Conosco una bambina difficile.
E’ facile essere una bambina difficile.
Se non hai paura di cadere quando vai fortissimo in bici,
se preferisci arrampicarti sugli alberi invece di giocare alle principesse,
se ti dicono di non giocare a calcio coi maschi e tu non capisci bene il perchè,
se hai l’impressione che quando ti chiedono di fare la brava intendano solo farti stare zitta,
insomma ogni volta che non sei ciò che si aspettano da te, allora ecco.
Almeno una così la conosci di sicuro.
Magari quella bambina sei proprio tu.
Viola e il blu racconta una storia semplice ma di fortissimo impatto. Protagonisti sono Viola, una ragazzina vivace ed appassionata, ed il suo papà, un artista.
Viola è una ragazzina che non ama giocare ad essere una Principessa, vorrebbe invece giocare a calcio come spesso fanno i suoi coetanei maschi ed il suo colore preferito è il blu, non il rosa come invece preferiscono le sue compagne di scuola. Viola purtroppo subisce pesanti critiche per i suoi gusti personali e decide di parlarne saggiamente con il suo papà.
Dalla domanda “Perché il rosa è il colore delle femmine?” rivolta al suo papà scaturisce un dialogo tra padre e figlia sugli stereotipi di genere. Con parole semplici, comprensibili a tutti, ma senza mai cadere nella banalità, il papà spiega a Viola come ci si aspettino certe cose (azioni, preferenze, comportamenti) dagli uomini e certe altre dalle donne
“Chi piange non è mai debole, Viola.
Anzi, spesso è più forte rispetto a chi non lo fa…
perchè non puoi essere veramente forte se non sai essere fragile.”
Prendi una bambina che pone tante domande e prendi un papà innamorato della sua bimba ma anche della vita, mixali assieme e aggiungi una giornata di chiacchere e confidenze tutta per loro: quello che esce è un piccolo ma prezioso libro: Viola e il Blu di Matteo Bussola pubblicato da Salani Editore.
Ci sono persone che riescono a comunicare in modo così garbato idee complesse, da renderle ovvie. Che riescono a trovare le parole per sbrogliare anche i concetti più ingarbugliati. Matteo Bussola è una di loro. Ha la capacità di spiegare in maniera cristallina e di raccontare con una semplicità che sa sempre di autenticità e mai di semplificazione.
Viola e il Blu – La Libertà di essere i colori che vuoi, è quel libro che dovremmo tenere nella libreria di casa sempre, per ricordarci che essere piantine storte è una meraviglia della natura, al contrario di ciò che crediamo o vogliamo credere o, ancora, vogliono farci credere. Viola è una bimba curiosa, ama la vita, il suo papà, la sua mamma, il suo monopattino Azzurro, le corse e…il Blu. Ed è proprio il Blu a fare da filo conduttore durante tutto il racconto che spazia tra antiche credenze e stereotipi più che attuali. Matteo Bussola racconta tutta la storia con una leggerezza ed una precisione invidiabile e rende Viola e il Blu un piccolo capolavoro per grandi e piccini, un libro da leggere e rileggere.
“Tutti noi conteniamo un pò di rosa e un pò di blu,
un pò di maschile e un pò di femminile.
Per questo le bambine e i bambini possono portare in se
lo spirito guerriero e lo spirito poetico,
la decisione e la delicatezza, il coraggio e la pazienza…”
Viola e il Blu è il libro perfetto da regalare ad un compleanno ma anche a Natale, è il libro perfetto per chi non smette mai di stupirsi delle piccole cose.
La lettura, seppur pensata per un pubblico dagli 8 anni in su, è assolutamente consigliata anche per gli adulti. Un libro che scorre in immagini e parole e muove emozioni e pensieri, da leggere da soli, in classe, in famiglia.
Arriva dritto al cuore con i suoi dialoghi diretti e mai banali; il papà di Viola fa capire alla figlia quanto siamo condizionati dagli stereotipi che la società ci impone e quanto sia importante invece seguire ciò che piace, lasciandosi scivolare i pregiudizi, non avere paura di essere diversi.
Essere se stessi, questo è l’importante, senza vergognarsi, parlando liberamente, dicendo ciò che si pensa, anche se si va controcorrente. ❤
“Essere te è tutto quel che devi fare,
Viola…Senza vergognarti.
Senza trattenerti se pensi una cosa.
Senza tirarti indietro quando ti sembra di subire,
o di vedere, un’ingiustizia.”
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