Passeggiata col cane – Sven Nordqvist

Passeggiata col cane di Sven Nordqvist edito da Camelozampa, finalista del premio Andersen 2021 nella categoria Miglior libro senza parole, non solo è un silent book adatto ai bambini, perchè con le sue tavole grandi ricche di colori e divertenti dettagli riesce contemporaneamente a stimolare diverse funzioni cognitive e la fantasia nei bambini, con disegni e racconti da scovare all’interno di ogni illustrazione.

Senza bisogno di parole, ma come vi dicevo con un’abbondanza incredibile di dettagli, Sven Nordqvist ci invita a seguire un simpatico bambino durante la sua quotidiana passeggiata con il cane.
Un cane che, ci presenta da subito un simpaticone e “sbrinzolone”, molto peloso.
Cosa potrà mai accadere durante queste normali uscite di routine? Beh, di tutto! 😉
Uscendo il bimbo saluta la nonna e inizia il suo percorso in un mondo che diventa sempre più imprevedibile. Salgono sul treno e partono per il viaggio. Cambiano le proporzioni di animali e oggetti, si vedono scene curiose come rane che leggono o persone che trasportano borse di bambini.
È realtà o tutto frutto della fantasia del bimbo?

Intanto la passeggiata continua, i due ci accompagnano in mondi strabilianti, dalle torri ai mari, dal cielo al deserto, dal castello alle stanze private di incredibili personaggi, e qui, tra queste pagine, non solo dobbiamo ritrovarli nascosti nei disegni, ma possiamo anche costruire storie su storie partendo proprio dai mille dettagli proposti. Perché, mentre i due continuano instancabili a passeggiare, troviamo animali giganti e bagnanti davvero sopra le righe, stanze sott’acqua e statue enormi. Assolutamente una super passeggiata!


Le 13 doppie pagine sono così piene di dettagli e idee folli che non sai nemmeno dove cercare prima.
Ma eccoli, che passato il campo di grano un po’ alla volta si ritrova la strada di casa, oltrepassando il paese dei balocchi, le fiabe e il circo, senza lasciarsi ingannare, fino ad arrivare dalla nonna in attesa sulla porta illuminata.

Nella biblioteca ideale per un bambino non dovrebbe mancare una buona selezione di silent books. I libri senza parole stimolano la fantasia e invogliano a creare storie.


Linguaggio, immaginazione, emozioni sono alcuni degli aspetti che vengono coinvolti dalla lettura di un albo illustrato senza parole. Passeggiata col cane è un titolo imperdibile!
Non ti stanchi mai di guardare questo libro – e anche dopo la decima volta c’è ancora qualcosa di nuovo da scoprire.
Consigliato anche per la lettura a scuola, è ottimo per stimolare e coinvolgere tutta la classe in giochi, racconti, osservazioni ogni volta sempre più entusiasmanti.

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Su e giù per le Montagne – Irene Penazzi

La montagna può regalare intense giornate, tante curiosità e mille avventure in tutte le stagioni.
Su e Giù per le montagne di Irene Penazzi, edito da Terre di mezzo, è un albo senza parole, un silent book, ricchissimo di storie e di particolari da osservare per viaggiare pagina dopo pagina.
Fin dalla copertina incontriamo i protagonisti, due ragazzi e una ragazza, insieme al loro inseparabile grande amico a quattro zampe.

Li seguiamo nelle loro avventure montanare e probabilmente anche di tutti noi, sempre diverse ma sempre passeggiando, osservando, fotografando animali, alberi, paesaggi e luoghi.
Le illustrazioni raccontano una passeggiata che dura un anno, camminando tra i sentieri, tra le bellezze da gustare in silenzio e i giochi dei tre ragazzi.
La montagna qui è diventata una scenografia in cui i protagonisti possono essere felici, correre, giocare, osservare, incontrare animali di tutti i tipi dagli stambecchi alle marmotte, sempre in compagnia anche nelle notti in tenda col falò a guardare le stelle.

Pagina dopo pagina arriva forte la percezione di libertà, di una relazione di amore e rispetto per la natura, un dialogo forte e pieno d’amore tra uomini e ambiente capace di rasserenare, divertire e pure di conquistare i lettori 😉


I tre protagonisti vivono tante esperienze, osservano la natura, le piante rigogliose e gli animali selvatici, trovano spunti di gioco e si riposano in baite e rifugi accoglienti. E mentre camminano, corrono, giocano i tre ragazzini cantano, parlano, ridono.

Un cane da guardia e una mappa (all’interno della copertina) guidano i tre ragazzi e i lettori in una camminata che percorre un lungo sentiero disegnato in rosso.

Un filo rosso da seguire per raccontare una storia, ma dal quale ci si può scostare per raccontarne altre, perché la storia che Irene Penazzi ha disegnato per ricordare la sua infanzia è precisa, ha un inizio e una fine, ma, allo stesso tempo, ne contiene molte altre…le nostre!

A volte le parole non servono, e Su e giù per le montagne ne è la conferma. Qui, l’assenza di testo permette di tuffarsi tra le illustrazioni e di riemergere arricchiti con una storia tutta personale: una storia che nasce dalle splendide illustrazioni di Irene Penazzi e prende le parole del lettore per farsi raccontare.
Questo albo ha una storia da raccontare per ogni lettore grande o piccolo che sia. A volte anche più storie per lo stesso lettore.

 

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Tutti a spasso – Shirley Hughes

Tutti a spasso parla della vita all’aperto in ogni condizione metereologica,
della gioia di vivere il vento, il fango, la neve,
il mare, giocare fuori in un giorno di sole.

L’albo illustrato, Tutti a spasso di Shirley Hughes edito da Pulce Edizioni si suddivide in quattro capitoli, uno per ogni stagione.
Per ogni stagione ci sono tante poesie, che rimandando a momenti dell’anno che tutti, abbiamo vissuto nella nostra infanzia. Pubblicato per la prima volta in Gran Bretagna nel 1988 e la Hughes, classe 1927, era già una amatissima autrice e illustratrice, nonché vincitrice del prestigioso premio letterario Kate Greenaway.

Fare una passeggiata accanto ad un bambino, senza avere fretta e senza particolari mete, può rivelarsi un’esperienza ricca e preziosa.
Katy e Olly saltellano, corrono, gridano e oltre la porta di casa, osservano, esplorano, cercano, accompagnati dal loro cagnolino, si rincorrono, giocano, sperimentano, si immergono nella natura. L’immersione nella natura, stagione dopo stagione, è un invito a godere della vita all’aria aperta ed è un omaggio a quella spensieratezza e a quella sensibilità tipiche dell’infanzia.

Stivali lucidi tutti nuovi,
germogli pallidi spuntano fuori.
Nel giardino io saltello,
corro, grido, giocherello.
In cielo onde bianche e un cinguettio,
gli uccelli han da fare
e sfaccendo anch’io.

Perché Shirley Hughes è questo che pensa della poesia:

LA POESIA NON DEVE PER FORZA AVERE DELLE RIME, MA QUANDO SUCCEDE È DIVERTENTE […]
QUESTA RACCOLTA DI POESIE OFFRE UN ASSAGGIO DI CIÒ CHE POTREBBERO TROVARE ANDANDO A SPASSO FUORI; PICCOLE COSE COME FOGLIE E POZZANGHERE, O GRANDI COSE COME IL CIELO O UNA SPIAGGIA O UNA COLLINA VENTOSA

Mi piace l’acqua.
Quella a pozza, schizzosa e gioconda,
quella stai-attento-che-è-profonda.
La verso, la travaso,
la spruzzo in giro a caso.
Quanto mi piace, l’acqua.

La natura cambia con le stagioni e i due fratellini la osservano e ce la descrivono con termini quasi inventati, frutto del loro vocabolario bambino.
Le filastrocche e le illustrazioni creano un’unica e poetica esperienza sensoriale: Hughes ci spinge ad osservare i dettagli, a provare le emozioni e l’eccitazione dipinte sui volti dei bambini, ad annusare i profumi e a scrutare la luce che cambia stagione dopo stagione, ad ascoltare i suoni e a toccare il fango e la sabbia, a bagnarci e a giocare con l’acqua fresca, a sfiorare i fili d’erba in un momento di quiete.

Salgo la terra,
afferro e affondo…
All’improvviso
si vede il mondo!

Tutte le poesie seguono Katie e il suo fratellino Olly mentre si godono i grandi spazi aperti, che si tratti di giocare nel fango, costruire castelli di sabbia, andare in slitta nella neve fresca o addirittura a volte stare a casa.

Schizzi di arcobaleno,
raggi di magia,
il cortile è pieno
di strilli di allegria!

Come sempre con Shirley Hughes, le poesie e le opere d’arte sono senza tempo, ma ricordano un tempo in cui le cose, la vita, sembravano più semplici. Sorprendentemente, l’opera d’arte riesce a trasmettere sia una certa eleganza che la confusione dell’infanzia. Sia le parole che le opere d’arte offrono un’istantanea così meravigliosa di com’è essere un bambino.

Sabbia nei panini,
sabbia nel tè,
sabbia bagnata sotto di me.

C’è un’incredibile accuratezza e sottigliezza nel descrivere le minuzie della vita quotidiana!
Le parole e le illustrazioni si intrecciano incredibilmente bene nel trasmettere e trasformare le cose più semplici e usuali in qualcosa di evidente, degno di essere vissuto o goduto.

I bimbi sono lasciati liberi di giocare all’aria aperta, nel rispetto della loro autonomia e indipendenza, il tempo è scandito dalle stagioni ed è un tempo di qualità che condividono tra coetanei o con la famiglia
Ogni storia, ogni stagione sa di libertà, di corse nei prati e salti nelle pozzanghere, sono storie tenere adatte ai piccoli ma anche ai più grandi, per il piacere di sorridere e di scoprirsi incuriositi da tutto ciò che ci circonda, con la meraviglia negli occhi.


Shirley Hughes ricorda che tutto l’anno è davvero sorprendente.


Sarà bellissimo tenerlo a portata di mano e leggerlo nel susseguirsi delle stagioni…
leggere le poesie per ogni stagione e poi correre a fare quelle esperienze:
uscire a contare “gli alberi di candele” o cercare le nuvole a primavera.
Ricordarsi dell’arcobaleno o correre a sguazzare nel fango.
Tutti a spasso è un vero tesoro, uno di quei libri che, letto più e più volte durante l’infanzia, vivrà a lungo nella memoria degli adulti.

ACQUISTA IL LIBRO ADESSO QUI:

Il Sentiero – Marianne Dubuc

La signora Tasso è molto vecchia.
Ogni domenica, si avvia lungo il sentiero
in fondo al giardino e cammina fino in cima.
E’ una domenica come tutte le altre.
Ma oggi si sente osservata…

La signora Tasso è solita fare delle lunghe passeggiate solitarie fino in cima alla montagna del Pan di Zucchero.

La sua camminata è costellata di rituali, incontri solo apparentemente fortuiti, tappe che segnano il cammino verso la vetta, lungo il sentiero saluta gli amici, raccoglie funghi o frutti, dà una mano a chi ne ha bisogno, si gode i passi e il paesaggio. La dolce signora Tasso ha un pensiero, un sorriso e un saluto da dedicare a tutti. Anche per quella gattina che la sta osservando, e impaurita le dice che vorrebbe tanto salire sulla montagna, fino a Pan di zucchero, ma si sente ancora troppo piccola.

«“Sono troppo piccolo” Con lei niente è impossibile.
“Io avevo la tua età quando ci sono salita la prima volta”.
Ma succede che non le si creda».

La piccola Lulù, dapprima timorosa di non essere all’altezza della scalata e poi compagna inseparabile di ogni nuovo ritorno al Pan di Zucchero settimana dopo settimana con la signora Tasso.

Settimana dopo settimana,
infatti i due camminano a fianco!

Quante cose imparerà durante il tragitto!

«“Che sentiero prendiamo?”
La signora Tasso sa che la vita è fatta di decisioni.

“Scelgo questa qui. Sa di melo”
E che basta ascoltare il cuore».

Come ogni giovane creatura che guarda con curiosità alla vita, Lulù fa molte domande, e la signora Tasso conosce tutte le risposte 😉 Con un bastone adatto e seguendo le indicazioni, Lulù comincia ad appassionarsi e a prenderci gusto: impara ad ascoltare, a vedere, a intervenire in caso di bisogno, a cantare quando le forze vengono meno (perché il morale della truppa è importante!), a scegliere, a fermarsi per prendere fiato. E quando finalmente si arriva in cima, ecco il silenzio dello stupore…

La loro bellissima Amicizia prende forma e sostanza su quei pendii, passo dopo passo proprio nel cuore della natura, mentre camminano fianco a fianco e imparano a conoscersi, a rispettarsi, ad aiutarsi reciprocamente. E mentre Lulù diventa via via più sicura, coraggiosa e spedita sulla montagna, la signora Tasso comincia via via a rallentare, a fermarsi su un tronco per riprendere fiato, a lasciare che sia la piccola gattina a passare davanti e a guidare l’esplorazione.

Fino a che la signora Tasso
non ha più le forze per accompagnare Lulù

«“Ti aspetterò qui.
Al mio ritorno mi racconterai tutto”».

Settimana dopo settimana,
il sentiero dona a Lulù nuovi tesori.

«Poco a poco la montagna della signora Tasso
diventa la montagna di Lulù».

Il Sentiero di Marianne Dubuc edito da Orecchio Acerbo con una delicatezza meravigliosa e unica racconta la metafora della vita. Un passaggio di testimone, dunque, una vita che genera l’altra la quale a sua volta ne accoglie e dà il via ad una nuova quando in chiusura Lulù incontrerà un nuovo compagno che, proprio come lei tanti anni prima, vorrà andare alla cima del Pan di Zuccherò insieme a qualcuno che possa guidarlo.

Pagina dopo pagina, passo dopo passo, salita dopo salita si viaggia verso un sentiero che porta a crescere, a diventare “grandi”, a riconoscere la bellezza delle piccole cose, a essere gentili con gli altri, a incontrarsi e a conoscersi con autenticità. Un sentiero in cui la giovinezza e la vecchiaia possono trovarsi e percorrere insieme un tratto di strada, lasciando a chi rimane insegnamenti preziosi e ricordi incancellabili.

Il grande potenziale di comunicare un tema così grande è la caratteristica di una grande autrice, raccontare a piccoli e grandi, senza retorica, con delicatezza e semplicità un tema così grande e allo stesso tempo universale, come lo sono la vita e la morte.

“Penso che i bambini capiscano molto più di quanto pensiamo
e dobbiamo fidarci di loro come lettori.
Ne sono convinta. “
Marianne Dubuc

Questo libro, ho scritto in memoria di mia nonna morta“, spiega Marianne Dubuc. “Era molto presente nella mia infanzia, ma anche in altri momenti importanti della mia vita.”

“Nella sua vita, già, volevo scriverle una storia, ma prima che trovassi il modo di farlo, lei morì. Finalmente, sono riuscita a scrivere questa storia in onore e in memoria di tutte queste cose che mi ha dato, che lei mi ha mostrato. Parte di se stessa che ha condiviso con me e che, anche se non è più lì, rimarrà sempre in me, nei miei ricordi, nei miei modi di fare le cose, i miei riflessi. Cose che condivido ancora con le persone intorno a me. Il libro parla davvero del fatto che anche se una persona non è più fisicamente lì, è ancora con noi in un altro modo “.

L’impronta della nonna di Marianne Dubuc è ovviamente molto forte nell’album, destinato ai bambini dai 3 ai 6 anni.

“Mia nonna viveva sulla strada per la Montagne à Saint-Hilaire. Il titolo arriva direttamente da lì. Spesso andavamo a Pan di Zucchero, la cima del Mont Saint-Hilaire. Essendo cresciuto a Montreal, in quei fine settimana con lei, era il mio contatto con la natura. Mia nonna era un’amante della natura; per lei era molto importante. Nei miei libri, succede sempre in natura. Immagino ci sia un collegamento.”

“Non ho scritto questo libro per un particolare pubblico. L’ho scritto come lo sentivo. Ma volevo mantenere questo lato filosofico. Perché è parte della vita accettare che le persone che abbiamo amato e che sono state nella nostra vita ci lascino un giorno. Continuano a vivere da noi. “

Il Sentiero è un libro da assaporare prima con gli occhi, colpisce per la qualità delle illustrazioni, ma anche per il suo spirito contemplativo.
Piace l’attenzione al dettaglio nelle illustrazioni dell’autore: la piccola coccinella su un ramo, si può quasi sentire il profumo dei fiori di melo o il fruscio delle foglie al vento.
Quest’ultima opera di Marianne Dubuc è molto più di un bel libro per bambini.
Per il suo nuovo libro, Marianne Dubuc fa rivivere la dolcezza e la sensibilità che abbiamo trovato in Il leone e l’uccellino . Si prende il tempo di mettere la sua storia sul testo, mentre prendiamo un percorso secondo i nostri desideri. Tutto intorno, ci sono le sue illustrazioni nitide, con caratteristiche delicate.

Più che una passeggiata, Marianne Dubuc ci offre una storia sulla cura, la resilienza, l’importanza di prendersi il proprio tempo e la trasmissione di conoscenza e conoscenza di generazione in generazione. In breve, è un albo pieno di significato e può essere letto ancora e ancora senza esaurire mai le possibilità!

Buona lettura e buona passeggiata tra le pagine di questo Sentiero! 😉
Puoi acquistare il LIBRO QUI:

Il mio Orso Grande il mio Orso Piccolo ed io

E’ bello avere un orso.
Io ne ho due che è ancora meglio.

La protagonista è una bambina dalle trecce bionde e le gote rosse, che si appresta a fare una passeggiata nel bosco innevato con il suo orsetto piccolo e il suo orso grande, che porta sempre con sé.

“Quello grande ha la forza di un gigante
e spesso mi porta a vedere il mondo dall’alto.”

Proprio così, quello più grande la tiene sulle spalle, la protegge dal freddo e le fa scoprire segreti sorprendenti nella natura.
Invece l’orsetto piccolo l’aiuta a conoscere nuovi amici, soprattutto gli amici, animali del bosco che si avvicinano pian pianino incuriositi.

“Quello piccino è morbido come il cotone
e mi fa conoscere le cose più piccine.”

E poi ci sono quei momenti nei quali anche la bambina, a suo modo è d’aiuto ai due orsi 😉
Il mio Orso Grande il mio Orso Piccolo ed io di Margarita del Mazo splendidamente illustrato con il delicato tocco di Rocio Bonilla edito da NubeOcho è un racconto che profuma di coccole, tenerezza e inverno.
I colori sono tenui, ricchi di sfumature. Lo sfondo spesso bianco o dalle tinte chiare, dà risalto ai disegni della bambina, degli orsi e degli altri animali che incontrano.

Una storia semplice ma ricca d’emozioni, che parla del piacere di stare insieme e di aiutarsi, di amicizia, famiglia, solidarietà e anche della scoperta delle piccole cose in una natura coperta della neve.
I due orsi stanno sempre vicino alla piccola, la incoraggiano e la sostengono nelle difficoltà.
Una tenerissima storia che racconta l’amore profondo di una bimba per il suo “grande orso che le vive acconto e le dimostra tanto affetto e per il suo piccolo orsetto, amico fedele.


Pagina dopo pagina la accompagneremo in questo delicato paesaggio innevato, immersi nella natura… Pagina dopo pagina, accompagneremo la nostra nuova amica nella sua giornata insieme ai suoi DUE ORSI.
Il testo semplice ed essenziale lascia ai piccoli lettori/ascoltatori la possibilità di entrare ed immergersi dentro il paesaggio e a chiedersi con la loro immensa curiosità:
Davvero questa bambina vive con due orsi?
Vi invito a leggerlo per scoprire la fine che non vi lascerà delusi.

“Se hai un’orso grande e un orso piccolo
non perderai mai la strada.”

Buona lettura!
Puoi acquistare il LIBRO QUI:

Voci nel Parco – Anthony Browne

Un racconto a quattro voci.
Una semplice passeggiata al parco vissuta da quattro punti di vista differenti.
Quattro vite che si incrociano nell’arco di un pomeriggio.

Le voci di questo parco sono quattro, così come quattro le font scelte per ciascuna di esse, quattro i toni, quattro le prospettive e quattro le visioni: una madre, un padre, una bambina, un bambino.

La prima voce è quella di una madre un’elegante signora Gorilla appena uscita da una villetta in stile vittoriano con il suo bambino, infagottato in un montgomery verdolino e delle belle scarpe di cuoio lucidate a pennello, e si reca al parco con l’unico scopo di stare seduta impettita al limitare di una panchina. Se il cane può correre libero, al bambino Gorilla è imposta la panchina, accanto alla mamma. Girato per un attimo lo sguardo, tuttavia Charles, questo è il nome del piccolo, sparisce. La mamma lo chiama a lungo fino a che non lo vede in fondo al viale dei tigli che parla con una bimbetta dall’aspetto trasandato. Un richiamo e Charles è di nuovo accanto alla madre, pronto per essere ricondotto a casa ad annoiarsi ancora un po’.

La seconda voce è ancora affidata ad un adulto, ma conosciamo tutta un’altra storia che si affianca alla prima, è proprio il caso di dirlo, sull’altro margine della stessa panchina. E’ la voce un po’ depressa di un Gorilla un po’ trasandato che legge assorto il giornale e ha portato al parco il suo cane, un meticcio di nome Albert (dove l’ho già visto?) e sua figlia, la piccola Smudge.
Magicamente il cerchio si chiude nella mente dei lettori.
Quella bambina che ai nostri occhi compare solo in lontananza in realtà aveva già fatto la sua comparsa fin dalle prime pagine quando, al fianco di suo padre, sedeva sulla stessa panchina di Charles e di sua madre.

Le rimanenti due voci, è intuitivo, sono di Charles e di Smudge.

La terza voce è quella di un bambino, il figlio della signora già comparsa: inizialmente malinconico, timido e bloccato, sperimenta un’autentica liberazione grazie all’incontro con l’ultimo personaggio.

Lei, la quarta voce, è una ragazzina vivace e piena di spirito, capace di riportare il sorriso sulle labbra di tutti quanti entrano nel suo raggio luminoso, dal suo nuovo amico a suo padre, l’uomo che abbiamo già incontrato, con cui alla fine tornerà a casa dalla passeggiata, chiudendo questa sinfonia di voci con un’immagine di rara delicatezza e poesia.

Per ogni personaggio, come detto, sono diversi il punto di vista, il registro linguistico, il carattere tipografico impiegato. Cambia anche lo stile figurativo e persino il paesaggio, nelle splendide illustrazioni ricche di dettagli nascosti e rimandi a Magritte e altri artisti. Profondo e caleidoscopico, Voci nel parco è un capolavoro su pregiudizi e punti di vista, solitudine ed empatia, amicizia e incontro con l’altro.

Parliamo di padri, madri, bambini, ma come già in altri albi di Browne qui i personaggi sono scimmie antropomorfe, vestite di tutto punto e che, perfettamente a loro agio, portano a spasso cani al guinzaglio.
Uno alla volta, li seguiamo fra cancelli, panchine e spazio giochi, scoprendone – seppur con poche, pochissime parole – caratteri, pregiudizi, stile di vita familiare. Per ognuno, ovviamente, la passeggiata è diversa, ha un valore diverso, una durata diversa, a seconda del provato grado di divertimento o noia, o fatica.

Qual è, in fondo, la storia?
Che in ogni storia, c’è più di una storia.
Nessuna voce è uguale dall’inizio alla fine del capitolo; tutte infatti, cambiano con lo stato d’animo di chi parla, in base a ciò che vive in quel momento.
L’incontro voluto, cercato, auspicato, indesiderato con l’altro porta una reazione e un cambiamento:

Anthony Browne è maestro nel raccontarli e nel mostrare umori e temperamenti attraverso le illustrazioni.

Ogni figura si carica di significato emotivo e sta alla capacità visiva del lettore riconoscere il peso dei dettagli e dei rimandi tra i racconti. Ci sono lampioni come fiori, cieli che cambiano colore e statue solo apparentemente ferme e impassibili a quello che accade intorno. Nelle pagine si trovano citazioni, particolari e simboli che chiamano in causa il lettore, lo interrogano e lo sfidano a cogliere e a svelare, tutto quello che, nel foglio, è raccontato.

Scrivere di questo albo è necessario. Anzitutto per consigliarne l’acquisto, è sicuramente un libro che non può mancare nella vostra libreria, ma, con la stessa urgenza, per ragionare quanto più a lungo possibile su pagine belle, intense, ricche e profonde di ritmo, rimandi colti, ironia e umanità.

Edito da Camelozampa, “Voci nel parco” di Anthony Browne, pluripremiato scrittore e illustratore britannico, è un esempio lampante di come un libro per bambini (non troppo piccoli però) possa parlare al contempo di arte, società, emozioni e aver bisogno di sfogliarlo e risfogliarlo per poter cogliere ogni volta un nuovo riferimento.
Inoltre ogni tavola è come se fosse un quadro di un pittore diverso, pescando fra le più importanti avanguardie artistiche dei secoli passati.

Voci nel Parco, da quattro esili fili intrecciati ci presenta una trama perfetta:
quattro vite tra loro connesse a due a due che si incontrano in quel parco, si sfiorano e poi tornano a dipanarsi ciascuna nella propria esistenza di sempre. Ma come tutti ben intuiscono, per due di loro nulla sarà più come prima. Complice un papavero.
Questo libro ha grossomodo vent’anni ed è una gioia vederlo approdare negli scaffali delle librerie italiane.

Voci nel parco, ci invita a viaggiare, a pensare a riflettere, e a ricordarci che la vita è piena di opportunità, e ha colori meravigliosi per chi ha il coraggio di aprire gli occhi.

Leggere questo albo illustrato porta profonda commozione appena ne comprendi l’immensità ed ecco nascere tante domande sulla percezione di sé e degli altri:
siamo in ancora in grado di rischiarare le giornate grigie di chi ha una giornata o un periodo “no”…

Buona lettura e buona passeggiata al parco
nella splendida luce calda di un tramonto dorato!

Puoi acquistarlo QUI: