Messaggio per le donne di questo mondo

Messaggio per le donne di questo mondo

Messaggio per le donne di questo mondo.
Care donne dovete scoprire chi siete davvero. Nel corso dei millenni la vostra vera forza è stata sottovalutata, ora è tempo di risvegliarla.

Dovrete avere un po’ di pazienza per riacquistare fiducia nella vostra forza divina, ma ce la farete.

Al principio la donna era onorata perchè era colei che portava la vita, la creava. Questa consapevolezza si sta risvegliando…

Per guarire, il mondo ha bisogno del vostro intuito e delle vostre facoltà spirituali. Scavate nelle vostre anime e riportate alla luce il meglio di voi finora sopito.

Riportate alla luce la vostra magia e la vostra luce dall’oscurità del ventre materno della terra. Avete già fatto molta strada e altra ce n’è ancora da fare…

Recuperate la vostra piena integrità per diffonderne il messaggio tra i vostri simili e il vostro esempio si riverberi come un sasso scagliato nello stagno; in questo modo la cura per il mondo è a portata di mano. Dovete essere consapevoli di quanto ognuna di voi è importante e quanto è grande il potenziale nascosto in voi.
Siete divinità e avete il compito di portare alla luce e proteggere la vostra essenza come ogni uomo in terra.

La luce dorata vi avvolga e vi sollevi per irradiare la vostra luce.

Tratto da Gli Angeli così Vicini di Isabelle Von Fallois

Gli Angeli così Vicini - Libro

Voto medio su 1 recensioni: Sufficiente

Alla vigilia del suo trentesimo compleanno la pianista Isabelle von Fallois cade facendo jogging. La diagnosi parla chiaro: leucemia acuta. Qui ci racconta con il suo stile avvincente come è stato possibile scampare alla morte, non perdere la fede e guarire dalla malattia con l’aiuto degli angeli.

Il suo libro da coraggio e sveglia la fede. Racconta come, anche nelle situazioni apparentemente senza via d’uscita il sostegno degli angeli unito alla fede da buoni frutti se il cuore resta aperto alla speranza. Allo stesso tempo è un diario che da conto di un cammino spirituale personalissimo e offre numerosi spunti di riflessione.

Oggi, a distanza di dieci anni l’autrice è guarita e di nuovo in forma, e accompagna tante persone nell’inesauribile universo degli angeli.

Evento consigliato:

angeli-corso-doreen-virtue

Nel corso di questo seminario illuminante e divertente, della durata di un giorno, Doreen Virtue (massima esponente mondiale sugli Angeli) ti svela la simbologia delle carte degli angeli e l’arte di saperle interpretare.

Imparerai ad aprire l’intuito e ad affinare le tue capacità divinatorie naturali per ricevere informazioni precise nelle letture.

Questo seminario potenzierà le tue interpretazioni facendoti progredire al livello successivo in modo da permetterti di ricevere risposte specifiche e dettagliate per te e per le persone a cui vuoi interpretare le carte.

Durante questo seminario Doreen Virtue sarà accompagnata da Radleigh Valentine, assieme a Doreen co-autore de “I Tarocchi degli Angeli”.

Alla fine del seminario, riceverai l’attestato di partecipazione come Angel Card Reader ™lettore certificato delle carte degli angeli, a dimostrazione della tua formazione nella comprensione delle carte oracolari degli angeli. Questo attestato ti permette di insegnare la lettura delle carte degli angeli anche gli altri, o di tenere letture professionali.

LASCIATI GUIDARE IN UN INCREDIBILE
VIAGGIO DI SCOPERTA DELL’ANGEL THERAPY

COS’È LA TERAPIA DEGLI ANGELI (ANGEL THERAPY)

L’Angel Therapy è un metodo di guarigione spirituale che consiste nel lavorare con gli Angeli custodi e gli Arcangeli, per guarire e armonizzare ogni aspetto della vita.

PERCHE’ PARTECIPARE

  • Doreen Virtue ti spiegherà come interagire con Angeli e Arcangeli
  • Il messaggio degli Angeli ti aiuterà a intraprendere un illuminante cammino spirituale
  • Ogni aspetto della tua Vita ne trarrà giovamento
  • Riceverai l’attestato di partecipazione come Angel Card Reader ™, lettore certificato delle carte degli angeli
  • Potrai insegnare la lettura delle carte degli angeli anche gli altri
  • Potrai tenere letture professionali delle carte
  • FINO AL 15 APRILE 2013
    RISPARMI € 70,00!

Altri contenuti consigliati:

Meditazione Rapida Comunica con la Tua Guida Interiore

La felicità

felicita

L’impegno etico più importante è essere felici nell’adesso, attimo per attimo, contenti di ciò che c’è, così come è.
Un infelice è fondamentalmente una persona preda del suo Ego. Come tale non ama nessuno, ma si nutre di disprezzo, a partire dal disprezzo per sé.
Ama il prossimo tuo come te stesso diventa possibile solo se si è felici dentro, cioè se si è liberi dal dominio dell’Ego.
La felicità, a differenza di come si pensa comunemente, non è frutto delle circostanze della vita, più o meno favorevoli. Essa piuttosto nasce naturalmente dalla pratica quotidiana delle qualità dell’essere, come l’apprezzamento, la gratitudine, la generosità, l’integrità, la compassione.
Chi è felice emana onde positive che fanno bene a tutte le persone intorno. E, data la natura dell’inter-essere, far bene agli altri è far bene a se stessi.
A sua volta, l’infelicità origina dalla pratica degli inquinanti mentali, come la rabbia, il risentimento, l’ingratitudine, il disprezzo, l’invidia, il sospetto, la repressione. Gli inquinanti sono i mezzi che l’Ego utilizza per aumentare il suo potere sulla persona. Naturalmente per perseguire questa strategia, deve renderla del tutto inconsapevole: la persona non deve avere neppure il sospetto che sta impegnandosi con tutta se stessa a perseguire il suo male. Al contrario, deve credere che sta facendo le mosse giuste per “difendersi”, “proteggersi”, “perseguire i propri interessi”. Ecco perché la caratteristica fondamentale dell’Ego è la distorsione della realtà, o, in parole povere, la sistematica menzogna. La menzogna è necessaria per mantenere la persona nell’ignoranza. Ma l’Ego individuale non può far tutto da solo. Non ne sarebbe in grado. L’Ego individuale si costruisce attraverso l’interiorizzazione dell’Ego collettivo. Ecco perché è così importante, per sciogliere le proprie nevrosi, cominciare a diventare consapevoli delle sue determinanti culturali e collettive.

Dal punto di vista fisico, l’infelicità è un treno di onde negative, che produce malessere o malattia. E’ una musica stonata, che fa male all’orecchio e al cuore. Come treno di onde, l’infelicità si propaga nell’ambiente circostante, contaminando le persone intorno, a meno che non abbiano sviluppato sufficiente consapevolezza per sottrarsi al fenomeno della risonanza. La presenza di un infelice può rendere un gruppo depresso. Tutti si sentono meno bene, e per sottrarsi a questo dispiacere, facilmente compiono delle mosse controproducenti.

Chi è felice costituisce un esempio che è desiderabile seguire.
Naturalmente ci può essere chi vede nella felicità altrui una minaccia: una minaccia al proprio potere di imporre il suo cattivo umore e attraverso quello condizionare parenti, amici, conoscenti. In altre parole, i leader radicati nelle qualità dell’essere sono mal visti dai leader egoici negativi.

I genitori felici hanno molto più potere nell’educare i figli. Chi è felice significa che dà valore alla felicità. Genitori felici danno valore a ciò che può favorire felicità nei figli: affetto, presenza, empatia, amore. Non hanno quindi bisogno di compensarli per le loro carenze, di viziarli, di cedere ai ricatti. Inoltre, i figli vedono nei genitori dei modelli di come essi stessi potranno diventare nel futuro seguendo il loro esempio. Se i genitori sono tristi e di cattivo umore, i figli non avranno voglia di seguirli. Se cercheranno di insegnare loro qualcosa, mancheranno di leadership. I figli si opporranno: non voglio diventare come te!

Le parti interne meno evolute, le subpersonalità, si comportano come i figli: non hanno alcuna intenzione di seguire le direttive di un io-governo infelice! Rifiuteranno la sua leadership. Si opporranno e continueranno a fare di testa loro. Ma essendo molto piccole come età mentale, il loro contributo sarà scarsamente apprezzabile, se non addirittura dannoso o devastante. Tutte cose che alimenteranno l’infelicità del povero io-governo, sempre meno capace di governare e sempre più pronto a lamentarsi e subire.

Nella nostra filosofia, la felicità è spesso stata confusa con il piacere, senza guardare alle conseguenze che i diversi tipi di piacere recano con se.
Alcuni piaceri sono in realtà pieni di veleno, e oscurano la possibilità di essere felici.
Se una ferita mi prude, grattarmi offre un piacere momentaneo. Ma se continuo a grattarmi, che cosa accadrà? Se mi sento giù, cerco sollievo nell’alcol o nel cibo. Ma alla lunga, questa scelta dove mi porta?

Nella visione buddista, felicità significa gioia dell’essere, senza cause, senza condizioni. Sukha, ananda, non dipendono da prestazioni, aspetto esteriore, successo, salute, anche se possono esserne influenzate.

Dal nostro punto di vista, il cattivo umore è una forma, tra le più subdole, di racket, cioè di mafia psicologica, attraverso la quale una persona ruba l’energia ad un’altra, senza per questo diventare contenta.
In altri termini, è un equivalente aggressivo, una forma passivo-aggressiva: fa del male occultando la sua natura distruttiva. Dato che è una forma molto diffusa, è facile per chi la pratica sottrarsi al feedback e al confronto. In questo modo può continuare su questa strada per anni, senza averne la minima consapevolezza, e spargendo intorno a se molti semi di infelicità.
L’Ego, che si nutre di infelicità, trova in questa forma un modo semplice ed efficace per aumentare il suo potere sulla persona, sulla coppia, sulla famiglia, sul gruppo dove può esercitarla.

Le persone intorno, specie quelle predisposte a soffrire di sensi di colpa, quelle che ritengono che la felicità degli altri dipenda dal loro comportamento, cadono così in un tranello molto rischioso: per sottrarsi al peso del cattivo umore di un compagno o di un amico, cominciano a indagare sui suoi bisogni insoddisfatti, ottenendo in risposta una sequenza di lamentele: mi manca questo, avrei bisogno di quello, c’è questa cosa terribile che non riesco ad eliminare ecc. A questo punto loro si sentono in dovere di lenire il dolore dell’altro, cominciando ad agire in sua vece o facendo promesse che spesso richiederanno un impegno assai superiore alle previsioni, visto la passività della persona sofferente.
Ogni promessa diventa debito. Ed ecco che la relazione con l’altro lamentoso o di cattivo umore diventa una sorta di lavoro che diventa sempre più pesante. Da relazione fraterna, di aiuto, diventa una relazione parassitaria, in cui uno dei due continua a dare, e l’altro a ricevere e disperdere nel vento. Prima c’era una persona infelice, ora ce ne sono due. L’Ego di entrambi può festeggiare.

Aiutare l’altro non significa mai fare le cose al suo posto, addossarsi i suoi carichi, assumersi i suoi impegni e responsabilità. Questo non fa che indebolire l’altro, rendendolo sempre più succube e alimentando la sua rabbia e rancore. Cioè proprio quegli inquinanti che gli impediscono di vedere la realtà così come è, nelle sue infinite possibilità.
L’aiuto è tale solo se accompagnato dall’insieme delle qualità dell’essere. L’amore, in primo luogo. E amare una persona significa favorire la sua evoluzione, la sua crescita psicologica e spirituale. Favorire cioè lo sviluppo delle sue risorse e di un governo interiore ispirato dai messaggi dell’anima, anziché dalla propaganda dell’Ego. Qui sta la differenza tra pietà e compassione. La pietà vede nell’altro solo i suoi problemi. La compassione, oltre ai problemi, vede la sua forza e le sue risorse. Vede nei problemi solo dei sintomi del modo distorto di osservare il mondo. La pietà fa sì che ci si sostituisca all’altro: tu sei un poverino, io sono superiore, in condizioni assai migliori delle tue. La compassione vede nel dolore dell’altro un riflesso del proprio dolore: io, a livello profondo, sono come te, un fuscello che galleggia nel grande fiume della vita. Ho i miei limiti, come tu hai i tuoi. Ma so che c’è qualcosa di più grande che può aiutarci entrambi: la crescita della consapevolezza e l’apertura del cuore.
Quando il cuore è chiuso, gli occhi non vedono davvero la realtà, ma la inventano di sana pianta. La mappa che guida la nostra vita è quindi profondamente falsa e distorta. E’ una mappa paranoide, che vede ostacoli e nemici ovunque.
Aiutare una persona significa fondamentalmente questo: favorire l’apertura del suo cuore attraverso l’apertura del proprio nella presenza e nella consapevolezza.
Il primo passo da compiere in questa direzione è liberarsi dai sensi di colpa, inadeguatezza, indegnità. Tutti radicali nevrotici che dipendono dalla pratica del giudizio, del criticismo, delle doverizzazioni, attraverso i quali la cultura oppressiva ed egoica indebolisce i suoi appartenenti, rendendoli schiavi di false percezioni e di bisogni indotti, certamente incapaci di una rivoluzione che vada al centro dei problemi: smascherare la natura impersonale e perversa dell’Ego e del potere dominio.

Mauro Scardovelli

fonte:  http://www.aleph.ws

Il controllo di sé stessi è il segreto della felicità

Prezzo € 9,00
Compralo su Macrolibrarsi

Se è vero che tutti cercano la felicità, l’autore insiste sul fatto che essa si esprime solo nel qui e ora, non è possibile essere felici domani o ripetere la felicità di ieri. Detto questo propone delle chiavi per nutrirla: la legge di causa e effetto, essere coscienti del proprio vivere, godere della vita in ogni momento.