Per ripristinare la tua vita: Ho-Oponopono

Possiamo mettere le cose al posto giusto e vivere felici tutti i giorni?

Sì, si può basta porre rimedio a situazioni vissute, ripristinare l’esistenza e la tua identità attraverso un lavoro sulle memorie: cancellando, e cancellando ancora dentro di te con un profondo e semplice mantra.

Nel libro Ho-Oponopono ci vengono spiegati i punti chiave per praticare questa tecnica:

  • Accettare completamente e con responsabilità tutto ciò che ci accade.
  • Eliminare la razionalità
  • Essere disposti a lasciar andare i problemi, rancori, paure o quant’altro del passato
  • Non aspettarsi nessun risultato, se non IL MEGLIO
  • Accettare e comprendere che i problemi che si manifestano sono un’opportunità per arrivare ad ottenere IL MEGLIO.

Ti stupirà scoprire questa tecnologia mentale di pulizia, perché imparerai a capire che ogni problema  ha origine da una memoria archiviata nel tuo subconscio, e quindi lavorando per eliminare quella memoria si eliminerà anche il problema.

Perciò ora abbiamo la chiave per capire che sta a noi prenderci le nostre responsabilità e cominciare a perdonare noi stessi, amarci in modo incondizionato e sopratutto con infinita Gratitudine.

” Io sono nell’Amore e nella Luce dell’Uno Infinito.
Perdonami, Mi spiace, Grazie, Ti Amo.
Io sono felice nel Potere
e nella Pace dell’Uno Infinito.
Perdonami, Mi Dispiace, Grazie, Ti Amo.
Io sono l’Amore e la Luce, sono il Potere e la Pace.
Perdonami, Mi Dispiace, Grazie, Ti Amo.
Io sono l’Uno Infinito.
Perdonami, Mi Dispiace, Grazie, Ti Amo.
… e così E’.”

Quindi come ci viene indicato nel libro, dall’autore Josaya ” in realtà ciò che io individuo come problema, lo posso risolvere, a condizione che io ne accetti al 100% la responsabilità e che cerchi le soluzioni nella mia interiorità, lì dove tutti i problemi hanno la loro vera origine.”
Non è certamente un concetto facile da digerire e fare nostro, il saperci responsabili di tutto, ma proprio tutto ciò che fa parte della nostra vita… infatti se il responsabile di tutto ciò che accade nella mia esistenza, sono io, non ho bisogno di perdonare nessuno per le cose brutte che ci sono nella mia vita, se non me stesso.

A questo punto è bene anche ricordare che quando reagiamo a quello che qualcuno fa o ci dice, o lo critichiamo o lo giudichiamo, è perché lo stesso atteggiamento in realtà esiste anche dentro di noi.

Grazie a Ho-Oponopono possiamo trasformare noi stessi per trasformare il nostro mondo che ci circonda.

Mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo
Mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo
Mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo..

Grazie a questo libro ho cominciato a praticare questa tecnica, ed a vederne i tanti risvolti, comprendendo che sentiamo tante, troppe volte parlare di pace, ma ci dimentichiamo che La Pace comincia da Te.

Adesso con Ho-Oponopono possiamo far cominciare la Pace, cominciando dal nostro cuore.
Quando ci sarai riuscito proverai le Divinità in te. E tutto diventerà pace.

Quale meraviglioso potere abbiamo nelle nostre mani? Allora cominciamo..
Mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo..


Cominciamo ogni mattina appena ci alziamo ringraziando per tutto quello che abbiamo..
Grazie, Ti Amo, Grazie, Ti Amo, Perdonami, Mi dispiace, Grazie, Ti Amo, Grazie, Ti Amo…

Elisa – Crescere Leggendo

Ho-Oponopono - La Pace Comincia da Te - Libro
Metti le cose al posto giusto

Voto medio su 91 recensioni: Da non perdere

Immagina la sensazione di vivere libero dal passato, da tutti gli errori commessi finora, da cattivi sentimenti e da pensieri negativi. Libertà dalle paure, dai timori, dai sensi di colpa e dai modelli che compromettono la tua salute e la tua energia. Ma soprattutto immagina di vivere felice tutti i giorni.

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Ayurveda: scienza del Vivere

L’Ayurveda probabilmente è il sistema di medicina naturale più antico di cui l’uomo abbia memoria, la parola Ayurveda significa Conoscenza della vita o Scienza del vivere , essa è composta dai termini Ayus (Vita) e Veda (Conoscenza o Scienza).

Ayurveda

Nel Charaka Samhita , uno dei testi fondamentali dell’Ayurveda, troviamo la definizione dell’Ayurveda e della materia di cui tratta: “Si definisce Ayurveda la scienza che descrive gli stati della vita vantaggiosi e quelli sfavorevoli, insieme a ciò che è buono e ciò che è nocivo per la vita, che tratta della lunghezza della vita e della vita stessa. ” (Charaka Samhita I, 41)

Nello stesso testo troviamo la definizione di Ayus , vita, che è intesa come combinazione di quattro elementi:

* corpo
* organi dei sensi
* mente
* anima

L’Ayurveda si occupa di tutti gli aspetti del benessere, quello fisico, quello psichico e quello spirituale e si interessa di ciò che è normale tanto quanto di ciò che è anormale o patologico. Secondo l’Ayurveda la salute non è solo assenza di malattia ma è uno stato di continuo appagamento e di benessere, uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale. Il concetto di equilibrio espresso dall’Ayurveda comporta non solo il perfetto funzionamento dei vari sistemi ed organi, della psiche e dello spirito, ma anche un rapporto di felice convivenza con tutte le creature, con i familiari, con gli amici, con il lavoro, con il clima e la cultura in cui viviamo, con i propri ideali, con le abitudini, con la verità, con il concetto che si ha di Dio, ecc.

Medicina ayurvedica

Generalmente si usa l’espressione “medicina ayurvedica” per indicare un metodo terapeutico naturale di cui gli aspetti più conosciuti sono la prescrizione di preparati a base di erbe e sostanze naturali, i massaggi, le varie terapie di purificazione e rilassamento spesso abbinate alla cosmesi. Lo scopo principale dell’Ayurveda non si limita a questi aspetti superficiali, ma in realtà consiste nell’eliminazione del senso di separazione fra il puro Sé illimitato (Atma) e le espressioni limitate del relativo (Corpo, Sensi, Mente); questa separazione operata dall’intelletto viene chiamata “errore dell’intelletto” (Pragya Aparada). Nell’analisi che l’Ayurveda fa dell’origine delle malattie, l’errore dell’intelletto si trova al primo posto. Sulla base di questa concezione della vita e dei suoi meccanismi fondata sul sistema filosofico del Samkhya , l’Ayurveda ci porta la conoscenza necessaria a mantenere l’equilibrio del funzionamento della mente e del corpo, come prevenire la perdita della memoria della parte illimitata e pura della vita e come correggere l’errore dell’intelletto che porta all’identificazione con i differenti aspetti della vita e alla perdita della consapevolezza della propria vera natura.

Dopo l’affermazione dello Yoga in tutto il mondo occidentale, ove milioni di persone traggono beneficio dalla sua pratica, assistiamo a un crescente interesse per l’Ayurveda e per i principi che ci ha trasmesso. Tali principi sono utilissimi nella nostra era scientifica perché sono principi immutabili e non soggetti a correnti dottrinarie, essi si ritrovano in tutti i sistemi di medicina tradizionale di tutto il mondo. Anche se nel corso del tempo sono stati apportati molti emendamenti e molte aggiunte alle applicazioni e implicazioni dei principi originari, essi rimangono inalterati nella loro essenza.

Secondo Charaka, le virtù che devono essere presenti nell’abile medico sono:

* conoscenza (Vidya)
* logica (Tarka)
* scienza (Vijnana)
* memoria (Smriti)
* adattabilità (Tatparata)
* prova pratica (Kriya)

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Questo indica un sistema non dogmatico né staccato dalla ricerca empirica, la combinazione di ipotesi razionali sostenute dall’applicazione pratica e dalla sperimentazione rendono questo sistema estremamente flessibile e in grado di accogliere il contributo di chiunque concorra a migliorarne l’applicazione. Di conseguenza l’Ayurveda ha un atteggiamento molto aperto e liberale nei confronti degli altri sistemi medici con cui si può utilmente integrare.


Cenni storici

La storia dell’Ayurveda, affonda le sue radici nel periodo vedico, risale cioè al 5000 a.C. o forse a un’epoca ancora precedente. Nei quattro Veda – Rig, Sama, Yajur e Atharva – troviamo ampi riferimenti a medicine, rimedi, metodi curativi e descrizioni delle diverse parti e degli organi del corpo umano. I testi classici dell’Ayurveda che sono giunti fino a noi, Charaka Samhita e Sushruta Samhita, sono stati redatti nella forma attuale probabilmente intorno al settimo secolo a.C. In questi testi troviamo i miti delle origini dell’Ayurveda e di come venne tramandato al genere umano.

Nel Charaka Samhita si dice che quando sulla terra comparvero le malattie a ostacolare la vita degli esseri viventi, un gruppo di saggi provenienti da ogni angolo della terra, mossi da compassione per tutte le creature, si riunirono in un luogo propizio sulle pendici dell’Himalaya per trovare un rimedio. Con questo atteggiamento, entrarono in meditazione e trovarono l’aiuto di Indra, il Signore degli Dei, che li avrebbe istruiti sul modo appropriato per contrastare le malattie. Deputarono così uno di loro, Bharadvaja, ad andare da Indra per imparare l’Ayurveda. Al suo ritorno Bharadvaja impartì la conoscenza dell’Ayurveda ad Atreya che ebbe sei discepoli, ognuno dei sei discepoli di Atreya scrisse un trattato di Ayurveda. La maggior parte di quei trattati è andata perduta, ma l’opera di uno di essi, Agnivesa, o per lo meno una parte di essa, è giunta fino a noi nella forma del Charaka Samhita . Un altro racconto mitologico rivela che Dhanvantari, il medico degli Dei, venne mandato da Indra sulla terra per diffondere la conoscenza della medicina. Dei suoi discepoli Sushruta era particolarmente esperto nell’arte della chirurgia e scrisse un trattato sull’Ayurveda noto come Sushruta Samhita . Questo trattato riguarda soprattutto la chirurgia anche se parallelamente si occupa della medicina generale. In epoca posteriore Vagbhata scrisse l’Ashtanga Hridaya che descrive l’Ayurveda in forma poetica e che riunisce la sapienza di Charaka nella medicina e l’arte di Sushruta nella chirurgia.

E’ difficile stabilire con esattezza l’epoca di Charaka e di Sushruta per mancanza di riscontri storici precisi, ma gli studiosi sono abbastanza concordi nel fare risalire il Charaka Samhita al VI o VII secolo a.C. In questi trattati vengono descritte le otto parti dell’Ayurveda:

* Medicina Generale (Kaya)
* Chirurgia (Shalya)
* Trattamento delle malattie di orecchie, naso, gola, occhi (Salakya)
* Psichiatria, Psicologia (Bhuta Vidya)
* Pediatria (Kaumara Bhritya)
* Tossicologia (Agada)
* Scienza del ringiovanimento (Rasayana)
* Sessuologia (Vajikarana)


Natura universale dell’Ayurveda

“Poiché nei tempi antichi l’Ayurveda è stato concepito e insegnato da alcuni saggi, certi studiosi sostengono che l’Ayurveda ha un inizio. In effetti non è così, non si conosce un periodo in cui l’Ayurveda non fosse esistente e dopo il quale venne alla luce. Come il calore del fuoco e la liquidità dell’acqua, l’Ayurveda o scienza della vita è cosa innata e per esistere non ha bisogno di alcuno sforzo da parte degli umani “. (Charaka Samhita 30.27)

Per concludere, l’Ayurveda non è patrimonio esclusivo di una sola cultura o di un solo paese, non è prerogativa di una sola religione, non appartiene a un solo periodo storico. Poiché tratta di fenomeni inerenti alla natura ha un valore universale e un atteggiamento molto aperto nei confronti degli influssi che provengono da differenti culture; le medicine e le diete possono variare, ma i principi che ne sono alla base sono sempre gli stessi. Perciò si può considerare l’Ayurveda un “Patrimonio dell’Umanità”.

La medicina ayurvedica è la più diffusa in India e in alcuni paesi limitrofi, oggi anche in Occidente si possono trovare molti preparati fra quelli usati dalla vasta farmacopea ayurvedica. Le stesse aziende che commercializzano questi prodotti, importati principalmente dall’India, a volte si occupano anche della formazione dei medici in modo che essi possano avere una corretta informazione sui principi dell’Ayurveda, sul modo di usare i preparati, e possano usare i metodi diagnostici classici dell’Ayurveda come la lettura del polso. Molte ricerche scientifiche sono state fatte e sono in corso per avvalorare con metodi moderni quel che è detto nei trattati di migliaia di anni fa, sia per quel che riguarda l’efficacia terapeutica dei preparati e dei trattamenti, che sono l’aspetto esteriore della medicina ayurvedica, sia per l’efficacia dei trattamenti “interiori” come la meditazione, che ci riportano allo scopo principale dell’Ayurveda, quello di farci ricordare chi siamo in realtà.

da: Il consapevole

Ayurveda - Arte di vivere arte di guarire - DVD + Libro

Un grande regista indiano racconta la scienza del vivere e del guarire. Non troverete qui la rifrittura new age che ormai infesta l’occidente, quelle misture fai-da-te di spiritualità orientale, guru imparaticci, buddhismo per donne in carriera, Ganesh sulla t-shirt e bandierine tibetane.

Questo è un viaggio appassionato e documentato che incontra i grandi terapeuti dell’ayurveda e li guarda lavorare nei luoghi dove la disciplina è nata ed è cresciuta per millenni, stratificandosi e correggendosi nel passaggio severo da maestro a studente.

E’ l’India per viaggiatori, non per turisti, confronto vero con qualcosa che non smette di essere lontano e irriducibile.

La forza del pensiero

pensiero

[..] La mente dell’uomo è strumento meraviglioso, ma va dominata e adoperata saggiamente, altrimenti può essere causa di mali seri nell’anima e nel corpo, perciò non dovremmo mai crearci delle idee mentali di mali immaginari e tanto mento ospitare dei pensieri negativi.

I pensieri che vanno accolti e quelli che vanno respinti

I pensieri che sono nella nostra mente, a volte sono pensieri vagabondi; sono pensieri di altre persone che sono entrati nella nostra mente perché hanno trovato la porta aperta.

Chiudete le porte agli ospiti indesiderabili. Se qualcuno entrasse furtivamente, mettetelo subito alla porta, ma senza violenza. Montate la guardia sulla soglia della vostra mente: non lasciate entrare nessun nemico della vostra serenità e del vostro progresso. Cacciateli senza pietà e sarete meravigliati del miglioramento totale che si produrrà nella vostra vita in poco tempo.

Non permettete a pensieri malevoli e distruttivi di entrare in voi. Tenete la vostra mente libera da tali veleni psichici che finirebbero fatalmente d’intossicare tutta la vostra vita. Siate pronti a difendervi da questi nemici della vostra salute psichica e morale.

Noi siamo quello che pensiamo di essere

Coloro che si sono occupati dei meccanismi che governano la mente, sono tutti d’accordo sul fatto che ogni azione è necessariamente il prodotto di un pensiero anteriore. Le negatività entrano in noi soltanto nella misura della nostra incapacità di padroneggiare i nostri pensieri.

Saper dominare i propri pensieri è una grande arte che s’impara con pazienza e perseveranza. Noi siamo oggi quello che abbiamo pensato ieri e saremo domani ciò che pensiamo oggi. La nostra vita è tessuta dai fili dei nostri pensieri: ci accade sempre quello che noi siamo convinti che ci accadrà. Per la Legge di causa e di effetto, il risultato di ciò che pensiamo o facciamo matura gradualmente. Se dovesse maturare tutt’insieme, ne saremmo sopraffatti.

Quando siamo turbati che cosa è turbato in noi? E’ sempre la mente che è turbata: se essa fosse serena ed in pace anche noi saremmo tranquilli. Come proteggiamo le nostre case dai ladri, dobbiamo imparare a proteggerci dai pensieri negativi che creano solo dei danni. Dobbiamo cacciarli dalla nostra mente o, meglio ancora, neutralizzarli con un pensiero positivo (preghiera o altro).

I pensieri distruttivi sono i nostri peggiori nemici

Sono da rifiutare quei pensieri distruttivi che suggeriscono debolezza, malattia, disgrazia, insuccesso, povertà o peggio ancora odii, invidie, rancori e simili. I pensieri distruttivi sono i nostri peggiori nemici. Evitateli, come evitereste un ladro, perché vi tolgono la pace, l’armonia e la serenità.

Chi avesse tendenza a guardare ed a pensare al lato negativo delle cose, deve correggere questa malaugurata abitudine, perché attira a sé i mali che guarda, che pensa, che teme. Si racconta che in un bar di paese due vecchietti stavano di fronte ad una bottiglia di vino piena solo a metà. Uno dei due disse tristemente: “Che peccato ci è rimasta solo mezza bottiglia”, l’altro invece, esclamò con gioia: “Che bellezza, abbiamo ancora mezza bottiglia da bere!”. E voi cosa avreste detto in tale situazione?

L’abitudine di coltivare pensieri di salute, di energia, di vigore e di bene, facendone una realtà di ogni momento e considerandola come una verità eterna, è un meraviglioso tonico che vi darà la sensazione di una forza accresciuta e rinnovata.

Cosa accade se detestate una persona?

Immaginate di detestare una persona fino a desiderare ogni giorno di assassinarla; sebbene non lo facciate perché non osereste, i vostri pensieri di morte rischiano seriamente di realizzarsi, poiché vi sarà qualche altro individuo nel mondo che, possedendo una struttura affine alle vostre disposizioni, capterà il vostro pensiero per la legge di affinità, e sarà costui che commetterà in qualche luogo un crimine di cui, senza saperlo, siete stato voi la causa.

Quanta gente commette delle azioni spaventose e poi dice: “Non so come abbia potuto farlo, non avevo mai pensato a ciò, ho obbedito a un impulso che era più forte di me!”: sono stupiti loro stessi e non riescono a capacitarsi di quanto abbiano potuto commettere. Ebbene, avviene che, a loro insaputa, siano stati influenzati. Naturalmente, quanto vi indico per i pensieri vale nella stessa misura anche per i sentimenti. Come il pensiero, anche il sentimento è una forza che dall’uomo per andare nello spazio a generare il bene o il male.

Impegnatevi dunque con determinazione a proiettare solo pensieri e sentimenti che abbiano le conseguenze più benefiche. Quando sentite di non avere più il controllo della situazione o che vi lasciate andare a degli impulsi negativi, dovete reagire prontamente e cercare di dare ai vostri pensieri un’altra direzione. Se non siete coscienti, se coltivate pensieri cattivi senza nemmeno prestarvi attenzione, essi andranno a lavorare a danno vostro.

E’ detto nei Vangeli: “Siate vigili!”. Ciò vuol dire vigili su tutto ciò che accade in noi, e non per ciò che può giungere dall’esterno. Dall’esterno non rischiamo grandi cose, non è necessario essere sempre all’erta per sorvegliare chi potrebbe colpirci all’angolo di una strada. “Siate vigili”… E’ lo spirito, è la coscienza che devono essere vigili. Questo consiglio riguarda la vita interiore molto più della vita esteriore.

Imparare a pensare bene

Il primo impegno, per chi vuol vivere bene, è imparare a pensare bene, chiaramente, nettamente. Questa è l’arte più importante che uomo possa apprendere per se stesso e per coloro che lo circondano. Se riflettessimo sui benefici che derivano dal retto pensare e sui gravi danni del pensare distorto, metteremmo certamente un grande cura per disciplinare la nostra mente.

Pensar bene è fonte di salute e di serenità, benefici inestimabili nella vita che conduciamo su questo nostro pianeta. Pensar bene significa irradiare pensieri di amore e di luce verso tutte le persone e tutte le cose, a chi è vicino ed anche a chi è lontano, l’energia del pensiero non conosce i limiti dello spazio.

Come sostituire i pensieri negativi con altri positivi

E’ necessario che ci esercitiamo ogni giorno al fine di diventare capaci di sostituire i pensieri negativi con altri opposti, costruttivi, positivi, elevati, sereni. Per facilitare questa sostituzione dovremmo prendere la bella abitudine di scrivere su un quadernetto tutte le massime, i pensieri, le preghiere o altro che ci colpiscano per la loro bellezza od il loro contenuto spirituale.

La qualità dei pensieri determina la qualità della nostra vita. Nessuno può vivere bene, nel vero senso della parola, se i suoi pensieri non sono elevati e luminosi. Una mente piena di pensieri buoni offre una vita sana, gioiosa ed ottimista.

La sofferenza ha sempre uno scopo da perseguire

Pensate che tutto quello che vi accade, anche se al momento vi fa soffrire, è quanto di meglio vi possa accadere, perché diretto dalla Saggezza Cosmica che vede anche ciò che l’uomo troppo spesso non comprende. Anche le cose spiacevoli, che considerate “negative”, hanno uno scopo ben preciso: servono a chiudere i conti che avete aperto nel passato oppure a crescere forti in qualche virtù, con la comprensione, la pazienza, il coraggio, l’indipendenza e così via…

I pensieri sereni, costruttivi, sono di per sé un rimedio a un gran numero di mali come le idee nere, malinconiche. L’ottimismo da solo è l’antidoto delle peggiori malattie mentali. Il pessimismo, invece, è solo procuratore di disgrazie, malattie e miseria.

Montate la guardia sulla soglia della vostra mente: non lasciate entrare nessun nemico della vostra serenità e del vostro progresso. Cacciateli senza pietà e sarete meravigliati del miglioramento totale che si produrrà nella vostra vita in poco tempo.

L’abitudine di coltivare pensieri di salute, di energia, di vigore e di bene, facendone una realtà di ogni momento e considerandola come una verità eterna, è un meraviglioso tonico che vi darà la sensazione di una forza accresciuta e rinnovata.

Lavorate a difendere idee sane, di fede, di speranza, di amore. Date fiducia agli uomini depressi e avviliti.

Chi irradia pensieri gioiosi, sereni, ottimisti, incoraggianti, spande luce di sole ovunque passa; è un potente aiuto che alleggerisce il peso della vita a tanti, curando le piaghe e confortando gli scoraggiati…

Conservate l’amore per tutti gli uomini e per tutte le cose, ma difendetevi vigorosamente contro le aggressioni dei pensieri negativi che renderebbero infelice tutta la vostra vita.

Un pensiero del maestro Omraam Mikhael Aivanhov

La potenza più grande che Dio potesse concedere è stata donata allo Spirito. E poiché ogni pensiero, creatura dello Spirito, è impregnato di tale potenza, è naturale che essa agisca. Sulla base di questa conoscenza ognuno di voi potrà diventare un benefattore dell’umanità: attraverso lo spazio fino nei mondi più lontani, potrà inviare i propri pensieri come messaggieri, come creature luminose, che si incaricheranno di aiutare gli esseri, di consolarli, di illuminarli e di guarirli.

Colui che compie coscientemente questo lavoro penetra a poco a poco negli arcani della creazione divina.

Conclusione di Annie Besant

Noi, dunque, possiamo imparare ad utilizzare le grandi forze che giacciono nell’intimo di noi tutti, e ad utilizzarle in vista del miglior risultato possibile. Con l’impiegarle si svilupperanno, ed infine, con sorpresa e gioia, scopriremo qual grande potere di servigio si possieda.

Si rammenti che questi poteri già li stiamo usando di continuo, inconsciamente e spasmodicamente e debolmente, influenzando sempre in bene o in male tutto ciò che fiancheggia il sentiero della nostra vita. Qui s’è tentato di indurre il lettore ad utilizzare le medesime forze coscientemente, fermamente e vigorosamente. Noi non possiamo esimerci dal pensare in qualche misura, per quanto possano poi esser fragili le correnti-pensiero che generiamo; che con esse andiamo ad influenzare quel che ci circonda, lo si voglia o non lo si voglia, e la sola questione su cui si deve decidere è se lo faremo beneficamente o nocivamente, debolmente o vigorosamente, trascinati dalla corrente o per deliberato proposito.

Noi non possiamo impedire che i pensieri degli altri vengano a contatto del nostro corpo mentale; possiamo solo fare la scelta tra quelli che riceveremo e quelli che respingeremo. Necessariamente influenziamo e siamo influenzati; ma possiamo influenzare gli altri in senso benefico o dannoso, possiamo essere influenzati dal bene o dal male. Su questo dobbiamo fare la nostra scelta, una scelta ponderosa per noi stessi e per il mondo:

Scegli bene, perché la tua scelta, pur breve, ha un valore infinito.

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