passato a gruppi, aziende, squadre. Il passo successivo sarà quello di concentrarmi su istituzioni e governi. Non so ancora in che modo… ma credo che resterò esterno. Mi vedo come un imprenditore che sostiene il processo politico in senso lato. Ma, prima di tutto, voglio continuare a dimostrarmi che sono una persona di cui gli altri si possono fidare.”

COS’E’ LA MOTIVAZIONE?

“E’ quel potere infinito che tutti noi possediamo e che fa la differenza tra chi cresce chi resta fermo; é quella forza che io chiamo drive: una passione interiore che ci trasforma in meglio, fornendoci una spinta continua che moltiplica le nostre energie e il nostro entusiasmo. La drive ci fa cambiare, è una forza duratura, da non confondere con la motivazione temporanea.”

PERCHE’?

“La motivazione temporanea è una spinta limitata nel tempo. Esempio: una ragazza che voglia indossare un certo abito è motivata per un periodo di tempo a dimagrire  starà attenta alla dieta e aumenterà l’attività fisica: di sicuro entrerà in quel vestito. Raggiunto l’obiettivo, perderà la motivazione e, con ogni probabilità, tornerà al peso di prima. La drive invece è un motore ben più potente, cui attacchiamo la nostra identità e la percezione di quello che vogliamo diventare nella vita.”

C’E’ UNA STORIA DI VITA CHE PUO’ ESSERE ESEMPIO PER TUTTI?

“Conosco una donna italiana, oggi brillante avvocato, che aveva “perso se stessa”. Non riusciva a superare l’esame di abilitazione professionale, si era inaridita, si sentiva senz’anima. Una volta professionista si era sposata e aveva aperto uno studio. Ma un tumore all’utero interrompeva la sua prima gravidanza. Qualche anno dopo riusciva a diventare madre. Però non aveva più cura di sé, trascurava persino il lavoro, il suo matrimonio andava a rotoli. E, quando ebbe altre complicazioni con la seconda gravidanza, la sua vita degenerò. Fu a quel punto che partecipò al mio seminario e cominciò aguardarsi dentro. Oggi è dimagrita, ha ripreso in mano la sua attività, si è reinventata il rapporto con il marito. È una donna soddisfatta.”

NON SEMPRE IL SUCCESSO E’ SINONIMO DI FELICITA’. PERCHE’?

“C’è una gran differenza tra riuscire in un compito ed essere davvero realizzati. Il successo senza la realizzazione personale rappresenta comunque un fallimento e la condanna all’infelicità. Il senso della vita non sta in quello che capita (ricchezza e successo), ma nel significato che gli attribuiamo e al modo in cui reagiamo.”

TRE PERSONE CHE CONOSCO HANNO FREQUENTATO UN SUO CORSO, MA SOLTANTO UNA E’ SODDISFATTA…

“Tre giorni di seminario non ti rivoluzionano la vita. Se dicessi che basta frequentare un mio corso per cambiare, soffrirei di delirio di onnipotenza. È però vero che, in tre giorni, acquisiscono strategie con cui iniziare un cambiamento. Che vanno poi applicate tutti i giorni. Questo processo non è semplice. Io ho dovuto frequentare numerosi seminari, anche gli stessi corsi più volte, prima di constatare dei veri cambiamenti nella mia vita. Per riuscire ci vuole disciplina, ma soprattutto allenamento. La frustrazione è parte integrante di questo cammino. E il successo non è garantito. Ottenere e (soprattutto) mantenere i risultati, dipende da quanto si è predisposti al cambiamento. Dalla capacità di mettersi in gioco e aprirsi alle novità. E ancora: non c’è felicità che duri se non definiamo obiettivi e mete da raggiungere.”

UN SEGRETO PER AVERE PIU’ FIDUCIA IN SE STESSI, DA SUBITO?

Immaginate le situazioni del passato in cui avete avuto successo. Che cosa facevate? Quali erano i vostri pensieri? Concentratevi, provate arivivere quelle emozioni, a sentirle dentro di voi. Invierete al cervello degli stimoli tali da condizionarci all’ottimismo.”

di Eleonora Chioda

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A che punto sei oggi nella tua vita?

E dove vorresti essere tra 5 anni?

Quattro giorni durante i quali Tony sarà il tuo allenatore personale e ti spiegherà le strategie, gli strumenti e le tecniche di potenziamento individuale, le stesse che ha utilizzato con i principali leader di tutto il mondo.

Il livello di motivazione personale influenza, infatti, la qualità della nostra vita. Spesso non riusciamo a vivere come vorremmo e a concretizzare quello che realmente desideriamo, perché non siamo sufficientemente consapevoli delle nostre enormi e infinite potenzialità.

Tony Robbins ti fornisce mezzi straordinari per guardare alla tua vita, tracciare un percorso, identificare la tua missione, capire fino in fondo cosa ti impedisce di andare avanti e cosa devi fare, invece, per progredire. Tony ha bussato alla mia anima e mi ha aiutato a leggere con più chiarezza il disegno della mia vita.
Donna Karan

Anthony Robbins: il più grande motivatore del potenziale umano
New York Times

Una delle 10 Personalità più eminenti al mondo
International Chamber of Commerce

E’ l’autore di volumi di successo del self help; conduce seminari a effetto; ha affascinato, negli anni, clienti che vanno da svariati Presidenti americani al Leader russo Mikhail Gorbachev; i suoi discorsi sono echeggiati anche tra le mura della Casa Bianca di George Bush padre e di Bill Clinton
Il Sole 24 Ore

Quando ho cominciato ad amarmi davvero

Amore di sé – Charlin Chaplin

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto
che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento
che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama AUTENTICITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
è un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama MATURITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama SINCERITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo“, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione.
E così ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato
un compagno importante.
Oggi a questa unione dò il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.

Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi.
Oggi so che QUESTO è LA VITA!

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Non è tutto bianco o nero

Cosa è abbastanza importante?

Dal momento che un genitore trascorre in media solo tre minuti e mezzo alla settimana a conversare con i figli di temi importanti, deve significare che a un genitore mediamente non importa un accidente dei propri figli.

Se fumi, sapendo che a causa di ciò morirai prima, significa che non te ne importa un accidente di vivere.

Se decidi di guardare la televisione invece di leggere un libro che potrebbe aiutarti a ottenere un lavoro migliore, significa che non te ne importa un accidente di provvedere alla tua famiglia.

Se non fai lo sforzo di fare del tuo meglio al lavoro, significa che il lavoro non ti importa.

Se non paghi le bollette in tempo, significa che non te ne importa un accidente di mantenere la parola e che hai poca integrità.

Se non voti alle prossime elezioni, significa che non te ne importa un accidente della direzione che sta prendendo il tuo Paese.

Se non trovi il tempo per dire o dimostrare al tuo partner che l’ami, o se non ti sforzi di far capire che ci tieni, allora bisogna ritenere vero che non te ne importa un accidente.

Se sei come il cinquantenne americano medio con meno di 2.500 dollari da parte, significa che non te ne importa un accidente della pensione o di mandare i tuoi figli all’università.

Non è tutto bianco o nero Larry“.

Oh, sì che lo è. Smettila di berti la storia che la vita non è bianca o nera.

Le cose sono giuste o sbagliate, buone o cattive, bianche o nere.

Smettila di razionalizzare il tuo comportamento stupido parlando di sfumature. Quando si trovano alle prese con una risposta che non vogliono dare, le persone dicono sempre: “È questione di sfumature“.

Non esistono sfumature.

Inizia a pensare in termini assoluti di mettere ordine nella tua vita e scoprirai che è molto più facile. Quando pensi secondo valori assoluti è anche più semplice prendere le decisioni. Le tue scuse non terranno più e progredirai con maggiore velocità verso il successo.

Aspetta, hai detto che te ne importa eccome?

Balle. Non te ne frega un accidente perché non ci stai investendo tempo, energia o denaro.

Se non investi tempo, energia e denaro in qualcosa, allora non te ne frega un accidente.

Tempo, energia e denaro se li aggiudicano SEMPRE ciò che conta per te.

Ma la salute, la sicurezza economica per il futuro, vivere a lungo… sono tutte cose importanti per me!“.

Okay, lo sono. Hai vinto. Mi hai logorato al punto che smetto di discutere con te. Per ora voglio crederti. Queste cose sono importanti per te. La tua famiglia, la salute e il resto contano, ma non abbastanza da fartici investire tempo, energia e denaro.

Si riduce tutto a: “Sono abbastanza importanti per te?“.

Quand’è che le cose diventano abbastanza importanti da farci cambiare atteggiamento?

Tratto da Il Fattore Idiota di Larry Winget.

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Cinque lezioni di Vita

Lezioni di vita

Che si tratti di affrontare un problema o di celebrare un successo, la vita ci da sempre delle lezioni. Sta a noi ascoltarle, interpretarle ed impararle.

La vita è una lunga lezione di umiltà”.
Sir James M. Barrie.

Da diversi anni ho preso l’abitudine di tener traccia di quei momenti in cui la vita sale in cattedra e ti insegna una delle sue lezioni. Alcune hanno a che fare con la vita di tutti i giorni, altre hanno una portata più profonda. Non ha importanza: in questi momenti dovremmo saper ascoltare con umiltà per non trovarci impreparati alla prossima occasione.

Ecco 5 delle lezioni di vita che ho trascritto nel mio diario

1. Prendere decisioni
Quando devi prendere una decisione concentrati sulla ricerca della felicità e non del piacere”.

Ogni giorno ci troviamo nella condizione di dover prendere decisioni. Che si tratti di scegliere cosa mangiare a colazione o come cambiare il nostro stile di vita, ogni scelta che prendiamo ha come fine il piacere o la felicità.

Scegliamo il piacere quando decidiamo di alzarci all’ultimo momento. Scegliamo il piacere quando indulgiamo in abitudini insane. Scegliamo il piacere quando continuiamo a navigare tra Facebook e Youtube invece di completare le nostre attività. Scegliamo il piacere quando procrastiniamo i nostri obiettivi.

Non sono un masochista, non preoccuparti, anzi penso che ogni giornata debba avere la sua dose di piccoli piaceri, ma ricercare in modo ossessivo il piacere può avere solo conseguenze negative (alcol, droghe, etc.). Il piacere è effimero e più ne accumuliamo e più ce ne stanchiamo facilmente.

Se sei alla ricerca della vera felicità ti troverai nella situazione di mettere alla prova la tua auto-disciplina e rinunciare ad un momentaneo piacere. Sei disposto a farlo per i tuoi sogni?

La prossima volta che devi prendere una decisione prova a concentrarti sulla ricerca della felicità e rinuncia per una volta al piacere.

2. Gestione del tempo
Più tempo avrai, più ne sprecherai”.

Già, questa lezione non è una grande scoperta, eppure cerco di ricordarla ogni volta che ne ho occasione. La gestione del tempo è un’abilità estremamente utile sia nella tua vita professionale, sia nella tua vita privata.

Saper gestire il tempo in modo efficace significa poter raggiungere traguardi che altri possono solo sognare, significa liberare più tempo per le tue passioni, ma soprattutto significa imparare a gestire te stesso.

Tra le tante tecniche di time management, a mio avviso, la più semplice ed efficace è la legge di Parkinson. Indovina quale è il suo messaggio?

Più tempo avrai, più ne sprecherai.

3. Produttività
Just do it. Semplicemente fallo”.

Il mondo dell’efficacia personale è popolato da decine di blog (ups!), best seller, guru della produttività, tecniche strambe e gadget tecnologici. Ma la verità è che per aumentare la propria produttività personale bisognerebbe imparare ad applicare questa semplice lezione: “just do it”. Semplicemente fallo. Niente altro da aggiungere.

Non preoccuparti, puoi iscriverti al Feed Rss per leggere gli articoli più tardi e tornare a fare quello che devi fare. Just do it. ;-)

4. Relazioni interpersonali
Impara l’arte della discrezione”.

Stai ancora leggendo? Vedo che devo ancora lavorare sulla mia capacità di persuadere gli altri. A proposito di relazioni interpersonali, una delle lezioni più importanti che ho imparato riguarda la discrezione. Se fossi volgare ti direi che devi rispettare l’11° comandamento: “fatti i gatti tuoi!”.

A parte gli scherzi, essere discreti ha molteplici vantaggi:

  • Aumenta la considerazione che gli altri hanno di te.
  • Ti rende una persona affidabile.
  • Ti evita grane nel posto di lavoro o in qualunque altro contesto sociale.

Attenzione! Farsi gli affari propri non ha nulla a che fare con l’essere disinteressati degli altri, il punto è farlo con discrezione.

5. Carriera
Under promise & over deliver. Prometti poco e realizza tanto”.

Prometti cielo e terra e avrai i fari puntati addosso. Deludi le aspettative e ti lanceranno quei fari addosso. Pensaci due volte prima di fare una promessa nel mondo del lavoro: non ci sarà giustificazione che tenga se non rispetti quella promessa.

Prometti poco e poi sorprendi il tuo cliente / capo / collega. Questa semplice lezione può darti enormi soddisfazioni.

Ma attento a come la interpreti: promettere poco significa garantire un lavoro ragionevolmente buono, non significa giocare al ribasso. L’obiettivo non è avere un margine di protezione, l’obiettivo è sfidare te stesso ogni volta per realizzare un lavoro migliore di quello precedente, e allo stesso tempo non creare false aspettative negli altri.

Se dovessi citare una lezione di vita, quale sarebbe? Se ti va, condividila nei commenti. Te ne sarei grata.

Prendere Tutto il Bello della Vita

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