Continuare ad amarsi quando la vita si complica

Gli uomini e le donne pensano diversamente, vivono diversamente e soprattutto, parlano lingue diverse, per cui comportamenti simili assumono per gli uni e per le altre significati opposti. Ma allora comunicare è impossibile? Assolutamente no, anzi: capirsi può diventare persino un gioco nel momento in cui si è coscienti delle diversità fra uomo e donna”   John Gray

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Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, un titolo curioso, fa subito pensare a un libro ironico e divertente. In parte può sembrare tale, ma ha tante piccole grandi verità relative alla vita di coppia e ai suoi meccanismi, che offrono diversi spunti sui quali riflettere. John Gray, l’autore, ci racconta come, con un semplice abbraccio, il rapporto ormai un po’ logoro con sua moglie, sia cambiato radicalmente; piuttosto che scappare davanti all’ennesima discussione con lei, grazie a un po’ di comprensione e affetto, ritrova quell’intesa che iniziava ormai a svanire dal suo matrimonio.

Le frustrazioni nascono dalle nostre aspettative, che spesso vengono deluse, ma anche perché nel tempo, ci dimentichiamo delle nostre naturali e reciproche differenze.
La donna si lamenta perché il suo lui non l’ascolta, l’uomo perché la sua lei tenta di tutto pur di cambiarlo, pretendendo soluzioni pratiche ai suoi problemi, e dispensando consigli non richiesti.
Perché l’uomo reagisce male? Perché lei ignora che per l’uomo, il raggiungimento degli obiettivi preposti, senza aiuti esterni, oltre a svelare le sue reali capacità, lo aiutano a star bene con se stesso. Chiedere aiuto, infatti, significa mostrare la propria debolezza.

Le donne, al contrario, si mostrano più attente alle relazioni piuttosto che agli obiettivi; non perdono la fiducia nelle loro capacità se qualcuno offre loro un consiglio. Qual è la soluzione?

Secondo John Gray basterebbe ascoltare gli sfoghi delle donne, con comprensione e affetto, senza dare necessariamente dei consigli.
Miglioriamo il rapporto di coppia, ricordandoci sempre che, mentre per l’uomo è importante risolvere i problemi concentrandosi su essi, per la donna è necessario parlarne con qualcuno, manifestando il suo stato d’animo.

Stupisce come le reciproche necessità si compensino: l’uomo ha bisogno di sentirsi utile, la donna di sentirsi amata. Quando la donna è infelice si alimenta la paura più grande dell’uomo: non essere all’altezza.

Un curioso dizionario “venusiano/marziano”, ovvero, le frasi delle donne tradotte secondo le loro reali richieste, che solitamente vengono male interpretate, E preziosi consigli per la donna che non sa mai come interpretare il silenzio degli uomini.

Frasi delle donne (venusiane) :
Non usciamo mai” tradotto in marziano significa:
“Vorrei che uscissimo e facessimo qualcosa insieme. Ci divertiamo sempre tanto e a me piace stare con te. Che cosa ne dici? Ti va di portarmi fuori a cena? È un po’ di tempo che non usciamo.”

Non mi ami più” tradotto in marziano significa: “Oggi ho la sensazione che tu non mi ami. Ho paura di averti allontanato. So che in realtà mi ami, ti prodighi tanto per me. Il fatto è che oggi mi sento un po’ insicura. Non vorresti rassicurarmi in merito al tuo amore pronunciando quelle due parolette magiche ‘ti amo’? Quando lo
fai è così bello.”

Voglio più romanticismo” tradotto in marziano significa:
“Tesoro, di recente hai lavorato sodo. Concediamoci un po’ di tempo per noi. Mi piace tanto quando possiamo rilassarci e starcene da soli senza i ragazzi intorno e senza doverci preoccupare del lavoro. Sei così romantico. Perché non mi fai una sorpresa portandomi
dei fiori e non mi porti fuori? Adoro essere corteggiata.”

Frasi degli uomini (marziani):
Sto bene” tradotto in venusiano significa: “Sto bene perché sto affrontando con successo il mio turbamento o il mio problema. Non ho bisogno di aiuto. Se dovessi
averne bisogno, te lo chiederò.”

Non è niente” tradotto in venusiano significa: “Non c’è nulla in ciò che mi preoccupa che non sia in grado di affrontare da solo. Ti prego, non farmi altre domande in proposito.”

Non è niente di grave” tradotto in venusiano significa:
“Non è niente di grave perché sono in grado di far funzionare nuovamente le cose. Ti prego, non rimuginare su questo problema e non parlarmene più. Riusciresti solo a turbarmi maggiormente. Sono disposto ad accollarmi la disponibilità di risolverlo. Farlo mi rende felice.”

Il loro chiudersi infatti, presuppone la ricerca di soluzioni a un problema, ma lei il 99% delle volte lo vive come un rifiuto nei suoi confronti. Quando l’uomo ha soddisfatto le sue esigenze di intimità, sente il bisogno di ritrovare la sua autonomia e indipendenza, allontanandosi da lei. E’ un processo naturale per l’uomo, che per la donna risulta invece incomprensibile, come il suo non voler dipendere emotivamente da un’altra persona.

In Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere vengono analizzate in modo semplice ed esauriente le differenze psicologiche fra uomo e donna. La tesi dell’autore è , infatti, che gli uomini e le donne pensano diversamente, vivono diversamente e soprattutto, parlano lingue diverse, per cui comportamenti simili assumono per gli uni e le altre significati opposti.

Quando Tom torna a casa, vuole rilassarsi leggendo il giornale. E’ stressato a causa dei problemi irrisolti della giornata e trova sollievo nell’accantonarli.
Anche sua moglie Mary vuole rilassarsi dopo una giornata pesante. Lei, tuttavia, aspira a trovare sollievo parlando dei suoi problemi. Tra di loro, la tensione cresce fino a trasformarsi in risentimento.
Tom è segretamente convinto che Mary parli troppo, mentre sua moglie si sente ignorata. Se non arriveranno a capire le differenze esistenti tra loro, si allontaneranno sempre di più.

E’ probabile che abbiate riconosciuto questa situazione, perché è solo una delle tante in cui si trovano in contrasto gli uomini (i “marziani”, secondo la definizione del Dr. John Gray)
Una delle principali differenze esistenti tra uomini e donne è il loro modo di affrontare lo stress.
Gli uomini tendono a chiudersi sempre più in se stessi e a concentrarsi sul problema, mentre le donne tendono a sentirsi sopraffatte ed emotivamente coinvolte. L’uomo si sente meglio se risolve i problemi, la donna se ne parla.
Quando un uomo è turbato, non parla mai di ciò che lo preoccupa. A differenza delle donne, non accollerebbe mai ad un altro uomo il suo problema a meno che l’assistenza dell’amico non gli sia necessaria per risolverlo. Diventa invece estremamente silenzioso e si rifugia nella sua caverna privata per riflettere sul problema ed esaminarlo da ogni angolazione alla ricerca della soluzione. Quando l’ha trovata, si sente molto sollevato, abbandona la caverna ed è pronto al dialogo con la sua donna.

Quando una donna è stressata, invece, trova sollievo nel rivolgersi a qualcuno di cui si fida, rendendolo partecipe del suo disagio e illustrandogli nei dettagli le difficoltà della giornata. Se si sentono sopraffatte dalle difficoltà, le donne traggono beneficio dal rendere gli altri partecipi del loro disagio. E’ questa la loro natura.

L’incapacità di capire e accettare queste differenze crea nei nostri rapporti delle frizioni, che possono minare seriamente la stabilità del rapporto di coppia.
Quando un uomo è chiuso nella sua caverna, è incapace di dare alla sua compagna l’attenzione che desidera. In quel momento egli pensa esclusivamente a risolvere – da solo – il suo problema. Per lei è difficile accettarlo perché non si rende conto del grado di stress a cui lui è sottoposto. Se alla sera il suo compagno le parlasse dei suoi problemi, riuscirebbe a mostrarsi più comprensiva, ma lui rimane chiuso in se stesso e lei finisce col sentirsi ignorata. Capisce che il suo compagno è turbato, ma erroneamente presume che lui non le voglia bene perché non le parla.

Allo stesso modo, spesso anche l’uomo fraintende l’atteggiamento della donna di fronte allo stress. Pertanto, quando la donna vuole sfogarsi parlando dei suoi problemi, egli pone resistenza, dà per scontato che lei lo ritenga responsabile delle sue difficoltà. Maggiori sono i problemi, più – indirettamente – egli si sente rimproverato. Non capisce che lei trova semplicemente sollievo nel parlarne. Non sa che gli basterebbe ascoltarla per guadagnarsi la sua riconoscenza.

Ma allora le divergenze rendono impossibile un rapporto sereno e duraturo? Affatto. Le differenze non dividono, se alla base del rapporto c’è la consapevolezza. Comprendendo le dinamiche che regolano le relazioni tra uomini e donne, entrambi i sessi riusciranno a vedere il mondo con gli occhi dell’altro e – piuttosto che aggravare una ipotetica situazione di stress – saranno complici dell’altro nella sua risoluzione, con forti ripercussioni positive sul benessere e sulla serenità della vita di coppia!

Tratto dal libro del dottor John Gray “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere“.


John GrayGli Uomini Vengono da Marte, le Donne da Venere
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Best seller internazionale, questo libro analizza in modo semplice ed esauriente le differenze psicologiche fra uomo e donna. La tesi dell’autore è , infatti, che  gli uomini e le donne pensano diversamente, vivono diversamente e sopratutto, parlano lingue diverse, per cui comportamenti simili assumono per gli uni e le altre significati opposti.

All’uomo piace infatti sentirsi esperto e apprezzato, ma spesso ha bisogno di solitudine mentre le donne vogliono sentirsi amate, adorano i superlativi e vogliono dividere le proprie sensazioni con altri. Ma allora comunicare è impossibile? Assolutamente no, anzi: capirsi può diventare persino un gioco nel momento in cui si è coscienti delle diversità fra uomo e donna.

Perché leggerlo:
non riesci a capire perché il tuo partner si comporta così? Il libro offre un esauriente spiegazione di molte differenze psicologiche e comportamentali fra  i due sessi che possono creare delle difficoltà nella comunicazione. Consigliato caldamente a chi vuole migliorare il  proprio rapporto di coppia.

Il respiro è vita (prima parte)

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Poiché non possiamo essere vivi senza il respiro, respirazione e vita sono sinonimi.
La vita è ciò che esiste tra il primo e l’ultimo respiro. Nella Bibbia Dio creò Adamo soffiando su un pezzo di creta.
Per significare il respiro e lo spirito, i greci usavano una sola parola: pneuma.
Il prana, nell’insegnamento yoga e tantrico, è la forza vitale che anima ogni forma vivente assorbita dall’aria.
Il respiro è come un’onda: ha inizio nella bocca e scorre all’ingiù nell’inspirazione. Il diaframma si contrae e si
distende, consentendo ai polmoni di espandersi verso il basso mentre si riempiono d’aria.
L’onda espiratoria inizia coinvolgendo la parte profonda del bacino, dunque l’addome, poi il torace, la gola e la bocca.
La respirazione sana finisce per essere un’azione di tutto il corpo in cui quasi tutti i muscoli sono impegnati. Se osserviamo la respirazione di un neonato o di un gatto o di un qualunque animale mentre riposa, vedremo che il loro respiro è lungo, ritmato e coinvolge, come un’onda, torace e addome. Respirano correttamente e per farlo non hanno bisogno di istruzioni.
Il modo di respirare di noi adulti, invece, tende spesso ad essere turbato. La maggior parte di noi non respira abbastanza profondamente o respira a scatti per evitare di sentire emozioni o sensazioni.
Immaginiamo di trovarci di fronte a un grande pericolo e di essere spaventati. Automaticamente il respiro si arresta e restiamo contratti in questa posizione. Poiché non possiamo smettere di respirare, presto respireremo nuovamente, in maniera non completa e profonda, ma leggera e a tratti.
Bloccare il respiro è quindi una reazione istintiva di difesa di fronte al pericolo, per non farci sentire dall’eventuale nemico e raccogliere le forze per la fuga. E quando da bambini ci troviamo di fronte a situazioni traumatiche ripetute, come emozioni di paura, tristezza e rabbia la cui espressione è interdetta, impariamo a bloccare queste emozioni con il respiro.
Limitare il respiro per “non sentire la sensazione” costituisce per un bambino una decisione difensiva presa per sopravvivere.
Wilhelm Reich, che per primo ha studiato il rapporto tra corpo e sentimenti, afferma che la respirazione frenata costituisce il meccanismo fisiologico della repressione degli affetti e la rimozione degli affetti è il meccanismo fondamentale della nevrosi in generale. Il nostro carattere stesso, così come il nostro atteggiamento corporeo e respiratorio, si forma in rapporto a questo tipo di esperienze.
Wilhelm Reich aveva chiamato la struttura di questo insieme di difese corporee “corazza caratteriale“.
Infatti, l’atteggiamento fisico di una persona rivela la sua personalità molto più delle sue parole. Lo sappiamo perché è un’esperienza che viviamo ogni giorno, anche senza analizzare le radici delle nostre reazioni. Da un individuo, per esempio, con il corpo totalmente rigido e con il tono di voce ricercato, non ci attendiamo sicuramente una calda cordialità, né fervida immaginazione. Da un uomo che parla ansimando non ci aspetteremo certo un atteggiamento saggio verso la vita. Da una persona rilassata e tonica ci aspettiamo invece spontaneità ed equilibrio.
Prendiamo, inoltre, in considerazione il respiro nella vita di relazione. Se la persona per me importante mi dice: “non vali niente“, “ti odio“, il respiro si ferma, mentre il mio corpo si contrae restringendo visceri e sfinteri. Ma se qualcuno mi dice: “sei in gamba“, “mi è piaciuto quello che hai fatto“, se il mio amore mi dice: “ti amo“, io sento calore su di me, il respiro si fa disteso. Il mio corpo si allarga e si espande al ricevere e godere le “carezzepositive. Per questo una persona innamorata si esprime dicendo: “sono piena d’amore“.
Questa è la ragione per cui durante la fase dell’innamoramento il desiderio sessuale è più intenso, così come più intense sono tutte le sensazioni erotiche, ed è la ragione per cui si può affermare che l’amore è il più potente afrodisiaco.

Riunificare il corpo: la pancia che respira.

E nella pancia, nel ventre che la vita viene concepita e portata.
È nel ventre e nei visceri che sperimentiamo i nostri desideri più profondi. Ogni volta che piangiamo o ridiamo è nel ventre che sperimentiamo la vita a livello viscerale. E per questa ragione che per controllare e reprimere i sentimenti di tristezza dobbiamo contrarre e tenere fermo il ventre.
Il portamento insegnato con “petto fuori, pancia in dentro” può essere indicato per quel soldato che si muove in schiera come un robot e non deve sentire la paura della morte. Ma quell’esibizione, classicamente “virile”, rappresenta il massimo della rigidità che si estende anche al pensiero.
In questo modo ci neghiamo l’autonomia, la spontaneità e la sessualità.
La pancia risucchiata in dentro rende la respirazione addominale molto difficile e nello stesso tempo costringe a gonfiare il petto per avere abbastanza aria. “Trattenere il respiro e mantenere il diaframma contratto è uno dei primi e più importanti atti che hanno lo scopo sia di sopprimere le sensazioni di piacere nell’addome, sia di soffocare sul nascere l’angoscia addominale”. ‘E trattenendo il respiro si aumenta la pressione sull’addome impedendo al respiro stesso di fluire.

Continua domani la seconda parte

Elisabetta Leslie Lionelli “Coccole e carezze”

Libro consigliato:


Deepak Chopra

La Dimensione Interiore – Edizione Economica

Per ascoltare la propria voce segreta e comprendere meglio se stessi e la vita

Con la consueta sensibilità e profondità, Deepak Chopra ci insegna ad allargare la nostra visione della realtà e a relativizzare tutto quanto ci accade, per farci infine comprendere il potenziale positivo di ogni evento e scorgere così la sostanziale armonia dell’universo.

Mostrare il meglio di ciò che siamo, inseguire successi nel lavoro, accumulare beni materiali, fare, quotidianamente, scelte piccole e grandi: oggi siamo tutti più o meno costretti a vivere così. E intanto ci sfuggono la ricchezza e la sapienza che già possediamo nella nostra interiorità, con il risultato di essere più infelici. Ma se imparassimo a «leggerci dentro», trasformando ogni momento difficile in strumento di consapevolezza, potremmo davvero navigare verso la felicità.

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