“Lucas non si arrendeva mai. Ogni anno scriveva una letterina a Babbo Natale chiedendogli: “Ti prego, ti prego, ti prego, vorrei delle ali con cui volare davvero!“
Il piccolo Lucas ha un grandissimo desiderio: imparare a volare. Lo desidera talmente tanto da averle provate davvero tutte per costruire delle ali che potessero permettergli di librarsi nel cielo, purtroppo senza risultati.
Sente di essere nato per librarsi nell’aria, ma non capisce come fare. Trascorre le sue giornate ad osservare gli uccelli e gli aerei solcare il cielo; prova a fabbricarsi un paio di ali con qualunque mezzo, utilizzando tutti i metodi e i materiali che gli vengono in mente. Eppure non ci riesce, il suo sembra un sogno destinato a rimanere tale.
Ogni anno la sua richiesta a Babbo Natale si ripete sempre uguale, ma persino lui non sembra in grado di aiutarlo.
Finché il giorno del suo compleanno la mamma, gli pose nelle mani un libro e gli disse:
“Ci sono altri modi per volare, Lucas…”
È così che Lucas inizia aleggere, per caso…
Sul momento non capisce bene a cosa si riferisca la sua mamma, ma da quel giorno scopre che le storie gli piacciono tantissimo ed inizia ad accumulare libri su libri e a perdersi nelle mille avventure che possono regalargli. SCOPRE il potere dell’IMMAGINAZIONE, che porta lontano e fa scoprire nuove cose e mondi sconosciuti.
I libri giorno dopo giorno aumentano, Lucas riempie l’intero giardino. Allora li impila uno sopra l’altro e fa una montagna di libri e ci si siede sopra!
Tutti gli regalano libri e la montagna aumenta sempre più. Lucas non scende, legge, legge. Nulla lo distrae.
Ben presto diventa persino famoso, tutti accorrono per poterlo conoscere, ma soprattutto per vedere l’incredibile montagna di libri che sta sotto di lui.
Poi finalmente un giorno, immerso nell’ennesima storia, capisce il vero valore del regalo di sua mamma. Lui sognava di volare ed esplorare il mondo; lei, attraverso un libro, gli ha dato ali per poterlo fare! ❤
La montagna di libri più alta del mondo di Rocio Bonilla edito da Valentina Edizioni è assolutamente un albo illustrato che celebra l’amore per la lettura e la fantasia, arma così potente e unica che conduce ovunque, più in alto delle nuvole, anche più lontano di quanto ci aspettiamo!!
Molto belli i riferimenti ad altre storie contenuti nel volume: da Il Piccolo Principe a Il libro della giungla (altri ve li lascio scoprire), poi le illustrazioni con questo tratto sottile e dai colori tenui ci conducono delicatamente insieme a Lucas a spasso per i più svariati mondi letterari, fino alla consapevolezza che le ali non servono quando possiedi l’immaginazione, l’unico strumento in grado di condurti ovunque.
Rocio Bonilla è una garanzia in questo, i suoi titoli sono meravigliosamente poetici, storie dai contenuti importanti ma raccontate con piacevole leggerezza e ironia.
Questo è un Libro che STRAconsiglio ai piccoli lettori ma anche ai grandi, a chi crede nel potere dei libri e non ha mai smesso di usare ogni giorno un pizzico di fantasia!
Le uniche ali capaci di realizzare davvero il suo sogno e rendere questa esperienza straordinaria!
Buona lettura e buon volo sulle ali della FANTASIA ❤
Puoi acquistare il libro QUI:
“Folco, Folco, corri, vieni qua! C’è un cuculo nel castagno. Non lo vedo, ma è lì che canta la sua canzone:
Cucù, cucù, l’inverno non c’è più
È ritornato il maggio col canto del cucù
Bellissimo, senti!
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po’ di divertimento. L’altro giorno la Mamma mi ha chiesto «Se qualcuno telefonasse e ci dicesse d’aver scoperto una pillola che ti farebbe campare altri dieci anni, la prenderesti?» E io istintivamente ho risposto «No!» Perché non la vorrei, perché non vorrei vivere altri dieci anni. Per rifare tutto quello che ho già fatto? Sono stato nell’Himalaya, mi sono preparato a salpare per il grande oceano di pace e non vedo perché ora dovrei rimettermi su una barchetta a pescare, a far la vela. Non mi interessa.
Guarda la natura da questo prato, guardala bene e ascoltala. Là, il cuculo; negli alberi tanti uccellini – chi sa chi sono? – coi loro gridi e il loro pigolio, i grilli nell’erba, il vento che passa tra le foglie. Un grande concerto che vive di vita sua, completamente indifferente, distaccato da quel che mi succede, dalla morte che aspetto. Le formicole continuano a camminare, gli uccelli cantano al loro dio, il vento soffia.”
Tiziano Terzani, sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, parla al figlio Folco di cos’è stata la sua vita e di cos’è la vita: «Se hai capito qualcosa la vuoi lasciare lì in un pacchetto», dice. Così, all’Orsigna, sotto un albero a due passi dalla gompa, la sua casetta in stile tibetano, in uno stato d’animo meraviglioso, racconta di tutta una vita trascorsa a viaggiare per il mondo alla ricerca della verità.
E cercando il senso delle tante cose che ha fatto e delle tante persone che è stato, delinea un affresco delle grandi passioni del proprio tempo. Ai giovani in particolare ricorda l’importanza della fantasia, della curiosità per il diverso e il coraggio di una vita libera, vera, in cui riconoscersi.
La sua proverbiale risata e la tonalità inimitabile della sua voce, che qui si è cercato di restituire intatte, lasciano trasparire la serenità di chi non lotta più, felice di un’esistenza fortunata, ricca di avventura e amore.
Questo libro è un testo unico che racchiude tutti i suoi libri precedenti, ma anche li precede e li supera. «Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande, come quello che io sento così forte.»
I suoi “allievi” portano i nomi Bill Clinton, Michail Gorbaciov e Nelson Mandela, l’imprenditore Donald Trump, il tennista Andrè Agassi, il calciatore Beppe Signori e l’asso del basket Michael Jordan. E lui, Anthony Robbins, è il loro super-coach in tema di vita e lavoro. Un vero e proprio “allenatore mentale” che insegna i segreti per trovare, a partire da se stessi, la via del successo.
Robbins, esperto in psicologia della leadership e del miglioramento professionale e personale, guru di manager, sportivi e politici di tutto il mondo, arriverà per la prima volta dagli Stati Uniti a Roma a settembre. Qui, nella capitale, terrá dal 24 al 27 giugno il corso “Sprigiona il potere che è in te“, un seminario sullo sviluppo personale che promette di liberare il potere racchiuso nel proprio animo.
Il corso è suddiviso in quattro giornate a tema, la metodologia didattica cheTony Robbins utilizzerá durante le giornate formative si chiamaE3, ed è un mix di Education (formazione), Empowerment (potenziamento) edEntertainment (divertimento).
Attraverso il primo step si apprendono gli strumenti e le tecniche di potenziamento personale. C’è poi il condizionamento neuroassociativo (Nac), un sistema per «convertire in positivo le esperienze negative e prepararsi così al successo». Con l’Empowerment, invece, «si eliminano le paure e i condizionamenti che limitano la vita di ognuno di noi», per riuscire a fine giornata a sperimentare l’efficacia del “Firewalking”, la camminata sui carboni ardenti. Una strategia «utilizzata da aziende come Microsoft, Coca-Cola e American Express per acquistare fiducia, sviluppare la predisposizione alla sfida e alla conquista di risultati concreti», spiegano gli organizzatori.
Ogni anno il super-coach è protagonista di oltre 150 seminari internazionali negli Usa, Australia ed Europa e ai quali finora hanno partecipato 3 milioni di persone, provenienti da oltre 8 paesi di tutto il mondo.
>> Se invece vuoi leggere uno dei suoi libri, eccoti un suggerimento personale:
Tony Robbins, nei suoi libri e nei corsi lavora con le persone a tutto tondo, su tutti gli aspetti della vita. Nei corsi è ancor più d’impatto, più motivante, più coinvolgente. Ci mette passione e cuore e si vede sempre.
Se ne hai l’occasione io ti consiglio veramente di andarci, potrebbe “colpirti” per la vita!
Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette degli schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.
Il funzionamento della mente… già, nessuno di fatto lo può scoprire per noi sebbene ci possa indicare come darsi da fare per scoprirlo. E secondo Anthony Robbins bisogna proprio rimboccarsi le maniche ed essere fortemente motivati. Scienza e Conoscenza, ha approfittato dell’agile occasione, in prospettiva del suo prossimo seminario a Roma, per fare al più noto coach e comunicatore del mondo qualche domanda elettronica. Abbiamo provato a essere anche un tanti- nello “impertinenti” ma Tony non si scompone, è sempre e comunque neurolinguisticamente very correct. Rimane la tentazione, mancando l’interazione diretta, di controbattere…
Unlimited Power: The New Science Of Personal Achievement and Awaken The Giant Within [Potere illimitato: la nuova scienza dei Risultati Personali e del Risveglio del Gigante Interiore, ndt]: questo è il titolo originale del suo primo libro. Pensa che sia corretto definire la sua scienza “una scienza della mente illimitata”?
La nostra mente è illimitata, perché tali sono le risorse potenziali dentro di noi. Il nostro compito è comprendere come portare alla luce queste potenzialità, come usarle e integrarle, al fine di raggiungere i nostri obiettivi personali. Questa è la ragione per cui parlo di “potere illimitato”. E questa è anche la ragione per cui ho scelto di chiamare uno dei miei più famosi seminari “Sprigiona il potere che è in te”. Al centro dei miei insegnamenti ci sono tecniche e strategie pratiche miranti a rinforzare e potenziare la consapevolezza del potenziale umano, per dirigere le nostre energie verso scopi concreti. Noi siamo ciò che pensiamo. Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette dei nostri schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Quindi, imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.
Una volta, mi colpirono molto queste parole di Bert Hellinger (un grande esperto della disciplina Eriksoniana): «Divenire adulti vuol dire acquisire consapevolezza dei propri limiti”. Infatti, i bambini si sentono generalmente onnipotenti».
Lei pensa di potere raggiungere tutto ciò che vuole?
I miracoli non esistono, dipendono dalle nostre azioni. Noi abbiamo il potere di scegliere l’imprinting della nostra vita. Possiamo decidere cosa farà parte della nostra esistenza e cosa no. Siamo coloro che possono operare delle distinzioni, scegliendo le persone con cui passare il tempo ed escludendo coloro che non contribuiscono, od ostacolano il nostro cammino verso il successo e l’auto-realizzazione. Se definiamo con la massima chiarezza e precisione i nostri autentici bisogni, le nostre priorità, l’area della nostra esistenza che può beneficiare dei progressi, abbiamo fatto un grosso passo avanti verso la realizzazione dei nostri desideri. Tuttavia, per provocare una profonda rivoluzione interiore, è indispensabile passare all’azione. È nel momento delle decisioni che il nostro destino prende forma. Molte persone non trasformano i loro “vorrei” in affermazioni come “voglio”. Questo è il grande problema, perché queste persone, anche se hanno buoni propositi, non riescono a metterli in pratica. Una cosa è certa: ciò non avviene perché mancano le potenzialità, ma perché, nella gran parte dei casi, queste persone non fanno nemmeno il primo passo. Esse non cercano strategie efficaci che le aiuterebbero concretamente…..
“La natura ha posto il genere umano sotto l’autorità di due padroni: il dolore e il piacere. Essi ci comandano su tutto ciò che facciamo, diciamo e pensiamo”. Su quale dei due, secondo lei, è più importante lavorare?
Non esiste una risposta “assoluta” a questa domanda. Dolore e piacere sono due leve che ci spingono a “scappare da” o a “correre verso”.
Per esempio: possiamo decidere di dimagrire perché soffriamo ogni volta che ci guardiamo allo specchio, perché ci sentiamo arrabbiati e frustrati quando non riusciamo a indossare gli abiti che ci piacciono, o perché ci sentiamo rifiutati dagli altri. In questi casi, scappare da tali situazioni spiacevoli ci dà la forza di cui abbiamo bisogno per passare all’azione e riacquistare il nostro aspetto sano.
Ma esiste anche un altro meccanismo: è possibile perdere peso pensando al piacere di indossare gli abiti che ci piacciono, o di sentire il nostro corpo “più leggero”, energetico e dinamico anche semplicemente salendo le scale!
Dunque, entrambe queste forze trainanti ci sono utili. Quale usare? Dipende dal momento e dal contesto della nostra vita. Provare tutte e due, può aiutarci a capire quale funziona meglio per noi.
I suoi “allievi” portano i nomi Bill Clinton, Michail Gorbaciov e Nelson Mandela, l’imprenditore Donald Trump, il tennista Andrè Agassi, il calciatore Beppe Signori e l’asso del basket Michael Jordan. E lui, Anthony Robbins, è il loro super-coach in tema di vita e lavoro. Un vero e proprio “allenatore mentale” che insegna i segreti per trovare, a partire da se stessi, la via del successo.
Robbins, esperto in psicologia della leadership e del miglioramento professionale e personale, guru di manager, sportivi e politici di tutto il mondo, arriverà per la prima volta dagli Stati Uniti a Roma a settembre. Qui, nella capitale, terrá dal 24 al 27 giugno il corso “Sprigiona il potere che è in te“, un seminario sullo sviluppo personale che promette di liberare il potere racchiuso nel proprio animo.
Il corso è suddiviso in quattro giornate a tema, la metodologia didattica che Tony Robbins utilizzerá durante le giornate formative si chiamaE3, ed è un mix di Education (formazione), Empowerment (potenziamento) ed Entertainment (divertimento).
Attraverso il primo step si apprendono gli strumenti e le tecniche di potenziamento personale. C’è poi il condizionamento neuroassociativo (Nac), un sistema per «convertire in positivo le esperienze negative e prepararsi così al successo». Con l’Empowerment, invece, «si eliminano le paure e i condizionamenti che limitano la vita di ognuno di noi», per riuscire a fine giornata a sperimentare l’efficacia del “Firewalking”, la camminata sui carboni ardenti. Una strategia «utilizzata da aziende come Microsoft, Coca-Cola e American Express per acquistare fiducia, sviluppare la predisposizione alla sfida e alla conquista di risultati concreti», spiegano gli organizzatori.
Ogni anno il super-coach è protagonista di oltre 150 seminari internazionali negli Usa, Australia ed Europa e ai quali finora hanno partecipato 3 milioni di persone, provenienti da oltre 8 paesi di tutto il mondo.
>> Se invece vuoi leggere uno dei suoi libri, eccoti un suggerimento personale:
Tony Robbins, nei suoi libri e nei corsi lavora con le persone a tutto tondo, su tutti gli aspetti della vita. Nei corsi è ancor più d’impatto, più motivante, più coinvolgente. Ci mette passione e cuore e si vede sempre.
Se ne hai l’occasione io ti consiglio veramente di andarci, potrebbe “colpirti” per la vita!
Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette degli schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.
Il funzionamento della mente… già, nessuno di fatto lo può scoprire per noi sebbene ci possa indicare come darsi da fare per scoprirlo. E secondo Anthony Robbins bisogna proprio rimboccarsi le maniche ed essere fortemente motivati. Scienza e Conoscenza, ha approfittato dell’agile occasione, in prospettiva del suo prossimo seminario a Roma, per fare al più noto coach e comunicatore del mondo qualche domanda elettronica. Abbiamo provato a essere anche un tanti- nello “impertinenti” ma Tony non si scompone, è sempre e comunque neurolinguisticamente very correct. Rimane la tentazione, mancando l’interazione diretta, di controbattere…
Unlimited Power: The New Science Of Personal Achievement and Awaken The Giant Within [Potere illimitato: la nuova scienza dei Risultati Personali e del Risveglio del Gigante Interiore, ndt]: questo è il titolo originale del suo primo libro. Pensa che sia corretto definire la sua scienza “una scienza della mente illimitata”?
La nostra mente è illimitata, perché tali sono le risorse potenziali dentro di noi. Il nostro compito è comprendere come portare alla luce queste potenzialità, come usarle e integrarle, al fine di raggiungere i nostri obiettivi personali. Questa è la ragione per cui parlo di “potere illimitato”. E questa è anche la ragione per cui ho scelto di chiamare uno dei miei più famosi seminari “Sprigiona il potere che è in te”. Al centro dei miei insegnamenti ci sono tecniche e strategie pratiche miranti a rinforzare e potenziare la consapevolezza del potenziale umano, per dirigere le nostre energie verso scopi concreti. Noi siamo ciò che pensiamo. Le nostre azioni e decisioni sono conseguenze dirette dei nostri schemi mentali e del modo in cui interpretiamo la “realtà”. Quindi, imparando come funziona la mente, impariamo anche a dirigere le nostre percezioni e i nostri comportamenti verso risultati benefici.
Una volta, mi colpirono molto queste parole di Bert Hellinger (un grande esperto della disciplina Eriksoniana): «Divenire adulti vuol dire acquisire consapevolezza dei propri limiti”. Infatti, i bambini si sentono generalmente onnipotenti».
Lei pensa di potere raggiungere tutto ciò che vuole?
I miracoli non esistono, dipendono dalle nostre azioni. Noi abbiamo il potere di scegliere l’imprinting della nostra vita. Possiamo decidere cosa farà parte della nostra esistenza e cosa no. Siamo coloro che possono operare delle distinzioni, scegliendo le persone con cui passare il tempo ed escludendo coloro che non contribuiscono, od ostacolano il nostro cammino verso il successo e l’auto-realizzazione. Se definiamo con la massima chiarezza e precisione i nostri autentici bisogni, le nostre priorità, l’area della nostra esistenza che può beneficiare dei progressi, abbiamo fatto un grosso passo avanti verso la realizzazione dei nostri desideri. Tuttavia, per provocare una profonda rivoluzione interiore, è indispensabile passare all’azione. È nel momento delle decisioni che il nostro destino prende forma. Molte persone non trasformano i loro “vorrei” in affermazioni come “voglio”. Questo è il grande problema, perché queste persone, anche se hanno buoni propositi, non riescono a metterli in pratica. Una cosa è certa: ciò non avviene perché mancano le potenzialità, ma perché, nella gran parte dei casi, queste persone non fanno nemmeno il primo passo. Esse non cercano strategie efficaci che le aiuterebbero concretamente…..
“La natura ha posto il genere umano sotto l’autorità di due padroni: il dolore e il piacere. Essi ci comandano su tutto ciò che facciamo, diciamo e pensiamo”. Su quale dei due, secondo lei, è più importante lavorare?
Non esiste una risposta “assoluta” a questa domanda. Dolore e piacere sono due leve che ci spingono a “scappare da” o a “correre verso”.
Per esempio: possiamo decidere di dimagrire perché soffriamo ogni volta che ci guardiamo allo specchio, perché ci sentiamo arrabbiati e frustrati quando non riusciamo a indossare gli abiti che ci piacciono, o perché ci sentiamo rifiutati dagli altri. In questi casi, scappare da tali situazioni spiacevoli ci dà la forza di cui abbiamo bisogno per passare all’azione e riacquistare il nostro aspetto sano.
Ma esiste anche un altro meccanismo: è possibile perdere peso pensando al piacere di indossare gli abiti che ci piacciono, o di sentire il nostro corpo “più leggero”, energetico e dinamico anche semplicemente salendo le scale!
Dunque, entrambe queste forze trainanti ci sono utili. Quale usare? Dipende dal momento e dal contesto della nostra vita. Provare tutte e due, può aiutarci a capire quale funziona meglio per noi.
l bambino guardava la nonna scrivere una lettera. A un certo punto, le domandò:
“Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me.”
La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote:
“È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto.”
Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale.
“Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!”
“Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell’esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo.
“Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. ‘Dio’: ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà.
“Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura ed usare il temperino. È un’operazione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.
“Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un’azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.
“Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te.
“Quinta qualità: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione.”
“È più semplice fare l’ingegnere – disse mia mamma – piuttosto che lo scrittore.”
Io, però, ero già spettinato, avevo un pacchetto di Gauloises in tasca e un testo teatrale sottobraccio, studiavo Hegel ed ero determinato a leggere l’Ulisse, a qualsiasi costo. Fino al giorno in cui incontrai un cantante rock, il quale mi chiese di scrivere i testi per le sue composizioni, sottraendomi alla ricerca dell’immortalità e riportandomi sul cammino delle persone comuni.
Sono come il fiume che scorre, il nuovo libro di Paulho Coelho, è una raccolta di aneddoti, idee e schizzi autobiografici, e costituisce un’unica e affascinante auto-riflessione che lo scrittore brasiliano più famoso del mondo compie sul suo ricchissimo corpus letterario.
Traendo spunto da scritti di periodi differenti, Coelho ricostruisce in questo volume il suo percorso, offrendoci un prezioso distillato della sua sottile filosofia: quella di una persona che osserva l’esistenza con la stessa serenità di chi posa lo sguardo sul corso di un fiume. Ciò che ne emerge con forza è, semplicemente, una possibile storia degli esseri umani, raffigurati con la rapidità e l’intensità di uno scatto, instantaneo al pari della vita stessa.
Letteratura, storia, la difficile arte dell’amore per gli esseri umani e per i libri che ne ritraggono l’epopea di ogni giorno: temi eterni che fluiscono attraverso le parole di uno scrittore diverso da ogni altro scrittore esistente e ancorato alla sua missione; comunicare a chi sa disporsi all’ascolto la verità e la bellezza dell’universo
Quando ero piccola andavo al circo soprattutto perché mi piacevano gli animali. Ad attirarmi era in particolar modo l’elefante, perchè durante lo spettacolo quel bestione faceva sfoggio di un peso, di una dimensione e di una forza davvero fuori dal comune.
A colpirmi tuttavia era anche il fatto che dopo il suo numero, e fino a un momento prima di entrare in scena, l’elefante era sempre legato a un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe.
Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel soltanto per pochi centimetri. E anche se la catena era grossa e forte, mi pareva ovvio che un animale in grado di sradicare un albero potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.
Era davvero un bel mistero…
Che cosa lo teneva legato allora?
Perché non scappava?
Fu solo quando crebbi ed ebbi la fortuna di imbattermi in chi riuscì finalmente a dare una risposta a queste mie domande, che scoprii questo: l’elefante del circo, nonostante la sua forza e le sue monumentali dimensioni, non scappa perché è stato legato a un paletto simile quando era molto molto piccolo..
Chiusi gli occhi e immaginai l’elefantino indifeso appena nato, legato al paletto. Immaginavo che in quel momento l’elefantino provasse con tutte le sue poche forze a spingere, a tirare, nel tentativo di liberarsi, ma che nonostante gli sforzi non ci riuscisse perché quel paletto era troppo saldo per lui.
Lo vedevo addormentarsi sfinito e il giorno dopo provarci di nuovo, e così il giorno dopo e quello dopo ancora…
Finchè un giorno, un giorno terribile per la sua storia, l’animale accettò l’impotenza rassegnandosi al proprio destino…
E’ dunque questa la conclusione di questa triste storia: l’elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perché, poveretto, crede di non poterlo fare.
Reca impresso il ricordo dell’impotenza sperimentata subito dopo la nascita.
E il brutto è che non è mai più ritornato seriamente su quel ricordo. E non ha mai più messo alla prova la sua forza, mai più…
Anche noi esseri umani abbiamo i nostri paletti che ci tengono imprigionati..
Anche noi siamo un po’ tutti come l’elefante del circo: andiamo in giro inconsapevoli, incatenati a centinaia di paletti che ci tolgono la libertà.
Viviamo pensando che “non possiamo” fare una serie di cose semplicemente perché una volta, quando eravamo piccoli o nelle nostre esperienze passate di adulti, ci abbiamo provato e abbiamo fallito, oppure perché, qualcuno ci ha detto e ripetuto che non saremmo stati in grado di farlo.
Allora abbiamo fatto come l’elefante, abbiamo inciso nella memoria questo messaggio: non posso, non posso e non potrò mai!
Siamo cresciuti portandoci dietro questo messaggio che ci siamo trasmessi da soli, perciò non proviamo più a liberarci del paletto.
Quando a volte sentiamo la stretta dei ceppi e facciamo cigolare le catene, guardiamo con la coda dell’occhio il paletto e pensiamo: “non posso e non potrò mai…”
Viviamo condizionati dal ricordo di qualcosa accaduta durante la nostra infanzia o nel nostro passato, nonostante oggi non esista più…
Cosa sono dunque questi paletti che ci tolgono la libertà?
Questi paletti sono le nostre credenze o convinzioni limitanti che non ci permettono di accedere alle nostre risorse interiori imprigionandoci in limiti che noi stessi abbiamo creato..…
Questo libro è dedicato all’accettazione dell’enorme potere che è in ognuno di noi e alla consapevolezza di non essere mai a più di una credenza di distanza dal nostro più grande amore, dalla nostra più profonda guarigione e dai nostri più straordinari risultati e miracoli.
La scienza ha riconosciuto che siamo immersi in un universo plasmabile, dove ogni cosa e fenomeno, dagli atomi alle cellule e alle galassie, cambia per adeguarsi alle nostre credenze.
Ne consegue che il nostro unico limite è rappresentato dal modo in cui ognuno di noi concepisce e percepisce se stesso nell’universo di cui è co-creatore.
In queste pagine scoprirete come utilizzare l’immenso potere che deriva dalle vostre credenze, curando quelle che in passato vi hanno limitato, identificando quelle che possono far regredire la malattia dal vostro corpo, scoprendo quelle che creano nella vostra vita rapporti duraturi e capaci di nutrirvi e infine individuando quelle che portano la pace nella vostra vita, nella vostra famiglia, nella vostra comunità e nel mondo in cui vivete.
La guarigione spontanea delle credenze spiega e dimostra, in maniera chiara e completa, che siamo gli architetti e gli scultori della nostra realtà e che abbiamo il potere di guidare l’organizzazione delle particelle che compongono la materia.
Le credenze unite ai sentimenti che esse suscitano in noi sono il linguaggio dei miracoli.
Dopo il successo mondiale di La Matrix Divina, Gregg Braden ha subito raggiunto i primi posti delle classifiche con quest’opera fondamentale che ci aiuta a scoprire e realizzare le nostre passioni e aspirazioni più profonde.