Lo scoiattolo Otto vive tranquillo nella sua tana di un grande albero,
per lui la vita è semplice e soprattutto tranquilla.
Un giorno, Otto trova sull’uscio di casa una strana palla verde, Otto non se ne cura e continua con le sue faccende. Ma, a sera, la palla verde è ancora lì e anche il mattino seguente finchè da quella palla vien fuori un esserino peloso che lo chiama “Mamma!”.
Otto prova a spiegare che non è così. Invano.
E invano prova a disinteressarsi della creatura.
Otto precisa da subito di non essere affatto la sua mamma e, convinto che la madre vera, prima o poi, verrà a cercarlo, decide di portare in casa il piccolo e aspettare che si faccia viva.
Solo per un giorno, gli dice, fino a quando non troverò tua mamma.
Passano i giorni e la palla pelosetta (che risponde al nome di Piu) si fa sempre più grande, cresce a vista d’occhio. Otto non sa più che fare, ha chiesto a tutti nel bosco ma nessuno ha visto una madre in cerca del suo cucciolo. Intanto il piccolo crescendo inizia a rendersi utile e si scopre che prepara delle buonissime minestre.
Otto decide di allontanarsi per qualche giorno e parte per le sue ricerche, ma nulla da fare, non trova la madre e al rientro il piccolo non è più così piccolo, anzi, occupa già tutta la tana dello scoiattolo ed è anche molto coraggioso.,
È proprio giunto il momento di allargare la tana e di continuare quell’inaspettata convivenza perché, in fondo, Otto non riesce più a immaginare di tornare a vivere tutto da solo…
Sembra proprio che la mamma di Piu dovrà essere Otto. 😉
L’autrice canadese Marianne Dubuc, dopo Il Leone e L’uccellino, ci regala un’altra parabola sul prendersi cura dell’altro attraverso una delicata storia di un’adozione dal titolo Non sono tua madre, edito da Orecchio Acerbo.
Leggendo Non sono tua madre ai bambini ne esce subito la parte delicata e divertente che parla di amore, accoglienza e diversità. Attraverso il suo essere una storia semplice e buffa spiega ai piccoli lettori e ascoltatori che l’amore tal volta può essere imprevedibile e arrivare all’improvviso e che essere “mamma” vuol dire prendersi cura di un’altra persona o di un altro essere vivente diverso da noi nei tratti fisici.
Un libro perfetto per cominciare a parlare di adozione in tutte le sue possibilità e di rispetto verso le diversità.
I disegni hanno come sempre un tratto meraviglioso, sono pieni di dettagli e colori.
L’equilibrio pensato da Marianne Dubuc tra testo e illustrazioni è perfetto. Essenziale il testo, essenziali le immagini. Efficace il testo, efficaci le immagini. Tutto contribuisce a una fruizione intensa e partecipe di questo albo la cui lettura consiglio a bambine e bambini dai tre anni in su.
Non sono tua madre piace molto ai bimbi, soprattutto per il buffissimo “PIU” tutto bianco con il suo nasone rosa. Lo prendono subito in simpatia e viene voglia di coccolarlo e abbraccialo!
La storia è davvero molto dolce ma allo stesso tempo molto riflessiva proprio perchè affronta il tema dell’adozione e il tema della diversità.
Buona Lettura!
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