Rebirthing: il recupero della gioia di Vivere

Respirare vuol dire nutrirsi di energia.

rebirthing

Nella cultura orientale il respiro contiene “prana“, cioè energia vitale. È il modo più semplice con il quale ci nutriamo per continuare a vivere.

Possiamo rimanere senza cibo per intere settimane, oppure alcuni giorni senza bere, ma se non respiriamo per tre-quattro minuti la morte è certa.
II respiro è vita. Respirare in modo completo e profondo vuol dire aprirsi completamente alla vita. Ma quale vita?

II respiro è la forza dello spirito” afferma Leonard Orr.
È la sorgente di tutta la nostra forza in questo universo fisico. Respirare è un atto cosi semplice ed ovvio che nessuno immagina quanto sia importante, farlo bene per vivere bene.
Ogni respiro pieno purifica l’aura energetica, rilassa i tessuti del corpo, favorisce I’espulsione di tossine.

È un processo di recupero del proprio potere. In realtà il respiro è la cosa piu preziosa che esista nell’universo: è la base della vita.
La prima cosa che facciamo venendo al mondo è un respiro ed è l’ultima azione che compiamo prima di morire. Si nasce con un respiro. Si muore con un respiro.

Ascoltare il Respiro

Il respiro ci accompagna fedelmente dal primo istante di vita, ma troppo spesso non gli dedichiamo sufficiente attenzione. Se lo facessimo, ci accorgeremmo che non è semplicemente un instancabile compagno, bensì il nostro più fidato maestro.
Se ascoltassimo con attenzione il respiro, lo sentiremmo parlare, parlare di noi.

Proviamo per qualche istante a pensare a due esperienze legate alla respirazione, un po’ estreme.
La prima esperienza è la seguente.

Sto camminando per strada assorto nei miei pensieri, quando ad un tratto, un mio amico burlone balza alle mie spalle per spaventarmi. Lo scherzo riesce così bene che io mi ritroverò a trattenere il fiato per qualche istante, ovvero fino al momento in cui riconoscerò che non c’è alcun pericolo, a quel punto tirerò un profondo sospiro di rilassamento.

La seconda esperienza, invece, mi vede sdraiato sulla bianca sabbia di una tranquilla isola tropicale, scaldato dal sole e circondato da una florida vegetazione. In questo caso è facile immaginare che il mio respiro sia lento, leggero e tranquillo.
Torniamo agli esempi per notare che nel primo caso alla paura corrisponde un respiro trattenuto, nel secondo caso, invece, a un’esperienza rilassante corrisponde un respiro fluido e delicato.

Come detto, quelli appena presi in esame sono due casi estremi, la quotidianità è ben diversa, ma è proprio nella quotidianità che noi possiamo dedicare attenzione a noi stessi e al nostro benessere, ascoltando il respiro.
In generale è vero che situazioni in cui viviamo tensione, stress, rabbia, o simili, ci portano a trattenere il respiro o, per lo meno, a renderlo meno naturale. Al contrario esperienze piacevoli e appaganti aumentano le nostre capacità respiratorie.
Proprio nella quotidianità è possibile vivere un’infinita varietà di emozioni senza che ce ne si accorga, diventando, di fatto, “preda delle emozioni”. Oggi, sempre più studi mostrano quanto le emozioni siano capaci di condizionare la nostra salute. Ecco quindi che ascoltando il respiro potremmo riconoscere le emozioni che stiamo vivendo, non permettendo più che condizionino il nostro stato fisico e mentale.

Proviamo a fare un esempio. Se mentre il capo ufficio vi sta redarguendo ascoltaste il vostro respiro, potreste sentire quanto sia trattenuto, quanto siano lunghe le pause tra inspirazione e espirazione e vice versa. In questo caso il respiro vi starebbe mostrando quanto vi state trattenendo dall’alzarvi e non presentarvi più in ufficio e quanto vorreste essere ovunque tranne che in quel luogo, in quel momento.

Il Rebirthing ci aiuta a riscoprire il nostro maestro, insegnando ad averne completa fiducia. Non a caso la tecnica adottata dal Rebirthing viene anche definita “respirazione consapevole”, proprio perché ci permette di accrescere la nostra consapevolezza. In altre parole ci insegna a essere sempre più attenti a noi stessi. Oltre che di consapevolezza si parla anche di “respiro circolare”, infatti la tecnica prevede che, nel rispetto dei tempi di ciascun individuo e senza forzature, si colmino le pause che esistono tra inspirazione e espirazione e vice versa.
Questa semplice e potente tecnica ci permette di entrare in contatto con la nostra energia fisica, mentale e emotiva, aiutandoci a riconoscere i nostri limiti e in alcuni casi a oltrepassarli. Così, durante una sessione è possibile vivere esperienze profonde, intense, attivanti, stimolanti e molte altre. Inoltre,
la tecnica di respirazione del Rebirthing, come molte altre tecniche di respirazione, apporta indubbi benefici fisici portando un maggior rilassamento corporeo.

Per concludere, tornando all’esempio che riguarda voi e il capo ufficio, grazie alla sviluppata capacità di ascolto del respiro, dopo esservi resi conto del trattenimento e delle pause, per migliorare sensibilmente il vostro stato presente, potreste benissimo prendere dei respiri lenti e profondi, in cui lasciate che l’espirazione sia completa prima di inspirare nuovamente. Certamente sentireste il vostro corpo rilassarsi leggermente e, forse, riuscireste a vivere quei momenti con meno pesantezza.

Il RESPIRO è il ponte di collegamento con la vita.

Il respiro è il segreto della salute dell’Anima come pure del corpo e della mente emozionale.

da: www.ilrebirthing.it


Leonard Orr

Il libro del rebirthing

L’arte del respiro consapevole

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Un sistema filosofico per l’autoguarigione e una tecnica respiratoria efficace per agire sui livelli profondi della psiche, purificando precedenti esperienze negative che vengono sciolte, accettate e risanate. Orr è il fondatore di questa pratica che viene attualmente insegnata in tutto il mondo.

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Sergio Salati

Rebirthing

Il respiro che guarisce – Manuale pratico


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Rispetto ad altri testi sul Rebirthing, questo manuale si distingue per la concisione e la praticità del contenuto. Un ottimo strumento per avvicinarsi a questa particolare terapia che attraverso il controllo del respiro promette di sbloccare energie e traumi anche molto profondi, di donare serenità, amore per la vita, fiducia in se stessi e benessere psicofisico.

Un qualificato operatore di Rebirthing offre una vasta e completa panoramica di questa tecnica: fondamenti teorici ed elementi di fondo, effetti sulla salute e sulla psiche, modi in cui può essere praticata, ambiti in cui si rivela un valido aiuto.

Il Rebirthing elimina lo stress, rafforza il sistema nervoso e quello immunitario, rende più sicuri, può anche far perder peso e migliorare la propria vita personale e professionale.
Con test, consigli, testimonianze e appendici su alcune terapie complementari, tra cui la tachionica, lo yoga, l’osteopatia, i fiori di Bach, il massaggio.

Il respiro è vita (prima parte)

pancia

Poiché non possiamo essere vivi senza il respiro, respirazione e vita sono sinonimi.
La vita è ciò che esiste tra il primo e l’ultimo respiro. Nella Bibbia Dio creò Adamo soffiando su un pezzo di creta.
Per significare il respiro e lo spirito, i greci usavano una sola parola: pneuma.
Il prana, nell’insegnamento yoga e tantrico, è la forza vitale che anima ogni forma vivente assorbita dall’aria.
Il respiro è come un’onda: ha inizio nella bocca e scorre all’ingiù nell’inspirazione. Il diaframma si contrae e si
distende, consentendo ai polmoni di espandersi verso il basso mentre si riempiono d’aria.
L’onda espiratoria inizia coinvolgendo la parte profonda del bacino, dunque l’addome, poi il torace, la gola e la bocca.
La respirazione sana finisce per essere un’azione di tutto il corpo in cui quasi tutti i muscoli sono impegnati. Se osserviamo la respirazione di un neonato o di un gatto o di un qualunque animale mentre riposa, vedremo che il loro respiro è lungo, ritmato e coinvolge, come un’onda, torace e addome. Respirano correttamente e per farlo non hanno bisogno di istruzioni.
Il modo di respirare di noi adulti, invece, tende spesso ad essere turbato. La maggior parte di noi non respira abbastanza profondamente o respira a scatti per evitare di sentire emozioni o sensazioni.
Immaginiamo di trovarci di fronte a un grande pericolo e di essere spaventati. Automaticamente il respiro si arresta e restiamo contratti in questa posizione. Poiché non possiamo smettere di respirare, presto respireremo nuovamente, in maniera non completa e profonda, ma leggera e a tratti.
Bloccare il respiro è quindi una reazione istintiva di difesa di fronte al pericolo, per non farci sentire dall’eventuale nemico e raccogliere le forze per la fuga. E quando da bambini ci troviamo di fronte a situazioni traumatiche ripetute, come emozioni di paura, tristezza e rabbia la cui espressione è interdetta, impariamo a bloccare queste emozioni con il respiro.
Limitare il respiro per “non sentire la sensazione” costituisce per un bambino una decisione difensiva presa per sopravvivere.
Wilhelm Reich, che per primo ha studiato il rapporto tra corpo e sentimenti, afferma che la respirazione frenata costituisce il meccanismo fisiologico della repressione degli affetti e la rimozione degli affetti è il meccanismo fondamentale della nevrosi in generale. Il nostro carattere stesso, così come il nostro atteggiamento corporeo e respiratorio, si forma in rapporto a questo tipo di esperienze.
Wilhelm Reich aveva chiamato la struttura di questo insieme di difese corporee “corazza caratteriale“.
Infatti, l’atteggiamento fisico di una persona rivela la sua personalità molto più delle sue parole. Lo sappiamo perché è un’esperienza che viviamo ogni giorno, anche senza analizzare le radici delle nostre reazioni. Da un individuo, per esempio, con il corpo totalmente rigido e con il tono di voce ricercato, non ci attendiamo sicuramente una calda cordialità, né fervida immaginazione. Da un uomo che parla ansimando non ci aspetteremo certo un atteggiamento saggio verso la vita. Da una persona rilassata e tonica ci aspettiamo invece spontaneità ed equilibrio.
Prendiamo, inoltre, in considerazione il respiro nella vita di relazione. Se la persona per me importante mi dice: “non vali niente“, “ti odio“, il respiro si ferma, mentre il mio corpo si contrae restringendo visceri e sfinteri. Ma se qualcuno mi dice: “sei in gamba“, “mi è piaciuto quello che hai fatto“, se il mio amore mi dice: “ti amo“, io sento calore su di me, il respiro si fa disteso. Il mio corpo si allarga e si espande al ricevere e godere le “carezzepositive. Per questo una persona innamorata si esprime dicendo: “sono piena d’amore“.
Questa è la ragione per cui durante la fase dell’innamoramento il desiderio sessuale è più intenso, così come più intense sono tutte le sensazioni erotiche, ed è la ragione per cui si può affermare che l’amore è il più potente afrodisiaco.

Riunificare il corpo: la pancia che respira.

E nella pancia, nel ventre che la vita viene concepita e portata.
È nel ventre e nei visceri che sperimentiamo i nostri desideri più profondi. Ogni volta che piangiamo o ridiamo è nel ventre che sperimentiamo la vita a livello viscerale. E per questa ragione che per controllare e reprimere i sentimenti di tristezza dobbiamo contrarre e tenere fermo il ventre.
Il portamento insegnato con “petto fuori, pancia in dentro” può essere indicato per quel soldato che si muove in schiera come un robot e non deve sentire la paura della morte. Ma quell’esibizione, classicamente “virile”, rappresenta il massimo della rigidità che si estende anche al pensiero.
In questo modo ci neghiamo l’autonomia, la spontaneità e la sessualità.
La pancia risucchiata in dentro rende la respirazione addominale molto difficile e nello stesso tempo costringe a gonfiare il petto per avere abbastanza aria. “Trattenere il respiro e mantenere il diaframma contratto è uno dei primi e più importanti atti che hanno lo scopo sia di sopprimere le sensazioni di piacere nell’addome, sia di soffocare sul nascere l’angoscia addominale”. ‘E trattenendo il respiro si aumenta la pressione sull’addome impedendo al respiro stesso di fluire.

Continua domani la seconda parte

Elisabetta Leslie Lionelli “Coccole e carezze”

Libro consigliato:


Deepak Chopra

La Dimensione Interiore – Edizione Economica

Per ascoltare la propria voce segreta e comprendere meglio se stessi e la vita

Con la consueta sensibilità e profondità, Deepak Chopra ci insegna ad allargare la nostra visione della realtà e a relativizzare tutto quanto ci accade, per farci infine comprendere il potenziale positivo di ogni evento e scorgere così la sostanziale armonia dell’universo.

Mostrare il meglio di ciò che siamo, inseguire successi nel lavoro, accumulare beni materiali, fare, quotidianamente, scelte piccole e grandi: oggi siamo tutti più o meno costretti a vivere così. E intanto ci sfuggono la ricchezza e la sapienza che già possediamo nella nostra interiorità, con il risultato di essere più infelici. Ma se imparassimo a «leggerci dentro», trasformando ogni momento difficile in strumento di consapevolezza, potremmo davvero navigare verso la felicità.

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