La Felicità è liberarsi dal passato

Con il termine “passato” ci si riferisce a ciò che è trascorso nel tempo, anteriore al tempo attuale. Ma anche a ciò che ha superato un certo limite, che è andato a male o che ha superato la fase della maturità.

Le pesanti eredità del passato

La maggior parte dei nostri disagi è originata da un’insana relazione con il passato. Per la maggior parte di noi, infatti, il passato è inteso come la sostanza dell’ essere, come se ogni uomo fosse soprattutto il risultato della sua esperienza. Questa premessa conferisce al passato un potere supremo: esso infatti condiziona il presente dando origine a situazioni ed emozioni che ci allontanano dalla felicità. Vediamole qui di seguito elencate.

–         Il confronto con ciò che siamo stati: il ricordo spesso edulcora il passato, facendoci sentire perdenti rispetto a qualità che un tempo ci riconoscevamo e ora non ritroviamo più in noi.

–         La paura di sbagliare: vivere l’esperienza di oggi alla luce di quella di ieri fa aumentare il timore di commettere gli stessi errori e ci induce a ritrovare somiglianze con il passato che distolgono dalla novità di ciò che ci sta accadendo ora.

–         Il desiderio di rivalsa o di riscatto: trattare le opportunità presenti come occasioni per pareggiare i conti con le sconfitte subite in passato, porta a vivere “per reazione”, innescando una catena di automatismi che ci vincolano a filo doppio alle vecchie sofferenze.

–         I sensi di colpa: sono tra gli effetti collaterali più negativi dell’incapacità di chiudere con il passato, capaci di inquinare con la loro presenza ingombrante il benessere di oggi. – Il rimpianto: la sensazione di aver perduto occasioni importanti ci fa dimenticare che, in quel momento, non avevamo la consapevolezza necessaria per coglierne il valore, e ci porta a svalutare il presente.

–         La nostalgia: la distanza ci fa enfatizzare ciò che non c’è più e ci fa dimenticare che persino le nostre “radici” sono un’abitudine mentale; per ritrovarle non è necessario ricreare l’atmosfera del “come eravamo”, ma ci basta farle rivivere dentro di noi adesso.

–         I bilanci: altra cattiva tentazione cui il passato ci induce, nel tentativo di fare chiarezza nel “dare” e “avere” della nostra esistenza. Sperimentiamo, nell’effetto depressivo che creano, che la contabilità si addice non alla vita, ma alle cose morte.

–         I propositi: sono i figli naturali dei bilanci e sono mortiferi e inutili, i primi quanto i secondi. Sappiamo già, mentre ce li ripetiamo, che non riusciremo a esaudirli e questo ci carica di senso di inadeguatezza e di sconfitta.

–         I tentativi di recupero: le diserzioni da ruoli, responsabilità, anche svaghi che non abbiamo adempiuto fino in fondo in passato, ci spingono oggi a riempire quei vuoti con azioni compensative. Ma il tempo del recupero non esiste, e ogni esperienza vissuta fuori-tempo non è mai foriera di benessere.

–         Il rimorso: è lo strascico più bruciante del senso di colpa, che rimorde dentro eternizzando il dolore di chi non riesce o non vuole perdonarsi.

II passato è… la mente

Lasciarsi invadere dal passato, non solo da quello che è suc­cesso davvero, ma da tutti i modi in cui vorremmo correg­gerlo, è l’atteggiamento che ci predispone al malessere, alla depressione, alla rassegnazione.

Perché il pedaggio altissimo che il passato ci chiede è di vi­vere in un tempo che, di fatto, non esiste più, se non nelle proiezioni della nostra mente che ci tiranneggia distraen­doci dal presente, l’unico tempo reale.

Il passato, felice o infelice che sia, è infatti sempre fonte di malessere: se felice ci manca; se infelice, ci frustra. Questo accade perché, mentre il presente è il luogo delle emozioni, che si bruciano e si rinnovano istante per istante, senza intaccare il nucleo profondo, il passato è il regno dei pensieri, che invece si incrostano, si cristallizzano, si invi­schiano al nostro essere, fino a farci credere di esserne la so­stanza integrante.

In tal senso il passato è la mente. Più siamo legati al passato, più siamo schiavizzati dai circoli viziosi della mente.

La felicità è liberarsi dal passato

La nostra memoria è oppressa dal senso del passato. L’at­taccamento ai ricordi, a un oggetto, a una foto, a un’espe­rienza, testimonia l’aggrapparsi a ciò che è stato per evita­re di guardare da vicino la solitudine o il vuoto di senso di un’esistenza in cui non ci riconosciamo.

Frasi come: «Ascolta la voce dell’esperienza» o «Fidati di chi è più vecchio di te», poggiano sul presupposto erro­neo che la consapevolezza sia la facoltà che si accumula semplicemente vivendo giorno dopo giorno, e non, come invece accade, grazie a una particolare illuminazione o stando all’erta, in uno stato di vigilanza ininterrotta su ciò che è. Vivere il presente significa veder scomparire il tempo inteso come ostacolo: non appena si toglie di

mezzo, non ci sentiamo più schiacciati dall’onere del pas­sato e dai suoi conti sospesi.

Quello che è decisivo è la nostra presenza nelle cose: il passato che incombe è in tal senso il segnale più evidente della nostra assenza. Solo quando siamo totalmente con­segnati all’istante comprendiamo che il mondo si sta creando adesso, e noi con lui.

(tratto da “Dizionario della felicità” – Riza – Raffaele Morelli)

La Felicità è Qui
Domande e risposte sulla vita, l’amore, l’eternità

Da dove viene la guarigione?

Macrolibrarsi.it presenta il libro: Le Origini della Malattia di Anonio Bertoli

Ci sono intrecci, relazioni e influenze che collegano un individuo alla sua famiglia, alla società in cui nasce e alla cultura di cui fa parte e, infine, alla specie biologica cui appartiene. È a partire da questa fitta rete che spesso hanno origine i problemi della persona – insoddisfazione, difficoltà nei rapporti, problemi di lavoro o di coppia, disagi o malattie fisiche.

Questa trama però è inconscia e proprio per questo difficilmente individuabile, ma portarla a livello di coscienza è indispensabile per uscire dal circolo vizioso del malessere e per educare l’inconscio affinché non torni a ripetere e radicalizzare ciò che ha imparato nel corso delle generazioni precedenti e della sua stessa biografia.

Questo è l’obiettivo della Psico-Bio-Genealogia che fonde, all’interno di un percorso organico, la Psicogenealogia e la Nuova Medicina di R.G.Hamer, partendo dalla convinzione che proprio l’albero genealogico – ovvero la tipizzazione degli archetipi primari maschile e femminile, che definisce nella sostanza ogni persona – costituisca la base di nevrosi, ossessioni e di molte malattie.

In sostanza tutti ereditiamo un’impronta psichica, una sorta di prigione che non siamo coscienti di possedere.

Ed è proprio da qui che nascono quei conflitti che si traducono in disagio.Da dove parte quindi l’approccio terapeutico della Psico-Bio-Genealogia? Dalla presa di coscienza del conflitto, così come nella Nuova Medicina e nella Psicogenealogia e, contemporaneamente, dalla necessità di far emergere l’origine vera, profonda e genealogica del disagio.

Ed è qui che trovano spazio gli atti paradossali o psicomagici, che l’autore descrive e propone nell’ultima parte del libro, traendo ispirazione da grandi maestri come M. Erickson, J. Haley o A. Jodorowsky.

L’approccio degli archetipi primari

Buono

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Sei contento di ciò che fai?

La tua vita scorre liscia? Sei contento di ciò che fai? Ti senti in pace con  il mondo, oppure la tua vita è piena di alti e bassi? Sei insoddisfatto del  mondo in cui vivi o del lavoro che svolgi? Ti riesce difficile armonizzarti con le anime che ti circondano? Incolpi del tuo scontento e della tua insoddisfazione le persone che ti stanno attorno e le circostanze materiali? Ritieni che se tu fossi altrove tutto andrebbe bene e saresti in pace? Quando dentro di te regna la pace perfetta, non importa né dove ti trovi, né con chi, né che tipo di lavoro fai, fosse anche il più banale e materiale.
Niente potrà turbarti o sbilanciarti, perché sei perfettamente equilibrato ed interiormente in armonia. Invece di lottare contro le circostanze, impara a fluire con esse e scopri dentro di te la pace e la comprensione.

Meditazione Facile come l'ABC - DVD

Non è il silenzio ma il rumore a rappresentare la dimensione costante delle nostre giornate. Spesso è quello alto e fastidioso delle città, ma ancor più frequentemente è quello della nosta mente che causa stress e malesseri psicofisici.

La meditazione spegne questo rumore e ci mette in contatto con il nostro mondo interiore. Non occorre avere competenze particolari o attrezzature complesse. Pochi minuti di pratica quotidiana basteranno a ristabilire l’equilibrio che stiamo cercando.

Seguendo i ritmi frenetici di una vita sempre in corsa, si rischiano problemi di salute e stati depressivi. Come fare?

Ritagliandosi uno spazio di meditazione! Chiunque e in qualsiasi momento, una volta acquisita la semplice tecnica della visualizzazione insegnata in questo corso base e accompagnata da utili immagini e musica, può imparare a meditare, astraendosi facilmente dal contesto caotico nel quale vive semplicemente chiudendo gli occhi e iniziando a respirare consapevolmente.

La meditazione è una tecnica fondamentale per un profondo e reale beneficio in termini di salute fisica e mentale!

Che stress!

stress-vita

Lo stress in sintesi

È il motore della vita
Il  suo eccesso, il distress, distrugge la salute.
Conoscerne i meccanismi è indispensabile per evitare i danni.
Va allenato: è compatibile con una vita intensa, purché equilibrata.
Le medicine naturali sono la migliore risposta.

Lo stress
Tanto per cominciare diciamo che lo stress fa bene.
Anzi benissimo.
Anzi, è indispensabile alla vita.
La reazione di stress è la capacità di reagire e  adattarsi.
Quando reagiamo ad un virus come ad un buon pasto o ad un bell’incontro d’amore piuttosto che ad un collega opprimente, nel nostro organismo s’instaura sempre uno stesso processo biochimico.
E’ vero allora che lo stress causa tante malattie? Si,  più di quanto non si pensi in genere perché, dopo la reazione di stress, l’organismo deve tornare al suo stato di equilibro detto omeostasi.
Se ciò non avviene, perché lo stress è eccessivo,  allora si va incontro a danni enormi: questo stato si chiama  distress  ed è un vero nemico della salute.

La risposta di stress

L’organismo umano ha una reazione di base che è sempre la stessa, indipendentemente dallo stressor (agente stressante), che sia la fuga da un serpente velenoso o l’incontro con la persona amata, che viene definita  “attacca o fuggi”. L’indice di questa reazione è il cortisolo, un ormone sostanzialmente simile al cortisone ma molto più potente,  che può essere dosato (misurato) nel sangue.
La reazione di stress provoca un aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa, l’attivazione del sistema muscolo scheletrico, l’aumento delle performance intellettuale e il rallentamento di altre funzioni vitali come la digestione, la sessualità e le difese immunitarie (della serie: intanto salvo la pelle, poi si vedrà).
Per essere più chiari, se arriva un leone affamato, e il sistema immunitario sta combattendo un virus, la reazione di stress preferisce togliere energie a quest’ultimo, e darla alle gambe!
La risposta di stress attiva meccanismi molto complessi, che agiscono su tutto l’organismo.

Distress e società

Nel mondo occidentale i disturbi dovuti più direttamente allo stress hanno ormai una dimensione epidemica mentre, nelle zone rurali dell’Africa, praticamente non esistono. I Boscimani, ad esempio, si allineano nelle patologie appena vanno a vivere in una zona urbana. A questo punto si può affermare che l’identikit del distress e quello dell’uomo moderno sono praticamente coincidenti.

Gli stressor

Avete notato che tra gli esempi di stressor (eventi stressanti) all’inizio c’era anche un bell’incontro d’amore?
Lo stress ci permette di vivere anche gli eventi piacevoli.
E qui sta una delle chiavi della gestione dello stress.
Vivere sotto una campana di vetro, oltre ad essere impossibile sarebbe anche dannoso, perché lo stress va allenato.
Una vita intensa, ricca di emozioni e di colpi di scena può essere perfettamente compatibile con la gestione dello stress e la salute. Purché sia equilibrata e ricca di soddisfazioni.

Antistress

Un’altra caratteristica fondamentale dello stress è che l’effetto di uno stressor dipende  da come una persona lo percepisce.
La soggettività della risposta allo stress è la chiave di volta della terapia antistress.
Probabilmente per Vasco Rossi una vita piena di guai è un salubre corroborante, mentre per il rag. Fantozzi sarebbe la catastrofe.
Non esiste una pillola per distress  anche se naturalmente con la via farmacologica si possono curare molti dei danni che provoca.
Le medicine naturali invece fanno la parte del leone e l’efficacia di alcune metodologie è già stata convalidata dalla ricerca scientifica.

Di  tecniche e strumenti ce ne sono molti, tutti validi, ma nessuno universale: per ognuno ci vuole una  ricetta differente.

Fonte: http://www.lauraquinti.net

Manuela Pompas
Un viaggio dentro la coscienza per conquistare armonia e benessere con le tecniche introspettive

Compralo su Macrolibrarsi

Manuela Pompas, autrice di numerosi testi dedicati alla ricerca psichica e spirituale, spiega in questo libro come guarire dalle condizioni di malessere causate dallo stress attraverso particolari tecniche di rilassamento e meditazione. Ormai sappiamo che lo stress è all’origine di molte malattie, sappiamo esattamente che cos’è, come si manifesta e quale influenza ha sul nostro organismo.

La soluzione sembrerebbe facile: occorre rallentare il ritmo e vivere in modo più naturale, prendendo le distanze dalle situazioni che creano disagio fisico e psichico. Ma la volontà non è sufficiente.

Per allentare le tensioni occorre agire sull’inconscio attraverso tecniche specifiche: una di queste è il Training Autogeno, una pratica semplice che, supportata da esercizi di visualizzazione e utilizzata quotidianamente, può essere la vera soluzione ai nostri problemi di stress e un modo per imparare a gestire le nostre energie psichiche. Questo libro ci darà la spinta a guardarci dentro e a scuoterci da schemi che ci tengono prigionieri.

Il CD audio allegato insegna a rilassarsi in pochi minuti e a trasformare in piacevole abitudine una tecnica salutare ed efficace.

Energy: un modo di vivere!

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La mia più grande passione è aiutare gli altri a essere più sani, felici e vitali. Questo è il mio modo di vivere e voglio condividerlo con il mondo intero.

Insegnando in molti diversi Paesi, e dopo trent’anni di ricerche, posso affermare di aver riscontrato continuamente lo stesso problema: la medicina tradizionale ha perso di vista l’unità psicofisica dell’individuo.

Nelle facoltà di Medicina non si parla veramente di salute ed è la ragione per cui i futuri medici non sanno nulla sull’argomento, perché non vengono minimamente formati per aiutare le persone a mantenere uno stato che dovrebbe essere naturale. Vengono indirizzati verso una estrema specializzazione, verso l’individuazione dei sintomi e alla loro soppressione con farmaci che spesso creano altri squilibri, tralasciando le cause che li hanno generati.

Basta pensare ai miliardi spesi per la ricerca sul cancro senza aver mai trovato una soluzione per capire che questo sistema non funziona.

Per quanto mi riguarda ho più di trent’anni di esperienza con malati cronici che riescono a riacquistare salute e vitalità seguendo la mia terapia.Ho addestrato, con le tecniche da me sviluppate, migliaia di medici, dentisti e terapisti in quattordici diverse nazioni, per questo sono riconosciuto come un punto di riferimento quando si tratta di curare e di prevenire il malessere cronico.

Non c’è niente che mi gratifichi di più che condividere le mie conoscenze, ma sono anche consapevole che da sole non servono a nulla. «Sapere è potere» solo se usiamo la conoscenza per agire, per modificare abitudini acquisite. Altrimenti sono semplici nozioni che non servono a cambiare lo stato delle cose.

Leggere questo libro senza agire di conseguenza è una perdita di tempo. Non troverete consigli dispendiosi né raccomandazioni particolari, ma indicazioni di puro buon senso.

Tutto dipenderà da come le applicherete.

Credo fermamente che prevenire sia meglio che curare. La prevenzione è il miglior modo per investire nel futuro e questo libro, come la maggior parte dei miei insegnamenti, è orientato a questo, a creare le condizioni per stare bene. In questo libro troverete riassunta parte della mia esperienza e delle mie conoscenze in merito. Se oltre a leggerlo ne metterete in pratica gli insegnamenti, ne trarrete grande beneficio. In molti casi si tratterà di argomenti che già conoscete e di cui avete già sentito parlare, ma la domanda è :«Siete intenzionati a metterli in pratica?»

Un mondo difficile

Mai come in questo momento storico la vita è stata così frenetica: abbiamo agende piene di impegni e la mente bombardata da informazioni. Internet, BlackBerry, iPod, blog… la tecnologia avanza così velocemente che facciamo fatica a tenere il passo. In tutto il mondo occidentale la pressione e la competizione si fanno sempre più ossessive. Lo stress a cui siamo sottoposti è a livelli quasi insostenibili.

[..] Dobbiamo quindi proteggerci tutti quanti, non c’è nessun ruolo o lavoro talmente importante da valere una malattia o un infarto. Anzi, non è possibile limitarsi a mantenere la salute, dobbiamo garantirci qualcosa di più, imparare a essere vitali e pieni di energia! Le persone vitali hanno più potere personale, sono più estroverse hanno un potenziale maggiore e sono capaci di realizzare molto di più.

[..]Per avere i maggiori vantaggi e benefici dalla lettura di questo libro, il mio consiglio è di essere il più possibile disponibili e aperti mentalmente. Dimenticare per un po’ le proprie convinzioni e affidarsi unicamente al buon senso. In molti pontificano sul cosa fare per stare bene, e poi mangiano male, fumano un pacchetto di sigarette al giorno, non fanno attività fisica. E probabilmente saranno gli stessi che si opporranno ai concetti qui espressi adducendo mille scuse per non applicarli. Questa tipologia di persone non può essere presa come esempio, è importante ispirarsi a persone sane e in piena forma, perché è da loro che c’è molto da imparare.

Una di queste è la francese Jeanne Louise Calment, arrivata a centoventidue anni e centosessantaquattro giorni. Appartiene alla categoria dei supercentenari, cioè quelle persone che raggiungono almeno i centodieci anni, un evento che accade solo a un centenario su mille, e circa un supercentenario su quindici arriva a centoquattordici anni. Finora i supercentenari documentati sono ottocento, anche se la mancanza in passato di certificati di nascita verificabili non permette di riferire una cifra certa.

Le ricerche compiute constatano che questi soggetti non avevano a che fare con diete particolari, con specifici programmi di attività fisica, con l’assunzione di integratori vitaminici, e che la longevità non dipende nemmeno dal luogo in cui hanno vissuto. Anche la teoria che l’aspettativa di vita sia determinata dai geni è stata ormai confutata.

Nel libro La biologia delle credenze il dottor Bruce Lipton dimostra chiaramente che i geni sono condizionati dai nostri pensieri, dalle nostre convinzioni e dall’ambiente che ci circonda: le cellule subiscono l’influenza diretta dei pensieri.

I supercentenari hanno infatti in comune l’atteggiamento mentale e una certa filosofia di vita. Sembrano possedere la capacità di gestire lo stress, le perdite e le altre difficoltà dell’esistenza rimanendo attivi in ogni situazione, guidati da un grande amore per la vita. Portano avanti passioni, interessi e progetti. Motivano gli altri, hanno degli obiettivi e fanno di tutto per raggiungerli. Sono entusiasti, appassionati, dimenticano in fretta, non rimuginano sul passato concentrandosi sul presente e sul futuro. Hanno un grande senso dell’umorismo, sono immersi nel flusso della vita, impermeabili alla convinzione che con il passare degli anni si debba rallentare il passo. Amano la compagnia ma stanno bene anche da soli, non dipendono dall’approvazione altrui, non sono interessati a cercare di apparire interessanti, si considerano senza tempo e prendono la vita come viene. [..] Invecchiare non è poi così difficile e farlo con brio e vitalità è meraviglioso.

Pronti a cominciare?

L’obiettivo è la prevenzione del malessere, abbassare le probabilità di ammalarsi, di contrarre il cancro o qualsiasi altra forma di deterioramento per sentirsi più vitali ed esuberanti. [..]

L’inconscio ha una grandissima influenza sulla qualità della nostra vita.

A ogni persona a cui faccio coaching prescrivo l’ascolto di cd con tecniche di rilassamento, almeno una volta al giorno, appena svegli o prima di andare a dormire. È un modo per assicurarmi dei buoni risultati, poiché il subconscio viene programmato per ottenere salute e benessere migliorando così la qualità di vita e il livello di energia. [..]

Stare bene è una questione di testa

Benessere. Esiste una parola più attuale, più alla moda, più trendy?

[..] Sembra proprio che il mondo abbia capito che avere cura del proprio benessere psicofisico e della propria salute sia di fondamentale importanza.Mens sana in corpore sano, dicevano i latini, e la pressione esercitata dal mondo in cui viviamo ci sta veramente obbligando a considerare questo concetto.

Quindi tutto bene? Siamo a cavallo? Le cose stanno cambiando? Abbiamo capito qual è il modo migliore di comportarci? Neanche per idea!

È vero che siamo più informati e consapevoli proprio perché se ne parla di più e ne sappiamo di più. Ma la stragrande maggioranza delle persone è così condizionata da vecchie abitudini, mentalità e convinzioni da non fare niente, o ben poco, di ciò che si capisce che sarebbe meglio fare.

Perché, pur sapendo qual è il modo di agire per il proprio bene, non lo si fa? Perché, al contrario, si continuano invece ad adottare comportamenti che alla lunga creeranno dei problemi? Perché dovrà succedere qualcosa di negativo prima di decidersi a cambiare, lavorando, a quel punto, per rimediare ai danni arrecati al proprio organismo, quando si sarebbe potuto evitare di arrivare a quella situazione estrema?

Vi aiuterò a dare una risposta a queste domande e, nel mio ruolo di coach, vi insegnerò a utilizzare al meglio le vostre risorse per vivere una vita sana, energica e vitale senza per questo ricorrere a particolari sforzi ma, anzi, facendo dell’azione una piacevole abitudine.[..]

Le abitudini sbagliate

relative al proprio stile di vita non solo non provocano quasi mai sofferenza nel breve termine, ma anzi, spesso sono addirittura piacevoli e sul momento ci fanno sentire bene. Ma giorno dopo giorno, lentamente e inesorabilmente, agiscono contro di noi e prima o poi, inevitabilmente, presenteranno il conto.[..]

Cosa ci motiva ad agire? Cosa spinge le persone a intraprendere dei cambiamenti? Cosa ci porta ad abbandonare quello che abbiamo sempre fatto per iniziare qualcosa di nuovo?

Se volessimo racchiudere l’essenza della motivazione in due sole parole, queste sarebbero sicuramente «piacere» e «dolore»: le due forze che ci spingono a fare tutto ciò che facciamo e che condizionano ogni nostra scelta e decisione. [..]Trovate il coraggio di farvi, con onestà, quelle domande che di solito evitate, datevi risposte sincere, sentitele risuonare dentro di voi, figuratevele mentalmente senza tentare di edulcorarle.

Ecco qualche esempio:

Quanto mi è costato finora questo comportamento o abitudine? Come mi fa sentire? Quali effetti negativi ha avuto sulla mia vita?

Quali potrebbero essere le conseguenze di questo comportamento?

Che effetti potrebbe avere sulla mia vita (salute, autostima, emozioni…) tra cinque anni? E tra dieci o venti? Cosa mi potrebbe portare in futuro?

Se è vero che il dolore è la leva che nell’immediato ci porta ad agire con più forza e intensità, la doccia fredda che ci fa dire «Adesso basta!» è altrettanto vero che un obiettivo diventa motivante quando gli si associa una grande quantità di piacere. Perciò, se è fondamentale avere ben chiare le conseguenze negative del comportamento che vogliamo modificare, lo è anche rendersi conto di quanto piacevole sarà realizzare quel cambiamento, di quanto ci farà stare bene e di quanti effetti positivi avrà sulla nostra vita. Quindi, dopo esservi concentrati sugli aspetti negativi del non attuare una trasformazione, focalizzatevi su tutti i benefici che otterrete nel farlo.

In questo caso le domande da porsi sono:

Come mi sentirò una volta raggiunto questo risultato? Quali sensazioni positive mi darà?

Quali saranno le conseguenze favorevoli? Che effetto avranno sulla mia autostima, sulla fiducia in me stesso, sulla mia sicurezza?

Cosa mi permetterà di fare?

Chi, oltre a me, beneficerà di questo cambiamento?

In che modo migliorerà la qualità della mia vita?

In che modo mi permetterà di essere più felice?

Quand’è il momento giusto per iniziare a prendersi cura di sé e del proprio benessere?

ADESSO! Non c’è tempo da perdere!

Non limitatevi a rispondere, immaginate anche che la vostra previsione si sia già realizzata, vivetela anticipatamente e assaporatene le sensazioni piacevoli. La nostra mente ha il potere di prospettare gli eventi e quanto più vive in anticipo ciò che desideriamo, tanto più, inconsciamente, tende a creare le condizioni necessarie affinché accadano. Dedicatevi allora qualche minuto al giorno per visualizzare i vostri obiettivi, immergetevi dentro immagini mentali come se fossero un film appassionante e coinvolgente.

Buona lettura e buon viaggio verso l’incantevole universo dell’energia.

tratto da: Energy! di Roy Martina e Roberto Re

I Segreti di due grandi coach per una vita piena di benessere e vitalità

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Il libro che mancava nel panorama italiano del self improvement: come motivarsi e «allenarsi» al benessere. Il metodo serio e scientifico per applicare le strategie vincenti del coaching motivazionale alla salute.

Energia, vitalità, creatività, entusiasmo: il benessere profondo parte dalla testa, ed è importante conoscere ciò che ci fa bene e ciò che è nocivo, per scegliere la persona che vogliamo diventare. Un medico, studioso di terapie alternative, e uno dei più noti esperti di crescita personale e coaching uniscono i loro talenti per aiutarci a reggere il ritmo infernale della routine quotidiana e raggiungere salute, forma invidiabile e un perfetto equilibrio psicofisico. Dodici strategie super sperimentate – dall’alimentazione alla gestione delle emozioni, dal sonno alla capacità di raggiungere gli obiettivi -, dodici suggerimenti «amici» del benessere e di una vita appagante: per scoprire i nostri punti deboli e migliorare le nostre performance.

Un libro unico nel suo genere: il primo che aiuta il lettore a passare dalla teoria alla pratica. Non basta sapere che cosa fa bene e cosa fa male: come in tutti gli sport, bisogna… praticare!

L’originalità del manuale è proprio l’incontro tra un motivatole e un medico: la strada vincente per cambiare stile di vita e diventare «protagonisti attivi del proprio benessere.

I due autori organizzeranno molti seminar! in Italia e presenteranno insieme il libro. Entrambi si appoggiano a società attrezzatissime per la comunicazione e mailing list con decine di migliaia di assidui fan.

I libri precedenti di Roberto Re e Roy Martina hanno avuto ottimi riscontri di vendita.

«Non è possibile limitarsi a mantenere la salute, dobbiamo garantirci qualcosa di più, imparare a essere vitali e pieni di energia! Le persone vitali hanno più potere personale, sono più estroverse, hanno un potenziale maggiore e sono capaci di realizzare molto di più. Ma come si può essere sempre al top in un mondo così caotico ? Leggere questo libro è il primo passo per trovare una fonte di energia inesauribile.» – ROY MARTINA

«Il mio contributo è quello di ‘esperto della mente’ e personal coach. Mi occuperò di farvi applicare gli insegnamenti di Roy nel modo più facile ed efficace possibile. Vi spiegherò come usare le risorse mentali ed emozionali a vostro vantaggio, come stimolare la vostra motivazione e usare la mente come acceleratore di risultati piuttosto che come freno.» – ROBERTO RE

I messaggi del corpo

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Nella nostra società ed in particolare in quella occidentale alla quale apparteniamo siamo stati abituati da sempre per educazione, cultura, culto ecc… a tenere sotto controllo il nostro corpo, le nostre emozioni, i nostri istinti, i nostri bisogni corporei.

Appena un sintomo o un disturbo si presenta, psicologico o fisico lo scacciamo immediatamente con la pillolina magica. Un’arma a doppio taglio. Un malessere, una depressione o un sintomo fisico sono i segnali che ci manda l’anima attraverso il sensore che è il nostro corpo fisico e le sue emozioni o dolori per riportarci alla nostra naturalità. Purtroppo spesso non solo i messaggi non vengono ascoltati ma vengono soppressi con l’uso dei farmaci e solo momentaneamente allontanati. Il messaggio continuerà a ripresentarsi e a far sentire la propria voce. Non venendo colto nel tempo il rischio è quello di somatizzare i primi malesseri in disturbi di di entità sempre maggiore.

Perchè si presentano tali disturbi?

Emozioni negative come istinti repressi, rabbia, paura, frustrazione, senso di colpa e senso di ineguatezza spesso inconscio si traducono in depressione, cefalee, attacchi di panico, e altro.

Come fare dunque?

Prima cosa importante è riprendere in mano la nostra vita e riprenderci la nostra natura, e liberarci dai condizionameti che ci hanno allontanati dalla nostra essenza, rallentare i tempi, i ritmi e amarci di più, rispettarci di più e soprattutto imparare ad ascoltare il nostro corpo e la nostra anima, i messaggi che ci manda, ascoltare le nostre reali e naturali esigenze senza reprimerle, conoscerci meglio, capire ciò che ci fa stare realmente bene che spesso è diverso da ciò che gli altri si aspettano da noi.

Il nostro corpo è il veicolo col quale ci parla la nostra anima, quindi possiamo tranquillamente affidarci a noi stessi poichè nessuno può sapere cosa è meglio per noi, di noi stessi.

I genitori, i famigliari, i maestri, i medici, i preti, gli amici, i parenti non fanno altro che creare delle interferenze fra quello che siamo noi e la nostra vera essenza col rischio di disorientarci. E col tempo l’ascolto diventa sempre più incomprensibile poichè offuscato da tante onde di disturbo. Questo disorientamento che ci allontana dalla nostra reale natura crea problematiche psicologiche o fisiche. Ciò che arriva sotto forma di disturbo non è solo un messaggio ma un dono. Ascoltando il nostro corpo, la nostra anima percepiamo cosa non sta andando e dove invece desideriamo realmente andare. La terapia della soppressione del sintomo ci impedisce questa comunicazione fra noi e la nostra anima. Il sintomo va ascoltato, accolto e capito e deve essere interpretato come un indicazione per dare una svolta positiva alla nostra vita ci deve insegnare ad amarci di più. Sopprimendolo, continuando ad ascoltare gli altri che vorrebbero che noi fossimo uniformati secondo determinate regole, sopprimendo le nostre reali esigenze accontentando i nostri cari e i conoscienti, continuando a correre ad affannarci oberati dai “doveri” verso qualcosa e verso qualcuno che “crediamo” avere bisogno di noi o che si aspetta qualcosa da noi, e pensando che non è possibile fermare la nostra folle corsa il sintomo si somatizza ed iniziano a crearsi le malattie. Queste arrivano per fermarci, per farsi ascoltare. Il disagio, ascoltato per tempo e afidandoci al nostro medico interiore e a ciò che a da dirci possiamo evitare l’aggravarsi dei disturbi.

In tutti noi c’è uno sciamano, un maestro, un guaritore che ci parla attraverso il nostro corpo e nessuno ci conosce meglio, è la nostra parte spirituale collegata con la natura di tutte le cose. Le stesse malattie sono la risposta alla nostra mancanza di ascolto dello sciamano, del medico, del guaritore che è dentro tutti noi.

Abbiamo bisogno di far riemergere nella nostra vita tutte le nostre potenzialità latenti e spesso represse dalla società e da noi stessi che ne siamo condizionati. Abbiamo bisogno di far riemergere la parte creativa, la parte passionale, i talenti nascosti dentro di noi per sentirci appagati, felici e pieni di vita, solo cosi ritroviamo il benessere psicologico ed il benessere ficico. Ascoltando i messaggi che la nostra anima o il nostro se superiore, o la nostra parte spirtituale (è possibile identificarlo in vari modi) ci manda attraverso il nostro corpo.

Quindi imparare ad ascoltare il nostro corpo, il suo interno, i nostri organi, amarli, il nostro respiro, amare l’aria che entra ed esce dai polmoni, ascoltarla… fermarci quando stiamo correndo troppo e mettersi in ascolto.

Siamo abituati a sentire persone che si lamentano in continuazione per questo e per quello. Il lamento crea condizioni negative sia per chi lo esercita sia per chi lo ascolta. Siamo abituati a fare le vittime quando in realtà tutto dipende solo da noi anche se non ce ne rendiamo conto e gli avvenimenti esattamente come lo stato fisico sono la causa degli effetti che noi abbiamo creato e dell’energia che abbiamo messo alla nostra esistenza terrena. Quindi non esistono reali colpevoli, non c’è niente e nessuno al quale puntare il dito se qualcosa va storto, e nemmeno colpevolizzarci o rimurginare. Non abbiamo bisogno di creare ulteriore energia negativa, dobbiamo solo imparare ad amarci, a stimarci a bandire da noi senso di colpa o vittimismo, consapevoli che c’è una DEA dentro ogni donna ed un DIO dentro ad ogni uomo.

Se iniziamo ad amarci ed a stimarci istantaneamente inizieremo a tenere lontane dalla nostra vita le emozioni dannose che tanto ci disturbano o l’inutile senso di vittimismo consapevoli che noi siamo gli artefici del nostro destino. SOLO noi e nessuno altro. Nessuno ci può realmente aiutare poichè solo noi sappiamo cosa abbiamo bisogno e dentro di noi c’è un medico ed un maestro che ci conosce come nessun altro. E’ l’unico al quale dobbiamo dare ascolto.

Dobbiamo amarci mentre ci nutriamo e amare il cibo che stiamo masticando. Amare ogni cosa che facciamo, riempire la vita d’amore. In questo modo cambiamo l’energia intorno a noi e anche gli altri se ne accorgeranno e cambieranno a loro insaputa migliorando e non chiedendoci cose che si aspettano da noi. Queste dinamiche nel corso del tempo e degli anni sono fondamentali per una buona salute psicofisica.

Nel corso degli anni ho visto famiglie distruggersi dalla loro stessa co-dipendenza, dalle ansie e dallo stress, nelle quali ognuno si aspettava qualcosa dagli altri componenti della famiglia ed aggravare la propria e la loro situazione nel tempo fino a trasformarla in malattie dapprima leggere e poi gravi. Evitiamo di essere delle macchine e riappropiamoci della nostra naturale essenza del nostro vero IO.

Ascoltiamo i messaggi che il corpo ci manda per crescere come individui e capire ciò che desideriamo da questa esistenza terrena. E’ fondamentale per essere sani, felici e realizzati.

di Monica Giovine


Roy Martina

Equilibrio Emozionale

Dal massimo impegno all’annullamento di ogni fatica: la via che conduce alla pace e alla guarigione interiore


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Vivere partendo dalle proprie forze. Essere in equilibrio con le proprie emozioni. Possedere un forte senso di amor proprio e del rispetto di sé stessi. Non soffrire più di paure, tensioni, fobie e altre emozioni ostacolanti. Non è una cosa che desideriamo tutti? Roy Martina ha sviluppato un nuovo metodo (dopo quello di “Integrazione NeuroEmozionale”) con il quale si può cominciare da soli a individuare e risolvere quelle emozioni che costituiscono un elemento bloccante a livello fisico o psichico.

Equilibrio Emozionale è un metodo semplificato che potete mettere in pratica da soli: funziona in maniera veloce ed efficace. Roy Martina ha scoperto, grazie alla sua esperienza di medico, che molti disturbi sono difficili da trattare e che la loro analisi può richiedere molto tempo. Ha scoperto, inoltre, che un’emozione può costituire un ostacolo alla guarigione di molti disturbi fisici e psichici. Il nostro corpo indica, di volta in volta, se a livello emotivo siamo in equilibrio o meno.

Se l’Equilibrio Emozionale è disturbato, ne consegue una perdita d’energia, dell’amor proprio e del rispetto di sé stessi: si avvertono paura, fobia, insicurezza, rabbia, gelosia ed esiste la possibilità che si presentino disturbi, mancanza di vitalità e perdita d’energia. Equilibrio Emozionale è un metodo unico, rivoluzionario, basato sulla conoscenza antica dei percorsi dell’energia. È facile da apprendere e vi permetterà di scoprire il rapporto esistente tra il modo in cui vi sentite fisicamente e il vostro modo di comportarvi. Vi darà la chiave per creare ciò che volete.

Scarso amor proprio, fobie, depressioni, mal di testa, stanchezza e nervosismo apparterranno al passato. Grazie a questo libro l’Equilibrio Emozionale è ora alla portata di tutti ed è il primo passo verso una completa vitalità.

Ammalarsi fa bene?

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Nella società d’oggi capita a molti di lottare in modo irragionevole con se stessi per essere sempre all’altezza delle situazioni, con l’inconfessabile sensazione di non potersi permettere debolezze, né pause, né tempi di riposo, con l’idea che chi si ferma è perduto, oppure che così fan tutti quelli capaci. Ma in questo modo tra realtà dell’individuo e realtà autoimposta si apre una separazione all’origine di molte crisi e “malattie“.

Se non ci si ascolta nei propri tempi e ritmi, il corpo potrebbe iniziare ad urlare il proprio malessere fino ad ammalarsi.
Le pause, le ferie, i tempi di arresto cui anche la malattia talvolta costringe, permettono infatti di riprendere fiato e rifornire di pensieri, emozioni e spazi nuovi.
L’errore più comune è quello di mascherare la malattia o il disagio fingendo a se stessi o agli altri la propria fragilità, quando invece si dovrebbe imparare a “dominare” la malattia per non esserne sopraffatti. Troppo spesso si considera la malattia come incidente di percorso, come ostacolo al nostro agire quotidiano, dimenticando che non siamo “macchine”. Più facile da dire che da fare, ma il poter imparare a sfruttare le piccole grandi patologie che ci accompagnano durante la vita, imparando a conviverci o superandole, diventa una fonte di ricchezza e crescita personale che conduce a migliorare la qualità della propria vita.

Fermarsi a pensare costringe a fare i conti con se stessi. Ed ecco quello che dicono le persone che si raccontano:
…Il corpo dice: “ci sono anch’io!!!” …Io non ci avevo mai pensato!…Da quando mi sono ammalata mi sono data la licenza di dire “sono stanca”… oppure, “sto male”….prima dovevo fare la parte di quella che era sempre in forma.. ora no!
ma dopo cosa succede?.. .cosa devo fare? L’opposto di quel che ho fatto fino ad ora: smettere di seguire progetti, parole ed emozioni che sento estranei al mio modo di essere…ma quali sono i miei desideri? Qual è il mio modo di essere? Come faccio ad inventarmi un’esperienza che non ho?…..

Quando stiamo bene non ce ne accorgiamo, ma le emozioni sono necessarie.
A volte si ha bisogno anche delle emozioni forti che si provano nella malattia, in modo da “vincere” la sfida! Ma se posso sentirmi vivo solo quando sto male, o se non conosco modo diverso per stare con me e con gli altri, diventa un bel problema guarire.
Questo non significa che ci si ammala volontariamente! A volte capita di sentirsi dire che il nostro male è un’invenzione, col risultato che ci si sente incompresi e offesi nella propria sofferenza.
Il dolore in alcune situazioni diventa intollerabile, e si ha bisogno di risposte, di capire, anche quando le risposte non ci sono.
Non è facile permettere agli altri di starci vicino quando stiamo male, e non è facile stare vicino a chi soffre, specie se gli vogliamo bene. Il sopportare il peso di queste incertezze spesso richiede l’intervento di professionisti, persone estranee che proprio perché non sono così coinvolte come i familiari, permettono di vedere la situazione con altri occhi e di reagire.

Dare troppo peso al “cosa faccio” anziché “all’essere che sono”, finisce per creare confusione, come ad esempio quando si confonde l’esprimere affetto verso i figli con il regalare oggetti, oppure quando si manifesta l’amore per una moglie lavorando 12-14 ore al giorno per darle sempre di più: i tempi di pausa della malattia disorientano, mettono in luce altri aspetti di sé e quasi quasi non ci si riconosce più. Ma attraverso questi “imprevisti” ci si può anche accorgere che la direzione va rivista, in modo da proseguire il viaggio della vita in modo più coerente ai propri desideri e progetti.

E allora, anche la malattia, per quanto brutta lunga e sofferta, non sarà stata inutile.

Dott.ssa Barbara Rossi


Manuela Pompas

Stress Malattia dell’Anima – Libro+CD

Un viaggio dentro la coscienza per conquistare armonia e benessere con le tecniche introspettive

Compralo su Macrolibrarsi

Manuela Pompas, autrice di numerosi testi dedicati alla ricerca psichica e spirituale, spiega in questo libro come guarire dalle condizioni di malessere causate dallo stress attraverso particolari tecniche di rilassamento e meditazione. Ormai sappiamo che lo stress è all’origine di molte malattie, sappiamo esattamente che cos’è, come si manifesta e quale influenza ha sul nostro organismo.

La soluzione sembrerebbe facile: occorre rallentare il ritmo e vivere in modo più naturale, prendendo le distanze dalle situazioni che creano disagio fisico e psichico. Ma la volontà non è sufficiente.

Per allentare le tensioni occorre agire sull’inconscio attraverso tecniche specifiche: una di queste è il Training Autogeno, una pratica semplice che, supportata da esercizi di visualizzazione e utilizzata quotidianamente, può essere la vera soluzione ai nostri problemi di stress e un modo per imparare a gestire le nostre energie psichiche. Questo libro ci darà la spinta a guardarci dentro e a scuoterci da schemi che ci tengono prigionieri.

Il CD audio allegato insegna a rilassarsi in pochi minuti e a trasformare in piacevole abitudine una tecnica salutare ed efficace.

Pensiero Positivo,aiuta ad essere Felici?

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Hai mai letto o sentito parlare di Pensiero Positivo?

Sono certa di si. Ci sono migliaia di libri sul Pensiero positivo e centinaia di corsi. E sicuramente tante persone hanno le loro opinioni sul Pensiero Positivo. Sulla forza del pensiero positivo nell’aiutarti a migliorare la tua autostima, la tua felicità e nel sostenerti nei momenti di stress, di ansia e di depressione.

Magari per caso o magari perché eri in un momento brutto della tua vita, sono certa che anche tu in qualche modo ti sei “informato” sul Pensiero Positivo.E poi cosa hai fatto? Perché sai, leggere e interessarsi di qualcosa, non vuole dire granché se poi non c’è una azione.

Te lo dico perché anche io ho fatto così. Scopri che quello che dice la filosofia del pensiero positivo è valida e poi non fai nulla!

Ero in un momento particolarmente nero della mia vita. Hai presente quegli anni che non vedi l’ora che finiscano, che arrivi perfino a guardare che dice l’oroscopo per l’anno successivo, perché proprio non ne è andata una giusta?

Ecco era un anno proprio così quando comprai il mio primo libro sul Pensiero Positivo. Credo anche di averne in parte compreso il messaggio e di averlo condiviso. Di aver detto a me stessa “Ma è proprio vero quello che dice!” e poi che ho fatto? L’ho messo in libreria.
Niente, non ho fatto assolutamente niente.

Come milioni di persone, forse anche come te?

Così, alla faccia del pensiero positivo e dell’oroscopo, l’anno successivo fu un anno anche peggiore.

E adesso so perché.

A questo punto dobbiamo partire da un presupposto sul quale deve esserci accordo.

Noi siamo quello che pensiamo.

Che in altre parole significa che tutto quello che siamo o facciamo nasce prima nei nostri pensieri. Che vuol dire che quello che pensiamo del mondo che ci circonda, della nostra vita e di noi stessi diventa la “nostra realtà”

Sei d’accordo?

Comincio col dire che pensare positivo non vuole mica dire andare in giro vedendo tutto rosa anche quando una tegola ci cade in testa.

Pensiero Positivo : Non è essere ottimista ad ogni costo!

L’interpretazione del pensiero positivo come una specie di ottimismo perenne credo invece che abbia portato tanti neofiti ad allontanarsi dal Pensiero Positivo, invece che ad approfondire una grande verità:

Non esiste la neutralità: o il tuo pensiero è negativo o è positivo.

Oggi in ufficio non ho terminato le mie pratiche:
Che pretendono da me? Non ce la faccio a fare tutta sta roba!
Certo c’era molto da fare. Cosa posso escogitare per essere più efficace?

Oggi sono restato intrappolato nel traffico:
Come al solito, guarda se ogni giorno devo perdere un’ora in coda come un cretino!
E’ una cosa normale visto che usciamo tutti alla stessa ora. E se provassi a investire questa ora ascoltando un CD per imparare l’Inglese?

Oggi i miei figli sono più turbolenti del solito:
Ma guarda se dopo un giorno di lavoro di m…mi tocca anche sorbirmi tutte ste lamentele…
Anche loro hanno il loro mondo, magari hanno avuto una brutta giornata a scuola, proviamo a sederci intorno ad una bella pizza e ascoltare quello che hanno da dire?

Lo so, lo so che stai pensando. Troppa fatica. Dove trovo la forza?

Lo so perché l’ho pensato anche io!

Perché avevo una dipendenza negativa!
Cosa vuole dire? Vuole dire che, come molte persone, facevo la scelta meno faticosa. Non la più giusta, sapevo che non lo era, ma non trovavo dentro di me la forza di farne una diversa.

Ti è mai successo di dirti “ma adesso mando tutto a quel paese!”?
In quel momento tu lo sai cosa ti renderebbe felice, e sai anche cosa fare e come fare …ma ti manca la forza per agire. Magari ti manca un po’ di autostima e di fiducia in te stesso, forse sei già rimasto deluso altre volte, forse hai paura di non riuscirci, di fallire.
E allora ci arrendiamo, rinunciamo a combattere perché non abbiamo abbastanza forza dentro.

Eppure vediamo persone felici e realizzate intorno a noi.

Eppure ogni mattina milioni di persone si svegliano sapendo che li aspetta una giornata faticosa, magari anche dolorosa e infelice. E la depressione, l’ansia, la rabbia, il malessere che provano sono dei campanelli di allarme del loro inconscio che li avvisano che qualcosa non va, che qualcosa deve essere migliorato o cambiato, ma non c’è la forza di cambiare.

E questo atteggiamento di rinuncia, di dare spazio a depressione e infelicità, giorno dopo giorno, ti porta ad una abitudine che diventa quasi una dipendenza negativa.

Ce ne sono di diverse: la mia era quella della “coccola alla povera vittima

Con le mie delusioni sul lavoro e nell’ambito familiare mi ero costruita una “storia di sfortune e di infelicità” che piano piano non solo mi aveva portato a pensare che la mia vita non dipendesse da me, dalle mie rinunce, dalle mie scelte, perché io ci avevo provato a…
La mia storia dipendeva dal destino e dalla sfortuna, e avevo trovato nella comprensione e nelle coccole morali di chi mi stava intorno una soddisfazione che sfiorava la felicità.

Rischioso eh? Ma quante persone cadono in questo circolo vizioso?
Quante persone si chiedono perché dovrebbero trovare la forza di reagire, di cambiare quello che non va nella loro vita, rischiando così altre delusioni? Perché cambiare quando invece, senza sforzo, possono essere al centro dell’attenzione ed avere le coccole che le persone intorno a loro gli riservano quando sono infelici, sfortunati e depressi?

Questa è quella che io chiamo dipendenza negativa e non credo servano altre parole per definire come sia pericolosa!

Io come ne sono uscita? Grazie ad un amico che, invece di coccolarmi, mi ha detto di darmi una mossa, di smetterla di lamentarmi e di rendermi conto che se la mia vita era uno schifo non dipendeva dal destino, ma dalle mie scelte e che avrei fatto meglio a fare delle scelte diverse se davvero, come dicevo, avrei tanto voluto essere felice e realizzata.

Un amico che mi ha fatto capire che, dipendenza per dipendenza, forse era meglio diventare una Dipendente Positiva!
Perché esistono dipendenze che invece di renderti debole ti rendono forte e la dipendenza positiva è una di queste.

La dipendenza da pensiero positivo può essere raggiunta con diverse attività, c’è chi medita, chi fa yoga, chi corre, chi si arrampica, e chi, come me, ha preso spunti da diversi libri e corsi e si è costruita un suo momento giornaliero di Dipendenza Positiva.

Io ho scelto di dedicare a me stessa almeno un’ora al giorno (si può, si può, basta guardare meno TV) e precisamente mezz’ora alla mattina e mezz’ora alla sera prima di addormentarmi.
Seguo una blanda meditazione per riuscire a staccarmi da tutto quello che c’è intorno e utilizzo sia le Affermazioni che le Visualizzazioni.

Cosa faccio in pratica?

Mi sono scritta 20 frasi positive che riguardano le aree della mia vita che voglio migliorare e le ripeto a me stessa, guardandomi negli occhi, allo specchio.
E mi sono costruita la mia isola, cioè il luogo dove voglio vivere, con tanto di mare azzurro, caldo e sole tutto l’anno. Ci vado ormai così regolarmente, con le mie visualizzazioni, che entro nella mia casa vicino alla spiaggia e ci giro senza problemi, perché conosco ogni stanza.
E’ così vera nei miei pensieri che ormai è diventata una abitudine e mentre il mio inconscio la percepisce già come reale, il mio conscio e sicuro, ogni giorno che passa, che mi sto avvicinando alla mia isola, anche nel mondo reale.

Che vantaggi mi porta questa specie di ginnastica mentale?

Mi rilasso, riduco lo stress, sto con me stessa, mi piaccio di più e sono più sicura della mia capacità di realizzare i miei sogni. E questa sicurezza accresce la mia autostima e mi ha permesso di perdere senza troppa fatica quella brutta abitudine ….quella di lamentarmi sempre e così facendo continuare ad “attirare” nella mia vita esperienze negative.

Ora nella mia vita c’è lo spazio e il tempo per giornate piene di cose che amo fare e di domani ricchi di sogni realizzati.
E anche quando viene un momento triste o un evento che mi fa arrabbiare, bene, lo affronto sapendo che è normale, che non c’è nulla di drammatico e che sta a me e solo a me decidere quanto tempo farlo durare e che peso dargli.

Sono sempre una “dipendente” …ma la mia dipendenza mi ha aperto nuovi mondi invece che chiudermi anche quello che avevo già.

di Patrizia Salvini  www.permigliorare.com

Libri consigliati sul Pensiero Positivo:



Louise L. Hay

Vivere!

Percorrere con successo il cammino dell’esistenza alla luce del pensiero positivo

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Louise Hay ci insegna a prendere coscienza delle infinite risorse presenti in ciascuno di noi e a metterle al servizio delle nostre aspirazioni e del nostro benessere psicofisico. L’autrice propone inoltre una lista di 101 pensieri positivi in favore della vita da ripetere, meditare e assimilare per migliorare il rapporto con noi stessi e con quanti ci circondano, oltre che per sentirci finalmente appagati e felici.

Le Chiavi del Pensiero Positivo Le Chiavi del Pensiero Positivo

10 passi verso benessere e successo

Napoleon Hill
“Posso farcela!” Ecco le due parole che possono trasformare la nostra vita. Attraverso un programma molto efficace e semplice da seguire, questo libro fornisce tutti i principi, le tecniche e l’incoraggiamento necessari per acqusire un atteggiamento positivo e trasformare i sogni in realtà.

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Ascolta il Tuo medico interiore

medico_interiore
Nella nostra società ed in particolare in quella occidentale alla quale apparteniamo siamo stati abituati da sempre per educazione, cultura, culto ecc… a tenere sotto controllo il nostro corpo, le nostre emozioni, i nostri istinti, i nostri bisogni corporei. Appena un sintomo o un disturbo si presenta, psicologico o fisico lo scacciamo immediatamente con la pillolina magica. Un’arma a doppio taglio. Un malessere, una depressione o un sintomo fisico sono i segnali che ci manda l’anima attraverso il sensore che è il nostro corpo fisico e le sue emozioni o dolori per riportarci alla nostra naturalità. Purtroppo spesso non solo i messaggi non vengono ascoltati ma vengono soppressi con l’uso dei farmaci e solo momentaneamente allontanati. Il messaggio continuerà a ripresentarsi e a far sentire la propria voce. Non venendo colto nel tempo il rischio è quello di somatizzare i primi malesseri in disturbi di di entità sempre maggiore.

Perchè si presentano tali disturbi? Emozioni negative come istinti repressi, rabbia, paura, frustrazione, senso di colpa e senso di ineguatezza spesso inconscio si traducono in depressione, cefalee, attacchi di panico, e altro.

Come fare dunque? Prima cosa importante è riprendere in mano la nostra vita e riprenderci la nostra natura, e liberarci dai condizionameti che ci hanno allontanati dalla nostra essenza, rallentare i tempi, i ritmi e amarci di più, rispettarci di più e soprattutto imparare ad ascoltare il nostro corpo e la nostra anima, i messaggi che ci manda, ascoltare le nostre reali e naturali esigenze senza reprimerle, conoscerci meglio, capire ciò che ci fa stare realmente bene che spesso è diverso da ciò che gli altri si aspettano da noi.

Il nostro corpo è il veicolo col quale ci parla la nostra anima, quindi possiamo tranquillamente affidarci a noi stessi poichè nessuno può sapere cosa è meglio per noi, di noi stessi. I genitori, i famigliari, i maestri, i medici, i preti, gli amici, i parenti non fanno altro che creare delle interferenze fra quello che siamo noi e la nostra vera essenza col rischio di disorientarci. E col tempo l’ascolto diventa sempre più incomprensibile poichè offuscato da tante onde di disturbo. Questo disorientamento che ci allontana dalla nostra reale natura crea problematiche psicologiche o fisiche. Ciò che arriva sotto forma di disturbo non è solo un messaggio ma un dono. Ascoltando il nostro corpo, la nostra anima percepiamo cosa non sta andando e dove invece desideriamo realmente andare. La terapia della soppressione del sintomo ci impedisce questa comunicazione fra noi e la nostra anima. Il sintomo va ascoltato, accolto e capito e deve essere interpretato come un indicazione per dare una svolta positiva alla nostra vita. Ci deve insegnare ad amarci di più. Sopprimendolo, continuando ad ascoltare gli altri che vorrebbero che noi fossimo uniformati secondo determinate regole, sopprimendo le nostre reali esigenze accontentando i nostri cari e i conoscenti, continuando a correre ad affannarci oberati dai “doveri” verso qualcosa e verso qualcuno che “crediamo” avere bisogno di noi o che si aspetta qualcosa da noi, e pensando che non è possibile fermare la nostra folle corsa il sintomo si somatizza ed iniziano a crearsi le malattie. Queste arrivano per fermarci, per farsi ascoltare. Il disagio, ascoltato per tempo e affidandoci al nostro medico interiore e a ciò che a da dirci possiamo evitare l’aggravarsi dei disturbi.

In tutti noi c’è uno sciamano, un maestro, un guaritore che ci parla attraverso il nostro corpo e nessuno ci conosce meglio, è la nostra parte spirituale collegata con la natura di tutte le cose. Le stesse malattie sono la risposta alla nostra mancanza di ascolto dello sciamano, del medico, del guaritore che è dentro tutti noi.

Abbiamo bisogno di far riemergere nella nostra vita tutte le nostre potenzialità latenti e spesso represse dalla società e da noi stessi che ne siamo condizionati. Abbiamo bisogno di far riemergere la parte creativa, la parte passionale, i talenti nascosti dentro di noi per sentirci appagati, felici e pieni di vita, solo cosi ritroviamo il benessere psicologico ed il benessere fisico. Ascoltando i messaggi che la nostra anima o il nostro se superiore, o la nostra parte spirituale (è possibile identificarlo in vari modi) ci manda attraverso il nostro corpo.

Quindi imparare ad ascoltare il nostro corpo, il suo interno, i nostri organi, amarli, il nostro respiro, amare l’aria che entra ed esce dai polmoni, ascoltarla… fermarci quando stiamo correndo troppo e mettersi in ascolto.

Siamo abituati a sentire persone che si lamentano in continuazione per questo e per quello. Il lamento crea condizioni negative sia per chi lo esercita sia per chi lo ascolta. Siamo abituati a fare le vittime quando in realtà tutto dipende solo da noi anche se non ce ne rendiamo conto e gli avvenimenti esattamente come lo stato fisico sono la causa degli effetti che noi abbiamo creato e dell’energia che abbiamo messo alla nostra esistenza terrena. Quindi non esistono reali colpevoli, non c’è niente e nessuno al quale puntare il dito se qualcosa va storto, e nemmeno colpevolizzarci o rimuginare. Non abbiamo bisogno di creare ulteriore energia negativa, dobbiamo solo imparare ad amarci a stimarci a bandire da noi senso di colpa o vittimismo, consapevoli che c’è un maestro dentro ad ogni uomo. Se iniziamo ad amarci ed a stimarci istantaneamente inizieremo a tenere lontane dalla nostra vita le emozioni dannose che tanto ci disturbano o l’inutile senso di vittimismo consapevoli che noi siamo gli artefici del nostro destino. SOLO noi e nessuno altro. Nessuno ci può realmente aiutare poichè solo noi sappiamo cosa abbiamo bisogno e dentro di noi c’è un medico ed un maestro che ci conosce come nessun altro. E’ l’unico al quale dobbiamo dare ascolto. Dobbiamo amarci mentre ci nutriamo e amare il cibo che stiamo masticando. Amare ogni cosa che facciamo, riempire la vita d’amore. In questo modo cambiamo l’energia intorno a noi e anche gli altri se ne accorgeranno e cambieranno a loro insaputa migliorando e non chiedendoci cose che si aspettano da noi. Queste dinamiche nel corso del tempo e degli anni sono fondamentali per una buona salute psicofisica.

Nel corso degli anni ho visto famiglie distruggersi dalla loro stessa co-dipendenza, dalle ansie e dallo stress, nelle quali ognuno si aspettava qualcosa dagli altri componenti della famiglia ed aggravare la propria e la loro situazione nel tempo fino a trasformarla in malattie dapprima leggere e poi gravi. Evitiamo di essere delle macchine e riappropriamoci della nostra naturale essenza del nostro vero IO. Ascoltiamo i messaggi che il corpo ci manda per crescere come individui e capire ciò che desideriamo da questa esistenza terrena.

E’ fondamentale per essere sani, felici e realizzati.

Libro consigliato:


Brandon Bays

The Journey

Una guida straordinaria per guarire la vostra vita e rendervi liberi

Di cosa parla
Nel 1992 a Brandon Bays venne diagnosticato un tumore, e lei si ritrovò improvvisamente a vivere un viaggio straordinario e liberatorio dell’ Anima. Dopo solo sei settimane e mezzo dalla diagnosi, ripetendo le analisi, i medici la giudicarono fisicamente sana, e questo senza medicine e soprattutto senza interventi invasivi.
L’intenso processo di guarigione che Brandon Bays è riuscita a ricostruire ed a  descrivere in questo libro, da allora ha liberato milioni di persone da blocchi emotivi e fisici.“The Journey”, guidandoci direttamente alle origini di qualunque difficoltà, ci offre gli strumenti per risolverla completamente e per sempre, attuando in noi una vera trasformazione.
Il dolore cronico semplicemente sparisce. L’ansia, la depressione ed i blocchi sessuali svaniscono. Tutti i problemi causati dalla mancanza di autostima, dalla perdita di una persona cara e dalla rabbia eccessiva si sciolgono. Le dipendenze scompaiono e le malattie guariscono.
A chi si rivolge
Si rivolge a chiunque sia in cerca di libertà, di guarigione, di felicità.

Che cos’ha di particolare
Questo libro offre una tecnica semplice, alla portata di tutti, applicabile da subito anche da casa e con i propri cari. Contiene esercizi partici e schede di lavoro dettagliate. The Journey è ormai un metodo ed un movimento di portata mondiale, che partecipa in modo attivo alla guarigione del pianeta.

Con processi pratici, semplici da usare The Journey ti fornisce:

  • la liberazione da anni di blocchi fisici e emotivi
  • il ritrovamento del pieno potenziale interiore
  • l’opportunità di vivere la propria vita come espressione del più alto potenziale
  • la possibilità di sperimentare la gioia illimitata dentro di sè
  • la vera libertà

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