Un mare d’Amore – Pieter Gaudesaboos – Recensione

“L’amore lo senti dentro, è come una tempesta che ti scuote tutto.
In pancia hai il mal di mare e le dita dei piedi ti formicolano”

Pinguino va da Orso con una valigia, una lanterna e un grande segreto.
Chiude gli occhi e conta fino a dieci, esita un attimo ma poi dichiara ad Orso di essere innamorato di lui.

Orso è sbalordito, ride anche, gli chiede cosa sia quest’amore di cui parla.
Orso controlla la sua pancia e i suoi piedi ma non sente niente.
Solo un po’ di fame, a dire il vero. Pinguino decide di fermarsi lì per un po’ e aspettare.

Trascorrono l’estate e le giornate in spiaggia, con giochi, passatempi, serate a guardare le stelle e raccontarsi, di merende, letture, e momenti di cose normali e quotidiane.
“E così l’estate scivolò via senza che se ne accorgessero”

Ma una mattina Pinguino decide di ripartire.
Aveva detto a Orso il suo segreto e aveva aspettato ma nulla era cambiato.

Orso sente un vuoto enorme. Così raggiunge Pinguino.
Adesso sa cos’è l’Amore.

Un mare d’Amore – Vincitore del Premio BOON, riconoscimento meritatissimo nell’ambito della letteratura fiamminga.
Come racconta il suo autore in un’intervista, questa è una storia “adulta” ma con elementi visivi che piacciono ai bambini.
E per questo è un libro per tutti, perfetto da leggere coi bambini e perfetto da regalare ai grandi.

Un mare d’Amore di Pieter Gaudesaboos edito da Terre di mezzo, è un meraviglioso albo illustrato con circa 80 pagine piene di dolcezza e umorismo; e ha una struttura narrativa molto originale, le immagini chiare raccontano la storia forse anche più chiaramente del testo. È incredibilmente intelligente che Peter Gaudesaboos sia riuscito a mettere così tanto sentimento nei suoi disegni stretti. Che sia a causa di una testa leggermente china, di un grande sorriso o di un paio di sopracciglia alzate, capisci esattamente come si sentono Orso e Pinguino. È come guardare le immagini di un film.

Un mare d’Amore è una lettura che regala emozioni e tenerezza,
mostrando l’amore fatto di cura e tempo, vicinanza e condivisione.

A volte l’amore ha bisogno solamente di uscire allo scoperto. A volte non è corrisposto e porta con sè dolore, vuoto, nostalgia. E a volte invece pensiamo di non sapere nemmeno cosa sia l’amore.
L’amore è tutto e il contrario di tutto ma sicuramente è darsi tempo, è esserci, aspettarsi, è condividere, è seguire e perseguire, è diversità, è anche saper rinunciare.
L’amore, non si può spiegare totalmente con le parole ma è solo da vivere.

Ecco un albo illustrato che, nella sua semplicità, regala parole e immagini per provare a spiegare un po’ cosa sia l’amore, sui percorsi imprevedibili e senza pregiudizi.

Che forma ha l’amore? Tutte!
L’amore ha la forma della complicità, dell’ascolto, della tenerezza, di un abbraccio!
Ha la forma di una grassa risata o di un timido bacetto sul naso!

Pinguino questo lo sa:
sa che l’amore non bada a differenze o a colori non in palette,
sa che ti fa formicolare le dita dei piedi senza mai chiederti il permesso,
e soprattutto sa che l’amore è libertà e attesa…
ed in fondo (ma neanche troppo) anche Orso lo sa❤️.

Un albo illustrato delicato dove il sentimento dell’amore è mostrato in modo così bello e sorprendente che commuoverà grandi e piccini. La storia inizia infatti sui risguardi, con una bella stampa stilizzata: un mare infinitamente azzurro, con dentro una barca a remi, visto dall’alto. Si scopre essere Pinguino, che sfida il vento e il tempo per dire a Orso che è innamorato di lui.

Segui il tuo cuore e i tuoi sogni.
Regala questo libro a tutti quelli che ami.

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L’Amore a 126 cm da terra – Luca Tozzi

“E’ tutto così nuovo.
E’ tutto così fresco.
Spiegarvi cosa provo
adesso non riesco.”

Chi l’ha detto che i bambini non si innamorano?
Dove sta l’Amore?


C’è un piccolo libro dalla copertina rossa, che sembra ricordarci un diario con delle poesie che scaldano il cuore e pagina dopo pagina ci ritroviamo con il sorriso e gli occhietti a cuore.

L’amore a 126 cm da terra di Luca Tozzi e Sara Carpani pubblicato da Pulce edizioni è una raccolta di poesie e immagini che parlano dell’Amore in tutte le sue forme.
Poesie che parlano di amore tra fidanzati, di amore tra nonni e nipoti, di amore per le piante e per gli animali e di amore tra amici, tra fratelli e c’è anche la relazione tenuta segreta, così segreta che nemmeno l’amata lo sa.

“Rebecca sei tu la mia fidanzata.
Fra tante ti ho scelta...

Che stiamo insieme
ancora è un segreto..

Ma un giorno a tutti
lo dirò, vedrai,
e allora a quel punto
anche tu lo saprai.”

I bambini iniziano a parlare del loro essere innamorati fin da piccolini, chi già dalla materna e chi più avanti. Con tenerezza e spensieratezza i piccoli protagonisti di queste trentatré poesie raccontano le varie sfumature dell’amore.


I bambini tendono a pensare che l’amore sia solo quello tra fidanzati, mentre in realtà è bello far scoprire loro che ci sono tantissimi tipi di amore e che loro stessi lo provano magari per i genitori, per dei fratelli o per i loro nonni.

“Va bene mio bel macho
non voglio darti rogna
andrò a dare un bacio
a chi non si vergogna.”

Ci sono amori che fanno sudare le mani e amori che ribollono nella pancia.
Ci sono amori nascosti nelle profondità di un segreto e amori che hanno il suono di una trombetta.

Poesia dopo poesia è inevitabile i bimbi si riconosceranno in qualche momento o emozione e avranno un bel promemoria, perchè l’amore porta a vivere bellissime esperienze insieme e che non dobbiamo disprezzarlo o ridicolizzarlo.

“Non demordo, mi accontento
e non perdo il buonumore:
ci sarà una su ceno
che desidera il mio amore!”

L’Amore a 126 cm da terra è sì visto con gli occhi dei bambini ma è stupendo anche per quelli più cresciuti 😉
Una raccolta speciale per chi ama l’amore, per chi è innamorato o lo è stato, per chi sta aspettando il momento giusto, o per chi si sta stancando di aspettare, ma anche per tutti quei bambini che affermano con fierezza che l’amore fa schifo, troveranno chi la pensava come loro

“L’Amore mi fa schifo.
Ma quest’altr’anno Viola
forse cambia scuola
e quando l’ho saputo
un po’ mi è dispiaciuto.”

Una lettura speciale, un momento di dolcezza per esternare i propri sentimenti, per scoprire che qualcun altro sta vivendo la stessa emozione.
Con parole semplici, che riportano i bambini alla loro quotidianità, dai momenti insieme tra i banchi di scuola, agli sguardi nascosti, al desiderio di incrociarsi…

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Ogni volta – Silvia Vecchini

«Ogni volta che ti guardo
sei tu che mi apri gli occhi»
«Ogni volta che ti chiamo
è il tuo nome che chiama me»

Ogni volta, racconta con dolci parole ed immagini essenziali la relazione che lega adulti e bambini. E’ uno scambio continuo, una reciprocità, una danza lenta e piena di vita misteriosa che conduce a risultati sempre diversi, ma che è sempre occasione di cambiamento, di rinnovamento e trasformazione.

«Ogni volta che ti stringo
sei tu, che come un nodo,
stringi più forte quello che conta»

Ogni volta, racconta momenti di vita, dove i genitori e il loro piccolo si guardano, si parlano, giocano, esplorano il mondo e accade qualcosa di unico ed inspiegabile,…come una magia che si rinnova ogni giorno in quel percorso che è la crescita e la Vita.
Pagina dopo pagina facciamo un viaggio di esplorazione e scoperta, fatto di sentimenti ed emozioni che, ogni volta, da un’eternità, si ripetono uguali e diversi allo stesso tempo.

«Ogni volta che ti proteggo
sei tu che mi fai più forte»

Ogni volta di Silvia Vecchini edito da Lapis è un libro che racconta emozioni, coinvolgente, sincero, e pulsa di vita.
È un libro nel quale il termine bellezza viene declinato attraverso tutte le sue potenzialità espressive. Infatti in ogni pagina si incontrano in perfetta armonia le illustrazioni e il testo volutamente lieve, leggero con parole semplici, ma estremamente potenti.
Parole scelte con cura, calibrate con amore, quelle di Silvia Vecchini, pensate per esplodere in significati ogni volta diversi.

Ogni volta, è un albo illustrato impostato per dare il giusto spazio alle immagini firmate dalla brava Daniela Tieni, illustratrice di rara sensibilità, che racconta con i suoi disegni rispettando il tempo lento dell’incontro, della scoperta, della relazione.


Le autrici ci ricordano come ogni nascita e ogni crescita siano un percorso da affrontare insieme, fatto di gesti di cura, di ascolto, di presenza e di occhi nuovi con cui guardare il mondo.
Dall’una e dall’altra parte: un rovesciamento di prospettiva che apre le porte alla meraviglia.
E’ immensamente grande il mondo di emozioni e sensazioni che un figlio può dischiudere ai suoi genitori.


In queste pagine, ogni genitore si ritrova. E lo fa con lo sguardo perso, innamorato e a tratti incredulo, come la madre che contempla il proprio bambino dormire e dolcemente lo sfiora…o ancora nelle mani tese del padre e nell’abbraccio che tutto racchiude e protegge
Ogni volta, è un albo illustrato meraviglioso per tutti i genitori, ci regala nuove consapevolezze, date dagli attimi, dai gesti, e dai momenti di vita quotidiana che si ripetono nelle nostre vite, perchè i figli sono come guide e maestri per noi genitori. I nostri bambini ci aiutano a recuperare l’essenziale, proprio come questa dolce poesia che è la vita di ogni giorno, e ogni volta…

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E’ Amore – Claudia Prezioso

Ci guardavamo…
e nel pomeriggio mi sono spuntate le ali.

I protagonisti sono due piccoli esserini, un po’ indefiniti in realtà, ma con tratti umani. Sono entrambi vestiti con tutina e cappuccio blu, ma uno ha le gambe e le braccia verdi, l’altro rosse.


Tutto incomincia da uno sguardo inaspettato e reciproco tra i due esserini colorati che si guardano e in attimo arriva come uno stordimento che colpisce i due innamorati quando, con un solo sguardo, capiscono di aver raggiunto un’altra dimensione, di non essere più pienamente loro stessi e lucidi.
Dalla pagina successiva un tripudio di fantasia e immagini esplosive ci fanno sognare alla scoperta dell’amore e dei suoi effetti, con delicatezza ed un tocco di frizzante poesia

mi sono spuntate le ali…
ho salito tre gradini
… mi sono vestito di nuvole
… ho starnutito mille stelle

Dopo aver salutato un gufo ed ascoltato il suono del vento, prende il volo.
Si veste di nuvole, parla con la luna, starnutisce mille stelle e salta su quindici pianeti.

Sono meravigliose le illustrazioni che rappresentano questa nuova sensazione di euforia, di leggerezza, di “farfalle nello stomaco” che gli innamorati di ogni tempo hanno provato con sfumature diverse nelle diverse stagioni della vita.
Poi ridiscende a terra, atterrando proprio sui piedi della sua amata.
E qui, alla fine, le parole iniziali tornano…

Ci guardavamo…
mi sono cresciute le ali…
e siamo volati via

E’ Amore di Claudia Prezioso edito da Bohem Press, nel suo piccolo e intimo formato (16×16 cm), racconta ai più piccoli e ai lettori di tutte le età le folli sensazioni che si provano quando l’amore ci investe e travolge.
L’autrice e illustratrice, Claudia Prezioso, attraverso un testo diretto semplice ma efficace e all’utilizzo del segno e dei colori allegro, sfaccettato e libero, esprime quel sballottamento emotivo che provoca l’innamoramento…senza distinzioni di età ❤

Per Angela (5 anni) l’amore è darsi tanti bacini
Per Giulia (3 anni) l’amore è la mia mamma
per Francesco (4 anni) l’amore è quando la mia mamma e il mio papà mi fanno tante tante coccole
Per Melissa (6 anni) l’amore è quanto tu piangi però arrivo io e ti abbraccio
Per Alessandro (5 anni) l’amore è quando do i bacini alla mia sorellina e mi sorride

40 pagine che raccontano quella magica fantasia emotiva che si verifica nel momento esatto in cui due persone si innamorano.
Diventa possibile parlare con la luna, salutare un vecchio gufo, nuotare nella rugiada e allargare le ali multicolori.
40 pagine per dire ai bambini e a tutti che l’amore fa scattare qualcosa di magico, pazzesco, a volte illogico, irrazionale, in grado di portarci sullo spazio, trasformarci, stordirci.
E’ Amore, è quel sentimento capace di far spuntare le ali ❤

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Innamorati – Delforge & Gréban

“Il caso mi ha fatto un regalo. Te.
Il pacchetto mi è piaciuto subito:
occhi che sorridono, capelli che brillano,
labbra che baciano.
Ho aperto la scatola.
Ho trovato una spalla sinistra su cui addormentarmi,
delle battute, dei desideri,
della tenerezza, dello zucchero e delle scintille.
…Poi ho trovato una famiglia da inventare.
Che regalo!
Non potevo immaginarne uno più bello.”

Trentadue racconti di Helene Delfgore per trentadue meravigliose illustrazioni di Quentin Gréban. Insieme ci raccontano un amore a prima vista, un distacco, un amore diverso, un momento di tenerezza. Piccoli momenti di una storia, graffi di vita, che celebrano l’amore e che celebrano la vita insieme:

Ho amato centinaia di te.
Il ragazzo. Il papà che gioca.
Il pazzo che attraversa tutta la città per portarmi un caffè.
Il divoratore di biscotti appena sfornati. Il collezionista di oggetti.
Il fusto in camicia a pois.
Il marito che si commuove alla consegna dei premi.
L’amante che ha capito tutto…

Innamorati, di che cosa e di chi parla?
Di perfetti sconosciuti, mogli, mariti, compagni, fidanzate, padri, innamorati. Parla semplicemente e profondamente di noi.
E di questo caleidoscopico sentimento sono raccontate le dimenticanze, gli struggimenti, le passioni, i dolori, i baci, gli inganni, gli addii e i silenzi, il sesso e gli abbracci.

“Arrivo sempre troppo presto ai nostri appuntamenti.
Per il piacere di aspettarti,
di sbirciarti, di vederti arrivare.
…Ora sei qui.
mi prendi fra le braccia.
La vita è in pausa.”

I testi, di Hélène Delforge, sono carichi di amore e di una poesia speciale che arriva al cuore. Ogni pagina avvolge di poesia e dolcezza ogni visione dell’amore.
Si fondono e confondono varie voci di innamorati; uomini e donne che raccontano la sensualità, la gioia, la paura, la tenerezza o la perdita di un amore. Si viaggia nel tempo e nello spazio: art noveau, anni ’50, le guerre mondiali…ma anche cultura cinese, giapponese, inuit, americana.
Quello che lega questi uomini e queste donne, protagonisti di storie così diverse è la condivisione di un momento della propria vita.

“Quanto vorrei ritrovare le tue mani oggi,
i tuoi calzini dimenticati,
le nostre piccole scaramucce…”

Le parole sono accompagnate dagli schizzi a matita e dalle tavole di Quentin Gréban, che creano un livello di lettura parallelo, autonomo da un punto di vista narrativo. Illustrazioni e testi si intrecciano e fanno di questo libro un oggetto di valore, che dà luce alle nostre emozioni.
Innamorati racconta quello che accade quando due anime distinte in un preciso momento della loro vita si incontrano e si riconoscono, quando si amano.
Sembrano pagine di un diario che può appartenere a ciascuno di noi, appunti di un tempo che scorre veloce e del quale non siamo riusciti a prendere nota.
Innamorati è un libro speciale.

Mi regali la prova d’amore più vera: la gioia di ritrovarmi.

C’è l’emozione di conoscersi e il dolore di lasciarsi, la passione e la tenerezza, la seduzione e la noia, i conflitti e le riconciliazioni. Queste poesie illustrano il grandissimo sentimento ad ogni fascia di età. Magistralmente illustrate da Quentin Gréban con tratti decisi ma dolcissimi, ci riportano indietro nel tempo, ci trasportano insieme al testo nei luoghi descritti, dentro una fotografia o ci mostrano un fiocco malandrino da sciogliere.

“Ricordati che la persona che dovrai amare per sempre sei tu.
Ricordati che se non ami te stessa, non amerai nessun altro.
Ricordati che sei stata amata, da quando sei al mondo.
Ricordati del tuo papà.”

In Innamorati edito da Terre di Mezzo, Hélène Delforge e Quentin Gréban non hanno avuto paura di raccontare dell’amore ciò che non è più, ciò che un tempo è stato e ciò che è ancora.

Amo queste cose da niente e tutti gli oggetti che sono te.
Non amo né una donna né un uomo.
Amo proprio te.

State pensando a un regalo pieno d’amore?
Un regalo speciale, poetico, diverso?
Bene allora questo libro illustrato è quello che fa per voi.
Innamorati, è per tutti gli adulti che si sono dimenticati cosa vuol dire amare ed emozionarsi e per tutti i bambini che si affacciano alla vita con speranze ed emozioni forti
Inoltre consiglio di provare la lettura di questo libro alle maestre che trattano con i propri alunni le emozioni e l’amore e che vogliono far comprendere ai più piccoli che ci sono tantissime forme di amore e che tutte possono far emozionare ❤

“se facessimo finta…
che io ti abbia già fatto la corte da manuale.
Se facessimo finta di aver superato queste tappe obbligate.
Potremmo prendere una scorciatoia
dalla mia bocca al tuo collo,
dal tuo collo al primo bacio.
Innamorarci.”

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Ti Aspetto – Rebecca Dautremer

Allora siamo d’accordo? ” A MEZZOGIORNO IN PUNTO”
…Sono le 9.20 e ti sto già aspettando. Non ne dubitavi vero?
Ma tu? Arriverai in tempo?

….Poco importa se fai la strada a zig zag.
L’importante è che tu mi raggiunga.
…L’imbarcadero è affollato. Oggi è anche giorno di grandi arrivi.
Cerca la vela rossa, l’ho fatta issare apposta per te.
…Sei tu quella che attendo, e nessun altro.

11.59 Mi si stringe il cuore.

12.05 Sto per arrendermi quando…

Per darsi appuntamento bisogna essere almeno in due.
I due coniglietti Jacominus e Dolce, per esempio.
E poi servono un posto, un luogo e un orario.
…e l’attesa per l’incontro crescerà ad ogni pagina, come se anche noi, ci stessimo dirigendo verso il nostro appuntamento tanto atteso e sperato…

Jacominus, il dolcissimo coniglio, dopo Il libro delle ore felici, ritorna protagonista in Ti aspetto, per raccontarci una storia romantica, fatta di attesa e speranza ❤
Il libro attraverso i suoi ricami delicati e le sue illustrazioni dai colori caldi e vivi, condurrà Jacominus e la sua amata Dolce, verso il più speciale degli appuntamenti.
Proprio così non un semplice libro ma un libro con illustrazioni finemente intagliate, in un gioco di tanti piccoli dettagli tra luci, colori e prospettiva, con poche parole a completare il tutto in un viaggio alla scoperta di ciò che rappresenta: un piccolo tesoro.
Ancora una volta, la bravissima illustratrice, Rebecca Dautremer, usa gli animali come tramite per arrivare a toccare l’anima umana e raccontare sprazzi di vita in cui ognuno di noi può riflettersi.

Nella prefazione l’autrice ci accoglie così:
” A te che tieni questo libro tra le mani: grazie per averlo scelto. E’ un po’ particolare, no? Sono sicura che lo hai pensato quando l’hai visto per la prima volta, In effetti, questo libro che guardi sollevando le sopracciglia e trattenendo il respiro tu lo stai per ATTRAVERSARE… Non nel senso che è uno di quei libri in cui bisogna leggere “tra le righe” o che la sua lettura ti farà vivere un’esperienza spirituale o trascendentale. No. Ti sto dicendo che questo libro lo attraverserai PER DAVVERO.”

Ti Aspetto, è un libro “particolare” perchè lo attraversi con gli occhi pagina dopo pagina e qualcosa sbuca da dietro un albero e qualcos’altro scompare voltando pagina, lo sceniario lentamente cambia, dal salotto, al giardino, la strada, la citta, i bambini, il mulino, il mercato…fino al porto. Ogni pagina la giriamo con calma, lentamente solo dopo aver assaporto a pieno i dettagli, la tranquillità che che questo viaggio fatto di attese ci dona.
Un viaggio in cui certamente vi perderete, catturati continuamente da questa o quella particolare minuzia, che vi lascerà a bocca aperta; arriverete all’ultima pagina desiderosi di sfogliarlo ancora e ancora per essere sicuri di non aver tralasciato nulla.

In Ti Aspetto edito da Rizzoli penso proprio che Rebecca Dautremer abbia davvero superato se stessa.
La storia è raccontata con un testo essenziale ma anche se esiguo da il giusto risalto a quest’opera, accompagna perfettamente ogni dettaglio di ogni singola pagina e ci accompagna verso un epilogo fatto di pura gioia per gli occhi e per il cuore.

Non un semplice libro, è un super mega libro che ci invita a fermarci, ad osservare, ad ascoltare il tic tac dell’orologio, a respirare a pieni polmoni la vita attorno a noi, fino ad arrivare al tanto atteso appuntamento… un abbraccio che ci fa trattenere il fiato..una promessa che vale il bello della vita.

E’ la storia di un amore tra Jacominus e Dolce, che insegna l’imprevedibilità della vita e quella felicità indescrivibile di incontrarsi, la nostalgia di separarsi ancora, e quella frizzante attesa di rivedersi ancora.
Un libro per chi ama i libri.
Un luogo per rifugiarsi in tranquillità.

Ti aspetto, è un libro che sarà sicuramente amato dai giovani lettori, ma vi assicuro, ch sarà soprattutto apprezzato e ammirato dai più grandi. Con i bambini (dai 6 anni) possiamo sperimentare il disegno di una piccola storia strutturata di scorci ed elementi che compaiono e scompaiono proprio come ha fatto l’autrice…un progetto fatto di pazienza, fantasia e piccola manualità per raggiungere una gran soddisfazione 😉

Ti Aspetto, merita in ogni sua pagina, in ogni dettaglio,
merita di essere scoperto, impossibile non innamorarsi di queste 200 pagine!!

E’ profondo, intenso
E’ un libro da vivere, guardare e toccare

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Zagazoo di Quentin Blake

“C’era una volta una coppia felice:
George e Bella.
Un giorno il postino consegnò
loro uno strano pacco…

La storia di Zagazoo di Quentin Blake edito in Italia da Camelozampa, è un libro illustrato semplice, talmente semplice che è liberatorio, soprattutto per il genitore che lo legge, ma anche per il bambino che con un po’ di autocritica ci si rivede e ne ride.

George e Bella sono felici, innamorati, si godono le piccole cose di ogni giorno come fare le pulizie e o mangiare le fragole.
Un giorno, un postino, consegna loro un dono speciale.

Trovo geniale questa cosa del consegnare un pacco. A ricordare che un bambino è sì un dono, ma che non in tutte le famiglie arriva nel modo “canonico”, così da includere tutti, ma proprio tutti in questa storia.

Insomma nel pacco, l’avete capito, c’è un bambino, bellissimo, dolcissimo con attaccato un cartellino:
Si chiama Zagazoo.


Quanta gioia, quanto amore, quante risate e spensieratezza si porta dietro questo bambino, a riempire una casa in cui già regnavano gioia e amore…man mano George e Bella scoprano di dovere fare i conti con realtà non proprio piacevoli (come per esempio cambiare i pannolini) e poi di dovere fare i conti con i cambiamenti e le trasformazioni improvvise di questo bambino.
Ma…

Zagazoo una mattina si trasforma in enorme pulcino di avvoltoio cacciando grida snervanti,
poi in elefante maldestro e via via in bestie che mettono sempre più a dura prova la pazienza e le certezze dei due poveri George e Bella.


Dopo essere stato una girandola di cambiamenti che stordisce la giovane coppia di innamorati, quando sono quasi giunti al limite della loro sopportazione, il mostro peloso e animalesco in cui era mutata la deliziosa creaturina rosa lascia spazio a un elegante, garbato, gentile, premuroso e giudizioso ragazzo…

Ma le trasformazioni non sono finite.
E questa volta non sarà il turno di Zagazoo… ❤

La chiusura della storia è molto dolce e anche spiritosa in pieno stile autorironico di Quentin Blake.


Zagazoo è un libro per ragazzi che racconta con ironia le dinamiche famigliari che si scatenano in una famiglia alla nascita di un bambino.
Zagazoo è lo strano nome della creaturina rosa che un giorno viene recapitata da chissà dove a casa di George e Bella, custodita all’interno di un bel pacco infiocchettato.
Zagazoo è vincitore del Premio Andersen 2017 come Miglior Albo illustrato con la seguente motivazione: “Per la non comune capacità d’invenzione di un albo “per tutti”.
Per la inesauribile e briosa vivacità delle illustrazioni e l’esemplare rigore grafico della pagina.
Per essere un invito sorridente e disincantato alla riflessione attorno ai processi dell’età evolutiva e alle dinamiche familiari.”

Zagazoo racconta l’età evolutiva e le dinamiche famigliari con grande ironia.
Assolutamente da avere, soprattutto se si hanno figli… 😉 E da regalare a chi si appresta ad averne e che spesso attraversano momenti di sconforto e non vedono la famosa luce in fondo al tunnel;
Blake ci ricorda che bisogna tener duro, godere dei momenti belli e non mollare in quelli difficili, che quando una famiglia è solida, si ama e ce la mette tutta i risultati arrivano e a quel punto il cerchio si chiuderà e … non vi resta che leggerlo e ridere tutti insieme!

Pubblicato in Inghilterra alla fine degli anni ’90, Grazie a Camelozampa è stato tradotto finalmente anche in Italia e praticamente dieci secondi dopo essere sbarcato nel nostro Paese vince il Premio Andersen 2017 come miglior albo illustrato.

Il tratto distintivo di Quentin Blake, l’immediatezza delle metafore animali e l’ironia divertita della scrittura rendono però Zagazoo un albo per tutti:
sarà anzi interessante capire quali interpretazioni possono darne i bambini.
Perché questo è un libro che racconta le inevitabili fratture che separano le diverse età della vita – gli adulti, i bambini, gli adolescenti, gli anziani e che non potrà avere letture univoche; ma che allo stesso tempo invita a calarsi nei panni degli altri e a non considerare immutabile la propria posizione nel mondo.

Buona lettura e buon cammino con le vostre creature ❤
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Zagazoo

di Quentin Blake

Quello che succede nella tua vita

Ecco il libro da leggere a San Valentino

San Valentino è alle porte. Ci sono molti modi per trascorrere questa data speciale, ma noi te ne vogliamo consigliare uno davvero unico. Nel giorno degli innamorati regalati un momento di magica armonia, – da solo o con il tuo partner – leggendo le riflessioni senza tempo dell’autore tedesco Ruediger Schache, racchiuse nel bestseller Il Segreto del Cuore; uno straordinario manuale che guida alla scoperta dell’Amore. Quello vero.

C’è una forza dentro di te – scrive Ruediger Schache -, che è la causa di tutto quello che succede nella tua vita, di ogni avvenimento che ha dato un’impronta alla tua esistenza. Nulla avviene per caso”. E’ il tuo cuore il magnete che attrae le persone intorno a te.
Ciò che vivi e  le persone che incontri “sono infatti come uno specchio che ti mostra delle parti importanti del tuo essere”. È per questo che bisogna sempre osservare e analizzare ciò che accade nel corso della propria vita.

Amore è comprensione

Sei tu il creatore della tua felicità. “Tanto più capisci come funziona la tua vita, tanto meglio riesci a proteggerti dagli influssi esterni e tanto più intensamente il tuo magnete attrae ciò che ti appartiene”, si legge ne Il Segreto del Cuore.

Per San Valentino quindi concediti un attimo di pace e pensa se la tua esistenza sta andando nella direzione del tuo cuore, dei tuoi pensieri e delle tue emozioni. Fermati un attimo e ascolta. “Senti cosa succede dentro di te mentre immagini di poterti dare quello che finora hai sempre aspettato di ricevere dagli altri”… Suggerisce l’autore e allora perché non provare?

Il fascino di questo libro sta nello spiegare – con esempi concreti e facili ragionamenti – come utilizzare la forza che è in ognuno di noi per trovare (o mantenere) il vero amore.  “Nel mondo nulla avviene per caso. Le persone e gli avvenimenti che compaiono nelle nostra vita  nascondono sempre importanti significati e spiegazioni”, scrive l’autore, aprendo le porte ad un mondo in cui l’amore non è irrazionale, ma è qualcosa di comprensibile, amico, quasi matematico.

I lettori nel parlare del libro si lasciano andare a riflessioni molto profonde, come quella diAnna che scrive “Il Segreto del Cuore è un balsamo per l’anima, una guida semplice e diretta per un cuore aperto a ricevere” oppure quella di Gianna Un consiglio… non prestatelo, perché è sempre meglio averlo a portata di mano per qualche consulto urgente. È anche un’idea regalo se si vuol fare un bel pensiero a qualcuno”.

Ruediger Schache ha scritto infatti un testo ricco e poliedrico che guida alla scoperta dell’amore di noi stessi per riscoprire l’altro e la bellezza dello stare insieme.  “Il modo in cui nascono e si sviluppano i tuoi rapporti non ha nulla a che vedere con la fortuna o la sfortuna – scrive. Dipende invece da una forza che ci collega tutti quanti e fa in modo che ci incontriamo oppure no”.

E’ il nostro cuore il magnete che attrae le persone intorno a noi, per questo è importante saperlo controllare. Attraverso racconti, esercizi emozionali e citazioni di autori senza tempo, come Confucio ed  EinsteinRuediger Schache narra l’amore, quello puro e semplice: il più bello, da perseguire in un’ottica di rispetto reciproco e di complementarità.

Ciò che racconta l’autore non è l’ amore che consuma ma quello che fa crescere. Forse il solo che può durare tutta la vita.


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Amare Se Stessi

amare-se-stessi

“Come ho detto molte volte, non importa quale sia il problema, il punto fondamentale su cui lavorare e’ l’Amore Per Se Stessi. Questa e’ la bacchetta magica che dissolve i problemi. Ricordate le volte in cui stavate bene con voi stessi come andava bene la vostra vita? Ricordate le volte in cui eravate innamorati e in quel periodo sembrava non esserci nessun problema?

Amare voi stessi vi porterà una tale infusione di benessere e buona fortuna che danzerete sull’aria! Amare voi stessi vi fa stare bene! E’ impossibile amare veramente voi stessi senza che accettiate e approviate voi stessi. Questo significa nessuna critica in alcun caso”

Louise Hay

Una guida pratica per capirsi e accettarsi, per vivere in armonia con se stessi e con gli altri, e riempire d’amore la propria vita.

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Solo se amiamo, accettiamo e approviamo realmente noi stessi, così come siamo, tutto andrà bene nella nostra vita. L’approvazione e l’accettazione di se stessi, qui e ora, sono le chiavi per arrivare a cambiamenti positivi in ogni aspetto della nostra vita.

Questo principio fondamentale costituisce il motivo ispiratore di Ama te stesso, il tema che ritorna, insistente e persuasivo in quest’opera originale, concepita da Louise Hay per offrire tutti gli strumenti utili per applicare concretamente nel quotidiano la filosofia del pensiero positivo.
Mediante gli esercizi di visualizzazione e i questionari, grazie all’uso ripetuto di affermazioni che infondono convinzioni positive, oltre che attraverso il lavoro allo specchio e l’attento ascolto del nostro corpo, che riflette i nostri pensieri e il nostro stato interiore, possiamo liberarci dagli schemi mentali negativi e cambiare la nostra vita.

Invidia

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Aurore Sand (che poi assumerà il nome di George Sand) e Jules Sandeau erano molto innamorati e avevano scritto insieme un romanzo , Rosa e Bianca, firmando con le iniziali del loro nomi. Poi, però, Aurore incomincia a rendersi indipendente. Si ritira nella casa di campagna e scrive, da sola, un nuovo romanzo: Indiana. Non lo firma col suo nome, Aurore, ma si limita ad abbreviare lo pseudonimo di prima: G. Sand. Il libro ha un successo trionfante, Sandeau resta colpito e imbarazzato, forse comincia ad essere un po’ invidioso. Ma la catastrofe arriva quando Aurore scrive un altro romanzo da sola: Valentina, e lo firma col nome di George Sand. Adesso lei è diventata famosa, adorata da tutti e lui quasi dimenticato. Il loro amore muore.

Occorre un grande, grandissimo amore per superare l’invidia. Occorre che uno riesca a gioire del successo dell’altro. Questo succede più facilmente se collabora attivamente alla sua costruzione, riuscendo, in tal modo a viverlo come suo. Ma, occorre anche che questo contributo venga riconosciuto pubblicamente e ricambiato con la fedeltà.

Alcuni pensano che un certo grado di competizione favorisca la vita di coppia. Alcune ricerche dimostrano, invece il contrario (Alberoni, 1992). Non bisogna confondere il bisogno di affermarsi nella vita per mostrare all’altro di meritare il suo amore, col desiderio di apparire meglio di lui. Ogni persona umana vuol avere un valore. E non vuole solo sentirsi amata, vuole anche veder riconosciuti i propri meriti. Vuol essere apprezzata per le sue capacità e per le sue virtù. Ma quando l’innamoramento si allontana, la società con i suoi “valori” torna a penetrare nella vita di coppia. Se la donna vede suo marito continuamente ammirato, adorato, mentre lei è sempre in seconda fila, prova un senso di svuotamento. Il piacere di trovarsi accanto ad una persona del genere, di condividere la sua luce, lascia a poco a poco, il desiderio di avere una propria luce, un proprio valore. Ma guai, se in questo caso scatta la competizione, perché è destinata alla sconfitta. E, con la sconfitta appare l’invidia.

L’invidia è il sentimento che noi proviamo quando qualcuno, che noi consideriamo del nostro stesso valore ci sorpassa, ottiene l’ammirazione altrui. Allora abbiamo l’impressione di una profonda ingiustizia nel mondo. Cerchiamo di convincerci che non lo merita, facciamo di tutto per trascinarlo al nostro stesso livello, di svalutarlo; ne parliamo male, lo critichiamo. Ma se la società continua ad innalzarlo, ci rodiamo di collera e, nello stesso tempo, siamo presi dal dubbio. Perché non siamo sicuri di essere nel giusto. Per questo ci vergogniamo di essere invidiosi. E, soprattutto, di essere additati come persone invidiose. In termini psicologici potremmo dire che l’invidia è un tentativo un po’ maldestro di recuperare la fiducia e la stima in sé stessi, impedendo la caduta del proprio valore attraverso la svalutazione dell’altro.

L’insidia della competizione e dell’invidia è particolarmente forte nelle coppie che fanno lo stresso lavoro, e ritengono di avere lo stesso valore. Perché basta che la società, a torto o a ragione, offra un riconoscimento maggiore, che l’altro viene preso dal dubbio e dallo sconforto.

Pochissime persone parlano chiaramente e volentieri dell’invidia che provano: parlarne apertamente inibisce perché è come mettersi a nudo, svelare la parte più meschina e vulnerabile di sé. Parlare della persona che si invidia e spiegare il perché, significa parlare della parte più profonda di sé stessi, delle aspirazioni e dei fallimenti personali, delle difficoltà e dei limiti che si trovano in sé stessi.

Esistono diversi tipi di invidia? Certamente, si!

Venite a sapere che uno dei vostri colleghi ha avuto una promozione che speravate toccasse a voi. Quali possono essere le vostre reazioni? Gli studiosi ne parlano di tre forme di invidia. Naturalmente, le reazioni di invidia sono di rado pure, anche se in genere le tre forme si mescolano o addirittura si succedono l’una all’altra.

Il primo tipo è l’invidia depressiva e la tipica frase che lo accompagna è: “Ahimè, questo a me non succederà mai!” col risultato di mettersi in disparte e di non pensare. Il secondo tipo è l’invidia ostile per cui voi direte: “Non posso sopportare che l’abbiano promosso prima di me, quell’incapace!”. Quindi, a livello comportamentale parlerete male del collega e magari gli preparerete un “bel scherzetto” (per fargliela pagare…). L’ultimo tipo, l’invidia ammirativa/emulativa, vi porterà a dire: “E’ normale che sia stato promosso, ha lavorato sodo!”, di conseguenza andrete a congratularvi con lui e probabilmente raddoppierete gli sforzi per essere promossi. A volte chi invidia benevolmente tende a diventare uno dei più grandi adulatori dell’invidiato: la lusinga aiuta a far credere di partecipare al successo altrui. Nella cultura americana un comportamento del genere è perfettamente accettato: vi è infatti una incitazione esplicita ad identificarsi con il vincitore. Ciò non accade nelle culture latine, dove invece chi riesce più degli altri non è altro che l’esempio della altrui insufficienza.

L’invidia è dunque un’emozione complessa: presuppone innanzitutto un paragone tra la nostra situazione e quella dell’altro, e ci porta a costatare la nostra inferiorità almeno in un certo campo, non modificabile immediatamente. F. Alberoni ne parla del tormento dell’impotenza dell’invidioso. Una volta costatato lo svantaggio personale, ne possono derivare altri pensieri ed emozioni: tristezza, collera, emulazione, ecc. La reazione di invidia è tanto più forte quanto più l’inferiorità constatata appartiene a un campo per noi importante, essenziale per l’immagine che abbiamo di noi stessi e dunque una componente fondamentale della nostra autostima.

Riconoscete di essere invidiosi

Questo consiglio vale per tutte le emozioni, ma soprattutto per l’invidia, che tentiamo di nascondere persino a noi stessi. E’ un’emozione di cui vergognarsi, tipica di chi “non sa perdere”, di chi è “inacidito”. Il fatto di provarla è in sé una minaccia al nostro amor proprio. Il morso dell’invidia è un’azione involontaria, rispetto alla quale non dovete difendervi né colpevolizzarvi ; al contrario, avete la responsabilità di saperla gestire.

Esprimete positivamente la vostra invidia o tenetela per voi

Il consiglio può sembrare paradossale: esprimere un’emozione negativa come l’invidia? Esprimete l’invidia in forma positiva, cioè con umorismo, se potete. Ecco alcune frasi pronunciate da persone in grado di gestire l’invidia:

“Bello il tuo appartamento, farà invidia a molti. Per esempio a me.”

“Fa in modo che non vada così bene tutti i giorni, altrimenti farò fatica a restarti amico”.

“Per fortuna non sono invidioso, altrimenti se lo fossi mi farebbe male. Ahia !”

Se non avete il senso del umorismo, non rimproveratevi, limitatevi a non esprimere la vostra invidia, senza però nasconderla a voi stessi e tenete sempre a mente che “il silenzio dell’invidioso fa troppo rumore” (Kahlil Gibran).

Esaminate i vostri pensieri di inferiorità

Il morso dell’invidia ci coglie spesso quando prendiamo consapevolezza della nostra inferiorità, almeno temporanea, nei confronti dell’altro. Il dolore può presto trasformarsi in reazione ostile. L’ostilità serve anche a controbilanciare il senso di inferiorità. In ogni situazione di invidia, cercate di esaminare i pensieri di inferiorità, spesso legati a dei ricordi, anziché mascherarli con una reazione aggressiva.

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Baciarsi fa bene

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I risultati di una ricerca dicono che baciarsi fa bene al corpo e alla mente

Non avete ancora smaltito i chili ammucchiati ? Avete dei dolorini qui e là? Siete stressati da un capoufficio rompino?

Allora baciatevi ed i vostri problemi si squaglieranno come neve al sole! Sì, avete letto proprio bene… altro che diete spietate, visite dal medico, costosi corsi di training autogeno: baciate o meglio scambiatevi baci con vostra moglie, con la vostra morosa o chi volete voi, l’importante sono i baci.

Il consiglio non è stato messo in giro dagli adepti di qualche setta di erotomani o di produttori di dentifricio per vendervi qualche tubetto in più ma è il risultato di vere e proprie considerazioni scientifiche rese note da ricercatori.

Ogni volta che ci scambiamo un bacio, senza saperlo, realizziamo uno dei progetti psicobiologici fondamentali del nostro cervello, quello dell’attaccamento.

Il bacio infatti, anche il più innocente, anche quello dato sulle guance, è la dimostrazione che non siamo soli, che c’è qualcuno interessato a noi e questo ha una generale efficacia antidepressiva.

Ancora più significativo il bacio erotico in cui, oltre al contatto, c’è la componente umorale: baciandoci ci scambiamo piccole quantità di liquidi, proprio come durante un atto sessuale. Il bacio dunque come simulazione dell’amore completo e perciò molto gratificante.

Ma oltre a calmare la mente, il bacio allevia anche il dolore del corpo. Nell’atto stesso di baciarci infatti, il nostro cervello produce endorfine, le molecole del piacere o meglio della riduzione del dolore col risultato di farci percepire un lieve e gradevolissimo effetto analgesico.

Vi siete già messi a menar baci a destra e sinistra? Molto bene, bravi: le endorfine, sostanze dalla vita piuttosto breve, si dissolvono in pochi attimi e pertanto più ci baciamo, più ne produciamo e più a lungo godiamo del loro effetto antidolorifico.

I baci fanno aumentare anche il battito cardiaco e la pressione arteriosa che spingono in alto il livello degli zuccheri messi in circolazione nel sangue dal fegato contribuendo a diffondere un generale stato di benessere.

E veniamo ai chili di troppo.

Baciarsi non è cosa da poco e quando ci impegniamo in uno scambio di effusioni mettiamo in moto ben 39 muscoli.

Bisogna aggiungere che non sono soltanto gli innamorati a scambiarsi baci sulle labbra: presso alcuni popoli come i Russi, il salutarsi con baci sulla bocca serve a confermare un legame e a manifestare da propria disponibilità.

L’abitudine di baciarsi è molto antica, arriva infatti dalla preistoria, quando la madre masticava nella sua bocca il cibo prima di spingerla con la lingua in quella del suo piccolo ma non è raro vedere anche mamme dei giorni d’oggi fare la stessa cosa. Gli studiosi del comportamento considerano il bacio erotico come un’eredità di questa antica forma di amorevole nutrizione.

di Ugo Bosetti

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Tu dipendi?

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Aver bisogno degli altri non è segno di debolezza, lo dicono anche alcuni psicologi, che sostengono l’esistenza di una dipendenza “sana” capace di rendere migliore la vita affettiva e professionale.

Una coppia di americani Robert Borstein e Mary Languirand, hanno scritto e pubblicato in America il saggio Healty Dependency: la dipendenza sana, ovvero come appoggiarsi agli altri senza perdere se stessi. La tesi sostenuta all’interno del libro è che il completo distacco, l’eccesso di indipendenza, sia negativo in tutte le relazioni, proprio come la dipendenza morbosa.

Dipendenza sana e morbosa

Come distinguere una sana dipendenza da quella morbosa? Per prima cosa soffre di dipendenza morbosa chi si appoggia agli altri per evitare di affrontare le sfide della vita; invece vive in equilibrio chi sa chiedere aiuto solo perché così guadagna la capacità e la forza di risolvere i propri problemi. Sintetizzando la dipendenza sbagliata è quella basata sulla paura, mentre l’altra si fonda sulla voglia di crescere. Ad esempio in amore, se un partner è morbosamente dipendente dall’altro perde la propria identità, quando invece due innamorati riconoscono i punti di forza l’uno dell’altro e le rispettive aree di vulnerabilità vivono in maniera sana. È importante imparare a chiedersi aiuto senza però sentirsi persi. La dipendenza sana, non solo rafforza la relazione, ma aiuta anche a migliorarsi individualmente. Anche sul lavoro, in amicizia e nella scuola, è fondamentale imparare a chiedere aiuto agli altri per imparare nuove cose.

È stato dimostrato che le persone troppo dipendenti o troppo distaccate rischiano di ammalarsi più delle altre, hanno relazioni più complicate, maggiori conflitti e rotture, quindi più stress. Il tutto alla fine compromette il sistema immunitario e nel lungo periodo aumenta il rischio di ammalarsi, di patologie cardiovascolari e tumori.

Le tre regole della dipendenza

  1. Chiedere aiuto è giusto quando è un modo per crescere e diventare più forti, non quando vogliamo evitare delle difficoltà.

  2. Bisogna avere fiducia nell’altro e non temere di parlargli di problemi che per noi sono insormontabili.

  3. Quando qualcuno ci aiuta non dobbiamo avere la sensazione di essere in colpa perché non si è riusciti a fare da soli.

Uomini e donne: chi dipende di più?

Alcuni esperimenti basati su ricerche universitarie, hanno cercato se nel fattore dipendenza gioca il fattore del genere femminile o maschile. Il risultato è stato che uomini e donne hanno la stessa probabilità di chiudersi in se stessi o di diventare troppo dipendenti. È vero che chi appare dipendente in modo morboso presenta caratteri femminili più marcati, mentre chi è molto indipendente ha caratteri più mascolini. Invece chi vive una dipendenza sana sembra un androgino, ovvero mostra un mix caratteriale di elementi maschili e femminili. Ecco, la sana dipendenza permette una crescita, una transizione oltre i ruoli tradizionali.

di Bianca Maria Fracas

Continuare ad amarsi quando la vita si complica

In questo nuovo volume della fortunata serie “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, il guru delia coppia John Gray analizza quanto e in che modo lo stress dei nostri tempi logori i rapporti tra i due sessi.

Negli ultimi cinquantanni la vita è cambiata in modo vorticoso, gli uomini e le donne hanno dovuto imparare a fare i conti con nuovi ritmi e soprattutto con nuovi ruoli. Questo ha fatto sì che i livelli di stress si impennassero vertiginosamente.

Sempre più spesso accade che l’uomo, così come la donna, sia costretto a dare tutto se stesso in ambito lavorativo; quando lui torna a casa è troppo stanco per tener vivo il dialogo e preferisce isolarsi, lei invece vuole sostegno incondizionato e sente il bisogno di comunicare i suoi stati d’animo. Tutto questo contribuisce a incrementare i livelli di tensione e inevitabilmente a minare l’armonia della coppia.

In “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere e sono tutti sotto stress” Gray parte dal principio che il dialogo è il collante fondamentale di qualsiasi rapporto affettivo, quindi ci da gli strumenti per imparare a conoscerci meglio, propone efficaci teorie per intessere relazioni serene, e tecniche per favorire il relax e la sensazione di appagamento.

Il cervello e gli ormoni maschili e femminili, spiega Gray, sono concepiti per reagire diversamente allo stress; le donne si aspettano che gii uomini si comportino come loro, gli uomini fraintendono le effettive esigenze delle partner.

Capire, quindi, come “Marte” e “Venere” affrontano lo stress ci permetterà di guardare ogni cosa da un nuovo punto di vista. In questo modo lo stare insieme — anche per le coppie apparentemente in bilico — diventerà un’occasione di conforto e sostegno, e potremo provare sulla nostra pelle che “il vero amore non implica la perfezione, anzi fiorisce sulle imperfezioni”.