Non è giusto! – Babalibri

“Ferdinando mi obbliga a fare
un sacco DI COSE
che non voglio fare e NON E’ GIUSTO.”
“Perchè le fai allora?” chiede Gaspare

Ferdinando e Simone sono così amici che decidono insieme di voler costruire un aereo di cartone.
Ferdinando chiede a Simone
“Vai a cercare un pennarello nero gigante per disegnare la cabina”;
poi Ferdinando vorrebbe che Simone andasse a prendere un cuscino e poi anche un piatto di carta e poi ha costantemente bisogno di qualcosa di nuovo. Cerca questo e cerca quello, alla fine è sempre Ferdinando a decidere le attività più interessanti ed è sempre Simone che deve andare a cercare…

Ferdinando è un tantino prepotente ed egoista nei confronti di Simone, difatti, non lo fa affatto collaborare alla costruzione dell’aereo ma lo sfrutta e basta.
Simone è triste ed è alle prese con un nuovo sentimento: quello dell’ingiustizia.
Alla domanda di Simone perché deve essere sempre lui a cercare le cose, Ferdinando gli risponde così: “Altrimenti non sono più tuo amico!”.

Ma che farsene di amici così?!
Chi è che vorrebbe un amico che non ti fa giocare insieme a lui e che non ti fa fare niente di niente?

Durante la notte infatti, il piccolo coniglietto si sveglierà tutto angosciato gridando appunto che non è giusto!, dimostrando così che quanto è accaduto lo ha profondamente colpito.
Riuscirà Simone a trovare una soluzione efficace per risolvere questo spinoso problema?
La risposta, il povero Simone, la troverà ancora una volta grazie al consiglio del piccolo Gaspare che lo aiuterà con un saggio consiglio 😉

Non è giusto! è questo il titolo dell’albo di Stephanie Blake, edito da Babalibri. Una bella storia per parlare di amicizia, condivisione e anche di egoismo.
Simone affronta con la consueta allegria e irriverenza, un dilemma che ogni bambino si trova ad affrontare: come riconoscere ingiustizie e prepotenze e come imparare a trasformarle in una formidabile occasione di crescita.
Stephanie Blake è l’autrice della serie di successo dell’eroe coniglio Simone che, come ogni bambino, vive le avventure quotidiane alle prese con emozioni e sentimenti, in casa, in famiglia e con gli amici.
La lettura di questo libro illustrato è consigliata a partire dai tre anni, sicuramente potrà essere un valido strumento per affrontare il grande importantissimo tema delle ingiustizie fra bambini, e non farà male leggerlo anche a noi adulti.

I libri con protagonista il coniglio Simone sono dei classici della casa editrice Babalibri, molti dei quali presenti adesso anche nel formato brossura per la collana Bababum, formato molto utile per le prime letture in autonomia.

I punti di forza di queste avventure con Simone sono:

> parlano delle emozioni dei bambini e di situazioni che vivono quotidianamente aiutandoli a riconoscerele e rielaborarle;
> usano un linguaggio semplice e immediato;
> facilitano la modulazione della voce nelle letture ad alta voce perchè le parole che devono essere pronunciate con un tono più alto sono scritte in maiuscolo e in maniera più marcata.

Non è giusto! Un libro da leggere insieme ai nostri bambini per prima cosa per stare insieme e divertirci e poi può essere un ottimo pretesto per trattare temi che i bambini affrontano quotidianamente, perchè come ogni buon libro finita la storia può iniziare la discussione 😉

Puoi acquistare il LIBRO QUI:

La meditazione è la danza della tua energia

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“La meditazione è solo una tecnica per raggiungere lo stato dell’estasi, lo stato di ebbrezza divina. E’ una tecnica semplice, ma la mente la rende molto complicata. La mente deve renderla molto complicata e difficile, in quanto le due realtà non possono coesistere. La meditazione è la morte della mente; naturalmente, la mente si oppone ad ogni sforzo teso verso la meditazione. L’osservazione è la chiave della meditazione. Osserva la tua mente. Non fare nulla. Limitati a osservare qualsiasi cosa faccia la mente. Non disturbarla, non prevenirla, non reprimerla; non fare assolutamente niente in prima persona. Limitati a essere un osservatore. E il miracolo dell’osservare, è meditazione.

Allorché ti limiti a osservare, pian piano la mente si svuota di pensieri. Ma non ti addormenti, al contrario divieni più sveglio, più consapevole. E con lo svuotarsi della mente, la tua energia diviene una fiamma di risveglio. Allorché la mente è assolutamente assente – se n’è andata del tutto, e non la riesci più a trovare da nessuna parte – per la prima volta, diventi consapevole di te stesso, perché la stessa energia che era assorbita dalla mente, non trovandola più, si ribalta su se stessa.
Grazie all’osservazione, la mente e i pensieri scompaiono. E il momento più estatico, si ha quando ti ritrovi pienamente all’erta, senza che esista in te un singolo pensiero… ma solo il cielo silente del tuo essere interiore.

Questo è il momento in cui l’energia si volge all’interno: questa inversione è improvvisa, è repentina! E quando l’energia si volge all’interno, porta con sé una gioia infinita. Quando la meditazione ritorna alla propria sorgente, esplode in una gioia immensa. Questa gioia, nel suo stadio supremo, è illuminazione.” (Osho)

Osho consiglia meditazioni statiche come la Vipassana?

Domanda:
Pensavo che la meditazione fosse una cosa semplice. Ma vedendo le persone fare Vipassana, ho perso ogni speranza di diventare mai un buon meditatore. Per favore, dammi un piccolo incoraggiamento.

Osho:

La meditazione è semplice. Proprio perchè è semplice, sembra difficile.

La tua mente è abituata ad avere a che fare con problemi difficili, e ha completamente dimenticato come rispondere alle cose semplici della vita. Più una cosa è semplice,
più sembra difficile alla mente, perchè la mente è molto efficiente nel risolvere cose difficili. E’ stata addestrata a risolvere cose difficili, non sa come affrontare quelle facili. La meditazione è semplice, la tua mente è complicata. Non è un problema creato dalla meditazione. Il problema deriva dalla tua mente, non dalla meditazione.

La Vipassana è la più semplice meditazione del mondo. Con la Vipassana Buddha si è illuminato e con la Vipassana molte altre persone si sono illuminate, più che con ogni altro metodo. Vipassana è il metodo. Certo, esistono anche altri metodi, ma hanno aiutato solo poche persone. La Vipassana ne ha aiutate migliaia ed è veramente molto semplice; non è come lo yoga.

Lo yoga è difficile, arduo, complesso. Devi torturarti in molti modi: distorcere il tuo corpo, contorcere il tuo corpo, stare seduto in questo o quel modo, torturarti, stare sulla tua testa – esercizi su esercizi…. ma lo yoga sembra avere molto fascino sulle persone.

La Vipassana è così semplice che non la prendi affatto in considerazione.
In effetti, avvicinandosi alla Vipassana per la prima volta, uno dubita che possa essere chiamata meditazione. Che cos’è? — nessun esercizio fisico, nessun esercizio di respirazione; un fenomeno molto semplice: semplicemente osservare il tuo
respiro che entra, che esce… finito, questo è il metodo; seduto in silenzio, osservi il tuo respiro che entra, che esce; senza perdere il suo percorso, questo è tutto. Non devi cambiare la tua respirazione – non è pranayama; non è un esercizio di respirazione, in cui devi fare profondi respiri, esalare, inalare, no. Lascia che la respirazione sia semplice, così com’è. Devi solo introdurle una nuova qualità: la consapevolezza.

Il respiro esce, osserva; il respiro entra, osserva. Diventerai consapevole: il respiro che tocca le tue narici in un certo punto, diventerai consapevole. Ti puoi concentrare lì: il respiro entra, senti il tocco del respiro sulle narici; poi esce, senti ancora il tocco. Rimani lì, sulla punta del naso. Non è che devi rimanere concentrato sulla punta del naso; devi solo rimanere attento, essere consapevole, osservare. Non è concentrazione. Non perderlo, solo continua a ricordartelo.
All’inizio lo perderai in continuazione; allora ritorna lì. Se per te è difficile – per alcune persone è difficile osservarlo lì – allora puoi osservare il respiro nella pancia. Quando il respiro entra, la pancia si solleva; quando il respiro esce, la pancia si abbassa. Continui a osservare la tua pancia. Se hai davvero la pancia, questo ti sarà d’aiuto.

Ci hai fatto caso? Se guardi le statue indiane di Buddha, queste statue non hanno la pancia – in effetti non hanno per niente pancia. Buddha sembra un atleta perfetto: spalle in fuori, pancia in dentro. Ma se guardi una statua giapponese di Buddha rimarrai sorpreso: non assomiglia per niente a un Buddha – una grande pancia, talmente grande, che non riesci nemmeno a vedere il petto, come se Buddha fosse incinto, tutto pancia. Il motivo per cui è successo questo cambiamento è che in
India, quando viveva Buddha, egli stesso osservava il respiro nel naso, quindi la pancia non era per niente importante. Ma quando la Vipassana si spostò dall’India in Tibet, in Cina, in Corea, in Birmania, in Giappone, lentamente le persone si
accorsero che è più facile osservare la pancia che non il naso. E allora le statue di Buddha incominciarono a essere diverse, con pance più grandi.

Puoi osservare la pancia o il naso, quello che ti sembra più giusto per te, o quello che ti sembra più facile. Che sia più facile è il punto. E solo osservando il respiro, succedono miracoli.

La meditazione non è difficile, è semplice. Proprio perchè è semplice ti sembra difficile. Ti piacerebbe fare molte cose, e non c’è niente da fare; questo è il problema. E’ un grande problema, perchè ci è stato insegnato che dobbiamo fare molte cose.
Chiediamo che cosa dobbiamo fare, e meditazione significa uno stato di non-fare: non devi fare niente, devi fermare ogni fare. Devi essere in uno stato di totale inazione. Anche pensare è in un certo senso fare – lascia andare anche quello. Avere sensazioni è in un certo senso fare – lascia andare anche quello. Fare, pensare, avere sensazioni – se tutto viene lasciato cadere, tu semplicemente esisti. Questo è essere. Ed essere è meditazione. E’ molto semplice.

Nel grembo di tua madre eri in questo spazio. In Vipassana entrerai di nuovo nello stesso spazio. E ti ricorderai, avrai un deja-vu. Quando entri in Vipassana profondo, resterai sorpreso: lo conosci, lo conoscevi già da prima. Lo riconoscerai immediatamente perchè per nove mesi nel grembo di tua madre sei stato in quello stesso spazio,di non fare, solo essere.

Mi chiedi: “Pensavo che la meditazione fosse una cosa semplice, ma vedendo le persone praticare la Vipassana sto perdendo ogni speranza di diventare un buon meditatore“.

Non pensare mai alla meditazione in termini di successo

Perchè questo significa portare in essa la mente conquistatrice, la mente egoista. Allora la meditazione diventa un gioco del tuo ego. Non pensare in termini di successo o fallimento. Questi termini non sono applicabili al mondo della meditazione. Dimentica tutto ciò. Questi sono termini della mente; sono comparativi. E questo è il problema: probabilmente hai osservato gli altri aver avuto successo, aver raggiunto, essere in estasi, e ti sei sentito molto giù. Ti sarai sentito stupido, seduto a guardare il tuo respiro, a osservare il tuo respiro. Ti sarai sentito molto stupido e non è successo niente. Non succede niente perchè ti aspetti troppo che qualcosa succeda.

E all’inizio, ogni nuovo processo sembra difficile. Uno deve abituarsi al suo sapore.

Il marito di una signora era un ubriacone, e lei non aveva mai assaggiato l’alcool in tutta la sua vita.
“Ehi tu, ubriacone, dammi quella bottiglia. Voglio provare la cosa che ti ha reso il buono a nulla che sei”.
Afferrando la bottiglia di whiskey a buon mercato, ne prese un grande sorso. “Aargh….glompf…breecch…fuy…brrrit…ptui!” ansimò “Questo è il liquido più schifoso che ho mai avuto la sfortuna di lasciar passare nelle mie labbra. E’
terribile!”
“Vedi?” risponde il vecchio marito. “E in tutti questi anni hai creduto che io mi stessi divertendo”.

Aspetta solo un pochino, Paul. Solo un po’ di pazienza. All’inizio tutto sembra difficile, anche la cosa più semplice. E non avere fretta.

Questo è uno dei problemi della mente occidentale – la fretta. Le persone vogliono tutto immediatamente. Pensano in termini di caffè istantaneo, meditazione istantanea, illuminazione istantanea.

Un cittadino ereditò una fattoria piena di mucche, ed essendo un furbacchione, decise di incrementare la sua mandria. Pertanto, importò tre tra i più bei tori della zona e li chiuse per la notte nella stalla con le mucche. La mattina seguente
chiamò il padrone dei tori per lamentarsi. L’allevatore si mise a ridere. “Che cosa ti aspettavi?” chiese “Pensavi di trovare dei vitelli il giorno dopo?” “Forse no,” replicò il cittadino “Ma sicuramente mi aspettavo di vedere un po’ di sorriso
sulle facce di queste mucche!”

No,neanche questo succederà presto. Sedendoti per un giorno in Vipassana, non ne uscirai sorridendo. Ne uscirai completamente stanco – stanco perchè ti è stato detto di non fare niente, stanco perchè non sei mai stato in una situazione così
stupida prima d’ora. Non fare niente? Tu sei uno che fa! Se avessi tagliato legna tutto il giorno, non saresti stato così stanco. Ma seduto in silenzio, senza fare nulla, solo osservando il tuo stupido respiro che entra e che esce…. molte volte sorge l’idea: “Che cosa sto facendo qui?” E il tempo sembrerà molto, molto lungo, perchè il tempo è relativo. Il tempo diventerà lunghissimo. Un giorno ti sembrerà come se fossero passati anni e anni – “E che cosa è successo? Oggi il sole
non tramonta? Quando finirà?”

Se hai fretta, se sei impaziente, non conoscerai mai il sapore della meditazione.

Il sapore della meditazione ha bisogno di tanta pazienza, infinita pazienza.

La meditazione è semplice, ma tu sei diventato così complicato, che rilassarti richiederà tempo. Non è la meditazione che richiede tempo – lascia che te lo ricordi ancora – è la tua mente complicata. Deve essere riportata al riposo, ad uno stato di
rilassamento. Questo richiede tempo.

E non pensare in termini di successo e fallimento. Divertiti! Non essere troppo orientato ad un fine. Divertiti nel puro silenzio osservando il respiro che entra e che esce, e presto avrai una bellezza, una nuova esperienza di bellezza e beatitudine. Presto vedrai che non occorre andare da nessuna parte per essere in beatitudine. Si può essere seduti in silenzio, da soli, ed essere in beatitudine. Non c’è bisogno d’altro, basta la pulsazione della vita. Se puoi
pulsare con lei, diventa una profonda danza interiore.

La meditazione è la danza della tua energia, e il respiro è la chiave.

Osho: The Guest, Capitolo 15


Osho

Meditazione – La soglia interiore

La soglia interiore

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“Solo la meditazione può rendere civilizzata l’umanità perché solo la meditazione permette di sprigionare la creatività che ogni essere umano possiede, sottraendogli al tempo stesso ogni distruttività”.

Una raccolta di intuizioni sul mondo e la visione di Osho, la meditazione, la sua importanza per l’Uomo Nuovo, e una guida per coloro che meditano.

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Osho

Cogli l’Attimo

Meditazione: metodi, esercizi, testi e stratagemmi per trovare l’armonia dentro di sé

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Ci sono metodi che si basano sul tocco, sull’annusare, sull’ascolto, sulla vista; ci sono metodi che si basano sulla respirazione, sull’immaginazione, sul lasciarsi andare. Ciascuno può scegliere il metodo che più gli si addice, lasciandosi guidare dalla curiosità e dal piacere: la tecnica in sé può avere espressioni particolari, ma la sostanza non cambia.