Milena insegnami la Felicità – Megi Bulla

Questa è la storia di una balena grigia con la pancia bianca, che vive in un mondo di balene blu. Sua mamma e suo papà sono blu. I suoi nonni sono blu, e così i nonni dei suoi nonni. Ogni nuovo nato in quel mondo è blu, nessuno escluso. Tranne lei, naturalmente.

Se Milena è diversa, però, non è solo questione di colore. Anche se fosse nata blu, sarebbe stata un’eccezione. O, se preferisci, una rarità.
Più robusta e tonda delle altre e con grandi occhi neri, rispecchia perfettamente il significato del suo nome: graziosa, amabile e dolce. Chiunque la conosce dice che ha un animo puro e gentile, quindi, caro lettore e cara lettrice, anch’io la descriverò così: Milena è buona e gentile, e crede fermamente che la gentilezza sia la chiave della Felicità.

Il cuore pulsante di “Milena insegnami la Felicità” è la sua protagonista, Milena, una balena grigia che si trova a navigare in un mare di balene blu. La sua storia inizia quando, durante una migrazione, si smarrisce, perdendo di vista la sua famiglia e la rotta verso casa. Questo inizio inaspettato dà il via a un viaggio straordinario che si trasforma in una ricerca personale e profonda della felicità.

Lungo il suo cammino, Milena incontra una serie di personaggi memorabili, ognuno dei quali incarna una storia unica e una lezione di vita. C’è il granchio Carlo, che, nonostante la sua fama di creatura temibile, si rivela essere un amico saggio e gentile. Ines il pesce lumaca le insegna il valore della pazienza e la bellezza di procedere al proprio ritmo. E poi c’è Dura, la tartaruga rapper, che con il suo spirito indomito e la sua musica ispira Milena a non perdere mai la speranza.

Ogni incontro è un tassello che si aggiunge al mosaico della vita di Milena, lasciando un’impronta indelebile e un dono: la consapevolezza che la felicità non è una destinazione da raggiungere, ma un viaggio fatto di momenti, persone e esperienze che si intrecciano e si sommano l’uno all’altro.

La trama si snoda attraverso queste interazioni, tessendo una narrazione che è tanto un’avventura quanto un viaggio interiore. Il percorso di Milena si conclude con una rivelazione toccante: la vera casa non è un luogo fisico, ma uno stato dell’essere, trovato nell’accettazione di sé e nella connessione con gli altri. Attraverso la sua odissea, Milena non solo ritrova la strada verso la sua famiglia ma scopre anche il vero significato della felicità.

“E cos’è una fine,
se non un inizio
guardato a testa in giù?”

Megi Bulla ci regala una storia dolce e coinvolgente in ‘Milena insegnami la Felicità’ edito da Fabbri Editori, un racconto che esplora il viaggio di una balena grigia alla ricerca della felicità. In un mondo di balene blu, Milena si distingue non solo per il colore della sua pelle ma anche per il suo spirito indomito e la sua dolce saggezza.
Consiglio questo libro a cuore aperto, a chiunque. Perchè Milena è una storia che parla ai bambini ma moltissimo anche ai grandi perchè ogni pagina è un reminder di come dovresti sempre ricordarti di vivere la vita. E di quelle cose che però, troppo spesso, ci dimentichiamo.
Ogni pagina accompagna il viaggio di Milena con illustrazioni pacifiche e serene, con colori acquerello perfetti per l’ambientazione marina, che arricchiscono notevolmente la narrazione. La sinergia tra testo e immagini crea un’atmosfera immersiva che invita i lettori ad entrare completamente nella storia e negli incontri di Milena, amplificando le emozioni della storia e rendendo il libro un’opera d’arte a tutto tondo.

Megi Bulla scrive in modo delicato e semplice, ma capace di toccare il cuore e lasciare un segno.
Vi invito a scoprire la magia di ‘Milena insegnami la Felicità’.
Una storia lieve e commovente sulla diversità, l’accettazione, la tutela dell’ambiente e i grandi misteri della vita, primo fra tutti la strada verso la Felicità.
Sono spiegati con parole che pur essendo semplici hanno il potere di rimanere impresse nella mente e nel cuore di chi le legge.
Lasciatevi trasportare in un viaggio che è tanto personale quanto universale, e ricordatevi che, la felicità è un ‘work in progress’ che dura tutta la vita.

“Se un ostacolo è troppo grande, tu giragli intorno.
Chi ha detto che devi imparare a saltare piú in alto è folle.
Sii brillante, Milena”

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Il segreto della balena – Sara Rattaro

La storia ruota attorno a Samuele, un giovane avventuriero pieno di curiosità, che accompagna sua madre Sara, un’etologa, in una missione in Nuova Zelanda per indagare su alcuni strani eventi che stanno accadendo alle balene locali.

Sara, insieme al suo amico Marco, esperto di specie marine, inizia a svelare il mistero che circonda queste meravigliose creature marine.
Nel frattempo, Samuele fa amicizia con Suki, un’altra giovane avventuriera con cui condivide la passione per l’esplorazione. Insieme, i due bambini si imbarcano in una serie di avventure che li portano a conoscere le tradizioni del popolo Maori, grazie alla guida di una cuoca locale di nome Georgie, e le leggende legate alle balene.


La trama si biforca in due avventure parallele: quella degli adulti, che cercano di risolvere il mistero scientifico, e quella dei giovani esploratori, che attraverso la loro curiosità e coraggio, scoprono l’importanza della natura e la necessità di proteggerla.

“Il segreto della balena” è un romanzo di Sara Rattaro, con le illustrazioni di Roberta Palazzolo, pubblicato da De Agostini. Questo racconto, ambientato tra le onde del vasto mare, si rivela essere una lettura intrigante e davvero molto piacevole per i giovani lettori, in particolare a partire dagli 8 anni, offrendo al contempo spunti di riflessione sui temi della salvaguardia ambientale e dell’apprendimento attraverso l’esplorazione e l’avventura​.

Inoltre il romanzo, oltre a fornire un racconto avvincente, veicola importanti messaggi educativi. Samuele, attraverso le sue avventure e scoperte, impara l’importanza di rispettare la natura e comprende i potenziali impatti negativi dell’attività umana sugli ecosistemi marini.
Il libro evidenzia la necessità di una consapevolezza e responsabilità ambientale, sottolineando come ogni azione possa influire sull’equilibrio dell’ecosistema marino.

La sincerità di Sara nei confronti di suo figlio Samuele, anche quando la verità è difficile da accettare, insegna l’importanza dell’onestà e della comprensione della realtà ambientale che ci circonda.

“Il segreto della balena” è una lettura coinvolgente ed educativa che coniuga avventura, scoperta e educazione ambientale in un racconto affascinante. La storia, raccontata attraverso gli occhi di un giovane esploratore, offre ai lettori una preziosa lezione sull’importanza di vivere in armonia con la natura, rendendo questo libro una scelta eccellente per bambini e genitori in cerca di una lettura che possa educare e intrattenere allo stesso tempo.

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Balena, vengo anch’io! – Susanne Strasser

Oggi è il giorno del bagno.
La balena è nella vasca.

Come si sta bene!

Capita mai a voi mamme di fare un bagno rilassante, da sole, senza interruzioni? Ecco, non capita mai nemmeno alla balena!!
 😄
La balena è seduta nella vasca da bagno e si gode il bagno. Poi arriva la tartaruga lamentandosi del mal di schiena e vuole fare il bagno anche lei.
“Entra!” Dice la balena.
Ma la sua generosità viene davvero messa alla prova perché, ad interrompere il bagno rilassante, arriva anche il castoro che entra nel bagno, tremante.
“Entra!” Dice la balena.
Ora sono tre.
Ma non è finita 😄 arriva pure il fenicottero con le zampe sporche, poi l’orso polare puzzolente e il bambino che vuole sguazzare e giocare con la sua barca.
Ora sono in sei e la balena si sta sentendo troppo a disagio. Prima si abbassa in modo che non possiamo più vederla, e poi risale con un grande tonfo. Tutti vengono gettati fuori dalla vasca in un arco alto.
Ecco fatto! Ora la balena ha finalmente di nuovo la sua pace nella vasca e gli altri?!
Beh forse possono tranquillamente sguazzare nel bagno allagato!😄Splendido!
Balena, vengo anch’io! di Susanne Strasser edito da Terre di Mezzo convince eccome!
Piace, come il suo predecessore (“La torta è troppo in alto!”), con una storia semplice ma divertente.
La vasca da bagno sta diventando sempre più piena, come in realtà non può essere, perché nessuna balena sta bene in una vasca da bagno. Anche i più piccoli capiscono questo senso dell’umorismo. I semplici dialoghi vengono ripetuti non appena un nuovo animale entra nella stanza. I bambini riconoscono queste ripetizioni, le apprezzano e presto possono avere voce in capitolo.
Quando tutti gli animali sono nella vasca e la balena è sommersa, arriva il climax.
Cosa pensi che stia facendo la balena? 
E “splash” è seguito da un grande divertimento e tutti si godono l’acqua calda.
Le illustrazioni di questo libro illustrato cartonato sono adatte ai più piccoli, in quanto i contorni sono molto chiari e gli animali sono facili da riconoscere.
Già alla prima lettura si fa amare dai bambini e per renderla un evento di lettura speciale, non ci rimane che leggerla mettendoci nei panni dei diversi personaggi. Ecco che la balena parla pacata e rilassata, mentre la tartaruga supplica con un mal di schiena lacrimoso, il castoro batte i denti per il freddo, il fenicottero trova buffi i suoi piedi sporchi e l’orso polare storce il naso davanti a sé😉
La trama semplice è adatta anche per una semplice rappresentazione scenica nella scuola materna.
Insieme con i bambini leggiamo la storia e sembriamo dolorosi, tremanti, divertiti, ficcanaso e felici. Quindi dopo aver distribuito i ruoli non rimane che  pensare a divertenti travestimenti per gli animali corrispondenti. Travestimenti che si possono fare con materiali di recupero, con carta e ritagli di tessuto. 
Attenzione questa lettura esilarante crea dipendenza nei bimbi….vorranno fare il bagnetto spesso!!!😄😄😄
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La notte della Balena – Peppo Bianchessi

Una volta all’anno, in una notte
di mezza estate, arrivava la balena.
Era mio padre ad avvertirmi.
Mi mandava a letto prima del solito e poi,
a un certo punto della notte, veniva a svegliarmi.

Sono pochi i fortunati che riescono a vederla volare sopra la città, magari in una bella notte stellata d’estate.
Tutti insieme, ci si sveglia di notte, si sale sul tetto in silenzio, si porta qualche panino con burro salato, prosciutto e cetrioli, una coperta su cui sdraiarsi sul tetto di casa, e si aspetta tutti insieme con pazienza, proprio come fanno i tre protagonisti della storia, papà, mamma e bambino.
Insieme, aspettano ognuno al loro posto, finchè non arriva un filo di vento che si porta dietro un profumo di sale e alghe.

“E arriva lei.
Eclissava la luna,
lenta e maestosa
come le grandi navi del porto.
Girava senza fretta
A volte faceva le piroette
e ci mostrava la pancia.
Non finiva più tanto era grande.”

Maestosa, immensa ma amorevole e serena la grandissima balena si muove nel cielo con calma e grazie, e poi si avvicina a loro, si avvicina al papà di questa famiglia felice, si guardano profondamente negli occhi, restano così in silenzio a comunicare ad emozionarsi occhi negli occhi a raccontarsi fronte contro fronte, muso contro muso momenti di vita.

“Poi se ne andava.
Allora papà tornava a sedersi,
mangiavamo i panini
e parlavamo di lei.”

Non tutti possono vederla, non basta salire una notte d’estate sopra il tetto di casa, proprio come farà il bimbo quando il padre non c’è più…perchè come gli insegnerà la vita, e la sua famiglia, bisogna essere felici, insieme ed in armonia, magari sempre abbracciati con il naso all’insù, seduti su una grande coperta da picnic e lei quand’è il momento gusto arriva.
Perchè la balena annusa la felicità..e non solo lei…

La notte della balena di Peppo Binachessi edito da Rizzoli, è una storia illustrata che molto ha a che fare con la memoria e gli affetti che per ognuno di noi son più cari.
E’ un libro poetico, profondo e audace. Un’opera che ha il sapore delle stelle, quando i cieli tersi sembrano farle piovere direttamente nel nostro cuore.

Pagina dopo pagina è una storia che parla d’amore, di vita, di affetti, di mancanze ma anche e soprattutto di crescita, quella crescita unica e profonda che avviene solo dentro ognuno di noi quando ci si ferma con calma ad ascoltare e a vivere pienamente la vita, la realtà, la famiglia, chi ci sta vicino, i ricordi, il passato…
E che dire delle splendide illustrazioni a tutta pagina?
Sono enormi, affettuose, ci avvolgono e guardandole sembra proprio d’essere lì seduti sul tetto abbracciati a tutto tondo dalle emozioni che il testo essenziale ci racconta e ci fa vivere.
Questo è un viaggio in una notte d’estate, un viaggio nel tempo, nello spazio in cui, per il padre e per il bambino niente di ciò che conta davvero viene perso per sempre.

“Aspettammo.
E aspettammo ancora.
A un certo punto un filo di vento
ci portò un pò di fresco.”

La Notte della Balena è sì, una storia che nasce dalla perdita. Crescendo è inevitabile perdere persone o cose…la mancanza di un genitore che ci dava sicurezza, il trasloco da una casa dove si è vissuti fino ad allora, o una storia d’amore che finisce…ma insieme alla perdita della sicurezza legata a quella persona o cosa, spesso perdiamo anche noi stessi.


Questa storia nasce sì da una perdita, ma si conclude con il ritrovamento più immenso che possiamo avere.
La notte della balena, è si un grande e profondo viaggio, ma non lo è solo per il protagonista, che crescendo finalmente riesce a trovare il senso di una grande perdita e a guardare la sua vita da un altro punto di vista insieme a sua moglie a sua figlia, ma è anche il viaggio che riguarda più da vicino ogni persona, grande o piccola che lo sfoglia o lo legge. Perché la balena in fondo non è altro che “qualcosa che ognuno può vedere e interpretare a suo modo, per alcuni potrebbe essere uno dei suoi ricordi più belli, di quelli che riscaldano, che fanno scendere una lacrima di gioia e che son lì custoditi in una stella…

Una cosa è certa, il messaggio che porta con sè è davvero immenso e unico, è raccontato in modo delicato e avvolgente…inizi a leggerlo quasi con la testa tra le nuvole e termini con il cuore che si è illuminato di tante emozioni e ricordi, tante sensazioni che solo un libro così può trasmettere e farci dono…un dono che non ha prezzo.

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Il Pinguino che aveva freddo

“BRR! Una mattina Milo cominciò a tremare.
Si accorse di avere freddo.”

Milo, giovane pinguino dalle piume bianche e nere, dal becco e dalle zampe arancioni, vive tra i ghiacci del Polo Sud, come è sempre stato per i pinguini, e conduce la vita che ci si aspetterebbe da un pinguino… fino a quando un giorno, precisamente alle 8,29 di una mattina, Milo si sveglia e trema.

Questo è l’inizio del libro che racconta la storia di Milo, un pinguino del Polo Sud, che dovrebbe buttarsi nel gelido mare del Polo sud per raccogliere pesci come gli altri pinguini, ma capisce che questa cosa non fa per lui.
Trema al pensiero forse, e trema proprio per il freddo. Milo è un pinguino che sente freddo. Un pinguino che sente freddo tra pinguini che non ne sentono affatto, anzi, in diligente fila, si dirigono verso il bordo della banchisa per tuffarsi nell’oceano gelato. Milo, no, infreddolito, si ferma sul bordo, decide di non tuffarsi.

Anzi decide di mettersi alla ricerca di qualcosa di nuovo, una possibilità che gli permetta di restare con gli altri, ma essere felice.
L’alternativa arriva dal mare, da una gigantesca balena.

”Sto partendo per un viaggio.
Il posto in cui vado potrebbe piacerti.
Vuoi venire con me?”

Il viaggio è lungo e li porta dal freddo Polo Sud alla calda isola degli uccelli.
La differenza tra i due luoghi è evidente. Il Polo è dominato da colori freddi tra cui prevale il bianco. I pinguini sono tutti uguali, disposti in linee rette e fortemente stilizzati.
L’isola degli uccelli è invece un luogo dai colori caldi, in cui convivono uccelli d’ogni tipo, grandezza e colore che sono disposti liberi.

Lo stile grafico di Philip Giordano è creato con volumi geometrici che non rinunciano al movimento e alla fluidità. Nei pinguini le forme sono facilmente riconoscibili, negli uccelli diventano meno nette e ripetitive. Si passa da un luogo in cui tutti sono uguali e fanno le stesse cose, ad uno variegato e coloratissimo in cui la diversità è accolta e vissuta con amicizia e comprensione.
Pagine armoniose, illustrate con geometrie dai colori tenui per rappresentare cieli e mari diversi, proprio come le emozioni che vengono espresse dai personaggi: paura e coraggio, inclusione ed esclusione, eccetera.

Tra gli uccelli domina la solidarietà, nessuno si sottrae dal donare una piuma quando il pappagallo bianco decide di creare una sciarpa per aiutare Milo a ripararsi dal freddo.
Ora Milo può tornare a casa un po’ più colorato e con più consapevolezze che lo aiuteranno a crearsi nuove amicizie e un nuovo interesse per il mondo che ora è diventato un luogo pieno di cose da scoprire.

Quando tornò a casa nulla era cambiato ma di diverso c’era la sciarpa che lo avrebbe protetto.

Il Pinguino che aveva freddo edito da Lapis Edizioni è una storia lieve e delicata che racconta di come a volte l’intreccio con realtà diverse possa aiutarci ad affrontare meglio le nostre diversità e riconoscere la nostra vera identità.
Un viaggio per crescere, accettare la propria diversità e… trovare nuovi amici questi gli ingredienti del libro ❤
Un libro perfetto per spiegare a un bambino, e magari anche a qualche adulto, che non c’è niente di male o sbagliato nell’essere diversi… anzi a volte è proprio grazie alla diversità che possono nascere nuove amicizie e si possono fare nuove esperienze, come è successo al nostro piccolo Milo.

Il VIAGGIO che simboleggia la crescita, il cambiamento.
L’ISOLA che rappresenta il porto sicuro, la pace raggiunta, la tranquillità emotiva.
Il RITORNO A CASA con la sciarpa, per raccontare metaforicamente una nuova maturità acquisita, una volontà di mostrarsi agli altri per come si è, senza bisogno di nascondersi o fingersi come loro.

“Per l’incantevole freschezza delle grandi tavole a colori. Per l’accorta e mirabile costruzione delle immagini. Perché ci racconta con grazia e candore una storia per nulla banale attorno all’affermazione della propria diversità.” Per tutto questo e grazie a questo Il Pinguino che aveva freddo è stato vincitore Premio Andersen 2017 come Miglior libro 0/6 anni!!!

Un libro per tutti i bimbi e non che vorrebbero una balena amica
quando non se la sentono di tuffarsi…

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