La vera ricchezza

La vera ricchezza è quella che proviene dall’amore verso gli altri, e verso te stesso. Non basta provarlo, però, dobbiamo anche trasmetterlo. Passiamo tutta la vita a rinviare le manifestazioni di amore, che spesso muoriamo senza averlo mai fatto.

Tu cosa hai fatto ultimamente per dimostrare alle persone a cui vuoi bene, l’amore che provi nei loro confronti?

Spesso pensiamo di dover compiere gesti eclatanti. In realtà non è così. Basta un semplice gesto, una parola, un’azione, ma fatta dal cuore. Passa un po’ più tempo con i tuoi figli. Chiama un amico al telefono per salutarlo, e sapere come sta. Manda un fiore a tua moglie. Accogli tuo marito con un caloro abbraccio. Sorridi ai tuoi colleghi quando entri in ufficio.

Fai qualcosa tutti i giorni, ma falla con amore. In ogni momento della tua giornata sei nella posizione di dimostrare l’aspetto più profondo di te. Lascia cadere i condizionamenti che ti impediscono di farlo. “Chissà cosa penserà?”, “Sono un uomo, non posso farlo”, “Già lo sa che l’amo”, “Non è il momento adatto”, “Così mi aprirò troppo, e verrò ferito”, “Non devo dimostrare affetto, è indice di debolezza, poi ne approfitteranno”.

Inzia a farlo ora. In questo stesso momento, cosa puoi fare, e per chi puoi farlo, per esprimere il tuo affetto?

Autori Vari

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Un piccolo breviario della felicità da gustare ogni giorno per riscoprire i piccoli e i grandi piaceri della vita.

Un modo semplice ed efficace per riprendere contatto con se stessi, con chi ci sta intorno e con l’essenza profonda dell’esistenza.

Meditare ogni giorno

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La Meditazione non è concentrazione, è semplice consapevolezza.
Rilassati, semplicemente e osserva il respiro; mentre osservi non escludere nulla. Il ronzio della macchina è perfetto, accettalo. Il rumore del traffico è perfetto, è parte della vita. Il tuo compagno di viaggio che russa, accettalo. Non rifiutare nulla; non contrarre minimamente la tua consapevolezza. La concentrazione è una contrazione della tua consapevolezza che diventa focalizzata, in questo caso ogni altra cosa diventa un contrasto: lotti contro ogni altra cosa, perchè temi di perdere il fuoco della tua concentrazione.

“Osho”

Il nuovo ssutra del Diamante

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Difficile dire se è più facile trovare la pienezza della propria vita sulla via dell’amore o sulla via della consapevolezza. Sicuramente unendo entrambe le dimensioni la vita diventa più ricca e vibrante: amore e consapevolezza operano come le due ali che sostengono il volo di un uccello che si libra in alto, al di sopra di mari sconfinati e terre ignote.
Questo è il percorso fatto da Shunyo come discepola di Osho, un Maestro di meditazione contemporaneo che ha saputo rendere di nuovo disponibili e comprensibili all’uomo moderno i percorsi spirituali dei mistici di ogni epoca e Paese, e che ha creato intorno a sé una scuola dei misteri e una palestra di vita senza uguali.
Con l’amore e la consapevolezza, Shunyo ha vissuto e descritto i suoi giorni di luce con il Maestro: un viaggio affascinante nelle profondità della natura umana e nelle sue potenzialità.
Amore e consapevolezza sono anche le dimensioni che prendono forma spontaneamente nel lettore di queste appassionanti pagine dense di vita, di comprensione e di capacità di penetrare nell’avventurosa vita di un illuminato e nel processo di trasformazione che vede protagonista la scrittrice in prima persona come una dei discepoli più vicini a Osho per quindici anni e a cavallo di tre continenti.

Quando ti arrabbi

per-mano-perdono-amaQuando sei arrabbiato con qualcuno,

guardalo negli occhi,

ma fallo senza pregiudizio.

Prendigli le mani,

come fossero le mani di un bambino.

Abbraccialo,

come fosse tuo figlio

e digli Ti Amo,

come fosse il tuo compagno/a.

Fagli un sorriso,

e ringrazialo perché ti ha insegnato l’AMORE!!!

Amarsi per amare

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Una buona amante è una donna che ama se stessa. Solo attraverso una profonda accettazione di sé è possibile farsi conoscere e lasciarsi conquistare dagli affetti.
Una buona amante? E’ una donna che ama se stessa.
Si tratta di un concetto fondamentale, che spesso dimentichiamo. L’amore che proviamo per noi stesse è il pilastro delle relazioni con gli altri. Solo con una grande fiducia in noi possiamo credere di essere amabili, e di essere in grado di dare piacere.
Fare l’amore significa poi avvicinarsi al compagno, rivelarsi, farsi conoscere in un senso profondo: solo chi si accetta veramente può tollerare un tale sguardo ravvicinato. Purtroppo, invece, tante donne malate di non-amore rimangono incastrate in una sessualità difensiva, in cui magari la performance è perfetta ma non c’è vero abbandono o reale apertura. (Il discorso vale ovviamente anche per gli uomini, che però spesso vivono il disamore di sé con dinamiche differenti).

La persona che non si accetta frequentemente non apprezza il proprio corpo, è timorosa nei gesti, ha paura del giudizio del partner, non osa esprimersi, provare nuovi comportamenti, espandersi.
Ma forse la caratteristica più evidente è l’abitudine a scegliersi il compagno sbagliato: negativo, critico, giudicante, incapace di amare, oppure non libero. La tendenza al rifiuto di sé, con tutte le sue conseguenze sulla relazione e la sessualità, è molto diffusa: “Donne che amano troppo”, un libro della psicoterapeuta americana Robin Norwood, che analizza tali dinamiche, ha venduto più di dieci milioni di copie in tutto il mondo.

“Nemo dat quod non habet”: nessuno può dare quello che non ha
.

E dunque è difficile instaurare una relazione basata sulla fiducia, il rispetto, l’attenzione se qualcuno non l’ha insegnato prima a noi, se in passato, in famiglia, non abbiamo sperimentato questo tipo di relazione.

Ritrovare l’amore per noi stesse, se nessuno ce lo ha insegnato, o se ce lo hanno trasmesso con troppi limiti e condizioni, è possibile con un percorso di crescita non affannoso e non solamente razionale: non serve ripetersi che ci si deve amare, ma cercare, a poco a poco, nelle situazioni della vita, quel nutrimento emotivo che ci è mancato.

Emma Chiaia da http://www.lifegate.it/


Fabio Marchesi

La Coppia Illuminata

Tutti desiderano Amare ed essere Amati, ma…

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Questo testo è un Inno all’Amore consapevole inteso come vera “comunione di intenti” in cui ogni cosa assume un valore che può essere compreso che deve essere considerato: tanto il percepibile quanto l’impercepibile, tanto le parole e le azioni, quanto i pensieri e le intenzioni. Vengono descritti “meccanismi” che inconsapevole intervengono in ogni relazione affettiva di coppia, o potenziale tale, come l’entanglement, un fenomeno, riconosciuto dalla fìsica quantlstica, che coinvolge due o più “entità” e che si manifesta attraverso una comunicazione ed un condizionamento del comportamento reciproco a distanza. La Coppia Illuminata è un nuovo modo di concepire qualsiasi relazione affettiva che spiega le dinamiche che stanno all’origine dei molti “fallimenti” nei rapporti di coppia e introduce un modo di essere, di pensare, di agire che possa invece permettere di realizzare il “miracolo” di una relazione vissuta pienamente, con Amore autentico, nella Gioia, ciò a cui la natura dell’essere umano tende “spontaneamente”

Aprirsi a se stessi e al mondo

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L’apertura implica avere fiducia nell’altro, in se stessi, nel mondo.
Aprirsi vuol dire divenire vulnerabili ed essere “in balia” dell’altro, ma se non ci si apre vuol dire non aprire porte, non permettere all’altro di entrare, erigere muri.
Si può comunicare per tanto tempo senza mai veramente aprirsi. Coppie vivono insieme anni senza essersi mai aperti l’uno all’altro.
Aprirsi implica due passi evolutivi molto importanti: superare l’orgoglio/ego e superare la paura.
Si ha paura di aprirsi perché si pensa che l’altro possa “approfittarne”, ma se non ci apriamo, l’altro a sua volta si chiude e non c’è rapporto.
Non può esistere un vero rapporto se c’è chiusura, e se c’è chiusura non c’è fiducia.
Innanzi tutto non c’è fiducia in se stessi, in quanto aprirsi vuol dire aver riconosciuto le proprie esperienze, averne preso consapevolezza e aver deciso di condividerle allargando gli orizzonti altrui. Ma quando non si ha fiducia nelle proprie capacità, o non si vogliono riconoscere i propri errori, o non ci si fida abbastanza di aver fatto tutto il possibile in una data situazione o in tutte le situazioni della nostra vita, o quando ci si vergogna di un nostro comportamento o non si è in grado di ammettere l’errore e di volerlo correggere… allora non ci si apre.
L’apertura di noi stessi, dei nostri pensieri, del racconto della nostra vita all’altro, implica una libertà dell’anima.

Non ci si può aprire completamente all’altro senza liberare l’anima.
L’ego, nel momento in cui abbiamo la capacità di rivelare il nostro intimo – la nostra natura più profonda e oscura – al nostro compagno, non può che sparire. E quando sparisce l’ego subentra l’umiltà, e quando subentra l’umiltà, l’anima fa capolino e può nuovamente sentirsi leggera.
In alcune religioni c’è il rito della “confessione”, questo rito ha proprio la funzione di permettere all’ego di andar via e all’umiltà di prendere il suo posto.
Si può praticare questo rito parlando di “apertura”, mettendolo in pratica ogni giorno con chi ci ama: con il nostro partner, con la persona di cui ci fidiamo, almeno inizialmente. Poi si dovrebbe essere in grado di aprirsi potenzialmente sempre.
In un rapporto, se non c’è una vera apertura non ci può essere unione, non si arriverà all’intesa totale e all’Amore incondizionato. Fino a quando qualcuno terrà per sé se stesso, non donandolo all’altro, non ci sarà possibilità di unione.
E non ci sarà vera comunicazione con nessun altro essere umano. Dove non c’è apertura c’è solo conoscenza, non nascerà nemmeno un altro vero sentimento: l’amicizia.
L’amico si apre completamente all’altro amico fino a mostrargli l’anima e se così non è, non ci sarà vera amicizia.
Come ho detto, l’apertura di sé all’altro è un grande passo avanti nell’evoluzione perché aprendosi si rimane “nudi” di fronte ad un altro essere umano, sapendo che potrebbe utilizzare quanto detto in qualunque modo. Ma è proprio in quel momento che si fa il più grande dono di sé all’altro e il più grande atto di fiducia. Io ti offro totalmente me, in una sorta di “confessione” aprendo ogni porta che ci separa, abbattendo qualunque muro che tu ed io possiamo aver eretto.
E, quando questo avviene completamente e sinceramente, l’altro sente che si è aperta una porta sull’infinito e a sua volta si apre. E in questo momento due anime sono diventate una sola e percorreranno la strada insieme fino all’eternità.
Ci può essere sesso e se non c’è apertura non ci sarà unione. Ci può essere dialogo, ma se non apro tutto me stesso all’altro non ci sarà comprensione profonda. Ci può essere ascolto, ma se la mia mente e il mio cuore sono chiusi non sentirò veramente
Aprirsi apre la comprensione, unifica le lingue, allarga la mente e offre il cuore.
La mente chiusa non potrà concedersi esperienze e non vivrà veramente ciò che potrebbe, se rimane la chiusura all’altro. Gli esseri umani si incontrano per aprirsi, non per chiudersi nel loro piccolo giardino dell’ego. E se non c’è vera apertura all’altro non ci può essere vera apertura dello spirito e allo Spirito.
Chiedetevi e riflettete su questa domanda:

“Cosa mi impedisce di aprire me stesso/a all’altro (partner, fratello, sorella, amico, figlio/a)?”
Se guardate in profondità la risposta sarà semplice e una sola: il mio ego.

Libro consigliato:


Patty Howell Ralph Jones

Relazione di Coppia Efficace

Creare il rapporto desiderato

“Così come la vita è imparare, il matrimonio è imparare insieme ad affrontare sfide complesse con successo e farlo in modi che accrescano entrambi come individui e la vostra reazione come coppia.”
Le librerie sono piene di manuali che promettono d’insegnare ad avere successo negli aspetti più disparati della vita. La loro lettura è spesso deludente. La vita è per sua natura complessa e non tutto può essere risolto imparando tecniche o ancor peggio trucchetti di un manuale fai da te. Alcune sfide della vita non sono problemi, ma aspetti integranti della vita stessa. Questo libro saggiamente evita questo pericolo; illustra delle tecniche, ma solo dopo aver chiarito che per avere successo nel rapporto con il proprio partner sono necessarie delle attitudini fondamentali: il rispetto per l’altro, la capacità di comprensione empatica e l’autenticità.
Matrimonio efficace non indica, dunque, un matrimonio ideale. La sua premessa è che tutti gli esseri umani sono imperfetti e tutte le relazioni contengono conflittualità. Il successo di una relazione dipende, allora, dalla capacità di esprimere reciprocamente i propri bisogni, di risolvere insieme i conflitti, di disporsi in ascolto di fronte alle sfide della vita.

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Il guerriero della luce

Un dono, tanti piccoli doni quelli di oggi per condividere spunti di vita creati da Paulo Coelho.

Un libro che nella sua semplicità diventa una piccola guida per crescere ogni giorno.

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Il guerriero della luce medita. Si siede in un angolo tranquillo della sua tenda, e si abbandona alla luce divina. Nel farlo, cerca di non pensare a niente. Si distacca dalla ricerca del piacere, dalle sfide e dalle rivelazioni, e lascia che i doni e i poteri si manifestino.
Anche se al momento non li avverte, questi
doni e questi poteri si stanno impossessano della sua esistenza e influiranno sulla sua vita quotidiana.
Mentre medita, il guerriero non è se stesso, ma una particella dell’Anima del Mondo. Sono questi momenti che gli permettono di comprendere le sue responsabilità …, e di agire in base a esse.
Un guerriero della luce sa che, nel silenzio del suo cuore, c’è un ordine che lo guida. “Quando il mio arco È teso”, dice Herrigel al suo maestro zen, “arriva un momento
in cui sento che, se non scaglio immediatamente, perder• lo slancio.”
“Finch‚ tenterai soltanto di arrivare al momento in cui scoccare la freccia, non apprenderai l’arte degli arcieri,” dice il maestro. “Ci• che a volte turba la precisione del lancio È la volontà… troppo irruenta dell’arciere.”
Talvolta un guerriero della luce pensa: “Quello che non farà io, non sarà… fatto.”
Non È così: egli deve agire, ma deve anche lasciare che l’Universo intervenga al momento debito.

Un guerriero della luce ha bisogno di pazienza e rapidità… nello stesso tempo.
I due maggiori errori di una strategia sono: agire prima del tempo e farsi sfuggire l’occasione. Per evitarli, il guerriero della luce tratta ogni situazione come se fosse unica, e non applica formule, ricette, o risoluzioni altrui.
Il califfo Moauiyat domandò a Omar Ben Al-Aas quale fosse il segreto della sua grande abilità… politica.
“Non mi sono mai impegnato in un’azione senza avere prima studiato la ritirata; d’altro canto, non sono mai entrato in un posto con l’intenzione di uscire correndo”, fu la risposta. Molte volte un guerriero della luce È preda dello scoramento. Pensa che niente riuscirà… a risvegliare l’emozione che desiderava. Spesso, il pomeriggio e la sera, È costretto a mantenere una posizione conquistata senza che un nuovo avvenimento sopraggiunga a restituirgli l’entusiasmo.
Gli amici commentano: “Forse la sua lotta È terminata.”
Udendo questi commenti, il guerriero prova dolore e confusione perchè‚ sa di non essere giunto dove voleva. Ma È caparbio, e non abbandona ciò che ha deciso di fare.
Poi, quando meno se lo aspetta, una nuova porta Si apre.

Non sempre un guerriero della luce può scegliere il campo di battaglia.
A volte viene colto di sorpresa, coinvolto in combattimenti che non desiderava. Ma fuggire non serve, perchè‚ queste lotte l’eseguiranno.
Allora, nel momento in cui il conflitto È quasi inevitabile, il guerriero parla con il suo avversario. Senza mostrare paura o vigliaccheria, cerca di scoprire perchè‚ l’altro vuole la lotta; quali cose lo hanno spinto a lasciare il paese e a cercare lui per un duello Senza sguainare la spada, il guerriero lo convince che quel combattimento non lo riguarda.
Un guerriero della luce ascolta ciò che l’avversario ha da dire. E lotta solo se È necessario.
Il guerriero della luce avverte una sorta di terrore di fronte alle decisioni importanti.
“E’ troppo grande per te,” commenta un amico. “Vai avanti, abbi coraggio,” dice un altro. E i Suoi dubbi aumentano.
Dopo alcuni giorni di angoscia, si ritira nell’angolo della sua tenda dove suole sedersi per meditare e pregare. Vede se stesso nel futuro. Scorge tutti coloro che avranno un beneficio o un danno dal suo atteggiamento. Egli non vuole causare sofferenze inutili ‚ tanto meno abbandonare il cammino.
Il guerriero allora lascia che la decisione si manifesti.
Se sarà… necessario dire di sì, egli lo dirà… con coraggio. Se sarà… necessario dire di no, lo dirà… senza vigliaccheria.

Il guerriero della luce deve sempre avere scolpite nella mente le cinque regole del combattimento, scritte da Chuan Tzu tremila anni fa La fede. Prima di affrontare una battaglia È necessario credere nel motivo della lotta.Il compagno. Scegli i tuoi alleati e impara a lottare in compagnia, perchè‚ nessuno vince una guerra da solo. Il tempo. Una lotta in inverno È diversa da una in estate; un buon guerriero presta attenzione al momento giusto per entrare in battaglia. Lo spazio. Non si lotta nella stessa maniera in una gola o in una pianura. Pensa a ciò che esiste intorno a te, e al modo migliore di muoverti. La strategia. Il miglior guerriero È colui che pianifica il proprio combattimento. Raramente il guerriero conosce l’esito di una battaglia quando questa si conclude. Il movimento della lotta ha generato molta energia intorno a lui, e c’è un istante in cui sia la vittoria che la sconfitta sono ancora possibili. Sarà… il tempo a dire chi ha vinto e chi ha perso. Ma egli sa che, da quel momento, non si può fare più nulla: il destino di quella lotta È nelle mani di Dio. In quei momenti, il guerriero della luce non si preoccupa del risultato. Guarda nel proprio cuore e si domanda: “Ho combattuto il Buon Combattimento?” Se la risposta È affermativa, si riposa. Se È negativa, prende la spada e ricomincia ad allenarsi.

Tratto dal libro:



Paulo Coelho

Manuale del Guerriero della Luce

Bompiani
ISBN: 8845231836

Prezzo € 10,00

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