Le nostre vite sono appesantite da troppi pensieri

“Solo togliendo il superfluo si potrà godere dell’essenziale. Le nostre vite sono appesantite da troppi pensieri, troppe paure, troppi obblighi. Siamo schiavi di troppi doveri, troppi condizionamenti. La società ci dice di continuo: ‘Più hai, meglio stai’ e ci vuole imporre il possesso di troppe cose. Siamo in balia di troppi falsi desideri e bisogni. Cari amici, per ritrovare la vera felicità, dobbiamo invertire la rotta.

È arrivato il momento di iniziare a togliere il superfluo. Non sto dicendo che dobbiamo rinunciare a tutto ciò che abbiamo e andare a fare gli asceti in India. Dobbiamo solo imparare a distinguere quello che ci serve davvero, quello che ci fa bene, da tutto il resto. E poi, ci dobbiamo sbarazzare di questo inutile resto. Dobbiamo ripulire la nostra vita da tutto ciò che è negativo, falso, inutile. E questa operazione va fatta in ogni campo: relazioni, lavoro, modi di pensare, abitudini comportamentali.

Il mio metodo è per l’uomo occidentale, per l’uomo che vive immerso nei ritmi frenetici delle città. Il mio metodo è per te, che stai leggendo queste parole”.

 Rosario Alfano 

La Tecnica del Togliere - Libro
Come eliminare il superfluo per ritrovare se stessi

Un manuale che propone una trasformazione positiva della tua esistenza. Ti rimette al centro! Ed è questa la vera rivoluzione: rimettere te stesso al centro della tua vita. Come? Aiutandoti a fare pulizia del superfluo, in ogni campo. E se fai pulizia del superfluo, quello che resta sei tu, al 100%.

Quando ti liberi delle cose inutili, quando fai piazza pulita dei pensieri errati o negativi, quando finalmente ti svincoli dai falsi bisogni e dalle false convinzioni, la tua vita comincia a brillare.

Vieni pervaso da una nuova e profonda felicità; incominci finalmente a gustare la pienezza di un’esistenza libera, completa, non condizionata.

I colori della sensualità

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Proviamo a fare un viaggio nell’universo dei colori tradizionalmente attribuiti ai 7 chakra.
Prima di partire, un’avvertenza: se un disagio nei confronti di un particolare colore può far riflettere e stimolare ulteriori autoanalisi, non deve essere però preso come una etichetta negativa sulla nostra capacità di amare.

I colori sono tutti “buoni“, e le nostre preferenze e idiosincrasie vanno anche rispettate.

Rosso: e’ il colore del primo chakra, alla base della colonna vertebrale. E’ tradizionalmente il colore della sessualità più istintiva, quella più legata alla terra, alla conservazione della specie. Ma è anche il colore che tante culture hanno associato alla passione, all’amore, al peccato, alla trasgressione… Insomma simbolicamente si tratta della tinta più spesso chiamata in causa quando si parla di sessualità. E allora possiamo chiederci che reazioni essa produca nel nostro intimo. Vi sono persone che amano vestirsi di abiti scarlatti, e altri che sono a disagio all’idea di immergersi in queste vibrazioni e frequenze. Non vuol dire che queste ultime siano davvero in crisi con la sessualità, ma… Un disagio troppo evidente di fronte al colore rosso ci suggerisce che forse abbiamo un po’ paura di emozioni forti, intense, trascinanti.

Arancione, 2° chakra. Per la tradizione indiana è questo il colore dell’eros vero e proprio, con le sue sfumature di scambio interpersonale e di gioco, forse più solari, meno istintive e “cieche” di quelle del 1° chakra. Stesso discorso: che emozioni ci dà l’arancione? “Sprofondiamo” volentieri in abiti stoffe, divani, che emanino queste frequenze?
Giallo, 3° chakra. Per tradizione è il colore della gelosia, del possesso, del narcisismo, dell’Io. Elementi che anch’essi vengono chiamati in causa, e spesso, nelle storie d’amore. Occhio dunque alle difficoltà con il colore giallo. Chi lo ama, invece, spesso trova in esso una solarità, un ottimismo, una luce che la dicono lunga sulla sua capacità di amare e lasciarsi amare.

Rosa (ma anche verde), 4° chakra. E’ il chakra del cuore, e dunque chi ama questo colore sa che la sessualità è dolce se vissuta in una luce d’amore e di donazione di sé.

E poi, via via, ci sono i colori dei chakra più alti: blu (5° chakra, comunicazione), viola o indaco (6° chakra), bianco (7° chakra) . Amarli significa amare le loro frequenze che parlano di comunicazione, scambio, meditazione: qualità che, lungi dell’essere antitetiche all’erotismo, gli forniscono una “coloritura” più profonda e spirituale.

Emma Chiaia


Fabio Nocentini

Chakra

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copriamo insieme l’affascinante mondo dei chakra: vortici che raccolgono, trasformano e conducono l’energia dell’universo.
Ogni vortice si distingue per un preciso colore ed esplica funzioni ben definite con qualità che gli sono proprie.
Ogni chakra è tra l’altro in comunione con determinati organi, ghiandole endocrine e determinate zone del nostro corpo fornendo la forza necessaria per il loro funzionamento.

Studiando le condizioni dei chakra, attraverso l’uso del pendolino e di altri metodi analizzati in questo libro, si ottengono informazioni sulle aree caratteriali, psicologiche e comportamentali del soggetto.
Con l’aiuto dei cristalli, degli oli essenziali e dei fiori di Bach, possiamo riportare all’equilibrio i chakra disarmonici guadagnando in salute, armonia e benessere psicofisico.

Emozioni in coppia

Tristezza, rabbia e paura: sono tutte emozioni che derivano da qualche forma di attaccamento a qualcosa o a qualcuno. Tuttavia molti di noi imparano a credere che anche l’amore e la felicità siano emozioni.
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Tale convinzione oscura sia il nostro bisogno che l’abilità di essere più consapevoli delle nostre emozioni e di come le creiamo. Essa deriva dalla perdita di significato delle parole ‘amore’ e ‘felicità’. Usiamo queste due parole in maniera troppo generica al punto che esse sono diventate due tra le parole più fraintese ed eccessivamente usate nel nostro linguaggio quotidiano.
Amore è per lo più confuso con desiderio (ti amo in realtà significa: ti voglio), con l’attaccamento (amo la mia squadra di calcio), con la dipendenza e con l’identificazione (amo il mio paese). Quando parliamo di amore in questo senso non parliamo di amore quanto del suo opposto.

Facciamo lo stesso con la parola felicità. La usiamo e ne abusiamo in molti modi. La confondiamo con un possesso (è appena arrivato il mio tappeto nuovo, sono così felice!), con il consumo (ho appena mangiato il mio cibo preferito, sono così felice!), con qualche esperienza stimolante (ho appena visto il film più recente, sono così felice!) e con il sollievo (non ho più mal di denti, sono così felice!).

In tutti gli esempi citati stiamo in realtà dicendo che crediamo che l’amore e la felicità nella vita vengano dal di fuori di noi e che siano dipendenti dagli altri, dalle circostanze o da qualche stimolo fisico. Tuttavia, tutti sappiamo profondamente che vero amore e felicità sono incondizionati, non dipendenti da qualcosa o da qualcuno, e che si muovono dall’interno verso l’esterno e non dall’esterno verso l’interno.

Amore vero e felicità possono essere considerati stati d’essere fondamentali a cui possiamo accedere a piacimento una volta che abbiamo imparato a rivolgere la nostra attenzione alla nostra interiorità e a vivere dal dentro al fuori e non dal fuori al dentro. Essi possono anche essere considerati il nostro puro potenziale in tutte le situazioni. Quando agiamo con amore vero facciamo qualcosa per gli altri che porta loro beneficio a livello spirituale e quando ciò accade sperimentiamo le vera felicità, che è più simile a una profonda sensazione di appagamento interiore.

Questo modo di vivere affonda le sue radici nella pace. Se non siamo in pace con noi stessi non possiamo dare amore. La pace è, l’amore fa e la felicità (appagamento) ripaga. Solo allora la nostra autostima e il senso del nostro valore diventano solide rocce, perché ci rendiamo conto che questi nuclei di qualità interiori non possono esserci portati via e che essi sono la base del nostro valore in quanto persone e dei nostri valori di vita. Quando impariamo ad accedere e a generare questi stati fondamentali del nostro essere, essi ci danno la forza di smuovere il nostro carattere in positivo, da quello basato sulla competizione, sul possesso e sulla sopravvivenza a uno basato sulla co-operazione, la condivisione e il servizio. In breve, dal prendere al dare.

Quando scopriamo interiormente ciò che eravamo convinti si potesse trovare solo esternamente, scopriamo libertà e serenità profonde. Il metodo per sostenere questa consapevolezza e connessione è la pratica regolare della meditazione. Il campo di azione è la relazione con gli altri.

Quando la felicità di una madre non dipende dall’obbedienza del figlio, allora è capace di ‘essere amore’ per quel figlio, anche quando imporrà delle regole. Quando la felicità di un manager non dipende dall’essere in tempo per le scadenze, né dalla performance dei membri del suo gruppo, allora saprà essere più attento e più incoraggiante verso i suoi collaboratori, il che è alla base di una leadership efficace. Quando gli innamorati si incontrano, smettono di dirsi “ti amo”, e invece si dicono “io sono amore per te”.

Domanda: Da dove pensi derivi gran parte della felicità nella tua vita?

Riflessione: La felicità è una decisione e non una dipendenza

Azione: Che cosa puoi fare domani nella tua relazione con una persona in particolare per passare dal desiderare e sopravvivere al sostenere e servire?

Brahma Kumaris World Spiritual University da http://www.lifegate.it/


Roy Martina

Come Essere Felici Insieme

Prevenire le frustrazioni nelle relazioni

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Come Essere Felici Insieme è una guida per tutti coloro che vogliono ottenere il meglio dalle relazioni. È un libro che vi cambierà la vita, che siate o non siate in coppia.

In questo libro scoprirete i vostri lati oscuri e tutto ciò che è nascosto nella vostra anima. Imparerete a mostrare i vostri confini, a conservare la forza, anche se l’altro non riesce a farlo. Capirete come sostenervi a vicenda e cosa fare se l’altro è bloccato in meccanismi che non è in grado di cambiare.

Cosa significa amarsi all’interno di una relazione e cosa significa dare e prendere? Qual è la differenza tra accettare il vostro partner e tollerare le cose che non vi piacciono? Perché la tolleranza porta alla frustrazione e cosa si nasconde sotto il mantello dell’amore e dell’armonia?

Le nostre relazioni intime sono un legame diretto con il nostro cuore e la nostra anima. Capire come e perché ci sentiamo frustrati all’interno di un rapporto offre una prospettiva nuova per diventare più felici e per vivere il rapporto di coppia e le relazioni con gli altri in maniera più piacevole.