La filosofia di Patch Adams

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La sua scheda personale della scuola di medicina riporta che Hunter ‘Patch’ Adams venne bocciato per ‘eccessiva gaiezza’. Un tutor universitario una volta gli disse che “se voleva fare il clown doveva andare a lavorare in un circo”.
Patch di fatto voleva diventare un clown. Ma desiderava anche fare il medico. Riuscì ad esercitare entrambe le professioni combinando alcuni aspetti molto diversi della sua personalità. L’incredibile storia di Patch, che lo ha visto sia paziente che’medico di un istituto per malattie mentali, celebra il trionfo di un brioso individuo e dei suo inarrestabile tentativo di perseguire un sogno idealistico.

“Patch è un personaggio strano e anomalo, semplicemente incredibile”, osserva Robin Williams. “Indossa coloratissime camicie a fiori e una cravatta che, all’occasione, può anche emettere dei suoni. E’ un eccentrico, ma anche un medico che esercita la professione con passione e dedizione. Non ha mai voluto entrare a far parte del sistema, piuttosto voleva crearne uno nuovo”.
“Patch è una sorta di guaritore che cerca di scoprire come funzionano i pazienti. Che cosa gli piace? Cosa li stimola? Quali sono le loro passioni? Realizzare le fantasie dei pazienti può aumentare i valori delle loro endorfine e il loro desiderio di rimettersi”, racconta il regista Tom Shadyac.

Patch Adams decise di diventare medico quando, ancora adolescente, venne ricoverato in un istituto per malattie mentali perché soffriva di depressione. Frequentò il Medícal College of Virginia verso la fine degli anni ’60 e i primi ’70. Dopo la laurea fondò il Gesundheit: Institute, che sosteneva la necessità di un approccio alla medicina più olistico e personalizzato. Dopo un’iniziale resistenza dell’opinione pubblica, verso la metà degli anni ’80 la sua clinica poco ortodossa ha cominciato a ricevere una grande attenzione da parte dei media.
Nel 1993, Adams ha scritto un libro sul suo lavoro di medico, nel quale spiegava le ragioni delle strane prescrizioni ispirate allo humour e i motivi che lo spingevano a travestirsi da gorilla, a riempire una stanza di palloncini o una vasca da bagno di tagliatelle per strappare un sorriso, per instaurare un contatto spirituale con un paziente, o semplicemente per donargli un momento di piacere.

“Ho sempre pensato che fosse strano e triste il fatto che le persone non abbiano alcun problema a comportarsi in modo rabbioso o burbero, ma che siano imbarazzate dal dover mostrare sentimenti positivi”, spiega Patch. “Sappiamo tutti quanto sia importante l’amore, eppure, con quale frequenza viene provato o manifestato veramente? I mali che affliggono la maggior parte dei malati, come la sofferenza, la noia e la paura, non possono essere curati con una pillola”.
Impiegando metodi non convenzionali e strambe sorprese per alleviare l’ansia dei pazienti e agevolare la loro guarigione, Patch ha aiutato a diffondere la teoria, allora appena agli inizi, che i medici dovrebbero curare le persone e non le malattie. Egli sosteneva che la compassione, il coinvolgimento e l’empatia sono di aiuto ai medici quanto i medicinali innovativi e i progressi tecnologici. Un’opinione radicale, oggi come allora.

“Patch è stato fatto rientrare nella categoria degli illusi. E’ stato definito un nuovo Don Chisciotte”, osserva Williams. “Ma la gente ha apprezzato la sua dedizione, il suo impegno e la sua intelligenza. Non lotta contro i mulini a vento, fa tutto quello che è necessario ad aiutare le persone”.
Il film mostra come all’inizio pochissimi altri condividano la filosofia di Patch. Il preside della facoltà, il dottor Walcott, si oppone con fermezza ai suoi metodi, mentre Mitch (Philip Seymour Hofthian), il suo compagno di stanza, non lo ritiene altro che un babbeo rimasto bambino.

“Mitch è messo sotto pressione dalle aspettative dei genitori e dal pensiero di doversi misurare con l’idea che la sua famiglia ha dei successo”, spiega Hoffinan. “Ha l’acqua alla gola e non ha tempo, né pazienza, per chiunque non prenda la vita con la sua stessa serietà. Vede Patch vestito in modo strano, senza alcuna apparente preoccupazione, e prova immediatamente dell’astio nei suoi confronti. Mitch è convinto che il suo collega non sia adatto all’ambiente medico”.
L’entusiasmo di Patch contagia comunque una cerchia molto ristretta di persone, fra le quali l’infermiera Joletta (Irma P. Hall), che chiude un occhio quando Patch effettua i suoi giri di visite non autorizzati, e i compagni di corso Truman (Daniel London) e Carin (Monica Potter).

“Truman è un po’ un fifone. Teme di essere rimproverato e la fenna volontà di Patch di assumersi dei rischi e combattere l’autorità lo mette in soggezione”, spiega London. “Ammira veramente ciò che quest’uomo rappresenta e la considerazione che egli ha per elementi intangibili fondamentali quali la comunicazione e l’apertura.
Il Gesundheit Institute, una clinica non convenzionale nella quale i pazienti incontrano non solo un medico ma anche un amico, rappresenta il compimento dei sogno che Patch Adams ha sempre lottato per realizzare.
“L’assistenza medica è sempre più automatizzata. E’ diventato un business”, spiega Robin Williams. “Le persone hanno sempre meno contatti con i medici e gli infermieri, Il mio personaggio invece rifiuta di perdere la fiducia nell’importanza delle maniere gentili. E’ quel tipo di medico la cui sola presenza fa star meglio”.

“Oggi sappiamo tutto sulle endorfine e sull’importanza che la mente esercita nel processo di guarigione. Questa consapevolezza non esisteva ancora negli anni ’60 e ’70, quando Patch ha delineato la propria filosofia.”

Ovvero come un medico-clown cura gratuitamente i pazienti con l’allegria e con l’amore

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Questa è la storia dell’impegno di vita di Patch Adams nella trasformazione del sistema sanitario. Patch – ha scritto Jacopo Fo – è il più grande clown-sciamano che io abbia mai conosciuto. Lui è veramente un clown, non smette mai di esserlo.

È un clown che cura i bambini. Ed è uno sciamano perfetto. I suoi riti comici seguono esattamente la tradizione millenaria della magia bianca.

Patch non è uno che vanta guarigioni miracolose. Non gliene importa niente. Lui dice: Quando sono con i bambini, i bambini non sentono il dolore. Lui fa di più che fare miracoli. Lui va vestito da clown bianco con le alucce da angelo e l´arpa a far ridere le persone in punto di morte. Cosa c´è di più bello e importante che morire ridendo? Questo è un super-miracolo?

La musica e le emozioni

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Numerosissimi studi, dalla psicoacustica alle ricerche dei musicoterapeuti, documentano come la musica agisce attraverso il piano dell’anima, a livello soprattutto delle emozioni ponendosi al limite tra il mondo fisico ed il mondo spirituale. Favorisce un perfetto equilibrio tra le strutture anatomo-fisiologiche del corpo fisico, la potenza dei pensieri e la forza delle emozioni. Agisce sul corpo sofferente cambiando la vibrazione delle cellule ammalate. Ne aumenta l’intensità vibrazionale con indiscutibili benefici su tutto l’organismo.
Possiamo decisamente affermare che la musica agisce sulle emozioni e sul pensiero orientandolo ad atteggiamenti positivi verso la vita.

Da epoche molto antiche i suoni e la armonie musicali hanno trovato applicazioni terapeutiche.

  • E’ noto il passo bibblico che racconta la guarigione del Re Saul da uno stato depressivo, con somatizzazioni, grazie al suono dell’arpa di Davide.
  • I narratori greci ci raccontano di Alessandro il Grande che curava i suoi disturbi psichici e somatici con le melodie della lira.
  • Negli antichi manoscritti cinesi di Su Ma T’sien si legge che “la nota Tche agisce sul cuore e conduce l’uomo all’armonia dei riti perfetti”.
  • Indicazioni che trovano sintonia con gli studi di Pitagora il quale usava melodie diatoniche, cromatiche ed enarmoniche per guarire il corpo e la mente, trasformando le emozioni negative in movimenti positivi dell’anima.
  • Anche P.Deunov e M.O.Aivanhov danno estrema importanza alle potenzialità di guarigione dei suoni musicali, ed in particolare, per quanto riguarda i disturbi cardiaci, alle melodie intonate sul do naturale. A tale nota correlano la possibilità di generare rapidamente uno stato di calma e di gioiosità interiore che aiuta a mostrarsi positivi e vitali verso la vita.

Recentemente le neuroscienze hanno approfondito con rigorosità scientifica il rapporto tra medicina, psicologia e musica indicando la musica come un benefico completamento per aiutare l’uomo ammalato nel processo di guarigione. Beneficio particolarmente utile soprattutto quando il farmaco o la tecnologia non hanno strumenti per raggiungere la dimensione dell’inconscio superiore dell’uomo.

Nessun ricercatore mette in discussione il fatto che la musica, essendo stato dimostrato il suo stretto rapporto con i processi cognitivi ed il tono dell’umore umano, abbia una sua azione positiva sulla sofferenza, sul dolore fisico, sui vissuti depressivi di solitudine e disistima.
La musica permette di percepirsi in modo più autentico e profondo. Ci porta a contattare la nostra dimensione spirituale e ad utilizzarla come importante risorsa che coadiuva il processo di guarigione.

Così nasce “Ama e calma il tuo cuore”.

Queste premesse scientifiche hanno portato l’artista della musica Rino Capitanata e lo psichiatra Giuliano Guerra, ricercatore su temi attinenti all’anima umana e al suo potenziale di auto-guarigione, a decidere di sperimentare, in varie strutture sanitarie pubbliche e private, delle musiche spirate, integrate con dei suggerimenti verbali, per verificarne il potenziale terapeutico.

In particolare, oltre a ricercare il possibile impiego della musica, integrata con parole, come coadiuvante terapeutico nel trattamento medico di varie patologie, si è deciso di approfondire le possibili indicazioni nelle patologie di pertinenza della cardiologia.

Sullo sfondo affascinante e misterioso dell’anima umana, le musiche e le parole sono state create con un preciso intento di favorire un’azione terapeutica che si espliciti a vari livelli sul corpo e sulla mente e che soprattutto agisca sulla dimensione spirituale. Infatti è ben noto il ruolo dello stress, dello stile di vita, delle abitudini voluttuarie, della vita emotiva e dei pensieri sulla funzionalità cardiaca e sul sistema cardio-vascolare. Significativa è, in proposito, l’affermazione riportata in tutti i libri sapienziali che “ad ammalare l’ uomo non è tanto l’evento traumatico reale che subisce quanto piuttosto la reazione emotiva e comportamentale che segue al trauma”. In sostanza i sentimenti, le emozioni ed i pensieri che vengono generati e mantenuti nel tempo.

L’interazione alchemica che si é ricercata, alternando le musiche, specificamente studiate sul tema dominante del DO, per favorire un’azione più diretta sul cuore, con le parole, agisce in modo armonico sulle vibrazioni delle cellule. L’intento è quello di attivare le risorse positive per favorire il processo di guarigione, integrando i  programmi terapeutici in atto. L’obbiettivo è quello di creare delle condizioni psico-emotive di quiete e di serena gioiosità interiore che aiuti a ritrovare il naturale benessere ed a ripristinare una sana omeostasi.

Nel CD “Ama e calma il tuo cuore” viene proposta l’interazione di musica ispirata, basata sulla risonanza delle vibrazioni della nota do con l’organo cuore, con parole che attivano il potere straordinario delle immagini mentali  e risvegliano le risorse psicologico-spirituali per il processo di guarigione. Nel profondo del nostro essere esiste una forza straordinaria che ripara e induce il rifiorire della vita. Gli antichi latini la chiamavano vix sanatrix naturae, i ricercatori moderni la definiscono potere di guarigione dell’energia della dimensione dell’anima e dello spirito.

Il nostro intento, abbinando musica e parole ispirate, è pertanto quello di aiutare il paziente a risvegliare il suo potenziale di auto-guarigione. In questo senso va inteso l’ascolto del CD.
Proponendosi di integrare le terapie mediche in atto, trova particolare indicazione nelle varie patologie di pertinenza della cardiologia. Se ne consiglia l’ascolto quotidianamente, in situazioni favorevoli per ben interiorizzare i contenuti musicali e verbali, in uno stato di serena e rilassante vigilanza.
Accanto alle terapie cardiologiche prescritte e alle ben note prescrizioni mediche in tema di prevenzione alle malattie cardiocircolatorie (attività fisica, consumo di frutta e verdura, astensione dal fumo, controllo della colesterolemia e dei valori pressori, gestione dello stress, ..) si pone anche questo CD, come ulteriore e valido contributo per aiutare le persone ad AMARE E CALMARE IL PROPRIO CUORE.
Un contributo della medicina e della psicologia spirituale, ad integrazione delle cure cardiologiche in atto, per risvegliare il proprio potere di auto-guarigione.

Musiche e parole ispirate in cardiologia

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