Buonanotte a tutti! Chris Haughton

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E’ ora di andare a nanna!
Buonanotte a tutti!

Molti bambini, indipendentemente da quale sia la loro età, faticano ad addormentarsi la sera.  Per molti è fisiologico. Altri temono il buio, altri, di solito i più grandi, sono sovraeccitati dalle attività che svolgono prima di andare a dormire e, una volta nel lettino, non riescono a chiudere occhio.
Il punto è che tutti i bimbi avrebbero bisogno di essere accompagnati al sonno con una sorta di rituale che li aiuti a rilassarsi e ad addormentarsi sereni.
Abituarsi a leggere al bambino una favola prima della nanna è una scelta che i genitori dovrebbero adottare e non abbandonare più, diaciamo almeno fino a quando il bimbo non è in grado di leggere da solo?! 😉

Ecco una fiaba della buonanotte piena di sbadigli contagiosi, un invito alla nanna cui nessuno potrà resistere. Si sta facendo sera e i raggi del sole al tramonto infiammano il bosco che già s’ammanta d’ombra. Il nuovo albo edito da Lapis Edizioni ed illustrato da Chris Haughton, amatissimo autore irlandese dal segno inconfondibile, è un contagioso e spiritoso invito alla nanna.

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Tutti gli animali hanno sonno, così dai più piccoli ai più grandi si trasmette una catena di sonnacchiosi sbadigli.

Hanno sonno i topi
……YAWN

Hanno sonno le lepri
e sbadigliano…
AH……YAWN

Hanno sonno i cervi
e fanno un lungo, profondo respiro…

AH……YAWN

Insomma di sonno e stanchezza i cuccioli di animali, come i nostri cuccioli ne avrebbero da vendere, ma si sa: per alcuni dormire non è esattamente la loro attività preferita!
Ma come accade nelle più comuni famiglie, anche per mamma orsa e piccola orsa, l’ora di andare a nanna, diventa un’impresa ardua da vivere ogni sera.

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Piccola Orsa, lei non ha proprio sonno e testarda, come tipico dei bambini, vuole ancora giocare.
“Giochiamo?” ripete ai topi sonnolenti, alle lepri assonnate, ai cervi dagli sguardi assonati.
Però, tutti questi sbadigli e stiracchiamenti sono proprio irresistibili e a dir poco contagiosi.
Poco dopo anche a Piccola Orsa le palpebre cominciano a… cascare ed emette un… AH…… AH …… e si dà un GRANDE, GROSSA s t i r a c c h i a t a ………

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Quello che è certo è che sbadigliare è contagioso… e anche piacevole e rilassante.
Buonanotte a tutti ci accopagna in modo delicato al momento della nanna.
Il testo è decisamente essenziale, ridondante e intervallato da pause, sospiri e lunghi sbadigli che inultile dirlo…sono proprio contagiosi!
Come per tutti gli albi a cui ci ha abituati Chris Haughton, anche questo richiede una lettura ad alta voce molto “sentita” e “teatrale”. Penso vi verrà spontaneo, ma non potrete lesinare sugli sbadigli.
Stiracchiarsi, strofinarsi gli occhi e biascicare le parole… verrà naturale e l’esperienza di questa storia sarà proprio reaistica. Vedrete che così facendo i bambini vi seguiranno con estremo gusto e attenzione.

Ora basta tergiversare. Basta con le proteste.
Gli animali finalmente chiudono i loro occhietti e russano, soffiano (…zzzzzzzzzz ssssssssssss…), forse sognano nuovi giochi per domani, stretti in un caldo abbraccio avvolti e protetti dalla loro mamma. Buonanotte a tutti!

Rito, è esattamente la parola che descrive Buonanotte a tutti con un’abitudine che si può instaurare tra genitore e figlio prima di andare a dormire, una di quelle tradizioni casalinghe da ripetere ogni sera per addentrarsi nella notte, per esorcizzare la paura di restare soli nel letto e per addormentarsi con serenità.

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Chris Haughton ha nuovamente fatto centro, scegliendo un testo conciso in cui che le parole sono le onomatopee a narrare la storia.. le illustrazioni dalle linee definite e piane ma con contrasti forti e colori abbaglianti mettono in risalto personaggi connotati da stupefacente espressività, il tutto abbinando delle pagine tagliate, abilmente usate per incuioriosire i piccoli lettori con fare quasi ipnotico, in questo viaggio attraverso i boschi
Ai bimbi piace, ma che per il bei risultati che si raggiungono piace molto anche ai genitori. L’ora della nanna pian piano arriva con più calma, e arriva prima 😉
Un albo dalla struttura chiara e circolare, in cui tutto torna, dove il vero protagonista è il sonno contagioso della sera.
Un libro che diventa una ninnananna che culla e ci rasserena, immergendo grandi e piccini in un’atmosfera rilassante e tranquilla.

Insomma, uno splendido libro illustrato per la condivisione dei momenti di rilassamento e di calma prima di dormire, questo è un libro must che non può mancare!

Buonanotte a tutti i bimbi 🙂
..la luna è alta nel cielo e ora tutti dormono

Se ti piace il libro puoi acquistarlo qui:

Buonanotte a tutti

Chris Haughton

Migliora la Tua Vita

Il senso di quello che leggerai è duplice:

il primo è di ispirarti; il secondo è di incanalare l’energia verso risultati misurabili, spingendoti a compiere a ritmo costante azioni semplici.

Insieme, le ispirazioni e piccole azioni quotidiane, ti condurranno verso il miglioramento della qualità della Tua vita.

Tre semplici passi prima di continuare con la lettura:

  1. leggi con attenzione ogni parola;
  2. impegnati a riflettere per pochi minuti su ciò che hai appena imparato;
  3. annota le tue rivelazioni o reazioni al brano. Dopo tutto, che senso ha l’ispirazione se non è seguita dall’azione?

Decidi cosa vuoi veramente e determina che cos’è che ti impedisce di averla adesso.

Ricordati che otteniamo qualsiasi cosa su cui ci focalizziamo. Invece di sprecare tempo su quello che non vogliamo, articola chiaramente ciò che vuoi davvero. Per esempio, anziché raggiungere la tua meta pensando di “smettere fumare”, decidi che vuoi “essere più sano, vivace, più allegro che mai”. Più specifico sei, più forza avrai per raggiungere il tuo scopo.

Una volta deciso ciò che vuoi, identifica gli ostacoli che potresti incontrare, come il dolore anticipato che potrebbe capitare come risultato di un cambiamento.

Che cosa desideri? Che cosa ti impedisce di averla adesso?

Hai mai notato come, quando qualcuno si fa male e gli altri si prodigano per lui, può succedere che le ferite non guariscano tanto in fretta? Sebbene ciò che lui voglia è guarire appena possibile, il piacere di ricevere tutta quella attenzione e la possibilità di rilassarsi, può inconsciamente tardare, o impedire la guarigione. Quando qualcuno ottiene un beneficio secondario dal suo comportamento o emozione dolorosa, che lui stesso sta cercando di cambiare, provoca quello che viene definito beneficio secondario. Questo bisogno di conservare il beneficio secondario è spesso uno dei grandi inibitori di un cambiamento durevole.

Quali sono i benefici nascosti che potresti ottenere da un comportamento che sai che dovresti cambiare? Quanto essi sono attraenti quando sono paragonati al dolore che sai che ti hanno causato nel passato, presente e futuro?

Associa un dolore tremendo al non cambiare ora e un piacere immenso ad un cambiamento immediato. Chiediti:

  1. Quanto mi costerà questo comportamento (o emozione) se non cambio?
  2. Che cosa mi mancherà nella vita se non faccio questo mutamento?
  3. Quanto mi costa già questo vecchio comportamento mentalmente, emozionalmente, fisicamente, finanziariamente, spiritualmente?
  4. Che effetto avrà questo sulla mia carriera? Sui miei cari?

Immagina vividamente e senti gli effetti piacevoli del cambiare ora. Chiediti:

  1. Quando cambierò davvero, che cosa penserò di me stesso?
  2. Che tipo di impeto creerò facendo questo cambiamento?
  3. Come si sentiranno la mia famiglia e i miei amici?
  4. Quanto sarò felice io?
  5. Non merito già questi benefici ora?

Se hai provato un cambiamento che è fallito, probabilmente l’ingrediente mancante era il fare leva. Fino a quando non arriverai al punto in cui il cambiamento sarà un dovere assoluto, continuerai a rimandare la decisione. Ma con dei motivi abbastanza forti – il giusto stimolo – sarai costretto ad agire.

Condiziona il nuovo schema affinché diventi consistente.

Ho ricevuto una vera educazione nel condizionamento l’altro giorno mentre guardavo un accordatore che lavorava sul nostro piano a mezza coda. Quando gli ho chiesto il conto mi ha risposto che me lo avrebbe fatto sapere alla prossima visita. “Vuoi dire che non ha ancora finito?” gli ho chiesto. Pazientemente mi ha spiegato che le corde del piano sono forti e che, per mantenere il livello di tensione perfetto, devono essere condizionate regolarmente.

Questo è esattamente ciò che dobbiamo fare per creare un cambiamento durevole. Per avere successo in questo,dobbiamo condizionare i nostri sistemi nervosi non soltanto una volta, ma costantemente. Dopotutto, non frequenteresti un unico corso di aerobica per poi proclamare “ora sono sano per il resto della mia vita!”

Ora tocca a te! Decidi cosa vuoi veramente e determina che cos’è che ti impedisce di averla adesso.

di Anthony Robbins

Dopo il successo dello scorso Settembre, Anthony Robbins torna in Italia, a Roma, per L’Evento del 2010.

Dal 24 al 27 Giugno 2010 il più grande formatore motivazionale al Mondo ripeterà il successo di “Sprigiona il Potere che è in Te” in 4 incredibili giornate full immersion dove potrai diventare subito Protagonista della tua Vita!

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A che punto sei oggi nella tua vita?

Ecco alcune aree specifiche della tua vita: ritagliati del tempo e assegna a ciascuna un valore da 0 a 10, che esprima il punto in cui ti trovi, oggi.

  • RELAZIONI ……………………..
  • LAVORO/CARRIERA……………
  • FINANZE ………………………..
  • TEMPO …………………………..
  • FORMA FISICA …………………

E dove vorresti essere tra 5 anni ?

LA CONSAPEVOLEZZA E’ IL PRIMO PASSO PER DEFINIRE OBIETTIVI ECCELLENTI ED AZIONI CONCRETE. MA DA SOLA NON BASTA.

Il 95% delle persone che si pongono buoni propositi non porta mai a termine.Per dirigere con successo le tue energie verso obiettivi ambiziosi, hai bisogno di 7 strumenti fondamentali, individuati da Anthony Robbins in oltre 30 anni di studi e di ricerche nel campo del massimo rendimento psico-fisico.(peak performance).

La spinta all’azione: i 7 passi del Metodo Robbins

  • CONSAPEVOLEZZA: definisci i tuoi  punti di forza e le aree da migliorare.
  • CHIAREZZA: cosa ami e cosa odi nella vita?
  • ENTUSIASMO: alimentalo sognando  senza limiti e annotando qualsiasi cosa tu voglia fare, essere, condividere, avere, dare, imparare vivere.
  • FOCUS: tra tutti i tuoi obiettivi, quali sono le tue priorità?
  • IMPEGNO: quali sono i motivi  per cui raggiungerai a tutti i costi ciò che desideri?
  • STRATEGIA: verifica la coerenza delle tue azioni con gli obiettivi prefissati.

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Cibo per il Corpo Nutrimento per lo Spirito

Lo stato della nostra mente mentre mangiamo è molto più importante di ciò che mangiamo.

Il cibo ha un effetto diverso se mangi con gioia, o se mangi quando sei colmo di tristezza e di preoccupazioni.

Se mangi quando sei preoccupato, persino il migliore degli alimenti risulterà velenoso. Quindi la condizione della mente mentre mangi è fondamentale.

Noi viviamo tra le preoccupazioni per ventiquattr’ore al giorno. È un vero miracolo che il cibo venga digerito, che l’esistenza sia in grado di cavarsela a dispetto di noi stessi!

Il nostro stato mentale dovrebbe essere pieno d’armonia e d’estasi.

E invece nelle nostre case la tavola a cui mangiamo è il posto più triste. La moglie aspetta per tutto il giorno che il marito torni a casa per mangiare, e tutti i problemi emozionali che ha accumulato nel corso della giornata emergono quando il marito si mette a tavola. Non si rende conto di fare la parte del nemico, non sa che sta servendo veleno sul piatto del marito.

Anche il marito è pieno di paure e di preoccupazioni dopo un’intera giornata di lavoro – butta in qualche modo il cibo nello stomaco e se ne va. Non ha idea che l’azione che ha eseguito così in fretta, prima di scappare via, doveva essere un atto di preghiera.

Avrebbe dovuto compierla nello stesso modo in cui qualcuno entra in un tempio, o s’inginocchia a pregare, o si siede a suonare la veena, o canta una canzone per l’amato. L’atto di mangiare è ancora più importante di queste azioni: così sta alimentando il suo corpo. Dovrebbe essere fatto in uno stato di grande estasi, dovrebbe essere un atto d’amore e di preghiera.

Più una persona è in grado di assumere il suo cibo in modo contento, gioioso, rilassato e privo di preoccupazioni, e più il cibo diventerà quello giusto.

Abbiamo reso il mangiare un fenomeno del tutto meccanico. Introduci il cibo nel corpo, e poi lasci la tavola. A livello corporeo, il cibo giusto dev’essere sano, non eccitante e non violento; a livello psicologico la mente dev’essere in uno stato d’armonia e di gioia. E al livello dell’anima ci dovrebbe essere una sensazione di gratitudine, di riconoscenza. Questi tre aspetti insieme costituiscono il giusto cibo.

Mangiamo del cibo, beviamo l’acqua e respiriamo – dovremmo essere grati per tutto questo. Ci dovrebbe essere una sensazione di gratitudine verso la vita, il mondo, l’universo, il divino: “Ho ricevuto un giorno in più da vivere. Ancora una volta ho ricevuto cibo da mangiare. Ancora per un giorno posso vedere il sole e i fiori che sbocciano. Sono di nuovo vivo, oggi”.

Fonte: http://www.vivizen.com By H

Suggerimenti per ritrovare giorno per giorno l’equilibrio interiore attraverso un’alimentazione consapevole

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L’autore ci offre in questo libro, attraverso una nutrita serie di suggerimenti e spunti di riflessione, l’opportunità di introdurre la pace e l’armonia nella nostra vita grazie al cibo:
• smettendo di usarlo per riempire lo stomaco e utilizzandolo per nutrire lo spirito;
• imparando che mangiare è un opportunità per rilassarsi e ritrovare uno stato di grazia;
• riscoprendo i rituali legati all’alimentazione.
Il libro consta di 365 capitoletti, uno per ogni giorno dell’anno, divisi in sette temi, uno per ogni giorno della settimana.

Cosa significa meditare?

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È difficile dare una risposta a quella che potrebbe sembrare una domanda piuttosto semplice. Si potrebbe anzi dire che il buon meditante, più pratica e maggiormente si rende consapevole di quanto l’essenza della meditazione stessa sia sfuggente, inafferrabile, indefinibile.

Possiamo tuttavia dire che la meditazione è uno stato di puro essere, di chiara consapevolezza, di attenzione osservante: uno stato originariamente naturale, ma per il quale è necessario un lavoro su di sé. Si ritorna alla condizione normale del corpo e della mente: uno stato di unità, precedente a qualsiasi dualità. Attraverso una serie di esercizi di indagine della propria meccanica fisica e mentale (dalle sensazioni e dai pensieri più grossolani a quelli più sottili), si è pienamente presenti, consapevoli, qui ed ora: si realizza la pienezza della pura attenzione.

La meditazione è attenzione: non si tratta di cosa stai facendo, ma di come lo fai.

La meditazione è la tua natura: non è un risultato – è una condizione reale. Non deve essere raggiunta, deve solo essere riconosciuta. È la tua essenza: non puoi averla e non puoi non averla. Non può essere posseduta, non è una cosa.

La meditazione è osservazione: non fare niente, non ripetere dei mantra, non ripetere il nome di dio – semplicemente osserva la tua mente. Non disturbarla, non ostacolarla, non reprimerla.

La meditazione non è un credo, non è un dogma, non è un culto, non è una religione, non è una morale, non è un giudizio: è un’esperienza evidente in se stessa.

La meditazione è nonfuggire: è rilassarsi ed essere nel momento, nel presente. È permanere nel qui e ora.

La meditazione è chiarezza di visione. È uno stato di pienezza, di vuoto e di unità.

La meditazione è l’arte della consapevolezza: è una resurrezione dalla cecità di ciò che è, è essere presenti.

La meditazione non è una tecnica, non è un pensiero particolare, non è uno sforzo, non è concentrazione: è comprensione ed equilibrio, è equanimità e silenzio, è ascolto e stabilità.

La meditazione non è staccare la spina: è lo stato naturale della mente, la sua semplicità, è il lasciare andare la presa, la quiete originaria.

Meditare è addestrarsi in ciò che è stato chiamato ‘il miracolo della presenza mentale’: si scopre che quella che ritenevamo all’inizio una pratica circoscritta in tempi e luoghi prestabiliti (la palestra, la nostra camera, ad esempio) diventa via via una macchia d’olio che si espande sempre più, in grado di mutare radicalmente il nostro stare nel mondo, il nostro vivere la vita. Meditare non significa rifugiarsi nel proprio paradiso mentale, bensì avere un contatto semplice e diretto con la realtà (interiore – noi stessi – ed esteriore), liberi dagli innumerevoli filtri che si interpongono tra la mente e il vero.

Meditare vuol dire fare piazza pulita delle innumerevoli teorie psicologiche, filosofiche, affascinanti quanto pretestuose, fare piazza pulita di parole e spiegazioni, e volgersi verso il Sé, la propria natura, in direzione di una conoscenza non più meramente intellettuale, bensì autentica e diretta.

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Il libro giusto per imparare le migliori tecniche di meditazione, in modo semplice ed efficace, senza rituali strani o posizioni scomode. Dopo soli pochi minuti di lettura potremo cominciare ad esercitarci praticamente. La meditazione ci renderà più attenti, riflessivi ed intuitivi e migliorerà la nostra salute e le capacità mentali.

Nel CD allegato sono contenute cinque meditazioni condotte da Giuditta Dembech:
– Il Fiore di Loto
– Il Plenilunio

Riposiamo abbastanza?

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L’essere umano apprende in continuazione: è un dato di fatto, è una frase che ripeto spesso. Riposare bene, come tanti altri comportamenti, può essere appreso e migliorato. Uno dei passi fondamentali consiste nel ri-sincronizzarci con i nostri ritmi ultradiani: questi non sono altro che normali fluttuazioni di stato del nostro organismo, paragonabili al ritmo sonno-veglia, che condizionano la nostra predisposizione all’azione o al riposo durante le varie fasi della giornata.
Nonostante l’esistenza dei ritmi ultradiani sia conosciuta da tempo, e l’efficacia del rispetto di questi ritmi in campo terapeutico e preventivo sia stata evidenziata da numerose ricerche, essi sono ancora scarsamente considerati dalla maggior parte dei terapeuti e dalla quasi totalità degli allenatori; al contrario i membri delle popolazioni primitive, come gli Aborigeni o i Boscimani, sembrano invece ben conoscere l’importanza dei ritmi ultradiani e non rinuncerebbero alle pause per nulla la mondo.
Per quel che ci riguarda direttamente, in quanto appartenenti alle popolazioni del mondo industrializzato, possiamo invece notare che gli impegni di studio, di lavoro e quelli sociali ci hanno insegnato a ignorare tutta quella serie di segnali che il nostro sistema ci invia per farci rendere conto dell’imminente necessità di una pausa. Tali avvisi possono essere: la voglia di stiracchiarsi, sbadigliare, la necessità di sfocare lo sguardo, il desiderio di distogliere il pensiero, ecc.
Sono tutti segnali importanti che ci avvisano sulla necessità di staccare un attimo la spina.
Cosa avviene quindi se li ignoriamo? Di fronte all’auto imposizione di persistere nell’attività il nostro sistema di regolazione interna dispone di due possibili risposte: la prima è quella di farci percepire sempre di più la stanchezza attraverso una maggiore intensità i suddetti segnali, la seconda è quella di reagire mobilitando riserve energetiche mediante il rilascio di ormoni, modificando le emissioni cerebrali, ecc.
Se poi a breve tempo avremo modo di recuperare esaurientemente non vi saranno problemi di sorta, ma se non ci concediamo questa opportunità, ci dirigiamo a gonfie vele verso uno squilibrio generale dell’organismo, situazione purtroppo frequente nel nostro tipo di società.

Che lo vogliamo o no necessitiamo di una piccola pausa ogni 90-120 minuti: qualche istante per stirarci, respirare, pensare ad altro; insomma rispettare i nostri ritmi primordiali. Il lavoro non ne risentirà anzi, ritornerete sull’argomento con maggior capacità di concentrazione.
Forse la necessità di queste pause contrasta con l’immagine che vogliamo avere di noi stessi come di super eroi del mondo produttivo ma, in questo caso, lascerei da parte l’orgoglio poiché la salute è il bene più prezioso di cui disponiamo.
Inoltre è dimostrato che le pause frequenti riducono la quantità di sonno notturno necessario e ne migliorano la qualità. Credo non siano ancora stati svolti studi specifici su atleti agonisti, ma i risultati su soggetti “normali” sono più che sufficienti per incoraggiare tale pratica.
A livello aneddotico posso riportare il miglioramento di prestazione di atleti che sono riusciti a incorporare le pause nella loro giornata, in particolare un pugile agonista: dotato di grande volontà e determinazione nell’affrontare gli allenamenti lamentò un aggravarsi di problemi di recupero che si trascinava da anni, probabilmente dovuti anche al lavoro pesante che svolge, tali problemi gli modificarono anche il comportamento sociale, solitamente affabile, che divenne chiuso e taciturno. Iniziammo così a impostare il programma delle brevi pause sul lavoro ed in palestra. Tra il ventiseiesimo e il ventinovesimo giorno di “adempimento” del programma si verificò la maggior parte del cambiamento: divenne più sereno, più forte, soprattutto più resistente; i risultati agonistici confermarono ampiamente il suo nuovo stato di benessere.

Se, quando l’organismo chiede riposo, risponderete concedendoglielo allora insegnerete a questo a rilassarsi, se invece reagirete opponendovi gli insegnerete che non può rilassarsi, che deve reagire alla fatica con un’ulteriore fatica: se ciò avviene ogni tanto non succede nulla di grave, anzi può essere anche uno stimolo valido, ma “cronicizzare” questo tipo di risposta farà sì che l’organismo non si senta mai libero di riposare in maniera veramente profonda.

di:  Massimo Mondini

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Gli autori di questo libro parlano in modo chiaro, autorevole ed esaustivo dei disturbi del sonno più comuni – dall’insonnia al jet-lag, dalla narcolessia al sonnambulismo – e di quelli più rari – la sindrome delle apnee notturne, quella delle “gambe senza riposo”.

Forniscono poi testimonianze di vita vissuta, da consigli pratici, test e questionari per valutare lo stato di salute del nostro sonno e individuare eventuali campanelli d’allarme: per stare meglio con noi stessi e con gli altri anche dopo essere usciti dalle coperte.

Dopo una bella dormita ci si sente in ormai ad affrontare la vita con energia e buonumore. Al contrario, dopo una notte passata a rigirarsi nel letto e a “contare le pecorelle” si stenta a ripartire l’indomani mattina.

Che cosa desideri?

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Il senso di quello che leggerai è duplice:
il primo è di ispirarti; il secondo è di incanalare l’energia verso risultati misurabili, spingendoti a compiere a ritmo costante azioni semplici.
Insieme, le ispirazioni e piccole azioni quotidiane, ti condurranno verso il miglioramento della qualità della Tua vita.
Tre semplici passi prima di continuare con la lettura:
1)leggi con attenzione ogni parola;
2)impegnati a riflettere per pochi minuti su ciò che hai appena imparato;
3)annota le tue rivelazioni o reazioni al brano. Dopo tutto, che senso ha l’ispirazione se non è seguita dall’azione?

Decidi cosa vuoi veramente e determina che cos’è che ti impedisce di averla adesso.
Ricordati che otteniamo qualsiasi cosa su cui ci focalizziamo. Invece di sprecare tempo su quello che non vogliamo, articola chiaramente ciò che vuoi davvero. Per esempio, anziché raggiungere la tua meta pensando di “smettere fumare”, decidi che vuoi “essere più sano, vivace, più allegro che mai”. Più specifico sei, più forza avrai per raggiungere il tuo scopo.
Una volta deciso ciò che vuoi, identifica gli ostacoli che potresti incontrare, come il dolore anticipato che potrebbe capitare come risultato di un cambiamento.

Che cosa desideri? Che cosa ti impedisce di averla adesso?

Hai mai notato come, quando qualcuno si fa male e gli altri si prodigano per lui, può succedere che le ferite non guariscano tanto in fretta? Sebbene ciò che lui voglia è guarire appena possibile, il piacere di ricevere tutta quella attenzione e la possibilità di rilassarsi, può inconsciamente tardare, o impedire la guarigione. Quando qualcuno ottiene un beneficio secondario dal suo comportamento o emozione dolorosa, che lui stesso sta cercando di cambiare, provoca quello che viene definito beneficio secondario. Questo bisogno di conservare il beneficio secondario è spesso uno dei grandi inibitori di un cambiamento durevole.

Quali sono i benefici nascosti che potresti ottenere da un comportamento che sai che dovresti cambiare? Quanto essi sono attraenti quando sono paragonati al dolore che sai che ti hanno causato nel passato, presente e futuro?

Associa un dolore tremendo al non cambiare ora e un piacere immenso ad un cambiamento immediato. Chiediti:
1) Quanto mi costerà questo comportamento (o emozione) se non cambio?
2) Che cosa mi mancherà nella vita se non faccio questo mutamento?
3) Quanto mi costa già questo vecchio comportamento mentalmente, emozionalmente, fisicamente, finanziariamente, spiritualmente?
4) Che effetto avrà questo sulla mia carriera? Sui miei cari?
Immagina vividamente e senti gli effetti piacevoli del cambiare ora.

Chiediti:
1) Quando cambierò davvero, che cosa penserò di me stesso?
2) Che tipo di impeto creerò facendo questo cambiamento?
3) Come si sentiranno la mia famiglia e i miei amici?
4) Quanto sarò felice io?
5) Non merito già questi benefici ora?

Se hai provato un cambiamento che è fallito, probabilmente l’ingrediente mancante era il fare leva. Fino a quando non arriverai al punto in cui il cambiamento sarà un dovere assoluto, continuerai a rimandare la decisione. Ma con dei motivi abbastanza forti – il giusto stimolo – sarai costretto ad agire.

Condiziona il nuovo schema affinché diventi consistente.
Ho ricevuto una vera educazione nel condizionamento l’altro giorno mentre guardavo un accordatore che lavorava sul nostro piano a mezza coda. Quando gli ho chiesto il conto mi ha risposto che me lo avrebbe fatto sapere alla prossima visita. “Vuoi dire che non ha ancora finito?” gli ho chiesto. Pazientemente mi ha spiegato che le corde del piano sono forti e che, per mantenere il livello di tensione perfetto, devono essere condizionate regolarmente.
Questo è esattamente ciò che dobbiamo fare per creare un cambiamento durevole. Per avere successo in questo,dobbiamo condizionare i nostri sistemi nervosi non soltanto una volta, ma costantemente. Dopotutto, non frequenteresti un unico corso di aerobica per poi proclamare “ora sono sano per il resto della mia vita!

Ora tocca a te! Decidi cosa vuoi veramente e determina che cos’è che ti impedisce di averla adesso.

di Anthony Robbins

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