Aloe: energizante e rigenerante

L’Aloe vera è una pianta succulenta della famiglia delle Aloeacee che predilige i climi caldi e secchi.

Uso

L’uso dell’aloe è molto antico, come testimoniato dal testo cuneiforme di alcune tavolette d’argilla ritrovate sul finire dell’Ottocento da un gruppo di archeologi nella città mesopotamica di Nippur, nei pressi di Bagdad, Iraq, e databili attorno al 2000 a.C. Nel testo si legge “… le foglie assomigliavano a foderi di coltelli“. Da questa osservazione di archeo-botanica si evince la conoscenza da parte degli Assiri della pianta e di alcune sue proprietà, e il loro impiego della varietà di aloe barbadensis Miller, meglio nota come Aloe Vera.

Lo studio sistematico di questa pianta tuttavia iniziò solo nel 1959, grazie a un farmacista texano, Bill Coats, che mise a punto un processo per stabilizzare la polpa aprendo la strada alla commercializzazione dell’aloe senza più problemi di ossidazione e fermentazione. Parallelamente il governo americano dichiarò ufficialmente le proprietà curative di questa pianta per il trattamento delle ustioni. Da allora gli studi sull’Aloe sono molto attivi in tutto il mondo.

Da un punto di vista chimico, si possono distinguere tre grandi classi di componenti nell’aloe: gli zuccheri complessi – in particolare glucomannani tra cui spicca l’acemannano – nel gel trasparente interno, con proprietà immuno-stimolanti; gli antrachinoni nella parte verde coriacea della foglia, ad azione fortemente lassativa, e svariate altre sostanze di grande valore nutritivo, antinfiammatorio, antimicotico, analgesico, come sali minerali, vitamine, aminoacidi, acidi organici, fosfolipidi, enzimi, lignine e saponine.

Proprietà medicinali

●                   Rigenerante: stimola la crescita dell’epitelio sulle ferite;

●                   Energizzante: aumenta il livello di energia dando un benessere generale a tutto il corpo;

●                   Proteolitica e cicatrizzante: dissolve e assorbe enzimaticamente le cellule morte o danneggiate, stimolando il processo rigenerativo;

●                   Antinfiammatoria: accompagna e aiuta a superare il processo infiammatorio;

●                   Antipiretico: dà sollievo al bruciore da scottature, infiammazione e febbre;

●                   Umettante: è idratante, favorendo la ritenzione di acqua nei tessuti della pelle;

●                   Analgesica: dà sollievo al dolore, anche in profondità;

●                   Fungicida: ostacola la crescita dei funghi;

●                   Virostatica: ostacola la crescita dei virus;

●                   Batteriostatica: ostacola la crescita dei batteri;

●                   Emostatica: riduce la fuoriuscita di sangue nelle lesioni;

●                   Antiprurito: dà sollievo nel prurito;

●                   Disintossicante: aiuta la disintossicazione del corpo dalle impurità delle tossine;

●                   proprietà antitumorali

Succo di Aloe Vera Biologico

Il nome indiano per l’aloe vera è kumari, che significa “giovane donna”. Puro, fresco e depurativo, è un succo non filtrato di Aloe Vera estratto dall’interno della foglia, privato della buccia e del suo gusto amaro.

Senza conservanti sintetici. Purifica la pelle, stimolante, tonico per il fegato.

Regola i movimenti peristaltici nell’intestino, aiutando la digestione ed eliminando la costipazione.

 

CONTROLLI DI QUALITÁ PER PORTARVI I MIGLIORI RIMEDI ERBORISTICI

L’impegno nella ricerca della qualità è fondamentale nel nostro lavoro. Abbiamo numerose procedure per assicurarci che le erbe che ci procuriamo siano della più alta qualità e della massima efficacia.

Good Manifacturing Practice (GMP) è un sistema che garantisce che i nostri rimedi siano sempre prodotti e controllati in modo da soddisfare gli alti standard di qualità, necessari all’utilizzo a cui sono destinati, cioè offrire rimedi sicuri ed efficaci per trattare i vostri pazienti. Se volete ottenere i migliori risultati dovete essere certi di usare i migliori ingredienti.

Le tecniche di coltivazione sono praticate in accordo con la certificazione Organic Standards (comitato che definisce gli standard biologici) così come la Good Agricolture e Collection Practices (GACP), organismi che regolamentano la coltivazione, la raccolta e la trasformazione di prodotti agricoli e così realizzate:

• Selezione della migliore qualità di semi e attrezzature agricole, selezionati da uno specialista qualificato.

• Giusti tempi di raccolta per massimizzare la qualità.

• Sostenibilità dei metodi di raccolta misurata e controllata.

• Corretti metodi di essiccamento praticati per ottimizzare la vitalità e concentrare i principi attivi.

• Identificazione botanica ufficiale delle specie da botanici autorizzati.

• Corretta identificazione di ogni specie erbacea, effettuata utilizzando le più rilevanti metodologie quali l’analisi macroscopica, l’analisi microscopica, test della cenere, contenuto di umidità, cromatografia degli strati sottili (TLC), cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC).

• Conformità con la farmacopea ayurvedica indiana.

• Conformità con gli standard della farmacopea europea

• Test organolettici effettuati dai nostri ricercatori esperti in ayurveda ed erboristi, per assicurarci che il gusto (Rasa) e l’azione (Vyria) corrispondano a quelli stabiliti, e che l’indagine “sensoriale” sia corretta; l’identificazione visiva, il colore, l’odore e la friabilità sono tutti indicatori della qualità della pianta.

• Le analisi microbiologiche corrispondono ai nostri standard di controllo qualità.

• Le analisi sui metalli pesanti e i pesticidi corrispondono ai nostri standard di controllo qualità.

• Ogni specie diventa un prodotto specifico che si deve conformare a questi standard su base sempre ripetibile.

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Che cos’è l’emozione?

emozioni

Che cos’è l’emozione?
Attraverso questionari inviati a missionari sparsi su tutta la terra, Darwin verificò che non esiste società che non conosca la paura, il pudore, l’ira, la nausea, la curiosità, il
piacere, il dispiacere, il pianto, il riso, la gioia, la tristezza.
A qualunque popolo o razza appartenga, il disegno infantile del viso di un pupazzo con l’arco della bocca rivolto verso l’alto significa: allegro, rivolto verso il basso: triste.
Senza eccezione le emozioni appartengono a tutta l’umanità e a tutte le società.
Le emozioni di fondo sono uguali per tutti mentre è la loro espressione che varia a seconda della cultura e delle decisioni individuali. L’uomo è di fatto un animale sociale
che non si comporta umanamente se non cresce tra gli uomini. Ne sono esempi i bambini cresciuti tra i lupi o le scimmie.

Le espressioni del “sentire allo stato puro” si possono
scorgere solo sulle facce dei bambini: il neonato reagisce alle emozioni senza mediazioni, urlando, piangendo, gorgheggiando, tubando.

Definire in breve l’emozione non è facile.
È oggetto di studio solo di recente essendo stata trascurata a favore della “mente” e del mentale, quasi come se l’emozione fosse una reazione puramente “fisica”.
Ora la tendenza è quella di coniugare finalmente la psicologia con la fisiologia. Si comincia a poter rispondere in modo autorevole sui processi più irrazionali della psiche.

Possiamo definire l’emozione come un movimento interiore, una risposta psicofisiologica correlata a uno stimolo interno o esterno. L’emozione ha lo scopo originario di farci muovere e lo dice la radice stessa della parola “moveo”, di produrre un’azione, con l’aggiunta .del prefisso “e” diventa “movimento da”.
Ogni diverso stimolo provoca un’emozione diversa, e ogni tipo di emozione prepara il corpo a diverse funzioni. Per esempio, la collera fa affluire il sangue al cervello e agli arti superiori che consentono l’energia per un’azione aggressiva-difensiva vigorosa.
La tristezza fa cadere l’energia vitale, chiude la persona e le consente di elaborare la perdita per tornare in seguito a vivere.
La paura scatena l’adrenalina che serve a preparare la fuga rapida.
Al contrario, l’amore e i sentimenti di tenerezza provocano un’attivazione del sistema parasimpatico che è quel rilassamento che induce a uno stato di calma e di soddisfazione
utile a comprendere e a cooperare.

L’emozione è un segnale di un bisogno, non e una risposta razionale ma basata su una specie di istinto residuo che è servito a far sopravvivere sia l’individuo che la specie.
Poiché la società si è evoluta rapidamente, spesso le espressioni delle emozioni vanno filtrate attraverso una razionalità che ha rispetto dell’emozione stessa.
Per molto tempo l’emozione è stata identificata con gli intensi sfoghi passionali o stati d’animo particolari, negativi, infantili o animali, mentre la razionalità è stata privilegiata
come unica caratteristica esclusivamente umana. Ma cosa ce ne facciamo di fisici bravissimi in grado di fabbricare bombe atomiche o di tecnici industriali che inventano
procedure distruttive per l’ambiente?
Se non pensiamo anche a una vita fatta di socialità e di condivisione, questo nostro mondo non avrà scampo.
È questa la ragione per cui ha avuto molto successo il concetto di “Intelligenza emotiva`, cioè della capacità di essere autoconsapevoli, di provare l’emozione che stiamo vivendo coniugando l’emotività con la razionalità.
Provare emozioni, quindi, non vuol dire essere infantili, femminili o animali: l’emozione è una parte di noi, così come è una parte del nostro Io la capacità di ragionare.

Ogni società regola l’espressione delle emozioni e dei sentimenti. È nel processo di sviluppo, infatti, che impariamo cosa e come sentire, e il modo in cui esprimere le emozioni.
Il sentimento è perciò una emozione legata al pensiero ed è dunque un’acquisizione che avviene attraverso l’apprendimento.

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