Pelle d’Asino – Cécile Roumiguière

In “Pelle d’Asino” oltre all’importanza dei valori vi è la morale sul nostro destino; siamo noi gli artefici del nostro destino. Come tutte le grandi fiabe tutto ha inizio, con “C’era una volta…” in un grande Regno un re e una regina con la loro amatissima figlia. Purtroppo quella quiete è in procinto di finire perché la Regina si ammala e dopo poco la sua vita svanisce. Il Re nella disperazione di tale vuoto provocato dalla morte della moglie allontana la figlia e lascia il regno in pieno vuoto.

Per il bene dell’intero regno il Re deve trovare una nuova moglie, ma deve mantenere la promessa fatta alla sua defunta mogliePromettimi che ti risposerai solo se troverai una donna più bella di me…”. Per quanto il regno fu messo a soqquadro nessuno equiparava la bellezza della defunta regina solo una bambina, una giovane donna: sua figlia. La principessa terrorizzata da quell’orribile proposta chiede aiuto alla fata madrina che con astuzia aiuterà la giovane principessa a fuggire a quel terribile destino.
Le favole con le loro moralità nascoste ci insegnano che nulla è dovuto ma che bisogna sporcarsi le mani per ottenere qualcosa dalla vita e questa favola è decisamente tutto questo. Anche qui, una fata madrina con la sua solidarietà femminile, la sua presenza però è distante, il suo aiuto solo indicativo, perché la Principessa deve capire da sola cosa fare.

“Della madre aveva la bellezza e l’amore per la natura, del padre il carattere calmo e posato. Curiosa, guardava il mondo intorno a sé sorridendo. Non si sarebbe potuto desiderare figlia più perfetta”

Anche fuggire, viaggiare da sola e rifugiarsi nel villaggio alla fine della foresta ci fa intuire quanto questa giovane principessa sia intraprendente. Si adatta alla nuova vita senza tante storie, finché il destino non le viene incontro e lei decide di andare incontro a lui.
Grazie al suo immenso coraggio la principessa troverà un nuovo destino e un percorso di vita che la porterà alla felicità e a perdonare le gesta di un padre preso da un momento di disperazione.

Pelle D’Asino è il racconto di Cècile Roumiguière edito da Rizzoli basato sulle versioni di Charles Perrault e i Fratelli Grimm e sull’adattamento cinematografico “La favolosa storia di Pelle d’Asino” di Jacques Demy del 1970, accompagnata in ogni pagina dalle stupende illustrazioni della giovane illustratrice Alessandra Maria.

La collana di questo volume è presentata e diretta dall’illustratore francese Benjamin Lacombe; questa serie nasce con il grande desiderio di presentare i grandi classici con una veste innovativa impreziosita da giovani illustratori. I classici di questa collana sono stati tradotti e riadattati mantenendo però la loro potenza letteraria.
Una collana tutta da leggere, collezionare ma soprattutto amare.

L’autrice ha mantenuto l’ossatura del racconto, i suoi tratti caratteristici, aggiungendo però molti dettagli personali, creando così un racconto ricco, pregnante, che fa sognare.
Nonostante sia una fiaba con una componente “proibita”, risulta poi un ottimo punto di riflessione dal finale ovviamente positivo.
È una fiaba abbastanza complessa dal punto di vista psicologico, che tratta di crescita personale e di valori umani e, come specifica l’autrice nelle pagine conclusive, ci permette di ragionare sull’amore al di fuori del legame familiare.

Le illustrazioni di Alessandra Maria sono così reali tanto da prendere quasi vita agli occhi del lettore. I disegni variano tra il colore oro e nero, dando una dolcezza in tutti i tratti. Nei suoi disegni l’artista utilizza diverse tecniche quali carboncino, inchiostro e lumeggiatura con foglie d’oro.
Tematiche importanti sono alla base di questa fiaba come la crescita, l’abbandono, la famiglia e il destino.

Non è proprio la classica storia da raccontare ai propri bambini, ma è sicuramente un bel viaggio da affrontare in età adolescenziale e adulta. Una vera e propria opera d’arte e un piccolo gioiello da leggere e sfogliare.

Buona lettura!
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